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Sommario del 27/07/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • La straordinaria esperienza alla GMG di Sydney, nel racconto di Benedetto XVI all’Angelus. Domani l’arrivo del Papa in Alto Adige per un periodo di riposo
  • Clima di attesa a Bressanone per accogliere il Papa: tante le iniziative e le proposte per allietare il suo soggiorno
  • I giovani della GMG pronti ad impegnarsi, ciascuno nel proprio Paesi di origine, seguendo l’invito del Papa a coltivare l’unità
  • Messa nella cattedrale di Roma, presieduta dal cardinale Bertone, per l'ordinazione episcopale di mons. Ladaria Ferrer e mons. Spreafico
  • Oggi in Primo Piano

  • "Più scuole, meno mafia": importante accordo in Italia per destinare a progetti educativi i beni confiscati dallo Stato alla criminalità organizzata
  • L’Honduras non è solo “L’Isola dei famosi”: la testimonianza di don Ferdinando Castriotti, fidei donum nel Paese centroamericano
  • "Dipingere la luce": una mostra a Palazzo Strozzi, a Firenze, svela i segreti degli impressionisti
  • Chiesa e Società

  • GMG 2008: evangelizzazione in Corea e pastorale giovanile sulla scia di Sydney
  • L’Università di Betlemme dei Fratelli delle Scuole Cristiane, punto di riferimento per la formazione dei giovani in Terra Santa
  • La comunità di Taizé ospita durante l’estate giovani da tutto il mondo
  • A Quito, il quarto Incontro americano dei iovani Missionari
  • Nella Repubblica Democratica del Congo, a Goma, inaugurato un ‘campo di pace’
  • A Tahiti, il monastero di Santa Chiara fondato dalle Suore Clarisse
  • Da domani nella città termale del Lazio il “Fiuggi Family Festival”
  • 24 Ore nel Mondo

  • Escalation di esecuzioni in Iran, stamane 29 persone sono state impiccate nel carcere di Teheran
  • Il Papa e la Santa Sede



    La straordinaria esperienza alla GMG di Sydney, nel racconto di Benedetto XVI all’Angelus. Domani l’arrivo del Papa in Alto Adige per un periodo di riposo

    ◊   Benedetto XVI all’Angelus, nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, ripercorre le tappe della “straordinaria esperienza” vissuta durante la GMG australiana. Alla vigilia dell’arrivo domani a Bressanone, per un periodo di riposo tra le montagne altoatesine, il Papa non dimentica quanti sono nel bisogno e nella sofferenza e non possono godere di vacanze. Il servizio di Roberta Gisotti:

    Negli occhi e nel cuore i “giovani pellegrini del mondo” incontrati a Sydney. Benedetto XVI, rientrato lunedì scorso dalla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù in Australia, ha voluto partecipare ai numerosi fedeli, riuniti stamane nel cortile della residenza estiva del Papa nella cittadina laziale, i sentimenti e le emozioni di quella straordinaria esperienza:

     
    “Ho ancora negli occhi e nel cuore questa straordinaria esperienza, nella quale mi è stato dato di incontrare il volto giovane della Chiesa: era come un mosaico multicolore, formato da ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte della terra, tutti riuniti dall’unica fede in Gesù Cristo”.
     
    I giovani pellegrini, testimoni dell’Amore di Cristo, in queste Giornate internazionali iniziate da Giovanni Paolo II, ha ricordato il Papa:

     
    “Questi incontri, infatti, formano le tappe di un grande pellegrinaggio attraverso il pianeta, per manifestare come la fede in Cristo ci renda tutti figli dell’unico Padre che è nei cieli e costruttori della civiltà dell’amore”.
     
    A Sydney in particolare – ha sottolineato il Santo Padre – vi “è stata la presa di coscienza della centralità dello Spirito Santo, protagonista della vita della Chiesa e del cristiano”. E, “cosi questa Giornata Mondiale si è trasformata in una nuova Pentecoste, dalla quale è ripartita la missione dei giovani, chiamati ad essere apostoli dei loro coetanei, come tanti santi e beati”. “Ogni ragazzo e ragazza – ha spiegato il Papa - è stato invitato a seguire il loro esempio, a condividere l’esperienza personale di Gesù, che cambia la vita dei suoi ‘amici’ con la forza dello Spirito Santo, lo Spirito dell’amore di Dio”.

     
    Benedetto XVI ha quindi ringraziato autorità ecclesiali e civili e tutti quanti hanno contribuito perché la GMG "non resti una manifestazione esterna, ma lasci una traccia profonda nelle coscienze”.

     
    “Una grazia speciale va a tutti coloro che, in ogni parte del mondo, hanno pregato per questo evento, assicurandone la buona riuscita. La Vergine Maria ricompensi ciascuno con le grazie più belle. A Maria affido anche il periodo di riposo che trascorrerò da domani a Bressanone, tra le montagne dell’Alto Adige”.
     
    Poi i saluti nelle varie lingue, in particolare ai partecipanti all’Assemblea generale del Movimento dei Focolari, perché proseguano “con gioia e coraggio nei rapporti di comunione nelle famiglie, nelle comunità e in ogni ambito della società”, fedeli all’eredità spirituale della fondatrice Chiara Lubich. Infine il pensiero del Papa è andato a quanti sono in vacanza, perchè trascorrano “giorni sereni” di “distensione fisica e spirituale”.

     
    "Non dimentico però quanti invece non possono beneficiare di un tempo di riposo e di vacanza: penso ai malati negli ospedali e nelle case di cura, ai carcerati, agli anziani, alle persone sole e a coloro che trascorrono l’estate nel caldo delle città. (applausi) A ciascuno assicuro la mia affettuosa vicinanza e un ricordo nella preghiera. Buona domenica a tutti!” (applausi)

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    Clima di attesa a Bressanone per accogliere il Papa: tante le iniziative e le proposte per allietare il suo soggiorno

    ◊   A Bressanone, sono numerose le iniziative per testimoniare l’affetto al Papa, che giungerà domani nella città dell'Alto Adige per un periodo di riposo estivo. Sono anche previste mostre, concerti, visite guidate alle chiese ed itinerari dello spirito, come sottolinea al microfono di Luca Collodi, don Thomas Stürz, don Thomas Stürz, coordinatore della diocesi di Bolzano – Bressanone per il soggiorno del Papa in Alto Adige:


    R. – Abbiamo fatto diversi sopraluoghi. Sappiamo che il Papa conosce molto bene la zona; viene qui da 30 anni ed ha fatto diverse escursioni e così anche quest’anno abbiamo messo insieme delle proposte nelle vicinanze di Bressanone ma anche proposte che portano altrove; dipende dal Santo Padre dove e quando vorrà andare in questi luoghi prescelti.

     
    Non è solo la bellezza dei paesaggi ma anche la ricchezza artistica dei luoghi a caratterizzare l'Alto Adige, come sottolinea al microfono di Luca Collodi, don Karl Gruber, incaricato della diocesi di Bolzano – Bressanone per la tutela dell’arte ecclesiastica:


    R. – Abbiamo 823 chiese e cappelle. Tutte queste chiese sono decorate: il livello artistico è molto alto. Abbiamo un ricchissimo tesoro di affreschi romanici e i migliori si trovano nella cripta di Monte Maria, che il cardinale Ratzinger ha visitato nel 1992.
     
    D. - Si dice che Bressanone è luogo di incontro della cultura romana con quella germanica. E’ così anche per la storia della fede, per la tradizione religiosa?

     
    R. – Penso di si, perché Bressanone da lungo tempo è un punto di smistamento di idee sia di arte che di fede; ci sono sempre stati influssi dal Sud e poi dal Nord.

     D. – Tra l’altro il Seminario di Bressanone ha un’ottima biblioteca, da lei curata, per la quale il Santo Padre ha sempre avuto molto interesse...

     
    R. – Ci sono 300 mila volumi, alcuni dei quali anche dei Padri della Chiesa in lingua latina, greca, araba; tutto è a disposizione del Papa, che potrà consultare tutti i volumi che desidera. Ci sono opere teologiche anche in tedesco. Il Seminario l’anno scorso ha celebrato i 400 anni dalla sua fondazione e la biblioteca risale con i suoi volumi al 13.mo secolo.

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    I giovani della GMG pronti ad impegnarsi, ciascuno nel proprio Paesi di origine, seguendo l’invito del Papa a coltivare l’unità

    ◊   Coltivate l’unità: è l’invito che Benedetto XVI ha rivolto ai giovani della Giornata mondiale della Gioventù a Sydney e su cui un centinaio di ragazzi ha subito raccolto in questi giorni a Collaroy, in Australia. Qui è in corso l'IX Incontro internazionale agostiniano per i giovani. Il raduno, sul tema “Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune”, prolunga la riflessione della GMG esortando i giovani a testimoniare il Signore Risorto - con la forza dello Spirito - attraverso la ricchezza della vita comunitaria. Ma come vivranno i giovani, di ritorno nei loro Paesi, gli insegnamenti del Papa? Al microfono di Tiziana Campisi ne parlano Anna Pigulova, slovacca, di Kosice, e Michela Notarianni, che vive a Londra:

    R. – Penso che dobbiamo portare queste parole anche nei nostri Paesi, essere testimoni di questa unità di noi cristiani, dare un esempio della nostra unità affinché, vedendoci, possano anche loro aiutare gli altri.

     
    R. - Dove lavoro, a Londra, lavoro con i giovani ed in questo periodo c’e stato un clima di violenza fra gli adolescenti, perché c’è tanta frammentazione nella nostra società, in tutta Londra, tra le diverse comunità, tra le religioni, tra gli adolescenti. Allora, mi piacerebbe fare qualcosa per gli adolescenti con cui lavoro, per unirli, anche se non so come. Cercherò di farlo, questa è una cosa importante per me.

     
    D. – E’ stato difficile seguire il Papa durante la veglia e durante la Messa?

     
    R. – No. Ha parlato bene anche se era difficile capire tutto ma penso che c’era una buona atmosfera ed anche i giovani sono stati tutti attenti. Non ci sono stati problemi. Poi il Papa è un uomo intelligente, parlava ai giovani adulti che riescono a comprendere, non penso che fosse complicato, era un livello abbastanza intellettuale per questi giovani adulti.

     
    D. – Il Papa ha anche detto che lo Spirito Santo, secondo Sant’Agostino, è comunione: tu come vivi questo?

     
    R. – Lo Spirito Santo è sempre tra noi. Questa è l’impressione più importante che ho di queste due settimane: che lo Spirito Santo è comunione, veramente c’è un senso di comunità con tutti questi giovani che abbiamo visto nella Giornata mondiale della gioventù. Poi qui, adesso, con gli agostiniani, c’è sempre questo senso di comunità e questo è molto importante per i giovani di oggi perché spesso ci sentiamo soli, praticando la nostra fede. Così però stiamo insieme, è una cosa bellissima.

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    Messa nella cattedrale di Roma, presieduta dal cardinale Bertone, per l'ordinazione episcopale di mons. Ladaria Ferrer e mons. Spreafico

    ◊   Ieri pomeriggio nell’Arcibasilica di San Giovanni in Laterano il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha presieduto la Celebrazione eucaristica per l’ordinazione episcopale el gesuita padre Luis Ladaria Ferrer, nominato dal Papa segretario della Congregazione per Dottrina della Fede, di mons. Ambrogio Spreafico. Il servizio di Marco Cardinali:

     
    La cattedrale di Roma, gremita da tantissime persone - da autorità civili, cardinali, vescovi e delegati di altre denominazioni cristiane - ha fatto da cornice al rito antico e solenne dell’ordinazione episcopale di due presbiteri, il professore gesuita di Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana, Luis Ladaria Ferrer che il Santo Padre ha chiamato al delicato compito di segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede e di mons. Ambrogio Spreafico, finora rettore della Pontificia Università Urbaniana, nominato coadiutore della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino.

     
    Consacrante principale è stato il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, insieme ai due conconsacranti il cardinale William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per Dottrina della fede, e mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia. Nella sua omelia il cardinale Bertone ha prima di tutto portato ai nuovi eletti il saluto di Benedetto XVI: “questa mattina mi ha chiesto di esprimervi – ha detto il porporato – la sua vicinanza e preghiera in questo momento così importante per voi e per la Chiesa”. Ha poi sottolineato il compito essenziale del vescovo, al di là del servizio specifico che è chiamato a svolgere dal Papa per il bene della Chiesa: essere, cioè, pastore a immagine del Cristo l’eterno Pastore. Come lui, ogni vescovo deve essere pastore, maestro e sacerdote. Pastore delle anime a lui affidate, capace di guardare col cuore e al cuore alle necessità dei fratelli e alla loro stessa vita di fede. Maestro capace di introdurre i fedeli alla vita del Regno di Dio, che è già presente lì dove il Cristo è amato e dove il suo amore ci raggiunge; maestro con le qualità di un testimone che non perde lo slancio della speranza, pronto a testimoniarla a tutti in un mondo che di per sé è imperfetto. Sacerdote: pronto a santificare, ma ancor prima a santificarsi proprio perché consapevole di un dono immenso, condividere, cioè, lo stesso sacerdozio di Cristo.

     
    Il cardinale Bertone ha poi citato il Papa che a Sidney ha invitato i giovani alla speranza in un momento in cui tutto sembra dire il contrario. I vescovi, in quanto successori degli Apostoli che hanno come Capo Cristo stesso sono chiamati a 'gridare' con la propria vita questa verità. Al termine della celebrazione, secondo un’antica consuetudine i due neo vescovi hanno attraversato la Basilica impartendo ai presenti la loro benedizione.

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    Oggi in Primo Piano



    "Più scuole, meno mafia": importante accordo in Italia per destinare a progetti educativi i beni confiscati dallo Stato alla criminalità organizzata

    ◊   “Più scuole, meno mafia” è il nome dell’iniziativa resa possibile grazie all’accordo siglato ieri fra il Ministero dell’Istruzione e l’Agenzia del Demanio. 230 beni confiscati alla mafia, alla camorra, alla n’drangheta saranno affidati alle scuole per progetti educativi e di formazione professionale, ma diventeranno, in alcuni casi, anche luoghi di lavoro. Alla presentazione, c’era per noi Debora Donnini:

    “Dalla violenza alla speranza: è questo il passaggio dei beni sequestrati ai mafiosi così che divengano luoghi di formazione artistica e professionale. Una conquista, questa, realizzata grazie all’accordo siglato fra il ministero dell’Istruzione e l’Agenzia del demanio. Qualche esempio concreto? In Sicilia, nelle proprietà un tempo di Totò Riina, di Giovanni Brusca ed Angelo Sino, gli studenti si eserciteranno ora con l’arte della musica, la scrittura, il teatro; in Campania, invece, nelle zone feudo del clan camorristico dei Casalese, cooperative sociali ed istituti alberghieri produrranno mozzarella di bufala nelle aziende confiscate, offrendo ai giovani esperienze di lavoro.

     
    Abbiamo chiesto al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, se vi sono in cantiere altri progetti di offerta di lavoro ai giovani per sottrarli ad un destino di manovalanza nella rete della criminalità organizzata?

     
    R. – Noi stiamo realizzando molti progetti sperimentali proprio per far in modo che la scuola si colleghi al mondo del lavoro. Il rilancio del Mezzogiorno passa dalla scuola, passa dalla formazione professionale, passa dalla centralità che noi dobbiamo assegnare ai giovani.
     
    Un’azione che porta con sé anche un messaggio di stupore per la gente. “Nei beni che un tempo erano dei Riina ora possiamo andare a disegnare, a giocare, a studiare”: lo ha rilevato il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, sottolineando l’importanza della collaborazione fra tutte le istituzioni. “I mafiosi oggi – spiega Grasso – temono più la confisca dei beni che il carcere, ma soprattutto detestano che le loro ex proprietà vengano usate da altri, tanto peggio se per scopi di utilità sociale”.

     
    E per una testimonianza di chi lavora in prima linea per la legalità e contro l’influenza mafiosa sul territorio siciliano, ascoltiamo le parole di padre Antonio Garau, parroco della chiesa di Maria Santissima ai Decollati, presidente e fondatore dell’Associazione “Jus Vitae”. L’intervista è di Fabio Colagrande:


    R. – Si è fatto tanto in questi anni, però chiaramente ancora c’è moltissimo da fare. Già anche il linguaggio stesso non è ben focalizzato perché bisogna cominciare a palare non più di cultura della legalità da sola ma almeno legarla a legalità e solidarietà: ormai deve essere chiaro, anche nei concetti, che non può esistere una legalità senza la solidarietà. Solidarietà vuol dire preoccuparsi di evitare l’illegalità, perché quando noi interveniamo nei quartieri a rischio di Palermo noi lottiamo contro la mafia e preveniamo l’illegalità togliendo tanti bambini dalle mani della mafia.

     
    D. – Nel maggio scorso avete messo in piedi un’iniziativa per regalare appunto una vacanza al mare ai bimbi di Palermo. Come è andata?

     
    R. – Poteva andare meglio. Abbiamo distribuito settecento salvadanai in settecento negozi dove abbiamo scritto: non paghiamo il pizzo ed offriamo una vacanza ai bambini di Palermo. Diciamo che la risposta non è stata purtroppo molto positiva in quanto il dieci per cento lo ha nascosto o addirittura ha tolto le parole “non paghiamo il pizzo” perché si vergognava o perché aveva paura. Un altro dieci per cento lo ha restituito senza nulla dentro e l’ottanta per cento ha messo da uno a nove euro. In media abbiamo avuto 5 euro per salvadanaio. Molto poco rispetto a quello che serve a noi per portare avanti l’iniziativa per i bambini. Ma al di là di questo, la risposta è stata negativa perché in questo momento a Palermo si soffre della mancanza di attenzione ai bambini perché il Comune, in questo periodo, non ha soldi da spendere per le attività dei minori. I bambini sono in mezzo alla strada, non sono seguiti da nessuna istituzione. Chiaramente la risposta è stata minima per chi invece vuole impegnarsi, come facciamo ogni giorno, a togliere i bambini dalla manovalanza.

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    L’Honduras non è solo “L’Isola dei famosi”: la testimonianza di don Ferdinando Castriotti, fidei donum nel Paese centroamericano

    ◊   Quando il cardinale honduregno Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga gli ha chiesto di scegliere un luogo dove prestare il suo servizio di fidei donum, ha scelto “El Paraiso”, una cittadina in mezzo alle montagne, lontanissima dall’Isola dei famosi in cui viene ambientato un reality della Tv italiana. Don Ferdinando Castriotti, 38 anni, originario della diocesi di Melfi, in provincia di Potenza, ha trovato in questo angolo remoto dell’America centrale una seconda casa. Una missione nata dal cuore. L'intervista è di Alessandro Gisotti:

    (musica)

     
    R. – Avevo sempre nel cuore di fare un’esperienza più continuativa nella missione. Porto dietro un paio di esperienze in Africa, in Ciad, ed anche a Gerusalemme. Avevo deciso di partire, di andare in missione e sono arrivato in un ufficio a Roma per i fidei donum. Mentre stavamo parlando, è entrata una signora, la segretaria, e mi ha detto che c’era bisogno di preti in Honduras. Io gli ho detto: “Non si preoccupi, il mese prossimo posso partire, sono pronto”. Conoscevo l’Honduras, così, solamente per sentito dire, perché nell’82 c’era stata una partita di calcio “Italia – Honduras”, me la ricordavo quindi per i Mondiali…

     
    D. – In Italia, purtroppo, in troppi la conoscono solo per “L’Isola dei Famosi”...

     
    R. – Ahi, ahi, ahi, sì ma “L’Isola dei Famosi” non è lontana da qua, è lontanissima! Davvero lontanissima perché è sulla costa atlantica, nel mar dei Carabi. Ci vogliono per lo meno 8 ore di macchina per arrivare sulla prima costa.

     
    D. - Come si svolge una tua giornata tipo in questa terra così bella ma così ricca di problemi, di difficoltà?

     
    R. - La mia città si chiama “El Paraiso”. Siamo 90 mila abitanti. Siamo in pieno territorio montuoso, conduciamo una vita un po’ precaria per diverse ragioni. Sebbene abbiamo una natura straordinaria, molte volte non ci accompagna, non ci aiuta, perché tutti gli uragani che nascono o dall’Atlantico o dal Pacifico, coinvolgono la nostra terra. La cosa più grave è che siamo messi sotto scacco dalla povertà che affligge quasi tutti i Paesi latinoamericani, in particolare perché siamo proprio nella periferia. Abbiamo cercato di porre un po’ di rimedio, costruendo alcune strutture che per lo meno possano far fronte ad alcune povertà e necessità più urgenti. La prima struttura riguarda gli anziani perché qui gli anziani non sono protetti. La seconda cosa che abbiamo fatto subito è costruire una clinica ed una farmacia. Sono felicissimo per questa cosa perché tutti i medici di “El Paraiso” hanno dato una risposta positiva, venendo a lavorare gratuitamente. Poi, la terza struttura che abbiamo costruito, è una struttura che riguarda un po’ più le donne.

     
    D. – Qual è il significato più profondo di essere in missione così giovane e così lontano da casa?

     
    R. – Io penso che ogni sacerdote abbia investito la sua vita in Cristo ed ogni persona rispecchi dentro di sé la vita stessa di Cristo. Io non ho mai scelto di fare il missionario perché in Italia non c’era possibilità di lavorare. Penso che anche in Italia ci sia tanto da fare. Però è anche importante imparare a condividere con chi ha più necessità dal punto di vista materiale e qui c’è questo volto di Cristo speciale che vive nella gente più povera.

     
    (musica)

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    "Dipingere la luce": una mostra a Palazzo Strozzi, a Firenze, svela i segreti degli impressionisti

    ◊   Aperta in questi giorni, nella storica cornice fiorentina di Palazzo Strozzi, la mostra "Impressionismo: dipingere la luce". La rassegna, che accoglie sessanta capolavori, invita il visitatore a scoprire i segreti e le tecniche nascoste di alcuni tra i più celebri dipinti degli impressionisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gaugin. Ce ne parla Alessandro Gisotti:

    Come scoprire se un dipinto è stato realizzato en plein air o in studio? Quanto erano rapidi nel disegnare Monet e Cézanne? Sono alcune delle domande a cui risponde la mostra di Palazzo Strozzi “Impressionismo. Dipingere la luce". Una rassegna originale che esplora la tecnica pittorica degli impressionisti guidando il visitatore attraverso un vero e proprio percorso investigativo, che non mancherà di affascinare i più giovani. Il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, James Bradburne, si sofferma proprio sull'originalità di questa mostra:

     
    R. - Questa è veramente una mostra eccezionale, perché abbiamo capolavori degli impressionisti poco esposti in Italia. Questa mostra ha un approccio innovativo, per invitare il visitatore a fare le sue indagini sulle diverse tele impressioniste, chiedendo ai quadri i segreti nascosti dai pittori. Tutta la mostra è sotto il segno dell'indagine delle tecniche nascoste degli impressionisti.

     
    D. - Queste sono opere in grado di suscitare grandi emozioni per la loro semplicità e naturalezza, ma dietro c'è una tecnica molto importante ed anche particolare, innovativa...

     
    R. - Assolutamente! Per esempio, prendiamo un grande quadro di Caillebotte, un grande impressionista, che mostra una giornata con sole e vento. Possiamo chiederei se questo quadro fosse veramente fatto en plein air oppure no. Gli impressionisti hanno fatto ovviamente alcuni loro quadri en plein air, ma non tutti. Altri quadri sembrano fatti en plein air, ma in maniera leggera con l'infrarosso si vede una griglia, che mostra come il quadro fosse dipinto in studio, prima di andare en plein air. Questa mostra è speciale, eccezionale, perché invece di dare le risposte offre delle domande. Domande che vogliamo condividere con il visitatore.

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    Chiesa e Società



    GMG 2008: evangelizzazione in Corea e pastorale giovanile sulla scia di Sydney

    ◊   Sono tornati a casa i giovani coreani che hanno partecipato alla GMG. Sono carichi di energia ed entusiasmo e pieni di iniziative. Insomma, a Seoul, sembra non essersi ancora spenta l’eco della GMG di Sydney a cui hanno partecipato oltre mille giovani cattolici. Mons. Basil Cho Cyu-man, vescovo ausiliare di Seul e presidente della Commissione per la pastorale giovanile in seno alla Conferenza episcopale della Corea, ha detto in proposito: “Tutta la Chiesa coreana beneficerà dell’“effetto GMG”, che darà alle parrocchie, alle scuole, alle associazioni e ai movimenti, la spinta per moltiplicare le iniziative e le modalità di evangelizzazione dei giovani”. Mons. Basil Cho ha poi aggiunto: “La GMG è stata una grande opportunità per i giovani coreani che, attraverso la GMG, hanno ricevuto l’abbondanza della grazia dello Spirito Santo. Spero che, tornati a casa, possano condividere con le loro famiglie e i loro amici l’inesauribile amore che il Signore ha dato loro durante questo evento”. Il vescovo ha sottolineato l’importanza delle pastorali giovanili in tutte le realtà locali, perché i giovani sono il futuro dell’umanità e ha invitato all’evangelizzazione le nuove generazioni. (C.C.)

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    L’Università di Betlemme dei Fratelli delle Scuole Cristiane, punto di riferimento per la formazione dei giovani in Terra Santa

    ◊   In Terra Santa, l’Università di Betlemme, fondata e gestita dai Fratelli delle Scuole Cristiane, è l’istituzione cattolica che opera per la formazione dei giovani in una città ancora oggi spaccata in due da un muro di separazione. Nonostante le limitazioni al diritto di libertà imposte dal regime militare, oltre 500 giovani palestinesi sono riusciti a frequentare l’università e ad ottenere il diploma di laurea. Nel complesso, sono oltre 11 mila gli studenti iscritti all’Università di Betlemme che si sono laureati ed ora sono inseriti nella società palestinese per dare il loro contributo alla costruzione della pace. La presenza cristiana a Betlemme sta sempre più diminuendo. Nel 1965 i cristiani erano la maggioranza della popolazione; oggi sono meno del 12 per cento. Negli ultimi anni oltre 3mila cristiani hanno lasciato la città per mancanza di prospettive, per difficoltà economiche, sociali e religiose. La missione dell’Università è quella di restituire speranza offrendo professionalità e opportunità di occupazione alla popolazione locale. L’Università di Betlemme ha festeggiato nel 2003 il 30.mo anniversario della sua fondazione. E’ definita “un esempio di perseveranza, fede e amore, una voce per la promozione del dialogo e della collaborazione fra musulmani, cristiani ed ebrei in terra Santa”. Fondata nel 1973, l’Università di Betlemme è l’unico Istituto accademico cattolico di Terra Santa sostenuto dalla Santa Sede. Conta attualmente oltre 2 mila iscritti (66 per cento musulmani e 34 per cento cristiani) ed offre una gamma di Facoltà: Arte, Scienze, Amministrazione Economia, Educazione, Infermieristica, Turismo. I Fratelli delle Scuole Cristiane, con oltre 73 mila collaboratori secolari, offrono la loro opera di insegnanti ed educatori a oltre 907 mila alunni, in 80 Paesi del mondo. (C.C.)

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    La comunità di Taizé ospita durante l’estate giovani da tutto il mondo

    ◊   Migliaia di giovani da tutto il mondo decidono di trascorrere le loro vacanze estive presso la comunità di Taizé, in Francia. La comunità, fondata da frère Roger, ospita circa 3-4 mila giovani a settimana provenienti da tutto il mondo. I giovani vengono a visitare la collina di Taizé per partecipare agli incontri di preghiera organizzati dalla comunità, una preghiera comune, condivisa tre volte al giorno, nella chiesa della Riconciliazione. Il 16 agosto la comunità celebrerà i tre anni dalla morte di frère Roger, ucciso da Luminita Solcan, una donna rumena con gravi squilibri mentali. Quest’anno, a maggio, fr. Alois ha incontrato a Lasi, in Romania, la madre di Luminita Solcan, che aveva già perdonato durante la Messa per i funerali di fr. Roger. Di seguito la preghiera di fr. Alois pronunciata durante i funerali: “Dio di bontà, noi affidiamo al tuo perdono Luminita Solcan che, in un atto malsano, ha messo fine alla vita del nostro fratello Roger. Insieme a Cristo sulla croce, ti diciamo: Padre, perdonala, non sa quello che ha fatto. Spirito Santo, ti preghiamo per il popolo di Romania e per i giovani romeni talmente benvoluti a Taizé”. (C.C.)

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    A Quito, il quarto Incontro americano dei iovani Missionari

    ◊   Previsto a Quito, in Ecuador, il quarto Incontro americano dei Giovani Missionari (Enajomis), dal 18 al 22 agosto. All’iniziativa prenderanno parte 5 persone per ogni Paese, il segretario nazionale dei Giovani Missionari, un assessore dei giovani missionari, tre giovani in rappresentanza dei gruppi giovanili del loro Paese ed il direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) di ogni Paese. La precedente edizione degli Enajomis ha dato abbondanti frutti nella pastorale giovanile missionaria ed ha portato alla creazione di un Segretariato dei Giovani Missionari nei Paesi che ancora non lo avevano, come il caso del Perù o dell’Uruguay. Per questo, gli Enajomis sono diventati dei luoghi molto importanti per organizzare e sviluppare il lavoro con i giovani. L’obiettivo generale di questo Incontro è di stabilire e definire i mezzi e gli strumenti delle missioni, approfondendo ed analizzando il Documento della quinta Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi e le Conclusioni del CAM 3, il terzo Congresso Missionario Americano. Tra gli obiettivi specifici emergono: concretizzare e potenziare il Servizio dei Giovani Missionari in ogni Paese ed in tutto il Continente; definire linee di azione unitarie intorno all’esperienza missionaria giovanile, che fortifichi l’animazione e la cooperazione missionaria dei giovani del Continente; strutturare e convalidare un coordinamento americano dei giovani legati alle POM, cercando il consiglio e il sostegno economico e logistico delle Direzioni nazionali delle POM e della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Durante l’incontro ogni Paese presenterà il proprio documento con i servizi giovanili svolti e i traguardi raggiunti. Obiettivo ultimo: realizzare una Proposta nnitaria americana. (C.C.)

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    Nella Repubblica Democratica del Congo, a Goma, inaugurato un ‘campo di pace’

    ◊   E’ stato inaugurato a 30 chilometri da Goma, capoluogo del Nord-Kivu, un campo coltivabile di 300 ettari, dedicato alla pace, per invitare la popolazione ad una coabitazione pacifica. La cerimonia è stata presieduta dal governatore del Nord-Kivu, Julien Paluku, che ha dichiarato: “Questo campo, esteso nel territorio del Masisi, una delle aree del Congo più colpite da violenze e combattimenti, consentirà a migliaia di sfollati di tornare a casa, nelle zone abbandonate a causa della guerra e di poter coltivare un piccolo appezzamento di terra nel campo della pace”. L’iniziativa è stata sostenuta da alcune aziende del Nord-Kivu che cercano di ristabilire la pace, anche se, nonostante gli “accordi di Goma” del 26 gennaio scorso, la situazione non sembra migliorata, specialmente nel Masisi. L’organizzazione internazionale Human Rights Watch (HRW) ha infatti registrato negli ultimi sei mesi circa 200 civili uccisi da gruppi armati e svariati episodi di furti e saccheggi. (C.C.)

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    A Tahiti, il monastero di Santa Chiara fondato dalle Suore Clarisse

    ◊   Dopo 27 anni di presenza a Tahiti, la comunità delle Suore Clarisse conta oggi 12 religiose (2 canadesi, 2 filippine e 8 polinesiane). La presenza delle Suore Clarisse a Tahiti risale al 1981, quando le Suore vi giunsero per la prima volta dal Canada per portare il messaggio di Santa Chiara d’Assisi e far conoscere il suo grande carisma. L'8 dicembre 1984 veniva aperto il primo Monastero provvisorio sulle alture di Pureora, per l’esercizio della preghiera. Nel 1990 alcune Clarisse provenienti dalle Filippine arrivavano nel Paese per collaborare alla fondazione di una nuova missione. La costruzione di un secondo Monastero a Punaauia durò un anno e l'11 agosto 1993 la nuova casa, più grande e accogliente, venne finalmente aperta in coincidenza con l'ottavo centenario della nascita di Santa Chiara. Nello stesso anno, in novembre, veniva approvato a Roma il decreto per l'erezione canonica del Monastero di Santa Chiara. Il Monastero è oggi un centro di preghiera e di riflessione, un luogo di silenzio e solitudine che attira uomini e donne di differenti credi religiosi e giovani al termine del loro percorso di fede. (C.C.)

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    Da domani nella città termale del Lazio il “Fiuggi Family Festival”

    ◊   Si apre domani nella città termale del Lazio, Fiuggi, il “Fiuggi family Festival”, “un modo nuovo per le famiglie di approcciarsi al mondo del cinema, dell’intrattenimento e della cultura in genere”. Questa la definizione che il presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Giovanni Giacobbe, ha dato dell’evento da lui organizzato. “I vertici del Forum delle associazioni familiari e delle 50 associazioni che lo compongono, insieme a tantissime famiglie aderenti – ha aggiunto Giacobbe all’agenzia SIR - saranno da lunedì a Fiuggi per partecipare al festival. Per la prima volta le famiglie non si limitano a svolgere la parte di soggetti passivi o di oggetti da trattare nei copioni secondo schemi spesso ideologici e irreali, ma diventano soggetti attivi, critici capaci di giudicare e proporre. In una parola, capaci di orientare il mercato e l’audience”. Nell’intento di Giacobbe c’è la volontà di presentare dei modelli familiari rispondenti alla realtà, molto più di quelli proposti dai media, come televisione e cinema. “In questo senso – ha concluso - il nostro auspicio è che l’edizione 2008 rappresenti solo un primo approccio per il festival e che quello di Fiuggi diventi un appuntamento fisso ed un punto di riferimento stabile”. (C.C.)

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    24 Ore nel Mondo



    Escalation di esecuzioni in Iran, stamane 29 persone sono state impiccate nel carcere di Teheran

    ◊   Ventinove persone accusate di reati vari sono state impiccate questa mattina nel carcere di Evin a nord di Teheran. Quella di oggi è l’esecuzione più numerosa degli ultimi anni in Iran. Dall’inizio 2008 sono quasi cento le persone giustiziate nella Repubblica islamica, che è al secondo posto, dopo la Cina, per numero di esecuzioni nella lista stilata dalle organizzazioni di difesa dei diritti umani. Alla base di questa escalation ci sarebbe anche la repressione del dissenso politico e di comportamenti immorali, come ci spiega nel servizio Francesca Sabatinelli:

    Le esecuzioni di gruppo non sono una novità in Iran, ma 30 impiccagioni in 24 ore non si vedevano da anni. Omicidio, traffico di droga, stupro sono queste le accuse costate la pena capitale, che viene comminata per un numero impressionante di reati: dall’adulterio all’apostasia. Sempre più spesso, però, - è la denuncia dei difensori dei diritti umani - alla base delle condanne a morte vi sarebbero motivi politici. Le autorità continuano a reprimere il dissenso, un giro di vite attuato soprattutto dopo le recenti proteste anti-regime. Le organizzazioni internazionali da anni denunciano l’escalation di condanne che piazzano l’Iran al secondo posto, dopo la Cina, nella classifica degli Stati con il maggior numero di esecuzioni. Nell’ultimo anno le autorità avrebbero intensificato anche per combattere i comportamenti immorali. Secondo Amnesty International nel 2007 sarebbero stati almeno 335 i messi a morte, spesso in pubblico, tramite appunto impiccagioni collettive e nella maggior parte dei casi riservate solo agli uomini. E spesso a finire nelle mani del boia anche minorenni al tempo del crimine. Ma per Teheran la pena di morte è da intendere come deterrente, una condanna che viene pronunciata solo alla fine di un lungo processo giudiziario.

     
    India
    India in stato di allerta dopo due giorni di tragici attentati, che hanno scosso il Paese. Oggi altre due bombe inesplose sono state rinvenute a Surat, uno dei centri più importanti del mondo per il taglio dei diamanti, nello stato del Gujarat. Intanto è salito a 45 morti il bilancio delle vittime provocate dalle 17 bombe di ieri a Ahmedabad, nel nord-ovest dell'India. I feriti sono 160. Venerdì era stata la volta di Bangalore, capitale indiana dell'Hi-Tech, dove otto bombe avevano causato due morti e sette feriti. Gli attentati sono stati rivendicati via internet dal gruppo islamico estremista dei "Mujaheddin indiani". Le autorità indiane ritengono ad ogni modo che dietro all'ondata di violenza vi siano gruppi militanti islamici provenienti dal Pakistan e dal Bangladesh.

    Afghanistan
    Un raid aereo della NATO ha causato la morte di decine di combattenti talebani, nella provincia sudorientale afghana di Khost. Lo ha detto il governatore della provincia, Arsala Jamal, per il quale il raid è stato deciso per prevenire un attacco dei guerriglieri nel distretto di Spera. Secondo il governatore i morti sarebbero dai 50 ai 70 tra i talebani, che poco prima avevano attaccato un posto di polizia uccidendo 2 poliziotti. Sul fronte politico si registrano le dichiarazioni di ministri degli Esteri di Canada e Germania, che in visita alle basi dei rispettivi Paesi in Afghanistan, hanno promesso un aumento delle truppe nel contingente ISAF-NATO.

    Gaza
    Resta alta la tensione a Gaza, dove nella notte tra venerdì e sabato l’esplosione di una bomba è costata la vita a 5 militanti di Hamas e a una bambina. Dopo l’ondata di arresti che ieri ha colpito almeno cento persone vicine ad al Fatah, provocando l'indignazione di questa organizzazione che ha negato il coinvolgimento nell’attentato, la scorsa notte si sono registrati isolati scontri a fuoco, con alcuni feriti, tra agenti di Hamas e miliziani dell'Esercito dell'Islam. Secondo le fonti locali gli scontri a fuoco sono cominciati quando la polizia di Hamas ha cercato di arrestare alcuni esponenti dell’Esercito dell’Islam, piccolo gruppo radicale, che si sospetta abbia legami con al Qaeda.

    Sbarchi immigrati
    Prosegue l’ondata di sbarchi di immigrati sulle coste italiane. Il centro di prima accoglienza di Lampedusa, dopo i massicci arrivi di ieri, è di nuovo al collasso; mentre sono al vaglio degli inquirenti le testimonianze sulla morte e l’abbandono in mare di due bambini nigeriani. Intanto continua a far discutere “l’emergenza clandestini” disposta dal Governo italiano nel Consiglio dei ministri di venerdì. Il servizio di Marco Guerra:

     
    Con le buone condizioni meteo prosegue la massiccia ondata di sbarchi di immigrati sulle coste italiane. La giornata di ieri è stata una delle più intense per numero di arrivi dall’inizio della stagione estiva. 227 persone sono giunte a Lampedusa in quattro diversi sbarchi, circa 150 sono invece quelle approdate sul litorale sud-occidentale della Sardegna, di cui una sessantina sono state individuate mentre cercavano di nascondersi tra la vegetazione. E sullo sfondo della cronaca di questi viaggi della disperazione emerge la drammatica vicenda dei due bambini morti di stenti durante la traversata e abbandonati in mare. La polizia esprime però diversi dubbi sulla versione fornita dal padre, un nigeriano di trent’anni, ora assistito psicologicamente al centro di prima accoglienza di Lampedusa, che è di nuovo al limite della sua capienza di 700 posti. La ripresa degli sbarchi di ieri è arrivata a 24 ore di distanza dalla decisione del Governo italiano di estendere l’emergenza clandestini all’intero territorio nazionale. La misura, fortemente voluta dal ministro dell’Interno Maroni, consentirà di potenziare i centri di permanenza e le attività di contrasto del fenomeno. Sul provvedimento si è levata anche la voce della Chiesa attraverso l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti, che in una nota sul provvedimento non da un giudizio “di per sè negativo del termine emergenza”, ma auspica nell’attuazione delle disposizioni, “il rispetto dei diritti della persona”.

     
    Haiti: camion sul mercato
    Ad Haiti, un camion che aveva perso il controllo per un guasto ai freni è piombato su un mercato all'aperto travolgendo la folla e lasciando dietro di sé 30 morti e ed oltre 60 feriti E' accaduto a Cavaillon, nella parte meridionale dell'isola. Tra i feriti anche due canadesi travolti nella loro auto.

    Nigeria
    Sono stati rilasciati questa notte gli otto lavoratori stranieri rapiti a seguito di un assalto ad una petroliera ieri sul delta del Niger. Lo riferiscono funzionari della sicurezza, aggiungendo che non sembra sia stato pagato un riscatto per gli otto di nazionalità russa, lituana e lettone. Restano nelle mani delle bande criminali che infestano il delta del Niger altre otto persone rapite in altre occasioni. In Nigeria, l'ottavo esportatore al mondo di petrolio, la piaga dei sequestri è molto diffusa nelle zone di estrazione del greggio, dove si concentrano le attività di molte compagnie straniere. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

     

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 209
     
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