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Sommario del 16/02/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • L'umiltà di Cristo verso gli Apostoli chiave per comprendere l'essenza del sacerdozio: così Benedetto XVI al termine degli esercizi spirituali della Quaresima predicati dal cardinale Vanhoye
  • Il cardinale Pio Laghi presiede i funerali del Gran Maestro dell’Ordine di Malta Fra’ Andrew Bertie
  • Il cardinale Cordes in visita in India
  • Messaggio del cardinale Kasper al Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle Chiese, riunito a Ginevra nel 60.mo di fondazione
  • Dignità della donna: l'editoriale di padre Federico Lombardi
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Santa Sede e Stati Uniti insieme nel promuovere la dignità umana: così la nuova ambasciatrice americana presso il Vaticano Mary Ann Glendon
  • Si conclude a Palermo il corso di formazione per gli esorcisti della Sicilia: la testimonianza di fra Benigno Palilla
  • Sugli schermi in Italia il film "Lo scafandro e la farfalla" di Julian Schnabel: un inno alla vita nel mistero del dolore
  • Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • Preoccupazione in Venezuela per un nuovo attentato dinamitardo contro la sede della nunziatura a Caracas
  • Elezioni USA: appello dei vescovi del Kentucky al rispetto della vita
  • Zimbabwe: i vescovi chiedono il rinvio delle presidenziali
  • Volontà di dialogo tra Chiesa e governo in Spagna
  • Nel nord della Nigeria, 6 condanne a morte emesse da tribunali islamici
  • Nuove restrittive norme della Lega Araba per le trasmissioni satellitari
  • Prostituzione delle donne e violenza sui bambini: iniziativa di sensibilizzazione dei missionari Oblati contro lo sfruttamento in Romania
  • Secondo l'UNICEF in Mozambico diminuisce la mortalità infantile
  • Giovani aborigeni parteciperanno alla GMG grazie al contributo di studenti di Sydney
  • Al convegno “La professione docente oggi nella scuola che educa” sottolineate le difficoltà nel trasmettere determinati valori alle nuove generazioni
  • 24 Ore nel Mondo

  • Domani la proclamazione unilaterale dell'indipendenza del Kosovo dalla Serbia
  • Il Papa e la Santa Sede



    L'umiltà di Cristo verso gli Apostoli chiave per comprendere l'essenza del sacerdozio: così Benedetto XVI al termine degli esercizi spirituali della Quaresima predicati dal cardinale Vanhoye

    ◊   Il sacerdozio di Gesù è un esempio sorprendente di umiltà e di solidarietà, che è necessario riscoprire per poterne essere partecipi in profondità. Con questo pensiero, Benedetto XVI ha suggellato la conclusione degli esercizi spirituali della Quaresima in Vaticano, predicati dal cardinale gesuita Albert Vanhoye. Il Papa ha ringraziato con calore il porporato, che in precedenza aveva tenuto l’ultima meditazione sul tema del rapporto tra il sacerdozio ministeriale e il cuore sacerdotale di Cristo. Il servizio di Alessandro De Carolis:

    (canto)
     
    La riflessione e l’ascolto vissuti nella discrezione della cappelletta laterale a lui riservata - a destra dell’altare della più grande cappella Redemptoris Mater - mentre gli occhi si soffermavano a lungo sull’immagine di Gesù chino a terra che lava i piedi agli apostoli. E’ trascorsa così la settimana di esercizi spirituali quaresimali di Benedetto XVI. Lo ha raccontato lui stesso al termine delle meditazioni tenute quest’anno dal cardinale gesuita Albert Vanhoye. Un’immagine, quella della Lavanda dei piedi, che ha dato in certo senso “corpo” alle parole del predicatore: in essa, la figura di Pietro che chiede di essere lavato anche sulla testa e sulle mani esprime, secondo Benedetto XVI, la difficoltà di capire la reale, grande portata del sacerdozio di Cristo, la cui essenza - ha soggiunto rivolgendosi al cardinale Vanhoye - sta proprio in quella posa di estrema umiltà di Gesù, ritratta nell’immagine:

     
    “Attraverso le sue meditazioni questa immagine ha parlato a me. Ho visto che proprio qui, in questo comportamento, in questo atto di estrema umiltà si realizza il nuovo sacerdozio di Gesù. E si realizza proprio nell'atto della solidarietà con noi, con le nostre debolezze, la nostra sofferenza, le nostre prove, fino alla morte. Così ho visto con occhi nuovi anche le vesti rosse di Gesù, che ci parlano del suo sangue. Lei, signor cardinale, ci ha insegnato come il sangue di Gesù era, a causa della sua preghiera, 'ossigenato' dallo Spirito Santo. E così è divenuto forza di risurrezione e fonte di vita per noi”.

     
    Benedetto XVI ha lodato la “competenza teologica” e la “profondità spirituale” che hanno intessuto le riflessioni del cardinale Vanhoye: ci hanno permesso, ha affermato, di “imparare di nuovo” cos’è il sacerdozio di Cristo e cos’è il nostro, “ad entrare nella partecipazione al sacerdozio di Cristo e così anche a ricevere il nuovo cuore, il cuore di Gesù, come centro del mistero della Nuova Alleanza”. E proprio sulla stretta relazione tra il cuore di Gesù e il ministero dei sacerdoti il porporato gesuita aveva imperniato l’ultima meditazione di stamattina. Nell’Antico Testamento, ha sottolineato con chiarezza, il sacerdozio non ha alcun rapporto con il cuore. Si tratta di una constatazione triste ma vera, ha osservato: in quei testi millenari si parla spesso del cuore del re - talvolta con poesia e retorica - ma mai del cuore di chi amministra il culto:

     
    “Il culto antico non ha nessun rapporto con il cuore. Il culto è definito dalla legge, si attua con riti convenzionali, esterni. Il sacerdote deve compiere i riti, e basta. Gesù ha sostituito questo rito esterno, convenzionale con un culto personale, esistenziale, che parte dal suo cuore”.
     
    Il cardinale Vanhoye ha passato in rassegna alcuni passi della Bibbia, nei quali alcuni profeti già anticipavano la necessità di un cuore rinnovato, capace di entrare in dialogo con Dio. Il modello arriva con il Nuovo Testamento: è il cuore perfetto di Gesù - un cuore in piena comunione col Padre - che tuttavia l’Incarnazione e la Passione trasformano profondamente per un suo atto di suprema generosità. Gesù assume un cuore di carne per rinnovare i cuori di ogni persona passando, ha affermato il porporato, attraverso un momento - quello della Passione - quanto mai contrario all’amore, perché dominato dalla crudeltà e dalle torture. E’ qui che Cristo diventa sacerdote perfetto e il suo cuore, nella Chiesa di tutti i tempi, continua a manifestarsi attraverso la mediazione dei ministri, chiamati ad avere le medesime qualità del loro capo: un cuore umile verso Dio, un cuore mite verso il prossimo:

     
    “Per essere sacramento di Cristo sacerdote, il vescovo, il presbitero deve essere unito al cuore di Cristo nelle sue due disposizioni fondamentali: la docilità verso Dio, la misericordia verso gli uomini. Deve avere un cuore filiale verso Dio Padre ed un cuore fraterno verso le persone umane”.

     
    Gesù, ha proseguito il predicatore degli esercizi, associa gli apostoli, e quindi i vescovi e i sacerdoti, al suo sacerdozio. Di più, con l’Ultima Cena mette letteralmente il proprio corpo, il proprio cuore, nelle mani dei presbiteri perché lo distribuiscano agli altri. In fondo, ha concluso il cardinale Vanhoye, la vita cristiana consiste nel ricevere e nell’avere nel proprio il cuore di Gesù.

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    Il cardinale Pio Laghi presiede i funerali del Gran Maestro dell’Ordine di Malta Fra’ Andrew Bertie

    ◊   Si sono svolti questa mattina a Roma, nella Basilica di Santa Sabina all’Aventino, i funerali del Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, Fra’ Andrew Bertie, scomparso il 7 febbraio scorso all’età di 78 anni. La Santa Messa è stata presieduta dal cardinale patrono dell’Ordine Pio Laghi che ha portato ai presenti la Benedizione apostolica del Papa. Il servizio di Adriano Monti Buzzetti:


    “Nel fuoco di Dio, che è Amore, sono come scintille che compongono mirabili disegni di luce”. E’ la toccante metafora usata dal cardinale Pio Laghi per evocare la schiera biblica dei giusti, cui il porporato ha ascritto con convinzione la figura del compianto Fra’ Andrew Bertie, 78.mo Gran Maestro dell’Ordine di Malta e primo di nazionalità britannica. “Giusto infatti” – ha aggiunto il patrono dell’Ordine, durante le esequie concelebrate dai cardinali Sodano e Foley – “è colui che si apre al progetto di Dio, che vuole tracciare nella storia un ordine nuovo e ne diventa appassionato collaboratore nell’amore”. A fare da contrappunto alle parole del cardinale, il silenzio orante della grande platea di fedeli assiepati nella Basilica di Santa Sabina all’Aventino: tra loro il fratello del Gran Maestro, Peregrine Bertie, ed il resto della famiglia in preda a visibile commozione, ma anche centinaia di Cavalieri e Dame in abito da chiesa, volontari in uniforme, autorevoli sostenitori ed anche semplici amici della causa melitense. Una folla che dopo le note del canto gregoriano intonato dai monaci benedettini di Sant’Anselmo per la processione funebre, e gli accordi struggenti del “silenzio” militare suonato dalla Banda dei Carabinieri all’ingresso del feretro in Basilica, ha ascoltato quindi con raccolta partecipazione le parole del celebrante sull’illustre scomparso. Un ricordo dalle molte sfaccettature, partito anzitutto da una personale rievocazione delle ultime ore del morente, della Benedizione apostolica del Papa ricevuta con gratitudine, dei voti religiosi riconfermati con convinzione. Quindi un omaggio allo statista che nel suo regno ventennale ha dato impulso alla vita spirituale dell’Ordine, all’incremento dei suoi membri, delle rappresentanze diplomatiche, dell’autorevolezza istituzionale. Ma soprattuto, quello del porporato è stato un tributo all’uomo Andrew Bertie: l’aristocratico dai modi semplici ed affabili nonostante le altisonanti parentele con la Casa Reale inglese, l’oxfordiano appassionato di storia e di lingue, l’insegnante amico dei ragazzi ed affascinato dalla Regola benedettina. Un uomo sobrio, riservato e gentile, sempre in prima linea nei grandi appuntamenti di servizio a malati e pellegrini, totalmente devoto alla millenaria missione religiosa ed umanitaria dell’Ordine ed alla sequela delle otto Beatitudini evangeliche, simboleggiate dalle punte della Croce ottagona. Un programma spirituale che il Gran Maestro continua ad indicare alla Famiglia melitense, perchè – ha concluso il cardinale – il dialogo con lui prosegue. E proprio per rendere più visibile questa comunione, con il consenso della famiglia Fra’ Andrew riposerà ora nella Chiesa magistrale di Santa Maria del Priorato: vicino alle spoglie del Piranesi, mirabile creatore dell’edificio sacro, ma soprattutto accanto ad altri antichi predecessori del Gran Maestro Bertie nella guida e nel servizio all’Ordine. (Per la Radio Vaticana, Adriano Monti Buzzetti)

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    Il cardinale Cordes in visita in India

    ◊   Su invito della "Catholic Bishops’ Conference of India" (CBCI), il cardinale Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", ha iniziato ieri un viaggio di cinque giorni in India per un incontro con i vescovi riuniti in Assemblea plenaria a Jamshedpur. Lo ha reso noto in un comunicato il dicastero che promuove le iniziative di Carità della Santa Sede. “Scopo dell’incontro è una riflessione sullo spirito dell’impegno caritativo della Chiesa alla luce dell’Enciclica ‘Deus caritas est’, con particolare accento sull’approfondimento delle radici cristiane della carità”.

    “Con la visita – rileva il comunicato - si vuole rafforzare la testimonianza della Chiesa cattolica in campo caritativo, che continua a rendersi visibile attraverso tante opere di carità. I cristiani in India gestiscono già il 20% delle scuole elementari, il 25% delle strutture di sostegno per vedove e orfani, e il 30% di quelle per diversamente abili, lebbrosi e malati di AIDS. Oggi – afferma “Cor Unum” - emergono nuove sfide e opportunità. L’India, con i suoi 1,2 miliardi di abitanti, è una nazione in pieno sviluppo dal punto di vista economico e sociale con conseguenze importanti per le organizzazioni che operano nell’ambito caritativo. La missione della diakonia resta indispensabile sia rispetto ai poveri, sia per l’essenza della Chiesa stessa. Essendo la diakonia un’attività ecclesiale, è primordiale il ruolo del vescovo o dell’ordinario del luogo: sua è infatti la responsabilità ultima dell’azione caritativa. In questo impegno in particolare il cardinale Cordes incoraggerà i presuli indiani”. Prima tappa del viaggio è la visita sulla tomba della Beata Teresa di Calcutta, per poi proseguire in case per i poveri e i sofferenti da lei fondate.

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    Messaggio del cardinale Kasper al Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle Chiese, riunito a Ginevra nel 60.mo di fondazione

    ◊   La “fraternità universale” è divenuta una salda convinzione ecumenica. Lo scrive il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani, al reverendo Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), impegnato in questi giorni, e fino a mercoledì prossimo, a Ginevra, nei lavori del Comitato centrale dell’organismo. Nel messaggio del porporato viene sottolineata la collaborazione tra la Chiesa cattolica e il CEC, che in questi giorni celebra anche i 60 anni dalla fondazione, avvenuta ad Amsterdam il 23 agosto del 1948. Il Gruppo di lavoro congiunto Chiesa-CEC nacque invece nel 1964, e quattro anni più tardi iniziò l'effettiva presenza di teologi cattolici alla Commissione fede e giustizia.

    “Sotto la guida dello Spirito - si legge nel messaggio del cardinale Kasper - siamo chiamati oggi a rendere conto della loro speranza che è in noi in un momento in cui il movimento ecumenico continua a crescere, anche di fronte all'emergere di nuove sfide che richiedono discernimento, capacità di resistenza e iniziative costruttive”. Il positivo rapporto tra il Consiglio ecumenico e la Chiesa cattiolica, rileva tra l’altro il presidente del dicastero pontificio, “continua a caratterizzare il cammino ecumenico ed è segno della nostra comune vocazione cristiana a operare infaticabilmente per il ripristino della piena e visibile unità tra i cristiani”.

    Durante la recente Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, il reverendo Samuel Kobia aveva partecipato alla preghiera conclusiva nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Domenica prossima, sarà un rappresentante del dicastero vaticano, il segretario mons. Brian Farrel, e l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU di Ginevra, a partecipare al culto ecumenico per il sessantesimo del CEC, in programma nella cattedrale riformata di St. Pierre, con la predicazione del Patriarca Bartolomeo I. (A cura di Alessandro De Carolis)

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    Dignità della donna: l'editoriale di padre Federico Lombardi

    ◊   Di fronte alle correnti culturali che cercano di confondere le differenze sessuali iscritte nella natura umana il Papa ha richiamato in questi giorni il disegno di Dio sull’uomo e la donna. L’esortazione di Benedetto XVI è giunta sabato scorso durante l’udienza ai partecipanti al Convegno per il 20.mo anniversario della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, Mulìeris Dignitatem. Ascoltiamo in proposito una riflessione del nostro direttore padre Federico Lombardi.


    “Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Con questa dichiarazione appassionata di gratitudine – potremo anche dire “di amore” per ogni donna – Giovanni Paolo II concludeva la serie dei ringraziamenti nella “Lettera alle donne”, il suo originale contributo in preparazione alla Conferenza mondiale sulla donna a Pechino nel 1995. E’ giusto riprendere in mano queste pagine insieme alla Lettera sulla “dignità e la vocazione della donna” del 1988, di cui ricorre appunto il ventennale, documento originale e intenso anch’esso, non tanto un trattato quanto una “meditazione”, come disse lo stesso Papa, “una rilettura al femminile della Bibbia”, come lo definì acutamente un commentatore.

     
    Benedetto XVI, parlando al recente Convegno su “Donna e uomo, l’humanum nella sua interezza”, ha rilevato l’evidente attualità del tema, poiché “il rapporto uomo-donna nella rispettiva specificità, reciprocità e complementarità costituisce senz’altro un punto centrale della ‘questione antropologica’, così decisiva nella cultura contemporanea e finalmente in ogni cultura”.

     
    Il Papa osserva che quando la donna o l’uomo pretendono di essere autonomi e totalmente autosufficienti rischiano di richiudersi in un’autorealizzazione che di fatto “li riduce a una solitudine opprimente”, perciò è importante che “i progressi della scienza e il dato delle odierne sensibilità culturali” continuino a integrarsi nella prospettiva del “disegno di Dio, che ha creato l’essere umano maschio e femmina”. Contro la mentalità maschilista, i cristiani devono promuovere una cultura che riconosca alla donna, nel diritto e nella realtà dei fatti, la dignità che le compete, che le permetta di collaborare alla costruzione della società valorizzando quello che Giovanni Paolo II amava definire “il suo tipico genio femminile”. Questo compito è ancora e sempre davanti a noi, nella Chiesa e nel mondo.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Benedetto XVI conclude gli esercizi spirituali predicati dal cardinale Albert Vanhoye nella cappella Redemptoris Mater.

    Una sintesi dell’omelia del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, per l’ordinazione episcopale del vescovo Gianni Ambrosio, assistente ecclesiastico generale dell’Università cattolica del Sacro Cuore, avvenuta sabato 16 febbraio.

    Nell’informazione internazionale, Pierluigi Natalia interviene sulla questione kosovara con un articolo dal titolo “Tutti divisi di fronte all’indipendenza del Kosovo”. In rilievo anche le elezioni in Pakistan.

    Nelle pagine culturali, una riflessione dell’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, sul ruolo della Bibbia nella cultura occidentale.
     Venerando Marano, docente di Diritto Canonico e diritto ecclesiastico all’Università di Foggia, esamina le ragioni e le vicende che portarono all’Accordo di revisione del Concordato lateranense nel 1984: è estranea all’esperienza italiana, e fortemente riduttiva, una lettura della laicità volta a confinare l’esperienza religiosa nel recinto della coscienza individuale e della semplice libertà di culto, escludendo la rilevanza della religione e il ruolo delle Chiese nella sfera pubblica.

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    Oggi in Primo Piano



    Santa Sede e Stati Uniti insieme nel promuovere la dignità umana: così la nuova ambasciatrice americana presso il Vaticano Mary Ann Glendon

    ◊   Cattolica, già presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e membro del Pontifico Consiglio per i Laici. E' il nuovo ambasciatore americano presso la Santa Sede Mary Ann Glendon, arrivata ieri a Roma, che ha sottolineato come alla base della relazione tra Stati Uniti e Vaticano ci siano valori condivisi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:


    Il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, la signora Mary Ann Glendon, ha affermato ieri che l’obiettivo prioritario è di difendere la dignità umana. Rivolgendosi ai giornalisti, ha aggiunto:

    "I’m very pleased to be here...
    Sono molto contenta di essere qui a Roma, una città che è stata a lungo una seconda casa per me. Il presidente George W. Bush e il segretario di Stato, Condoleezza Rice, mi hanno onorato affidandomi questo compito; sono molto grata. Per molti anni ho lavorato a stretto contatto con la Santa Sede. In alcune occasioni a livello diplomatico, rappresentando la Santa Sede nelle conferenze internazionali, in altre a livello accademico, come presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Spero e credo che queste esperienze mi possano aiutare molto nel prendermi, adesso, la responsabilità di far avanzare i rapporti tra Stati Uniti e Santa Sede".

    Il Vaticano e Washington - ha quindi spiegato Mary Ann Glendon - hanno “una lunga storia alle spalle durante la quale fede e ragione sono state inseparabilmente unite nella difesa della dignità umana”. “Farò tutto il possibile – ha aggiunto – per arricchire questa relazione”:

    "This relation...
    Questo rapporto ha alla base un comune impegno in favore della dignità di ogni uomo, donna e bambino. Gli Stati Uniti si sono impegnati per promuovere i diritti umani, la libertà religiosa. Si sono anche sforzati di sostenere il dialogo e la tolleranza tra persone di differenti fedi e culture. Come ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede sarà mia responsabilità e mio privilegio lavorare con la Santa Sede per portare avanti questi obiettivi".

    Nel solco della relazione tra Stati Uniti e Santa Sede si colloca, poi, il viaggio apostolico di Benedetto XVI negli Stati Uniti, che si svolgerà dal 15 al 21 aprile. Nei prossimi giorni il nuovo ambasciatore presenterà le proprie credenziali al Papa. La professoressa Glendon è nata a Pittsfield, nello Stato di Massachusetts, il 7 ottobre del 1938. Ha insegnato diritto all’Università di Boston e nel 2004 è stata nominata da Giovanni Paolo II presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Il suo incarico di ambasciatore americano presso il Vaticano durerà un anno, fino all’elezione del nuovo presidente statunitense.

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    Si conclude a Palermo il corso di formazione per gli esorcisti della Sicilia: la testimonianza di fra Benigno Palilla

    ◊   Si conclude oggi a Bagheria, in provincia di Palermo, il quarto incontro di formazione per gli esorcisti della Sicilia. Numerosi gli interventi nei tre giorni di lavori del simposio organizzato dal Centro pastorale Giovanni Paolo II. Tra i partecipanti anche fra Benigno Palilla, religioso francescano con una lunga esperienza di esorcista, che ha parlato della confusione tra patologia psichica e possessione. Luca Collodi lo ha intervistato:


    R. – Il confine tra la patologia e la possessione ... a volte si fa fatica oggettivamente a discernere. Però, a volte noi abbiamo elementi molto chiari. Quello che ci aiuta a capire lì dove c’è una presenza diabolica è l’avversione al sacro. Cioè, persone che fanno un cammino e che iniziando – per esempio – una preghiera, entrano in trance, immediatamente si presenta una nuova personalità che ha una grande avversione al sacro. Una persona che ha una crisi patologica di epilessia, per esempio, in una giornata di estate, con quel caldo, tu ci metti un po’ di acqua benedetta sul capo, ha un po’ di sollievo. Quello, invece, incomincia a gridare perché è per lui come del fuoco che gli arriva sulla testa. Quindi, anche l’avversione al crocifisso, alle preghiere ... tutta una serie di queste avversioni al sacro che ci confermano la presenza del maligno. In particolare, nella mia esperienza, ho visto persone di cui sappiamo che, da un punto di vista medico, quando c’è una crisi, le potenzialità intellettive e volitive diminuiscono, mentre lì ci troviamo dinanzi ad una personalità con una intelligenza acuta straordinaria, che dà delle risposte che vanno al di là della portata della persona ...

     
    D. – E' il diavolo che si è impossessato della persona...

     
    R. – Esatto! Questo significa che non ci troviamo dinanzi ad una patologia, come ad esempio lo sdoppiamento della personalità; ma c’è una personalità da identificare con lo spirito maligno del quale parla la Bibbia.

     
    D. – Casi di possessione che partono, in sostanza, da racconti di sofferenze ...

     
    R. – Certo. E su questo, noi cerchiamo di fare un discernimento, un lungo discernimento, ascoltando la persona, il suo passato, per capire se c’è una patologia o se ci troviamo in presenza, invece, di un’azione straordinaria del maligno.

     
    D. – Ecco, davanti a questi casi entra in campo l’esorcista, e quindi si può parlare di possessione di una persona ...

     
    R. – Sì. Di possessione o, qualche volta, anche di vessazione. In questo caso, il maligno non possiede una persona dall’esterno, ma disturba gravemente una persona.

     
    D. – Quindi lei con la sua esperienza testimonia l'esistenza del maligno...

     
    R. – Certo! E mi riferisco in particolare a quanto disse, nel 1972, Paolo VI, che esce dal quadro biblico ed ecclesiastico chi non ritiene che il diavolo esista. Esiste! E’ una creatura di Dio, creata buona, come si dice anche nel Catechismo della Chiesa cattolica, però diventata cattiva per una propria scelta, una scelta irrevocabile.

     
    D. – Fra Benigno, il demonio come pensa di scegliere la propria vittima, una persona nella quale iniziare la possessione? Su che basi il demonio sceglie un individuo?

     
    R. – A livello teorico significa: innanzitutto, alle volte Dio lo permette per coinvolgere una persona anche buona, santa addirittura, nel mistero di Cristo Gesù che è morto in croce per noi, ha sofferto anche a causa del Maligno, che faceva come da amplificatore nei confronti della cattiveria degli uomini. Penso, in questo momento, ad un padre Pio, che ha avuto gravi vessazioni; penso per esempio a San Francesco stesso, nelle fonti francescane se ne parla; San Bernardo da Corleone, dal giorno in cui entrò in convento fino alla fine della sua vita ebbe problemi di vessazione diabolica. Evidentemente, ci troviamo di fronte a persone sante però coinvolte in questo mistero di sofferenza per la salvezza del mondo. A volte, però, dobbiamo dirlo, è dovuto a causa di proprie colpe, di proprie scelte. Per esempio, la partecipazione a riti satanici, a messe nere, patti fatti con il diavolo – ‘io ti do la mia anima se tu mi risolvi questo problema’ – cose che accadono: sono finestre aperte, pericolosissime!

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    Sugli schermi in Italia il film "Lo scafandro e la farfalla" di Julian Schnabel: un inno alla vita nel mistero del dolore

    ◊   Da ieri sugli schermi italiani "Lo scafandro e la farfalla" del pittore e regista americano Julian Schnabel. Vincitore a Cannes del premio per la migliore regia, doppia vittoria anche ai Golden Globes e con quattro candidature all’Oscar, è un film che parla al cuore e alla mente, insegnandoci la bellezza della vita anche quando è toccata da malattie inesprimibili e da tragedie che sembrano senza senso. Il servizio di Luca Pellegrini:


    (Parole del protagonista tratte da una scena del film):
    “Ho appena scoperto che, a parte il mio occhio, ho altre due cose che non sono paralizzate: la mia immaginazione e la mia memoria”.

    Un battito di ciglia per affermare la vita. Un battito di ciglia per esprimere la speranza. Chiuso nello scafandro di carne del proprio corpo, Jean-Dominique Bauby si sente farfalla con la sua mente libera: vola nei meandri della memoria, si libra sugli infiniti spazi dell’immaginazione. Il fatto è realmente accaduto: nel 1995, a quarantatre anni compiuti, vita ricca di soddisfazioni, Bauby è colto da un ictus. Con il suo lento risveglio ha inizio il toccante e originale film di Julian Schnabel: scopriamo che Bauby, interpretato da un bravissimo e credibile Mathieu Amalric, è affetto da sindrome locked-in, ossia è mentalmente vigile e presente, ma completamente prigioniero del suo corpo, che gli permette di muovere soltanto la palpebra dell’occhio sinistro. Grazie a quella palpebra libera, grazie all’aiuto e all’idea di una ortofonista credente, riesce a comunicare con l’esterno e dettare così le sue memorie, che usciranno, con il titolo appunto de "Lo scafandro e la farfalla", dieci giorni prima della sua morte. Il film non è fortunatamente un film a tesi, non gioca sui facili e scontati ricatti emotivi. E’ puro, appassionato. Abbiamo chiesto a Julian Schnabel che cosa ci lascia come insegnamento questa tragica storia di Bauby:

     
    In his observation of life, ...
    "Nella sua osservazione della vita può dire agli altri: 'Ama coloro che ti stanno vicini, abbi attenzione per i tuoi figli, afferra le occasioni e le opportunità che la vita ti concede, non irrigidirti nelle cose negative, sii cosciente di ciò che hai, ora tu hai le braccia e le gambe che funzionano, io non le ho più, ma ti posso dire che quando le avevo non ero cosciente delle cose che potevo fare'. Con la sua visione retrospettiva della vita può dire: 'Ero così cieco e sordo che sono dovuto precipitare in questo tragico disastro per capire che cosa è davvero la vita? La mia vita, scrive, è stata un susseguirsi di mancanze: le donne che non ho potuto amare, i momenti di gioia che ho lasciato scorrere via, una corsa in cui sapevo già chi avrebbe vinto eppure non ho scommesso sul vincitore'. Ha avuto questa possibilità di rivivere la sua vita e con un palato limitato ha potuto assaporare le cose, assaggiarle, avendo ancora desideri. E capisci anche le persone che sono ammalate, i disabili: loro hanno dei desideri, hanno una loro vita. Noi vediamo soltanto le carrozzelle e la loro malattia, ossia ciò che siede di fronte a noi. Ma lì di fronte abbiamo anche una persona che vive, lì di fronte abbiamo una parte dell’umanità. E’ una questione di coscienza".

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    Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica

    ◊   In questa seconda Domenica di Quaresima la Liturgia ci propone il Vangelo della Trasfigurazione. Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Poi udirono una voce che diceva:

    «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».

    Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:


    Raccontando l'episodio occorso su quell'«alto monte», Pietro dirà: «Non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate ... ma perché siamo stati testimoni oculari della Sua grandezza. Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre ... quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce ...» (2 Pt 1, 16-17).    A Pietro fa eco Giovanni: «Noi vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre» (Gv 1, 14).    Ma che cosa hanno visto Pietro, Giacomo e Giovanni? Essi parlano di 'gloria'. La gloria ha a che fare con l'essere, con l'essere di Dio. Essi non hanno visto Gesù diventare quel che prima non era, ma mostrare loro e renderli partecipi di uno spiraglio del Suo essere, di quel che già era. Questa è anche la trasfigurazione cristiana. Non è il "dover essere", ma è l'essere che non viene più coperto e oscurato dal niente, cioè, dal male. Ogni battezzato porta in sé questa partecipazione all'essere di Dio in virtù del Sacramento. Ma chi lascia che la «gloria» che in lui è già tutta presente si esprima, risplenda e venga alla luce? Chi di noi è uno specchio terso? Dopo Pietro e Giovanni ascoltiamo anche Paolo: «E noi tutti a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati [trasfigurati] in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore» (2 Cor 3, 18).

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    Chiesa e Società



    Preoccupazione in Venezuela per un nuovo attentato dinamitardo contro la sede della nunziatura a Caracas

    ◊   Un ordigno di scarsa potenza è esploso nei giorni scorsi davanti all'edificio della nunziatura apostolica di Caracas, causando danni di lieve entità. La Conferenza episcopale venezuelana si è detta preoccupata. Si devono intraprendere – si legge in una nota dei vescovi – “azioni atte a salvaguardare la sede diplomatica del Vaticano che per tutti i cattolici venezuelani rappresenta la casa del Santo Padre in Venezuela”. Secondo testimoni oculari, l’azione è stata condotta da quattro persone su due motociclette che poi si sono date alla fuga. Nella sede della nunziatura ha trovato rifugio un leader studentesco in attesa di asilo politico. Moreno, che è in attesa dell'accoglimento della sua domanda da undici mesi, è accusato dalle autorità venezuelane di aggressioni gravi. Non si tratta del primo attacco contro la rappresentanza diplomatica della Santa Sede nella capitale venezuelana: alcune settimane fa l’edificio era stato fatto segno del lancio di una bomba a mano, rimasta fortunatamente inesplosa. (A.L.)

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    Elezioni USA: appello dei vescovi del Kentucky al rispetto della vita

    ◊   In vista delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, i presuli di quattro diocesi del Kentucky hanno invitato i cattolici a guardare con molta attenzione ai temi della vita. In una lettera pastorale intitolata “Rispetto per la vita: coscienza e cittadinanza fedele”, i presuli affermano che “tutte le leggi umane devono essere confrontate con la legge naturale impressa nei nostri cuori dal Creatore”. “Il nostro ‘Credo’ religioso – continuano - afferma i diritti ed i doveri umani basilari che sono essenziali alla costruzione della nostra vita sociale”. “Ciò che noi dichiariamo in difesa della sacralità della vita non ancora nata – aggiungono i vescovi – si accorda con la nostra tradizione storica e legale, fondata sul diritto alla vita, sulla libertà e sulla ricerca della felicità”. “L’interruzione volontaria di gravidanza – sottolineano – è contraria a tutto questo”. Citando inoltre l’Enciclica di Benedetto XVI, Deus caritas est, i presuli ricordano che “se la vita politica non è condotta verso il bene comune e i valori etici, la società rischia di soccombere alla cecità morale provocata dall’effetto abbagliante del potere e degli interessi specifici”. I quattro vescovi sottolineano, poi, di non voler istruire i cattolici su come votare, ma di voler solo “ribadire il diritto ed il dovere di provvedere all’analisi etica dei temi principali affrontati dalla società”. Rinnovando, infine, il proprio impegno nella difesa della dignità umana e nella promozione della vita, i presuli auspicano un maggiore dialogo con gli esponenti pubblici, in particolare cattolici, con lo scopo primario di formare la coscienza delle persone. (I.P.)

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    Zimbabwe: i vescovi chiedono il rinvio delle presidenziali

    ◊   La Commissione “Giustizia e Pace” dello Zimbabwe chiede il rinvio delle elezioni presidenziali e legislative previste per il prossimo 29 marzo. In una nota, diffusa nei giorni scorsi, si precisa che mancano le condizioni perché siano “libere e giuste”. La Commissione denuncia, inoltre, procedure complicate per ottenere l’iscrizione alle liste elettorali che stanno scoraggiando la partecipazione di molti cittadini. Tra queste, c'è l’insufficiente informazione data agli elettori sul processo di voto, reso più confuso dalla concomitanza delle elezioni presidenziali e parlamentari. Vengono anche ricordate le pesanti limitazioni che impediscono ai partiti all’opposizione di fare la loro campagna elettorale e di accedere ai mezzi di informazione. “I mezzi di informazione pubblici – si legge nella nota - hanno il dovere etico di dare a tutti i partiti pari e adeguate possibilità”. Secondo “Giustizia e Pace”, infine, anche i milioni di cittadini dello Zimbabwe emigrati in massa a causa della grave crisi economica, dovrebbero poter partecipare alle urne. (L.Z.)

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    Volontà di dialogo tra Chiesa e governo in Spagna

    ◊   In Spagna continuano i commenti all’incontro del premier José Luis Rodríguez Zapatero con il nunzio, mons. Manuel Monteiro de Castro, nella sede della nunziatura, lo scorso giovedì 14 febbraio. L’iniziativa era partita dal premier spagnolo, soprattutto dopo due recenti avvenimenti: la manifestazione popolare del 30 dicembre a Madrid in favore della famiglia e la nota della Commissione permanente della Conferenza episcopale spagnola per le prossime elezioni generali del 9 marzo. Il governo e il partito socialista avevano risposto anche in modo forte a certe dichiarazioni della nota episcopale, interpretate come critiche esplicite, ritenute infondate, in particolare sulla politica del governo nei confronti del fenomeno del terrorismo. I rappresentati del governo erano arrivati ad annunciare che i rapporti con la Chiesa avrebbero potuto subire un cambiamento nell’ipotesi di una vittoria dei socialisti nelle elezioni del 9 marzo. Dopo l’incontro in nunziatura a Madrid, il vicepremier María Teresa Fernández de la Vega ha dichiarato invece che l’incontro tra il nunzio e il premier si è svolto in un clima molto cordiale di dialogo e comprensione; ha affermato esplicitamente che, da parte del governo, non è prevista alcuna modifica negli accordi con la Chiesa. Ha precisato quindi che il colloquio è stato caratterizzato da un dialogo costruttivo. Infine ha dichiarato che, sebbene ci siano delle divergenze di vedute tra il governo e la Chiesa, non sarebbe giusto qualificarle come un “problema”. (A cura di Ignacio Arregui)

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    Nel nord della Nigeria, 6 condanne a morte emesse da tribunali islamici

    ◊   Nello Stato del Bauchi, nel nord della Nigeria, sei persone sono state condannate alla lapidazione e altre 46 all’amputazione di una mano, con sentenze emesse da tribunali che osservano i precetti della sharia. Le sentenze non sono ancora state rese effettive perchè il governo del Paese deve ancora ratificarle. Il Bauchi è uno dei 12 Stati del nord della Nigeria che ha adottato, dal 2000, un codice penale fondato sulla sharia. Le condanne sono state rare in questi 8 anni e quasi sempre annullate in sede di appello, ad eccezione, però, di un uomo condannato nel 2003 per pluri-omicidio e un altro, reo di furto, a cui è stata amputata la mano sinistra nel 2001. (A.L.)

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    Nuove restrittive norme della Lega Araba per le trasmissioni satellitari

    ◊   “Non danneggiare l’armonia sociale, l’unità nazionale, l’ordine pubblico e i valori tradizionali”: sono queste alcune delle raccomandazioni contenute nella ‘regolamentazione’ della programmazione delle televisioni satellitari arabe introdotta dalla Lega Araba. Nel corso di una riunione tenuta al Cairo nei giorni scorsi, i 22 ministri dell’Informazione hanno approvato un documento che stabilisce alcune nuove linee guida. Il testo – rende noto l’agenzia MISNA - impone una programmazione “conforme ai valori etici e religiosi della società araba”. La normativa vieta anche la trasmissione di contenuti contrari alle religioni monoteiste e che offendono i leader nazionali. Si proibisce, poi, la messa in onda di “materiale osceno” e di programmi che “incoraggiano il fumo o il consumo di alcool”. In caso di violazione, i 22 Paesi potranno “ritirare, congelare o non rinnovare i permessi di lavoro ai media”. Unico voto contrario quello del Qatar, sede dell’emittente satellitare panaraba e internazionale ‘al Jazeera’, che ha espresso dubbi sulla compatibilità del documento con le proprie leggi. “Il Cairo e Ryad - si legge sul sito dell’emittente del Qatar - spesso si lamentano delle critiche espresse ai propri governi nei talk show di Al Jazeera e di altri canali satellitari”. Critiche sono state espresse infine da ‘Article XIX’, associazione internazionale in difesa della libertà di espressione: “è un nuovo livello di censura che vuole impedire a milioni di persone di accedere all’informazione”, ha detto la portavoce Agnes Callamard. (A.L.)

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    Prostituzione delle donne e violenza sui bambini: iniziativa di sensibilizzazione dei missionari Oblati contro lo sfruttamento in Romania

    ◊   Di fronte al dilagare dello sfruttamento di donne e bambini, i missionari Oblati di Maria Immacolata di Romania, con la Caritas di Bucarest, e con la collaborazione di diverse organizzazioni non governative, hanno avviato un programma di informazione: lo scopo è di sottolineare l’aumento e la pericolosità del problema. “Come cittadini europei - si legge nella lettera di presentazione dell’iniziativa - esprimiamo la nostra forte disapprovazione verso qualsiasi forma di violenza”. L’obiettivo – si legge ancora nel documento ripreso dall’agenzia SIR – è di “contribuire alla riaffermazione e alla conservazione dei veri valori morali e sociali a garanzia di una società sicura e sana”, assicurando così il pieno rispetto dei diritti umani fondamentali per ciascun individuo. Secondo i firmatari della lettera, la Romania ha bisogno di “una legislazione nazionale efficace, per impedire – si sostiene nella lettera - l’aumento del numero delle donne trascinate nel giro della prostituzione da protettori e trafficanti senza scrupoli”. Nel testo viene infine sottolineato che “il traffico e la prostituzione di donne e bambini sono un problema sociale attuale per la Romania e per tutto il mondo”. (M.B.)

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    Secondo l'UNICEF in Mozambico diminuisce la mortalità infantile

    ◊   Il numero dei bambini al di sotto dei cinque anni uccisi da malattie e fame è diminuito notevolmente nell'ultimo decennio in Mozambico: secondo il rapporto 'Donatori per il Mozambico 2007' diffuso dall'UNICEF, nel 1990 morivano 235 bambini su 1000 prima del quinto anno di età; oggi ne muoiono 140. Sebbene il dato rappresenti un miglioramento significativo rispetto ai primi anni '90, si tratta comunque di decessi evitabili dovuti a "malattie prevenibili e curabili". Le più grandi minacce, prosegue il rapporto ripreso dall’agenzia MISNA, restano il virus da immunodeficienza umana e la sindrome da immunodeficienza acquisita: colpiscono circa 100.000 bambini sotto i 15 anni e sono la causa del 17% delle morti dei bambini al di sotto dei cinque. "L'epidemia - si legge nel rapporto - sembra essersi stabilizzata nella regione centrale, mentre continua ad espandersi in quella meridionale e resta stabile in quella settentrionale". Da segnalare, infine, che è sceso il tasso di mortalità materna. (A.L.)

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    Giovani aborigeni parteciperanno alla GMG grazie al contributo di studenti di Sydney

    ◊   I giovani della comunità aborigena nelle isole Tiwi, a largo della costa settentrionale dell’Australia, potranno partecipare al grande evento della Giornata Mondiale della Gioventù, a luglio 2008, grazie al contributo e alla solidarietà dei giovani di tre scuole di Sydney. Gli istituti – riferisce l’agenzia Fides - hanno raccolto 7.500 dollari in tre mesi, da quando la proposta di sostenere la partecipazione di giovani aborigeni alla GMG è circolata fra gli studenti. Lo scopo di questa e di altre simili iniziative è di consentire ai giovani di Paesi ricchi di aiutare i pellegrini di aree povere a sostenere le spese di viaggio e partecipare così alla GMG. Gli organizzatori sperano in una partecipazione più ampia possibile dei giovani di tutti i Paesi dell’Oceania e auspicano che i pellegrini possano aumentare nei prossimi mesi, anche grazie agli aiuti di altri giovani. E’ importante - fanno notare - assicurare una folta rappresentanza di pellegrini dalle comunità indigene più remote: “vivere la GMG è una rara opportunità che potranno cogliere”. (A.L.)

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    Al convegno “La professione docente oggi nella scuola che educa” sottolineate le difficoltà nel trasmettere determinati valori alle nuove generazioni

    ◊   Riscoprire la comunità per affrontare l’emergenza educativa. E’ questa la conclusione a cui è giunto il convegno “La professione docente oggi nella scuola che educa” al quale hanno partecipato i direttori diocesani e regionali di pastorale della scuola. “Nella società attuale” ha ricordato nelle conclusioni monsignor Bruno Stenco, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per l’educazione, la scuola e l’università “c’è una grave difficoltà di tipo educativo. Ci troviamo di fronte a una generazione adulta che non riesce a trasmettere alle nuove generazioni determinati valori. Se questo non avviene c’è un distacco della narrazione”. Come riallacciare un rapporto significativo? “Per quanto riguarda il docente”, ha osservato monsignor Stenco “all’aspetto istruttivo occorrerà connettere l’aspetto educativo. Cioè si dovrà realizzare una collegialità e insieme con gli studenti una forma di comunità”. Da parte sua la comunità può dare un contributo decisivo al superamento dell’emergenza attraverso i docenti cattolici che insegnano nelle scuole e le loro associazioni professionali. Per portare una proposta comunitaria dentro una scuola laica è la conclusione “si dovrà da parte dei docenti elaborare insieme ai genitori un progetto non frammentato nelle singole materie ma capace di dare ai ragazzi punti di riferimento in grado di rispondere alla domanda di significato sulla vita”. (A cura di Stefano Andrini)

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    24 Ore nel Mondo



    Domani la proclamazione unilaterale dell'indipendenza del Kosovo dalla Serbia

    ◊   Vigilia di indipendenza per il Kosovo, che domani verrà dichiarata in modo unilaterale dalla Serbia. La conferma è arrivata dallo stesso premier kosovaro, Thaci, nel giorno in cui l’Unione Europea ha deciso l’invio nella provincia a maggioranza albanese di una missione civile, attesa nelle prossime settimane. Il nostro servizio:


    “Domani la volontà del popolo sarà eseguita”. Sono le parole che mettono fine alla ridda di voci riguardo alla dichiarazione di indipendenza del Kosovo. Parole pronunciate dal premier, Hashim Thaci, alla vigilia della proclamazione unilaterale e dal conseguente distacco dalla Serbia. Un passaggio, che avverrà alle 15 di domani durante la seduta straordinaria del parlamento, ma segnato dalla netta opposizione di Belgrado che ha dalla sua parte la Russia di Putin. Pristina ha già approvato, ieri, una mozione per adottare in 24 ore le leggi necessarie alla proclamazione dell'indipendenza sulla base delle raccomandazioni contenute nel piano del mediatore ONU, Ahtisaari. All’interno dell’Unione Europea, si segnalano diverse divisioni sulla dichiarazione unilaterale: contrari Cipro, Romania, Slovacchia, Grecia, Bulgaria e Spagna. Italia, Gran Bretagna, Germania e Francia, coinvolti nei negoziati passati sul Kosovo insieme a Stati Uniti e Russia, saranno invece i capofila del riconoscimento che potrebbe scattare già lunedì sera. Intanto, i 27 hanno dato il via libera al dispiegamento della missione civile EULEX, composta da duemila uomini: tra questi, anche 250 tra giudici e magistrati. Compito del contingente sarà quello di accompagnare la provincia amministrata dall’ONU verso una struttura autonoma. EULEX, bocciata come “occupazione” dal leader serbo kosovaro Ivanovic, si affiancherà inizialmente alla missione UNMIC delle Nazioni Unite e si aggiungerà come presenza sul territorio al contingente NATO. Intanto, per le strade di Pristina si respira un’atmosfera diversa: non c’è tensione, ma solo tante bandiere con l'aquila nera d'Albania innalzate su ogni balcone.

    Africa- Bush
    Un accordo sulla divisione del potere in Kenya per mettere fine all’ondata di violenze. E’ l’auspicio del presidente americano Bush, espresso in Benin prima tappa del suo tour africano che lo porterà a toccare altri Paesi quali la Tanzania, Rwanda, Ghana e Liberia. Una missione nella quale si intende ribadire l’impegno di Washington nella lotta all’AIDS e alla malaria. Lunedì prossimo, a Nairobi, giungerà il segretario di Stato statunitense, Condolleezza Rice, per una serie di incontri ufficiali dopo i passi avanti, annunciati ieri dal mediatore Kofi Annan, nei colloqui tra maggioranza e opposizione. Nei negoziati in corso, sembrano ancora irrisolti i principali nodi della crisi politica kenyana, nonostante il varo di una commissione d’inchiesta che dovrà far luce sulle contestate elezioni dello scorso dicembre. Intanto, il presidente Bush ha anche espresso preoccupazione per la situazione del Darfur, sollecitando una “robusta” forza dell’ONU nella quale è assicurata la partecipazione americana.

    Medio Oriente-raid
    Nonostante le accuse delle fazioni palestinesi, Israele nega il suo coinvolgimento nel raid aereo che questa notte ha colpito uno dei campi profughi nei pressi della città di Gaza, provocando otto morti fra cui un importante capo militare della Jihad islamica. In mattinata, inoltre, militari egiziani hanno ucciso una donna eritrea che tentava di entrare illegalmente in Israele. Oggi, entra nel vivo la visita del ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, nell’area. Previsti colloqui con i leader palestinesi ed israeliani. In un’intervista alla stampa palestinese, il diplomatico di Parigi ha chiesto la fine del rigido isolamento della Striscia di Gaza e il totale congelamento degli insediamenti ebraici in Cisgiordania.
     
    Siria inchiesta
    “Una nuova vergogna per i criminali sionisti e per i loro ciechi sostenitori”. E’ quanto ha affermato il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, in un messaggio di condoglianze inviato al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, per l’uccisione di martedì scorso a Damasco del leader, Imad Mughniyeh. Intanto, diverse persone sarebbero state arrestate dalle autorità siriane, che presto diffonderanno i risultati dell’inchiesta aperta all’indomani dell’assassinio. In questo quadro, il ministro degli Esteri di Damasco domani si recherà in Libia e nei Paesi arabi nordafricani in vista del prossimo vertice della Lega araba, dedicato proprio alla crisi istituzionale libanese.
     
    Iraq - rifugiati
    L’alto commissario dell’ONU per i rifugiati, Antonio Gutierres, si trova a Baghdad per discutere con le massime autorità locali del problema dei profughi iracheni nei Paesi vicini. Secondo le cifre delle Nazioni Unite, sono circa due milioni le persone fuggite all’estero negli ultimi anni, concentrati soprattutto in Siria e Giordania. Ieri, intanto, il premier al-Maliki ha espresso soddisfazione per i progressi sul fronte sicurezza. “Abbiamo distrutto le cellule di al Qaeda cacciandole da Baghdad. Ciò - ha spiegato - ha spianato la strada alla loro completa sconfitta in tutto l’Iraq”.

    Pakistan - disordini
    Il Pakistan si prepara al voto per il rinnovo del parlamento in un clima di forte tensione. Un attentato suicida ha colpito un ufficio del partito dell’ex premier assassinata, Benazir Bhutto, provocando almeno 20 vittime e una decina di feriti. Sempre nella zona al confine con l’Afghanistan un’esplosione ha distrutto, questa notte, un seggio elettorale mentre nel sud del Paese la polizia ha arrestato un presunto kamikaze pronto ad agire durante le elezioni di lunedì. Il governo intanto ha schierato 81 mila militari e paramilitari per garantire un tranquillo svolgimento delle consultazioni, per le quali sono chiamati ad esprimersi 80 milioni di cittadini su una popolazione di 170 milioni di persone.

    Italia - politica
    Giornata densa di avvenimenti per la politica italiana, ormai in piena campagna elettorale. Alla nuova Fiera di Roma assemblea costituente del Partito Democratico con Walter Veltroni e Romano Prodi. A Mestre, Pierferdinando Casini ufficializza la decisione dell’UDC di correre da sola. Il servizio di Giampiero Guadagni:


    Dunque, la riserva è sciolta. L’UDC correrà da sola e Pierferdinando Casini ne sarà il candidato premier. In caso di vittoria del centrodestra, sarà all’opposizione. Casini guarda all’elettorato moderato, ma non ci sono all’orizzonte accordi con gli altri centristi, la Rosa Bianca di Pezzotta e Tabacci e l’UDEUR di Mastella. Si rompe così un’alleanza durata 14 anni e che ha dato vita prima al Polo e poi alla Casa delle Libertà. Casini ha respinto gli ultimi appelli di Berlusconi a rinunciare al proprio simbolo per confluire nel Popolo delle Libertà, come ha fatto invece Fini che annuncia lo scioglimento in autunno di Alleanza Nazionale. Il PDL, dice Fini, non è un accordo elettorale, ma la costola italiana del Partito popolare europeo. Le novità che arrivano dal centrodestra riaccendono le speranze del Partito democratico di riaprire la partita elettorale. Oggi, a Roma, assemblea costituente del PD, aperta dal premier dimissionario Prodi, che afferma: la pazienza sarà una virtù necessaria quando dopo le elezioni torneremo alla guida del Paese. Prodi ha ribadito che non si ripresenterà alle politiche del 13 aprile. Mentre Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato, annuncia la disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione Sicilia. Veltroni, in partenza per le province italiane, spiega le priorità del PD. Faremo dell’aumento della ricchezza nazionale il nostro obiettivo. Senza crescita -aggiunge - non c'é giustizia sociale. Tra i 12 punti del programma, la riduzione della spesa pubblica e la realizzazione delle infrastrutture per modernizzare il Paese e rilanciare il mezzogiorno. Veltroni respinge poi la richiesta di ritiro unilaterale dell’Italia dall’Afghanistan sollecitato dalla Sinistra Arcobaleno. Intanto i radicali, con Emma Bonino, si dicono disponibili ad una coalizione con il PD esattamente come ha fatto l’Italia dei Valori. (Per la Radio vaticana, Giampiero Guadagni)
     
    Italia funerali
    Si sono svolti stamani a Oderzo, nel Trevigiano, i funerali del primo maresciallo Giovanni Pezzulo, ucciso tre giorni fa, in Afghanistan, in un attentato rivendicato dai talebani. “Anche Papa Benedetto XVI - ha reso noto il vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo poco prima della cerimonia - pregherà per il militare italiano”, vittima del terrorismo. I particolari nel servizio di Silvia Gusmano:


    “Giovanni ha dato il meglio di sé, consapevole che chi non ama non protegge e non difende la vita. In lui si è manifestato in modo supremo l’amore di Dio”. Questo uno dei passaggi centrali dell’omelia pronunciata stamani da mons. Vincenzo Pelvi, durante il funerale del primo maresciallo Pezzulo. Anche Benedetto XVI - ha reso poi noto mons. Pizziolo alla fine della cerimonia - pregherà per il militare ucciso in un agguato mercoledì scorso in Afghanistan, mentre svolgeva attività umanitarie a favore della popolazione civile. La cerimonia è stata celebrata nel Duomo di Oderzo, il paese in provincia di Treviso, oggi in lutto cittadino, dove Pezzulo viveva con la moglie Maria e la figlia diciottenne. A rendere omaggio al maresciallo, che tra pochi giorni avrebbe compiuto 45 anni, oltre mille persone e il ministro della Difesa, Arturo Parisi. Centinaia le bandiere che sventolano dalle finestre di Oderzo e di Carinola, il paese d’origine di Pezzulo in provincia di Caserta. Anche la facciata del Duomo, ornato da decine di corone di fiori, tra cui quella inviata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata avvolta da un tricolore. A chiedere agli italiani questo gesto di amore di solidarietà verso il militare vittima del terrorismo, sua figlia Giusy, che così si è rivolta stamani al padre al termine dei funerali: “Mi sento forte e sono sicura che sei tu a darmi questa forza stammi sempre vicino”. Un lungo applauso ha accolto il feretro di Giovanni Pezzulo all’uscita del Duomo. (Silvia Gusmano per la Radio Vaticana)
     
    Elezione presidente ceco
    Il parlamento della Repubblica ceca ha rieletto il capo dello Stato uscente Vaclav Klaus che, secondo i risultati ufficiali resi noti ieri, ha ottenuto 141 voti contro i 111 dello sfidante, Jan Svejna sostenuto dai socialdemocratici e dai verdi. Candidato dei conservatori del Partito civico democratico (ODS), Klaus resterà in carica per altri 5 anni.
     
    Terrorismo-ETA
    La polizia francese ha arrestato ieri a Bayonne, nel sud-ovest della Francia, due presunti membri dell’organizzazione separatista basca ETA. Entrambi sarebbero sospettati di aver preso parte all’attentato del dicembre 2006 all'aeroporto di Madrid, costato la vita a due persone.

    Algeria
    Paura in Algeria dove ieri è esplosa una bomba all’entrata dello stadio di Lakdaria, in Cabilia, 70 chilometri ad est di Algeri. Due agenti sono rimasti feriti in modo grave. Si tratta dell’ultimo attacco dopo quello avvenuto, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, a Boumerdes, nel quale ha perso la vita il guardiano di una cava, presa di mira da un gruppo di presunti terroristi.

    Timor Est-operazione
    Dopo l’attentato di lunedì al presidente Ramos Horta, l’esercito di Timor Est e le forze internazionali hanno lanciato un’offensiva contro i ribelli che si nascondono nei pressi della capitale Dili, dove è in vigore lo stato di emergenza. Intanto, fonti ufficiali riferiscono che sono almeno 30 le persone interrogate in relazione agli attacchi.

    India-attacco
    Ancora violenze nello stato indiano di Orissa. Tredici poliziotti ed un civile sono morti in seguito ad un attacco compiuto da circa 300 guerriglieri maoisti che hanno preso di mira tre commissariati, una scuola di addestramento e un'armeria. Secondo quanto affermato, qualche tempo fa, dal primo ministro Singh, gli insorti rappresentano “la più grande minaccia per la sicurezza nazionale”.
     
    Malaysia-proteste
    Tensione in Malaysia dove la polizia è intervenuta per disperdere una manifestazione di indiani autoctoni, scesi in piazza per chiedere giustizia. Il Paese è in stato di allerta per le prossime elezioni, fissate per l’8 marzo, nelle quali è favorito il primo ministro Abdullah Ahmad Badawi. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

     

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 47

     
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