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Sommario del 09/02/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Approfondire la verità antropologica dell’uomo e della donna, respingendo le correnti culturali che cercano di offuscare le differenze sessuali: così, il Papa ai partecipanti al convegno per il 20.mo della Mulieris Dignitatem
  • Gli esercizi spirituali sono un'esperienza che favorisce l'incontro personale e comunitario con Dio: così, il Papa alla Federazione italiana esercizi spirituali
  • Altre udienze e nomine
  • Pubblicato il calendario delle celebrazioni presiedute dal Papa nei prossimi tre mesi. Previste due visite nella diocesi di Roma, prima della Settimana Santa. A metà aprile il viaggio negli USA
  • Con le meditazioni del cardinale Albert Vanhoye, iniziano domani in Vaticano gli Esercizi Spirituali per la Quaresima, al Papa e alla Curia Romana: intervista con il porporato
  • Un digiuno di immagini per aprire il nostro cuore alla Parola di Dio: sull’invito del Papa, nell’incontro con i sacerdoti romani, la riflessione di padre Federico Lombardi
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Combattere l'intolleranza alle radici: il commento di Anna Foa sulla "lista nera" dei professori ebrei pubblicata in un blog
  • In Algeria, dopo i nuovi decreti sul culto, un prete cattolico viene condannato ad un anno di carcere. Con noi, l'arcivescovo di Algeri, Tessier
  • Dieci anni fa nasceva la tv cattolica italiana SAT 2000: ai nostri microfoni, il direttore Boffo
  • La diocesi di Roma celebra domani la IV Festa della Famiglia con una Messa al Santuario mariano del Divino Amore
  • Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • Ciad: arrivati i primi aiuti umanitari per i profughi in Camerun
  • Corno d’Africa: la CEI invita alla preghiera e lancia un appello per la pace
  • Benedetto XVI, attraverso il Pontificio Consiglio "Cor Unum", dona 50 mila dollari alle vittime delle inondazioni in Bolivia
  • Appello dell’associazione cattolica caritativa Jinde Charities, per aiutare la popolazione cinese colpita dalla tempesta di neve
  • La Chiesa ecuadoriana si mobilita per aiutare la popolazione colpita dall’eruzione del vulcano Tungurahua
  • Venezuela: il 17 febbraio si celebra la Giornata Nazionale della Gioventù
  • In Argentina la Conferenza episcopale invita i fedeli a sostenere l’evangelizzazione
  • Trascorrere la Quaresima a fianco dei poveri: è il messaggio di Caritas Corea alle diocesi del Paese
  • "Nella Chiesa si diffondono concezioni errate su Gesù", così mons. Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede
  • Le delegate al convegno della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche chiedono alla Chiesa un rinnovato sostegno alle donne
  • In Kenya, alcune emittenti radiofoniche hanno istigato alla violenza durante la campagna elettorale per le presidenziali dello scorso dicembre
  • Aperta la camera ardente per il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, Fra’ Andrew Bertie. Sabato i funerali alla basilica di Santa Sabina all’Aventino
  • Ai professionisti della sanità è chiesto un agire responsabile. E’ ciò che emerge dal convegno organizzato dal Vicariato di Roma insieme alle facoltà di medicina
  • Presentato a Milano il libro-inchiesta scritto da Andrea Tornelli sulle apparizioni di Lourdes
  • 24 Ore nel Mondo

  • “La crescita globale rallenterà”. è l’allarme lanciato a Tokyo dai ministri dell’Economia del G7
  • Il Papa e la Santa Sede



    Approfondire la verità antropologica dell’uomo e della donna, respingendo le correnti culturali che cercano di offuscare le differenze sessuali: così, il Papa ai partecipanti al convegno per il 20.mo della Mulieris Dignitatem

    ◊   Di fronte alle correnti culturali che cercano di confondere le differenze sessuali iscritte nella natura umana, va richiamato il disegno di Dio sull’uomo e la donna: è l’esortazione di Benedetto XVI, rivolta stamani ai partecipanti al Convegno per il 20.mo anniversario della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, Mulieris Dignitatem. Il saluto al Papa è stato rivolto dal cardinale Stanisław Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, dicastero che ha promosso il convegno. Il servizio di Alessandro Gisotti:


    “Dio affida alla donna e all’uomo, secondo le proprie peculiarità, una specifica vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo”: è la riflessione offerta da Benedetto XVI ai partecipanti al convegno per il ventennale della Mulieris Dignitatem. Il Papa ha riconosciuto che il rapporto uomo-donna costituisce “un punto centrale della questione antropologica, così decisiva nella cultura contemporanea”. Giovanni Paolo II, è stata la sua riflessione, ha voluto “approfondire le verità antropologiche fondamentali dell’uomo e della donna, l’uguaglianza in dignità e l’unità dei due, la radicata e profonda diversità tra il maschile e il femminile e la loro vocazione alla reciprocità e alla complementarità”:

     
    “Quando, pertanto, l'uomo o la donna pretendono di essere autonomi e totalmente auto-sufficienti, rischiano di restare rinchiusi in un’auto-realizzazione che considera come conquista di libertà il superamento di ogni vincolo naturale, sociale o religioso, ma che di fatto li riduce a una solitudine opprimente”.

     
    L’unità-duale dell’uomo e della donna, ha proseguito, “si basa sul fondamento della dignità di ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio”, evitando “tanto una uniformità indistinta e una uguaglianza appiattita e impoverente quanto una differenza abissale e conflittuale”. Benedetto XVI ha dunque ribadito che occorre “una rinnovata ricerca antropologica che, sulla base della grande tradizione cristiana, incorpori i nuovi progressi della scienza e il dato delle odierne sensibilità culturali”. In tal modo, ha aggiunto, si può “approfondire non solo l'identità femminile ma anche quella maschile, essa pure oggetto non raramente di riflessioni parziali e ideologiche”:

     
    “Di fronte a correnti culturali e politiche che cercano di eliminare, o almeno di offuscare e confondere, le differenze sessuali iscritte nella natura umana considerandole una costruzione culturale, è necessario richiamare il disegno di Dio che ha creato l'essere umano maschio e femmina, con un’unità e allo stesso tempo una differenza originaria e complementare”.

     
    Le dimensioni femminile e maschile, ha aggiunto, “si corrispondono e si completano”. Quindi, richiamando un suo intervento durante il viaggio apostolico in Brasile, del maggio scorso, il Papa ha criticato la persistenza di “una mentalità maschilista”, che ignora la novità del cristianesimo, “il quale riconosce e proclama l'uguale dignità e responsabilità della donna rispetto all'uomo”:

     
    “Ci sono luoghi e culture dove la donna viene discriminata o sottovalutata per il solo fatto di essere donna, dove si fa ricorso persino ad argomenti religiosi e a pressioni familiari, sociali e culturali per sostenere la disparità dei sessi, dove si consumano atti di violenza nei confronti della donna rendendola oggetto di maltrattamenti e di sfruttamento nella pubblicità e nell'industria del consumo e del divertimento”.
     
    Dinanzi a “fenomeni così gravi e persistenti”, è stato il richiamo del Papa, è “ancor più urgente” l’impegno dei cristiani “perché diventino dovunque promotori di una cultura che riconosca alla donna, nel diritto e nella realtà dei fatti, la dignità che le compete”. Ha così ribadito il ruolo insostituibile della donna e dell’uomo nella famiglia, “comunità di amore aperta alla vita”. Sin dal loro concepimento, ha affermato, “i figli hanno il diritto di poter contare sul padre e sulla madre che si prendano cura di loro e li accompagnino nella loro crescita”. Parole corredate da una viva esortazione alle istituzioni civili:

     
    “Lo Stato, da parte sua, deve appoggiare con adeguate politiche sociali tutto ciò che promuove la stabilità e l'unità del matrimonio, la dignità e la responsabilità dei coniugi, il loro diritto e compito insostituibile di educatori dei figli. Inoltre, è necessario che anche alla donna sia reso possibile collaborare alla costruzione della società, valorizzando il suo tipico genio femminile”.
     
    Dal canto suo, nell’indirizzo d’omaggio, il cardinale Stanisław Ryłko ha sottolineato che dal convegno sulla Mulieris Dignitatem nasce un invito per tutti, donne e uomini, a tener presente che “ogni discorso sulla promozione della donna nella società e nella Chiesa deve fondarsi su una solida antropologia”, “sulla piena verità sull'essere umano, che esiste sempre e solo come femmina e come maschio”.

    Oltre a celebrare il 20.mo anniversario della Lettera apostolica “Mulieris Dignitatem” di Giovanni Paolo II, il convegno sta approfondendo il tema della valorizzazione del ruolo della donna, soprattutto come educatrice. In proposito, ecco la riflessione di una delle relatrici, Paola Bignardi, coordinatrice del Forum Internazionale dell’Azione Cattolica, intervistata da Isabella Piro:

     
    R. – L’educazione è il servizio alla crescita interiore delle persone. A me piace pensare all’educazione come ad una forma di generazione e la chiave per capire la vocazione della donna è proprio quella della generazione. Il ruolo della donna è molto importante nell’educazione, proprio per questa sua esperienza della struttura della generazione, e anche della generazione interiore, che significa prendersi cura delle persone così come sono, accompagnarle in un percorso che le rende libere, che le rende altro da noi, che le rende se stesse. Inoltre, in questa fase della storia della nostra società occidentale, il prendersi cura nell’educazione va di pari passo con un’esigenza di reinterpretazione del compito educativo per comprendere come una proposta di valori, così come l’educazione deve fare, è una proposta che libera, che realizza, che è in funzione di una crescita della persona.

     
    D. – L’uomo in tutto questo che ruolo ha?

     
    R. – La chiave del rapporto uomo-donna è nella reciprocità che rende feconda la differenza. La specificità femminile è una specificità che è chiamata a entrare in relazione con un’altra specificità, quella maschile: l’uomo è chiamato a prendere parte al compito educativo accogliendo dalla donna le caratteristiche che sono sue, ad esempio la dimensione dell’accoglienza, della cura, del valore dei sentimenti, senza averne disprezzo, come se fossero una debolezza. Al tempo stesso, la donna è chiamata ad apprendere dall’uomo il rapporto più diretto con la realtà, che è tipico dell’uomo, il riferimento immediato alla razionalità, che appartiene in maniera molto forte all’uomo.

     
    D. – Qual è oggi il modo più corretto per parlare di femminismo?

     
    R. – Credo che oggi si debba parlare di femminismo mettendo in gioco il dono della concretezza femminile, dell’intuizione femminile, della tenacia femminile ma al tempo stesso della mitezza femminile. Credo che questo renda il movimento di promozione della donna più forte di un femminismo arrabbiato che rivendica. La rivendicazione separa, apparta. E’ vero che le rivendicazioni degli anni passati, come riconosce anche Papa Giovanni Paolo II nella Lettera alle donne, ha prodotto delle conquiste importanti, però mi pare che sia anche da considerare come nella situazione di oggi gli atteggiamenti che inducono ad una riconciliazione tra i diversi, sia esso l’uomo o la donna, chi vive qui con lo straniero, chi pensa in un modo rispetto a chi pensa in un altro, siano la chiave per fare futuro e dare speranza.

     
    D. – Quali sono le sfide che attendono le associazioni di stampo cattolico?

     
    R. – Ritengo che siano soprattutto quella della formazione e della cultura. Il rischio di questa fase della vita della società occidentale è quello della superficialità, quello del consumare i messaggi così come si consumano cose, consumare le idee che non riescono a mettere radici. Questo è il tempo per un lavoro sulle coscienze, un lavoro che vada in profondità, e credo che nessuno meglio dell’associazionismo possa avere un ruolo, per la possibilità che ha di configurare un messaggio strutturato proprio in conseguenza del fatto associativo.

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    Gli esercizi spirituali sono un'esperienza che favorisce l'incontro personale e comunitario con Dio: così, il Papa alla Federazione italiana esercizi spirituali

    ◊   “Non manchino nelle Case di esercizi, responsabili ed operatori ben formati, guide, animatori ed animatrici disponibili e preparati, dotati di quelle qualità dottrinali e spirituali che ne facciano dei veri maestri di spirito, esperti e appassionati della Parola di Dio e fedeli al Magistero della Chiesa”. E’ quanto ha detto Benedetto XVI incontrando, stamani, i partecipanti dell’assemblea nazionale della Federazione italiana esercizi spirituali (FIES). Il Papa ha anche affermato che, mentre in Italia si diffondono molteplici iniziative di spiritualità, sembra invece diminuire “il numero di coloro che partecipano a veri corsi di esercizi spirituali”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:


    “In un’epoca in cui sempre più forte è l’influenza della secolarizzazione e si avverte un diffuso bisogno di incontrare Dio”, la Federazione italiana esercizi spirituali - afferma il Papa - intende incrementare la spiritualità come fondamento e anima di tutta la pastorale. Il Santo Padre sottolinea anche come gli esercizi siano un’esperienza dello spirito caratterizzati “da quel clima di silenzio completo e profondo che favorisce l’incontro personale e comunitario con Dio”. Riprendendo la definizione data dalla FIES, Benedetto XVI, si sofferma quindi sul senso degli esercizi spirituali:

    “Una forte esperienza di Dio, suscitata dall’ascolto della sua Parola, compresa e accolta nel proprio vissuto personale, sotto l’azione dello Spirito Santo, la quale, in un clima di silenzio, di preghiera e con la mediazione di una guida spirituale, dona capacità di discernimento in ordine alla purificazione del cuore, alla conversione della vita, alla sequela di Cristo, per il compimento della propria missione nella Chiesa e nel mondo”.

    Il Papa illustra anche i frutti della preghiera, indicata nell’Enciclica Spe salvi al primo posto tra “i luoghi di apprendimento e di esercizio della speranza”. In Deus caritas est il Papa ne sottolinea inoltre l’importanza “di fronte all’attivismo e all’incombente secolarismo di molti cristiani impegnati nel lavoro caritativo”. Benedetto XVI auspica, poi, che “non venga meno la possibilità di offrire spazi di intenso ascolto” della Parola di Dio nel silenzio e nella preghiera:

    “Un buon corso di esercizi spirituali contribuisce a rinnovare in chi vi prende parte la gioia e il gusto della liturgia, in particolare della dignitosa celebrazione delle Ore e soprattutto dell’Eucaristia; aiuta a riscoprire l’importanza del Sacramento della penitenza, approdo del cammino di conversione e dono di riconciliazione, come pure il valore e il significato dell’adorazione eucaristica. Durante gli esercizi è possibile recuperare con frutto anche il senso pieno ed autentico del Santo Rosario e della pia pratica della Via Crucis”.

    Il fine della Federazione italiana esercizi spirituali, ha detto ancora, è di “far conoscere e promuovere in tutti i modi possibili gli esercizi spirituali, intesi come un’esperienza forte di Dio in un clima di ascolto della Parola in ordine ad una conversione e donazione sempre più totale a Cristo e alla Chiesa”.

    L’assemblea nazionale della FIES, incentrata sul tema “Per una spiritualità cristiana autenticamente eucaristica” conclusasi oggi, ha approfondito il significato dell’Eucaristia. Tra i relatori, sono intervenuti il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, con una relaziones u “La spiritualità cristiana alla luce della Esortazione Postsinodale Sacramentum caritatis”, ed il presidente della FIES, cardinale Salvatore De Giorgi, sul “Rilancio degli esercizi spirituali”. Il servizio di Mimmo Muolo:


    Silenzio invece di rumore. Raccoglimento al posto della dispersione. Ascolto della Parola e celebrazione eucaristica per rafforzare la propria capacità di testimoniare il Vangelo nella vita di tutti i giorni. Gli esercizi spirituali offrono a tutti – sacerdoti, religiosi e laici – queste grandi opportunità, tanto più preziose in un mondo caratterizzato dal frastuono e dalle derive materialistiche. Perciò vanno adeguatamente rilanciati e indicati come pratica normale, almeno a tutti gli operatori pastorali.

     
    Al termine di tre giorni di relazioni, dibattiti e preghiera sono queste le conclusioni dell’Assemblea nazionale della FIES, la Federazione che raccoglie circa 400 case per esercizi spirituali in tutta Italia. “Gli esercizi - ha ricordato il cardinale Salvatore De Giorgi, presidente della Federazione - sono un grande ristoro dell’anima, oltre che una scuola di apostolato”.

     
    Il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, ha aggiunto: “La spiritualità non è un tirarsi fuori dalla vita. Alla radice, infatti, c’è lo Spirito Santo, Spirito del Figlio incarnato, morto e risorto”. Per questo, gli esercizi non possono non avere al loro centro l’Eucaristia. Anzi, “devono tendere a suggerire – ha detto il cardinale Scola – come far sì che la vita abbia una forma eucaristica”.

     
    La comunione, infatti - ha sottolineato il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro - è fonte della missione. E, dunque, solo “una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria”. (Da Roma, per la Radio Vaticana, Mimmo Muolo)

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    Altre udienze e nomine

    ◊   Benedetto XVI ha ricevuto, stamani, il nunzio apostolico Justo Mullor García. Oggi pomeriggio riceverà in udienza il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi.

    Il Papa ha nominato sotto-segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia il reverendo Carlos Simón Vázquez, del clero della diocesi di Coria-Cáceres, professore presso l'Istituto Teologico San Pedro de Alcántara in Cáceres e presso la Facultad Teológica del Norte de España in Burgos.

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    Pubblicato il calendario delle celebrazioni presiedute dal Papa nei prossimi tre mesi. Previste due visite nella diocesi di Roma, prima della Settimana Santa. A metà aprile il viaggio negli USA

    ◊   L’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche ha pubblicato oggi il calendario delle celebrazioni che Benedetto XVI presiederà nei prossimi tre mesi. Domenica 24 febbraio, il Papa visiterà la parrocchia romana di Santa Maria Liberatrice a Monte Testaccio. Sabato primo marzo, alle ore 11 - al Palazzo Apostolico - si terrà un concistoro per alcune Cause di canonizzazione. Quindi, domenica 9 marzo, nuova visita pastorale del Papa nella sua diocesi: Benedetto XVI si recherà al Centro Internazionale giovanile presso la Chiesa di San Lorenzo in Piscibus.

    Dopo la Domenica delle Palme, il 16 marzo, in cui il Papa presiederà la Messa in Piazza San Pietro, il culmine delle celebrazioni con il Triduo pasquale. Giovedì Santo, 20 marzo, il Papa celebrerà la Messa nella Cena del Signore, nella Basilica Lateranense, alle ore 17,30. Il giorno dopo, Venerdì Santo, guiderà la tradizionale Via Crucis al Colosseo, a partire dalle ore 21.15. Sabato 22, la veglia pasquale nella Notte Santa, con inizio alle ore 21. Quindi, la Domenica di Pasqua, il Papa celebrerà la Messa in piazza San Pietro, seguita dalla Benedizione “Urbi et orbi” dalla Loggia centrale della Basilica vaticana. Mercoledì 2 aprile, il Pontefice celebrerà in Piazza San Pietro una Messa in suffragio di Giovanni Paolo II. Quindi, dal 15 al 20 aprile, il Papa sarà impegnato nel viaggio apostolico negli Stati Uniti. Ultima celebrazione, nel mese di aprile: l’ordinazione presbiteriale dei diaconi della diocesi di Roma, domenica 27, nella Basilica di San Pietro. (A.G.)

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    Con le meditazioni del cardinale Albert Vanhoye, iniziano domani in Vaticano gli Esercizi Spirituali per la Quaresima, al Papa e alla Curia Romana: intervista con il porporato

    ◊   Iniziano domani gli Esercizi spirituali in Vaticano, al Papa e alla Curia romana. Le meditazioni quaresimali saranno proposte quest’anno dal cardinale gesuita Albert Vanhoye già segretario della Pontificia Commissione Biblica, sul tema “Accogliamo Cristo nostro Sommo Sacerdote”, ispirato alla Lettera agli Ebrei. Gli Esercizi iniziano alle ore 18.00 nella Cappella “Redemptoris Mater” del Palazzo Apostolico, con la celebrazione dei Vespri, la meditazione introduttiva sul tema “Dio ci ha parlato”, per concludersi sabato mattina 16 febbraio con l’ultima predica e la benedizione finale. In questi giorni, sono sospese tutte le udienze pontificie, compresa quella generale di mercoledì 13 febbraio. Intervistato da Giovanni Peduto, il cardinale Albert Vanhoye confida i sentimenti con i quali ha accolto la notizia che il Papa lo aveva scelto come predicatore degli Esercizi spirituali:


    R. – Con grande sorpresa ed, essendo al servizio del Santo Padre, ho accettato con semplicità e con fiducia.

    D. - Quale sarà il filo rosso delle sue meditazioni?

    R. – Naturalmente sarà il sacerdozio di Cristo, Sommo Sacerdote della Nuova Alleanza, secondo la Lettera agli Ebrei. Una dottrina molto profonda, molto densa e molto ricca.

    D. - Come mantenere ferma la professione di fede, come invita a fare la Lettera agli Ebrei, che lei prende come punto di riferimento nelle sue meditazioni?

    R. – Per mantenere ferma la professione di fede credo sia essenziale essere uniti al cuore sacerdotale di Cristo, perché senza questa unione tutto rimane superficiale e non può, quindi, resistere alle tante difficoltà del mondo moderno.

    D. - Al centro delle sue meditazioni dunque c’è la Parola di Dio: ad ottobre si terrà il Sinodo su questo tema. Lei è stato segretario della Pontificia Commissione Biblica: come riportare la Sacra Scrittura nella vita quotidiana dei fedeli?

    R. – Il mezzo principale è certamente la Liturgia. Bisogna, però, saper sfruttare la Liturgia. Dopo il Concilio viene proposto un insieme di testi molto ricchi. Bisogna aiutare i fedeli ad accogliere questi testi nella loro vita. Questo è possibile attraverso le omelie e l’aiuto di sussidi. In Francia ed in Italia, ad esempio, ci sono pubblicazioni che possono aiutare i fedeli a meditare i testi della Bibbia. Questo mi sembra essere lo strumento principale. Abbiamo po’ anche un mezzo, più ampio, che è rappresentato dalla Lectio Divina, così come il cardinale Martini ha proposto con grande successo. Certo che questo richiede un maggiore impegno ed una maggiore cultura religiosa.

    D. - Dio ci parla: ma come distinguere questa Parola dalle tante parole nostre?

    R. – E’ chiaro che ci vuole uno sforzo di discernimento. Dio ci parla anzitutto attraverso la sua Parola scritta, che è come se fosse una lettera rivolta a tutti noi. Lì è presente la Parola di Dio, che dobbiamo imparare ad accogliere nel migliore dei modi. Ma Dio ci parla anche in tante altre situazioni ed occasioni: può farlo anche attraverso gli spettacoli della natura, può farlo anche attraverso gli eventi. La cosa più importante è quella di riuscire ad essere attenti nel discernere la Parola di Dio.

    D. - Il passo successivo all’ascolto è il metterla in pratica …

    R. – Non direi che questo rappresenti il passo subito successivo. Direi che bisogna anzitutto riuscire ad approfondire la Parola di Dio. Gesù nel Vangelo ci dice che chi ascolta e poi non riflette, non riesce a portare a frutto e ad accogliere la Parola di Dio. E’ quindi necessario accogliere la Parola di Dio, riflettere la Parola di Dio, meditarla e farla diventare veramente profonda in noi. Soltanto allora si potrà praticare la Parola di Dio.

    D. - Un augurio per questo cammino quaresimale …

    R. – E’ un augurio per una grande fiducia nella grazia di Dio. Nel tempo della Quaresima il Signore propone un’abbondanza di grazie e, quindi, dobbiamo iniziare la Quaresima con grande fiducia, proprio perché il Signore ha preparato per noi grazie preziose e noi dobbiamo accoglierle in queste settimane di Quaresima che ci preparano e ci conducono all’unione con il cuore di Cristo nel Mistero Pasquale.

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    Un digiuno di immagini per aprire il nostro cuore alla Parola di Dio: sull’invito del Papa, nell’incontro con i sacerdoti romani, la riflessione di padre Federico Lombardi

    ◊   “Abbiamo bisogno di un po’ di silenzio per riaprire il nostro cuore all’immagine vera e alla Parola vera”: è l’invito rivolto dal Papa ai fedeli, in occasione dell’incontro di giovedì scorso con il clero della diocesi di Roma. In proposito, ecco la riflessione del nostro direttore, padre Federico Lombardi:


    Nella conversazione fra il Papa e i sacerdoti romani all’inizio della Quaresima vi è stato un punto di riflessione particolarmente attuale ed originale. Parlando dell’annuncio del Vangelo nel nostro contesto culturale, il Papa ha osservato che viviamo un tempo in cui siamo inondati da parole e da immagini. Così tante e confuse che perdono il loro valore ed è difficile riconoscere in esse dei significati profondi. Perciò abbiamo bisogno non solo di un digiuno corporale, ma probabilmente ancor più di un “digiuno” di parole e di immagini, per ritrovare lo spazio del silenzio interiore in cui possiamo ascoltare la Parola, la Parola di Dio – la Parola con la P maiuscola -. In quest’epoca di sviluppo esplosivo delle comunicazioni sociali, è una pista di riflessione e di ricerca spirituale importante. Difficile, ma vitale. Una disciplina, diciamo pure un’ascetica dell’uso della comunicazione, per saperla usare per il bene e per non esserne schiavi, è quanto mai urgente.

     
    Ma il Papa suggerisce anche un’altra riflessione preziosa. Osserva acutamente che c’è una positiva rinascita di arte e musica cristiana. Dobbiamo non solo riuscire a fare silenzio in un’invasione di superficialità, volgarità e pornografia, ma dobbiamo anche contrastarla efficacemente, alimentando la nostra visione e la nostra vita interiore, la nostra immaginazione e i nostri sensi interiori, di bellezza purificante, di immagini vere. Gesù è la vera immagine di Dio – ricorda il Papa. Bisogna tornare a contemplare – con gli occhi fisici e con quelli interiori – non solo le immagini del Vangelo, ma anche ogni forma di bellezza che sia capace di liberare lo spirito. Silenzio e vera bellezza per la libertà dello spirito. Rieducare la nostra fede ad ascoltare e a vedere: Perché la fede, conclude il Papa, è appunto un ascoltare e un vedere.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Sulla questione dell’indipendenza del Kosovo, nell’informazione internazionale, un articolo di Pierluigi Natalia.

    L’intervento del cardinale Jean-Louis Tauran al convegno, svoltosi a Roma, sul futuro del cristianesimo in Occidente.

    “L’intelligente carità del teologo di Paolo VI”: in cultura, Giselda Adornato analizza il rapporto tra Carlo Colombo e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

    Vie del genio femminile, Angela Merici e Luigia Tincani: l’intervento di Enrico Rosanna, sotto-segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, all’incontro sul tema “Donna e uomo, l’humanum nella sua interezza”.

    La prefazione di mons. Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca apostolica vaticana, al volume “Pio XI. Un Papa interessante”, presentato oggi durante un convegno nella casa natale di Achille Ratti.

    Giorgio Campanili descrive i diversi aspetti legati a una società in evoluzione tra globalizzazione, nazionalismi, egemonie e particolarismi nella relazione, questo pomeriggio a Roma, al convegno Bachelet.

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    Oggi in Primo Piano



    Combattere l'intolleranza alle radici: il commento di Anna Foa sulla "lista nera" dei professori ebrei pubblicata in un blog

    ◊   Una denuncia formale e un appello alle istituzioni “per bloccare un cancro che può espandersi e colpire chiunque”. Sono le misure che la comunità ebraica romana ha adottato contro gli estensori via Internet di una "lista nera" di 162 professori ebrei all’università "La Sapienza" di Roma e in altri atenei italiani, accusati di “fare lobby”. Il blog è stato oscurato e si cercano ora i responsabili, mentre la procura di Roma ha aperto un'inchiesta. Unanime la condanna da parte delle istituzioni italiane. Gabriella Ceraso ha raccolto il commento di Anna Foa, inclusa nella lista, docente di storia moderna a "La Sapienza":
     
    R. – Il concetto di lista ferisce molto e colpisce. Che poi i nomi siano stati presi da qualche appello del passato è un altro fatto, ma colpisce la lista di proscrizione. Colpisce in più il testo: gli ebrei come alieni, gli ebrei come potenti. Sono, questi, proprio gli stereotipi più classici dell’antisemitismo.

     
    D. – Lei dice che su Internet se ne trovano a decine di siti del genere, ma non si era mai arrivati a questo punto. Io aggiungerei non si era mai arrivati all’Università…

     
    R. – Anche questo è un luogo comune antisemita, quello cioè di dire che gli ebrei si prendono tutti i posti all’Università, che il loro ruolo è superiore a quello del loro peso numerico. Detto questo, ricordiamoci che all’Università di Roma le leggi del ‘38 hanno causato la cacciata di tutti i professori ebrei e addirittura tutti i loro libri sono stati messi al bando. Naturalmente siamo molto lontani da questi orrori. Questo è un episodio di antisemitismo isolato. Questo richiamo, però, all’università può anche essere significativo.

     
    D. – Vari ministri italiani, tutta la classe politica, si è trovata d’accordo nel condannare questo grave episodio definito una “vergogna”. Sono stati tutti unanimi a chiedere una reazione. Ma basta esprimere il proprio sconcerto ed anche la propria condanna?

     
    R. – Io anzitutto credo che bisognerebbe trovare il responsabile o i responsabili e, quindi, punirli duramente perché questo è un reato. Dopo di che bisogna anche riflettere sul modo in cui noi parliamo di queste cose, che tipo di valori si trasmettono, si insegnano. Io non ho l’impressione che ci sia un silenzio, però. Forse non siamo capaci di trasmettere o forse lo strumento Internet va maggiormente controllato perché consente la diffusione incontrollata di cose razzista, antisemite di ogni tipo.

     
    D. – Qual è, al di là di questo episodio, la percezione che lei come esponente della cultura ha di questa fase della vita italiana?

     
    R. – Sento che è un momento di grande tensione, in cui la moderazione sembra scomparsa. Questo certamente non facilita, perché spinge poi ad attribuire agli altri la colpa di tutto quello che succede, ad adattare facilmente degli stereotipi. La parola “alieno” introdotta da questo signore o da questi signori, nella spiegazione iniziale è sintomatica: gli ebrei sono degli alieni!

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    In Algeria, dopo i nuovi decreti sul culto, un prete cattolico viene condannato ad un anno di carcere. Con noi, l'arcivescovo di Algeri, Tessier

    ◊   Condanna ad un anno di prigione con la condizionale per aver “officiato una cerimonia religiosa in un luogo non riconosciuto dal governo” E’ accaduto ad un prete cattolico in Algeria. Si tratta della prima vittima del decreto che regola nel Paese nord-africano le pratiche di culto non musulmano. Salvatore Sabatino ha chiesto un commento sull’accaduto a mons. Henry Tessier, arcivescovo di Algeri:


    R. – Adesso ci sono molte difficoltà sul proselitismo, ma bisogna anche dire che il sacerdote non è stato condannato ad un anno di carcere effettivo, non è stato, dunque, incarcerato. La cosa che più sorprende è che la condanna è stata emessa perchè il sacerdote aveva solo fatto visita ad un gruppo di cristiani del Camerun. Non aveva celebrato una messa, ma aveva soltanto recitato insieme a loro una preghiera. Era il 29 dicembre, subito dopo Natale.

     
    D. – Mons. Tessier perché è stato varato questo decreto? In quale contesto nasce?

     
    R. – Questo decreto è stato approvato per combattere il proselitismo che veniva da nuovi gruppi di evangelici, che hanno creato un po’ di rumore per la conversione di alcuni fedeli. Questo ha spinto le autorità ad approvare questo decreto.

     
    D. – Ii cattolici come vivono questa situazione?

     
    R. – I cattolici sono inseriti nella realtà della società algerina e cercano di vivere i doni della società algerina; ciascuno fa il proprio lavoro. Naturalmente tutti noi siamo molto scossi per la decisione che è stata presa contro il nostro fratello, il padre Pierre Vallé. Bisogna però fare anche un distinguo tra la decisione presa in un contesto particolare e quello che è il nostro impegno per il bene comune della società algerina, all’interno della quale abbiamo molti amici.

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    Dieci anni fa nasceva la tv cattolica italiana SAT 2000: ai nostri microfoni, il direttore Boffo

    ◊   Il 9 febbraio 1998, nasceva SAT 2000, l’emittente satellitare dei cattolici italiani. Dieci anni di attività sul satellite come canale non a pagamento per essere ricevuta in tutta Europa. In Italia è inserita, tra l’altro, sul digitale terrestre ed è ritrasmessa da varie emittenti locali. Grazie alla collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, SAT 2000 segue tutte le attività del Papa oltre agli eventi ecclesiali più importanti. L’emittente pone al centro dei programmi l’attenzione alla persona, puntando su contenuti e qualità dei programmi, coniugando l'informazione con i valori cristiani. Al microfono di Luca Collodi, il direttore di SAT 2000 e del quotidiano "Avvenire", Dino Boffo:
     
    R. – Diciamo che questo anniversario è importante e per alcuni versi - direi - insperato: il seme che è stato posto nel terreno ha germinato ed è oggi una giovane pianta. Nel panorama televisivo italiano, SAT è oggi una presenza riconosciuta e riconosciuta nella sua originalità, come "televisione del rispetto delle persone".

     
    D. – Nel giorno del suo compleanno, SAT 2000 propone stasera uno speciale sul tema “I cattolici e la televisione”. Di cosa si tratta?

     
    R. – Diciamo che i cattolici ci sono stati, eccome, agli inizi dell’evento televisivo in Italia. Poi la televisione si è fatta uno strumento sempre più sofisticato e pareva allontanare la Chiesa ed i valori di cui la Chiesa è portatrice. Ad un certo punto abbiamo capito che bisognava tornare, che l’annuncio del Vangelo deve arrivare ad informare di sé anche gli spalti più rischiosi, più sofisticati, apparentemente più difficili e più distraenti la persona. Siamo tornati e siamo contenti di ciò che siamo riusciti a fare, perché è promessa di un futuro molto più promettente.

     
    D. – Direttore, in dieci anni come è cambiata l’informazione cattolica in Italia guardando anche all’informazione locale?

     
    R. – Diciamo che queste esperienze di carattere nazionale hanno dato coraggio a tutta una rete di realtà che c’erano, che ci sono da oltre un secolo nel nostro Paese, che si sono rinnovate nel momento in cui sono nate la radio e le televisioni private e locali e che avevano bisogno di vedere una prospettiva davanti a sé. Oggi l’informazione cattolica nel nostro Paese non può permettersi trionfalismi, ma certo è una presenza molto più consapevole dei propri compiti e del proprio desiderio di stare nel circolo dell’informazione comune con una propria originalità e sapendo di avere un irriducibile messaggio da trasmettere.

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    La diocesi di Roma celebra domani la IV Festa della Famiglia con una Messa al Santuario mariano del Divino Amore

    ◊   Il Santuario mariano del Divino Amore di Roma ospiterà, domani, la Festa diocesana della Famiglia. Giunta alla sua quarta edizione, l’iniziativa dal titolo “Dio dà speranza al nostro futuro” conclude la settimana della vita e della famiglia, iniziata lo scorso 3 febbraio con la celebrazione della 30.ma Giornata per la vita. Presiederà la celebrazione eucaristica il cardinale vicario Camillo Ruini. Al microfono di Federico Piana, mons. Luigi Moretti, vicegerente di Roma, membro della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, spiega le finalità dell’iniziativa:


    R. – Vuole essere un momento di aggregazione di tutte quelle realtà di pastorale familiare che vivono e operano nelle singole parrocchie. Noi qui a Roma per tre anni, abbiamo voluto dedicare un’attenzione particolare proprio alla famiglia e questo ha prodotto un interesse in ogni parrocchia. Sono nate esperienze, crescono gruppi familiari, realtà le più diverse, e abbiamo voluto che – una volta l’anno – ci potesse essere l’occasione per una festa vera e propria, insieme. Vogliamo far vedere come lo stare insieme oggi, per la famiglia, non sia semplicemente un’evasione ma una necessità, perché da lì nasce poi l’esigenza di una solidarietà, di un impegno comune per superare le tante difficoltà che oggi le famiglie incontrano.

     
    D. – Come si può in questo frangente difficile per la famiglia dare un sostegno alla famiglia stessa? Quali sono le cose che sono state messe in campo anche dal Centro per la pastorale familiare?

     
    R. – Io credo che al di là di aiutare le famiglia a recuperare la consapevolezza della propria identità, lo sforzo maggiore che stiamo facendo si orienta nel creare una solidarietà tra le famiglie. Noi abbiamo esperienze molto positive in molte parrocchie, dove addirittura le famiglie si sono costituite in cooperative per aiutarsi, rispetto ai bambini, rispetto agli anziani, rispetto ai malati. Come adesso, lo sforzo più grande è orientato nel sostenere la famiglia nel ruolo educativo: non a caso anche il Santo Padre, ultimamente, ha pubblicato una lettera indirizzata proprio alla città e alla diocesi di Roma, proprio sull’educazione. Vorremmo che le famiglie si sentissero sostenute ed aiutate dalla comunità cristiana, in quello che è il ruolo primario dell’educazione delle nuove generazioni. Che sono le realtà più a rischio, oggi ...

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    Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica

    ◊   In questa prima Domenica di Quaresima la Liturgia ci presenta il Vangelo delle tentazioni. Gesù è condotto dallo Spirito nel deserto e dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti ha fame e viene tentato dal diavolo. Alla terza proposta dell’avversario il Signore dice:

    «Vattene, satana! Sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto"».

    Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:

    Ancora una volta siamo posti dinanzi al realismo crudo della “tentazione” e del “tentatore”. Essere tentato significa essere messo alla prova, venir provato, essere sotto discernimento, sotto giudizio. E’ da escludere, quindi, una definizione solo “interiore” della tentazione, quasi si tratti di una dinamica puramente endogena, di una perversa alchimia interna dell'anima. La tentazione esemplare cui Gesù si è sottoposto ce lo mostra chiaramente. Qui il diavolo è chiamato anche “il tentatore” (o peirazon). Molti guai insorgono nella vita di fede del cristiano che si immagina essere lui stesso, il suo spirito stesso, il produttore e il responsabile unico delle tentazioni e non un “altro”, che positivamente lo induce in esse. Qui la demitizzazione è una derealizzazione. Le tentazioni di Gesù sono tre e non una sola. Ciò sta ad indicare che c'è una articolazione, una logica del male che va individuata e riconosciuta. Il riconoscere viene ad essere già uno smascherare. Non solo, ma c’è un crescendo. Il diavolo parte dai bisogni elementari, per dissestarne l'ordine e il significato, ma punta sempre alla morte e alla falsa adorazione. Il cardinal Joseph Ratzinger in una meditazione sulle tentazioni di Gesù riportava una frase scritta da un gesuita tedesco in carcere: “Il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è l'adorazione”.

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    Chiesa e Società



    Ciad: arrivati i primi aiuti umanitari per i profughi in Camerun

    ◊   Le Nazioni Unite effettueranno oggi la prima distribuzione di viveri e generi di prima necessità a circa 30.000 profughi ciadiani riparati in Camerun nell’area di Kousseri, al di là del confine con la capitale N’djamena. Un primo aereo con 45 tonnellate di cibo, scrive l'Agenzia Misna, è atterrato ieri a Garoua, nel nord del Camerun, e sarà seguito dall’arrivo di un secondo velivolo durante il fine-settimana. “E’ ancora troppo presto per dire quando i profughi torneranno definitivamente in Ciad, dove la situazione sembra più calma, ma nel frattempo continuano ad andare avanti e indietro lungo la frontiera per controllare le loro proprietà” ha detto la portavoce dell’alto commissariato Onu per i diritti umani Jennifer Pagonis. La prima necessità a Kousseri è al momento l’acqua potabile: “Manca e ci preoccupano le condizioni sanitarie dei profughi” ha riferito Veronique Taveau dell’Unicef, annunciando che da ieri è cominciata una massiccia campagna di vaccinazione contro polio e morbillo tra i bambini. Sempre ieri il vice-segretario generale dell’Onu per le operazioni di mantenimento della pace, Jean-Marie Guéhenno, ha avvertito che il proseguimento delle ostilità in Darfur e la tensione tra il Ciad e il Sudan, che N’djamena accusa di sostenere i ribelli nonostante le ripetute smentite di Khartoum, minaccia di aggravare l'instabilità della regione. (R.P.)

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    Corno d’Africa: la CEI invita alla preghiera e lancia un appello per la pace

    ◊   Pregare insieme per la pace nel martoriato continente africano. In questo tempo di Quaresima, è l’invito rivolto dall’Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese della CEI, in collaborazione con le Pontificie Opere Missionarie e la Caritas italiana, alle comunità parrocchiali d’Italia e alle Chiese presenti in “Ciad, Kenya, Somalia e nella tormentata regione sudanese del Darfur”. In una nota - riferisce l'Agenzia SIR - l’Ufficio CEI sottolinea che “la drammatica situazione umanitaria e la crescente insicurezza che travagliano alcuni Paesi del Corno d'Africa sono motivo di grande preoccupazione”. Non solo “per la generosa presenza in queste aree di crisi dei missionari, missionarie, sacerdoti "fidei donum" e volontari di nazionalità italiana che operano in prima linea a servizio dei più bisognosi, ma anche per le condizioni di grave precarietà in cui versa una moltitudine di gente innocente”. Una condizione di crisi – si legge ancora nel documento – che riguarda in particolare “donne, vecchi e bambini”, e che interpella coloro che “hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale” affinché al più presto “si trovino soluzioni pacifiche”. La nota si conclude con un incoraggiamento a proseguire negli sforzi rivolto a “quanti, pur nell'insicurezza e nel disagio, rimangono in quelle regioni per portare aiuto e sollievo agli abitanti”. (C.D.L.)

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    Benedetto XVI, attraverso il Pontificio Consiglio "Cor Unum", dona 50 mila dollari alle vittime delle inondazioni in Bolivia

    ◊   “Il dono del Santo Padre sarà distribuito nei prossimi giorni ai vescovi delle diocesi più colpite”, ha affermato ieri mons. Jesús Juárez Párraga, vescovo della diocesi de El Alto e segretario generale della Conferenza Episcopale Boliviana. Il presule ha sottolineato anche la gratitudine dei cattolici: sia per l’aiuto di 50 mila dollari consegnati tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum, sia per la vicinanza e sollecitudine del Papa nei confronti delle popolazioni colpite dalle inondazioni e piogge de “La Niña”. In queste ore – come ha preannunciato il presidente Evo Morales – si dovrebbe procedere ad evacuare una parte rilevante della città amazzonica di Trinidad, dove piove ininterrottamente da oltre 40 ore. Stando agli ultimi dati, “La Niña” ha causato la morte di almeno 60 persone. La protezione civile parla di oltre 50 mila famiglie sfollate: circa 350 mila persone. Queste cifre però sono destinate, purtroppo, ad aumentare. Molti organismi internazionali e Paesi hanno espresso solidarietà, con donazioni economiche, viveri ed alimenti. Tra questi: il Programma Alimentare Mondiale (PAM), il governo venezuelano, cubano, spagnolo, italiano, giapponese, cileno, statunitense e argentino. Anche la Pastorale Sociale e la Caritas dell’arcidiocesi di Cochabamba, hanno avviato una campagna di solidarietà per aiutare i fratelli bisognosi. Mons. Tito Solari, arcivescovo di Cochabamaba in Bolivia, ha lanciato un messaggio di solidarietà: “Non possiamo limitarci a guardare con curiosità questo fenomeno. Gesù – afferma – non indietreggiò mai di fronte alla sofferenza umana. Siamo uniti in questo momento per dare sostegno a tutti coloro che ne hanno bisogno. Formiamo un’autentica catena di solidarietà per rispondere così alle necessità dei più poveri. Abbiamo un’opportunità –conclude il vescovo – affinché la nostra Quaresima risponda alla chiamata del Papa ad aprire il cuore ai più bisognosi”. (B.B. – L.B.)

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    Appello dell’associazione cattolica caritativa Jinde Charities, per aiutare la popolazione cinese colpita dalla tempesta di neve

    ◊   L’associazione cattolica caritatevole cinese, Jinde Charities, lancia un appello per aiutare la popolazione colpita dalla tempesta di neve. Il comunicato, diffuso dall’agenzia Fides, mette in risalto l’insegnamento del Papa sulla carità fraterna indicato nel messaggio di Quaresima. Nel testo dell’appello si legge: “Papa Benedetto XVI ha esortato tutti i fedeli nel suo messaggio quaresimale a pregare, digiunare e offrire l’elemosina, per accogliere la Santa Pasqua con un cuore rinnovato. Seguiamo – prosegue il comunicato – l’insegnamento del Papa. Le risorse di una sola parrocchia o di una singola diocesi sono limitate, ma quando le risorse di tutti i sacerdoti e di tutti i fedeli si mettono insieme possono risolvere le difficoltà”. Il maltempo che, a fine gennaio, ha colpito la Cina ha causato vittime e disagi. Si calcola che più di 100 milioni di persone siano state coinvolte e si stimano danni per oltre 8 miliardi di euro. Più di 80 persone sono morte, centinaia di migliaia di case sono state distrutte e molti raccolti sono stati danneggiati. (B.B.)

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    La Chiesa ecuadoriana si mobilita per aiutare la popolazione colpita dall’eruzione del vulcano Tungurahua

    ◊   Esplosioni, colate infuocate e colonne di cenere: il vulcano Tungurahua, situato nel centro dell’Ecuador, ha di nuovo eruttato. Circa 3 mila persone sono state evacuate, in previsione di un possibile aumento dell’attività vulcanica. Lo riferisce l’agenzia Fides. Le autorità hanno fatto scattare un piano di emergenza, che prevede l’allestimento di vari rifugi per accogliere gli sfollati. Tuttavia, nei ricoveri si registrano molti problemi dovuti all’intenso freddo ed alla mancanza di infrastrutture, alimenti e medicine. La Chiesa locale si è mobilitata per fornire il suo aiuto alle persone coinvolte: la Conferenza Episcopale Ecuadoriana prevede di consegnare viveri a circa 2 mila persone, nei prossimi 10 giorni. L’emergenza durerà almeno altri 60 giorni, lo ha dichiarato il presidente ecuadoriano Rafael Correa. L’attività del vulcano ha registrato un incremento, proprio negli ultimi anni: il Tungurahua è uno degli 8 vulcani più attivi del Paese. (B.B.)

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    Venezuela: il 17 febbraio si celebra la Giornata Nazionale della Gioventù

    ◊   “La partecipazione ha bisogno di cittadini che si sentono coinvolti negli affari pubblici, attraverso organizzazioni che rappresentino le diversità. Essere parte di un progetto comune significa essere riconosciuti come soggetti che possiedono il diritto a partecipare”. Così, mons. Diego Padrón, arcivescovo di Cumaná, presidente della Commissione Episcopale per la Pastorale giovanile e universitaria, in merito alla Giornata nazionale della gioventù venezuelana in programma per il prossimo 17 febbraio. I vescovi hanno chiamato i giovani, “testimoni e profeti in Venezuela”, ad una giornata per riflettere “sulla forza dello Spirito Santo”, in quanto ispirazione e stimolo per la formazione personale e comunitaria. In particolare, per affrontare il dovere della “partecipazione cittadina”. L’iniziativa di grande rilievo nell’ambito della formazione del laicato, soprattutto in un momento in cui le decisioni politiche del Paese restano sempre all’interno di circoli ristretti, si colloca nel percorso avviato diversi mesi fa in preparazione della Giornata mondiale della gioventù che si celebrerà nel mese di luglio a Sydney. Oltre a questo primo scopo, la Giornata del 17 febbraio, invita anche tutti i giovani venezuelani a riflettere sulla congiuntura attuale del Paese: per individuare gli spazi di partecipazione giovanili desiderati, per promuovere più sinergie tra le diverse organizzazioni comunitarie, per superare insieme le insufficienze e rinforzare i metodi efficaci, per identificare gli spazi di partecipazione cittadina dove, con garanzie di serietà e libertà, sia possibile fare delle proposte politiche al servizio del bene comune. Nella presentazione della Giornata del 17 febbraio, mons. Diego Padrón, sottolinea con forza la sfida “del qui e ora” per chi, “come voi giovani, vuole essere testimone e profeta della civiltà dell’amore”. “L’odierna realtà venezuelana esige a tutti i venezuelani una partecipazione sempre maggiore” e alle forze sociali più vive “chiede più protagonismo sia nella Chiesa sia nella società. Perciò, occorre assumere pienamente la nostra identità di persone, di cittadini e di cattolici”, osserva il presule, che aggiunge: “E’ questa la strada per vivere nella società come soggetti e non come esecutori di ordini altrui. Si tratta, tra l’altro, di un’esigenza indivisibile da qualsiasi vero processo di sviluppo umano”. “Ogni giorno che passa, conclude mons. Diego Padrón, è sempre più palese lo scontro tra coloro che difendono la cultura della vita e coloro che prediligono la morte. In questo contesto, purtroppo, molti giovani si sono persi e altri stentano a trovare il senso pieno della propria esistenza, ma tutti attendono con ansietà la “Buona notizia” capace di ridare loro la speranza e la gioia di vivere”. (A cura di Luis Badilla)

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    In Argentina la Conferenza episcopale invita i fedeli a sostenere l’evangelizzazione

    ◊   Sostenere la Chiesa nella sua missione evangelizzatrice. È questo l’obiettivo della quarta campagna quaresimale lanciata dalla Conferenza episcopale argentina. “Tutti siamo Chiesa, è tempo di condividere” è il titolo dell’iniziativa che intende informare i fedeli sulle modalità di sostegno alla Chiesa, ed incoraggiarli a sorreggere l’impegno nella diffusione del Vangelo. Una campagna - riferisce l’agenzia Fides - che viene adattata alle necessità particolari di ogni diocesi ed ogni parrocchia, ma che parimenti coinvolge l’intero Paese giacché – sottolinea mons. José María Arancibia, arcivescovo di Mendoza e presidente del Consiglio per gli affari economici (CAE) della Conferenza episcopale - “tutti condividiamo la necessità di informare ed educare il popolo di Dio su questi temi”. Nella lettera indirizzata ai fedeli cattolici, i vescovi argentini ringraziano tutti coloro che mettono le proprie risorse e i propri beni “al servizio dell’opera evangelizzatrice” della Chiesa. (C.D.L.)

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    Trascorrere la Quaresima a fianco dei poveri: è il messaggio di Caritas Corea alle diocesi del Paese

    ◊   Stendere le mani verso i fratelli che vivono in difficoltà, povertà ed emarginazione. E’ il messaggio diffuso a tutte le diocesi della Corea del Sud da mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon e presidente della Commissione Episcopale per la Caritas Corea. Il vescovo chiede a tutti i fedeli di rafforzare il proprio impegno attraverso opere di carità, in accordo con il messaggio quaresimale di Benedetto XVI. Come riferisce l’agenzia Fides, sono quattro le fondamentali linee di azione che dovrebbero intraprendere le diocesi: proporre catechesi ai fedeli per risvegliare l’attenzione verso i poveri, diffondere in lingua coreana il testo del messaggio del Santo Padre, preparare i fedeli alla Giornata di digiuno per la carità del 14 marzo e promuovere la raccolta di fondi nella Domenica delle Palme. Da alcuni anni la Caritas Corea porta avanti una campagna di sensibilizzazione sullo stile di vita consumistico che si va imponendo nella società, ricordando che ogni cristiano è chiamato a promuovere una cultura della sobrietà e della solidarietà. (B.B.)

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    "Nella Chiesa si diffondono concezioni errate su Gesù", così mons. Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede

    ◊   "La Chiesa deve riscoprire il vero Gesù attraverso la fede, la ricerca storico-critica e la tradizione biblico-ecclesiale". Lo ha affermato mons. Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, durante la seconda sessione delle Giornate per le Questioni Pastorali del Centro Sacerdotale Montalegre, celebrata ieri presso la Facoltà di Teologia della Catalogna, a Barcellona. Nel suo intervento il presule ha invitato i fedeli a diffidare delle false concezioni su Gesù che si diffondono nella Chiesa e nella società. Alcune ricerche storiche – ha sottolineato - "hanno frammentato l'immagine di Gesù in una molteplicità di interpretazioni". E se alcune sono riduttive perché non accolgono il mistero rivelato nella sua integrità, altre sono razionaliste e tengono conto solo dell'aspetto storico trascurando "il valore definitivo e universale della rivelazione di Cristo, la sua condizione di Figlio del Dio vivo, la sua presenza reale nella Chiesa o l'universalità del suo sacrificio redentore". Secondo mons. Amato "la cristologia cattolica deve recuperare l'autentico Cristo biblico-ecclesiale, pietra angolare della Chiesa, per poter rilanciare un'autentica antropologia cristiana che restituisca all'uomo post-moderno la speranza e la gioia della sua esistenza umana". Alla giornata erano presenti circa 200 persone, fra vescovi, sacerdoti e teologi e professori universitari. (C.D.L.)

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    Le delegate al convegno della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche chiedono alla Chiesa un rinnovato sostegno alle donne

    ◊   Intensificare gli sforzi a sostegno delle donne. E’ ciò che chiedono alla Chiesa i partecipanti al convegno sulla condizione della donne nel Sud-Est asiatico, promosso dall’Ufficio per i laici e la famiglia della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (OLF-FABC). Riunite a Plentong, in Malesia, 30 delegate provenienti dall’Indonesia, Malesia, Filippine, Thailandia, Vietnam e Mongolia, insieme a tre vescovi e a un sacerdote, hanno discusso delle sfide che devono affrontare oggi le donne asiatiche, in particolare nella gestione delle responsabilità familiari. Donne provate dalla povertà, dalla progressiva erosione dei valori tradizionali, dalle violenze domestiche e dalla difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia, nonché dalle problematiche connesse al fenomeno dell’emigrazione e del traffico di donne e bambini. Per dare sostegno alla popolazione femminile in difficoltà le delegate al convegno hanno proposto l’istituzione di uno speciale dipartimento presso la Federazione delle conferenze episcopali asiatiche e il coinvolgimento delle parrocchie e dei fedeli in programmi di aiuto. (C.D.L.)

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    In Kenya, alcune emittenti radiofoniche hanno istigato alla violenza durante la campagna elettorale per le presidenziali dello scorso dicembre

    ◊   In Kenya, alcune radio locali hanno svolto un ruolo fondamentale nell’incitare la popolazione alla violenza e agli scontri politici. Sono le conclusioni della sessione di studio, promossa da l’Organizzazione Non Governativa "Internews", centrata sul ruolo dei mass media nel Paese. Secondo quanto emerso, alcune stazioni radiofoniche hanno incitato allo scontro etnico, spingendo gli ascoltatori a sostenere i candidati della propria tribù e ad avere cattivi sentimenti nei confronti delle persone provenienti da altre comunità. Da sottolineare anche l’importanza delle testimonianze di alcuni giornalisti. Un redattore ha ricordato che alcuni suoi colleghi si rifiutavano di riportare notizie non favorevoli al proprio candidato. Altri hanno denunciato di aver subito minacce e intimidazioni. Come ricorda l’agenzia Fides, già durante la campagna elettorale per le presidenziali del 27 dicembre scorso, la Commissione Elettorale del Kenya e le forze di polizia avevano chiuso alcune radio perchè accusate di diffondere proclami di odio verso alcune comunità. Tuttavia, nel corso del seminario, è emerso però anche il positivo contributo di altri media nel riportare le notizie sugli scontri delle ultime settimane, in modo obiettivo. (B.B.)

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    Aperta la camera ardente per il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, Fra’ Andrew Bertie. Sabato i funerali alla basilica di Santa Sabina all’Aventino

    ◊   E’ stata allestita nella chiesa di Santa Maria del Priorato di Roma, nel complesso della Villa Magistrale dell’Ordine di Malta, la camera ardente per Fra’ Andrew Bertie: Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, morto giovedì scorso. Resterà aperta fino a venerdì, ogni giorno dalle 10 alle 18, per consentire a tutti di rendergli omaggio. L’11 e il 12 febbraio, dalle 10.30 alle 12.30, l’ingresso sarà riservato alle rappresentanze diplomatiche. I funerali si svolgeranno sabato prossimo, alle ore 11.30, nella basilica di Santa Sabina all’Aventino. Oltre ai familiari, ai membri del Sovrano Consiglio e ai suoi collaboratori, ne prenderanno parte anche i membri ed i volontari dell’Ordine provenienti da tutto il mondo. Al termine della cerimonia, il Gran Maestro sarà sepolto nella chiesa di Santa Maria del Priorato, a Roma. I funerali di Stato avranno luogo il prossimo 8 marzo, nel trigesimo dalla scomparsa. Il picchetto d’onore del Corpo Militare dell’Associazione Italiana dell’Ordine ha reso gli onori militari. La bandiera sventola a mezz’asta. (B.B.)

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    Ai professionisti della sanità è chiesto un agire responsabile. E’ ciò che emerge dal convegno organizzato dal Vicariato di Roma insieme alle facoltà di medicina

    ◊   “Costruire la civiltà dell’amore: l’integrazione fra formazione universitaria e servizio sanitario nei nuovi corsi di laurea delle professioni sanitarie”. E’ il tema del convegno, organizzato dall’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma insieme alle facoltà di medicina, che si è svolto questa mattina al Vicariato di Roma. "Quando parliamo di servizio sanitario, dobbiamo sempre mettere al centro la persona ed essere vicini a chi soffre, per superare quell’indifferenza che rischia di farci diventare insensibili", ha affermato mons. Armando Brambilla, delegato per l’ assistenza religiosa per gli ospedali di Roma, aprendo il convegno promosso in occasione della mondiale del malato. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi docenti e studenti delle facoltà di medicina provenienti da tutti gli atenei della capitale. Dagli interventi è emersa chiaramente la necessità di creare nuovi operatori sanitari, non solo professionalmente preparati, ma anche attenti all’ ascolto e capaci di accompagnare i pazienti nel duro percorso delle malattie. Le persone, ha spiegato don Andrea Manto, Direttore per l’ Ufficio nazionale per la pastorale sanitaria della Conferenza episcopale italiana, vogliono un servizio sanitario che sappia non solo curare ma anche accogliere, e ciò che è fondamentale, che sappia sostenere la fragilità della persona durante la malattia, soprattutto nei momenti più difficili. Nell’ incontro si è parlato anche di ricerca e di bioetica: Marina Casini e Antonio Spagnolo, entrambi professori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno ribadito come la bioetica debba mettere sempre al centro delle sue ricerche l’ uomo, agendo solo per il suo bene e nel rispetto della sua dignità. (A cura di Marina Tomarro)

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    Presentato a Milano il libro-inchiesta scritto da Andrea Tornelli sulle apparizioni di Lourdes

    ◊   Si è tenuta questa mattina a Milano, la presentazione dell’ultima fatica editoriale di Andrea Tornelli: “Lourdes, inchiesta sul mistero a 150 anni dalle apparizioni”. Un libro intervista a padre René Laurentin, uno dei maggiori conoscitori dei fatti di Lourdes di tutti i tempi. Durante l'incontro, organizzato dall’OFTAL, l’Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes, padre Laurentin ha illustrato la figura di Bernadette Soubirous. Attraverso questa figura il sacerdote ha indicato come sia possibile scoprire il mistero legato al Santuario di Lourdes, di cui ricorre quest’anno il 150.mo anniversario delle apparizioni. In particolare padre Laurentin, attraverso le domande rivoltegli da Andrea Tornielli, ha illustrato la spiritualità della Santa e tutto quello che è la vita relativa al santuario: dalle apparizioni che ci sono state, ai miracoli che si sono succeduti, fino ai riconoscimenti di questi miracoli. Quello di stamane è stato un incontro molto intenso che ha visto la presenza di tantissimi appassionati della figura di Bernadette e del messaggio della Vergine di Lourdes. (A cura di Edoardo Caprino)

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    24 Ore nel Mondo



    “La crescita globale rallenterà”. è l’allarme lanciato a Tokyo dai ministri dell’Economia del G7

    ◊   Un rallentamento della crescita per i Paesi del G7 nel quadro di un’economia segnata dalla crisi dei mutui subprime e dalle turbolenze dei mercati finanziari. E’ la preoccupazione espressa a Tokyo al termine del vertice dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali di Giappone, Regno Unito, Germania, Canada, Italia e Francia e Stati Uniti. I rappresentati delle maggiori economie del mondo, pur garantendo un’attenta vigilanza sui mercati, chiedono all'OPEC e agli altri Paesi produttori di petrolio di incrementare la quantità di greggio disponibile.

    Russia-Giappone
    A distanza di un giorno dalle dichiarazioni del presidente russo Putin sulla corsa al riarmo, tensione si registra tra la Russia e il Giappone. Tokio ha accusato l’aviazione di Mosca di aver violato lo spazio aereo nipponico sorvolando l’isoletta di Sofugan, nel Pacifico. Un’azione alla quale il Giappone ha risposto mettendo in campo 22 caccia per intercettare il bombardiere russo. Mosca ha smentito la violazione sostenendo che gli aerei russi hanno condotto le loro missioni secondo i termini previsti.
     
    Russia–Ucraina
    Nessuna intesa tra il colosso energetico russo Gazprom e l’ente statale ucraino per gli idrocarburi sul debito da 1,5 miliardi di dollari che Kiev deve pagare a Mosca per le forniture di gas ricevute in passato. Gazprom ha minacciato di tagliare i rifornimenti a partire da lunedì.

    Kosovo-Serbia
    “Il prezzo da pagare rischia di essere molto pesante per le parti in causa”. Così il presidente serbo Tadic ha commentato la notizia, circolata ieri, di una dichiarazione di indipendenza unilaterale del Kosovo il prossimo 17 febbraio. Il capo di Stato ha rilanciato l’ipotesi di nuovi negoziati sullo status della provincia serba a maggioranza albanese ed ha espresso preoccupazione perché la crisi in Kosovo potrebbe farne esploderne altre.

    Libano-presidenziali
    In Libano è stato annunciato il quattordicesimo rinvio delle elezioni presidenziali. Il voto, inizialmente previsto per lunedì 11 febbraio, è stato posticipato al 26 dello stesso mese. Lo slittamento arriva dopo il fallimento della mediazione del segretario della Lega Araba, Amr Moussa, a Beirut per risolvere la crisi istituzionale. Nonostante un accordo di massima sul nome del prossimo capo dello Stato, il generale Michel Suleiman, l’opposizione chiede che le venga riconosciuto un potere di veto nel futuro governo, prima di acconsentire all'elezione del comandante dell’esercito. Il Paese è senza presidente dalla fine di novembre quando è scaduto il mandato di Emile Lahoud.

    Turchia-velo
    Manifestazioni di protesta in Turchia dove il Parlamento ha approvato, in seconda lettura, i due emendamenti costituzionali che liberalizzano l’uso del velo islamico nelle università. Già lo scorso giovedì, l’Assemblea aveva dato il via libera alla riforma tra le rimostranze del mondo laico

    Medio Oriente
    Due miliziani palestinesi sono rimasti feriti in modo grave oggi in un raid condotto dall’aviazione israeliana nel nord della striscia di Gaza, dove prosegue il lancio di razzi verso la città di Sderot. Israele, intanto, ha deciso di andare avanti nel programma di progressiva riduzione della fornitura dell'elettricità alla Striscia come pressione contro il lancio di razzi. L’aumento delle violenze degli ultimi giorni ha poi indotto l'ambasciatore israeliano all'ONU ad inviare una protesta formale al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
     
    Iraq
    In Iraq si registra un importante passo nel processo di riconciliazione politica nazionale: il blocco politico sunnita iracheno, il “Fronte della concordia”, ha annunciato che rientrerà nel governo a guida sciita da cui era uscito lo scorso agosto. La decisione è maturata a seguito di alcune garanzie in materia di sicurezza. Intanto, sul terreno, resta alta la tensione. In diverse operazioni a sud di Baghdad, la polizia irachena ha arrestato 31 miliziani sciiti.

    Iran – USA
    Tensione tra Washington e Teheran dopo la notizia della costruzione di una seconda centrale nucleare a Darkhovin, al confine con l’Iraq, che segue quello di Bushehr, nel Golfo persico, costruito dai russi e ormai quasi al via. Irritazione è stata espressa dal sottosegretario di Stato americano, Nicholas Burns. “Crediamo che l'Iran – ha detto- non abbia alcun bisogno di altre centrali nucleari”.
     
    Iran-pena di morte
    Ennesima impiccagione in Iran. E' stato ucciso un uomo considerato colpevole dell’assassinio di 4 bambini. L’esecuzione sarebbe dovuta avvenire sulla pubblica piazza ma il governo ha vietato le impiccagioni in pubblico. Salgono a 30 le esecuzioni capitali nella Repubblica Islamica dall’inizio di quest’anno.
     
    Terrorismo-USA-Pakistan
    Il governo pakistano ha smentito la presenza di Bin Laden e del mullah Omar nel proprio territorio. Ieri una fonte vicina all’amministrazione statunitense aveva indicato chiaramente la collocazione in zone tribali dei due terroristi, considerati ancora molto pericolosi per Islamabad, per l’Afghanistan e anche per i territori oltre l’Asia centrale. Il Pakistan ha chiesto inoltre agli Stati Uniti di condividere eventuali informazioni di intelligence.

    Pakistan
    Torna la paura in Pakistan. Un’esplosione è avvenuta ad una manifestazione elettorale del partito d’opposizione nella cittadina di Charsadda, nella parte nordoccidentale del Paese. Ci sarebbero molte vittime. Ad Islamabad, la polizia ha impedito a circa a 1500 avvocati di raggiungere la residenza del capo della suprema corte destituito tre mesi fa dal presidente Pervez Musharraf. Per bloccare i manifestanti, le forze dell'ordine hanno usato gas lacrimogeni e idranti: gli avvocati hanno quindi risposto con un fitto lancio di pietre.

    USA-primarie
    La corsa alla Casa Bianca fa tappa in cinque stati nel fine settimana, con appuntamenti importanti soprattutto per i Democratici. Hillary Clinton e Barack Obama sono impegnati in una caccia ai delegati per cercare di sbloccare una situazione di sostanziale parità. Tra i Repubblicani, invece, il ritiro di Mitt Romney offre a John McCain la possibilità di chiudere la partita: solo Mike Huckabee è ancora in corsa. Il servizio di Elena Molinari:


    Il nuovo duello tra i candidati, ancora sostanzialmente alla pari, va dunque in scena questo fine settimana in quattro Stati: quello di Washington, la Louisiana, il Nebraska, e il Maine. Per la prima volta Obama affronta questa serie di primarie da favorito, anche se ha leggermente meno delegati. Ha vinto un numero maggiore di Stati rispetto alla Clinton, e i sondaggi inoltre indicano che il senatore di Chigaco avrebbe più facilità a battere il prescelto dei repubblicani: John McCain. Per i repubblicani gli appuntamenti di oggi e domani non sono decisivi. Dopo il forfait del mormone Mitt Romney, infatti, il partito dell’elefante ha trovato nel senatore dell’Arizona, McCain, il suo candidato alle presidenziali. Ma si tratterà comunque di un test importante per capire se McCain sa strappare consensi alla destra repubblicana più conservatrice, finora molto critica del reduce del Vietnam, a loro dire troppo moderato. (Da New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana)

    Francia
    Almeno 500 milioni di euro per sviluppare i trasporti, circa 4.000 nuovi poliziotti in servizio e 100.000 posti di lavoro per i giovani. Sono le principali misure del “Piano banlieue” illustrato ieri dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, che ha inoltre promesso di “reinventare le città” per cancellare i ghetti. Puntando sulla riqualificazione e l’occupazione, Sarkozy intende ricucire lo strappo con i giovani delle periferie degradate.

    Ciad
    L’ONU ha manifestato la sua preoccupazione per le possibili conseguenze nella regione sudanese del Darfur visto l’escalation di violenza in Ciad. Intanto, l'Unione Europea ha fatto sapere che potrebbe riprendere il dispiegamento della missione di pace nel Paese africano a partire da martedì ma solo nel caso in cui l'aeroporto di N’djamena venga riaperto.

    Kenya-politica
    Speranza per un accordo politico entro la prossima settimana in Kenya, sconvolto dalle violenze del dopo-voto. E’ quanto ha espresso l’ex segretario dell’ONU, Kofi Annan, dopo l’incontro tra il presidente Kibaki e il leader dell’opposizione Odinga. Entrambi hanno espresso l’intenzione di risolvere la crisi e mettere fine alle violenze costate la vita a oltre mille persone. Intanto, la situazione nel Paese sembra più tranquilla: il governo, ieri, ha revocato il divieto di manifestare in piazza imposto dopo le proteste dell’opposizione.

    Somalia
    Non ha provocato feriti l’attentato contro la sede ONU di Mogadiscio, in Somalia, avvenuto ieri sera. Tre ordigni sono stati lanciati da sconosciuti e due sono arrivati all’interno degli uffici delle Nazioni Unite.

    Sri Lanka
    Fiammata di violenza in Sri Lanka. 44 le vittime negli ultimi due giorni di scontri tra i ribelli delle Tigri Tamil e l’esercito di Colombo. Solo ieri 29 insorti hanno perso la vita nel nord del Paese, da 25 anni in preda ad una guerra civile. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli e Marco Guerra)



    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 40

     
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