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Sommario del 17/08/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • L’appello del Papa all’Angelus: si aprano senza indugi i corridoi umanitari in Georgia. Benedetto XVI esorta i cristiani a sconfiggere il razzismo e chiede maggiore responsabilità sulle strade. Cordoglio del Papa per l'improvvisa scomparsa del vescovo di Bressanone, Egger
  • Oggi in Primo Piano

  • Attesa, in Ecuador, per l'avvio oggi della Grande Missione Continentale che chiuderà il Terzo Congresso Americano Missionario
  • Un record gioioso, una festa olimpica: così, lo storico direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò, commenta il record del giamaicano Bolt sui 100 metri ai Giochi di Pechino
  • I rifiuti elettronici dei Paesi sviluppati scaricati illegalmente in Ghana con gravi danni per l’ambiente e la popolazione: la denuncia di Greenpeace
  • La speranza supera ogni ostacolo: la storia di Lisa, bimba ucraina nata senza bocca che oggi sorride alla vita
  • La Chiesa celebra oggi la memoria di Santa Chiara da Montefalco: quest’anno ricorre il settimo centenario della morte della mistica agostiniana
  • Chiesa e Società

  • La diocesi di Bolzano-Bressanone in lutto per l'improvvisa scomparsa del suo vescovo, Wilhelm Egger
  • In Sicilia, la Festa dell’Assunta ha riunito ortodossi e cattolici nel monastero di Mandanici
  • Coniata in cento esemplari una medaglia per ricordare Paolo VI
  • Inizia il 25 agosto, a Palermo, la 59.ma Settimana Liturgica Nazionale
  • Nasce "Radio Maria Kenya", la seconda emittente cattolica del Paese
  • Al prossimo "Meeting di Rimini" mostre, video inediti e un frammento della Torre di Babele
  • Prende il via il 28 agosto, a Bogotà, “Expocatòlica” in occasione del centenario dell’istituzione della Conferenza episcopale colombiana
  • “Sulle orme di Gesù”, il pellegrinaggio in Terra Santa di 36 pellegrini di Verona
  • Un lago di etano liquido al polo sud del satellite Titano: l'ultima scoperta della sonda Cassini
  • 24 Ore nel Mondo

  • Il capo del Cremlino, Medvedev, annuncia per domani il ritiro delle truppe russe dalla Georgia
  • Il Papa e la Santa Sede



    L’appello del Papa all’Angelus: si aprano senza indugi i corridoi umanitari in Georgia. Benedetto XVI esorta i cristiani a sconfiggere il razzismo e chiede maggiore responsabilità sulle strade. Cordoglio del Papa per l'improvvisa scomparsa del vescovo di Bressanone, Egger

    ◊   Aprire senza indugi i corridoi umanitari per portare aiuto alle popolazioni in Georgia e Ossezia: è l’accorato appello di Benedetto XVI, levato stamani all’Angelus al Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Il Papa ha, inoltre, chiesto che vengano garantiti i diritti delle minoranze nella regione coinvolta dal conflitto. Prima delle parole sulla situazione in Caucaso, il Pontefice ha auspicato che venga sradicata la piaga del razzismo e cresca il rispetto e l'accoglienza per ogni persona. Il Papa ha poi invitato gli automobilisti a guidare con prudenza per evitare i tanti, troppi incidenti stradali che accadono in questo periodo estivo. Infine, il cordoglio del Papa per il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Wilhelm Egger, spentosi ieri improvvisamente a causa di un infarto. Il servizio di Alessandro Gisotti:

    Nuovo forte appello di Benedetto XVI per la pace nel Caucaso. All’Angelus, il Santo Padre ha espresso la sua vicinanza spirituale alle vittime del conflitto. Il Papa, che segue con "attenzione e preoccupazione" la situazione in Georgia, si è dunque rivolto direttamente alle parti coinvolte e alla comunità internazionale:

     
    “Faccio appello affinché siano alleviati con generosità i gravi disagi dei profughi, soprattutto delle donne e dei bambini, che mancano perfino del necessario per sopravvivere. Chiedo l’apertura, senza ulteriori indugi, di corridoi umanitari tra la regione dell’Ossezia meridionale e il resto della Georgia, in modo che i morti ancora abbandonati possano ricevere degna sepoltura, i feriti siano adeguatamente curati e venga consentito a chi lo desidera di ricongiungersi con i suoi cari. Si garantiscano, inoltre, alle minoranze etniche coinvolte nel conflitto l’incolumità e quei diritti fondamentali che non possono mai essere conculcati. Auspico infine che la tregua in atto, raggiunta grazie al contributo dell’Unione Europea, possa consolidarsi e trasformarsi in pace stabile”.

     
    E, ancora, ha invitato la Comunità internazionale “a continuare ad offrire il suo sostegno per il raggiungimento di una soluzione duratura, attraverso il dialogo e la buona volontà comune”. Prima dell’appello per la Georgia, prendendo spunto dalle letture del giorno, il Pontefice ha ribadito che la Parola di Dio ci offre “l’opportunità di riflettere sull’universalità della missione della Chiesa, costituita da popoli di ogni razza e cultura”:

     
    “Proprio da qui proviene la grande responsabilità della comunità ecclesiale, chiamata ad essere casa ospitale per tutti, segno e strumento di comunione per l’intera famiglia umana”.

    Una consapevolezza, ha proseguito, che ogni comunità cristiana deve approfondire al fine di aiutare anche la società civile "a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di intolleranza e di esclusione e ad organizzarsi con scelte rispettose della dignità di ogni essere umano”. "Una delle grandi conquiste dell’umanità – ha detto ancora - è infatti proprio il superamento del razzismo":
     
    “Purtroppo, però, di esso si registrano in diversi Paesi nuove manifestazioni preoccupanti, legate spesso a problemi sociali ed economici, che tuttavia mai possono giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale. Preghiamo perché dovunque cresca il rispetto per ogni persona, insieme alla responsabile consapevolezza che solo nella reciproca accoglienza di tutti è possibile costruire un mondo segnato da autentica giustizia e pace vera”.

     
    Il Papa ha quindi rivolto il pensiero ai numerosi e gravi incidenti stradali, che aumentano in questo periodo estivo. “Non dobbiamo abituarci a questa triste realtà”, è stato il richiamo del Pontefice che ha aggiunto: la vita umana è un bene “troppo prezioso” e “troppo indegno dell’uomo è morire o ritrovarsi invalido per cause che, nella maggior parte dei casi, si potrebbero evitare”:

     
    “Occorre certo maggiore senso di responsabilità. Anzitutto da parte degli automobilisti, perché gli incidenti sono dovuti spesso all’eccessiva velocità e a comportamenti imprudenti. Condurre un veicolo sulle pubbliche strade richiede senso morale e senso civico”.
     
    A promozione di questo senso civico, ha avvertito, “è indispensabile la costante opera di prevenzione, vigilanza e repressione da parte delle autorità preposte”. Come Chiesa, è stata la sua riflessione, “ci sentiamo direttamente interpellati sul piano etico: i cristiani devono prima di tutto fare un esame di coscienza personale sulla propria condotta di automobilisti”. A braccio, il Papa ha poi ricordato con profonda commozione la figura del vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Wilhelm Egger, spentosi ieri all’improvviso a causa di un infarto. Mons. Egger aveva ospitato il Papa nella sua diocesi, durante il recente periodo di riposo a Bressanone:

     “Con profonda emozione ho appreso dell’improvvisa morte di sua eccellenza mons. Wilhelm Egger, vescovo di Bolzano-Bressanone. Lo avevo lasciato pochi giorni fa, apparentemente in buona salute, nulla faceva pensare ad una sua così rapida dipartita. Mi unisco al cordoglio dei parenti e dell’intera diocesi nella quale era apprezzato ed amato per il suo impegno e per la sua dedizione”.

     
    Il Papa ha definito mons. Egger “servo buono e fedele” del Signore ed ha inviato una speciale confortatrice Benedizione Apostolica “al fratello religioso cappuccino, agli altri parenti e a tutti i sacerdoti, i religiosi, le religiose ed i fedeli della diocesi di Bolzano-Bressanone”.

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    Oggi in Primo Piano



    Attesa, in Ecuador, per l'avvio oggi della Grande Missione Continentale che chiuderà il Terzo Congresso Americano Missionario

    ◊   Mancano ormai poche ore al lancio della Grande Missione Continentale, che segnerà la conclusione del Terzo Congresso Americano Missionario (CAM3) a Quito, in Ecuador. Una riunione alla quale hanno partecipato oltre 3 mila rappresentanti delle 24 conferenze episcopali del continente americano, che hanno riflettuto sul motto: “L'America con Cristo, ascolta, impara ed annuncia”. La Missione Continentale, che sarà lanciata durante la Santa Messa nello stadio della Lega sportiva universitaria di Quito, rappresenta un evento di grande rilevanza per la Chiesa in America come sottolinea, al microfono di Benedetta Capelli, il nostro collega Luis Badilla:

     
    R. – Un vero e grande evento ecclesiale, peché sarà una campagna di evangelizzazione intensa, impegnata, non episodica. Oggi, le Chiese del continente si dichiarano in uno stato di missione permanente, consapevoli e fedeli al mandato di Gesù, alla tradizione e al Magistero pontificio che possiamo riassumere nelle famose parole di Giovanni Paolo II, quando diceva: “La Chiesa è missionaria o non è Chiesa”.

     
    D. – I piani missionari sono stati preparati in molti mesi di lavoro, sia dal CELAM sia dalle 24 Conferenze episcopali del continente americano. Quali sono gli obiettivi centrali?

     
    R. – Questi obiettivi centrali sono stati sottolineati oltre un anno fa nel discorso di Benedetto XVI, il 13 maggio 2007, in Brasile. “La Chiesa – disse il Papa – ha il grande compito di custodire ed alimentare la fede del Popolo di Dio, e ricordare anche ai fedeli di questo Continente che, in virtù del loro Battesimo, sono chiamati ad essere discepoli e missionari di Gesù Cristo”. Allora, un primo obiettivo della Missione sono i cristiani stessi chiamati ad essere più coerenti nelle loro vite con gli insegnamenti di Gesù. Ma poi, come è stato sottolineato in questi giorni durante i lavori di questo Congresso Americano, la Missione si rivolge anche a coloro che per motivi diversi si sono allontanati da Cristo o dalla Chiesa, e pure a coloro che non hanno mai conosciuto il Vangelo. E questo capita in molti settori sociali dell’America Latina. I cattolici latinoamericani, qualche decennio fa, erano oltre il 50 per cento della popolazione. Ora sono poco meno del 45 per cento, e ciò ha una sola spiegazione: la nostra evangelizzazione non sempre è stata all’altezza delle sfide. Ora si cambia.

     
    D. – Quali le principali difficoltà ma anche i principali punti di forza di questa Missione Continentale?

     
    R. – Il punto principale di forza, per incominciare dalla parte positiva, è Cristo. Il messaggio. Ciò che si annuncia, e questa è la sua energia e la sua forza principale. Poi, possono venire le altre cose che aiutano: più clero, più religiose, maggiori risorse economiche ... Quali sono le possibili difficoltà? Molte, ma io vorrei sottolinearne soltanto due. La prima è il clima culturale permeato di eccessivo relativismo, il voler pensare che si possa vivere senza Dio o peggio che si possa vivere facendo finta che Dio non esista. Questo relativismo religioso, ma anche etico, poi si riversa sulla cultura e crea una concezione del cristianesimo molto diffusa negli ultimi anni in America Latina: quella del cristiano che lo è in modo privato o privatistico. Arriviamo così ad un "cristianesimo da supermercato", in cui ognuno prende quello che gli viene comodo, quello che gli serve. L’altra grande difficoltà è la povertà, e più che la povertà è la disuguaglianza, l'iniquità sociale.

     
    D. – Qualcuno potrebbe parlare di proselitismo …

     
    R. – È possibile. Non sarebbe la prima volta. La Chiesa, il cattolicesimo, il cristianesimo più in generale è la comunità, è una comunione di coloro che hanno incontrato personalmente Cristo e con Lui hanno stabilito un rapporto di vita unico, particolare. Mi avvalgo ancora di parole di Benedetto XVI quando, nella Conferenza di Aparecida, analizzando il rapporto tra “discepolo” e “missionario”, ha detto: "Questo implica seguirlo. Ogni battezzato riceve da Cristo, come gli Apostoli, il mandato della missione. Questa è la sfida, questa è la missione continentale!"

     
    D. – Ecco, si potrebbe dire che al centro di questo momento ecclesiale americano, così forte, c’è proprio questo binomio “discepolo e missionario”?

     
    R. – Credo che sia proprio così. Non si accoglie Cristo nella propria vita per lasciarlo in uno scrigno segreto. Chi accoglie Cristo nella sua vita lo fa per annunciarlo agli altri, perché Lui è la vita vera. La Missione Continentale va vista, anche, da questo punto di vista, e cioè, voler essere uno slancio irrefrenabile in difesa della vita in America Latina e nel continente americano, contro ogni insidia che minacci la sua sacralità.

     
    D. – Il Papa, proprio nel messaggio indirizzato all’apertura dei lavori del Congresso Americano, ha esortato i partecipanti all'evento ad annunciare il Vangelo a tutti coloro che hanno sete di giustizia, pace, verità, coloro che sono immersi nell’oscurità della violenza. Come risuonano queste parole in un grande continente afflitto da tali piaghe?

     R. – Risuonano molto bene e vengono capite e comprese subito. Il problema dell’America Latina lo si trova sostanzialmente nella conversione dei cuori, delle persone, perché non sono le strutture giuste – diceva Benedetto XVI – quelle che possono dare origine ad un cuore giusto: è proprio il contrario. Dunque, non è un punto di partenza astratto o idealistico; è molto concreto, molto reale, molto pragmatico.

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    Un record gioioso, una festa olimpica: così, lo storico direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò, commenta il record del giamaicano Bolt sui 100 metri ai Giochi di Pechino

    ◊   Michael Phelps ce l’ha fatta: il 23enne nuotatore statunitense ha vinto, stamani, la sua ottava medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino ed ha così superato Mark Spitz, che, ai Giochi di Monaco del 1972, aveva vinto in vasca 7 medaglie d’oro. Intanto, le televisioni di tutto il mondo ripropongono, da ieri sera, la storica impresa del velocista giamaicano Usain Bolt che ha vinto i 100 metri con uno sbalorditivo tempo di 9''69, nuovo record mondiale. Una gara entusiasmante, che Bolt ha corso con una tranquillità disarmante, come sottolinea lo storico direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò, raggiunto telefonicamente a Pechino da Alessandro Gisotti:

    R. – Penso di aver assistito nello stadio di Pechino ad una delle imprese della mia vita, ma diversa da tante altre perché è stata vissuta e realizzata in un clima di gioia. Non c’era un grande pathos. Bolt ha sdrammatizzato tutto, ha fatto una corsa – io direi proprio alla giamaicana – e agli 80-85 metri si è messo a scherzare. Quindi una corsa atipica, particolare, un record che definirei quasi musicale.

     
    D. – Pensiamo a Bolt ma anche a Phelps, nel nuoto, e ai tanti record mondiali di questi giorni. Ma fino a dove si può spingere l’uomo?

     
    R. – I record dell’atletica sono sempre più difficili e complicati, ma io pensavo che non si potesse andare al di sotto, soprattutto nelle gare di velocità, di quello che era stato fatto negli ultimi tempi. Invece, ancora si può strappare qualcosa. Le competizioni del nuoto configurano un rapporto dell’uomo con un elemento che non gli è naturale e quindi là si può "scavare" ancora. I record del nuoto sono "piovuti" sempre numerosi appunto perché è uno sport più giovane. Ricordo i campioni di 20-30 anni fa, che oggi non figurerebbero nemmeno in una batteria e così si spiegano fenomeni come Phelps.

     
    D. – Si può dire che accanto alla straordinaria capacità atletica c’è anche un utilizzo della tecnologia, che negli anni passati non c’era, per aiutare gli atleti...

     
    R. – Sì, questo c’è ormai da tanto tempo. Basti pensare all’asta di bambù di prima della guerra – il salto con l’asta si svolgeva con un’asta di bambù – poi sono venute le fibre di vetro, e poi gli altri materiali.

     
    D. – Manca ormai una settimana alla fine delle Olimpiadi di Pechino, quindi abbiamo in un certo senso oltrepassato il giro di boa. Qual è un suo pre-bilancio?

     
    R. – Il pre-bilancio è che è una Olimpiade meravigliosa sotto ogni profilo: di umanità, di organizzazione, di partecipazione del popolo... certo con il carattere dei cinesi che non è quello dei messicani o degli italiani! Ma il calore della sostanza c’è tutto e la Cina, direi, segna una sorta di svolta. Siamo davanti ad una svolta importante del mondo e l’Olimpiade è al centro di questo fenomeno.

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    I rifiuti elettronici dei Paesi sviluppati scaricati illegalmente in Ghana con gravi danni per l’ambiente e la popolazione: la denuncia di Greenpeace

    ◊   Il Ghana avvelenato dai rifiuti dei Paesi industrializzati: è qui che finiscono infatti una buona parte degli scarti elettronici provenienti dai Paesi industrializzati. A denunciarlo è Greenpeace attraverso un rapporto in cui spiega che i siti di riciclo e smaltimento del Paese africano rappresentano un danno per l’ambiente e soprattutto per la salute dei cittadini. Per un’analisi del problema, Elena Mandarano ha intervistato Vittoria Polidori, responsabile della campagna anti-inquinamento dell’associazione ecologista:

    R. – Si tratta di un traffico sicuramente illegale, perchè mira ad esportare beni sotto la falsa veste di beni di seconda mano. In realtà, non sono altro che rifiuti. Molti dei rifiuti provenienti per esempio dalla Germania, dall’Italia, ma anche dalla Svizzera, partono dal porto di Anversa, in Belgio, per dirigersi in quello più grande del Ghana, che si chiama Tema e da lì poi, d’estate, nella miriade di aree di smaltimento che appunto si trovano in Ghana. Noi abbiamo analizzato una sola di queste aree e preso campioni di suolo e sedimenti nel principale centro di riciclo e smaltimento di rifiuti, che è nella capitale Accra.

     
    D. – All’incirca, quante tonnellate di rifiuti vengono trasportate in Ghana?

     
    R. – Non è facile poterlo quantificare. “Greenpeace” ha potuto verificare come, in realtà, a livello europeo, si perdano le tracce di oltre il 75 per cento dei rifiuti tecnologici prodotti, il che significa oltre sei milioni di tonnellate di rifiuti hi-tech.

     
    D. – Questi rifiuti vengono maneggiati dalle persone e bruciati all’aperto. Quali sono i danni provocati?

     
    R. – I danni possono essere tanti, nel senso che i prodotti contengono sia metalli pesanti, come il piombo – che abbiamo trovato anche in alte concentrazioni e che può influenzare lo sviluppo del sistema nervoso, soprattutto nei bambini – e poi anche altri metalli, come il cadmio e l’antimonio, e delle sostanze organiche di sintesi, che sono delle sostanze ammorbidenti impiegate nella plastica in PVC, e che per esempio l’Unione Europea ha classificato come tossici per la riproduzione.

     
    D. – I bambini maneggiano questi rifiuti per pochi dollari, ma per fare cosa?

     
    R. – Proprio per fare queste operazioni di effrazione dei metalli. Da questi prodotti si possono ricavare delle materie prime ancora preziose, soprattutto metalli, ma anche le plastiche. E quindi da queste operazioni, fatte però a mani nude, senza dispositivi di tutela sanitaria, si possono estrarre rame e alluminio, che poi vengono rivenduti.

     
    D. – Ci sono già stati nel passato esempi di Paesi utilizzati come “pattumiera del mondo”. Cosa si può fare per risolvere questo problema?

     
    R. – E’ un problema che secondo noi deve essere risolto in due direzioni. A livello nazionale è necessario, sia per quanto riguarda i governi occidentali che non, adottare delle misure più stringenti, delle linee guida per il riciclo dei rifiuti elettronici, che rispecchino degli standard elevati. Oltre questo, rendere le multinazionali responsabili dell’intero ciclo di vita di un prodotto.

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    La speranza supera ogni ostacolo: la storia di Lisa, bimba ucraina nata senza bocca che oggi sorride alla vita

    ◊   Si conclude oggi la rubrica “Testimoni della Speranza” con una storia che ben ne sintetizza il suo significato. Esattamente un anno fa, il 17 agosto del 2007, l’agenzia ANSA dava notizia di una neonata ucraina venuta al mondo senza bocca e con scarsissime speranze di vita. Un destino che, alla Radio Vaticana, non abbiamo voluto accettare, chiedendo un interessamento delle realtà ecclesiali ucraine e in primis della Caritas locale, da sempre impegnata in favore dei bambini bisognosi. Il nostro SOS ha raggiunto suor Svetlana, segretaria della “Caritas Spes Ucraina”, che a sua volta ha chiesto aiuto a Elena Maria Corradini, segretaria presso l’Ospedale San Camillo di Trento. Elena, con grande passione e generosità, collabora da tempo con la Caritas di Kiev. Ecco la sua testimonianza, raccolta da Alessandro Gisotti:

    (musica)

     
    R. – Ho ricevuto un email il 3 settembre da suor Svetlana, con la quale collaboro. Invio sempre medicine e materiale sanitario per i poveri, gli orfanotrofi e le case di riposo. Ho visto queste foto via email e questa richiesta di aiuto e mi sono messa a piangere. Da queste foto è partito tutto. Ho trovato un Centro per le malformazioni cranio-facciali a Vicenza e ho parlato con il dott. Ugo Baciliero, che si è reso subito disponibile per operare la bambina. Le labbra in realtà c’erano, il problema era all’interno, perché era tutto saldato: i muscoli facciali, la lingua, era tutto atrofizzato.

     
    D. – Una volta avuta la disponibilità da parte del dott. Baciliero, come si è provveduto al trasporto di Lisa?

     
    R. – Noi della sezione femminile della Croce Rossa di Trento abbiamo messo i soldi e abbiamo prenotato il biglietto aereo. Abbiamo dovuto prenotare tre o quattro poltroncine, pensando che la bimba venisse qua in una culla, in un lettino, qualcosa del genere. Invece, in realtà, la bambina ha fatto le tre ore e passa di viaggio sempre in braccio alla mamma e sempre piangendo disperata. Era in fin di vita, quando è arrivata all’aeroporto Malpensa, a Milano. Noi della Croce Rossa di Trento siamo partiti… è partita l’ambulanza. Appena scesa dall’aereo, hanno preso direttamente la bambina in braccio e la mamma che era spaventatissima.

     
    D. – Arriva poi il momento dell’operazione...

     
    R. – Innanzitutto, abbiamo scoperto tramite suor Svetlana che la bimba non era stata battezzata. Allora la prima cosa che ho predisposto è stato il Battesimo con l’aiuto del signor Anzolin, presidente dell’Associazione Famiglie Insieme, alla quale mi sono rivolta per avere un aiuto. Le speranze non erano grandissime: la bambina era denutrita, era molto grave e rischiava di soffocare da un momento all’altro. Sono successi tanti episodi di soffocamento. A me personalmente è successo che un giorno che l’avevo in braccio, una domenica, in pochi secondi è diventata viola e non respirava più...

     
    D. – L’operazione è riuscita. Ovviamente stiamo parlando della prima grande operazione...

     
    R. – La prima, sì. La prima è stata la più difficile: innanzitutto hanno fatto una tracheotomia e inserito la cannula tracheale per consentire alla bambina di respirare. L’intervento è riuscito, è andato bene, e poi si sono susseguiti gli altri interventi, in tutto quattro, a livello maxillofacciale.

     
    D. – Oggi Lisa come sta e dov’è?

     
    R. – Oggi Lisa è a casa mia. Praticamente abbiamo adottato lei e anche la mamma. Sta bene. Una volta alla settimana, anche due, andiamo in ospedale per cambiare la cannula tracheale e pian piano dovrà imparare a masticare e ad ingoiare con la bocca. E’ molto vivace, è intelligentissima e ha un sorriso favoloso.

     
    D. – E Lisa cammina da sola...

     
    R. – Cammina da sola da un mese circa, anzi corre. E’ bellissima come tutti gli altri bambini. Le abbiamo insegnato a mettere il ditino sulla cannula tracheale, per poter sentire la sua voce e speriamo un giorno, il più presto possibile, di poter togliere questa cannula, così potrà parlare anche lei.

     
    D. – Questa storia insegna tante cose, soprattutto che si può fare...

     
    R. – Sicuramente. Ognuno di noi può fare tanto, anche solo salvare una vita umana è una cosa grandiosa e penso che ognuno di noi potrebbe cercare di servire il Signore in questo modo, aiutando i poveri, i bisognosi e gli ultimi.

     (musica)

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    La Chiesa celebra oggi la memoria di Santa Chiara da Montefalco: quest’anno ricorre il settimo centenario della morte della mistica agostiniana

    ◊   La Chiesa ricorda oggi Santa Chiara da Montefalco. Proprio quest’anno ricorre il VII centenario della morte della mistica agostiniana che, sin da bambina, ha manifestato una spiritualità alta, assai dedita alla preghiera e spesso immersa nella contemplazione di Gesù Crocifisso. Diverse le iniziative che intendono far riscoprire la figura di questa monaca che è stata anche una teologa, una guida spirituale per principi, cardinali e vescovi. Tra gli eventi, anche un convegno internazionale che si svolgerà, dal 25 al 27 settembre, a Montefalco, in Umbria dove tuttora esiste il monastero in cui è vissuta la religiosa. Ma chi era esattamente Chiara da Montefalco detta anche della Croce? Tiziana Campisi lo ha chiesto a madre Maria Rosa Guerrini, badessa del monastero agostiniano di Montefalco:

    R. – Prima di tutto è una donna innamorata del Signore. Il dare tutto a Lui non era soltanto una cosa personale, privata ma era per tutta la Chiesa, per tutti i bisogni dell’umanità, anche se sembra assurdo quando uno rinuncia a tutto e si chiude in un monastero ... Ecco, non è soltanto per una ricerca personalistica ma è proprio per dare tutto anche alla Chiesa. La sua era una testimonianza presente anche al paese, alla gente del popolo, alla gente stessa di Montefalco. Infatti, lei era la prima a mandare le medicine quando sapeva che c’era qualcuno malato e non poteva permettersele, o faceva 12 pani da dare ai poveri, anche in memoria dei 12 apostoli; lavava i lebbrosi e le lebbrose che arrivavano a bussare alla porta del monastero ... Quindi, la sua era una vita tutta dedita al Signore però anche tutta dedita ai bisogno dell’umanità che bussava alla sua porta.

     
    D. – La tradizione ci parla di doni soprannaturali di Chiara da Montefalco ...

     
    R. – Dono principale è che lei ha avuto impressa nel cuore la Croce del Signore. Proprio perché tutta la sua vita era stata impregnata dell’amore per Dio e per il prossimo; soprattutto gli ultimi tempi della sua vita, lei diceva sempre che aveva “Gesù Crocifisso mio impresso nel mio cuore”. Infatti, poi, alla morte hanno trovato nel cuore questi segni della Croce e della passione del Signore: proprio perché lei, durante tutta la vita, si era immedesimata anche nell’amore del Signore, non soltanto appunto con la preghiera, con questi doni, con queste visioni che il Signore le donava, ma proprio anche per un amore reale, costante del suo quotidiano.

     
    D. – Poi c’erano anche cardinali e vescovi che a lei si rivolgevano ...

     
    R. – Molti attingevano dalla sua sapienza, dal suo modo anche di percepire, di aiutare a leggere il cuore delle persone, proprio questa sua confidenza filiale e quotidiana con il Signore: ecco, il Signore le aveva donato di saper leggere i cuori e confortare, consolare ... Quando una persona è veramente unita a Dio, in costante colloquio con lui, infatti, la vita contemplativa in fondo non è altro che saper leggere e vedere le cose con lo sguardo di Dio; quindi, è ovvio, era una parola che consolava, che rassicurava ...

     
    D. – Chiara da Montefalco era soprattutto una mistica ...

     
    R. – Quando si parla di misticismo, è un po’ difficile, perché uno si impressiona subito e dice: "Non è una cosa che ci riguarda, sono solo doni straordinari, queste visioni mistiche o il dono della stigmatizzazione o altri"...E invece, forse, anche noi tutti dovremmo un pò riavvicinarci a questo, perché la vita mistica è l’anima della vita spirituale e anche della vita di ogni cristiano. Nella vita spirituale, come nella vita dell’unione con Dio, l’importante è sempre l’amore, e a questo sono chiamati tutti.

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    Chiesa e Società



    La diocesi di Bolzano-Bressanone in lutto per l'improvvisa scomparsa del suo vescovo, Wilhelm Egger

    ◊   La comunità di fedeli altoatesini in lutto: si è spento improvvisamente, ieri sera, il vescovo di Bolzano-Bressanone, Wilhelm Egger, che nei giorni scorsi aveva ospitato il Papa nella sua diocesi, per un periodo di riposo a Bressanone. Mons. Egger, informa una nota della diocesi, è stato colpito da un infarto intorno alle ore 19. “Dal momento che il vescovo Egger non arrivava per cena – si legge nella nota – la sua perpetua è andata a cercarlo e lo ha trovato senza sensi ed ha quindi subito avvisato il pronto soccorso. Il medico è arrivato immediatamente ma ormai non c’era più nulla da fare”. Oggi, alle ore 12, le campane di tutte le chiese parrocchiali hanno suonato a lutto per dieci minuti. Nato ad Innsbruck nel 1940, ordinato sacerdote nel 1965, mons. Egger era vescovo di Bolzano-Bressanone dal 1986. (A.G.)

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    In Sicilia, la Festa dell’Assunta ha riunito ortodossi e cattolici nel monastero di Mandanici

    ◊   Nella Solennità dell'Assunta, nel monastero greco-ortodosso dell’Annunciazione della SS. Madre di Dio a Mandanici, nel messinese, cattolici e ortodossi hanno venerato l’icona della Madonna e lodato la sua Assunzione al cielo. Tra i presenti, anche rappresentanti dei Patriarcati ortodossi di Montenegro, Grecia, Romania, Bulgaria e Italia. Il monastero dell'XI secolo è stato affidato alla Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia, nell’agosto 2000, consacrato con la benedizione del Patriarca ecumenico Bartolomeo I. All’interno si trova anche l’Istituto di Studi Ortodossi in Magna Grecia "San Niceforo il Solitario", inaugurato nel marzo del 2001 con lo scopo di ridare centralità alla Sicilia in quanto punto di convergenza e di dialogo tra il Mediterraneo e l'Europa, tra ortodossi e cattolici, tra Oriente e Occidente. La crescente presenza in Sicilia di immigrati provenienti dalla Romania, dalla Bulgaria e da altri Paesi dell'Europa orientale ristabilisce, infatti, nella quotidianità, intensi rapporti che hanno unito per secoli la Sicilia all'Oriente cristiano con tracce indelebili nella spiritualità, nella cultura e nell'arte. (B.C.)

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    Coniata in cento esemplari una medaglia per ricordare Paolo VI

    ◊   Paolo VI in atteggiamento di preghiera e lo stemma di Papa Montini con le date 1978-2008: sono le due facce della medaglia, coniata in cento esemplari, per ricordare il trentesimo anniversario della morte di Giovanni Battista Montini, avvenuta a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978. L’iniziativa è stata promossa, come riporta "Avvenire", dall’Associazione culturale “Studium Fidei” del Centro Pastorale Paolo VI di Trieste. La ditta Senesi di Bergamo si è occupata di realizzare la medaglia sullo stampo dell’artista Enrico Manfrini. La moneta celebrativa è stata presentata nella Basilica di San Pietro, in occasione della Messa in suffragio di Paolo VI celebrata dal cardinale Giovanni Battista Re, e poi donata ai presuli che hanno partecipato al Rito. (B.C.)

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    Inizia il 25 agosto, a Palermo, la 59.ma Settimana Liturgica Nazionale

    ◊   “Celebrare per avere parte al Mistero di Cristo”: è il tema della 59.ma Settimana Liturgica Nazionale, promossa dal Centro di Azione Liturgica (CAL), che prende il via il prossimo 25 agosto a Palermo. Sette giorni nei quali si intende sottolineare il significato, la portata e l’attualità della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, recepita dalla Costituzione Sacrosanctum Concilium. Un rinnovamento che portò il fedele a sperimentare una nuova percezione della propria appartenenza ecclesiale, attraverso una partecipazione attiva alla liturgia come membro del Popolo di Dio e del Corpo di Cristo, con il definitivo superamento di una assistenza al Rito da “muto ed estraneo spettatore”. “Partecipare: aspetti antropologici e teologici” è la relazione d'apertura della settimana che sarà tenuta dal prof. Giorgio Bonaccorso, docente all’Istituto di Liturgia Pastorale S. Giustina, Padova. Attese anche le riflessioni del priore di Bose, padre Enzo Bianchi, dal titolo “Dal Mistero rivelato ai Misteri celebrati”e di padre Pietro Sorci, docente alla Pontificia Facoltà Teologica della Sicilia, dal titolo “La partecipazione: istanza fondamentale del rinnovamento liturgico”. La riflessione della “Settimana” si soffermerà anche sulla liturgia cattolica in rito greco. A concludere l’iniziativa sarà il vescovo Luca Brandolini, presidente del Centro di Azione Liturgica, con una relazione dal titolo “Partecipazione alla liturgia, spiritualità cristiana e impegno nel mondo”.(B.C.)

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    Nasce "Radio Maria Kenya", la seconda emittente cattolica del Paese

    ◊   Giungeranno anche in Kenya le onde di Radio Maria, che il prossimo 19 agosto verrà inaugurata nella diocesi di Muranga, dall’arcivescovo di Nairobi e presidente della Conferenza episcopale del Paese, cardinale John Njue e dall’arcivescovo di Nyeri, Peter Kairu. “Da tempo abbiamo ricevuto l’autorizzazione per la licenza di trasmissione”, scrivono i gestori dell’emittente sul loro sito Internet, ma solo ora sono state risolte le questioni burocratiche. Il progetto è stato seguito dalla stessa diocesi di Muranga e il direttore sarà padre Peter Muiruri. Nella città che la ospita, le trasmissioni saranno in Kikuyu, la lingua locale, mentre nel resto del Paese verranno adottate le due lingue nazionali: inglese e kiswahili. Per l’emittente si tratta di “un passo decisivo”, si legge ancora sul sito Internet, che segue le orme di Radio Waumini, la prima emittente cattolica in onda nel Paese dal 2003, sotto la direzione del padre comboniano Kizito Sesana. (S.G.)

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    Al prossimo "Meeting di Rimini" mostre, video inediti e un frammento della Torre di Babele

    ◊   Sono molte le curiosità proposte al prossimo "Meeting di Rimini" di Comunione e Liberazione, che prende il via il 24 agosto. Ci saranno due filmati inediti di Giovannino Guareschi, celebre per il suo "Don Camillo e Peppone", nei quali si potrà ascoltare e vedere lo scrittore e i suoi figli Carlotta e Alberto. La vita di Guareschi è poi al centro di una mostra: “Non muoio neanche se mi ammazzano. L'avventura umana di Guareschi”, realizzata per ricordare il centenario della sua nascita. Ad un altro grande scrittore, Alexander Solzhenitsin, premio Nobel per la pace scomparso di recente, sarà dedicato un allestimento che consiste in una parete occupata dai 227 nomi - per la prima volta resi pubblici - delle persone che lo aiutarono nel suo lavoro fornendogli materiale e testimonianze sui gulag. Tra le altre curiosità è da segnalare la presenza di un frammento di un mattone della Torre di Babele e un cilindro di ghiaccio di 10 cm di diametro e un metro di lunghezza proveniente dall’Antartide che serve a far meglio comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici. (B.C.)

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    Prende il via il 28 agosto, a Bogotà, “Expocatòlica” in occasione del centenario dell’istituzione della Conferenza episcopale colombiana

    ◊   Saranno 120 gli stand presenti a “Expocatòlica”, la fiera di espositori cattolici che inizia il prossimo 28 agosto a Bogotà. Un allestimento che ha lo scopo di illustrare i frutti dell'evangelizzazione nella cornice del centenario dell’istituzione della Conferenza episcopale colombiana. Saranno presenti spazi dedicati alle varie comunità religiose, ai media, alle case editrici cattoliche, alle agenzie di turismo religioso. Sono previsti concerti di musica, conferenze e workshop. Eventi che hanno l’obiettivo di valorizzare le varie espressioni dell’azione evangelizzatrice della Chiesa cattolica in Colombia; l’occasione per intessere nuovi rapporti e confrontare il lavoro svolto.(B.C.)

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    “Sulle orme di Gesù”, il pellegrinaggio in Terra Santa di 36 pellegrini di Verona

    ◊   Ferie dello Spirito, 230 km in 11 tappe: è l’itinerario che 36 pellegrini di Verona stanno percorrendo tra Israele e la Palestina. Della spedizione fanno parte anche 15 donne, di età compresa tra i 15 e i 70 anni, che dal 6 agosto scorso stanno attraversando la via da Acri fino a Gerusalemme sulle orme di Gesù. Un pellegrinaggio insolito: era infatti dagli inizi del ‘900, informa il quotidiano "Avvenire", che in Italia mancava un’iniziativa del genere, e che si concluderà il prossimo 21 agosto. Una camminata scandita da tappe importanti: Nazareth, Cafarnao e Gerico, nel segno del dialogo interreligioso; non sono, infatti, mancate soste negli insediamenti ebraici in Cisgiordania. La partenza è fissata ogni giorno per le 6.30 del mattino, si cammina fino al pomeriggio, poi spazio al riposo e alla meditazione. Don Mario Urbani, guida spirituale dei pellegrini, ha raccontato ad "Avvenire" la bella accoglienza ricevuta sul lago di Tiberiade da parte di cristiani arabi o del matrimonio di una coppia di cristiani che poi hanno invitato tutti i pellegrini a una piccola festa. “Siate riconoscibili – ha detto ai 36 veronesi mons. Giacinto Marcuzzo, vescovo ausiliare per Israele del Patriarcato Latino di Gerusalemme – i cristiani di qui hanno bisogno di vedere altri credenti come loro”. (B.C.)

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    Un lago di etano liquido al polo sud del satellite Titano: l'ultima scoperta della sonda Cassini

    ◊   E’ composto di etano liquido il lago situato al polo sud di Titano, la più grande luna di Saturno. Molte ipotesi erano già state fatte a riguardo, ma la conferma ufficiale è giunta da "Cassini", la sonda spaziale gestita in collaborazione fra le agenzie spaziali americana (NASA), europea (ESA) e italiana (ASI), la cui ultima scoperta è stata pubblicata, in questi giorni, sulla rivista "Nature". Il lago di etano si chiama Ontario e, con una superficie di circa 20 mila chilometri quadrati, è poco più grande dell'omonimo lago nordamericano. Le immagini riprese dalla sonda - grazie alla luce infrarossa assorbita dal lago - lasciano supporre che il lago stesso, al momento dell'osservazione, stesse evaporando. Precedenti dati inviati dalla sonda "Cassini" avevano dimostrato che Titano non ha gli oceani di metano ipotizzati, ma è ricco di strutture simili a laghi con grandi evidenze di erosioni fluviali e che presenta un ciclo del metano simile al ciclo dell'acqua sulla Terra. (S.G.)

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    24 Ore nel Mondo



    Il capo del Cremlino, Medvedev, annuncia per domani il ritiro delle truppe russe dalla Georgia

    ◊   Il capo del Cremlino, Medvedev, ha annunciato il ritiro delle truppe russe dalla Georgia per domani, mentre alcuni generali russi riferiscono già di un parziale ripiegamento delle colonne militari. Sul fronte politico, la diplomazia internazionale è al lavoro per porre le basi di un negoziato tra Mosca e Tbilisi. Il cancelliere tedesco, Merkel, è oggi nella capitale georgiana per consultazioni con il presidente Saakashvili, che nelle prossime ore parlerà alla nazione. Il punto della situazione nel servizio di Giuseppe D’Amato:

    L’esercito russo ha incominciato a ritirare gradualmente le prime unità non necessarie sia dall’Ossezia del sud che dalla Georgia. L’hanno dichiarato a Mosca fonti del Ministero della difesa e confermato gli alti comandi sul terreno. Osservatori indipendenti nella città georgiana di Gori riportano che in giro si vedono oggi meno militari federali rispetto a ieri. Tbilisi, però, continua ad accusare pubblicamente Mosca di non aver iniziato in realtà alcun ritiro e di muovere solo le sue truppe all’interno della Georgia. Ecco perché la situazione sul campo rimane confusa. La diplomazia internazionale sta discutendo sulla composizione della forza di pace da inviare in Ossezia del Sud. La Russia ha dichiarato, attraverso il suo presidente Medvedev, di non essere contraria ad assegnare all’OSCE, all’Organizzazione per la Sicurezza in Europa, maggiori incarichi nell’area. Il ministro degli Esteri francese, Kouchner, si augura che il “piano europeo” venga approvato già domani dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, acquisendo così valore legale. Anche Parigi come Berlino ritiene che la risposta russa all’invasione georgiana sia stata eccessiva. Adesso, sostiene il capo della diplomazia francese, è fondamentale il rispetto del cessate-il-fuoco, il rapido ritiro dei militari dal fronte e l’arrivo in tempi brevi di osservatori dell’OSCE e dell’Unione Europea. Una forza d’interposizione internazionale garantirà sicurezza.

     
    Medio Oriente
    Razzi Qassam sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione del Neghev, in territorio israeliano, senza provocare vittime nè danni materiali. Nella zona di confine con Gaza è in vigore da settimane una tregua informale fra Israele e Hamas, che viene violata proprio nel giorno in cui il consiglio dei ministri del governo israeliano ha deciso di rimettere in libertà circa 200 prigionieri palestinesi, come gesto di disponibilità verso il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, e il fronte moderato che rappresenta. La data del rilascio non è stata ancora resa nota.

    Iraq: bombardieri Turchi attaccano postazioni PKK
    Nuovo attacco dei caccia turchi su alcune postazioni di ribelli curdi in territorio iracheno. Il raid aveva per obiettivo in particolare alcune caverne nella zona di Avasyn-Basyan, base di un cospicuo gruppo di miliziani del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Secondo una fonte dell’esercito di Ankara, i ribelli stavano preparando un’incursione in Turchia.

    Iraq: pellegrinaggio sciiti
    La morte di una quarantina di pellegrini sciiti in ben cinque attentati negli ultimi tre giorni non ha fermato centinaia di migliaia di fedeli giunti nella città santa di Kerbala, a sud di Baghdad, per le celebrazioni in ricordo della nascita dell'"ultimo imam", Mohammed al-Mahdi. Si calcola che siano più di tre milioni gli sciiti giunti per il pellegrinaggio annuale, che ricorda la nascita dell'imam di cui attendono il ritorno, come il messia che porterà la pace.

    Afghanistan
    Ennesima giornata di sangue in Afghanistan, dove dieci poliziotti sono morti nell’esplosione di una mina nella provincia di Kandahar e almeno 12 ribelli talebani sono rimasti uccisi in scontri nella provincia di Zabul. Le violenze di oggi seguono una delle giornate più cruente degli ultimi tempi con oltre 60 miliziani integralisti uccisi e 3 morti tra le truppe della NATO, di cui non è stata ancora resa nota la nazionalità. Teatro dei combattimenti di ieri la provincia di Kandahar e quella di Helmand nel sud del Paese.

    Pakistan
    Nessun impeachment per Pervez Musharraf se il presidente pakistano si dimetterà prima dell'avvio della procedura in Parlamento, la prossima settimana. Suona come un ultimatum la proposta avanzata dal ministro degli Esteri di Islamabad, Shah Mahmood Qureshi, a due giorni dalla presentazione dell’atto di accusa all’aula parlamentare. Le voci sulle possibili dimissioni dell’ex generale che detiene il potere dal 1999 si moltiplicano da quando, giovedì scorso, i partiti della coalizione di governo hanno annunciato l’avvio formale della procedura di messa in stato d'accusa del presidente. Nonostante si parli anche di una mediazione saudita per un’uscita di scena di Muscharraf, il suo portavoce continua però negare la possibilità di eventuali dimissioni.

    Filippine
    Ancora violenze sull’isola di Mindanao, nelle Filippine, tra i ribelli del Fronte islamico di liberazione Moro e l’esercito regolare di Manila. Sette soldati sono stati uccisi in un'imboscata compiuta da circa cento miliziani musulmani che hanno usato razzi e armi automatiche. L’attacco è avvenuto quattro giorni dopo il termine della massiccia offensiva delle truppe governative che ha liberato diversi villaggi del Mindanao occupati dal Fronte Moro. La nuova escalation di violenza è dovuta alla sospensione dell’accordo che doveva portare ad ampie forme di autonomia per le regioni a maggioranza islamica dell’isola e che il Fronte Moro era propenso ad accettare.

    Tibet: nuove accuse del Dalai Lama alla Cina
    “La Cina sta maltrattando e torturando i civili in Tibet mentre a Pechino sono in corso le Olimpiadi”. Dopo le dure parole pronunciate nell’incontro con i parlamentari francesi, il Dalai Lama è tornato a denunciare la repressione delle autorità cinesi in Tibet nel corso della sua visita in Francia. In un'intervista all’emittente Tf1 il leader spirituale tibetano ha poi ribadito che “lo spirito olimpico non viene rispettato da tutti i funzionari cinesi” e che si registra “una censura molto forte” su quanto sta avvenendo in Tibet. Il mancato incontro tra il presidente Nicolas Sarkozy e il Dalai Lama continua intanto ad alimentare polemiche da parte di chi sostiene che l’inquilino dell’Eliseo abbia ceduto alle pressioni della Cina.

    Bielorussia
    Scarcerato in serata il leader dell'opposizione democratica bielorussa, Alexander Kozulin. Era stato arrestato nel 2006 e condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per aver organizzato una protesta contro la vittoria elettorale del presidente Alexander Lukashenko, viziata da brogli secondo molti osservatori europei e statunitensi. La liberazione Kozulin era ritenuta dall'UE e dagli Stati Uniti una condizione per la ripresa dei rapporti diplomatici con Minsk. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

     Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 230

     
    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va

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