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SOMMARIO del 05/09/2007

Il Papa e la Santa Sede

  • Madre Teresa di Calcutta, la tutela dell'ambiente, l'attenzione ai poveri, la necessità della preghiera: i temi affrontati dal Papa all’udienza generale
  • Nel messaggio all'Assemblea ecumenica europea di Sibiu, il Papa auspica "il dialogo della verità e l'incontro nel segno della fratellanza"
  • Benedetto XVI riceve il vice-presidente siriano, che gli consegna un messaggio personale del presidente Bashar Al-Assad
  • Benedetto XVI scrive all'Ordine carmelitano in occasione del Capitolo Generale
  • La musica avvicina alla bellezza di Dio. Così il Papa a Castel Gandolfo per il concerto che ha celebrato i mille anni dell’arcidocesi di Bamberg
  • Messa di suffragio in Vaticano per il giovane gendarme Alessandro Benedetti
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Dieci anni fa moriva Madre Teresa di Calcutta. Il postulatore della causa di canonizzazione consegna al Papa le lettere in cui la Beata racconta la sua "notte oscura dello spirito"
  • Il cardinale Ruini esorta a rivedere la legge 194 sull'aborto adeguandola ai progressi scientifici
  • Le Brigidine tornano ad avere un convento in Norvegia: non accadeva dai tempi della Riforma
  • Chiesa e Società

  • Riconoscimento del Patriarcato di Mosca al nunzio apostolico in Russia, per gli sforzi tesi a stabilire buone relazioni tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica
  • Vescovi dell’Africa orientale preoccupati per la pace nel Corno d’Africa, nei Grandi Laghi e nel Darfur
  • Allarme dell’OMS: nel nord dell’Iraq aumentano i casi di colera. Prevista l’istituzione di un sistema di sorveglianza del sistema idrico
  • Sono almeno 243 i morti alle frontiere dell’Europa nel mese di agosto: lo rivela un rapporto mensile di Fortress Europe
  • Pastorale per gli immigrati dell’Europa orientale: è l’impegno della arcidiocesi di Valencia in seguito all’aumento dei migranti di quelle aree
  • Varare leggi adeguate per contrastare il traffico di esseri umani: è l’appello congiunto di tre Organizzazioni dell'ONU in vista dei Mondiali di calcio 2010 in Sudafrica
  • La Chiesa di Cuba si prepara a festeggiare la “Nuestra Señora de la Caridad del Cobre”, patrona dell’isola
  • In Sri Lanka i ribelli preparano il reclutamento di oltre 60 mila "bambini soldato" e sarebbero pronti ad usare armi chimiche contro l’esercito
  • Inizierà venerdì per migliaia di fedeli cattolici e musulmani l’annuale tre-giorni di preghiera nel santuario mariano di Lahore, in Pakistan
  • “Religioni, convenzioni e minoranze”: è la riunione prevista a novembre in Nepal, organizzata dall’Unione Internazionale della Stampa Cattolica
  • Una mostra ricorda in Malesia l’anniversario dello sbarco dei primi tre missionari nel Borneo settentrionale, sull’isola di Labuan
  • Alla Mostra del Cinema di Venezia, il film di Manoel de Oliveira "Cristoforo Colombo - L'enigma"
  • 24 Ore nel Mondo

  • Nuova autobomba a Baghdad: almeno 11 morti - Sventato un attentato in Germania: arrestati tre islamici
  • Il Papa e la Santa Sede



    Madre Teresa di Calcutta, la tutela dell'ambiente, l'attenzione ai poveri, la necessità della preghiera: i temi affrontati dal Papa all’udienza generale

    ◊   Pregare tutti insieme per la tutela del nostro ambiente: è l’invito lanciato stamane da Benedetto XVI durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, affollata da circa 16 mila pellegrini di tutto il mondo, tra questi anche 1500 Missionari e Missionarie della Carità, con amici e collaboratori, nel decimo anniversario oggi della morte di Madre Teresa di Calcutta, accompagnati dal postulatore della causa di canonizzazione della Suora, mons. Brian Kolodiejchuk. Tra le personalità presenti a rendere omaggio al Santo Padre anche il ministro degli Affari Esteri del Sud Africa, Nkosazana Clarice Dlamini Zuma. Il servizio di Roberta Gisotti:
     

     “La vigilanza sulle risorse idriche e l’attenzione ai cambiamenti climatici sono questioni di grave importanza per l’intera famiglia umana”: ha detto il Papa, rivolgendo in inglese un saluto particolare ai partecipanti al Simposio internazionale, sul tema “L’Artico, specchio della vita”, che sarà inaugurato domani sulla costa occidentale della Groenlandia dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I:
     “Encouragged by the growing recognition of the need to preserve the environment…"
     "Incoraggiato dal crescente riconoscimento della necessità di preservare l’ambiente”, Benedetto XVI ha invitato i leader religiosi, gli scienziati, i giornalisti e tutte le parti interessate al Simposio ad unirsi con lui “nel pregare e lavorare per un maggiore rispetto verso le meraviglie della creazione di Dio”.
     
    Il pensiero del Papa è andato poi a Madre Teresa di Calcutta, “autentica discepola di Cristo”, la cui vita e testimonianza sono un invito per i Missionari e Missionarie della Carità e per tutta la Chiesa “a servire sempre fedelmente Dio nei più poveri e bisognosi”:
    "Continuate a seguire il suo esempio e siate dappertutto strumento della divina misericordia”.
    Preghiera e attenzione per poveri i tratti distintivi dell’insegnamento di San Gregorio vescovo di Nissa, al centro della catechesi odierna, che ha concluso il ciclo dedicato da Benedetto XVI ai Padri Cappadoci del IV secolo.

     “Il fine dell’uomo, dice il santo vescovo, è quello di rendersi simile a Dio”, “in un movimento perpetuo di adesione al bene”, come un corridore proteso in avanti, ha spiegato il Papa, in un cammino di ascesa spirituale, dove “Cristo è il modello e il maestro”. Cristo presente anche nei poveri - sottolinea San Gregorio – cui ha prestato “la sua stessa Persona”, perché “si muovano a compassione coloro che sono duri di cuore”. Poveri che mai “vanno oltraggiati”:
     “Con molta chiarezza Gregorio ricorda che tutti dipendiamo da Dio, e perciò esclama: ‘Non pensate che tutto sia vostro! Ci deve essere anche una parte per i poveri, gli amici di Dio'". Nei saluti finali Benedetto XVI ha fatto riferimento al suo prossimo pellegrinaggio in Austria, dal 7 al 9 settembre, sotto il motto “Guardare a Dio”, per festeggiare gli 850 anni del Santuario di Mariazell.
     Non ha poi dimenticato il Santo Padre di fare auguri agli studenti per l’inizio del nuovo anno scolastico, raccomandando l’ora di religione.

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    Nel messaggio all'Assemblea ecumenica europea di Sibiu, il Papa auspica "il dialogo della verità e l'incontro nel segno della fratellanza"

    ◊   La “viva speranza” che progredisca il cammino ecumenico è al centro del messaggio che il Papa ha inviato alla Terza Assemblea ecumenica europea che si è aperta ieri a Sibiu in Romania. Il testo è stato è indirizzato al cardinale Péter Erdö, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), che riunisce le Chiese cattoliche del continente, ed al pastore Jean-Arnold de Clermont, presidente della Conferenza delle Chiese d’Europa, in rappresentanza delle Chiese e delle comunità ecclesiali ortodosse, anglicane e protestanti europee. Il servizio di Fausta Speranza:
     
    La ricomposizione della piena e visibile unità di tutti i cristiani è una priorità per Benedetto XVI fin dall’inizio del suo Pontificato: è quanto sottolinea il Papa stesso, per poi ricordare lo spazio che il Concilio Vaticano II ha dedicato al cammino ecumenico e frasi fondamentali di Giovanni Paolo II nell’Enciclica “Ut Unum sint”: “la Chiesa cattolica – scriveva Giovanni Paolo II - si è impegnata in modo irreversibile a percorrere la via della ricerca ecumenica”; “credere in Cristo significa volere l’unità”. E, ancora con le parole di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI afferma che si tratta di “un cammino sicuramente difficile ma foriero di grande gioia”. A questo proposito Benedetto XVI ricorda la parte del cammino già fatta nel corso degli ultimi decenni e in particolare ricorda le precedenti Assemblee ecumeniche europee di Basilea, nel 1989, di Graz, nel 1997, fino alla firma della Charta Oecumenica a Strasburgo nel 2001. Oltre a incontri, celebrazioni: quello che il Papa definisce “un lavoro paziente di dialogo teologico”. E Benedetto XVI si sofferma sulla parola dialogo, spiegando che “si intesse là dove non c’è solo la parola ma anche l’ascolto, e dove nell’ascolto avviene l’incontro, nell’incontro la relazione e nella relazione la comprensione intesa come approfondimento e trasformazione del nostro essere cristiani”. “Il dialogo – aggiunge Benedetto XVI – “riguarda non solo il campo del sapere e di ciò che siamo capaci di fare. Esso fa parlare piuttosto la persona credente, anzi il Signore stesso in mezzo a noi”. “Convinto che l’incontro di Sibiu offrirà spunti preziosi”, il Papa si augura che crei “spazi di incontro per l’unità nella legittima diversità”. Il Papa invita tutti a chiedere a Dio l’unità e la pace per gli europei, accennando ai “ricordi dolorosi di cui non è scevra la storia europea” e ai “problemi sociali nell’era del relativismo”. Definisce la preghiera per l’unità “il cammino regale verso l’ecumenismo”. Nel suo messaggio, infine, Benedetto XVI ribadisce che le radici comuni sono molto più profonde delle divisioni.

     
    E questa mattina, nel capoluogo della Transilvania, Sibiu, nella tenda allestita nella ‘Piazza Mare’ i circa duemila delegati di tutte le Chiese e comunità cristiane d’Europa si sono ritrovati per la prima assemblea plenaria della Terza Assemblea ecumenica del continente. Una mattinata dedicata alla preghiera comune, al messaggio di benvenuto del presidente rumeno Basescu e a quelli augurali dei vari rappresentanti del mondo cattolico, protestante e ortodosso. Servizio di Fabio Colagrande:


    Un caloroso benvenuto a Sibiu, ‘città di cultura e spiritualità cristiana’ è giunto stamani a tutti i delegati dal metropolita Daniel, attuale ‘luogo-tenente’ del Patriarca di Romania. Ribadendo l’impegno decennale della sua Chiesa nel dialogo ecumenico, il metropolita Daniel ha ricordato con gioia la visita in Romania di Giovanni Paolo II nel 1999 e quella di tre anni dopo in Vaticano del Patriarca Teoctist, deceduto lo scorso 30 luglio. ‘Teoctist – ha sottolineato il Patriarca Ecumenico Bartolomeo nella sua meditazione d’apertura - ci osserva dall’alto e benedice questa assemblea’. ‘Siamo qui a Sibiu per ricordare la luce del messaggio evangelico che ha posto le fondamenta della civiltà europea’ ha proseguito Bartolomeo. ‘Cio’ non significa – ha aggiunto – che non ci sia spazio nel continente per altre religioni e culture’. Entrando nel vivo della materia ecumenica il Patriarca ha ribadito ‘la convinzione irremovibile del mondo ortodosso di dover fare tutto cio’ che è possibile per restaurare la sacra comunione tra le Chiese’, specificando come uno degli impedimenti principali al movimento ecumenico sia il modo differente con cui le diverse Chiese considerano i suoi fini. Ha ripreso il tema il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che nel suo intevento è tornato sulle critiche che – soprattutto dal mondo evangelico – sono giunte al recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede. ‘Non serve nascondere le ferite. Un ecumenismo di coccole o di facciata, non aiuta a compiere progressi; solamente il dialogo nella verità e nella chiarezza può sostenerci nell’andare avanti’ - ha affermato il porporato, ribadendo al contempo che ‘all’ecumenismo non c’è alternativa responsabile’, visto che ‘le nostre divisioni, e la storia ne è la dimostrazione, sono corresponsabili della secolarizzazione di questo continente’. E che ‘il cammino ecumenico non sia fatto di trionfalismi ma abbia la ‘durezza della croce’ lo ha ricordato oggi a Sibiu il cardinale Péter Erdö, presidente del CCEE che ha tuttavia sottolineato le nuove sfide che attendono i cristiani europei. Eccolo ai nostri microfoni:

     
    "L’Europa ha bisogno di Cristo e noi siamo tutti quanti tenuti a rendere testimonianza del suo amore e della sua verità e ci sono tantissimi punti dove i cristiani possono rendere una testimonianza comune. Proprio questo giustifica la necessità ed anche l’importanza di questo incontro".

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    Benedetto XVI riceve il vice-presidente siriano, che gli consegna un messaggio personale del presidente Bashar Al-Assad

    ◊   Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano il vice-presidente della Repubblica Araba di Siria, Faruk Al-Sharaa il quale ha consegnato al Papa un messaggio personale del presidente siriano Bashar Al-Assad. Successivamente Al-Sharaa si è incontrato con il segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti. Nel corso dei due colloqui, dopo aver sottolineato lo sforzo di accoglienza da parte della Siria di centinaia di migliaia di profughi iracheni e l’aiuto che ci si attende dagli organismi multilaterali, ci si è soffermati sulle condizioni ed i problemi dei cristiani nel Paese arabo e sul contributo decisivo che la Siria può dare per superare le gravi crisi che travagliano molti popoli del Medio Oriente.

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    Benedetto XVI scrive all'Ordine carmelitano in occasione del Capitolo Generale

    ◊   Bisogna proteggersi dalle insidie del mondo e amare il Signore Dio con tutto il cuore e il prossimo come noi stessi. Così scrive Benedetto XVI nel messaggio rivolto al priore generale dell’Ordine dei fratelli della Beata Vergine Maria del Monte del Carmelo, padre Joseph Chalmers. Il messaggio è stato inviato per il Capitolo Generale dell'Ordine, che si sta celebrando da ieri nell'occasione dell’ottavo centenario della consegna da parte di Sant’Alberto, patriarca di Gerusalemme, della Formula vitae cui si ispirano gli eremiti latini. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

     I carmelitani - scrive Benedetto XVI - si sentano chiamati ad essere testimoni credibili della dimensione spirituale di ogni uomo “con lo sguardo fisso sul Cristo” e confidando nell’aiuto dei Santi che “nel corso di otto secoli hanno incarnato i dettami della Regola del Carmelo”. I fedeli laici – aggiunge il Papa - potranno così trovare nelle comunità carmelitane delle autentiche “scuole di preghiera”. Il Santo Padre ricorda poi “i primi carmelitani che si recarono sul Monte Carmelo perché credevano nell’amore di Dio” e si resero disponibili ad essere trasformati dal Suo amore. A questa scelta di fondo è chiamato ogni cristiano. La vocazione – afferma infatti Benedetto XVI – è la salita al "monte della perfezione", ma “non è per nulla facile vivere fedelmente questa chiamata”. “Bisogna indossare la corazza della giustizia” – afferma il Papa - per proteggersi delle insidie del mondo. Insidie che la Regola carmelitana invita ad affrontare vivendo nell’ossequio di Gesù Cristo: “i fianchi debbono cingersi col cingolo della castità”; “il petto deve fortificarsi con pensieri santi”; “la spada dello Spirito, che è la parola di Dio, abiti in abbondanza nella vostra bocca e nei vostri cuori”. Vivendo con “fedeltà creativa i valori della Regola carmelitana” - si legge nel messaggio - molte donne e uomini hanno raggiunto la santità. Il tema del Capitolo generale, “In Obsequio Jesu Christi” – afferma poi il Papa - evidenzia lo stile peculiare con cui l’Ordine carmelitano cerca di rispondere all’amore di Dio con una vita intrisa di orazione, fraternità e spirito profetico”. Il messaggio si chiude con una viva esortazione: il profeta Elia – scrive Benedetto XVI - renda i carmelitani “gelosi assertori del Dio vivente e li guidi alla Santa montagna ove sia loro dato di percepire la brezza leggera della Divina Presenza”.

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    La musica avvicina alla bellezza di Dio. Così il Papa a Castel Gandolfo per il concerto che ha celebrato i mille anni dell’arcidocesi di Bamberg

    ◊   “La musica ha la capacità di rimandare al Creatore di ogni armonia”. Così Benedetto XVI al termine del concerto di musica classica che si è tenuto in suo onore ieri sera nella residenza pontificia di Castel Gandolfo. L’esecuzione dei Bamberger Symphoniker–Bayerische Staatsphilharmonie si inserisce nel quadro delle celebrazioni per il Millennio dell'arcidiocesi di Bamberg. Presenti, tra gli altri, l’arcivescovo di Bamberg, mons. Ludwig Schick e il ministro bavarese della Scienza, Ricerca e Arte, Thomas Goppel. Tra i porporati, hanno assistito all’evento, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, e il cardinale vicario, Camillo Ruini. Al termine del concerto il Papa ha rivolto a tutti i presenti il suo personale saluto. Il servizio del nostro inviato a Castel Gandolfo, Giancarlo La Vella:


    “Vielleicht ist es Ihnen ergangen wie mir...

     “La musica è una rivelazione più alta di ogni sapienza e filosofia. Essa ha la capacità di rimandare al Creatore di ogni armonia, portando la persona a sintonizzarsi con la bellezza e la verità di Dio”. Ancora una volta Benedetto XVI ha voluto sottolineare come le sonorità musicali e i disegni armonici, soprattutto quando provengono da grandi autori, come in questo caso Schubert e Beethoven, hanno una forza evocativa particolare che può avvicinare al Signore.
     E il concerto in onore del Papa, in occasione delle celebrazioni per i mille anni della arcidiocesi tedesca di Bamberg, eseguito nell’atmosfera raccolta del Cortile della residenza apostolica di Castel Gandolfo alla presenza di alcune centinaia di ospiti, ha rivelato queste singolari caratteristiche. La briosa 5^ Sinfonia di Franz Schubert, composta nel 1816 dall’appena diciannovenne musicista viennese, e la potente 7^ Sinfonia di Beethoven, proposte con bravura ed emozionante trasporto dai Bamberger Symphoniker diretti da Jonathan Nott, hanno ricevuto il caloroso applauso di un appassionato musicofilo d’eccezione: Papa Benedetto XVI. Il Papa, evidenziando la grande forza espressiva nell’interpretazione dei due capolavori, ha augurato ai musicisti che tali esecuzioni possano anche in futuro essere per molti una specie di rivelazione.
     Infine, il Santo Padre ha voluto ricordare il particolare legame d’affetto dell’arcidiocesi di Bamberg con il Pontefice, tanto più in questa millenaria ricorrenza:
     
    “Jubiläumswallfahrt zu den Gräbern del Apostel..."

     “Che il vostro pellegrinaggio giubilare verso le tombe degli Apostoli e verso il successore di Pietro – ha detto Benedetto XVI – rafforzi la vostra fede e la vostra gioia in Dio, affinché possiate essere suoi testimoni nella vita quotidiana”.

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    Messa di suffragio in Vaticano per il giovane gendarme Alessandro Benedetti

    ◊   E’ stata celebrata stamani nella Cappella del Governatorato in Vaticano una Messa di suffragio per il giovane Alessandro Benedetti, membro del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, morto lunedì scorso, suicida secondo gli accertamenti fin qui svolti. La Messa è stata presieduta dall’arcivescovo Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato. Sempre stamani è stata eseguita al Policlinico Gemelli di Roma, l'autopsia sul corpo di Alessandro Benedetti. Questo pomeriggio nella chiesa del Santissimo Nome di Gesù a Foligno, località d'origine del giovane, si svolgeranno i funerali.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Servizio vaticano - La catechesi e la cronaca dell'udienza generale.

    Servizio estero - Iraq: perdurano le violenze mentre matura la prospettiva del ritiro del contingente USA.

    Servizio culturale - Un articolo di Pietro Petraroia dal titolo "La bellezza come armonia di luci": nel Castel Sismondo di Rimini una mostra prevalentemente fotografica dedicata allo splendido complesso architettonico di Santa Sofia ad Istanbul.

    Servizio italiano - In rilievo il tema della sicurezza.

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    Oggi in Primo Piano



    Dieci anni fa moriva Madre Teresa di Calcutta. Il postulatore della causa di canonizzazione consegna al Papa le lettere in cui la Beata racconta la sua "notte oscura dello spirito"

    ◊   Come ha ricordato il Papa all’udienza generale oggi ricorre il decimo anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta. Era il 5 settembre del 1997. La Beata aveva 87 anni. Nel ’79 la religiosa albanese aveva ricevuto il Premio Nobel per la pace. Nel 2003 viene proclamata Beata da Giovanni Paolo II. Oggi tantissime sono le manifestazioni che si svolgono in tutto il mondo per ricordare la Madre dei poveri. Ma riascoltiamo le parole di Madre Teresa in questo servizio di Sergio Centofanti:


    “The fruit of silence is prayer...
    Il frutto del silenzio è la preghiera. Il frutto della preghiera è la fede. Il frutto della fede è l’amore. Il frutto dell’amore è la pace. Le opere di amore non sono altro che opere di pace”.

     
    Le cose vere nascono dal silenzio. Madre Teresa è in India come direttrice di una scuola in una congregazione religiosa. A Calcutta scopre il dramma silenzioso di poveri, anziani, donne, bambini che, abbandonati dal mondo, muoiono sulle strade dell’indifferenza. Sente la voce di Gesù che le dice: “Lascia il convento e va ad aiutare i poveri, vivi con loro, tra loro e come loro”. Obbedisce: va ad abitare in una bidonville e inizia a raccogliere i più disperati tra i disperati, soprattutto i lebbrosi. Dove gli altri vedono solo dolore e fallimento lei vede il volto di Cristo. Ma come è possibile rispondere alla chiamata di Dio, dove trovare la forza di dire sì? Ascoltiamo ancora Madre Teresa:

    “By allowing to...
    Lasciandoci plasmare da Cristo, ma anche attraverso un profondo e tenero amore verso Gesù, specialmente nell’Eucaristia, nella Messa e nell’Adorazione”.

     
    “L’attenzione agli altri – dice – è l’inizio della santità”. Lei sta con la singola persona non con le folle. Lei sta con i poveri, ma sa rivolgersi anche ai ricchi di cui vede spesso la disperazione: “i poveri di Calcutta – afferma – non hanno niente, ma credono ancora in qualcosa; quelli che hanno molto invece sembrano non credere più in niente”. Parla contro tutte le violenze: dalla guerra all’aborto. “Se non volete il vostro bambino – dice alle mamme che vogliono abortire – datelo a me: non uccidetelo! Perché fino a quando ci saranno madri che distruggono la vita del bambino che hanno in grembo, la via dell’assassinio e della guerra resterà sempre aperta”. Il suo messaggio è semplice: l’amore annunciato da Gesù nel Vangelo:

    “Jesus came to give us…
    Gesù è venuto per portare la Buona Novella che Dio ci ama e che dobbiamo amarci l’un l’altro come Lui ama noi. E’ per far sì che ci amassimo che Egli ha detto: ‘Qualsiasi cosa voi avete fatto per i bisognosi, l’avete fatto per me. Se avete dato un bicchiere di acqua in mio nome, l’avete dato a me. Se avete ricevuto un bambino nel mio nome, avete ricevuto me’. E quando moriremo e torneremo nella casa di Dio, di nuovo sentiremo Gesù dire: ‘Venite voi benedetti dal Padre mio, perché quando ho avuto fame mi avete dato da mangiare. Ero nudo e mi avete vestito. Non avevo una casa e mi avete accolto. Ero malato in prigione e siete venuti a trovarmi. Venite e prendete il Regno che è stato preparato per voi’. Dove ha inizio l’amore? Nella nostra famiglia. Come inizia? Pregando insieme. La famiglia che prega insieme, resta insieme. E se voi resterete insieme vi amerete l’un l’altro come Gesù vi ama. Portate allora la preghiera, la gioia, l’amore e la pace nelle vostre famiglie e così crescerete nella santità. La santità non è un lusso per pochi, è una bellezza semplice, perché Gesù ha detto: ‘Siate santi come il Padre mio che è nei cieli’. Che Dio vi benedica tutti”.


    “Non sapremo mai tutto il bene che un semplice sorriso può fare”: questa frase di Madre Teresa colpisce ancora di più oggi di fronte alla consapevolezza che la religiosa ha donato agli altri il suo amore e la sua tenerezza vivendo per oltre 40 anni una profonda aridità spirituale, la cosiddetta “notte oscura dello spirito”. E proprio nell’occasione del decimo anniversario della sua morte esce nelle librerie una raccolta di lettere che la Beata ha scritto su questa sua forte esperienza spirituale. Il libro, che s’intitola: “Mother Teresa: come be my light”, è stato curato da padre Brian Kolodiejchuk, postulatore della causa di canonizzazione della religiosa: il sacerdote, presente stamani all'udienza generale in Piazza San Pietro, al termine della catechesi ha salutato il Papa e gli ha consegnato il volume. Susan Hodges lo ha intervistato sui motivi che lo hanno spinto a pubblicare queste lettere:
     
    R. – Io volevo mostrare la profondità della santità di Madre Teresa, per le allocuzioni interiori che ha ricevuto nel 1946 e nel 1947. Dopo aver sperimentato una grande intimità con Gesù, entrò di nuovo nella sua anima un’oscurità profonda, che è stata per lei una maniera per restare unita a Gesù, al suo dolore nei Getsemani e poi sulla croce.

     
    D. – Questa oscurità, i suoi dubbi, le sue sofferenze, la sua convinzione di non sentire alle volte la presenza di Dio, molte persone sono rimaste sorprese di sentire tutto questo da una persona così santa, così serena...

     
    R. – La sua oscurità era soprattutto nei sentimenti, perché diceva che la sua mente e la sua volontà erano sempre unite a Gesù. Madre Teresa era innamorata di Gesù, ma allo stesso tempo sentiva che non lo amava.

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    Il cardinale Ruini esorta a rivedere la legge 194 sull'aborto adeguandola ai progressi scientifici

    ◊   In Italia hanno riacceso il dibattito politico le dichiarazioni del cardinale Camillo Ruini, secondo cui sarebbe ''non solo lecita ma doverosa'' una ''interpretazione che aggiorni e migliori la legge 194 ai progressi medico scientifici e non peggiori la legge''. In Parlamento giacciono otto proposte che mirano a rivedere la normativa. Ad esempio, l’Udc è intervenuto per introdurre il reato di procurato aborto e l'istituzione di una commissione d'inchiesta che verifichi l'efficacia della legge sull'interruzione di gravidanza in vigore dal 1978. Invece, settori laicisti mirano alla liberalizzazione dell’aborto. Alessandro Guarasci ha intervistato Luca Volonté, capogruppo dell’UDEUR alla Camera, e Wanda Ciaraldi responsabile del Dipartimento Bioetica dell’UDEUR:
     
    D. – Onorevole Volonté, bisogna rivedere la 194?

     
    R. – Certamente questa legge deve essere anzitutto attuata laddove non lo è stata per circa 30 anni e poi - o attraverso la via amministrativa o attraverso una qualche modifica legislativa – deve trovare una conciliazione con alcune innovazioni tecnico-scientifiche che, purtroppo in aperta violazione della legge come vediamo dal San Camillo all’Ospedale Buzzi di Milano, permettono ad alcuni medici irresponsabili di violare non solo la legge, ma anche di compiere veri e propri infanticidi.

     
    D. – In sostanza a quali possibili modifiche lei pensa e, soprattutto, c’è bisogno di rafforzare il ruolo di indirizzo dei consultori?

     
    R. – C’è bisogno di attivare in moltissime regioni i consultori che – come chiede la legge – devono cercare di aiutare le donne a risolvere quei problemi che potrebbero diventare causa di aborto. C’è, inoltre, da attuare quella parte straordinaria della legge che obbliga le regioni e le amministrazioni pubbliche a togliere quei vincoli di difficoltà economica che portano poi le donne all’aborto. L’antilingua dei maestri del ’68 descrive la 194 come la legge per l’aborto, mentre quella legge si intitolata esattamente in modo contrario e cioè a difesa della vita e della maternità.

     
    D. – Wanda Ciaraldi, c’è bisogno di modificare la 194 e in che forma?

     
    R. – Questa legge è stata fatta in base alle conoscenze di 30 anni fa, quando si considerava che il neonato potesse avere la possibilità di sopravvivenza dopo le 24 settimane. Oggi la scienza ci dice invece qualcosa di diverso: abbiamo dei casi in cui addirittura alla 20esima settimana il neonato può avere la possibilità di sopravvivenza. Dunque abbiamo una realtà diversa e la 194 andrebbe sicuramente modificata in questo senso.

     
    D. – Ma, secondo lei, si può raggiungere in Parlamento un accordo trasversale per intervenire su questi punti?

     
    R. – La Turco, qualche giorno fa, aveva accennato a questo aspetto e cioè di rivedere la legge, non dicendo in che modo. Ora invece dichiara che la legge va bene così com’è. Io la sollecito a riflettere su questo aspetto, perché non possiamo tenere conto dei progressi scientifici solo per alcuni aspetti e non per altri.

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    Le Brigidine tornano ad avere un convento in Norvegia: non accadeva dai tempi della Riforma

    ◊   Per la prima volta dal tempo della Riforma, l’Ordine del Santissimo Salvatore e di Santa Brigida torna ad avere un convento in Norvegia: il 20 agosto scorso a Trondheim il vescovo prelato di questa città norvegese, mons. Georg Müller, ha benedetto la prima pietra del chiostro dell’erigendo convento delle religiose Brigidine. Il progetto comprende il convento, una chiesa con annessa sala parrocchiale, la foresteria e alcuni locali per l’accoglienza dei bambini. Le prime religiose potrebbero prendere possesso del convento a fine 2008. Ma quale sarà la missione delle Brigidine in Norvegia? Giovanni Peduto lo ha chiesto all’abbadessa generale madre Tekla Famiglietti:
     
    R. – La specifica missione, come quella in altri posti scandinavi, è di lavorare per l’ecumenismo. Dobbiamo tenere conto che siamo in un luogo di diaspora, ma non c’è più solo quella, ma anche tante altre identità, specialmente musulmane che vengono in questi luoghi. E vicino a noi, dove costruiamo questo centro, a 3 km, si sta costruendo una grande moschea. Quindi, il nostro ruolo sarà quello di lavorare anche per il dialogo interreligioso, perché con tutti i fratelli noi dobbiamo allacciare un dialogo e dobbiamo lavorare insieme.

     
    D. - Qual è la situazione della comunità cattolica in Norvegia?

     
    R. – La situazione della comunità cattolica è molto bella. Si sta consolidando con tanti sacrifici e tanta speranza. La Chiesa deve crescere e cresce, quando le diamo l’opportunità di crescere, grazie anche a quello che già fa la diocesi, con la sua Chiesa e con il suo vescovo. Adesso con la costruzione del centro brigidino – e spero che si costruiscano anche altre chiese cattoliche – crescerà e cresceranno anche i cattolici, perché c’è un movimento migratorio. Quindi, noi dobbiamo stare attente ai migranti di altre nazioni, che arrivano in quel posto, che con l’andare degli anni diventeranno membri di quella nazione.

     
    D. - Secondo il vostro carisma alimenterete il dialogo ecumenico…

     
    R. – Quando io parlo del dialogo interreligioso è chiaro che per noi brigidine rimane comunque sempre centrale il dialogo ecumenico. Ma siccome ci troviamo in un posto dove dobbiamo fare un dialogo ecumenico, già molto allargato, è chiaro che non possiamo non aiutare anche i fratelli di altre religioni che vengono qui. Quindi, noi proponiamo il dialogo interreligioso, perché è una novità che si sta aprendo al mondo. Quindi, noi, Chiesa cattolica, non possiamo rimanere inerti.

     
    D. - Cosa può dare ancora oggi ai credenti il messaggio evangelico di Santa Brigida?

     
    R. – Il messaggio di Santa Brigida era attuale al suo tempo e lo è ancora di più ai nostri tempi, perché l’uomo di oggi ha bisogno di valori. Allora Santa Brigida diffondeva i valori insiti nell’uomo, quello che fa veramente dell’uomo qualcosa di grande a differenza di altre identità. Quindi, è chiaro che Santa Brigida dia il messaggio cristiano di vivere quello che è la vita di un cristiano, che si inserisce nel grande comandamento del Signore non solo di amarci tra di noi, ma di vivere la nostra cristianità e cristianità vuol dire amore, gettare le basi per accettare i nostri fratelli chiunque siano.

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    Chiesa e Società



    Riconoscimento del Patriarcato di Mosca al nunzio apostolico in Russia, per gli sforzi tesi a stabilire buone relazioni tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica

    ◊   Il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, ha conferito al nunzio apostolico in Russia, arcivescovo Antonio Mennini, l’onorificenza di San Danilo, principe di Mosca. “L’arcivescovo – si legge nella noto diffusa dall’agenzia SIR – è stato premiato per i suoi sforzi tesi a stabilire buone relazioni tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana, segnati da affetto, apertura e fiducia”. Il riconoscimento è stato consegnato presso la nunziatura apostolica, dal vicepresidente e dal segretario del patriarcato di Mosca per le relazioni esterne, reverendo Vsevolod Chaplin e reverendo Igor Vyzhnov. Mons. Mennini è stato nominato rappresentante della Santa Sede in Russia nel novembre del 2002, da Giovanni Paolo II. La stessa onorificenza fu conferita lo scorso anno a mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia e presidente della Commissione ecumenismo e dialogo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). (B.B.)

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    Vescovi dell’Africa orientale preoccupati per la pace nel Corno d’Africa, nei Grandi Laghi e nel Darfur

    ◊   L’associazione dei Membri delle Conferenze episcopali di Kenya, Tanzania, Uganda, Etiopia, Sudan, Zambia, Eritrea e Malati (AMECEA) guarda con preoccupazione al dramma del Darfur e al deteriorarsi della situazione nelle regioni del Corno d’Africa e dei Grandi Laghi. Lo comunica il presidente dell’associazione, mons. Paul K. Bakyenga, attraverso un comunicato diffuso nei giorni scorsi, al termine di una riunione a Nairobi. “Ci auguriamo – si legge nella nota –che la riconciliazione attraverso la giustizia e la pace possa prevalere e ci impegniamo a contribuire agli sforzi in questo senso”. I vescovi esprimono soddisfazione ricordando il raggiungimento dell’accordo di pace in Sudan, che a gennaio 2005 pose fine a 21 anni di guerra civile. Sembrano avviati in questa direzione anche gli accordi tra il governo dell’Uganda e i ribelli dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA), “ma bisogna proseguire con determinazione sulla strada della pace per risolvere questo interminabile conflitto”. Solidarietà, infine, viene espressa alle martoriate popolazioni del Darfur: “Sosteniamo con forza una soluzione pacifica a questo problema con il coinvolgimento attivo dell’Unione Africana, dell’ONU e della Comunità internazionale”. La situazione nei Grandi Laghi e nel Corno d’Africa sarà al centro della prossima assemblea plenaria dell’AMECEA a Lusaka, in Zambia, nel 2008. (B.B.)

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    Allarme dell’OMS: nel nord dell’Iraq aumentano i casi di colera. Prevista l’istituzione di un sistema di sorveglianza del sistema idrico

    ◊   Sarebbero migliaia le persone contagiate da un’epidemia di colera, diffusa nelle province settentrionali dell’Iraq: lo afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La fonte dell’infezione è ancora sconosciuta, ma – come riferisce l’agenzia MISNA – queste gravi epidemie di colera sono, in genere, provocate da acqua potabile contaminata. Proprio la scorsa settimana i responsabili sanitari della regione del Kurdistan, nel nord del Paese, avevano annunciato la contaminazione di alcuni impianti d’ acqua. Ma la sostituzione dei filtri degli acquedotti infettati, fu immediata. L’OMS ha annunciato che istituirà un sistema di sorveglianza per l’ispezione di cibo e acqua ed assisterà i centri colpiti dalla malattia con kit per la reidratazione. Secondo l’OMS, tra il 23 agosto e il 2 settembre nella provincia di Suleimaniya, nel nord-est dell’Iraq, si sarebbero verificati 2930 casi di colera: 9 dei quali mortali. Le infrastrutture irachene versano in condizioni disastrose: in molti villaggi non arriva l’acqua potabile, a causa di un sistema fognario inadeguato o non funzionante. (B.B.)

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    Sono almeno 243 i morti alle frontiere dell’Europa nel mese di agosto: lo rivela un rapporto mensile di Fortress Europe

    ◊   Agosto: mese nero per i migranti. Il rapporto mensile di Fortress Europe dichiara che, solo nel mese scorso, hanno perso la vita circa 959 migranti: la maggior parte sulle rotte tra Malta e Lampedusa. Almeno 13 persone sono morte nel viaggio verso le isole Canarie, 161 nelle acque del canale di Sicilia e 29 in quelle del mar Egeo. In Turchia, altre 2 persone hanno perso la vita mentre erano nascoste nel camion dentro il quale viaggiavano. Il rapporto, diffuso dall’agenzia SIR, sottolinea che le rotte stanno cambiando: “Sono più lunghe e passano più ad est, per evitare i pattugliamenti che si incontrano risalendo la costa tunisina”. Dato confermato anche “dall’aumento degli sbarchi a Malta e sulle coste siciliane”. Inoltre il rapporto denuncia il numero sempre più elevato dei respingimenti alla frontiera: circa 362, nel solo mese di agosto. “Nei porti dell’Adriatico è in corso un attentato al diritto internazionale. – si legge nel documento – Sono migliaia i respingimenti ogni anno, a fronte delle poche decine di richieste di asilo che riescono ad essere presentate alla frontiere portuali”. La Fortress Europe fa memoria dal 1998 delle vittime della frontiera: ad oggi, sono 9726 i morti e 3599 i dispersi. (B.B.)

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    Pastorale per gli immigrati dell’Europa orientale: è l’impegno della arcidiocesi di Valencia in seguito all’aumento dei migranti di quelle aree

    ◊   “Maggiore attenzione pastorale agli immigrati dell’Est europeo, in considerazione del continuo aumento di fedeli di quell’area”: è l’impegno dell’arcidiocesi di Valencia, diffuso attraverso un comunicato dall’agenzia SIR. Secondo fonti della Commissione diocesana per l’ecumenismo nell’arcidiocesi di Valencia, sono più di 50 mila gli immigrati di rito orientale: prevalentemente ucraini e romeni. Proprio questa estate, una delegazione della Commissione ha visitato alcune diocesi dell’Est Europa per studiare una pastorale adatta agli immigrati. L’obiettivo principale della nuova pastorale è di offrire appoggio tecnico ed umano, anche attraverso la promozione di corsi di lingue per gli studenti delle scuole e per i giovani universitari”. (B.B.)

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    Varare leggi adeguate per contrastare il traffico di esseri umani: è l’appello congiunto di tre Organizzazioni dell'ONU in vista dei Mondiali di calcio 2010 in Sudafrica

    ◊   Alzare il livello di guardia e varare leggi adeguate per contrastare il traffico di esseri umani: è l’invito congiunto dell’ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di droga e criminalità (UNODC), dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e dell’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (IOM) rivolto ai governi dell’Africa meridionale, in vista della prossima edizione dei Mondiali di calcio in programma nel 2010 in Sudafrica. Come riferisce l’agenzia MISNA, a preoccupare è soprattutto il numero delle donne che potrebbero essere costrette alla prostituzione. Inoltre, secondo un rapporto dell’UNICEF, ogni anno sarebbero oltre mille i bambini ridotti in schiavitù e trasferiti dal Mozambico al Sudafrica. Questi Paesi, ha detto Thomas Zindl-Cronin, dell’UNODC, “hanno legislazioni più avanzate rispetto agli altri Paesi dell’area, ma la capacità della polizia e della magistratura di contrastare il fenomeno è ancora molto bassa”. (B.B.)

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    La Chiesa di Cuba si prepara a festeggiare la “Nuestra Señora de la Caridad del Cobre”, patrona dell’isola

    ◊   “Noi cubani abbiamo bisogno della Madonna ‘de la Caridad del Cobre’ per ricordare le nostre radici e non avere vergogna della nostra fede in Dio, così come della nostra storia cristiana”: sono parole di mons. Wilfredo Pino Estévez, vescovo di Guantánamo-Baracoa, che in un recente messaggio scritto in occasione della festa nazionale della Patrona di Cuba, che sarà celebrata l’8 settembre prossimo, spiega il profondo senso religioso del secolare legame dei cubani con la Vergine Maria. Ogni anno, per la festa di “Nuestra Señora della Caridad del Cobre”, al santuario dedicato alla Madonna, arrivano migliaia di pellegrini da ogni parte dell’isola dopo aver viaggiato per diversi giorni. Da decenni, a Cuba, l’annuale pellegrinaggio al santuario della Madonna del Cobre è la festa religiosa per eccellenza. Il 21 ottobre 1991, durante l’Angelus, Giovanni Paolo II ha ricordato questa festa così: “Dal giorno in cui, agli albori del secolo XVII, la sacra immagine fu raccolta da tre giovani sulle acque del mare, la popolazione cubana, riunita ai suoi piedi, nella località denominata ‘El Cobre’, ha sempre sperimentato i benefici della sua materna protezione in ogni momento della sua storia, particolarmente in quelli più difficili. L’Episcopato cubano, nei prossimi mesi, durante una Plenaria approverà e annuncerà il programma pastorale per celebrare i 400 anni di devozione a Maria che sarà inserito, come raccomanda il Documento di Aparecida, nel contesto della “pastorale mariana”, ritenuta un cammino di evangelizzazione poiché “è Lei che indica il cammino e la verità: Cristo, suo Figlio, volto umano di Dio”. In tutte le diocesi di Cuba, in questi giorni fervono i preparativi per la grande festa di quest’anno e in ogni parrocchia, nonché nelle migliaia di “Case di preghiera”, da mesi si organizzano processioni locali e pellegrinaggi per consentire ai fedeli di partecipare alla veglia di preghiera del 7 settembre e alla solenne Concelebrazione Eucaristica. Nel risveglio religioso cubano, molto accentuato negli ultimi anni, la presenza e la figura della Vergine Maria è stata un “motore” di notevole forza, soprattutto tra i giovani. Tale risveglio, in una comunità che per molti anni si era gradualmente “invecchiata”, si registra, soprattutto fra le popolazione più giovani, ed a quasi 10 anni di distanza dal pellegrinaggio di Giovanni Paolo II – storica ricorrenza che sarà celebrata solennemente anche il prossimo anno – tutti affermano concordemente che si tratta di un frutto e di una grazia della visita di Papa Wojtyla. (T.C.)

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    In Sri Lanka i ribelli preparano il reclutamento di oltre 60 mila "bambini soldato" e sarebbero pronti ad usare armi chimiche contro l’esercito

    ◊   A Vanni, nel nord dello Sri Lanka, alla recente sessione di esami di scuola media si sono presentati solo il 7% degli alunni presenti nei registri. Gli altri sono rimasti nascosti nelle loro case, nel terrore di essere rapiti e reclutati dalle milizie separatiste. Questo l’allarme lanciato dal ministro locale per i Servizi sociali, Douglas Devanada, leader tamil del Partito democratico del popolo Eelam (EPDP), e ripreso da AsiaNews. Secondo il ministro, le “Tigri per la liberazione del Tamil”(LTTE) avrebbero deciso di reclutare 60 mila bambini, uno da ogni abitazione del nord della penisola di Jaffna. Devanada ha citato “rapporti affidabili”, che rivelano la possibile intenzione, da parte del leader delle Tigri, Velupillai Prebhakaran, di “chiedere un aumento delle piccole reclute in occasione del suo discorso per il Giorno dei Martiri, previsto per il prossimo 26 novembre”. L’UNICEF parla di oltre 5.600 bambini soldato reclutati dai ribelli a partire dal 2002, data della firma del cessate il fuoco tra l’esercito e i separatisti. La cifra dei rapiti, la cui età media è di circa 16 anni, potrebbe essere però decisamente più alta. Intanto il primo ministro dello Sri Lanka, Ratnasiri Wickramanayaka, ha dichiarato davanti al parlamento di avere le prove che le milizie Tamil intendano “attaccare con armi chimiche le forze di sicurezza”. I soldati avrebbero infatti scoperto un traffico di grandi quantità di acido. Solo nell’ultimo mese 21 soldati e 27 civili sono stati uccisi nel conflitto contro le milizie separatiste. (V.F.)

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    Inizierà venerdì per migliaia di fedeli cattolici e musulmani l’annuale tre-giorni di preghiera nel santuario mariano di Lahore, in Pakistan

    ◊   Decine di migliaia di fedeli si stanno radunando nei pressi di Lahore, capitale della regione pakistana del Punjab. Sono cattolici e musulmani, tutti accorsi al santuario di Mariamabad per l’annuale pellegrinaggio mariano nazionale. Per tre giorni i fedeli, con le braccia cariche di doni per la Madonna, formeranno interminabili file e attenderanno per ore di poter baciare i piedi alla statua della Vergine. Il “Ziarat-e-Muqaddasa Mariam”, questo il nome della celebrazione, avrà inizio ufficialmente il 7 settembre e la processione iniziale al “villaggio di Maria” sarà guidata da mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad. Il santuario venne fatto erigere da padre Frank, un cappuccino belga divenuto poi martire, che nel 1949 vi portò 900 fedeli, iniziando la tradizione del pellegrinaggio. In attesa di venerdì, il vicario generale dell’arcidiocesi di Lahore, padre Andrew Nisari, ha dichiarato ad AsiaNews di conoscere bene la situazione attuale del Paese, caratterizzata da un estremismo in forte crescita. “Proprio per questo – ha detto – abbiamo chiesto con molto anticipo alle autorità il permesso di effettuare il pellegrinaggio”. Il permesso è stato accordato ed è stata data garanzia sulla sicurezza della moltitudine di pellegrini. (V.F.)

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    “Religioni, convenzioni e minoranze”: è la riunione prevista a novembre in Nepal, organizzata dall’Unione Internazionale della Stampa Cattolica

    ◊   L’unione Internazionale della Stampa Cattolica (UCIP) organizzerà a novembre un congresso dal titolo “Religioni, convenzioni e minoranze”. Scelta coraggiosa, visto che nel sub continente indiano le minoranze religiose sono spesso emarginate e sottoposte a violenze da parte dei gruppi integralisti maggioritari. Tra gli obiettivi della riunione: mettere a fuoco la situazione socio-politica del Nepal, che in questo periodo è attraversato da sommosse sociali e politiche, e contribuire a creare armonia tra le diverse componenti culturali, etniche e religiose del Paese. Come riferisce l’agenzia Fides, durante l’incontro interverranno: il docente di Scienze Politiche dell’Università del nepal, Rabindra Khanal, il giornalista Kanak Dixit e il gesuita padre John Locke. (B.B.)

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    Una mostra ricorda in Malesia l’anniversario dello sbarco dei primi tre missionari nel Borneo settentrionale, sull’isola di Labuan

    ◊   Era durato un anno e mezzo, nell’estate di 150 anni fa, il viaggio verso la Malesia di mons. Carlo Cuarteron, primo prefetto apostolico di Labuan e Borneo, e di due missionari del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME). Dal loro sbarco sull’isola di Labuan, iniziava la diffusione del cattolicesimo in Malesia orientale. La parrocchia locale, appartenente alla diocesi di Kota Kinabalu, ricorda l’avvenimento con l’installazione di una mostra, che si articola come una rassegna dell’epoca, dei fatti e dei personaggi protagonisti della prima missione. Nel piazzale davanti alla chiesa è stato anche eretto un busto marmoreo di mons. Cuarteron. Sull’isola di Labuan vivono 76 mila persone, tra cui 5 mila cattolici. Il mese scorso nell’area del Borneo, Malesia e Brunei, in cui vivono 600 mila cattolici, il Papa ha eretto la settima diocesi, quella di Sandakan. (V.F.)

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    Alla Mostra del Cinema di Venezia, il film di Manoel de Oliveira "Cristoforo Colombo - L'enigma"

    ◊   Manoel de Oliveira, nato ad Oporto il 12 dicembre 1908. Lo si vede ancora in piena forma passeggiare per il Lido e in pienissima forma addirittura recitare, insieme alla moglie Maria Isabel, nel suo ultimo Cristoforo Colombo – L’enigma, film da lui anche diretto, un inno lusitano e nostalgico al passato della sua patria amata, il Portogallo e alla grande stagione delle scoperte geografiche, nelle quali ebbe appunto un ruolo di primissimo piano. Che sia un racconto tutto portoghese non vi sono dubbi, anche se con alcune piccole incursioni americane: una emblematica figura, dei colori rosso-verde della bandiera vestita, come vessillo vivente segue fin dall’inizio e nel tempo i personaggi, li guarda, ci guarda. Una giovane coppia prima e di tarda età poi, compie un pellegrinaggio storico ed emotivo sui luoghi che ricordano la presenza portoghese negli Stati Uniti e poi in Portogallo, quelli da cui l’avventurosa scoperta di nuovi continenti ebbe inizio. Storia esile, intima, commossa, per una storia molto più grande. Mentre, infatti, l’età di de Oliveira si avvicina al centenario, il suo cinema quasi si raggruma leggero eppure intenso attorno a nuclei fondanti, che per lui sono e rimangono la fede e il passato, l’uomo e la memoria. Le scoperte marittime portoghesi sulle quali si attarda commosso il regista, la vera nazionalità di Colombo della quale cerca conferma, sono un modo sincero per riaffermare ed a tutti ricordare la sua identità, la sua origine, la sua cultura. E la sua poesia: nessuno come de Oliveira riesce nel cinema ad attardarsi, con sguardo immobile, a contemplare un cielo grigio, un mare azzurro, una strada silenziosa cosparsa di verde e aperta verso un misterioso, atteso infinito. (A cura di Luca Pellegrini)

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    24 Ore nel Mondo



    Nuova autobomba a Baghdad: almeno 11 morti - Sventato un attentato in Germania: arrestati tre islamici

    ◊   In Europa resta alto l’allarme terrorismo. Ieri sera, in una piccola località del Nord-Reno-Vestfalia, in Germania, un’operazione antiterrorismo ha portato all’arresto di tre persone sospettate di preparare attacchi all’aeroporto di Francoforte e alla base militare americana di Ramstein. Secondo le prime informazioni, due dei sospetti sono di nazionalità tedesca, mentre il terzo ha un passaporto pachistano. Alcuni testimoni riferiscono che durante l’azione c’è stato un conflitto a fuoco tra i sospetti terroristi e la polizia tedesca. Secondo la procura federale i tre fanno parte di un gruppo terroristico islamico. Il Blitz di ieri sera è avvenuto a poche ore dall’arresto, in Danimarca, di 8 giovani militanti islamici legati ad al Qaeda.

    - Ennesima mattinata di sangue in Iraq. Almeno 11 persone sono morte e altre 23 sono rimaste ferite nell’esplosione di una bomba a Sadr City. Mentre sul fronte politico si segnalano l’incontro tra il premier iracheno al Maliki e l’ayatollah Ali al Sistani, massima autorità religiosa sciita del Paese, e le dichiarazioni di Bush che, da Sydney, ha ribadito che non cederà mai alle pressioni per il ritiro totale delle truppe americane dall’Iraq. Il nostro servizio:


    Ancora violenze in Iraq, dove un attentato dinamitardo a Sadr City, popoloso quartiere sciita alle porte di Baghdad, ha causato la morte di almeno 11 persone e il ferimento di altre 23. Secondo fonti locali, l'attentato era diretto contro una pattuglia delle forze statunitensi che circolava in zona. Forze statunitensi stamani hanno arrestato nella città santa sciita di Kerbala un cittadino iracheno ritenuto legato ai Pasdaran, i Guardiani della rivoluzione iraniana. In una nota diffusa a seguito dell’operazione, il comando USA ha lanciato duro attacco al governo di Teheran, accusandolo di condurre una guerra “per procura” in Iraq. Sempre stamani si è poi svolto l’incontro tra il premier iracheno al Maliki e l’ayatollah Ali al Sistani, massima autorità religiosa sciita del Paese. Durante il colloquio l’ayatollah ha rinnovato il suo appoggio al governo e alle misure da esso adottate. Si registrano, infine, le importanti dichiarazioni del presidente americano Bush che, in occasione del forum di cooperazione Asia-Pacifico in corso a Sydney, ha ribadito che non cederà alle pressioni per il ritiro totale delle truppe americane dall'Iraq, incassando il sostegno del premier australiano Howard.


    - Sono 21 i Paesi che partecipano al vertice del Forum di cooperazione Asia-Pacifico, che è in corso a Sydney, in Australia. In primo piano la cooperazione commerciale e i cambiamenti climatici, ma si parlerà anche di terrorismo e guerra in Iraq. Proprio a Sydney, il presidente statunitense Bush, oltre ha ribadire la sua contrarietà ad un ritiro totale delle truppe americane dall'Iraq, ha pronunciato dure parole contro il regime militare dell’ ex Birmania. Domani inizieranno i primi incontri bilaterali tra i leader delle nazioni presenti al vertice che si concluderà sabato: attesissimo quello tra Bush il presidente russo Putin.

    - Almeno quattro morti, fra i quali un neonato, un disperso, 38 mila sinistrati e oltre 5 mila case distrutte. E’ il bilancio del passaggio dell’uragano Felix ieri a Nord del Nicaragua, reso noto dal presidente del Paese dell’America centrale, Ortega. Si temono poi smottamenti in Honduras e Guatemala. Dopo aver toccato un picco di 5, ora Felix è sceso a categoria uno.

    - Ennesima tragedia nelle miniere cinesi. Alcuni soccorritori hanno recuperato i cadaveri dei 12 minatori dati per dispersi dopo che un’improvvisa esplosione si era verificata in una miniera della provincia dell’Henan. Le miniere cinesi, spesso gestite da imprenditori improvvisati e senza scrupoli, sono le più pericolose del mondo.

    - La Mattel, la più grande multinazionale del giocattolo, ha annunciato il terzo ritiro dal mercato, da un mese a questa parte, di giocattoli fabbricati in Cina. Il provvedimento riguarda 11 articoli, tra i cui 7 sette accessori della Barbie, per un totale di 844mila pezzi. Anche questa volta la misura si è resa necessaria a causa dell'alto contenuto di piombo contenuto nelle vernici che, secondo gli esperti, può provocare nei bambini conseguenze fino lesioni cerebrali.

    - Rischia di riesplodere la guerra civile che tra il 1996 e il 2003 insaguinò la Repubblica Democratica del Congo. L’esercito regolare di Kinshasa ha attaccato ieri un gruppo di insorti, provocando circa 60 vittime. Teatro dell’operazione, condotta a bordo di elicotteri, è stata la regione occidentale di Sake. Diverso il bilancio fornito dai caschi Blu dell’Onu di stanza nel Paese, secondo cui le vittime sarebbero la metà. Mentre i portavoce degli insorti hanno confermato l'attacco, ma sostengono che la maggior parte delle vittime siano civili.

    - Sono 21 le persone morte negli scontri avvenuti ieri a Bujumbura, capitale del Burundi, tra fazioni opposte delle Forze di liberazione nazionale. Le violenze, che vanno avanti da giorni, hanno causato inoltre la fuga dei cinquemila abitanti del quartiere di Buterese.

    - Vento di riconciliazione sull’isola di Cipro, divisa da oltre 33 anni. Nel pomeriggio a Nicosia si incontreranno il leader greco-cipriota, Tassos Papadopoulos, e il leader turco-cipriota, Mehmet Ali Talat, per rilanciare il negoziato sotto il patrocinio delle Nazioni Unite. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

     

     

     Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 248

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