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SOMMARIO del 24/07/2007

Il Papa e la Santa Sede

  • Clima di gioia e di ascolto nell'incontro di Benedetto XVI con il clero trevigiano e bellunese. Il Papa ha risposto a 10 domande dei sacerdoti su alcune tra le maggiori priorità pastorali
  • Telegramma di cordoglio del Papa per i pellegrini polacchi coinvolti nell'incidente di Grenoble
  • Il Salesiano don Giuseppe Costa nominato nuovo direttore della Libreria Editrice Vaticana al posto di don Claudio Rossini, che ha concluso il proprio mandato
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • L'assoluzione dell'anestesista che staccò il ventilatore artificiale a Piergiorgio Welby. I giuristi cattolici: discutibile la sentenza del giudice. Ad Alghero si è lasciato morire Giovanni Nuvoli, come Welby malato di SLA
  • Sbarchi di clandestini a ondate sulle coste italiane. Laura Boldrini dell'ACNUR: controlliamo che siano rispettati i diritti umani degli extracomunitari
  • Presentata la Campagna italiana per la sicurezza stradale "Basta un attimo" rivolta ai giovani, che rappresentano la metà delle vittime di incidenti totali nel Paese, ogni anno
  • Chiesa e Società

  • India: forte condanna della Chiesa cattolica contro l’infanticidio femminile
  • In Sri Lanka, arruolamenti forzati e vittime fra i civili: la denuncia del nunzio apostolico, l’arcivescovo Zenari, e dell’organizzazione umanitaria, Jesuit Refugee Service (JRS)
  • In Indonesia, gli islamici radicali sospendono una Conferenza internazionale presso un Centro carmelitano di preghiera
  • In Cina, oltre 500 morti per il maltempo. Saltano gli argini sul fiume Huai, in pericolo le case di milioni di persone
  • Inaugurato, in Indonesia, il ‘Villaggio dell’amicizia’, dono del popolo cinese per le vittime dello tsunami
  • La Chiesa della Papua Nuova Guinea si mobilita per i giovani esclusi dal sistema scolastico
  • L’ONG spagnola “Messaggeri della Pace” consegna in Libano 15 tonnellate di giocattoli ai bambini malati, orfani e rifugiati
  • Nel 40.mo della nascita del Rinnovamento carismatico cattolico, al via, in Brasile, il XXVI Incontro carismatico cattolico latinoamericano
  • A Ravenna, il prossimo ottobre, il X Incontro della Commissione teologica mista
  • Con "Air One", voli a 1 euro per i pazienti fuori sede in cura al Policlinico Gemelli di Roma
  • Su “Totus tuus” di luglio-agosto, il ritratto di Giovanni Paolo II “montanaro”
  • La povertà in Italia colpisce le famiglie e i bambini. È quanto emerge dal Rapporto 2007 su emarginazione ed esclusione sociale di Caritas Italiana e Fondazione Zancan
  • 24 Ore nel Mondo

  • Al loro arrivo a Sofia, concessa la grazia ai sei cittadini bulgari estradati dalla Libia - E' cominciata la missione in Medio Oriente del nuovo inviato speciale del Quartetto, Tony Blair. L’ex premier britannico ha incontrato stamani il presidente israeliano Peres

  • Il Papa e la Santa Sede



    Clima di gioia e di ascolto nell'incontro di Benedetto XVI con il clero trevigiano e bellunese. Il Papa ha risposto a 10 domande dei sacerdoti su alcune tra le maggiori priorità pastorali

    ◊   Un gruppo di bambini con in mano dei fiori gialli all'esterno della Chiesa di Santa Giustina e, all'interno, circa 400 sacerdoti delle diocesi di Belluno-feltre e di Treviso. E' questa la scena che Benedetto XVI ha trovato arrivando nella tarda mattinata di oggi ad Auronzo di Cadore, per il suo atteso incontro con il clero locale. Uno scambio di domande e risposte fra i sacerdoti e il Papa che è iniziato con la celebrazione dell'Ora sesta e si è concluso verso le 13. A riferire sui contenuti dell'incontro è il direttore della Sala Stampa Vaticana, e nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, intervistato da Roberto Piermarini:

    R. - Dieci domande fatte da dieci diversi sacerdoti, che hanno toccato vari argomenti. Alcuni argomenti sono facilmente indicabili: il problema della formazione di giovani e della loro coscienza morale, i problemi della vita sacerdotale, le priorità del ministero nella situazione attuale della pastorale in Italia e nell’evoluzione della situazione storica attuale. Ma anche alcuni temi di attuale importanza come l’evangelizzazione e il dialogo. Il dialogo rispettoso con le altre religioni, in un contesto di forte immigrazione, ma anche la questione - sempre delicata e che tocca anche molte persone e tanti sacerdoti - dei divorziati risposati o conviventi e, quindi, come conciliare misericordia e verità. Ancora, il tema del Concilio e della fedeltà al Concilio e al suo spirito. Argomenti, quindi, molto ampi e molto vari che il Papa aveva già affrontato anche altre volte nei suoi interventi e nei suoi documenti e che sono stati toccati in modo molto vivo: i sacerdoti presenti pendevano, veramente, dalle sue labbra.

     
    D. - In che clima si è svolto l’incontro?

     
    R. - E’ stato un clima di grande gioia e di grande attenzione. I presenti erano circa 400 sacerdoti delle due diocesi. Il Papa ha risposto con la sua abituale chiarezza e rapidità a tutte le domande, che gli sono state fatte e che esprimevano bene - credo - i principali interrogati che questi sacerdoti avevano nel cuore. C’era, quindi, una grandissima attenzione. C’è stato anche un grande applauso a scena aperta e poi, naturalmente, gli applausi conclusivi.

     
    D. - Quindi il Papa era soddisfatto al termine dell’incontro?

     
    R. - Certamente. Mi pare che tutti fossero soddisfatti: i sacerdoti da una parte e il Santo Padre dall’altra. E’ sempre un momento molto bello quello dell’incontro con i sacerdoti per il Papa. Lo ha detto egli stesso. Non erano soltanto loro a ringraziare lui, ma anche lui a ringraziare loro per l’accoglienza e per il clima di questo incontro.

     
    Subito dopo l’incontro con il clero, Benedetto XVI ha rivolto un discorso a quanti lo hanno atteso davanti alla Chiesa di Auronzo. Ascoltiamo, al microfono, di Amedeo Lomonaco, l’inviato del quotidiano “Avvenire”, Salvatore Mazza:

     
    R. - E’ stato un momento molto spontaneo. Il Papa ha detto: “Sono lieto di salutarvi in questo posto magnifico, mi ha offerto riposo non solo al corpo ma anche nell’animo, in questa bellissima terra delle Dolomiti. Il Santo Padre ha poi aggiunto: “Ho avuto la possibilità di respirare non solo quest’aria che ci ha dato il Creatore, ma anche quest’aria di amicizie e di cordialità della quale sono gratissimo a tutti voi”. Parole anche qui molto spontanee, molto calorose con le quali il Papa ha voluto ringraziare per l’ospitalità ricevuta.

     
    D. - E all’arrivo ad Auronzo di Cadore, il Papa è stato accolto da oltre tremila villeggianti e residenti. E’ la prima volta che un Papa si reca ad Auronzo, per il paese del Cadore è una visita storica…

     
    R. - Certamente. E' stato come al solito un’accoglienza calorosissima che poi il Papa ha avuto modo di sottolineare. C’erano forse più di tremila persone nella piazza di fronte alla chiesa dove si è svolto l’incontro con i sacerdoti. Era praticamente piena già alle nove di questa mattina e la gente ha aspettato pazientemente più di tre ore che il Papa finisse l’incontro.

     
    D. - In particolare, il Papa ha stretto la mano ad un gruppo di anziani disabili e ai bambini della scuola materna…

     
    R. - Il primo gruppo che ha salutato erano questi anziani e questi disabili che stavano sulla sinistra del portone di ingresso e subito dopo ha raccolto l’omaggio di una ventina di bambini che erano lì, la più piccola di tutti, vestita in costume, gli ha donato un cesto di fiori alpini. Il Papa anche qui li ha salutati uno per uno, li ha accarezzati e poi finalmente è entrato dentro la chiesa dove c’erano i 400 sacerdoti delle due diocesi di Belluno-Feltre e di Treviso che lo aspettavano.

     
    In questi giorni di riposo nel Cadore, Benedetto XVI ha anche incontrato in diverse occasioni residenti e villeggianti. Si è trattato sempre di incontri molto spontanei e semplici avvenuti, in genere, nel tardo pomeriggio durante le sue passeggiate. Anche ieri il Papa ha salutato e scambiato qualche battuta con alcune persone. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
     

     
    Benedetto XVI ha lasciato ieri sera la villetta di Lorenzago per raggiungere il lago del Centro Cadore. Lungo la strada che costeggia lo specchio d’acqua, all'ombra dei boschi di conifere, il Papa ha recitato il Santo Rosario. Nei pressi della chiesa della Madonna della Salute, Benedetto XVXI ha poi incontrato alcuni ciclisti e podisti che percorrevano il lungolago. Ascoltiamo la testimonianza di uno di loro, Marcello De Deppo:

     
    R. - Io sono andato, come al solito, a fare una passeggiata lungo il lago, non sapendo certamente di dover incontrare il Papa. Ad un certo punto, ho visto una veste bianca che veniva avanti: “Non sarà per caso il Papa?”, ho detto tra me e me. L’ho visto a 50 metri e mi sono messo un po’ in disparte e ho messo le mani giunte al petto. Lui mi ha visto, si è diretto verso di me e il segretario ha detto al poliziotto: “Lasci, lasci andare”. Allora si è rivolto verso di me, io sono andato avanti e ho detto: “E' il Signore che ci ha fatto incontrare”. E lui ha risposto: “La Provvidenza divina è grande”. Per me è stata un’emozione indescrivibile, perché sono anche molto religioso. Sono passato all’improvviso dai pensieri della passeggiata all’incontro, inaspettato, con il Santo Padre. Mi sono veramente emozionato. Per tutta la notte ho pensato al Papa…

     
    Durante la passeggiata intorno al lago, il Papa si è fermato per salutare anche una donna, Rosanna Coffen, che descrive così l’emozione per questo inaspettato incontro con il Santo Padre:

     
    R. - Quando siamo arrivati vicino al campo sportivo, c’erano due poliziotti e gentilmente - perché sono delle persone molto gentili anche le guardie del corpo - mi hanno detto: “Signora, se vuole, può passare a piedi”. Quando sono arrivata quasi vicino al capitello della Madonna del Suffragio, ho visto una persona vestita di bianco in mezzo agli alberi che veniva verso di me e mi sono resa conto che era il Santo Padre. Mi sono emozionata tantissimo perché il Santo Padre mi è venuto lui stesso incontro e mi ha detto: “Anche lei signora sta passeggiando?” ed io ho risposto di “sì”. Gli ho baciato la mano e mentre stavo per inginocchiarmi, lui mi ha fatto segno di rimanere alzata. Dopo, padre Georg mi ha dato la coroncina del rosario. E’ stata un’emozione grandissima che penso di non poter provare più nella mia vita.

     
    Al ritorno, il corteo papale ha attraversato il comune di Domegge, dove si trova il lago, ed è quindi tornato a Lorenzago. Qui, Benedetto XVI ha salutato le persone che lo attendevano lungo la strada: ha accarezzato la testa di alcuni bambini, ha benedetto i presenti e, quindi, è rientrato nella villetta.

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    Telegramma di cordoglio del Papa per i pellegrini polacchi coinvolti nell'incidente di Grenoble

    ◊   Da ieri, la Polonia piange il gruppo di 26 pellegrini tragicamente scomparsi due giorni fa nei pressi di Grenoble, dopo che il pullmann che li trasportava è precipitato da un ponte. E al cordoglio della Polonia e della Francia si è unito da Lorenzago di Cadore anche Benedetto XVI, con un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, inviato al metropolita di Szczecin-Kamién, Zygmunt Kaminski. "Il percorso dei pellegrini - si legge nel testo - è stato interrotto in modo drammatico sulla via di ritorno da La Salette, divenendo per molti il termine del pellegrinaggio terreno. Ci conforta la fiducia nella Divina Misericordia, inducendoci a credere che essi abbiano trovato la loro meta nella gloria dell’Eterno Padre". Per tutti i defunti, si legge ancora, il Papa implora "il dono della vita eterna nella gioia dell’unione con Cristo" mentre augura ai feriti "un pronto e completo ristabilimento in salute". E per le famiglie delle vittime del tragico incidente - conclude il telegramma - il Pontefice "invoca il dono del coraggio e della consolazione anche nel dolore". (A cura di Alessandro De Carolis)

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    Il Salesiano don Giuseppe Costa nominato nuovo direttore della Libreria Editrice Vaticana al posto di don Claudio Rossini, che ha concluso il proprio mandato

    ◊   E' don Giuseppe Costa, religioso Salesiano, il nuovo direttore della Libreria Editrice Vaticana (LEV). La nomina, che decorre dal primo luglio scorso, è stata comunicata ieri, nel corso del Consiglio d'amministrazione per l'analisi del bilancio semestrale, dal presidente della LEV, mons. Giuseppe Scotti. Scelto dalla Segreteria di Stato, don Giuseppe Costa sostituisce don Claudio Rossini, anch'egli della Società Don Bosco, che ha terminato il suo quinquennio di servizio in Vaticano. Un servizio molto apprezzato - informa una nota vaticana - per la "professionalità" dimostrata da don Rossini nella diffusione della parola del Papa e del magistero della Santa Sede e che ha visto il direttore uscente insignito l'onorificenza "Pro ecclesia et Pontifice" per mano del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. La consegna dell'onorificenza, si legge ancora nella nota, è avvenuta nel corso di un recente incontro organizzato dalla Libreria Vaticana con il dott. Gunter Thielen, presidente e amministratore generale della Bertelsmann media worldwide, e con il dott. William Barry, vicepresidente dell’Editrice Statunitense Doubleday. Il neo direttore, don Giuseppe Costa, conclude la nota, "vanta lunga esperienza nell’editoria".

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Servizio vaticano - Una pagina sul tema: "Barletta, chiusura della fase diocesana della Causa di canonizzazione di don Rugger Caputo (1907-1980).

    Servizio estero - In evidenza l'Iraq: strage ad Hilla per un attentato suicida.

    Servizio culturale - Un articolo di Gian Filippo Belardo dal titolo "Togliere la maschera alla coscienza": l'attualità del drammaturgo Odon von Horvath.
     Servizio italiano - In rilievo il tema delle intercettazioni.

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    Oggi in Primo Piano



    L'assoluzione dell'anestesista che staccò il ventilatore artificiale a Piergiorgio Welby. I giuristi cattolici: discutibile la sentenza del giudice. Ad Alghero si è lasciato morire Giovanni Nuvoli, come Welby malato di SLA

    ◊   Si è lasciato morire nella sua casa di Alghero, rifiutando per giorni acqua e cibo. Giovanni Nuvoli, 53 anni e da sette ammalato di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ha voluto porre fine così alle sue sofferenze. Ad assisterlo fino alla fine, sua moglie, Maddalena Soro, che ha riferito che il respiratore artificiale cui era collegato suo marito era in funzione al momento del decesso. La vicenda di Nuvoli - che più volte aveva chiesto di morire - era diventato un caso nazionale dopo la morte di Piergiorgio Welby, come lui ammalato di SLA. E sempre ieri, in mattinata, la magistratura aveva prosciolto dall'accusa di omicidio consenziente l’anestesista Mario Riccio, che interruppe la ventilazione meccanica aiutando lo stesso Welby a morire. Secondo il gup Zaira Secchi, il fatto non costituisce reato: Welby, morto il 20 dicembre 2006, aveva il diritto di chiedere l’interruzione della ventilazione artificiale e il medico anestesista aveva il dovere di assecondare la volontà del malato. Sulla sentenza Paolo Ondarza ha raccolto il commento di Francesco D’Agostino, presidente dei giuristi cattolici:


    R. - E’ molto discutibile sostenere che il medico abbia un dovere di assecondare una richiesta del paziente, soprattutto in questioni di fine vita, perché se da una parte sono convinto anch’io che ogni paziente, e il povero Welby in particolare, abbia il diritto di chiedere la sospensione di una cura, questo non significa che il medico non possa sentire il dovere deontologico, anche se non giuridico, di operarsi sempre e comunque per il bene del malato. Mi pare che in questa vicenda questo particolarissimo dovere deontologico non sia stato percepito dal dottor Riccio. Naturalmente, questo non significa che il giudice, che ragiona sul piano dello stretto diritto, non abbia ragione nel non riconoscere l’inesistenza di rilievo penale nel comportamento, ripeto, deontologicamente molto discutibile del medico.

     
    D. - Quindi, anche di fronte ad una richiesta disperata di un malato in condizioni gravi, un medico può comunque sempre decidere in base alla propria coscienza...

     
    R. - Intanto, mettiamo in chiaro che quello che il malato è legittimato a richiedere è la sospensione di una terapia, non certamente un atto di eutanasia attiva o passiva. La sospensione di una terapia rientra nei diritti del malato, riconducibile all’art. 32 della costituzione. Ma ripeto, entra in gioco in questo ambito, non soltanto il discorso strettamente giuridico, ma il discorso della deontologia medica, perché tutti noi dai medici non chiediamo semplicemente la correttezza giuridico-formale, ma chiediamo sempre un impegno morale, etico nei nostri confronti. La deontologia ha o dovrebbe avere un primato sul Codice penale.

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    Sbarchi di clandestini a ondate sulle coste italiane. Laura Boldrini dell'ACNUR: controlliamo che siano rispettati i diritti umani degli extracomunitari

    ◊   E' di nuovo emergenza sbarchi clandestini, in Italia. Tra la località ragusana di Pozzallo e l'isola di Lampedusa, sono approdati la scorsa notte una sessantina di immigrati e la stessa motovedetta che aveva raccolto all'alba il gruppo di Lampedusa ha dovuto soccorrere, rientrando in porto, 40 extracomunitari a bordo di un barcone. Ieri, altre 300 persone erano sbarcate sulle coste italiane, aumentando il livello di emergenza nei Centri di prima accoglienza. L’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (ACNUR) sta raccogliendo le drammatiche storie dei rifugiati giunti in Italia, ospitati nel Centro di Lampedusa. Fabio Colagrande ha chiesto alla portavoce dell'ACNUR in Italia, Laura Boldrini, se le testimonianze raccolte preoccupino da un punto di vista di tutela dei diritti umani:


    R. - Sono testimonianze sicuramente molto drammatiche, specialmente per quanto riguarda le donne. Parlando con loro, è emerso che alcune di loro avevano subito violenza sessuale in Libia ed erano state anche trattenute in centri non ben identificati, dove erano sottoposte a dei lavori senza percepire alcuno stipendio. Sono state rilasciate solo dopo che le famiglie hanno spedito i soldi richiesti dalle persone che le trattenevano in una sorta di azienda agricola. Dunque, abbiamo scenari molto preoccupanti, perché non è solo la traversata del Mediterraneo che espone queste persone ad enormi rischi, in quanto le imbarcazioni non sono adatte e chi guida la barca non ha esperienza, ma è anche quello che c’è prima. E’ il dramma di queste persone che spesso sono in fuga - dobbiamo ricordarlo sempre - da violazioni di diritti umani, guerre e persecuzioni. Devono passare tutto questo prima di riuscire a mettersi in salvo e trovare un posto sicuro dove chiedere protezione.

     
    D. - Quindi, state ricostruendo le fasi del loro viaggio verso l’Italia: fasi che vanno tenute sotto controllo dal punto di vista umanitario...

     
    R. - Sì. Diciamo che noi, stando dal marzo 2006 nel Centro di Lampedusa, abbiamo la possibilità di parlare con queste persone e di informarle sui loro diritti, sulla possibilità di fare domande di asilo, sulla procedura di asilo in Italia. Quando noi facciamo questa attività di informazione poi spesso emerge anche quello che hanno subito in precedenza. C’è un incontro con loro, che a volte diventa anche molto carico di tensione, proprio perché hanno bisogno di parlare e di confidarsi. Quindi, da lì emerge lo spaccato che queste persone hanno vissuto, per potersi mettere in salvo da situazioni a volte inimmaginabili, che superano la fantasia.

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    Presentata la Campagna italiana per la sicurezza stradale "Basta un attimo" rivolta ai giovani, che rappresentano la metà delle vittime di incidenti totali nel Paese, ogni anno

    ◊   “Basta un attimo”: questo lo slogan della campagna sulla sicurezza stradale e contro le stragi del sabato sera, promossa da Assogiovani e dal Forum Nazionale dei giovani. Un’iniziativa che si pone l’obiettivo di dimezzare le vittime della strada entro il 2010, come indicato dalla Carta europea della sicurezza stradale. La campagna è stata presentata ieri a Roma. C’era per noi Isabella Piro:


    (Spot)

     
    Uno spot radiofonico intitolato “Non ci sto”, trasmesso gratuitamente da oltre 70 emittenti, compresa la Radio Vaticana: è solo una delle tante iniziative della campagna “Basta un attimo” per promuovere la sicurezza stradale. Un’iniziativa pensata per i giovani e realizzata dai giovani, per renderli più consapevoli del valore della vita umana e rafforzare in loro il senso di responsabilità. Ma in cosa consiste, concretamente, questa campagna? Carmelo Lentino, portavoce dell’iniziativa:

     
    “La nostra è una campagna fatta dai giovani per i giovani. Avremo anche un portale Internet www.bastaunattimo.it dove ci saranno tutte le informazioni sulla sicurezza stradale sulla nostra campagna. Partirà anche un tour, che in 20 tappe toccherà tutte le regioni d’Italia, attraverso le discoteche, le piazze e le scuole. Avremo poi anche un concorso per la realizzazione dello spot video della campagna”.

     
    Seimila i morti registrati nel 2006 per incidenti stradali, pari a 16 vittime al giorno, il 40% delle quali minori di 35 anni. Dati allarmanti, che pongono l’Italia fra i Paesi europei con il più alto numero di mortalità stradale. E spesso, all’origine, c’è un problema di infrastrutture. Gianluca Melillo, consigliere del Forum nazionale giovani:

     
    “E’ un problema di strade, è un problema di segnaletica stradale ed è anche un problema di mancanza di conoscenza dei segnali della circolazione, del civiltà stradale. E’ un problema che parte dalla cultura dell’illegalità, che in Italia è molto di moda, nel senso che si può fare tutto, tanto bene o male si risolve. Invece, no, non si può fare tutto, perché se si fa un incidente ci si fa male in maniera grave o letale e a quel punto non si risolve più”.

     
    "E’ necessario sensibilizzare ed informare i giovani”, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio a favore dell’iniziativa. La scuola e le università, quindi, possono diventare centri di educazione stradale, da contrapporre alla logica della competitività che sembra dominare sulle strade italiane. Ancora Melillo:

     
    “In Italia passa molto il messaggio che la velocità sia un qualcosa di estremamente virile, sia un qualcosa che serve a dimostrare, in sostanza, chi è il 'capo branco'. Vogliamo cercare di far capire che la velocità uccide e fa male. Ci si può divertire molto di più andando ad una velocità più consapevole”.

     
    Per il sottosegretario al Ministero dei trasporti, Raffaele Gentile, infine, una parte delle responsabilità spetta anche alle case automobilistiche, produttrici di motori che superano i 200 km orari per auto non dotate di carrozzerie adatte.

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    Chiesa e Società



    India: forte condanna della Chiesa cattolica contro l’infanticidio femminile

    ◊   “E’ orribile pensare che esseri umani siano eliminati solo perché di sesso femminile: le nostre bambine sono state uccise e questo è un omicidio in piena regola, a riprova del costume ormai diffuso di sbarazzarsi delle figlie femmine appena nate o ancora nel grembo materno”: è quanto denuncia mons. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbay e presidente della Conferenza episcopale indiana (CCBI), che non nasconde rabbia e dolore per il ritrovamento, avvenuto ieri, di 30 fra feti di sesso femminile e resti di bambine appena nate contenute in sacchi di polietilene, gettati in un pozzo asciutto vicino ad una clinica privata di Orissa. La polizia – riferisce l’agenzia del PIME, AsiaNews – sospetta che i resti siano stati gettati nel pozzo subito dopo la nascita, o in conseguenza di aborti praticati nella vicina clinica del distretto di Nayagath, 90 chilometri a sudovest di Bhubaneshwar. Le forze dell’ordine hanno eseguito un mandato d’arresto nei confronti del manager della clinica. “I provvedimenti normativi – continua l’arcivescovo di Mumbay – non bastano da soli a risolvere il problema. Tutti dobbiamo batterci, ciascuno nel proprio settore, affinché questa barbara pratica venga abbandonata”. In questo senso, diventa importante “la formazione del personale medico e paramedico”. “E proprio per questo – sottolinea mons. Gracias – abbiamo voluto formare delle religiose nel settore medico, per prestare cure e soccorso anche alle popolazioni delle aree più remote e rurali del Paese. La Chiesa cattolica ha sempre ribadito l’enorme importanza e il valore della vita, senza distinzione nel sesso del nascituro”. Una soluzione di lungo periodo per risolvere il problema potrebbe essere quella di “creare favorevoli condizioni socio-economiche e ambientali, affinché figli e figlie abbiano gli stessi diritti e la medesima importanza”. Secondo fonti governative, negli ultimi 20 anni sono 10 milioni le bambine uccise dai loro genitori; il mese scorso, un medico di New Delhi è stato arrestato con l’accusa di aver praticato oltre 260 aborti illegali. (R.M.)

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    In Sri Lanka, arruolamenti forzati e vittime fra i civili: la denuncia del nunzio apostolico, l’arcivescovo Zenari, e dell’organizzazione umanitaria, Jesuit Refugee Service (JRS)

    ◊   “Chiediamo ancora, in modo accorato, alla Vergine del Santuario di Madhu, Nostra Signora della Pace, il dono prezioso della pace e della riconciliazione sociale”: è l’invocazione dell’arcivescovo Mario Zenari, nunzio apostolico in Sri Lanka, che in un’intervista all’agenzia Fides delinea un quadro della situazione nel Paese, afflitto da un cruento conflitto civile. “Viviamo ancora nell’incertezza – racconta il presule – e la situazione è tesa, soprattutto nel nord dello Sri Lanka, dove le famiglie lamentano l’arruolamento forzato dei loro giovani, per essere inviati a combattere in prima linea. Le parti continuano a confrontarsi e a preparare nuove azioni di guerra”. A farne le spese – denuncia il Jesuit Refugee Service (JRS), attivo con religiosi e volontari laici nel Paese – sono soprattutto i civili. L’offensiva dell’esercito contro i separatisti Tamil (LTTE) – riferisce il JRS – si è intensificata nelle ultime settimane, causando ancora vittime e sfollati. I militari hanno riconquistato l’est del Paese, con azioni di guerra a tappeto, mentre gli osservatori non hanno potuto monitorare e documentare i danni alla popolazione civile, che si presumono molto ingenti. Negli ultimi 12 mesi – nota il JRS – oltre 1.500 civili sono stati uccisi e 250 mila sono gli sfollati interni, mentre “alle organizzazioni umanitarie non è permesso di addentrarsi nella aree di conflitto”. (R.M.)

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    In Indonesia, gli islamici radicali sospendono una Conferenza internazionale presso un Centro carmelitano di preghiera

    ◊   In Indonesia, prosegue la manovra dei fondamentalisti islamici conto il Lembah Karmel Cikanyere, il Centro carmelitano di preghiera che sorge sulla collina di Cikanyere, nella reggenza di Cianjur (Java Occidentale). Ieri – riferisce AsiaNews – per la pressione degli islamici, è stata rinviata “a data da destinarsi” la Conferenza internazionale che avrebbe dovuto cominciare nel Centro. La decisione è stata presa al termine di un “dialogo” tra rappresentanti del Centro e un gran numero di organizzazioni fondamentaliste, seguito ad una manifestazione di protesta dei gruppi islamici. In realtà, non si è trattato di un dialogo tra cristiani e musulmani, secondo i rapporti interreligiosi, ma di pressioni contro i cattolici a rinunciare al progetto. Suor Lisa Martosudjito PKarm, portavoce del Centro, ha raccontato alla stampa che il suo convento aveva ufficialmente presentato una richiesta di autorizzazione al quartier generale della polizia indonesiana di Jakarta l’8 luglio corso. Copia della richiesta – ha aggiunto – era stata inviata anche al distretto di polizia di Cianjur. “Se i nostri fratelli musulmani – ha concluso – hanno trovato scorretta la procedura, dobbiamo ammettere che la Conferenza va sospesa”. Suor Lisa ha comunque ribadito che l’incontro prevedeva “soprattutto attività di preghiera e riunioni familiari” tra membri laici del “Gruppo della Santa Trinità”, provenienti dal Paese e dall’estero. (R.M.)

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    In Cina, oltre 500 morti per il maltempo. Saltano gli argini sul fiume Huai, in pericolo le case di milioni di persone

    ◊   Le vite e le case di milioni di persone sono in pericolo nel centro e nel sud della Cina, dove il maltempo ha provocato la morte di oltre 500 persone dall'inizio dell’estate. Piogge torrenziali continuano a battere le province dell’Henan, dell'Anhui e dello Jiangsu, e si prevede che continueranno almeno per altre 48 ore. Nella Cina centrale, il fiume Huai è straripato in alcuni punti, costringendo circa 500 mila persone ad abbandonare le loro case. La metropoli di Chongqing, che sorge sulle rive del Fiume Azzurro, è stata colpita nel fine settimana da quella che è stata definita la più violenta tempesta degli ultimi cento anni, che ha causato la morte di 42 persone e gravi danni economici. L’agenzia Nuova Cina riferisce che 11 minatori sono intrappolati da ieri nello Shanxi, regione usualmente arida, dopo che la loro miniera è stata inondata nel corso di un violento temporale. (R.M.)

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    Inaugurato, in Indonesia, il ‘Villaggio dell’amicizia’, dono del popolo cinese per le vittime dello tsunami

    ◊   Con oltre 600 case completamente nuove e pronte per essere occupate dagli abitanti di Banda Aceh, località indonesiana devastata dallo tsunami del dicembre 2004, è stato inaugurato il ‘Villaggio dell’amicizia Cina-Indonesia’. L’iniziativa – riferisce l’agenzia MISNA – nasce dall’impegno del popolo cinese, che ha offerto agli indonesiani la più grande donazione della sua storia, corrispondente a circa 90 milioni di dollari. In particolare, alla costruzione del nuovo centro abitato hanno preso parte la Chinese Charity Association (Associazione caritatevole cinese) e la Croce Rossa cinese, che insieme hanno investito circa 13 milioni di dollari. Soddisfatti gli abitanti, che hanno apprezzato la qualità degli edifici, tutti con vista sul mare, e la presenza nel comprensorio di vari servizi quali scuola, mercato e aree sportive. La provincia di Aceh, nell’estremo occidente dell’Indonesia, è stata la più colpita dal maremoto di tre anni fa; le stime sulle vittime locali variano da 150 mila a 400 mila. (R.M.)

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    La Chiesa della Papua Nuova Guinea si mobilita per i giovani esclusi dal sistema scolastico

    ◊   In Papua Nuova Guinea, molti giovani sono esclusi dal sistema scolastico e la piaga della violenza giovanile, della disoccupazione e della povertà affligge la società. In città come Port Moresby, Lae e Mt Hagen, è diffuso il fenomeno delle gang giovanili, denominate “raskols”, che seminano la paura fra la gente. Per contrastare sul nascere questo fenomeno – riferisce l’agenzia Fides – la Chiesa locale continua a lavorare con diverse attività di pastorale giovanile, per fornire ai ragazzi un ambiente sano e valori morali su cui impostare la propria vita, operando soprattutto nel campo dell’istruzione. Attualmente, le Chiese cristiane gestiscono il 70% delle strutture educative nel Paese. In particolare, i Salesiani, presenti in Papua Nuova Guinea dal 1980, gestiscono numerose scuole professionali. Per allargare la missione dell’istruzione umana e cristiana a un numero crescente di giovani e condurli a essere “buoni cristiani, onesti cittadini e animatori di oggi”, il “Don Bosco Technical College” di Port Moresby ha dato vita all’associazione “Amici di Don Bosco”, gruppo di benefattori che credono e sostengono il progetto educativo dei Salesiani. In Papua Nuova Guinea, il 66% della popolazione è cristiana e, di questa, il 22% è cattolica. (R.M.)

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    L’ONG spagnola “Messaggeri della Pace” consegna in Libano 15 tonnellate di giocattoli ai bambini malati, orfani e rifugiati

    ◊   “Un giocattolo, un desiderio”: è il titolo della Campagna lanciata dall’ONG spagnola “Messaggeri della Pace”, che ha raccolto e donato 15 tonnellate di balocchi a bambini poveri, malati, orfani e rifugiati del Libano. Secondo padre Ángel García, fondatore dell’ONG, “i bambini sono le vittime più innocenti di qualunque guerra o confronto, sono quelli che soffrono di più, a volte sono i più dimenticati. Un giocattolo – ha aggiunto il sacerdote, citato dall’agenzia Fides – può far dimenticare loro, anche se per poco, il dramma del conflitto nel quale vivono e molte tragedie personali”. I giocattoli sono stati distribuiti in orfanotrofi, ospedali, scuole e campi rifugiati, sia nella capitale, Beirut, che in ampie zone del sud e del nordest del Paese, con la collaborazione dei militari del contingente spagnolo in Libano. Ritornando dal Paese dei Cedri, padre Ángel, ha portato con sé due bambini malati di cinque anni, accompagnati dalle loro madri. “Dopo avere condiviso tonnellate di desideri in forma di giocattoli, grazie alla solidarietà degli spagnoli – ha affermato il sacerdote – ritorniamo a casa con un altro desiderio ancora più grande: che due bambini possano tornare a sorridere, a giocare e a correre”. (R.M.)

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    Nel 40.mo della nascita del Rinnovamento carismatico cattolico, al via, in Brasile, il XXVI Incontro carismatico cattolico latinoamericano

    ◊   Commemorare i 40 anni del Rinnovamento carismatico cattolico nel mondo: con questo intento, prende il via oggi a Cachoeira Paulista, in Brasile, fino al 28 luglio, il XXVI Incontro carismatico cattolico latinoamericano. L’incontro – riferisce l’agenzia Fides – è il maggiore evento promosso dal Rinnovamento carismatico cattolico in Brasile, cui parteciperanno i leader del Rinnovamento di tutto il continente, oltre a tutti i coordinatori nazionali, al Consiglio nazionale del rinnovamento-Brasile, ai vescovi, a diverse comunità e a rappresentanti di varie espressioni carismatiche. Nella lettera di invito, si afferma che il Congresso è soprattutto un momento per ascoltare Dio e per dare testimonianza. Inoltre, costituisce un’occasione per elevare preghiere al Signore per i recenti avvenimenti luttuosi avvenuti nel Paese. Tra i vari eventi in programma: il Festival latinoamericano delle arti; il XIII Incontro nazionale giovani (ENJ), che propone momenti di rinnovamento spirituale, formazione e condivisione; il XII Incontro nazionale degli universitari cattolici carismatici (ENUCC); un Incontro nazionale per sacerdoti, con l'obiettivo di ravvivare la chiamata dello Spirito Santo nei cuori dei presbiteri; un Congresso per bambini, le cui attività seguiranno lo stesso schema del Congresso degli adulti, ma in forma adeguata alla loro età. (R.M.)

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    A Ravenna, il prossimo ottobre, il X Incontro della Commissione teologica mista

    ◊   Ieri, in occasione delle solenni celebrazioni per la festa di Sant’Apollinare, patrono della diocesi di Ravenna-Cervia, l’arcivescovo Giuseppe Verucchi ha annunciato con una lettera che sarà proprio Ravenna a ospitare dall’8 al 15 ottobre il X Incontro della Commissione teologica mista. “Considero l’unità e la comunione fraterna tra i credenti in Cristo – ha spiegato il presule, citato dal quotidiano Avvenire – un dono e un traguardo talmente importante, che l’ho voluto mettere nel mio stemma episcopale: ‘Ut unum sint’. Sono quindi particolarmente felice che Ravenna sia stata scelta per ospitare la sessione”. La Commissione, presieduta dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e dal metropolita di Pergamo, Joannis Zizioulas, si è riunita l’ultima volta l’anno scorso a Belgrado. L’arcivescovo Verucchi ha anche annunciato il tema del nuovo anno pastorale: “Cristo pietra angolare”. “Bisogna tornare alla centralità di Cristo – ha esortato il presule – alla prima evangelizzazione, come ai tempi di Sant’Apollinare. Solo così – ha aggiunto – si vivrà una vita vera di Chiesa, perché la semplice appartenenza a un’organizzazione ecclesiale non è sufficiente”. Secondo l’arcivescovo Verucchi, “se aiuteremo i ragazzi, i giovani, gli adulti e le famiglie a incontrare Cristo, unico salvatore dell’uomo e del mondo, e a radicare la fede in lui nella nostra vita, allora rivoluzioneremo anche la vita della parrocchia e della società”. (R.M.)

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    Con "Air One", voli a 1 euro per i pazienti fuori sede in cura al Policlinico Gemelli di Roma

    ◊   Da ieri, chi sceglie l’aereo per curarsi al Policlinico Agostino Gemelli di Roma ha la possibilità di pagare una tariffa simbolica di un euro. L’iniziativa – riferisce l’agenzia SIR – è frutto di un accordo tra Air One e il Policlinico dell’Università Cattolica. Oltre ai pazienti – si legge in una nota – Air One riserverà una tariffa agevolata anche a un accompagnatore. Più in dettaglio, la speciale tariffa aerea è di un euro più tasse (che variano da 7,77 a 14,08 euro) e supplementi (pari a 36 euro) e non prevede alcun limite di permanenza minima o massima. La tariffa per l’accompagnatore parte da 87 euro (solo andata), cui vanno aggiunte le tasse e i supplementi. L’accordo con Air One – spiegano i promotori – risponde all’obiettivo dichiarato del Gemelli di “impegno per l’eccellenza”, che si realizza nel prendersi cura della persona malata dentro e fuori l’ospedale. Ogni anno, sono migliaia le persone che scelgono il Policlinico Gemelli per i propri bisogni di salute: nel 2006, sono stati quasi 20 mila i pazienti ricoverati provenienti da altre regioni, pari al 20% di tutti i pazienti ricoverati. (R.M.)

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    Su “Totus tuus” di luglio-agosto, il ritratto di Giovanni Paolo II “montanaro”

    ◊   Luglio 1991: nonostante la pioggia fitta e insistente, Giovanni Paolo II, in vacanza in Val D’Aosta, insiste per la solita passeggiata tra le montagne. “Da quel giorno continuiamo a ricordare l’intenso e prolungato abbraccio del Papa a un’alta Croce di legno ai bordi dell’alpe. Assistemmo a rispettosa distanza, muti e commossi: il volto del Papa era segnato dai tratti di una profonda sofferenza interiore”. Sono i ricordi di mons. Alberto Maria Careggio, vescovo di Ventimiglia-San Remo, primo organizzatore delle vacanze estive di Papa Wojtyla in Valle D’Aosta. Come riferisce il quotidiano Avvenire, tale testimonianza fa parte di una lunga intervista concessa a “Totus tuus”, il mensile della postulazione della Causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II, che nel numero di luglio-agosto propone alcuni contributi del Papa sportivo. Nell’intervista, mons. Carreggio traccia anche un identikit del Papa “montanaro”. “Quando camminava, parlava poco – racconta – Non gli si poteva indicare nessuna vetta senza che ne esprimesse il desiderio di andarci. Era instancabile nel camminare”. (R.M.)

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    La povertà in Italia colpisce le famiglie e i bambini. È quanto emerge dal Rapporto 2007 su emarginazione ed esclusione sociale di Caritas Italiana e Fondazione Zancan

    ◊   L’assenza di politiche organiche di lotta alla povertà, il percorso da attivare e le linee da seguire per costruire un piano nazionale di contrasto alla povertà. Sono i punti fondamentali del rapporto 2007 su emarginazione ed esclusione sociale curato da Caritas italiana e Fondazione Zancan dal titolo “Rassegnarsi alla povertà”, che verrà pubblicato in ottobre e di cui oggi sono state fornite alcune anticipazioni. L’Italia non è un luogo di uguaglianza né di opportunità, si legge nel rapporto. La forbice tra chi vive nel benessere, seppur discreto, tra chi lotta quotidianamente per non superare la soglia di povertà, e chi invece dentro la povertà ci sta da tempo si allarga sempre più. Fare un salto sociale in Italia è sempre più difficile, il paese è vulnerabile, presenta fragilità ormai strutturali. Le anticipazioni del VII rapporto povertà ed esclusione di Caritas italiana e fondazione Zancan fanno emergere “l’imbarazzante divergenza” tra nord e sud, una distribuzione del reddito assolutamente non equa, concentrata ai vertici e diluita alla base, ma soprattutto che ad essere esposta alla povertà è soprattutto la famiglia. Ogni figlio che si aggiunge costituisce per la famiglia italiana una crescita del rischio impoverimento, di qui “la scelta suicida della società”, come l’ha definita mons. Pasini, presidente della fondazione Zancan: si incoraggia le famiglie a non fare figli, per questo il paese è agli ultimi posti nel mondo per la fecondità familiare. L’Italia, ha aggiunto mons. Nozza, direttore della Caritas, non deve rassegnarsi, deve rilanciare il welfare come occasione di sviluppo soprattutto nel sud, dove si sfiorano condizioni drammatiche per oltre il 26 per cento della popolazione. La ricerca offre quindi alcuni suggerimenti di intervento come ad esempio il passaggio dai trasferimenti monetari ai servizi e da una gestione centrale ad una gestione decentrata. Le anticipazioni del dossier, che verrà pubblicato il prossimo ottobre, verranno anche presentate alle istituzioni affinché possano essere spunto di riflessione in vista della prossima finanziaria. (A cura di Francesca Sabatinelli)

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    24 Ore nel Mondo



    Al loro arrivo a Sofia, concessa la grazia ai sei cittadini bulgari estradati dalla Libia - E' cominciata la missione in Medio Oriente del nuovo inviato speciale del Quartetto, Tony Blair. L’ex premier britannico ha incontrato stamani il presidente israeliano Peres
     

    ◊   - Dopo otto anni di dura detenzione, si conclude l’incubo dei sei cittadini bulgari condannati a Tripoli all’ergastolo con l’accusa di avere contagiato con il virus dell’AIDS centinaia di bambini. L’estradizione e l’arrivo, questa mattina, a Sofia, sono stati subito seguiti dall’annuncio della grazia concessa dal presidente bulgaro Gheorghi Parvanov. Il servizio di Iva Mihailova:


    Dopo otto lunghi anni, finalmente il sorriso è tornato sui volti delle cinque infermiere bulgare ed il medico palestinese naturalizzato bulgaro. Condannati all'ergastolo da Tripoli i bulgari sono stati trasferiti a Sofia stamattina dove avrebbero dovuto scontare la loro pena. Ma una volta giunti in patria - accompagnati dalla moglie del presidente francese, Cecilia Sarkozy - hanno subito ricevuto la grazia dal presidente bulgaro, Gheorghi Parvanov. Molti politici, diplomatici, i parenti e centinaia di persone semplici aspettavano le infermiere bulgare all'aeroporto di Sofia per celebrare la fine di una storia tragica, diventata incubo per un Paese intero. Felici ma molto provati sembravano le cinque infermiere, una delle quali è stata portata in braccio nella sala stampa dell'aeroporto. "Non riusciamo a crederci", è stato il primo commento delle infermiere. I bulgari rilasciati sono stati accompagnati subito all'ospedale per controlli medici e poi trasferiti nella residenza del capo dello Stato. Un successo umanitario per l'Unione Europea ed un "momento meraviglioso": così ha definito la riuscita missione diplomatica il commissario europeo, Benita Ferrero Waldner, appena giunta nella capitale bulgara. Secondo il commissario, ora si aprono nuove strade nei rapporti con la Libia. L'accordo per il trasferimento in Bulgaria è stato siglato questa notte tra l'UE e la fondazione Gheddafi con garanzie per le cure ai bambini malati. Si prevede anche una maggiore apertura dell'UE verso la Libia e diversi accordi bilaterali con la Francia. Il lieto fine è stato ottenuto anche grazie al lavoro notevole della moglie del presidente francese, secondo quanto lo stesso Sarkozy ha affermato stamattina in conferenza stampa all'Eliseo. Il presidente francese ha inoltre ribadito che nessuno ha pagato alcuna somma di denaro per il rilascio dei bulgari. Secondo il presidente della commissione europea, Barroso, invece le relazioni finora bloccate tra l'Europa e la Libia ora possono essere normalizzate.


    - E’ cominciata la prima missione in Medio Oriente per il nuovo inviato speciale del Quartetto, l’ex premier britannico Tony Blair. Proveniente dalla Giordania, Blair è arrivato ieri in Israele dove ha incontrato stamani il presidente israeliano, Shimon Peres. Il nostro servizio:


    “Dai colloqui finora avuti con le personalità di governo della regione si ricava la 'sensazione che sia possibile portare avanti il processo di pace''. Lo ha affermato l'inviato del Quartetto in Medio Oriente, Tony Blair, in una conferenza stampa a termine del colloquio col presidente israeliano, Shimon Peres, avvenuto stamani a Gerusalemme. L’ex premier Britannico, per la prima volta nelle vesti di inviato speciale del Quartetto, ha poi ribadito di essere giunto ''per ascoltare e assorbire ciò che dicono gli israeliani e i palestinesi”, aggiungendo infine che “ci saranno altre possibilità per agire''. Blair, ieri, prima di arrivare a Gerusalemme, ha compiuto una sosta di alcune ore a Amman per colloqui col ministro degli Esteri giordano e, una volta giunto in Israele per rilanciare il processo di pace dell’area, si è subito trattenuto con il ministro degli Esteri dello Stato ebraico, Livni. Oggi, l’inviato del Quartetto continuerà il suo ciclo d’incontri, prima vedendo a Ramallah il presidente palestinese, Abu Mazen, per chiudere poi la sera con una cena di lavoro insieme con il premier israeliano, Ehud Olmert.


    - Dopo aver prolungato l’ultimatum per i 23 ostaggi sudcoreani, stamani i talebani si sono fatti vivi di nuovo, dichiarando che l’ostaggio tedesco è ancora in vita, ma specificando che è molto malato - soffre di diabete - e che i guerriglieri non hanno alcun accesso a farmaci. Gli stessi talebani affermano quindi di voler "risolvere velocemente la vicenda". Tra le richieste dei sequestratori, vi è sempre la liberazione di alcuni miliziani rinchiusi nelle prigioni di Kabul, tuttavia il cancelliere tedesco, Angela Merkel, continua ha ribadire che "la Germania non si farà ricattare". Intanto, nell’est del Paese, continuano gli attacchi alle truppe della coalizione internazionale: nelle ultime 24 ore, sono morti sei soldati della NATO. Kabul, invece, ha dato l’addio all'ultimo re dell'Afghanistan, Zahir Shah, morto ieri a 92 anni. I funerali si sono svolti nella moschea principale della città, alla presenza di dignitari stranieri e del presidente, Hamid Karzai.

    - L’emergenza sicurezza in Iraq era al centro dell’incontro di questa mattina tra gli ambasciatori a Baghdad di Stati Uniti e Iran, tornati ad incontrarsi dopo il primo colloquio del 28 maggio scorso. Ma proprio mentre a Baghdad si aprivano i colloqui, il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, riferendosi ad alcune affermazioni degli ultimi giorni dalle autorità americane, ha accusato Washington di muovere ''false accuse'' alla Repubblica islamica ed ha invitato gli Stati Uniti a ''porre fine all'occupazione''. Intanto, sul terreno proseguono le stragi di civili. Stamani, l’esplosione di un’autobomba nei pressi dell’ospedale pediatrico di Hilla - città sciita del famigerato “triangolo della morte” - ha provocato almeno 26 i morti e 80 i feriti. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini.

    - In Pakistan, continuano gli scontri tra le truppe governative e i miliziani filo-talebani. Secondo fonti dell'esercito pakistano, nelle ultime 24 ore, trentacinque combattenti integralisti e due soldati sono morti in combattimenti nelle zone tribali del Wasiristan, regione del nordovest del Paese. La stessa fonte ha precisato che a scatenare la sparatoria sono stati i ribelli, che hanno sparato razzi contro un posto di blocco dell'esercito.

    - Almeno nove militari sono morti, nel nord dello Sri Lanka, in seguito dello scoppio di una mina al passaggio del loro veicolo, diversi sarebbero anche i feriti. A riferirlo sono fonti della polizia locale, secondo cui l'attentato sarebbe da attribuire ai separatisti Tigri tamil. L'attacco giunge a poche ore dall'uccisione di quattro poliziotti nello stesso distretto, attribuita anche in questo caso ai ribelli separatisti.

    - Stando ai risultati finali delle elezioni legislative di domenica scorsa, tre saranno partiti presenti nel prossimo parlamento turco. Il Partito filoislamico AKP del premier Erdogan, con oltre il 46% dei consensi, ottiene 340 dei 550 seggi, mentre il Partito popolare repubblicano, maggiore forza di opposizione del centrosinistra, si aggiudica 112 seggi. Il premier ha dichiarato la vittoria rivendicando la natura democratica del suo governo e promettendo “uno Stato sicuro, democratico e laico”. Erdogan si è poi appellato agli altri partiti, in nome della “collaborazione” necessaria al funzionamento del parlamento e dello Stato. Forte del risultato, Erdogan sarà presto alle prese con la scelta del candidato alla presidenza del Paese. Ad ogni modo, per Erdogan l’obiettivo principale continuerà ad essere l’ingresso nell’Unione Europea.

    - E’ cominciata ieri, a Bruxelles, la Conferenza intergovernativa che dovrà definire l'assetto istituzionale e il Trattato dell’Unione Europea. I lavori, che vedono al tavolo i ministri degli Esteri dei 27, si sono aperti con il “cauto ottimismo” della presidenza portoghese di turno dell'UE, dopo l’accordo raggiunto nel giugno scorso al Consiglio europeo su un documento unico che sostituisca l’ormai naufragata Costituzione comunitaria. Tuttavia, come la Gran Bretagna al vertice UE di giugno, anche la Polonia si appresta a non accettare il carattere vincolante della Carta dei diritti fondamentali nelle discussioni sul futuro Trattato europeo. La conclusione delle riunioni è prevista per dicembre, in modo di permettere ai Paesi membri le ratifiche entro le elezioni europee del 2009.

    - Dopo i morti e gli ingenti danni per il maltempo dei giorni scorsi, in Cina resta alto l’allarme nel centro e nel sud del Paese. Piogge torrenziali continuano, infatti, ad abbattersi sulle province dell’Henan, Anhui e Jiangsu, e si prevede che continueranno a farlo anche nelle prossime 48 ore. Dall’inizio dell’estate, il maltempo ha causato in Cina la morte di oltre 500 persone.

    - In Inghilterra, sono migliaia le abitazioni ancora senza acqua corrente a causa delle inondazioni, considerate, dagli esperti, le più abbondanti degli ultimi 60 anni. Desta poi particolare attenzione la situazione nella città di Gloucester. Il fiume Severn si è alzato fino a soli cinque centimetri dall'argine che protegge il centro della città, minacciando anche un'importante centrale elettrica. La pioggia oggi dovrebbe concedere una tregua, ma per i prossimi giorni la situazione è ancora incerta. (A cura di Marco Guerra)
     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 205

     
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