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Sommario del 20/12/2007

Il Papa e la Santa Sede

  • L’importanza delle religioni nel mondo, il futuro dell’Europa e la situazione in Medio Oriente al centro del colloquio in Vaticano tra Benedetto XVI e il presidente francese Sarkozy
  • Benedetto XVI ai giovani dell'Azione cattolica italiana: seguite Gesù come fece "Nennolina", lungo la "superstrada" che porta alla santità
  • Altre udienze e nomine
  • Domani il Papa incontra la Curia Romana per i tradizionali auguri natalizi
  • Nuovo orario d’apertura dei Musei Vaticani
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Falliti all'ONU i negoziati sullo status del Kosovo
  • Presentato a Roma un nuovo DVD sulla Sindone
  • Si celebra oggi la Giornata dei diritti dei disabili mentali
  • Chiesa e Società

  • “Cristo, nostra speranza”: presentato il logo della visita del Papa negli Stati Uniti
  • Messaggio natalizio dei vescovi venezuelani: il 2008 porti un rinnovato impegno per la giustizia e la pace
  • La presidenza dell’Episcopato argentino incontra il presidente Cristina Fernández de Kirchner
  • Oltre 1400 morti nel 2007 tra gli immigrati africani in fuga attraverso le acque del Golfo di Aden
  • Popolazione in fuga nell’Iraq settentrionale per i bombardamenti turchi
  • Medici Senza Frontiere: si aggrava la situazione umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo
  • Compromesso negli USA per l'estensione dell’assistenza sanitaria pubblica ai bambini poveri
  • Solenni celebrazioni in Cina per la festa dell’Immacolata Concezione
  • Rapporto sullo sfruttamento minorile nel mondo: 191 milioni i bambini coinvolti
  • Ben 122 Paesi parteciperanno alla Fiera Internazionale del Turismo, dal 21 al 24 febbraio, a Milano
  • Seminario annuale della FISM sull’educazione morale del bambino nella scuola d’infanzia
  • Convegno a Roma sulla prevenzione e la promozione della salute nella pratica sportiva
  • Venezia: nasce la Fondazione Studium Marcianum per la promozione di studi e ricerche
  • 24 Ore nel Mondo

  • Vittime a Gaza per nuovi raid israeliani: razzi contro una scuola elementare nella città israeliana di Sderot
  • Il Papa e la Santa Sede



    L’importanza delle religioni nel mondo, il futuro dell’Europa e la situazione in Medio Oriente al centro del colloquio in Vaticano tra Benedetto XVI e il presidente francese Sarkozy

    ◊   Primo incontro, in Vaticano, tra Benedetto XVI e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Nel colloquio di stamani - informa una nota della Sala Stampa vaticana - sono stati affrontati “alcuni temi di comune interesse” riguardanti la situazione della Francia, “evocando i buoni rapporti esistenti tra la Chiesa Cattolica e la Repubblica francese, nonché il ruolo delle religioni”, specie la cattolica, nel mondo. “Particolare attenzione – prosegue la nota - è stata dedicata alla situazione internazionale, con riferimento al futuro dell’Europa, i conflitti in Medio Oriente, i problemi sociali e politici di alcuni Paesi africani e il dramma degli ostaggi”. Per una cronaca di questo incontro in Vaticano, il servizio di Alessandro Gisotti:


    “Santità, Lei parla davvero un ottimo francese”: sono state le prime parole rivolte da Nicolas Sarkozy a Benedetto XVI, che lo ha accolto nella Biblioteca del Palazzo Apostolico con grande cordialità. Il presidente francese è arrivato in Vaticano alle 11.11 con un leggero ritardo rispetto all’orario previsto. Il Papa e Sarkozy hanno scambiato alcune parole in francese, quindi si sono chiuse le porte per il colloquio in forma privata durato circa 25 minuti. Al termine dell’udienza si è svolto il tradizionale scambio dei doni, che ha offerto l’occasione a Sarkozy e al seguito di rivolgere al Papa gli auguri per il Natale e l’Anno Nuovo. Il capo dell’Eliseo ha fatto dono al Papa di tre volumi, tra cui un’edizione antica dell'opera “La joie” e una copia del suo libro-intervista “La République, les religions, l'espérance”. Il Pontefice ha ricambiato con un medaglia del Pontificato. Il presidente francese ha avuto anche un colloquio con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che era accompagnato dall’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Prima di lasciare il Vaticano, Sarkozy si è soffermato in preghiera sulla tomba di Giovanni Paolo II.

     
    Oggi pomeriggio, il presidente Nicolas Sarkozy prenderà possesso del Capitolo del Laterano assumendo il titolo di Canonico d’Onore. Si tratta di un privilegio accordato nel 1604 al re di Francia, Enrico IV, che è perdurato sino ad oggi. Dunque, i capi di Stato francese sono di diritto anche Canonici d’Onore. Secondo tradizione, in occasione di una visita in Vaticano, il presidente della Repubblica francese si reca nella Basilica del Laterano per salutare il cardinale arciprete e il capitolo della Basilica. Un evento che si rinnoverà oggi, quando alle ore 16, il presidente Sarkozy sarà alla Basilica Lateranense per partecipare alla Celebrazione di preghiera per la Francia, una cerimonia presieduta dal cardinale vicario Camillo Ruini, arciprete della Basilica. Nel corso dell'evento è previsto un discorso del capo dell'Eliseo. Dopo la cerimonia al Laterano, il presidente francese sarà ricevuto al Quirinale dal suo omologo italiano, Giorgio Napolitano, quindi avrà un vertice in serata con il premier italiano Prodi e il premier spagnolo Zapatero. Cinquantadue anni, di origini ungherese, Nicolas Sarkozy il 6 maggio 2007 è stato eletto ventitreesimo presidente della Repubblica francese, il sesto della Quinta Repubblica. Sarkozy è il primo capo dello Stato francese nato dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

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    Benedetto XVI ai giovani dell'Azione cattolica italiana: seguite Gesù come fece "Nennolina", lungo la "superstrada" che porta alla santità

    ◊   La santità non ha età e ogni stagione della vita può essere giusta per scegliere con radicalità di amare Gesù, come fece Antonietta Meo, conosciuta da tutti come “Nennolina”, morta in odore di santità a sei anni e mezzo e da pochi giorni riconosciuta dal Papa come Venerabile. L’esempio di Nennolina è stato proposto questa mattina da Benedetto XVI ai giovani dell’ACR, l’Azione cattolica ragazzi, ricevuti in udienza per lo scambio degli auguri natalizi. Il servizio di Alessandro De Carolis:


    Quella della santità è una strada, ma c’è chi ne ha tagliato il traguardo con una eccezionale velocità trasformandola in “superstrada”. E’ l’immagine usata da Benedetto XVI con i giovanissimi dell’Azione cattolica ragazzi. Una delegazione di una quarantina di loro - guidata dal presidente nazionale, Luigi Alici, e dal neoassistente dell’Azione cattolica, il vescovo Domenico Sigalini - è stata ricevuta dal Papa nella Sala del Concistoro per riflettere sul valore della testimonianza cristiana sin da bambini attraverso l’esperienza di una ragazzina romana, Nennolina - peraltro un’iscritta all’Azione Cattolica del suo tempo - che colpita da un male incurabile e straziante seppe costruire, sull’offerta di quella sofferenza a Gesù, una bruciante corsa verso la santità:

     
    “La sua esistenza, così semplice e al tempo stesso così importante, dimostra che la santità è per tutte le età: per i bambini e per i giovani, per gli adulti e per gli anziani. Ogni stagione della nostra esistenza può essere buona per decidersi ad amare sul serio Gesù e per seguirlo fedelmente. In pochi anni, Nennolina ha raggiunto la vetta della perfezione cristiana che tutti siamo chiamati a scalare, ha percorso velocemente la ‘superstrada’ che conduce a Gesù”.

     
    Un’“amica” e un “modello a cui ispirarvi”, perché “speciali” - ha riconosciuto Benedetto XVI - furono la fede, la speranza e la carità di Nennolina. E che la figura di questa bambina romana, vissuta a Roma negli anni Trenta del Novecento, stia particolarmente a cuore al Papa lo si capisce da questa sua ammissione:

     
    “Mi ha fatto piacere che poco fa abbiate citato una bambina, Antonia Meo, detta Nennolina. Proprio tre giorni fa ho decretato il riconoscimento delle sue virtù eroiche e spero che la sua causa di beatificazione possa presto concludersi felicemente (...) Imparate a conoscerla e a seguire i suoi esempi. Penso che anche lei sarà contenta di questo: di essere ancora 'coinvolta' nell’Azione Cattolica!”.

     
    Nell’augurare a tutti il Buon Natale e, in modo speciale a tutta l’Azione cattolica italiana, “di camminare unita e spedita sulla strada di Cristo, per testimoniare, nella Chiesa e nella società”, che la via cristiana, pur impegnativa, “è bella” e “conduce alla vera gioia, Benedetto XVI ha concluso invitando giovani e adulti dell’Associazione a tenere lo sguardo su Gesù “Via”, secondo lo slogan scelto dai giovani ACR per il 2008:

     
    “Gesù è la strada che conduce alla vera vita, la vita che non finisce mai. E’ una strada spesso stretta e in salita ma, se uno si lascia attrarre da Lui, è sempre stupenda, come un sentiero di montagna: più si sale e più è possibile ammirare dall’alto nuovi panorami, più belli e vasti (…) L’importante è non smarrirsi, non perdere il sentiero, altrimenti si rischia di finire in un burrone, di smarrirsi nel bosco! Cari ragazzi, Dio si è fatto uomo per mostrarci la via, anzi, facendosi bambino, si è fatto lui stesso 'via', anche per voi ragazzi: è stato come voi, ha avuto la vostra età. Seguitelo con amore, mantenendo ogni giorno la vostra mano nella sua”.

     
    E’ stata dunque la brevissima, ma spiritualmente straordinaria, parabola esistenziale di “Nennolina” a dominare l’udienza di Benedetto XVI ai giovani dell’Azione cattolica italiana. A lei è stata intitolata un’Associazione della quale fa parte anche padre Simone Fioraso, priore della Basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme, nella quale riposano le spoglie di Antonietta Meo. Ascoltiamolo nell’intervista di Luca Collodi:


    R. - L’Associazione è nata per portare avanti la causa di Nennolina, ma anche perché erano tante le lettere che ricevevamo, le e-mail, le richieste di informazione su di lei.

     
    D. - Lei, padre Simone, è vicepostulatore della Causa ed è anche parroco priore della Basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme dove è sepolta ...

     
    R. - Sì, dove abbiamo traslato il corpo il 5 luglio del 1999.

     
    D. - La gente si ferma davanti alla tomba di questa bambina?

     
    R. - Non abbiamo bisogno di indicarla, si può dire che la trovano da soli e si fermano volentieri. Forse perché è una bambina, forse perché suscita simpatia, forse perché la sua storia commuove ed emoziona, ma forse perché emana qualche cosa da questa figura di bambina, da questa tomba, che tutti percepiscono e che non può sfuggire all’attenzione.

     
    D. - Ci sono pellegrinaggi che arrivano su questa tomba anche dall’estero ...

     
    R. - Sono arrivati dalla Germania, dalla Francia... Ma abbiamo anche delle opere dedicate ad Antonietta Meo. In Cina, abbiamo una suora che si chiama suor Nennolina, che dopo aver conosciuto questa bambina ha preso il nome suo. In Perú, è nato un orfanotrofio, in Messico è conosciutissima anche per la nostra presenza cistercense...

     
    D. - Come si può iniziare un percorso per una Causa di canonizzazione con soli sei anni di vita sulle spalle? Cioè, come può una bambina diventare santa?

     
    R. - Penso che la grazia, se uno la lascia operare dentro di sé, porta certamente effetti insperati e il Papa, con questa dichiarazione di Venerabilità, afferma proprio che in una bambina c’è tutta la pienezza della grazia. Nennolina ci dimostra che ha potuto vivere la fede, la speranza e la carità con una forza, con un entusiasmo, con una passione per Gesù che sono frutto della grazia del Battesimo che entra in noi e ci trasforma: ci modifica indipendentemente, spesso, da chi ci sta intorno, anche se i genitori di Nennolina sono stati certamente importanti per lei, per la sua educazione, per ciò che le comunicavano, per come l’hanno aiutata a vivere.

     
    D. - Ci sono parenti di Nennolina ancora in vita?

     
    R. - Sì, c’è la sorella, Margherita, che abita ancora nella casa dove Nennolina è nata e dove la famiglia ha sempre vissuto, in Via Statilia, qui, nella parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme.

     
    D. - Qual è stata la reazione della famiglia, ma anche la sua, dopo aver appreso del Decreto del Papa sulle virtù eroiche di Nennolina?

     
    R. - Margherita è una persona molto riservata ma ha gioito molto in cuor suo, io penso, per questa notizia. E per noi, è stato molto importante perché ha risvegliato molto di più l’attenzione alla fede, alla verità, anche all’importanza della stessa Basilica, che custodisce le spoglie di Antonietta.

     
    D. - Che cosa succederà, ora?

     
    R. - L’iter che seguiremo sarà certamente quello di verificare ciò che viene chiamato miracolo - se sia vero o meno - e poi certamente cercheremo di andare avanti mantenendo viva la devozione e l’amore e la passione per Antonietta Meo.

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    Altre udienze e nomine

    ◊   Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina anche il cardinale Luigi Poggi, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa;  il signor Darko Tanasković, ambasciatore di Serbia, in visita di congedo; il signor Mohammad Javad Faridzadeh, ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, in visita di congedo.

    In Benin, il Santo Padre ha nominato vescovo di Abomey il rev. Eugène Cyrille Houndékon, del clero di Cotonou, segretario generale della Conferenza episcopale del Benin. Il rev. Eugène Cyrille Houndékon è nato il 28 gennaio 1960 a Cotonou ed è stato ordinato sacerdote il 5 luglio 1986, per l’Arcidiocesi di Cotonou. A Roma ha conseguito la laurea in Utroque Iure presso la Pontificia Università Lateranense.

    Quindi, ha nominato membro della Congregazione per la Dottrina della Fede mons. Gerhard Ludwig Müller, vescovo di Regensburg (Germania).

    Infine, ha nominato consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede il padre salesiano Aimable Musoni, docente presso la Pontificia Università Salesiana in Roma.

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    Domani il Papa incontra la Curia Romana per i tradizionali auguri natalizi

    ◊   Domani mattina, dopo aver assistito, nella Cappella Redemptoris Mater, alla Terza Predica dell’Avvento di padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, il Papa accoglierà nella Sala Clementina in udienza i cardinali, la Famiglia Pontificia, la Curia e la Prelatura Romana per la presentazione degli auguri natalizi. La Radio Vaticana seguirà in diretta questo evento a partire dalle 10.55 sull’onda media di 585 kHz e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz.

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    Nuovo orario d’apertura dei Musei Vaticani

    ◊   In attesa di realizzare il progetto di rinnovamento della gestione dei flussi turistici, attualmente in corso di definitivo perfezionamento, a partire dal 2 gennaio 2008, i Musei Vaticani saranno aperti per tutto l’anno dalle ore 8.30 alle ore 18.00 (ultimo ingresso ore 16.00). Per il mondo internazionale della cultura, si tratta di una grande opportunità, perché regalare due ore in più di Raffaello e Michelangelo, oltre che degli innumerevoli tesori che fanno parte dei nostri musei, non potrà che essere una notizia felice per tutti. Questa apertura prolungata, che consentirà ai milioni di pellegrini e turisti una più agevole visita dei Musei Vaticani, ha comportato un aumento dei costi di gestione. Di conseguenza, ci sarà un incremento di un euro del biglietto intero (da 13 a 14 euro). Rimarrà invece invariato il costo del biglietto ridotto (8 euro) per gli studenti e i pellegrini. (A cura di Giovanni Peduto)

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Il ruolo della letteratura nella critica del totalitarismo: in cultura un articolo di Adriano Dell'Asta dal titolo “Ciò che l'arte non ha sfiorato presto o tardi morirà”.

    Andrea Possieri recensisce l'ultimo libro di Andrea Graziosi su l'URSS di Lenin e Stalin, ovvero l'impero dove la barbarie era virtù.

    “E' più facile uscire dall'inferno di Dante che dalla Russia sovietica” è il titolo dell'articolo di Gaetano Vallini sull'opera di Ante Ciliga “Nel paese della grande menzogna”.

    Tra le notizie internazionali in rilievo la questione del Kosovo, sulla quale l'ONU continua a essere divisa.

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    Oggi in Primo Piano



    Falliti all'ONU i negoziati sullo status del Kosovo

    ◊   Nulla di fatto all’ONU sulla delicata questione del futuro status del Kosovo, la provincia serba a maggioranza albanese, amministrata dalle Nazioni Unite dal ’99. Mentre i kosovari continuano a ventilare l'ipotesi di una indipendenza unilaterale da Belgrado, ieri a New York, alla riunione del Consiglio di Sicurezza, presieduta dall’Italia, è rimasto quello che il ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema ha definito “un profondo dissenso”. Il servizio è di Elena Molinari:


    Il dossier Kosovo lascia il Palazzo di Vetro con un nulla di fatto e torna nelle mani dell’Unione Europea. La riunione a porte chiuse di ieri al Consiglio di Sicurezza dell’ONU si è infatti conclusa senza un compromesso tra la Serbia e la provincia a maggioranza albanese, e con la constatazione che ci sono dissensi molto profondi. Particolarmente dura la posizione del primo ministro serbo Kostunica, che ha definito un’eventuale indipendenza del Kosovo un precedente pericoloso che rischia di mettere in permanente pericolo la pace e la stabilità del mondo. Ma il fallimento della tappa di New York non impedisce all’Unione Europea di andare avanti con il programma di dispiegamento di una forza civile e di polizia dall’inizio del 2008, per sostituire la missione ONU, ora presente, nonostante il ‘no’ della Russia. Secondo europei ed americani, infatti, la risoluzione 1244 dell’ONU autorizza una tale missione. Tocca ora dunque all’Europa partire presumibilmente da febbraio, dopo le elezioni politiche serbe, per prepararsi all’indipendenza di fatto kosovara, senza poter però contare sull’avallo giuridico dell’ONU. (Da New York, Elena Molinari per la Radio Vaticana)

     
    Sul perché del fallimento del dibattito all’ONU sul Kosovo, Giada Aquilino ha intervistato Roberto Morozzo Della Rocca, docente di Storia dell’Europa orientale all’Università Roma Tre ed esperto di questioni kosovare:

     
    R. – E’ il punto finale di un lungo muro contro muro che c’è stato fra serbi ed albanesi. Lo possiamo vedere in tutta la trattativa diplomatica dell’ultimo anno, ma in realtà sappiamo poi che c’è un contrasto irriducibile da almeno 100 anni nella regione fra i due popoli. Gli albanesi non vogliono nulla se non l’indipendenza e i serbi vogliono invece tutto ma non l’indipendenza.

     
    D. – Per Kostunica l’indipendenza dei kosovari sarebbe una violazione della Carta dell’ONU; gli albanesi si dicono esausti da decenni di guerra e di isolamento. Ma il piano dell’inviato ONU Ahtisaari, che prevede un’indipendenza supervisionata, quanto è realizzabile oggi?

     
    R. – E’ difficile dire la sostenibilità. Questo è il problema, la sostenibilità politica ed economica. Ma di fatto ci sarà la dichiarazione di indipendenza: la faranno gli albanesi sostenuti dagli Stati Uniti e da una parte dei Paesi europei. L’Unione Europea è divisa: 20 Stati su 27 sono favorevoli e 7 sono contrari. Si vedrà poi cosa accadrà nella comunità internazionale.

     
    D. – Sul terreno, invece, cosa accadrà?

     
    R. – Il dubbio sollevato da parecchi è quello di una reazione militare serba. In realtà il governo serbo ha dichiarato che non reagirà militarmente. Alcuni pensano, però, che tenterà di occupare la striscia nord con Mitrovica, dove esiste effettivamente una maggioranza di abitanti serbi e che avrebbe potuto essere – proprio questa striscia – oggetto di una compensazione nelle trattative che non è stata però offerta ai serbi.

     
    D. – L’Unione Europea invierà una missione civile in Kosovo. Ora la questione è responsabilità dell’Europa e della NATO. Che missione sarà?

     
    R. – E’ una missione di aiuto amministrativo e per l’ordine pubblico per la formazione dei quadri e della Polizia. Questa missione è necessaria se si vuole fare una indipendenza condizionata. La condizione è questa: che gli albanesi non siano soli e siano un po’ controllati, soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle minoranze.

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    Presentato a Roma un nuovo DVD sulla Sindone

    ◊   Ieri pomeriggio, presso il Centro Russia Ecumenica a Roma, è stato presentato il DVD “La Sacra Sindone. La Storia”, una docufiction di Francesca Saracino, edita da Mimep-Docete. All’incontro ha partecipato anche la sindonologa Emanuela Marinelli. Entrambe sono state intervistate da Rosario Tronnolone. A Francesca Saracino ha domandato perché abbia scelto di raccontare la storia della Sindone attraverso una docufiction:


    “Ho voluto raccontare il viaggio di qualcosa di straordinario, il viaggio di un oggetto che ha una presenza lunghissima nella storia: si tratta infatti di 2000 anni di storia. Ho cercato di farlo nella maniera più immediata possibile. Da qui la scelta della docufiction, perché la docufiction utilizzando gli attori, riesce ad arrivare ad un maggior impatto visivo su un pubblico di più vasta fascia d’età: dal bambino fino alla persona più anziana. Perché il documentario di per sé è abbastanza pesante da seguire, documentando – soprattutto quelli storici – cose storiche e quindi a volte fa calare l’attenzione e non viene preso in considerazione dalle fasce più giovani. Invece utilizzando la fiction e quindi utilizzando gli attori, un messaggio così potente, così importante come quello della Sindone, e comunque un viaggio così complicato come quello della Sindone da Gerusalemme fino a Torino, arriva in maniera molto più semplice, visibilmente più bella, a tutti: bambini, adulti e persone anziane”.

    Si sente parlare spesso del “mistero” della Sindone, ma gli studi sulla Sindone ci offrono già diverse certezze. Ce lo conferma la professoressa Emanuela Marinelli:

    “Certamente questo lenzuolo ha avvolto il cadavere di un uomo che è stato flagellato, coronato di spine, crocifisso e sepolto, proprio come descrive il Vangelo. Non solo: tutte le ricerche scientifiche convergono nel dirci che questo telo funerario ha tutte le caratteristiche di un vero tessuto mediorientale, un telo che è stato usato per una sepoltura giudaica nel I secolo in Palestina. Quindi, tutto concorda per l’autenticità. L’unica nota stonata è stata nel corso degli anni il carbonio 14, che, però, noi oggi possiamo spiegare. Possiamo spiegare il fallimento di questa prova per l’inquinamento e per un rammendo invisibile che era presente nell’angolo dal quale fu tratto il campione. Quindi, possiamo dire oggi che tutto concorda per l’autenticità. A questo punto, allora, questo lenzuolo ci riattualizza questa storia importantissima, perché è l’evento che ha diviso la storia: la presenza di Cristo vicino a noi. La Sindone è come un quinto Vangelo, perché ci documenta tutto fino al momento della scomparsa del corpo. Rimane questa traccia misteriosa e il mistero di questa immagine. Nessun cadavere lascia mai un’immagine di sé. Mentre noi abbiamo tutte le prove, ormai assodate, del sangue, delle polveri, dei pollini della Palestina, dell’aragonite delle grotte di Gerusalemme. Tutto ci porta lì, in quella grotta, alla soglia di quell’evento. Il corpo non rimane nel lenzuolo: anche questo viene documentato. Il sangue si era parzialmente ridisciolto a contatto di questo lenzuolo inumidito di olio profumato. Quindi, le ferite, le croste delle ferite si erano rammorbidite, si erano disciolte. Il sangue ha macchiato il lenzuolo e non c’è segno di spostamento, di trascinamento. E’ proprio come se il corpo fosse scomparso da dentro, lasciando oscura, ma illuminante, una traccia che è un’immagine in negativo del corpo stesso, che gli scienziati sanno spiegare solo come un flash di radiazione, una luce che ha inscurito i fili, che li ha ingialliti come si ingiallisce una tela all’esposizione della luce. Ricordando l’evento del Tabor, dove il volto di Gesù brillò come il sole – così ci dice l’evangelista – alcuni scienziati, fisici e medici, hanno ipotizzato che il momento della Resurrezione abbia comportato anche un’emissione di luce e di energia che ha impressionato il telo. Certamente, la Sindone ci lascia alle soglie di questo evento della Resurrezione con questa immagine affascinante che parla con l’immediatezza appunto dell’immagine. E’ la foto di un evento. Come diceva il compianto Orazio Petrosillo è “la fotonotizia dal Calvario”. Quindi, noi abbiamo questo evento importantissimo della passione, morte, sepoltura, ma anche uno spiraglio di luce sulla Resurrezione. Per questo la Sindone parla direttamente al cuore di chi medita sulla Sindone, di chi la osserva.

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    Si celebra oggi la Giornata dei diritti dei disabili mentali

    ◊   Colpisce a vari livelli e in modo crescente. Solo in Italia interessa il 20 % circa della popolazione, soprattutto tra i 18 e i 45 anni. E’ il disagio mentale. Oggi si celebra la 36° Giornata dedicata dall’ONU ai diritti di chi soffre di handicap mentali, “una vera e propria emergenza socio-sanitaria” secondo le parole di Benedetto XVI. Se molte associazioni denunciano la carenza di interventi legislativi e di sostenibilità finanziaria dei servizi pubblici, gli psichiatri in materia di diritti sono più ottimisti, come conferma la microfono di Gabriella Ceraso il prof. Carmine Munizza già presidente della Associazione italiana di psichiatria:


    R. – Parliamo, ovviamente, di patologie molto gravi, come la schizofrenia, che sono patologie che hanno bisogno di un trattamento a lunghissimo termine e, quindi, sono in grado di condizionare la vita di una famiglia. Su questo non c’è dubbio. Perché ci sono dei casi in cui dalla schizofrenia si guarisce dopo una prima crisi, ma oltre il 50 per cento ha delle ricadute, dei peggioramenti e quant’altro. Quindi, che ci sia un peso sulle famiglie è indiscutibile. E’ un dato oggettivo, come per tutte le patologie croniche. Un malato psichiatrico, che ha grossi problemi di assistenza, può vivere molto a lungo. Quindi, il peso per le famiglie è sicuramente grande.

     
    D. – Quindi, cosa si fa e che cosa si potrebbe ancora fare?

     
    R. – Le famiglie quando si lamentano hanno ragione. E’ una sofferenza, rispetto al loro congiunto, rispetto al tempo che devono spendere nei confronti del loro congiunto, rispetto a tutto. E’ una situazione molto difficile e complicata. Ci sono servizi per situazioni in cui i pazienti possono stare a casa e sono in grado di usare prestazioni e di avere un’assistenza ambulatoriale e domiciliare, servizi che hanno le strutture e il personale adatto. Nelle situazioni in cui la famiglia non c’è o le situazioni del paziente sono tali da non poter stare in famiglia, bisogna ricorrere alle strutture intermedie che, ripeto, per quanto riguarda la psichiatria sono a carico del Servizio sanitario nazionale.

     
    D. – Ricchi e poveri, Nord e Sud, per i disabili mentali ci sono differenze?

     
    R. – E’ chiaro che le condizioni sociodemografiche, le condizioni socioeconomiche disagiate, in qualche modo, incidano sull’esplosione di situazioni psichiatriche gravi. Le faccio un esempio. Probabilmente sia lei che io abbiamo una struttura biologica tale che se non ci capita niente nella vita, probabilmente non si manifesta niente. Ma se ci capitano degli eventi stressanti e si fa abuso di sostanze e quant’altro, questa situazione latente può esplodere. E’ chiaro che in condizioni sociodemografiche più infelici, più povere, è più facile che questa situazione di eventi stressanti legati all’esistenza possa far esplodere situazioni di crisi. Non è che la povertà sia in qualche modo causa di malattia, ma può provocare una situazione di accelerazione rispetto alla situazione esistenziale, che se non ci fosse questa situazione contestuale sfavorevole, probabilmente l’evento patologico non si manifesterebbe mai.

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    Chiesa e Società



    “Cristo, nostra speranza”: presentato il logo della visita del Papa negli Stati Uniti

    ◊   “Cristo, nostra speranza. Papa Benedetto XVI. Viaggio apostolico negli Stati Uniti – 2008”. Così si legge nel logo ufficiale della visita che il Santo Padre compirà negli Stati Uniti, nelle dicesi di New York e Washington, dal 15 al 20 aprile del prossimo anno, come annuncia un comunicato della Conferenza episcopale statunitense. Il logo, pubblicato con le scritte in inglese e spagnolo, è stato presentato ieri, ed è scaricabile dal sito www.uspapalvisit.org/mediakit/ . Autrice del logo è Donna Hobson, direttrice delle pubblicazioni presso l'Università Cattolica d'America (CUA). Come spiegano i vescovi cattolici statunitensi, tema centrale sottolineato nel logo è l'Enciclica "Spe salvi", pubblicata il 30 novembre 2007, laddove si afferma che Cristo è la nostra grande speranza e in Lui troviamo le forze per sostenere tutte le prove. Padre David O'Connell, presidente della CUA si è detto "lieto del lavoro volontario nonché dei servizi” offerti dall’Università per progettare il logo, scelto dalla Conferenza episcopale statunitense. "Siamo in impaziente attesa del Pontefice, in particolare, della sua visita al nostro campus. Vogliamo contribuire al suo successo in ogni modo possibile", ha aggiunto padre David O'Connell. (R.G.)

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    Messaggio natalizio dei vescovi venezuelani: il 2008 porti un rinnovato impegno per la giustizia e la pace

    ◊   Un accorato invito a tutti i venezuelani ad “intensificare in queste feste la preghiera personale e comunitaria”, con richieste specifiche per il Venezuela e con il desiderio di un nuovo anno 2008 “di incontro, di lavoro per la giustizia e di rinnovato impegno per la pace”, è contenuto nel messaggio per il Santo Natale della Conferenza episcopale venezuelana. Nel messaggio, intitolato “Natale di incontro, pace e speranza”, i vescovi chiedono alla popolazione “gesti concreti di avvicinamento, di dialogo e di riconciliazione” e ringraziano tutti i venezuelani “per l’esemplare giornata elettorale vissuta lo scorso 2 dicembre”. In particolare, il messaggio prende positivamente atto del “comportamento pacifico e gioioso della cittadinanza, per l’attesa paziente ed attiva di fronte al ritardo nella pubblicazione dei risultati e per il rispetto degli stessi risultati da parte delle autorità”. Per i presuli la giornata del 2 dicembre “segna l'inizio di una nuova tappa della nostra democrazia”, con la quale si è aperta la sfida a “superare la polarizzazione e lo scontro, mettendoci a lavorare uniti per concretizzare, in Venezuela, ‘lo Stato democratico e sociale di diritto e giustizia’”, che ha per valori la vita, la libertà, la giustizia, l‘uguaglianza, la democrazia, la responsabilità sociale, la preminenza dei diritti umani, l’etica ed il pluralismo politico, proprio come prevede la Costituzione del Paese. “Siamo ancora una volta convinti - si legge nel testo - che l’unica strada per costruire un Venezuela unito è quella del dialogo aperto e costruttivo, del perdono e dell’incontro; perciò, rinnoviamo la nostra permanente disponibilità a contribuire alla realizzazione dell’unità tra i venezuelani”. Infine, l’Episcopato invita anche a respingere la dannosa anticultura dell’insulto e dell’umiliazione dell’avversario che si è imposta nel Paese. A tal proposito, i vescovi manifestano la loro solidarietà all’arcivescovo di Caracas, il cardinale Jorge Urosa Savino, per le aggressioni fisiche e verbali subite lo scorso 7 gennaio "perché attentano ai diritti fondamentali della persona, ritenuti sacri nella nostra Costituzione”. I vescovi colgono anche l’occasione per rivolgere il loro ringraziamento al Santo Padre per il messaggio di vicinanza e solidarietà che ha inviato al cardinale. (A cura di Luis Badilla)

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    La presidenza dell’Episcopato argentino incontra il presidente Cristina Fernández de Kirchner

    ◊   Una copia del libro “Gesù di Nazaret” di Benedetto XVI e del “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” sono state donate, ieri, al capo di Stato argentino, la signora Cristina Fernández de Kirchner, durante la visita di cortesia della presidenza della Conferenza episcopale argentina. Insieme al presidente, l’arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Jorge Mario Bergoglio c’erano mons. Luis Villalba, arcivescovo di Tucumán e mons. Agustín Radrizzani, vescovo di Lomas de Zamora, vice presidenti dell’episcopato, e il segretario generale mons. Sergio Fenoy, vescovo di San Miguel. I presuli oltre a presentare al capo di Stato gli auguri di buon Natale da parte della Chiesa e dei cattolici hanno ribadito quanto avevano scritto in una breve lettera alla signora Cristina Fernández de Kirchner al momento della sua elezione auspicando molti successi a beneficio dell’intero popolo argentino. I vescovi hanno inoltre illustrato le conclusioni della recente 93ma. Assemblea plenaria dell’Episcopato contenute nell’esortazione pastorale, pubblicata lo scorso 28 aprile. Durante l’incontro sono stati sottolineati alla presidente alcuni dei punti più rilevanti ritenute “le sfide future principali”. Al centro di queste grandi sfide, hanno rammentato i presuli c'è la vita, "primo dei diritti umani", da difendere sempre in ogni stadio del suo sviluppo. Segue la famiglia, "fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna", da ritenere senza equivoci "la cellula base della società e prima responsabile dell'educazione dei figli". Anche la difesa e realizzazione del bene comune fa parte di queste priorità. Tale bene sostiene e rinforza la democrazia e il corretto funzionamento della necessaria autonomia tra i poteri dello Stato. I presuli argentini hanno ribadito una loro preoccupazione molto pressante: l'esclusione sociale. Nonostante i progressi nell'ambito della crescita economica hanno ricordato che c'è troppa povertà ed iniquità. Sono troppi gli argentini esclusi dai benefici della crescita e della ricchezza. "Una società non cresce soltanto, quando si rinforza la sua economia", avevano scritto i vescovi nell’esortazione d’aprile, aggiungendo: "Cresce soprattutto, quando aumenta la sua capacità di dialogo e la sua capacità di costruire consenso attorno al bene comune". Infine, nell’incontro si è anche ricordato il grande compito della riconciliazione, sottolineando che ancora c'è molta "frammentazione" accompagnata spesso da "impunità, scontri e risentimenti". Va ricordato che nel documento conclusivo della 93ma Plenaria dell’Episcopato i vescovi hanno sottolineato: "Occorre che tutti gli argentini, soprattutto i cristiani, scoprano meglio ancora la propria vocazione al servizio del bene comune - passando dall’essere ‘abitanti’ all’essere ‘cittadini’ - corresponsabili della vita sociale e politica, aiutati dagli insegnamenti della Dottrina sociale della Chiesa”. (A cura di Luis Badilla)


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    Oltre 1400 morti nel 2007 tra gli immigrati africani in fuga attraverso le acque del Golfo di Aden

    ◊   Capovolta sabato scorso a largo dello Yemen un’imbarcazione che trasportava 148 persone. Morte almeno 58 persone, di cui 54 etiopi e 4 somali, mentre ne restano disperse ancora 37. Cinquantatré persone in totale sono riuscite a raggiungere la costa. Domenica, un’altra barca con a bordo 270 persone ha urtato uno scoglio proprio di fronte ad una spiaggia yemenita, spezzandosi in tre parti. Almeno 173 persone sono arrivate a terra, ma molte delle altre sono annegate, inclusi diversi bambini che si trovavano a bordo. Non si conosce il numero preciso di persone che hanno perso la vita. I superstiti di entrambe le imbarcazioni hanno ricevuto cure mediche, acqua e cibo da Medici Senza Frontiere (MSF) e da SHS, il partner locale dell’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati (ACNUR), prima di essere trasportati al centro di accoglienza di Mayfa'a. “Quest'anno è stato particolarmente tragico – riferisce l’ACNUR - dato che più di 1.400 persone sono morte nel 2007 nel Golfo di Aden, mentre oltre 28.300 sono arrivate a riva su 300 barche”. Tra i superstiti dello Yemen nel 2007, più di 18mila e 500 hanno cercato un'assistenza iniziale da parte dell'ACNUR, mentre circa diecimila sono stati assistiti nel campo profughi di Kharaz, vicino ad Aden. Nel corso dell'ultimo anno, l'ACNUR ha intensificato le sue attività nello Yemen con un'operazione da 7 milioni di dollari che prevede un aumento del personale, maggiore presenza sul campo, più assistenza, fornitura di ricoveri aggiuntivi per i rifugiati nel campo di Kharaz e programmi di addestramento per la guardia costiera ed altri funzionari. (C.C.)

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    Popolazione in fuga nell’Iraq settentrionale per i bombardamenti turchi

    ◊   L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR) esprime grave preoccupazione per gli spostamenti forzosi di popolazione nell'Iraq settentrionale, causati dai bombardamenti incessanti della Turchia. L’ACNUR ha inviato aiuti umanitari urgenti, che sono stati distribuiti martedì scorso. Gli sfollati, all’interno dei due governatorati di Sulaymaniah e Erbil, sono scappati verso aree più sicure per evitare i bombardamenti che hanno già colpito 10 villaggi. E’ stata uccisa una donna, ferite alcune persone e distrutti sei ponti che collegavano i diversi villaggi fra di loro. Distrutta anche una scuola locale e uccisi più di 200 capi di bestiame. L’ACNUR è stato anche informato che ogni famiglia ha lasciato nel villaggio abbandonato un rappresentante per non lasciare incustodito il bestiame. I bombardamenti nell’area di Sangasar Pishdar stanno causando ulteriori movimenti di popolazione. Su richiesta del Governo Regionale del Kurdistan (KRG), sono stati inviati dall’ACNUR ulteriori aiuti come coperte, materassi, teli di plastica e stufe. L’urgente necessità di kerosene sarà invece fornita dal KRG stesso. Un totale di 2,4 milioni iracheni sono sfollati interni nel loro stesso Paese, mentre altri 2,2 milioni di iracheni sono fuggiti in Stati limitrofi, principalmente in Siria ed in Giordania. (C.C.)

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    Medici Senza Frontiere: si aggrava la situazione umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo

    ◊   La popolazione del Congo vive condizioni di drammatica vulnerabilità: lo denuncia Medici Senza Frontiere (MSF), in un comunicato reso noto ieri. “Con l’intensificarsi del conflitto armato nella provincia orientale del Nord Kivu – riferisce la nota - sono aumentati anche i continui spostamenti di popolazione”. “Nei nostri programmi di assistenza sanitaria a Masisi e Rutshuru siamo testimoni ogni giorno di una situazione allarmante”, afferma Colette Gardenie, capo missione di MSF. “Molti sfollati sono dovuti fuggire diverse volte negli ultimi anni. Le difficoltà ad avere accesso alle cure, la malnutrizione, le epidemie e le violenze contro i civili ci dicono che le persone qui sono estremamente vulnerabili”. Alcune organizzazioni umanitarie sono state costrette a sospendere le loro attività di sostegno a causa dei combattimenti; per cui i centri di salute non stanno ricevendo più rifornimenti. Gli sfollati hanno perso anche le loro fonti naturali di sostentamento, perché impossibilitati a coltivare le loro terre. Ne consegue un’inevitabile malnutrizione e il diffondersi del colera nella regione. Nel centro nutrizionale gestito da MSF a Nyanzale ogni giorno affluiscono circa 125 bambini in gravi condizioni. Nel nuovo centro nutrizionale aperto da metà ottobre a Masisi sono stati già curati circa 700 bambini, ma, conclude Colette Gardenie, “temiamo che la situazione peggiori nelle prossime settimane”. Ma la preoccupazione più grave è il diffondersi del colera che senza adeguate cure può essere mortale nel 50 per cento dei casi. A Rutshuru, da metà novembre, oltre 1200 persone sono state curate dal team di MSF, che per la prima volta si sono trovati a dover affrontare un’epidemia di colera in questa zona. (C.C.)

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    Compromesso negli USA per l'estensione dell’assistenza sanitaria pubblica ai bambini poveri

    ◊   Una mediazione che è costata cara a 3 milioni e 400 mila bambini. Ponendo fine a mesi di impasse con la Casa Bianca, la Camera dei Rappresentanti USA ha approvato ieri una legge che estenderà fino al marzo 2009 il programma di assistenza sanitaria pubblica a circa 6 milioni e 600 mila bambini poveri. Il Senato aveva approvato la legge martedì scorso e la Casa Bianca ha reso noto che il presidente la firmerà. George W. Bush aveva infatti posto il veto, il 3 ottobre scorso, ad un’altra legge approvata dal Congresso che prevedeva di allargare l'assistenza sanitaria a 10 milioni di bambini, un progetto troppo costoso che - secondo la Casa Bianca - avrebbe spinto più bambini a ricorrere all'assistenza pubblica invece di rivolgersi a quella privata. Il presidente USA si era anche opposto ad aumentare le tasse sul tabacco per reperire i fondi per finanziare l’ampliamento del Programma pubblico di assistenza sanitaria ai bambini. La nuova legge rinvia inoltre di 6 mesi un previsto taglio di stipendio per i medici del programma di assistenza 'Medicare', concedendo invece un aumento dello 0,5 per cento. (R.G.)

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    Solenni celebrazioni in Cina per la festa dell’Immacolata Concezione

    ◊   Solenni feste per l’Immacolata Concezione si sono celebrate in Cina, dove le numerose chiese a Lei dedicate testimoniano la profonda devozione popolare alla Madonna. La solennità – come riporta l’Agenzia Fides - è stata celebrata dalla comunità cattolica cinese in comunione con il Papa e con la Chiesa universale attraverso molteplici iniziative. A Pechino, dove la Cattedrale dell’Immacolata, “Nan Tan”, è un importante punto di riferimento della vita dei cattolici e attuale sede del vescovo, mons. Giuseppe Li Shan, la Vergine è stata festeggiata con una solenne celebrazione. Nelle chiese di periferia dedicate all’Immacolata Concezione è stata celebrata anche l’Unzione degli anziani e degli infermi per garantire a tutti l’eterna compagnia della Vergine. Nella parrocchia di Ji Zhou, nella diocesi di Yi Chang, il nuovo vescovo ha celebrato la Santa Eucaristia con altri 36 sacerdoti per commemorare i 100 anni della fondazione. Alla solenne Eucaristia hanno partecipato migliaia di fedeli, esortati a vivere la devozione verso la Vergine Immacolata ed accogliere il Bambino Gesù secondo lo spirito cristiano. Ad Hong Kong, la Cattedrale dedicata alla Vergine, ha festeggiato i suoi 120 anni; la Cattedrale arcidiocesana di Tai Pei, sempre dedicata all’Immacolata, ha celebrato invece i suoi 46 anni di fondazione. Per l’occasione, il nuovo vescovo, mons. Hong Shan Chuan, ha presieduto la sua prima solenne cerimonia davanti a centinaia di fedeli, sollecitando in modo particolare l’impegno per l’evangelizzazione. (C.C.)

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    Rapporto sullo sfruttamento minorile nel mondo: 191 milioni i bambini coinvolti

    ◊   Sarebbero 191 milioni i minori nel mondo costretti al lavoro forzato. Tra questi 8,4 milioni i bambini che vivono in condizione di schiavitù, soprattutto nelle aree più colpite dalla povertà, quali Asia, America Latina e Africa e che diventano oggetto di attività illecite, prostituzione e pornografia. Nel contesto europeo l’Italia resta 'maglia nera' sul fronte dello sfruttamento minorile con circa 500 mila bambini coinvolti. Tra questi sempre di più sono i minori stranieri, quasi 80 mila soprattutto cinesi, considerati i soggetti più esposti al fenomeno. Sono queste solo alcune delle evidenze emerse dal rapporto Ires Cgil e Save the Children presentato questa mattina a Roma. Diversi i motivi alla base di questo problema, primo su tutti l’innalzamento del limite di povertà e del tasso di disoccupazione, che determina nella maggior parte dei casi un precoce abbandono dell’istruzione obbligatoria. Per questi motivi ha spiegato, Agostino Megale, presidente Ires Cgil, è necessaria una maggiore attenzione sulle azioni da compiere, in vista della Nuova Carta di Impegni contro il lavoro minorile, che verrà approvata nel 2008. Ma urge anche implementare e diffondere secondo Valerio Neri, direttore generale di Save The Children, “una coscienza dei diritti, base fondamentale per il radicarsi di una cultura a difesa dell’infanzia”. (A cura di Cecilia Seppia)

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    Ben 122 Paesi parteciperanno alla Fiera Internazionale del Turismo, dal 21 al 24 febbraio, a Milano

    ◊   Il mondo in mostra alla fiera di Milano: saranno 122 i Paesi che parteciperanno alla 28ma edizione di Bit – Borsa Internazionale del Turismo, dal 21 al 24 febbraio 2008. Sempre più internazionale e ricca di appuntamenti la rassegna. Crescono le grandi aree di Bit: quattro padiglioni dedicati all’Italia, due a “Tourism collection” e due riservati al mondo; debutta invece la novità del “Buy Club International”, il primo workshop internazionale dedicato all’associazionismo. Per il grande pubblico arriva invece “Certicibit”, evento dedicato al turismo delle buone abitudini alimentari e delle produzioni di qualità. Una Bit sempre più internazionale con il crescente interesse di Africa e Medio Oriente: importante presenza sarà quella del Giappone, torneranno le Bermuda e spazio anche per Bhutan, Giordania e Repubblica del Congo. Torna anche il “Bit Tourism Award”, il riconoscimento che punta a valorizzare le eccellenze del sistema turistico italiano. Lo scorso anno le segnalazioni vennero da 28 mila votanti on line e da oltre 6 mila operatori. Alla Bit sarà poi possibile assistere al primo varo di terra ferma: un grande operatore crocieristico ambienterà alla Fiera di Milano il varo della nave “Fantasia”, la nave da crociera più grande mai commissionata da un armatore europeo. (A cura di Fabio Brenna)

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    Seminario annuale della FISM sull’educazione morale del bambino nella scuola d’infanzia

    ◊   “L’educazione morale del bambino nella scuola d’infanzia di ispirazione cristiana”, è stato il tema del Seminario annuale promosso dalla Federazione italiana scuole materne (FISM). L’incontro, svoltosi ad Assisi il 15 e 16 dicembre, ha dibattuto il recente documento ministeriale dedicato alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo d’istruzione. Il testo, che traccia le linee guida per la formazione dei bambini dai 3 ai 14 anni e i relativi obiettivi di apprendimento, pone l’accento sulla ‘centralità della persona’, tema trattato dalla FISM lo scorso anno con particolare riferimento alla visione della vita e all’educazione cristiana. “Per le scuole paritarie federate alla FISM, come del resto per tutte le scuole del sistema nazionale – ha sottolineato Delio Vicentini, coordinatore pedagogico della FISM – si prospetta un biennio di intenso lavoro durante il quale saranno chiamate a riaffermare con decisione la propria identità e autonomia e a valutare con attenzione ogni iniziativa di formazione attivata”. Ai lavori di preparazione del Seminario hanno partecipato più di 150 delegati, ai quali sono stati forniti elementi di carattere metodologico per l’educazione morale nella scuola d’infanzia d’ispirazione cristiana. Il coordinatore della FISM a conclusione del Seminario ha invitato sia le famiglie che le scuole a cooperare nella realizzazione del progetto. (C.C.)

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    Convegno a Roma sulla prevenzione e la promozione della salute nella pratica sportiva

    ◊   “Prevenzione e promozione della salute nello sport”: è il tema del Convegno promosso dalla Fondazione Giorgio Castelli, che si è svolto questa mattina a Roma nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Obiettivo principale dell’iniziativa, la sensibilizzazione delle Federazioni e delle Società sportive, degli atleti e delle famiglie a considerare come prioritaria la salute di chi pratica lo sport. La Fondazione è nata all’indomani della tragica scomparsa del giovane Giorgio, avvenuta il 24 febbraio 2006 durante una seduta di allenamento calcistico, a causa di un arresto cardiaco. Da allora si è prodigata per raccogliere fondi utili all’acquisto di defibrillatori e per l’addestramento di operatori sportivi per la rianimazione cardio-respiratoria e per l’uso degli apparecchi salvavita. Quale dunque l’invito della Fondazione per migliorare la sicurezza sui campi di gara, nelle piscine o nelle palestre? Secondo il Presidente della Fondazione e padre di Giorgio, Vincenzo Castelli, si deve partire dalla “rigorosa effettuazione delle visite mediche per il rilascio dell’idoneità sportiva, anche perché lo sport rappresenta un formidabile mezzo educativo ed operativo in grado di preservare la salute e, talvolta, di riconquistarla quando si è persa per abitudini scorrette”. Secondo Castelli inoltre “l’Italia ha una efficiente medicina sportiva, ma ad essa va riconosciuto un nuovo e importante ruolo di natura preventiva, particolarmente necessario dopo l’abolizione della medicina scolastica e della visita di leva”. Presente al convegno anche il Sindaco di Roma, Walter Veltroni. “Trasformare un evento tragico in una occasione di vita, questa è stata la grande capacità della famiglia Castelli” ha detto il primo cittadino della capitale. “Compito delle istituzioni e di iniziative come queste è quello di far crescere una cultura sportiva in grado di sviluppare la ricchezza della propria fisicità, ma al tempo stesso la ricchezza della propria personalità. E questo è possibile solo partendo da un punto cardine: la salute”, ha aggiunto Veltroni. La Fondazione ha donato nell’occasione due defibrillatori al Comune di Roma, che verranno sistemati nel Palazzo Senatorio e nel presidio medico dello stesso ente locale. (A cura di Davide Dionisi)

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    Venezia: nasce la Fondazione Studium Marcianum per la promozione di studi e ricerche

    ◊   E’ stata costituita ieri la “Fondazione Studium Generale Marcianum”, con l’intento di promuovere gli Istituti e le opere culturali che, dal 2004, fanno capo allo Studium stesso, con l’obiettivo di favorire la ricerca e lo studio nell’attuale società. Lo riferisce il SIR. L’inaugurazione si è tenuta a Venezia ed è stata presieduta dal cardinale Angelo Scola. Soci fondatori sono le Assicurazioni generali, la Banca Popolare, il Consorzio Venezia nuova e la Fondazione patriarca Carlo Agostini. Presidente dello Studium è mons. Gianni Bernardi, capo del Comitato scientifico con il compito di elaborare le linee guida della Fondazione. Fra gli enti dello Studium, l'Istituto di Diritto Canonico San Pio X, la Fondazione Giovanni Paolo I, l'Istituto Superiore di Scienze Religiose San Lorenzo Giustiniani e il Centro Internazionale di Studi e Ricerche Oasis. Nel 2004 è stata costituita anche la casa editrice “Marcianum Press” all’interno del polo pedagogico accademico dello Studium, punto di riferimento dell’istituto e concreta realizzazione del suo impegno scientifico e culturale. Strumenti di questo impegno sono la Rivista Marcianum, espressione di tutte le aree di ricerca e insegnamento, e una serie di collane in collaborazione con i responsabili degli enti del Marcianum sui temi della teologia, diritto, arte, storia e della persona umana. (C.C.)

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    24 Ore nel Mondo



    Vittime a Gaza per nuovi raid israeliani: razzi contro una scuola elementare nella città israeliana di Sderot

    ◊   Carri armati e truppe israeliane in azione nel centro della striscia di Gaza hanno ucciso stamane quattro palestinesi, tre della jihad islamica e uno dei Comitati di eesistenza popolare. Un portavoce militare israeliano ha confermato che quella condotta nel centro della Striscia è un'“operazione di routine per allontanare dal confine minacce terroristiche e impedire tiri di razzi e mortai contro il territorio israeliano”. E sembra che, proprio in reazione a questa operazione, almeno cinque razzi Qassam siano stati sparati dalla striscia di Gaza contro la città di Sderot e località limitrofe. Per un razzo scoppiato vicino a una scuola elementare di Sderot, dieci scolari sono stati colti da shock. I tiri dei razzi sono stati rivendicati dai Comitati di resistenza popolare a Gaza.

    Iraq
    Nel corso di un'operazione denominata "Mietitrice di Ferro", le forze USA in Iraq hanno “ucciso 24 estremisti, arrestato 37 sospetti e scoperto in un complesso un sito per le torture e nove depositi di armi, in una località a Nord di Moqdadiyah, tra l'8 e l'11 dicembre. Lo ha reso noto il comando americano a Baghdad con un comunicato. Con un altro comunicato, sempre oggi, le forze americane in Iraq fanno sapere di aver celebrato ieri una cerimonia per il rilascio di 100 detenuti dal centro di detenzione di Camp Cropper, alla periferia di Baghdad, “in un gesto di buona volontà e riconciliazione in occasione delle festività per l'Aid al Adhà, o festa del sacrificio". Il comunicato precisa che nel corso della cerimonia il generale Doug Stone, comandante delle operazioni di detenzione per la forza multinazionale, ha dato ai detenuti rilasciati “il benvenuto nel nuovo, pacifico Iraq”. Prima del rilascio, i detenuti si sono impegnati sotto giuramento davanti ad un giudice a mantenere in futuro una buona condotta.

    Iran
    Quattro capi ribelli del gruppo armato sunnita Jundallah sono stati uccisi in un'operazione congiunta delle forze dell'ordine e dei servizi segreti nella provincia di Sistan-Baluchistan, nel sud est dell'Iran. Lo rende noto oggi un comunicato diramato dalla televisione di Stato, senza precisare luogo e data del fatto. I quattro sono stati implicati nel rapimento di cittadini tedeschi, irlandesi e turchi, in vari attacchi contro automobilisti e nell'attentato perpetrato contro un autobus delle Guardie della rivoluzione nel febbraio 2007, che provocò la morte di 13 persone. Tra le loro accuse, anche il sequestro di diversi turisti, poi rilasciati, e l'uccisione di almeno 34 persone. La provincia di Sistan Baluchistan, al confine con Afghanistan e Pakistan, ospita una grande comunità sunnita ed è al centro degli attacchi del gruppo Jundallah da circa due anni: è reputata poco sicura per gli attacchi di banditi e le attività di trafficanti di droga.

    Libano
    Un uomo di 35 anni, padre di tre figli, è morto nel sud del Libano in seguito all'esplosione di una cluster-bomb (bomba a grappolo), residuato della guerra dell'estate 2006 tra Israele e miliziani del movimento sciita Hezbollah. Lo ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale libanese NNA, precisando che l'incidente è avvenuto ieri mentre l'uomo, Mohammed Hamza, raccoglieva legna da ardere nei pressi del villaggio di Zibqin, dove riesiedeva, non lontano dalla città portuale di Tiro, ad un centinaio di km a Sud di Beirut. Secondo fonti ufficiali libanesi, nel corso dei 34 giorni di guerra tra luglio e agosto del 2006, le forze israeliane hanno disseminato nel sud del Libano circa un milione di bombe a grappolo, il 40 per cento delle quali sono rimaste inesplose. Le stesse fonti affermano che fino ad ora sono state individuate 770 località prese di mira dagli israeliani con tali ordigni. Dall'agosto del 2006, affermano ancora fonti ufficiali, almeno 280 presone, tra cui 70 bambini, sono rimaste vittime delle bombe a grappolo nel sud del Paese. Altre fonti parlano di 220 feriti e oltre 40 morti.

    Corea del Sud
    Il neoeletto presidente della Corea del Sud, Lee Myung-bak, ha parlato di nucleare e di economia nella sua prima conferenza stampa dopo l’annuncio di ieri della sua vittoria alle elezioni, che hanno chiamato alle urne 38 milioni di elettori. Il nostro servizio:

    Seul premerà sulla Corea del Nord affinché abbandoni il proprio programma di armamenti nucleari. Lo promette il nuovo presidente conservatore, definendolo un requisito necessario per avviare una piena cooperazione economica tra Corea del Sud e Corea del Nord. Inoltre, Lee Myung-Bak esorta Pyongyang a compiere passi avanti sulla strada dei diritti umani. Propositi decisi, dunque, e più esigenti rispetto al passato: il nuovo presidente ci tiene a sottolinearlo parlando testualmente di “governi precedenti che si sono astenuti dal muovere critiche ed hanno tentato di ammansire unilateralmente i nordcoreani”. Il capo di Stato, che da febbraio inizierà il suo mandato di 5 anni, è forte di un ampio consenso: oltre il 48% dei voti, a fronte del poco più del 26% ottenuto dal rivale Chung Dong-young, del partito liberale al potere. Consenso avuto nonostante la recente decisione del parlamento di istituire una Commissione di inchiesta sullo scandalo finanziario per il quale, in realtà, era stato assolto dalla magistratura. La promessa che ha contato di più è stata quella di riportare l’economia ai fasti degli anni Novanta, promessa fatta da ex imprenditore di successo.

    Birmania
    Secondo i giornali di Stato, otto persone sono state uccise, tra cui quattro donne ed un bambino, e sei sono rimaste ferite in un attacco di ribelli a un autobus di un gruppo rivale nello Stato di Karen, nella zona est della Birmania al confine con la Thailandia. Martedì scorso, secondo i giornali, i ribelli dell'Unione nazionale dei Karen, che combattono per l'autonomia dal 1949, hanno fatto esplodere una mina e hanno poi aperto il fuoco contro un autobus sul quale viaggiavo appartenenti al gruppo rivale. Un membro del rivale Esercito democratico Karen buddista (KDBA) che ha firmato una tregua con la giunta, è stato ucciso ed un altro è rimasto ferito. Nell'attacco all'autobus, sono rimaste uccise anche quattro donne, un bambino e due altri uomini.

    UE Si allarga lo spazio Schengen
    Cadono alla mezzanotte fra oggi e domani le frontiere per altri nove Paesi europei che entrano nello spazio Schengen, per un totale di circa 400 milioni di cittadini che avranno accesso agli attuali 15 Stati che fanno parte della zona di libera circolazione. Fervono i preparativi delle ultime ore per l'apertura dei confini e per le grandi feste in programma nei nove Paesi che accedono allo spazio Schengen. Si tratta dei Paesi entrati nell’UE nel 2004 meno Cipro, che non ha ancora soddisfatto le condizioni necessarie per l'ingresso. Il presidente della Commissione UE, Barroso, lo definisce “un risultato storico unico”. Per il presidente del parlamento europeo, Hans-Gert Pottering, “è il segnale visibile che le antiche divisioni dell'Europa, le frontiere che dividono i Paesi e gli spiriti sono sorpassati”. La nuova libertà di circolazione si accompagnerà, come vuole la Convenzione di Schengen, ad un accresciuto controllo alle frontiere con i Paesi che non fanno parte dello spazio di libera circolazione. I Paesi che da questa notte abbattono le frontiere marittime e terrestri sono: Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Malta. La libera circolazione negli aeroporti ci sarà dal 30 marzo prossimo.

    Passaggio della presidenza di turno nell’UE
    La volontà di giungere “al più presto possibile” alla firma dell'accordo di associazione e stabilizzazione (ASA) tra l'Unione Europea e la Serbia è stata ribadita e sottolineata dal ministro degli Esteri sloveno, Dimitrij Rupel, nel corso della conferenza stampa di presentazione della presidenza slovena dell'UE che scatterà dal primo gennaio prossimo. Rupel ha anche evidenziato la volontà della presidenza slovena di lavorare per accelerare al massimo il riconoscimento alla Serbia dello status di Paese candidato all'adesione all'Unione.

    Sequestro di giocattoli nocivi in Italia
    Più di un milione di giocattoli di fabbricazione cinese, ritenuti pericolosi e privi del marchio "Ce", è stato sequestrato in diversi negozi e magazzini di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana dalla Guardia di finanza di Sondrio, che ha denunciato 21 persone. Complessivamente, è stato effettuato il sequestro di 1.045.221 giocattoli di fabbricazione cinese. Si tratta, in prevalenza, di peluche, oggettistica, macchinine, bambole e articoli per hobbistica. L'operazione battezzata “China Toys” era partita da una indagine in Valtellina nei confronti di un negoziante sondriese.

    Somalia
    Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto alla comunità internazionale di contribuire alla missione di peacekeeping in Somalia gestita dall'Unione Africana. I quindici membri, presieduti dal ministro degli Esteri italiano, Massimo D'Alema, hanno approvato una dichiarazione che “chiede ancora alla comunità internazionale di fornire risorse finanziarie, personale, equipaggiamenti e servizi. Il documento chiede, inoltre, al segretario generale dell'ONU, Ban ki-moon di preparare un rapporto sulla situazione entro l'8 febbraio.

    Sudafrica
    Il procuratore capo del Sudafrica ha detto che ci sono abbastanza prove per incriminare per corruzione Jacob Zuma, l'ex vicepresidente eletto trionfalmente alla guida dell'African national congress (ANC), il partito al potere. Lo ha riferito l'emittente Talk Radio 702. Secondo la radio, il direttore facente funzione della National prosecuting authority (NPA), Mokotedi Mpshe, “ha detto che una decisione finale su quando intraprendere l'azione contro il neo eletto presidente dell'ANC è imminente". Zuma, 65 anni, di etnia zulu - popolare, ed eroe della lotta all'apartheid - è stato eletto mercoledì sera in maniera quasi plebiscitaria dal congresso dell'ANC che si conclude oggi a Polokwane, estremo nord est del Sudafrica. A lui 2.329 voti, a Thabo Mbeki, il presidente uscente del partito e capo dello Stato ancora per i prossimi 18 mesi, 1.505. Zuma ha quindi la strada spianata verso la nomina alla presidenza della Repubblica, visto che l'ANC rappresenta la stragrande maggioranza dei sudafricani. L'unico intoppo serio è rappresentato dall'accusa di corruzione per tangenti in un grosso traffico d'armi. Nel 2005, un suo stretto collaboratore è stato condannato per tali traffici, e su Zuma pende ancora il procedimento giudiziario. Zuma si è sempre dichiarato innocente. La Costituzione sudafricana non prevede alcuna immunità per il presidente della Repubblica in caso di incriminazione e condanna.

    Cina-India
    Sono iniziate a Kunming, nel sudovest della Cina, le prime esercitazioni congiunte tra l'esercito cinese e quello indiano. Presentando l'esercitazione, il portavoce del Ministero degli esteri, Qin Gang, ha detto che esse hanno come obiettivo il rafforzamento della cooperazione tra due potenze emergenti dell'Asia nella lotta contro i “tre mali” cioè “terrorismo, secessionismo ed estremismo”. Alle esercitazioni, che proseguiranno fino al 27 dicembre, partecipano 100 soldati indiani e altrettanti cinesi. Qin ha sostenuto che, per quanto riguarda le dispute non risolte sui confini, sia la Cina che l'India aderiscono ai “cinque principi” della coesistenza pacifica e che di conseguenza “sanno come trattare" queste divergenze. La Cina occupa una vasta porzione del Kashmir, a nord dell'India, che New Delhi rivendica. Dal canto suo, Pechino non ha mai riconosciuto l'annessione da parte dell'India del Principato del Sikkim e del territorio dell'Arunachal Pradesh, oggi una provincia indiana.

    Kirghizistan
    Sono tre i partiti che entrano nel parlamento kirghizo dopo le elezioni di domenica scorsa, secondo i risultati definitivi resi noti oggi e contestati da un gruppo di circa 1.500 studenti a Bishkek, subito dispersi dalla polizia. Lo riferiscono le agenzie russe. Ad assicurarsi la maggiore fetta di potere è Ak-Zol, il partito del presidente in carica Kurmanbek Bakiyev, che con il 47% conquista 71 dei 90 seggi disponibili. In seconda e terza posizione, il partito social-democratico e i comunisti, di poco al di sopra della soglia di sbarramento del 5%, rispettivamente con 11 e 8 seggi. Grande escluso, il principale partito di opposizione, Ata Meken, che pur ottenendo oltre l'8% dei voti su scala nazionale non ha superato la controversa soglia dello 0,5% in una delle sette regioni. Dai primi risultati provvisori, si era profilata la vittoria solo del partito presidenziale. La missione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha definito le elezioni legislative kirghize, alle quali hanno partecipato 12 partiti, “un'occasione perdutà, sostenendo che non hanno risposto pienamente agli standard dell'OSCE.

    Isole Solomone
    È Derek Sikua, ex ministro dell'Istruzione, il neo premier delle isole Solomone, eletto dai parlamentari dopo anni di incertezza nel Paese. Si tratta di un risultato che segna un passo in più verso la stabilità e che mette d'accordo Australia e Nuova Zelanda, le due principali sostenitrici della piccola nazione del Pacifico. Nel 2003, le Isole Solomone erano vicine al tracollo, dopo anni di governi incompetenti e corrotti, che avevano, tra l'altro, consegnato il Paese in mano alla criminalità di clan rivali. La missione di pace guidata dall'Australia aveva risollevato la nazione fino allo scorso anno, quando Manasseh Sogavare, l'ultimo premier, aveva preso il potere. Il suo stile provocatorio - in un caso, aveva proceduto alla nomina come ministro della Giustizia di Julian Moti, ricercato in Australia per pedofilia - aveva fatto infuriare Canberra, che aveva minacciato di tagliare gli aiuti. Ora Sikua, che aveva guidato una democratica opposizione a Menasseh Sogavare, sfociata nel voto di sfiducia della settimana scorsa, è un volto rassicurante per Australia e Nuova Zelanda. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
      
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 354
     
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