RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 271 - Testo della trasmissione di mercoledì 28  settembre 2005

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

La preghiera del Papa all’udienza perché il Signore conceda pace e concordia a tutti gli abitanti della Terra. Una benedizione particolare agli israeliani e palestinesi presenti a Roma per un seminario di educazione alla pace

 

Intervento di mons. Foley alla Camera dei deputati italiana per la presentazione della lettera di Giovanni Paolo II “Il rapido sviluppo”

 

Benedetto XVI, Papa del dialogo franco e aperto oltre i contrasti e le divisioni interne ed esterne alla Chiesa. Una riflessione del teologo della casa pontificia, il cardinale Georges Cottier:  intervista con il porporato

 

Amicizia e solidarietà, grandi “porte d’ingresso” per il dialogo con le altre religioni: tema ai lavori della Conferenza sul 40.mo anniversario della Nostra Aetate

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Il prefetto della Congregazione delle cause dei Santi José Saraiva Martins svela aneddoti e curiosità dei processi di beatificazione e canonizzazione. Lo fa nel volume “Come si fa un santo” curato da Saverio Gaeta: con noi lo stesso porporato

 

Domani, 29 settembre è la festa degli arcangeli Gabriele, Raffaele, Michele: ce ne parla padre Ermanno Toniolo

 

CHIESA E SOCIETA’:

“Immigrati e partecipazione. Dalla consulta e dai consiglieri aggiunti al diritto di voto”: è il titolo del volume di Caritas Italia

 

Le nuove prospettive per un’agricoltura moderna, al centro dell'incontro di presentazione del Compendio della dottrina sociale della Chiesa, ad opera del cardinale Renato Raffaele Martino

 

Al via, domenica a Bangkok, in Thailandia, il Convegno promosso dalla Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia (FABC)

 

L’economia e la finanza, come ogni attività lavorativa, non possono fare a meno di un’etica: è quanto è emerso ieri a Zelarino, in Italia, alla prima riunione della conferenza episcopale triveneta

 

Riapertura del Seminario maggiore di Alokolum, in Uganda

 

Aumentano gli abitanti delle baraccopoli di Buenos Aires, in Argentina

 

Aperta, nello Stato indiano del Madhra Pradesh, la fase diocesana del processo di beatificazione di Suor Maria Rani, clarissa uccisa nel 1995 da un fondamentalista indù

 

Pubblicata sul web “Catholic Australia”, una nuova newsletter della Conferenza Episcopale Australiana

 

24 ORE NEL MONDO:    

Gaza, teatro nella notte di tre raid israeliani. Secondo autorità dello Stato ebraico, sarebbero entrati militanti di Al Qaeda

 

Premier designato in Polonia il  già vice ministro dell’istruzione Marcinkiewicz  

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

28 settembre 2005

 

 

LA PREGHIERA DEL PAPA ALL’UDIENZA PERCHE’ IL SIGNORE CONCEDA LA PACE E LA CONCORDIA A TUTTI GLI ABITANTI DELLA TERRA. UNA BENEDIZIONE PARTICOLARE

 AGLI ISRAELIANI E PALESTINESI PRESENTI

A ROMA PER UN SEMINARIO DI EDUCAZIONE ALLA PACE

 

Clima festoso oggi in Vaticano, per il rientro definitivo del Papa che è giunto stamane intorno alle 10.00, dopo aver lasciato in elicottero la residenza estiva di Castel Gandolfo. Subito, per Benedetto XVI, un bagno di folla tra i fedeli di tutto il mondo, circa 30 mila, riuniti in Piazza San Pietro per l’udienza generale, dedicata al tema “Lodate il Signore che opera meraviglie”. Il servizio di Roberta Gisotti:

 

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Prima un lungo giro in piazza per Benedetto XVI, che ha voluto salutare da vicino le migliaia e migliaia di persone di decine e decine di Paesi,  da ogni angolo della Terra qui oggi a Roma, che non hanno perso l’occasione di incontrare il Papa. Ed il Papa ha parlato loro della “grandezza del Signore, manifestata nelle sue opere meravigliose”, prendendo spunto dal Salmo 134, un inno di preghiera per il “nostro Dio”, “buono e amabile” e una professione di fede che “l’onnipotenza divina si manifesta in continuazione nel mondo intero.  E in questo “mirabile intervento nella storia” il Creatore mostra il volto di redentore del suo popolo e di sovrano del mondo.

 

“L’amore divino diviene concreto e quasi sperimentabile nella storia con tutte le sue vicende aspre e gloriose. La liturgia ha il compito di rendere sempre presenti ed efficaci i doni divini, soprattutto nella grande celebrazione pasquale che è la radice di ogni altra solennità e costituisce l’emblema supremo della libertà e della salvezza”.

 

A chiudere la catechesi, una preghiera di San Clemente Romano, ispirata dal Salmo.

 

“Possiamo nei nostri tempi pregare anche noi:O Signore fa splendere il tuo volto su di noi, oggi, per il bene della pace. Dona in questi tempi concordia e pace a noi e a tutti gli abitanti della Terra’”.

 

Poi gli indirizzi di saluto del Papa nelle varie lingue,  in particolare ad alcuni israeliani e palestinesi, venuti a Roma per partecipare ad un seminario di educazione alla pace, invocando per loro “un’abbondante benedizione di pace e gioia”. Quindi un incoraggiamento ai partecipanti al Convegno internazionale, su “I segni dello Spirito nel Novecento”, in programma da venerdì a Lucca, promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo:

 

“Il secolo trascorso, costellato da tristi pagine di storia, è al contempo permeato da meravigliose testimonianze di risveglio spirituale e carismatico in ogni ambito del vivere e dell'agire umano”.

 

Ed infine un ricordo del Servo di Dio Giovanni Paolo I, nel 27mo anniversario oggi della sua scomparsa. E prima di ritirarsi Benedetto XVI è tornato vicino ai fedeli, sul sagrato ma anche in piazza, e fermandosi alcuni minuti con i malati e i loro accompagnatori.

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RINUNCIA E NOMINA

 

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Prelatura territoriale di El Salto (Messico), presentata da monsignor Manuel Mireles Vaquera, in conformità al canone 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Al suo posto il Papa ha nominato vescovo Prelato il sacerdote Ruy Rendón Leal, finora Direttore spirituale del Seminario Maggiore di Monterrey. 

 

 

INTERVENTO DI MONS. FOLEY ALLA CAMERA DEI DEPUTATI ITALIANA

 PER LA PRESENTAZIONE DELLA LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II “IL RAPIDO SVILUPPO”

 

         Era il 1963. Paolo VI, con i Padri del Concilio Vaticano II, nel Decreto Inter Mirifica, prendeva atto dei mutamenti socio-culturali che i mezzi della comunicazione sociale stavano portando nel mondo, sostenendo che la Chiesa aveva il dovere di utilizzare tali mezzi per portare avanti il suo impegno di evangelizzazione. E quanto ha ricordato mons. John P. Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, nel suo intervento alla Camera dei deputati a Roma per presentare la Lettera Apostolica che “Giovanni Paolo II ha voluto indirizzare a tutti i responsabili del difficile settore delle comunicazioni sociali, in un momento storico nel quale ogni uomo dovrebbe sentirsi chiamato ad offrire il proprio contributo per la costruzione della pace e della comprensione tra i popoli. Mons. Foley ha spiegato che molti anni dopo  Giovanni Paolo II ha promulgato una Lettera Apostolica, “Il Rapido Sviluppo”, che conferma la linea della Chiesa, grande comunicatrice, chiamandola ad una revisione pastorale e culturale di fronte ad un vero e proprio passaggio epocale.

 

          “Questa meravigliosa conquista del progresso umano – ha sottolineato mons. Foley - pone la comunità di fronte a nuove sfide in questo mondo che è sempre più un villaggio globale, ricco di potenzialità comunicative, in cui i processi mediatici segnano tanti momenti dell’esistenza umana, condizionando usi e costumi, modi di pensare e stili di vita”. E il presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ha ricordato la preoccupazione di Giovanni Paolo II che ribadiva “la centralità dell’uomo in questo universo pieno di potenzialità che impone che venga rispettata la dignità umana e venga preservato il bene comune”. Il criterio guida nell’utilizzo dei media – ha sintetizzato mons. Foley - deve dunque fondarsi su saldi principi etici, chiamando tutti, responsabili e fruitori dei mezzi, all’esercizio della responsabilità personale, verso il singolo e verso la società medesima.

 

E mons. Foley ha ricordato anche le parole con cui Giovanni Paolo II concludeva la sua Lettera Apostolica: “Non abbiate paura! Non abbiate paura delle nuove tecnologie! … Non abbiate paura dell’opposizione del mondo! … Non abbiate paura nemmeno della vostra debolezza e della vostra inadeguatezza! … Comunicate il messaggio di speranza, di grazia e di amore di Cristo, mantenendo sempre viva, in questo mondo che passa, l’eterna prospettiva del Cielo, prospettiva che nessun mezzo di comunicazione potrà mai direttamente  raggiungere.

 

 

BENEDETTO XVI, PAPA DEL DIALOGO FRANCO E APERTO

OLTRE I CONTRASTI E LE DIVISIONI INTERNE ED ESTERNE ALLA CHIESA.

UNA RIFLESSIONE DEL TEOLOGO DELLA CASA PONTIFICIA,

IL CARDINALE GEORGES COTTIER

- Intervista con il porporato -

 

Ravvivare il rapporto tra fede e scienza, costruire ponti di dialogo con l’islam e con le altre religioni, ricomporre nell’unità le divisioni sorte all’interno della Chiesa. Con una serie di incontri privati, Benedetto XVI si è impegnato, nelle ultime settimane, in un confronto diretto e personale con esponenti del mondo ecclesiale e laico, in posizione di aperto contrasto con il magistero pontificio o le scelte della sede apostolica. Ne sono testimonianza l’udienza concesse di recente dal Papa al teologo tedesco Hans Küng – privato dal 1979 dell’autorizzazione ad insegnare per conto della Chiesa cattolica – ma anche gli incontri del Pontefice con mons. Bernard Fellay, responsabile della Fraternità San Pio X fondata dal vescovo scismatico Marcel Lefebvre, e la giornalista italiana Oriana Fallaci, critica con l’atteggiamento tenuto dalla Chiesa con il mondo musulmano. Senza contare i sentimenti di stima ribaditi da Benedetto XVI ai massimi responsabili della religione ebraica in Israele. Per una lettura di questi avvenimenti, ecco l’opinione del cardinale Georges Cottier, teologo della Casa Pontificia, al microfono di Alessandro De Carolis:

 

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R. – Penso che il Papa non chiuda la sua porta. E’ un uomo di dialogo e quando il dialogo è sollecitato risponde affermativamente. Hans Küng e mons. Fellay sono personalità in posizione di crisi e si vede che, accettando il dialogo, il Santo Padre vuole fare tutto il possibile per reintegrarle nell’unità. La giornalista Fallaci è una diversa questione. Ha avuto delle critiche dure nei confronti della Chiesa cattolica per la sua posizione riguardo all’Islam, ma è sempre bene dialogare. Se dialoghiamo vuol dire che pensiamo che tra le due parti si possono fare dei progressi, cancellare i malintesi, ma anche obbligare l’altro a riflettere. La Chiesa cattolica, proprio perché tale, è universale e pensa che in ogni uomo, a qualsiasi cultura appartenga, vi siano dei germi di bene e fra questi c’è sempre l’aspirazione alla giustizia e alla pace.

 

D. – In particolare, proprio in questo ultimo incontro con Hans Küng si è parlato della necessità di ravvivare il dialogo tra fede e scienze naturali e di far valere, nei confronti del pensiero scientifico, la ragionevolezza e la necessità della “questione di Dio”. Qual è il suo pensiero?

 

R. – Il mio pensiero è che siamo nella linea di Giovanni Paolo II. Pensiamo a due cose. Prima di tutto, a un documento importantissimo come la Fides et Ratio. In questa enciclica, la problematica sul rispetto della ragione che viene a discutere e a dialogare con la fede è posta con insistenza fortissima. Poi c’è anche un altro aspetto: l’interesse che Giovanni Paolo II ha avuto per la Pontificia Accademia delle Scienze, naturali e sociali. Non dimentichiamo che l’allora cardinale Ratzinger era membro di questa Accademia. Tutto questo fa sì che il problema scienza-ragione si presenti ad ogni credente sui punti di incontro tra la fede e la ragione: oggi, specialmente, la ragione scientifica.

 

D. – Colpisce il dialogo che il Papa ha avuto in questi ultimi tempi con rappresentanti della religione ebraica e della religione musulmana. Un dialogo che non sminuisce le differenze ma parte da una chiara identità…

 

R. – C’è un legame speciale tra la Chiesa ed il popolo d’Israele, il popolo della prima Alleanza. Il Papa l’ha fatto vedere quando ha accettato la proposta dei grandi rabbini d’Israele, ma anche quando è andato alla sinagoga di Colonia. Anche l’Islam è un grande religione e l’incontro tra cristianesimo e islam è uno dei fatti maggiori della nostra epoca e anche qui dobbiamo cercare il dialogo. Il problema è che l’Islam stesso vive una grandissima crisi causata dai fautori del fondamentalismo, col quale certamente non tutti i musulmani sono d’accordo. Direi che dobbiamo aiutare i musulmani a ritrovare, per così dire, le grandi intuizioni della morale che si trovano anche nel Corano.

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AMICIZIA E SOLIDARIETA’, GRANDI “PORTE D’INGRESSO” PER IL DIALOGO CON LE ALTRE RELIGIONI: IL TEMA AFFRONTATO DURANTE I LAVORI DELLA CONFERENZA

SUL 40.MO ANNIVERSARIO DELLA NOSTRA AETATE

 

Proseguono nell’ambito del 40.mo della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate gli incontri alla Pontificia Università Gregoriana che oggi vertono sulla visione del dialogo in prospettiva musulmana. Segue la conferenza per noi, Marco Cardinali:

 

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I temi affrontati nella sessione plenaria di oggi, alla Gregoriana, non sono stati solo teorici ma anche esperienziali. Il prof. Mona Siddiqui, dell’Università di Glasgow, ha sottolineato fortemente l’idea che “il dialogo è un processo di conoscenza e accettazione, di domande e di gesti di apprezzamento, del mettersi in discussione in  umiltà”. Sull’integrazione in Occidente di persone di fede islamica, ha detto che non si tratta di fare lotte per vedere chi vince, ma di cercare una via di convivenza pacifica, secondo quelle esperienze che già si vivono in molte parti del mondo.

 

A proposito di esperienze, il musulmano Adnane Mokrami, il secondo relatore, ha parlato del suo personale incontro, a Roma nel giugno del 1998, col gesuita padre Christian van Nispen, che ha tanto lavorato per il dialogo. Ascoltare l’esperienza di padre Christian in quell’incontro è stato per lui un grande aiuto nei suoi primi passi nel cammino del dialogo col cristianesimo. Dalle riflessioni del gesuita, ha potuto imparare che, nel dialogo, lo spirituale con il teologico si nutrono di una fede vissuta con fiducia e sincerità tra cristiani e musulmani davanti al Dio di entrambi. Padre Christian van Nispen era solito dire e scrivere: “Col tempo mi sono reso conto di quanto il contatto personale e l’amicizia vera e sincera siano una grande porta d’ingresso nella scoperta di un'altra religione. Senza di ciò, una conoscenza teorica, importante che sia, rimane difettosa”.

 

Altro punto su cui si può lavorare insieme, secondo il prof. Mokrani, è la solidarietà nel servizio e nel donarsi umilmente e spontaneamente: una solidarietà interreligiosa, che è liberatrice da una certa solidarietà “guerriera” che guarda solo dentro i confini comunitari, e che è diversa da una falsa solidarietà che riflette nel grande ego collettivo la somma dei piccoli egoismi individuali.

 

Dalla Gregoriana Marco Cardinali, Radio Vaticana

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

 

Apre la prima pagina l'udienza generale.

 

Servizio vaticano - Una pagina dedicata all'Ospedale "Bambino Gesù" dove il Papa si recherà in visita venerdì 30.

 

Servizio estero - Medio Oriente: s'intensificano i raid israeliani nei Territori palestinesi; Hamas diffonde le immagini dell'ostaggio assassinato.

 

Servizio culturale - Un articolo di Umberto Utro dal titolo "La Bibbia alle origini dell'arte cristiana": s'inaugura nel Museo Pio Cristiano in Vaticano la mostra "La Parola scolpita".  

 

Servizio italiano - In rilievo il tema della legge elettorale.

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

28 settembre 2004

 

 

IL PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI JOSÉ SARAIVA MARTINS SVELA ANEDDOTI E CURIOSITÀ DEI PROCESSI DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE. LO FA NEL VOLUME

 “COME SI FA UN SANTO” CURATO DA SAVERIO GAETA

- Con noi lo stesso porporato -

 

Il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, José Saraiva Martins, svela in un libro aneddoti e curiosità dei processi di beatificazione e canonizzazione. Il volume è stato presentato ieri a Roma all’Istituto Patristico Augustinianum. Curato da Saverio Gaeta e pubblicato dalla casa editrice Piemme, “Come si fa un santo” consente di conoscere più da vicino il difficile compito del dicastero che presenta al Santo Padre i candidati a ricevere gli onori degli altari. Al microfono di Tiziana Campisi il cardinale Martins spiega che cosa vuol dire essere santi.

 

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R. – La santità consiste nel vivere in pienezza il mistero pasquale. Il mistero pasquale comprende la morte e la resurrezione, il Venerdì Santo e la Domenica di Pasqua. Quindi, non soltanto la sofferenza, perché la sofferenza non avrebbe nessun senso senza la risurrezione. Cristo è morto per risorgere. Sono i due passi successivi dell’unico mistero pasquale. Noi dobbiamo vivere questi due aspetti: morte, sofferenza, il calvario e la gioia della risurrezione. Non sono due realtà diverse, è un unico mistero pasquale: Cristo è morto per risorgere.

 

D. – “Siate santi, come anch’io sono santo”, sono parole che Dio rivolge più volte all’uomo, come leggiamo nella Bibbia. Ma c’è bisogno di una canonizzazione per diventare santi?

 

R. - C’è bisogno, perché una canonizzazione o una beatificazione propone all’uomo un modello di santità, quella santità alla quale tutti sono stati chiamati: “Siate santi, come io sono santo”. E l’uomo ha bisogno di modelli da imitare, in questo campo come in tanti altri. Allora la Chiesa ha l’obbligo di proporre ai credenti, ai cristiani, il modello. Per questo è necessaria la canonizzazione; ma essa va intesa nel suo senso autentico, che è un senso pastorale: quello di proporre modelli da imitare.

D. – Lei ha conosciuto profondamente la vita di diversi santi. Le loro strade sono diverse, ma che cosa le accomuna?

 

R. – La santità è una sola. Viene incarnata in un contesto o nell’altro, da una persona o da un’altra. Le persone sono irripetibili, sono diverse. Anche la santità, essendo una e unica, acquista aspetti diversi, a seconda della persona che cerca di raggiungerla.

 

D. – Dio conosce il cuore dell’uomo. Lei ha il compito di leggerne i contenuti attraverso documenti e testimonianze. Quanto è difficile questo?

 

R. – Non è facile e soprattutto si richiede un senso critico e un grande senso di responsabilità. Chi lavora in questo settore si rende conto che sta lavorando su cose estremamente importanti per la vita della Chiesa. E’ questo, quindi, che ci porta a lavorare veramente in maniera scientifica, in maniera molto seria. Sarà santo colui che, secondo i documenti, risulta tale.

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DOMANI, 29 SETTEMBRE È LA FESTA DEGLI ARCANGELI GABRIELE, RAFFAELE, MICHELE.

 IL 2 OTTOBRE POI LA LITURGIA RICORDA GLI ANGELI CUSTODI

- Intervista con padre Ermanno Toniolo -

 

Tra la fine del mese di settembre e gli inizi del mese di ottobre per ben due volte la liturgia della Chiesa ci parla degli angeli. Domani, 29 settembre è la festa degli arcangeli Gabriele, Raffaele, Michele; il 2 ottobre festeggiamo gli angeli custodi. Per capire chi sono gli angeli e quale sia il fondamento biblico della figura degli angeli, Giovanni Peduto ha intervistato padre Ermanno Toniolo, professore alla Pontificia Università Marianum, nonché in altri atenei pontifici romani:

 

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R. – Primo, chi sono gli angeli? Per non dire cose mie, ma quelle della Chiesa prendo il compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, firmata dal cardinale Ratzinger, che dice: “Gli angeli sono creature puramente spirituali, incorporee, invisibili e immortali. Esseri personali, dotati di intelligenza e volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio faccia a faccia, lo glorificano, lo servono e sono i suoi messaggeri nel compimento della missione di salvezza per tutti gli uomini”. Per quanto riguarda il fondamento biblico, la Sacra Scrittura dell’Antico e del Nuovo Testamento è piena della loro presenza, della loro missione e della loro funzione. Essi sono presenti fin dalla creazione del mondo, accompagnano la storia di tutto Israele, in particolare gli inizi e la storia di Gesù. Abbiamo l’Angelo Gabriele che annuncia la nascita del precursore e a Maria annuncia la nascita del Salvatore. Dall’incarnazione in poi essi avvolgono, per così dire, la vita del Verbo incarnato, basta pensare alle schiere di angeli che cantano il Gloria, che noi pure cantiamo nella Messa a Natale, sul presepio del Signore. Gli angeli annunciano in diversi modi la sua venuta, lo accompagnano, lo servono nel deserto, annunciano la sua risurrezione, saranno con lui al suo ritorno. Sono gli angeli di Cristo. Questa è la Bibbia. Naturalmente sono anche gli angeli della Chiesa, perché sono con Pietro, non soltanto per liberarlo; sono con gli apostoli, nella chiesa primitiva, con noi.  Quindi la Bibbia è piena di tutta la loro presenza benefica e soccorritrice al nostro cammino umano così insidiato.

 

D. - Lei ha citato Gabriele. A proposito di Gabriele si parla di arcangelo, come pure di Raffaele e Michele. A tale riguardo ricordiamo che Gabriele è il patrono della Radio Vaticana. Ci parli un po’ di questa distinzione tra angeli, arcangeli e dei cori angelici…

 

R. – Il tema dei cori angelici è legato in particolare alla Sacra Scrittura, in quanto San Paolo parla di Gesù per mezzo del quale sono state create tutte le cose visibili e invisibili e nomina esattissimamente troni, dominazioni, principati, potestà. Naturalmente, poi, la Scrittura dell’Antico Testamento nomina i cherubini (Ezechiele) e i serafini (Isaia), che sono presenti nella liturgia orientale e nella liturgia occidentale, per così dire, in modo quotidiano. I cori angelici sono stati, però, catalogati in modo speciale da un grande pensatore che è diventato l’autorità assoluta nel Medio Evo sia a Oriente che a Occidente, Dionigi l’Areopagita. Lui ha scritto un intero trattato sulla cosiddetta gerarchia angelica distinguendo nove cori degli angeli. Perciò gli angeli sono suddivisi in nove cori o nove ordini angelici, per quanto ne possiamo sapere. Vale la pena di parlare di  Michele, Raffaele, Gabriele, che ricordiamo domani nella liturgia e che sono persone angeliche intelligenti, volitive, libere e attive.  Michele è nell’Antico Testamento presente nel Libro di Daniele, in particolare. E’ di nuovo presente ancora nel Nuovo Testamento, nell’Apocalisse, dove ingaggia la grande guerra contro il drago per salvare la donna, che è la Vergine, il suo figlio, che è la Chiesa, che siamo noi in fondo, in cammino verso la salvezza. Quindi Michele significa: “chi è come Dio”, arcangelo potente, che difende la Chiesa di Dio. Gabriele, che significa “forza di Dio”, invece, è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio, il quale è il destinatario dei grandi messaggi. Il messaggio della nascita del precursore a Zaccaria nel tempio, ma  soprattutto il messaggio alla Vergine Maria, l’Annunciazione, sono legati al dialogo tra Maria e Gabriele. Raffaele invece lo troviamo nell’Antico Testamento e significa “Dio ha guarito”. E’ uno dei sette angeli che Dio manda in soccorso a Tobia per accompagnare il figlio, Tobiolo, nel suo cammino e poi ridare la vista al vecchio padre che per fedeltà a Dio ha perso la vista. Quindi, diventa l’angelo protettore delle malattie, che viene a guarire in nome di Dio e a soccorrere. Invita a lodare Iddio e a diventare benefattori di tutti gli uomini. Questi sono i tre arcangeli che noi celebriamo e commemoriamo col nome proprio: Michele, Gabriele e Raffaele. Evidentemente la Radio Vaticana ha ragione di mettere Gabriele come suo protettore. E’ colui che annuncia il più grande dei misteri nel quale si compendia insieme cielo e terra, uomini, angeli e creato.

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CHIESA E SOCIETA’

28 settembre 2005

 

 

“IMMIGRATI E PARTECIPAZIONE. DALLA CONSULTA E DAI CONSIGLIERI AGGIUNTI

AL DIRITTO DI VOTO”: E’ IL TITOLO DEL VOLUME DI CARITAS ITALIA,

CHE VUOLE PORTARE A RIFLETTERE SU QUANTO E’ STATO FATTO E RESTA DA FARE

 PER L’INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI NON COMUNITARI

- A cura di Debora Donnini -

 

ROMA. = Nel 2008 sarebbero più di un milione e mezzo i cittadini non comunitari che potrebbero esercitare il diritto di voto amministrativo in Italia, qualora fosse loro concesso. Lo calcola il Dossier sull’immigrazione e la partecipazione della Caritas italiana, che mette al centro dell’attenzione la questione del diritto di voto. Attualmente - è stato ricordato - vi sono sette proposte di legge sul voto agli stranieri nel Paese, alcune per l’elettorato attivo, altre anche per quello passivo. Proposti un numero minimo di anni necessari di residenza, dai tre ai sei. A livello locale, già esistono organismi di rappresentanza per gli immigrati, le consulte e i consiglieri aggiunti, per esempio, che, pur privi di potere decisionale, assicurano comunque una certa visibilità ai cittadini stranieri. Partecipazione consultiva e voto amministrativo sono dunque i due concetti chiave del volume della Caritas, che vuole incoraggiare una cultura della partecipazione e una maggiore integrazione. Da notare che, in base all’ultimo censimento, il 59 per cento degli stranieri risiedeva in Italia da più di 5 anni.

 

 

LE NUOVE PROSPETTIVE PER UN’AGRICOLTURA MODERNA, AL CENTRO DELL'INCONTRO DI PRESENTAZIONE DEL COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA,

AD OPERA DEL CARDINALE RENATO RAFFAELE MARTINO, PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO GIUSTIZIA E PACE. ALL’INCONTRO, IN PROGRAMMA DOMANI NELLA SEDE ROMANA DELLA CONFAGRICOLTURA, ATTESI ANCHE I MINISTRI ALEMANNO E MATTEOLI

- A cura di Paolo Scappucci -

 

ROMA.= Il significato del lavoro agricolo nelle sue molteplici dimensioni alla luce della Dottrina sociale della Chiesa e i numerosi problemi che si pongono nel contesto di un’economia sempre più globalizzata: questi, i temi che verranno approfonditi domani mattina, nella sede romana della Confagricoltura, nel corso di un incontro di presentazione del Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, ad opera del presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino. Prenderanno parte all’incontro, tra gli altri, i ministri delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, e dell’Ambiente, Altero Matteoli. Il Compendio, pubblicato recentemente dal Dicastero vaticano, dedica particolare attenzione al mondo rurale, affrontando le principali questioni che oggi lo travagliano, nella prospettiva dei necessari cambiamenti radicali e urgenti per ridare all’agricoltura e alla gente dei campi il giusto valore come base di una sana economia, nell’insieme dello sviluppo sociale. Durante l’incontro, che avrà inizio alle 10:30 in Corso Vittorio Emanuele 101, oltre ai discorsi del cardinale Martino e del presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, e agli interventi dei due ministri interessati, vi saranno testimonianze di esperienze e impegno da parte di imprenditori agricoli. In discussione sarà, tra l’altro, la sfida di politiche agricole e ambientali capaci di superare una certa concezione residuale e assistenziale e di elaborare nuove prospettive per un’agricoltura moderna, in grado di svolgere un ruolo significativo nella vita sociale ed economica.

 

 

AL VIA, DOMENICA A BANGKOK, IN THAILANDIA, IL CONVEGNO PROMOSSO

DALLA FEDERAZIONE DELLE CONFERENZE EPISCOPALI DELL’ASIA (FABC), SUL TEMA:

LE COMUNICAZIONI SOCIALI E I MASS MEDIA NEI PAESI ASIATICI

 

BANGKOK. = Le sfide delle comunicazioni sociali e la situazione dei mass media nei Paesi dell’Asia, con i loro differenti contesti culturali e politici: sarà questo il tema centrale del convegno promosso dalla Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (FABC) dal 3 al 7 ottobre prossimi presso l’Università cattolica dell’Assunzione a Bangkok, in Thailandia. Al convegno, organizzato in collaborazione con l’Asian Research Center for Religion and Social Communication e la St John’s University di Bangkok, si attendono studiosi e teologi cattolici inviati dalle Conferenze episcopali, ma non mancherà la partecipazione di accademici ed esperti di altre religioni. L’iniziativa si inserisce sulla scia del lavoro che da alcuni anni la FABC sta portando avanti, con l’approfondimento di temi legati alla comunicazione e al dialogo interreligioso. (R.M.)

 

 

L’ECONOMIA E LA FINANZA, COME OGNI ATTIVITÀ LAVORATIVA, NON POSSONO FARE

 A MENO DI UN’ETICA: È QUANTO È EMERSO IERI A ZELARINO, IN ITALIA,

ALLA PRIMA RIUNIONE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE TRIVENETA

 

ZELARINO. = Facoltà Teologica del Triveneto; Chiesa e mass-media nel Nordest italiano; la situazione socio-politica dell’Italia in generale: su questi temi, ieri si sono sviluppati i lavori della Conferenza episcopale Triveneta (CET), presieduta dal Patriarca di Venezia, card. Angelo Scola, e riunitasi per la prima volta nella nuovissima sede di Zelarino. Nella sua relazione, il propreside della Facoltà Teologica del Triveneto, don Andrea Toniolo, ha evidenziato soprattutto la natura a rete della facoltà, il valore della teologia come sapere scientifico e il rapporto tra teologia e pastorale. E’ stata poi esaminata la realtà dei media, rilevando ancora una volta il loro ruolo fondamentale nell’annuncio del Vangelo. Per quanto riguarda settimanali e radio diocesane, è stata ribadita l’urgenza di un maggiore coordinamento e di una collaborazione più stretta, prendendo spunto anche dal tentativo in atto di fondere le emittenti di Venezia, Padova e Treviso in un’unica radio, per ottimizzare tutte le risorse. Nel pomeriggio, introdotti dalla relazione del vescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia, i membri della CET hanno affrontato la situazione socio-politica del Triveneto e dell’Italia in generale, focalizzando l’attenzione su alcune questioni emergenti e ricorrenti: il crescere delle nuove povertà; i problemi legati al rapido evolversi delle forme di lavoro e la delicata questione del rapporto tra produzione e finanza; le crisi di numerose imprese con chiusure e licenziamenti in atto o in previsione; la necessità di salvaguardare un sano welfare; il sostegno e la promozione della famiglia; l’educazione e la formazione dei giovani all’affettività; il ruolo dell’associazionismo, ecc. Tali questioni - è stato affermato - non vanno però affrontate separatamente, ma nel loro insieme e in un orizzonte sempre più ampio e globale. I vescovi hanno sottolineato che lo spirito di solidarietà alle persone più deboli va sostenuto da una rete di servizi sanitari e sociali, di realtà istituzionali e di volontariato, che permettano di far fronte alle loro concrete necessità. La Chiesa del Triveneto ha espresso poi la sua piena e solidale adesione alle posizioni del cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), sulle coppie di fatto e hanno ribadito il diritto e dovere di richiamare tutti, credenti e non, alla necessità di non equiparare la famiglia, istituto naturale fondato sul matrimonio, ad altre forme di unione. (R.M.)

 

 

“UN SEGNO DI SPERANZA E DI PACE”: COSÌ, MONS. JOHN BAPTIST ODAMA,

 ARCIVESCOVO DI GULU, NEL NORD UGANDA, COMMENTANDO LA RIAPERTURA

DEL SEMINARIO DI ALOKOLUM, CHIUSO DA 2 ANNI A CAUSA DELLA GUERRA CIVILE

 

GULU. = “È un simbolo di speranza per il futuro della Chiesa e per la pace nella regione”: è quanto ha affermato mons. John Baptist Odama, arcivescovo di Gulu, nel nord dell’Uganda, commentando la riapertura del Seminario maggiore di Alokolum, rimasto chiuso negli ultimi 2 anni a causa della guerra civile che imperversa nella zona. “Ora che la situazione è migliorata – ha commentato il presule – con la riapertura del Seminario vogliamo dare a tutta la popolazione dell’arcidiocesi un gesto concreto di speranza e di fiducia per il futuro”. Studenti ed insegnanti erano stati costretti a trasferirsi a Bukalasa, nel sud del Paese. “Questi studenti rappresentano il futuro della nostra Chiesa”, ha sottolineato mons. Odama. “La nostra arcidiocesi ha continuato a operare anche nei momenti più difficili. Ora stiamo preparando il Congresso Eucaristico che si svolgerà dal 4 all’11 dicembre incentrato sul tema dell’Eucaristia come punto centrale della santità”. Gulu si trova da anni al centro della guerriglia condotta dall’Esercito di Resistenza del Signore (LRA). Formato soprattutto da membri dell’etnia Acholi, l’LRA combatte dal 1989 contro l’attuale presidente, Yoweri Museveni, che ha preso il potere nel 1986, rovesciando una giunta militare formata in gran parte da ufficiali Acholi. Gli ex militari di questa etnia, rifugiatisi in Sudan, hanno dato vita a diversi movimenti di guerriglia, tra cui l’LRA. La Chiesa cattolica è stata spesso vittima degli attacchi del movimento di guerriglia (R.M.)

 

 

AUMENTANO GLI ABITANTI DELLE BARACCOPOLI DI BUENOS AIRES, IN ARGENTINA:

SONO CIRCA 40 MILA I NUOVI SFOLLATI DAL 2001 A OGGI

 

BUENOS AIRES. = Dal 2001 ad oggi, in Argentina la popolazione costretta a vivere in insediamenti precari è passata da 110 mila a 150 mila, con un aumento del 35 per cento. Questi, i dati rilevati da uno studio della “Vivienda de la Ciudad” (IVC), ente pubblico che si occupa delle condizioni di alloggio nella capitale, Buenos Aires. Il fenomeno è esploso nel 1976 ed è andato peggiorando anno dopo anno, arrivando nel 2001 a toccare la cifra dei 100 mila sfollati. Secondo il censimento fatto dal IVC, la maggior parte delle famiglie che vivono in questa situazione sono immigrati provenienti dalla Bolivia, dal Paraguay e, a seguire, dal Perú e dal Cile. L’ente stanzia intorno ai 200 milioni di pesos annuali per creare quartieri con abitazioni che abbiano una rete elettrica, fogne, acqua potabile e strade pavimentate. Attualmente, sono 2 mila le case edificate, 1700, quelle in costruzione e 1200, quelle previste entro il 2007. (R.R)                                               

 

 

APERTA, NELLO STATO INDIANO DELL MADHRA PRADESH, LA FASE DIOCESANA

DEL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DI SUOR MARIA RANI, CLARISSA UCCISA

 NEL 1995 DA UN FONDAMENTALISTA INDU’

 

NEW DELHI. = “Quanto più soffriremo a causa della nostra fede in Gesù Cristo, tanto più la comunità cattolica in India crescerà e resterà edificata dalla nostra testimonianza”: è una delle frasi attribuite a suor Maria Rani, clarissa uccisa nel 1995 nello Stato indiano del Madhya Pradesh, per mano di un fondamentalista indù. La diocesi di Indore ha  appena aperto la  fase diocesana del processo di beatificazione e ne ha dato notizia attraverso il suo vescovo, mons. George M. Anathil, che ha ricordato come la religiosa sia morta da martire, uccisa da 50 coltellate, “in odium fidei”. La suora, che al momento della morte aveva 40 anni, apparteneva a un istituto religioso nato in Kerala all’interno della Famiglia francescana, con un carisma contemplativo, ma anche apostolico. Suor Maria dedicava gran parte della giornata al servizio per i poveri e le famiglie indigenti: proprio per questo è stata assassinata da un uomo che ha scambiato la sua opera per proselitismo. “La sua figura – ha sottolineato mons. Anathil – sarà di esempio per la nostra comunità, che trarrà forza per continuare il servizio ai poveri e ai bisognosi, senza paura”. Tra le prime testimonianze raccolte, che verranno sottoposte al Tribunale diocesano istituito di recente, una religiosa afferma di esser guarita da un tumore dopo aver chiesto l’intercessione di Suor Maria. La comunità cattolica indiana è anche in attesa per la causa di beatificazione di un’altra religiosa, suor Eufrasia, carmelitana, il cui processo è già alla Congregazione per le Cause dei Santi, in Vaticano. Suor Eufrasia, nota come “Madre che prega”, è stata proclamata “Serva di Dio” nel 1987 e “Venerabile” nel 2002. Nata nel 1887 in Kerala, è morta nel 1952 nel convento Carmelitano di Ollur. (R.M.)

 

 

PUBBLICATA SUL WEB “CATHOLIC AUSTRALIA”, NUOVA NEWSLETTER DELLA CONFERENZA EPISCOPALE AUSTRALIANA: IL PRIMO NUMERO È DEDICATO

ALLA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE E ALLA FESTA DI SAN FRANCESCO DI ASSISI

 

SYDNEY. = La Chiesa australiana offre un nuovo servizio d’informazione sul web: si tratta della newsletter “Catholic Australia”. Lo strumento è stato ideato per le parrocchie, le scuole, le associazioni cattoliche e per chiunque desideri ricevere notizie sulle attività della Chiesa australiana. Questa iniziativa, sostenuta dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza episcopale del Paese, è rivolta a consentire una collaborazione e uno scambio immediato fra realtà distanti migliaia di chilometri. Nella newsletter è possibile trovare sezioni dedicate alle novità, alla storia della Chiesa,  alla spiritualità e alla teologia.  Inoltre,  sono state ideate pagine dedicate ai giovani e al laicato, dove si cerca di affrontare temi d’interesse generale. Nel primo numero, uscito in questi giorni, una sezione dedicata alla festa di San Francesco di Assisi, il 4 ottobre. Grande attenzione è stata rivolta, poi, anche alla Giornata missionaria mondiale del 23 ottobre prossimo. Vengono spiegate le finalità della Giornata, le sue origini, i problemi e le sfide che oggi pone l’evangelizzazione in Oceania. (R.R)

 

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24 ORE NEL MONDO

28 settembre 2005

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

Ancora tensioni in Medio Oriente. La Striscia di Gaza è stata teatro, nella notte, di raid aerei israeliani contro sedi di organizzazioni palestinesi. In Cisgiordania le truppe dello Stato ebraico hanno fatto irruzione in 2 sedi di militanti palestinesi, esponenti di quell’Intifada cominciata esattamente 5 anni fa. Le operazioni seguono di poche ore la drammatica uccisione, da parte di Hamas, di un uomo d’affari israeliano. Il nostro servizio:

 

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La crescente tensione tra israeliani e palestinesi continua ad alimentare, in Medio Oriente, l’interminabile sequenza di azioni e reazioni, di attentati ed operazioni militari. Nella notte, tre nuovi raid compiuti dall’aviazione israeliana hanno colpito un campo profughi a Gaza ed uno degli uffici di Al Fatah, il più importante partito palestinese. Gli attacchi non hanno fortunatamente causato vittime ma i danni sono rilevanti: a Gaza, oltre un milione di persone sono rimaste senza corrente elettrica. Questa nuova fase dell’operazione israeliana, dall’inquietante nome ‘Prima pioggia’, è seguita al lancio di un razzo palestinese contro il sud di Israele e all’uccisione di un cittadino israeliano, Nuriel, da parte di un gruppo di estremisti. La triste storia di Nuriel si è consumata a Ramallah, dove è stato sequestrato da fondamentalisti di Hamas, ma il suo rapimento, l’assassinio e la rivendicazione ieri con un agghiacciante video, ripercorrono in successione le fasi di numerosi sequestri avvenuti a Baghdad. La minaccia dell’incubo terroristico con matrice irachena trova anche altri riscontri: l’intelligence militare israeliana ha confermato che militanti di Al Qaeda sono riusciti ad entrare nella Striscia di Gaza. Proprio da Gaza, secondo il vice ministro israeliano della Difesa, Hamas starebbe pianificando una serie di attentati anti israeliani in Cisgiordania, una nuova sequenza di azioni da aggiungere all’interminabile catena di attacchi. Il capo dei negoziatori palestinesi, Erekat, ha confermato, intanto, che è stato rinviato a data da destinarsi l’atteso incontro tra il premier israeliano Ariel Sharon e il capo dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) Abu Mazen, inizialmente previsto per domenica prossima. Forti preoccupazioni sul futuro dei Territori sono stati espressi, infine, dal presidente palestinese Abu Mazen che poco fa ha annunciato una sua prossima visita negli Stati Uniti. Il pericolo - ha avvertito - è che l’area diventi un territorio senza legge e dominato dall’anarchia. “Rischiamo - ha precisato Abu Mazen - che Gaza diventi una seconda Somalia e questo non rientra negli interessi  palestinesi”.

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In Iraq, una donna ha compiuto, stamani, un attentato suicida nel centro reclutamento di Tal Afar, nella parte nord-orientale del Paese provocando la morte di almeno 5 persone. E’ stato confermato, intanto, che non è previsto, al momento un ritiro delle truppe britanniche dall’Iraq. Lo ha detto ieri, dalla tribuna del congresso laburista in corso a Brighton, il premier britannico Tony Blair, parlando anche dei successi del suo governo nel campo dell’educazione, della sanità e dell’economia. Sul discorso del primo ministro britannico, ascoltiamo il servizio di Sagida Syed:

 

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Sul piano internazionale, il primo ministro britannico ha ribadito che la Gran Bretagna resterà in Iraq, finché il Paese non potrà reggersi con le sue forze e soprattutto finché non sarà instaurato il regime democratico e di sicurezza. A tale proposito ha ribadito anche l’alleanza con l’America. Nessun riferimento, invece, ad un suo possibile ritiro dalla politica, ipotizzato dalle elezioni di maggio, vinte con l’appoggio del cancelliere Gordon Brown, che in molti ritengono successore ideale di Blair. Dopo averlo elogiato in pubblico per l’ottimo lavoro, Blair ha detto che il Partito continuerà sulla strada delle riforme per presentarsi all’elettorato, per la quarta volta, nel maggio del 2010 e per vincere uno storico quarto mandato. Mentre a Brighton Blair trionfava, a Londra un suo oppositore si è perfino scomodato a salire sul Big Ben per protestare contro il governo e il suo leAder.

 

Per la Radio Vaticana, Sagida Syed.

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A cinque giorni dalla data prevista per l’avvio del processo di adesione della Turchia all’Unione Europea, il Parlamento di Strasburgo ha approvato oggi, ad ampia maggioranza, una risoluzione sull’avvio dei negoziati previsto per il prossimo 3 ottobre, fissando una serie di condizioni. I parlamentari europei precisano che l’avvio dei negoziati rappresenta l’inizio di un processo di “lunga durata”, che prevede numerose verifiche. La risoluzione, approvata con 356 voti favorevoli,  sottolinea inoltre che “il trattato di Nizza non costituisce una base accettabile per ulteriori decisioni in merito all’adesione di eventuali nuovi Stati membri”. Gli europarlamentari hanno anche chiarito che il riconoscimento di Cipro e del genocidio degli armeni costituiscono elementi indispensabili per il processo di adesione della Turchia. Sul fronte turco, il portavoce del ministero degli Esteri, ha detto che il governo di Ankara prenderà una decisione finale dopo il chiarimento del quadro negoziale con l’UE.

 

In Afghanistan, è stato ucciso ieri, nel nord del Paese, uno dei candidati alle elezioni dello scorso 18 settembre. La polizia afghana ha riferito, inoltre, che è stato arrestato ieri sera a Kabul Timor Shah, il rapitore della cooperante italiana Clementina Cantoni, poi rilasciata dopo una prigionia durata 25 giorni. Sul versante politico, il ministro degli Interni, Ali Ahmad Jalali, si è dimesso per protesta con il presidente Hamid Karzai in seguito alla nomina di alcuni potenti capo-clan locali alla guida di province strategiche.

 

E’ stato arrestato in Pakistan Asif Coto, il capo del gruppo terrorista sunnita pachistano ‘Lashkar-e-Jhangvi’. Lo hanno reso noto responsabili dei servizi di sicurezza di Islamabad. Il gruppo guidato da Asif Coto è ritenuto responsabile di numerose azioni contro esponenti sciiti.

 

In Iran, il Parlamento ha approvato la procedura d’urgenza per l’esame di una legge che, se accolta, limiterà le ispezioni a sorpresa ai siti nucleari da parte dell'Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA). Il testo sarà prima esaminato dalla commissione sicurezza nazionale e politica estera, poi tornerà in aula. In caso di approvazione, dovrà essere confermato dal Consiglio dei Guardiani. Il presidente Ahmadinejad ha espresso intanto la propria soddisfazione per la decisione del Venezuela di votare contro la risoluzione di condanna dell’AIEA nei confronti del programma nucleare iraniano.

 

La Siria ha smentito fermamente le accuse del ministro della Difesa libanese, Elias Murr, che ieri ha affermato di essere stato minacciato dall’ex capo dell’intelligence militare siriano in Libano prima dell’attentato al quale è scampato lo scorso mese di luglio.

Kazimierz Marcinkiewicz, premier designato ieri in Polonia dopo la vittoria del centro-destra alle elezioni legislative di domenica scorsa, è già al lavoro per la formazione del prossimo governo. La scelta dell’economista, fatta dai gemelli Kaczynski, alla guida del partito vittorioso “Diritto e Giustizia”, ha suscitato la sorpresa degli osservatori che pensavano invece che Lech Kaczynski riservasse per sé la carica di primo ministro. Ma perchè questa idea è stata messa da parte? Giancarlo La Vella lo ha chiesto al già ambasciatore Sergio Romano, esperto di est europeo:

 

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R. – Se lo avesse fatto probabilmente avrebbe pregiudicato le prospettive dell’altro gemello, che fra un mese sarà candidato alle elezioni per il presidente della Repubblica. Evidentemente hanno deciso insieme che la presidenza della Repubblica è più importante della guida del governo. Debbo dire tuttavia che la scelta presenta per la Polonia un altro vantaggio. Il Partito Diritto e giustizia, quello guidato dai gemelli Kaczynski, è un partito con delle venature populiste. Quindi, non è un partito particolarmente filoeuropeo e non è un partito particolarmente attento alle esigenze dell’economia di mercato. Tutto questo avrebbe probabilmente creato un’ondata di diffidenza da parte degli ambienti economici internazionali nei confronti della Polonia. Il fatto che invece la scelta sia caduta su un economista, tutto sommato, riconosciuto, apprezzato, probabilmente giova al Paese.

 

D. – Secondo lei, i fratelli Kaczynski parteciperanno comunque alle decisioni di governo?

 

R. – Io penso che probabilmente Kaczynski potrebbe desiderare un ministero per sé, un ministero importante, a meno che non preferisca rimanere fuori, guidare il partito e avere semplicemente un’influenza decisiva su quei membri del partito che saranno al governo. Quello che è certo è che i due gemelli hanno voglia di governare il Paese e cercheranno di realizzare le intese che maggiormente permettono il controllo del governo e dello Stato.

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L’Ucraina ha da ieri un nuovo governo, dopo quello presieduto da Yulia Tymoshenko, rimossa dalla carica insieme a tutti gli altri ministri lo scorso 8 settembre in seguito a uno scandalo per corruzione. Il presidente Yushenko ha presentato ieri l’esecutivo guidato da Yuri Yeknhanurov, un tecnocrate che avrà il compito di traghettare il Paese alle legislative del marzo 2006.

 

Il colosso pubblico russo del gas, Gazprom, ha annunciato di aver acquistato per 13,1 miliardi di dollari la Sibneft, quinta società petrolifera della Russia del magnate Roman Abramovic. In base ai termini dell’operazione, la Gazprom acquisterà il 72,66 per cento della Sibneft.

 

Dopo le elezioni di due domeniche fa, la Germania sembra sempre più proiettata verso la formazione di una grande coalizione di governo di unità nazionale. Proprio per vagliare questa possibilità si terrà, oggi pomeriggio a Berlino, l’incontro tra Angela Merkel,  leader dei  cristiano democratici  ed il cancelliere uscente Gerhard Schroder.

 

E’ salito a 12 il bilancio dei morti seguito al passaggio, in Vietnam, del tifone ‘Damrey’, giunto in queste ore in Laos. Nei giorni scorsi, Damrey aveva provocato la morte di almeno 46 persone in Cina e nelle Filippine. Finora, sono state evacuate, in Vietnam, circa 300 mila persone lungo le coste centrali e settentrionali del Paese.

 

L’Algeria è chiamata domani all’appuntamento con le urne per il referendum sul “Progetto di Carta per la riconciliazione nazionale”, il cavallo di battaglia programmatico del presidente Abdelaziz Bouteflika, eletto nell’aprile del 2004. Con questo referendum si punta a chiudere una pagina drammatica della storia del Paese africano. L’Algeria è stata bersaglio del terrorismo di matrice islamica all’inizio degli anni novanta. Si calcola che siano almeno 100 mila le vittime della guerra civile scatenata dal fondamentalismo.

 

Cinque elicotteri dell’esercito francese hanno compiuto questa mattina al largo della Corsica, vicino al porto di Bastia, un’operazione per riportare l’ordine su una nave della SNCM, compagnia transalpina di traghetti dirottata ieri al porto di Marsiglia dai lavoratori marittimi in sciopero. Le forze armate hanno ripreso il controllo del cargo. La protesta era scoppiata dopo il via libera del governo francese alla privatizzazione della compagnia.

 

Ad un mese dal devastante passaggio dell’uragano Katrina sulla costa statunitense del Golfo del Messico, è salito a 1.121 il numero delle vittime accertate, di cui 885 soltanto in Louisiana. Mentre le squadre di soccorso continuano a lavorare, sono almeno 10 le vittime dell’uragano Rita abbattutosi la scorsa settimana sugli Stati Uniti.

 

Il coordinatore delle Nazioni Unite per l’assistenza umanitaria, Jan Egeland, ha avvertito che l’ONU sospenderà l’invio di aiuti umanitari in Darfur se non si arresterà la nuova ondata di violenze nella martoriata regione del Sudan orientale, teatro di una guerra civile scoppiata due anni e mezzo fa.

 

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