RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 279 - Testo della trasmissione di giovedì 6 ottobre 2005

 

 

Sommario

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Alla sesta plenaria del Sinodo, interventi sul Sacramento della Penitenza e sull’importanza dell’adorazione eucaristica, diurna e notturna. Ai nostri microfoni mons. Luigi Padovese: in Turchia c’è libertà di culto ma a volte per celebrare l’Eucaristia ci vuole il permesso scritto

 

Ripensare il ruolo degli anziani nella società, promuovendo per loro rispetto e amore nelle famiglie, a scuola e attraverso i media. Intervento dell’arcivescovo Migliore all’ONU

       

OGGI IN PRIMO PIANO:

I vescovi europei invitano i cristiani del continente ad annunciare con coraggio il Vangelo e a testimoniarlo con credibilità

 

Convegno a Roma su von Balthasar: la riflessione teologica si fa preghiera per diventare carità. Con noi mons. Rino Fisichella, mons. Peter Henrici e il cardinale James Francis Stafford

 

Prosegue lo sciopero a Marsiglia e in Corsica. Situazione economica sempre più pesante per la paralisi dei porti: intervista con Giuseppe Bettoni

 

La denuncia dell’ISTAT: il Sud in Italia è sempre più povero. Con noi, Linda Laura Sabadini

 

CHIESA E SOCIETA’:

In Italia è polemica per la questione dell’ICI e le esenzioni ecclesiastiche

 

Questa sera, in San Giovanni in Laterano, veglia missionaria presieduta dal cardinale Ruini

 

Stati Uniti ancora divisi sulla morte assistita, sei mesi dopo la vicenda di Terri Schiavo

 

Nelle Filippine, avviati dalla Chiesa progetti di microcredito per oltre 23 mila contadini

 

Completata in Uganda la prima traduzione di alcuni testi liturgici in lingua karimojong

 

24 ORE NEL MONDO:

In Iraq oltre 20 persone, tra cui un generale in pensione con la sua bambina di due anni, sono state uccise in diversi attacchi della guerriglia

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

6 ottobre 2005

 

RITROVARE NEL SENSO DEL SACRIFICIO EUCARISTICO

IL VALORE PIU’ ALTO DELLA MESSA E DELLA VOCAZIONE AL SACERDOZIO.

ALLA SESTA PLENARIA DEL SINODO, INTERVENTI SUL SACRAMENTO DELLA PENITENZA

E SULL’IMPORTANZA DELL’ADORAZIONE EUCARISTICA, DIURNA E NOTTURNA

- A cura di Alessandro De Carolis e Giovanni Peduto -

 

Un’Eucaristia che riscopra il senso del sacrificio di Cristo, senso che spesso gli stessi cristiani – condizionati dalla mentalità contemporanea tendente all’edonismo – hanno smarrito preferendo una religione facile. E’ uno dei concetti forti espressi questa mattina, durante la sesta plenaria del Sinodo sull’Eucaristia, svoltasi alla presenza di Benedetto XVI. Durante gli interventi, 22 in tutto, molti dei padri sinodali sono tornati sul tema dell’adorazione, del rispetto delle norme liturgiche e della frequenza al Sacramento della Penitenza. La cronaca di uno dei nostri inviati al Sinodo, Alessandro De Carolis:

 

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Noi vescovi dobbiamo recuperare la pedagogia di conversione che nasce dall’Eucaristia e prodigarci per diffondere il ricorso frequente alla Confessione individuale, oltre a non permettere il ricorso abusivo all’assoluzione generale o collettiva. E’ un invito autorevole quello che giunge poco prima della pausa ai padri riuniti nell’anfiteatro dell’Aula del Sinodo. A parlare è il prefetto della Congregazione per i vescovi, il cardinale Giovanni Battista Re. Il capo del dicastero ha rammentato, tra i doveri di un pastore di diocesi, quello di promuovere una pastorale che aiuti i fedeli a ritrovare uno stile di vita che abbia l’Eucaristia come centro.

 

La sessione di stamattina, poco dopo l’ingresso in Aula di Benedetto XVI, era iniziata con una riflessione di sapore spirituale del cardinale camerlengo, Martinez Somalo, incentrata sulla figura del sacerdote, definito come uomo del sacrificio non solo in senso eucaristico ma anche della propria persona: un uomo che agisce come strumento di Cristo e da ciò fa dipendere la sua attività. Il dogma sacrificale dell’Eucaristia, ha ribadito l’arcivescovo Paul Josef Cordes, è stato sancito dal Concilio di Trento e ribadito dal Catechismo della Chiesa cattolica ed implica che il fatto storico della Passione e morte di Gesù trascenda il tempo raggiungendo ogni uomo che si apre alla fede. Su un’analoga linea di pensiero, il vescovo britannico Arthur Roche ha parlato della necessità che il momento culminate del sacrificio di Cristo, il Calvario, sia recuperato nella sensibilità dei credenti attraverso una teologia dell’Eucaristia, che aiuti a riconnettere il ricevimento dell’Ostia all’offerta sacrificale della Messa. A questo proposito, il vescovo polacco, Edward Ozorowski, ha messo in guardia su una protestantizzazione della teologia eucaristica, dove la celebrazione del mistero dell’Ultima Cena, ha detto, rischia di diventare un rito bello ma poco significativo per la vita, calato com’è in un’epoca che dà meno spazio al senso del sacrificio e preferisce una religione comoda, senza precetti e senza croce.

 

Un applauso e un’ondata di commozione ha attraversato l’Aula quando il tema del sacrificio è stato ripreso dal vescovo romeno, Lucian Muresan, che è riandato con la memoria alla rieducazione marxista imposta dal comunismo ai sacerdoti cattolici, vessati da persecuzioni che li costringevano a profanare e ridicolizzare la Messa, per altri versi difesa celebrata clandestinamente con pezzi di pane e qualche chicco d’una trovato per strada. Oggi, ha detto il presule romeno, viviamo la libertà dei figli di Dio affamati di pane eucaristico, con l’80% di fedeli che partecipano alla liturgia in un Paese dove i cattolici sono appena il 12%. E un auspicio per il raggiungimento della piena unità delle Chiese orientali è stato espresso dal cardinale Ignace Moussa Daoud, che ha svolto un intervento teologico-spirituale sulla dimensione trinitaria, mariana ed ecclesiologica dell’Eucaristia, ritenuta – ha osservato – la via più sicura perché la Chiesa torni a respirare compiutamente a due polmoni.

 

Altro oggetto di riflessione sinodale è stata l’adorazione eucaristica. Il cardinale vicario, Camillo Ruini, ha descritto la propria esperienza con i giovani, durante una sua catechesi alla GMG di Colonia, spiegando come il raccogliersi in preghiera davanti al Santissimo avesse aiutato alcuni giovani a superare la difficoltà di comprendere razionalmente la presenza reale di Cristo nell’Ostia. Riferendosi al cardinale Ruini, anche il vescovo di Lourdes, mons. Perrier, si è soffermato sullo stesso tema, il quale poco dopo è stato esteso dal presidente della Conferenza episcopale messicana, José Guadalupe Martin Rabago, al valore dell’adorazione notturna: una pratica da scoprire o da rilanciare, che nel suo Paese vede impegnati in essa più di quattro milioni di persone.

 

Dall’Aula del Sinodo, Alessandro De Carolis.

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E veniamo agli interventi di ieri pomeriggio alla 5a Congregazione generale del Sinodo. Ce ne parla Giovanni Peduto:

 

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Chiesa ed Eucaristia, Eucaristia ed economia della salvezza, luci ed ombre nella celebrazione eucaristica e situazioni di Chiese locali sono stati i temi maggiormente affrontati dai tredici padri intervenuti nella discussione pomeridiana. L'Eucaristia fa la Chiesa, ma non in senso cronologico e logico, bensì nel senso che l'Eucaristia permette alla Chiesa di esistere e di vivere in modo sacramentale ed esperienziale come Corpo vero di Cristo. La dimensione comunitaria ed ecclesiale dell'Eucaristia costituisce la quintessenza del mistero eucaristico, ma questa realtà eucaristica è spesso ignorata e poco recepita dai fedeli, almeno nella prassi. Si ha la sensazione che nella visione eucaristica dei fedeli sia prevalsa una pratica individualista, pietista ed intimista dell'Eucaristia a scapito del suo  aspetto prevalentemente comunionale ed ecclesiale: la domenica diventa un precetto rituale da adempiere e non una vera e propria vita da condividere nella comunione e nell'amore.

 

Per recuperare l'aspetto ecclesiale dell'Eucaristia - di questo si è fatto interprete il vescovo greco Spiteris – bisogna riscoprire la sua dimensione pneumatologica - ed ha aggiunto - che la teologia cattolica deve recuperare pienamente l'aspetto pneumatologico dell'Eucaristia. Molto incisivo l'intervento del vescovo Sarasti Jaramillo della Colombia. L'Eucaristia è la risposta ai segni negativi della cultura contemporanea. In primo luogo, dinanzi all'anticultura della morte che traffica con armi, che costruisce massicci sistemi di distruzione, legittima l'aborto, autorizza la manipolazione dell'embrione, Gesù si definisce Pane di Vita. In secondo luogo la nostra cultura è segnata dall'odio e dal terrorismo: l'Eucaristia ci permette di riconciliarci con Dio e con i fratelli. Dinanzi al positivismo scientifico e al relativismo della cultura contemporanea, l'Eucaristia si afferma come la realtà del 'mistero' e sottolinea l'importanza del credere e dell'amare come vie della conoscenza.

 

E, infine, alla solitudine e alla disperazione dell'uomo moderno l'Eucaristia, come ai discepoli di Emmaus, ci dona una compagnia profonda e una promessa di vita eterna. E' 'stato pure rilevato come il processo di secolarizzazione e il diffondersi dell'indifferenza religiosa provocano fra tanti battezzati un preoccupante affievolimento se non addirittura la perdita della propria identità cristiana. Il presidente del Pontificio Consiglio per i laici, l'arcivescovo Rylko, ha affermato che in tale situazione una delle sfide più urgenti per la Chiesa è un'adeguata iniziazione cristiana post-battesimale capace di rigenerare comunità cristiane che vivano la fede in profondità.

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E’ presente al Sinodo anche il vicario apostolico in Anatolia mons. Luigi Padovese che ricopre anche l’incarico di vicepresidente della Conferenza episcopale turca. Ma come viene vissuta l’Eucaristia in Turchia? Giovanni Peduto lo ha chiesto allo stesso mons. Padovese:

 

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R. – Ecco, trovo che la Turchia come terra di antica memoria cristiana, presenti una pluralità di situazioni in rapporto all’Eucaristia. Tanto per dire, al Sud dove abito io, le nostre celebrazioni convergono cristiani non soltanto latini, ma anche armeni, caldei, siro-cattolici ed ortodossi. C’è di fatto un ecumenismo della vita, che ci tiene tutti assieme intorno alla realtà di una Chiesa che è ormai una realtà minoritaria. L’Eucaristia diventa per noi l’unico momento significativo di aggregazione e non soltanto tra cattolici, ma tra cristiani.

 

D. – Quali sono le possibilità di potersi radunare? C’è libertà di culto?

 

R. – Libertà di culto c’è, ci sono però dei problemi pertinenti a situazioni locali. Io disgraziatamente ho dovuto chiudere cinque giorni fa la chiesa di Adana, perché il comune di Adana non mette in pratica una legge statale che prevede un congruo spazio tra il luogo di culto e l’abitato. Attorno alla chiesa di Adana, abbiamo una discoteca, un ristorante e non ci è possibile celebrare la messa a causa dei rumore. Questo mi ha portato ad una decisione sofferta, ma d’altra parte una decisione dovuta, proprio perché si interrompa questa catena di promesse che non trovano poi mai adempimento.

 

D. – Quali sono i rapporti con la maggioranza musulmana?

 

R. – Devo dire che io amo la Turchia ed amo il popolo turco. Vorrei dirlo molto chiaramente, perché questo risponde a quello che sento dentro di me. Ci sono, però, situazioni che devono essere chiarite. Analogamente a quanto detto per Adana, c’è la situazione di Tarso. A Tarso esiste una chiesa-museo: non ci è possibile celebrare l’Eucaristia senza dover chiedere un permesso scritto. Quando arrivano gruppi, improvvisamente, la cosa riesce estremamente difficile. Credo che da parte della comunità cattolica, ma direi anche da parte della comunità cristiana occorre far sentire la nostra voce affinché in luoghi così significativi per noi cristiani ci sia un posto dove poter celebrare l’Eucaristia senza chiedere permessi.

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RIPENSARE IL RUOLO DEGLI ANZIANI NELLA SOCIETA’,

PROMUOVENDO PER LORO RISPETTO E AMORE NELLE FAMIGLIE,

A SCUOLA E ATTRAVERSO I MEDIA. INTERVENTO DELL’ARCIVESCOVO MIGLIORE

- A cura di Roberta Gisotti -

 

Sono più di 600 milioni nel mondo gli ultra sessantenni, e si stima che nel 2.050 saranno triplicati. Occorre allora ripensare il loro ruolo nella società e nei processi di sviluppo. A sollecitare “il rispetto e l’amore per gli anziani”, che va insegnato anche nelle scuole e promosso nei media, è stato l’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, nel suo intervento all’Assemblea generale dell’ONU, nell’ambito di un bilancio a tre anni dalla Conferenza mondiale sull’invecchiamento, svoltasi a Madrid nel 2002. Allora – ha ricordato il presule – la Santa Sede aveva indicato negli anziani “i guardiani della memoria collettiva, conservatori dei rapporti intergenerazionali e trasmettitori di autentici valori”, ed oggi è necessario creare per loro “un ampia gamma di opportunità” per utilizzare il loro potenziale, le loro esperienze e la loro competenza, sia in ambiti lavorativi che di volontariato a cominciare dal “semplice apprezzamento della loro presenza nella propria famiglia d’origine”.

 

In particolare mons. Migliore ha raccomandato che gli anziani abbiano garantite cure mediche e adeguata nutrizione, ma anche i diritti previdenziali, compresa una pensione sociale di base. A monte di tutto questo, ha sottolineato però il rappresentante vaticano, è “importante” promuovere “apprezzamento e riconoscenza” per gli anziani, che troppo spesso sono “dimenticati”, a causa dell’impatto sociale della globalizzazione, dei fenomeni migratori e della frammentazione dei nuclei familiari.  

 

 

 

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

L’apertura della prima pagina è dedicata all’emergenza determinata nel Centro America dall’uragano “Stan”. Oltre cento i morti e sessanta dispersi. In Messico 280 mila persone sono state costrette a lasciare la propria abitazione.

 

Servizio vaticano - Il resoconto della V Congregazione generale del Sinodo dei Vescovi.

 

Servizio estero - Medio Oriente: riprende il dialogo diretto tra Abu Mazen e Sharon.

 

Servizio culturale - Un articolo di Mario Spinelli dal titolo “Berlino, città simbolo di una rinnovata giovinezza”: un viaggio nella metropoli tedesca che dal 1945 è protagonista di un continuo fervore progettuale ed urbanistico.  

 

Servizio italiano - In rilievo i temi della legge elettorale e della finanziaria.

 

 

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RADIO VATICANA

Radiogiornale

 

OGGI IN PRIMO PIANO

6 ottobre 2005

 

 

I DESERTI SPIRITUALI E LA CRESCENTE SECOLARIZZAZIONE:

 SENZA RASSEGNAZIONE BISOGNA RACCOGLIERE

QUESTE SFIDE DEL TERZO MILLENNIO.

COSI’ I VESCOVI EUROPEI RIUNITI IN ASSEMBLEA A ROMA

 

Coraggio e credibilità: è quanto si richiede ai cristiani del terzo millennio per annunciare a tutti il Vangelo della speranza. La raccomandazione giunge dai vescovi europei, al termine della loro Assemblea (CCEE), che si è tenuta a Roma. Ieri nel pomeriggio il comunicato finale dei lavori, cui hanno partecipato i presidenti delle attuali 34 Conferenze episcopali d’Europa. Il servizio di Roberta Gisotti:

 

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“Superare chiusure e staticità” perché “l’Europa ha bisogno dell’unità dei cristiani”: così i presuli europei in vista di un importante appuntamento che interesserà l’intero continente: la Terza Assemblea ecumenica europea, che avrà diverse tappe lungo due anni, una sorta di pellegrinaggio alla riscoperta delle radici cristiane, che partirà da Roma, sede della cattedra di Pietro nel gennaio 2006 e culminerà a Sibiu in Romania, Paese a maggioranza ortodossa, nel settembre 2007.

 

 Anche noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo”, ripartendo dalle parole di Paolo VI in chiusura 40 anni fa del Concilio Vaticano II, i vescovi europei hanno riflettuto per quattro giorni sulle sfide dei tempi attuali per “un annuncio coraggioso e una testimonianza credibile”. E proprio la pausa di riflessione nel processo di unificazione europea “va sfruttata - dichiarano i presuli – come occasione propizia per ripensare la costruzione europea dalle sue aspirazioni originarie e per comunicare ai giovani il senso e l’idea di questo progetto”

 

Tanti i temi passati in rassegna dai vescovi animati dalla volontà di non rassegnarsi ai deserti spirituali o e alle difficoltà che la crescente secolarizzazione crea, sostenuti dalla fede e dal senso di responsabilità. Così guardando a vicende recenti che hanno aperto ampio dibattito nella società, i presuli da un lato hanno espresso “stupore e tristezza” per l’equiparazione in Spagna delle unioni omosessuali alla famiglia fondata sul matrimonio. “Questa non è una via progressista, laica e moderna – hanno affermato – ma un boomerang che ricadrà con esiti gravi soprattutto sulle nuove generazioni. Da altro lato i vescovi hanno plaudito l’esito in Italia del Referendum sulla fecondazione assistita, che indica “una nuova e promettente via”, già aperta.

 

Nel confronto serrato tra le varie esperienze si è dibattuto di evangelizzazione nei vari ambiti pastorali, con particolare attenzione al patrimonio delle Giornate mondiale delle gioventù, un successo che rivela come  giovani chiedano “ai vescovi di aiutarli a riscoprire la gioia della fede, la gioia di essere cercati da Dio.”

 

Su invito dei presuli cattolici della Federazione russa sarà San Pietroburgo ad ospitare la prossima riunione dei vescovi europei.

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CONVEGNO A ROMA A 100 DALLA NASCITA DEL TEOLOGO VON BALTHASAR:

LA RIFLESSIONE TEOLOGICA SI FA PREGHIERA PER DIVENTARE CARITA’

- Ai nostri microfoni il cardinale James Francis Stafford,

mons. Rino Fisichella e mons. Peter Henrici -

 

E’ stato definito l’uomo più colto del XX secolo. La sua teologia nasce dalla preghiera. Hans Urs von Balthasar, teologo e filosofo, è tra le personalità più studiate degli ultimi decenni, modello per tanti pensatori cristiani. Nel 1972 insieme a Joseph Ratzinger e ad Henri de Lubac ha fondato la rivista internazionale Communio. Oggi e domani a Roma lo ricorda un convegno internazionale. Il servizio di Tiziana Campisi:

 

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Ha saputo tradurre la sua preghiera in teologia e nel suo pensiero, che nasce da una meditazione profonda della Scrittura, si fondono letteratura, musica, arte. E’ Hans Urs von Balthasar. Nell’anno in cui ricorre il centenario della sua nascita la Pontificia Università Lateranense di Roma gli dedica un convegno dal titolo “Solo l’amore è credibile”. Questa mattina ad introdurre i lavori il rettore mons. Rino Fisichella:

 

“Il pensiero di von Balthasar ci porta a ribadire non solo la sua attualità, ma ci riporta a quello che è stato lo studio più profondo che lui ha compiuto, cioè il mistero dell’Incarnazione di Gesù Cristo. Io penso che la dimensione del mistero oggi affascini molto i nostri contemporanei, ma soprattutto la risposta che dobbiamo dare al mistero. Ebbene, la teologia di von Balthasar si risolve in una parola: solo l’amore è credibile. L’uomo di oggi è posto dinanzi al mistero, ma è anche affamato di un vero amore. Riproporre oggi la teologia di von Balthasar significa dare una risposta che sia carica di senso, ma soprattutto dare delle risposte a tante domande che gli uomini si pongono e alle quali non riescono a trovare una coerente e decisiva risposta”.

 

Il pensiero di von Balthasar ha influenzato quello di molti studiosi. Il vescovo ausiliare della diocesi di Coira, mons. Peter Henrici racconta quale è stato il suo influsso nel Concilio Vaticano II:

 

R. - Lui, con i suoi scritti, ha effettivamente preparato il Concilio, molto anche tramite i suoi amici de Lubac, Feiner. Il Concilio ha un pensiero molto vicino al suo.

 

D. – Lei che ricordo personale ha di von Balthasar?

 

R. – L’ho conosciuto quando aveva 8 anni. Era mio cugino diretto. Mi mandava ogni anno i suoi libri. Abbiamo avuto una lunga corrispondenza, ma ci vedevamo piuttosto raramente.

 

D. – Qual è l’essenza del pensiero di von Balthasar?

 

R. – L’originalità è che lui era come formazione un letterato e ha fatto la teologia da uomo di letteratura. Conosceva molto bene i Padri della Chiesa ed è riuscito a dare alla teologia una nuova dimensione, una dimensione più culturale e una migliore inculturazione della teologia. 

 

In von Balthasar esiste un grande legame tra teologia e preghiera. Il cardinale James Francis Stafford, Penitenziere Maggiore, che ha presieduto la sessione di stamani ne spiega l’importanza:

 

“E’ importante avere uno slancio, motivo molto evidente dell’autenticità della teologia baltahsariana. Sono rimasto colpito, dall’inizio delle mie letture di von Balthasar nel 1980, dal suo libro “Preghiera”, per la contemplazione nella vita cristiana con il fondamento trinitario e il fondamento nel Verbo incarnato. Lui è un uomo di grande fede e ciò è molto evidente dalla bellezza della sua teologia”.

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PROSEGUE LO SCIOPERO A MARSIGLIA E IN CORSICA.

LA SITUAZIONE ECONOMICA DIVENTA SEMPRE PIU’ PESANTE

PER LA  PARALISI DEI PORTI

- Intervista con Giuseppe Bettoni -

 

Nessuno sblocco nel braccio di ferro tra sindacati e governo a Marsiglia. I marittimi del sindacato CGT della società SNCM, che collega il sud della Francia alla Corsica e alla Tunisia, hanno respinto le ultime proposte del governo sulla privatizzazione della società, che il governo definisce sull’orlo del fallimento. Lo sciopero, cominciato il 20 settembre, dunque, proseguirà. A Marsiglia e in Corsica, la situazione economica diventa ogni giorno più pesante. Il 17.mo giorno di sciopero consecutivo dei dipendenti della compagnia di navigazione e il decimo consecutivo dei portuali di Marsiglia hanno paralizzato il porto. E domani dovrebbero essere bloccati, di nuovo, i porti corsi di Ajaccio e di Bastia, che erano stati liberati dalla polizia solo qualche giorno fa. Un blocco che aveva immobilizzato per giorni circa 15.000 turisti nell’isola e minacciato il rifornimento a negozi e supermercati.

 

Ma occorre andare al di là della singola vicenda della società marittima? Il braccio di ferro tra governo e sindacati ha un significato anche generale? Fausta Speranza lo ha chiesto a Giuseppe Bettoni, ricercatore all’Istituto Paris VIII di Milano e docente di geopolitica all’Università Tor Vergata di Roma:

 

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R. – Sicuramente, il conflitto ha un doppio significato: è una faccenda politica e una faccenda geografica. Molto importante; sicuramente si aspettava al varco Dominique de Villepin su una questione come la privatizzazione: i sindacati aspettavano questa opportunità. Ecco perché il conflitto è così violento. Perché, in realtà, non si tratta di attaccare de Villepin su un’azione precisa, ma una linea di governo di privatizzazione. I sindacati non lasceranno mai spazio ad un governo per andare in privatizzazione. Va aggiunto a ciò il fatto che de Villepin, chiamato “il politico poeta” per le sue qualità letterarie, denigrando la qualità aziendale della società marittima sta peggiorando ulteriormente i suoi rapporti con i sindacati. Secondo elemento, quello geografico, che forse è anche più importante, che non va assolutamente trascurato: de Villepin ha preso in mano il governo, traghettandolo verso un rilancio della politica francese, e non voleva assolutamente scontrarsi con dossier strutturali importanti. Invece, in questo caso, è andato a scontrarsi in pieno contro il “dossier Corsica”, cioè capire quale dev’essere l’evoluzione del rapporto tra ente territoriale Corsica e governo nazionale francese. Molte fazioni più o meno indipendentiste corse oggi stanno cavalcando questo aspetto. Infatti, si è infervorata anche la polemica di alcuni leader politici della Corsica.

 

R. – Qual è l’impatto di questi scioperi sulla popolazione francese, quale la reazione?

 

D. – Relativamente poco importante, nella misura in cui i francesi sono abituati, molto più degli italiani, a scioperi molto selvaggi, molto violenti, in cui sono letteralmente abbandonati per strada, i mezzi pubblici non hanno servizio minimo garantito. Oltre al fatto che poi, nell’insieme c’è un’attenzione particolare all’elemento corsico, al problema della Corsica.

 

D. – In definitiva, in questo momento di impasse politica in Germania, di litigiosità in Italia, in Francia prevale il sociale?

 

R. – In Francia prevale sempre il sociale, molto più che in ogni altro Paese europeo. Bisogna sempre riflettere su una cosa: i gaullisti al potere in questo momento, insieme a partiti anche centristi, sono comunque profondamente diversi dalle destre di altri Paesi europei. Mai un partito della destra democratica francese si permetterebbe di attaccare elementi fondamentali come lo Stato sociale; si può rimaneggiare, ma il conflitto non sarà mai totale, non si cercherà mai di liberalizzare tutto un servizio pubblico ... anche il principio di servizio pubblico francese, per adesso, è fondamentale, e quindi quello verrà tutelato, come la salute, la formazione ... Si può maneggiare mantenendo fermo la base di acquisizione sociale, che non potrà mai essere messa in discussione, nemmeno dal partito politico francese che si considera il più liberale di tutti!

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LA DENUNCIA DELL’ISTAT: IL SUD IN ITALIA E’ SEMPRE PIU’ POVERO.

L’INDIGENZA AUMENTA ANCHE TRA LE COPPIE GIOVANI E CON PIU’ FIGLI

- Ai nostri microfoni Linda Laura Sabadini -

 

Il Sud in Italia è sempre più indigente: una famiglia su quattro vive in condizioni di povertà, lo denuncia il Rapporto ISTAT sull’andamento della povertà 2004 presentato oggi a Roma. La Statistica in breve evidenzia che a livello nazionale le famiglie in gravi difficoltà sono l’11,7%, per un totale di circa settemilioni e mezzo di persone. Sostanzialmente stabile la percentuale rispetto al 2003. Il Nord si conferma più ricco, migliora la condizione economica nella provincia di Bolzano, nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia. Massimiliano Menichetti:

 

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Il Sud stretto dalla morsa della povertà che aumenta anche tra le coppie giovani e quelle con più figli. Sono gli allarmi lanciati dal rapporto ISTAT presentato oggi sull’incremento della povertà relativa in Italia nel 2004. In pratica, l’Istituto di statistica ha fissato il parametro di circa 920 euro mensili, di spesa per consumi, per una famiglia di due persone; sotto tale soglia si parla di povertà. Le tabelle confermano che non ci sono complessivamente variazioni significative rispetto al 2003, ma tale situazione è tutt’altro che confortante. Infatti le famiglie povere continuano ad essere il 13,2% della popolazione, ovvero circa 7 milioni e mezzo di persone. Situazione critica ed in peggioramento al Sud, dove la Basilicata e la Sicilia registrano, rispettivamente, il 29,5% e il 29,9% delle famiglie povere. Linda Laura Sabadini, direttore centrale ISTAT:

 

“Nel mezzogiorno ci collochiamo al 25 per cento delle famiglie in condizioni di povertà. E’ un dato particolarmente preoccupante per il fatto che questo incremento di povertà è trasversale a tutte le tipologie delle famiglie, quindi è und dato nel Mezzogiorno che va assolutamente tenuto in considerazione”.

 

In condizioni difficili, a livello nazionale, anche il 5,5 % delle giovani coppie, e il 13,9% delle coppie con più figli; sale pure la percentuale di famiglie povere tra i lavoratori dipendenti. Nel Centro Italia la situazione economica è tendenzialmente stabile però peggiorano le condizioni degli anziani e delle donne sole. Il quadro dell’ISTAT conferma che nelle regioni settentrionali c’è più ricchezza e che è diminuita ulteriormente la povertà relativa nella provincia di Bolzano, nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia.

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CHIESA E SOCIETA’

6 ottobre 2005

 

IN ITALIA IL SENATO HA APPROVATO, IERI POMERIGGIO, IL DECRETO LEGGE

SULLE INFRASTRUTTURE. DOPO L’APPROVAZIONE DELLA NORMA INTERPRETATIVA

DELLA LEGGE DEL 1992, RESTA L’ESENZIONE DAL PAGAMENTO DELL’ICI

PER GLI IMMOBILI ECCLESIASTICI.

NESSUN DANNO E’ STATO ARRECATO ALLE CASSE COMUNALI

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

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ROMA. = In Italia è stata confermata, per gli immobili ecclesiastici, l’esenzione dal pagamento dell’ICI, l’imposta comunale sugli immobili. Il Senato ha approvato, ieri pomeriggio, il decreto legge sulle infrastrutture. Il provvedimento, che passa ora all’esame della Camera, comprende anche una norma interpretativa sull’esenzione dell’ICI di alcuni immobili degli enti non commerciali, tra i quali rientrano quelli ecclesiastici. La norma in questione – afferma oggi il quotidiano cattolico “Avvenire” - non modifica la normativa precedente: una legge emanata nel 1992 prevede, infatti, l’esenzione nei casi di “immobili utilizzati per le attività di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura”. Nessun danno viene arrecato, dunque, alle casse comunali. Per questo – rileva Avvenire - appaiono ingiustificate le dure dichiarazioni di diversi esponenti politici dell’opposizione che sostengono la tesi del “regalo elettorale” alla Chiesa. La Conferenza episcopale italiana aveva definito, con un comunicato della scorsa settimana, “gravi” e “fuorvianti” alcune argomentazioni diffuse da diversi organi di stampa. “Anche nel dibattito parlamentare – ha spiegato Maurizio Eufemi dell’UDC – sono state dette molte inesattezze. Nulla – ha chiarito Eufemiviene innovato rispetto alla legge istitutiva dell’ICI e non c’è nessuno scippo ai danni degli enti locali, poiché si tratta di edifici da sempre esentati dal pagamento di questa imposta. L’approvazione del decreto - ha detto Romano Prodi, leader dell’Unione – è il risultato dell’affannosa ricerca di voti da parte della maggioranza. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, ha giudicato “sconcertanti” le dichiarazioni di Prodi e ha detto che le reazioni dell’opposizione testimoniano “un  ingiustificato livore verso chi mette in pratica in Italia i principi di sussidiarietà e di solidarietà”. L’articolo approvato ieri in Senato è solo una norma interpretativa, che si era resa necessaria in seguito ad alcune sentenze restrittive della Corte di Cassazione. Secondo la Cassazione, l’esenzione andrebbe applicata solo agli immobili “per l’esercizio del culto e della cura delle anime, la formazione del clero e dei religiosi, per scopi missionari, catechesi ed educazione cristiana”. L’intervento del legislatore ha previsto l’esenzione dell’ICI anche ad “attività di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura”.

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QUESTA SERA, NELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO, VEGLIA MISSIONARIA DIOCESANA DI ROMA, PRESIEDUTA DAL CARDINALE CAMILLO RUINI

 

ROMA. = “Come ci ha ricordato Benedetto XVI nell’omelia per la solennità del Corpus Domini, la vera meta del nostro cammino è la comunione con Dio, ma possiamo salire a questa dimora soltanto andando ‘verso la Galilea’, andando sulle strade del mondo, portando il Vangelo a tutte le nazioni, portando il dono del suo amore agli uomini di tutti i tempi”. E’ quanto scrive il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Camillo Ruini, nella lettera per la veglia missionaria diocesana di Roma, che il porporato presiederà questa sera nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Abbiamo bisogno – aggiunge il porporato – del sostegno della preghiera e ne hanno bisogno soprattutto i missionari che si trovano in “prima linea” per annunciare Gesù Cristo. Durante la veglia – scrive il vicario del Papa per la diocesi di Roma – “ringrazieremo il Signore per tanti uomini e donne che donano la loro vita per portare l’annuncio di Cristo a tutti i popoli ed in particolare pregheremo per coloro che riceveranno il mandato per la missione ad gentes”. Il cardinale Ruini sottolinea come anche la Giornata missionaria mondiale, che sarà celebrata il prossimo 23 ottobre, ci aiuti “meglio a comprendere il senso eucaristico della nostra esistenza. Ci aiuta, conclude il porporato, a comprendere il nostro “essere pane spezzato – come ha scritto Giovanni Paolo II nel messaggio in occasione della Giornata missionaria mondiale del 2005 - per la vita del mondo”. (A.L.)

 

 

STATI UNITI ANCORA DIVISI SULLA MORTE ASSISTITA,

SEI MESI DOPO LA DRAMMATICA VICENDA DI TERRI SCHIAVO.

LA CORTE SUPREMA DEGLI USA, APPENA PASSATA SOTTO IL CONTROLLO

DEL NEOPRESIDENTE VOLUTO DA BUSH,

HA SCELTO L'EUTANASIA COME PRIMO CASO NEL NUOVO ANNO GIUDIZIARIO

- A cura di Elena Molinari -

 

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WASHINGTON. = Davanti alla Corte costituzionale americana è stata portata la causa che vede il governo degli Stati Uniti schierato contro lo Stato dell’Oregon, l’unico che autorizza l’eutanasia. Non potendo interferire con la legislazione locale, due anni fa l’allora ministro della Giustizia, Ashcroft, tentò di fermare i suicidi assistiti in un altro modo. Stabilì infatti che i medici che praticano l’eutanasia violano le leggi sulla prescrizione di sostanze pericolose. Lo Stato fece appello e ora sarà il massimo organo giudiziario americano a dirimere la vicende. Ci vorranno settimane per una sentenza, ma l’attesa è enorme. Per la Casa Bianca è infatti una partita importante, perché se la Corte si pronuncerà a favore dell’Oregon altri Stati potrebbero imitarlo. E da come la Corte si pronuncerà e da quali argomenti userà, gli americani stessi trarranno importanti segnali sulla direzione che intende prendere la Corte guidata dal nuovo giudice Roberts. Questi si è insediato solo lunedì scorso e, sebbene si conoscano le sue tendenze politiche conservatrici, la sua filosofia giudiziaria rimane poco chiara. Ancora più misterioso è l’approccio che avrebbe Harriet Miers, chiamata dal presidente a sostituire uno dei giudici, la dimissionaria Sandra Day O'Connor. O’Connor si è pronunciata in passato a favore dell’Oregon sull’eutanasia, ma se il Congresso confermerà Meyers prima che la Corte emetta una sentenza, il suo parere non sarà considerato valido.

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NELLE FILIPPINE, AVVIATI PROGETTI DI MICROCREDITO, UN IMPORTANTE CONTRIBUTO NELLA LOTTA ALLA POVERTA’, CON AIUTI PER OLTRE 23 MILA CONTADINI

 

DAVAO. = Nelle Filippine, i progetti di microcredito avviati dalla Diocesi di Tagum, a Mindanao, stanno riscuotendo un grande successo nella lotta alla povertà e nella promozione dello sviluppo delle aree rurali. Più di 23 mila contadini delle province della Valle di Compostela e Davao del Nord, circa il doppio rispetto all’anno scorso, stanno beneficiando di questo programma. Padre Federico Mantica, della diocesi di Tagum, spiega all’agenzia Fides come il microcredito, inventato dalla Grameen Bank in Bangladesh nel 1976, sia un prezioso strumento di sviluppo che aiuta i contadini più poveri a rilanciare la propria economia dando loro fiducia. I prestiti, di circa 500 mila pesos erogati nell’arco della durata del progetto, servono a finanziare nuove macchine agricole, nuove tecniche di irrigazione e coltivazione o di trasformazione dei prodotti. La diocesi offre il denaro ai contadini attraverso un istituto finanziario e li aiuta a realizzare i loro progetti. Padre Mantica ha anche sottolineato che il microcredito non è uno strumento assistenziale, e che la percentuale dei progetti che giungono a buon fine è altissima, circa il 98 per cento) Il programma di microcredito è seguito da tre diocesi sull’isola di Mindanao: quella di Tagum, quella di Mati e quella di Iligan. (R.R.)   

 

 

COMPLETATA LA PRIMA TRADUZIONE DI ALCUNI TESTI LITURGICI

IN LINGUA KARIMOJONG, PARLATA DA CIRCA 800 MILA PERSONE

NEL NORD-EST DELL’UGANDA

 

MOROTO. = Sono stati tradotti in lingua Karimojong, lingua nilotica dell’Uganda, alcuni testi liturgici. Il lavoro, che era iniziato nel 2002, è stato completato in occasione della conclusione dell’Anno dell’Eucaristia. I libri sono stati scritti da un gruppo di sacerdoti, religiose, catechisti e alcuni fedeli laici diretti dal responsabile della Commissione liturgica della diocesi di Moroto, padre René Brossard. I Karimojong sono una popolazione di circa 800 mila persone che vivono nel nord-est dell’Uganda. La maggior parte di loro sono cristiani, seguiti dai pastorali dei Comboniani e dai padri Bianchi che collaborano con i sacerdoti locali. La lingua Karimojong è molto diversa da quelle diffuse nell’Africa centrale e per questo motivo, finora, non esistevano libri liturgici cattolici tradotti in questa lingua. Il lavoro concluso, comprende il messale per i sacerdoti, il piccolo messale per i fedeli, due Lezionari con letture bibliche per la Messa, un libro con le benedizioni e altri con preghiere ad uso dei fedeli. (R.R.)

 

 

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24 ORE NEL MONDO

6 ottobre 2005

 

 

- A cura di Fausta Speranza -

 

In Iraq più di 20 persone sono state uccise dalla guerriglia tra ieri sera e stamattina in differenti episodi. Un generale in pensione e la sua bambina di due anni sono stati assassinati a Kirkuk ieri. A Baghdad dieci persone sono  morte per un'autobomba vicino al ministero del petrolio e cinque guardie di sicurezza del ministero stesso sono state colpite da armi da fuoco, mentre quattro civili hanno perso la vita in altri attacchi. A Mossul, nel nord, il direttore di una prigione e il suo autista sono stati uccisi a bordo di un'auto da uomini armati. Intanto, una nuova, grande fossa comune con un elevato numero di cadaveri di curdi messi a morte dal deposto regime di Saddam Hussein è stata scoperta nel sud dell'Iraq. Intanto, da Londra il premier Tony Blair sottolinea che le truppe britanniche resteranno in Iraq ''fino a quando gli iracheni lo vorranno''. Blair ha parlato al termine dell’incontro a Downing Street con il presidente iracheno Jalal Talabani. I due leader hanno discusso del prossimo referendum costituzionale e delle elezioni di dicembre.

 

Un’iniziativa per rinviare nuovamente le elezioni politiche palestinesi viene informalmente discussa in queste settimane fra i dirigenti dell'Egitto e dell'Anp, secondo quanto ha appreso il quotidiano Haaretz di Tel Aviv. Ieri informazioni analoghe erano apparse anche sul quotidiano palestinese al-Ayam. Il nostro servizio:

 

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Fissate in origine per il 17 luglio 2005, le elezioni politiche palestinesi sono state rinviate per ragioni organizzative al gennaio 2006. Per la prima volta, vi prenderà parte anche Hamas: ma, secondo il quotidiano israeliano Haaretz, al Cairo e a Ramallah vi è adesso il timore di una vittoria elettorale degli islamici. Sembra critica in questo contesto la data del 7 dicembre, quando si svolgeranno le elezioni municipali a Gaza, Nablus e Hebron. Hamas potrebbe effettivamente raccogliere forti consensi e mettere in  questione la egemonia politica di al-Fatah.  Da parte sua, anche la radio militare israeliana ha detto che Israele ritiene che le elezioni politiche palestinesi non possano avere luogo fintanto che i gruppi armati dell'intifada non siano stati efficientemente neutralizzati. Un esame approfondito della situazione politica nei Territori sarà condotto martedì dal presidente palestinese, Abu Mazen, con il premier israeliano, Ariel Sharon, nel loro primo vertice dopo il completamento del ritiro da Gaza. Resta da dire che Abu Mazen è impegnato a costituire un nuovo governo dopo che il Parlamento ha chiesto la sostituzione del governo di tecnocrati guidato da Abu Ala.

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In Germania Cdu/Csu e Spd sono impegnate a preparare l'incontro al vertice di questa sera, decisivo per la definizione dell'organigramma del futuro governo di Grosse Koalition sul quale le due parti hanno raggiunto un accordo di massima nei tre incontri esplorativi dei giorni scorsi. Il primo punto in agenda nella riunione di stasera è la scelta del nuovo cancelliere, da cui dipende tutta una serie di decisioni per ciò che concerne nomine di ministri e incarichi costituzionali, come la presidenza del Bundestag (Camera bassa del Parlamento).

 

La Commissione europea ha accolto con favore l'approvazione della riforma delle Forze dell'ordine da parte del parlamento serbo-bosniaco della Repubblica Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia Erzegovina. ''E' un importante passo in avanti. In ogni caso è chiaro che adesso questo accordo deve essere adottato dal Parlamento dell'entità bosniaca e da quello federale'', ha commentato il commissario UE all'allargamento Olli Rehn. La Commissione ha ribadito che la riforma della Polizia è ''una condizione'' per l'avvio dei negoziati per un accordo di stabilizzazione e associazione (Asa) con la Bosnia.

 

Al via ieri le operazioni per il dispiegamento delle truppe delle Nazioni Unite nel sud del Sudan. Inviati sul campo 2.575 caschi blu e 167 osservatori militari. Il piano, però, a dispiegamento completato, vedrà la presenza nel Paese africano di 10 mila uomini e oltre 700 poliziotti. Il servizio è di Giulio Albanese:

 

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Il dispiegamento di personale ONU nel Sud Sudan, dopo gli storici accordi di pace del 9 gennaio scorso, siglati a Nairobi in Kenya, avviene in conformità alla risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite lo scorso marzo. Per quanto riguarda invece l’altro versante sudanese, quello del Darfur, ieri gli ambasciatori dei 15 Paesi membri del Consiglio della pace e della sicurezza dell’Unione Africana hanno deciso di rinviare il vertice straordinario convocato per la ripresa delle violenze nel Darfur. Il vertice dell’Unione Africana è stato convocato in seguito alle accuse formulate dal responsabile della missione dell’organizzazione panafricana in Sudan, che aveva denunciato la partecipazione delle forze governative sudanesi ad un attacco delle milizie arabe janjaweed ad un campo sfollati nel vicino Ciad.

 

Per la Radio Vaticana, Giulio Albanese.

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Mille - forse 1.500 - africani che oggi all'alba volevano passare a forza la barriera metallica che separa l'enclave spagnola di Melilla in Marocco, sono stati  respinti dalle forze spagnole e marocchine e nessuno sembra sia riuscito a passare. Secondo un portavoce della polizia, un numero imprecisato di immigrati e di agenti sono rimasti feriti. Il nuovo tentativo di infiltrazione massiccia è avvenuto verso le 5.00 di oggi (ora locale e italiana), dopo che ieri la vicepresidente del governo spagnolo, Maria Teresa Fernandez de la Vega aveva annunciato che la Spagna, per far fronte ai ripetuti assalti di africani nelle sue enclave di Ceuta e Melilla, potrebbe effettuare rimpatri di immigrati illegali in Marocco. 

 

Almeno 87 persone sono morte in seguito al passaggio dell’uragano ‘Stan’ in Salvador, Guatemala, Nicaragua e Messico. In Chiapas circa 100 mila persone sono state costrette ad abbandonare le case per le inondazioni in seguito allo straripamento dei fiumi. I governi di Salvador e Guatemala hanno decretato lo “stato di emergenza pubblica”. Stan ha comunque perso intensità e adesso è diventato una tormenta tropicale.

 

Alberto Fujimori, ex-presidente del Perù, ha annunciato, oggi da Tokyo, la sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali che si terranno ad aprile del 2006 in Perù.

 

La Nato invierà più di 10 mila soldati supplementari in Afghanistan, raddoppiando così il numero dei  propri effettivi nel Paese. Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, che si trova a Kabul alla guida di una missione allo scopo di verificare la situazione ed assegnare un ruolo più efficace alla forza multinazionale.  

 

Un accampamento militare pachistano vicino al confine con l'Afghanistan è stato attaccato ieri notte con tre razzi, che hanno colpito una casa provocando la morte di due civili. Reparti pachistani stanno ancora dando la caccia a taleban e  membri di Al Qaeda nelle zone tribali, a ridosso del confine occidentale con l'Afghanistan. L'accampamento si trova a Datta Kheil, 27 km da Miransha, nel  Nord Waziristan. Una fonte militare fa sapere che la scorsa settimana sono morti una quarantina di guerriglieri e sette uomini delle forze di sicurezza.

 

In Russia il ministero degli Interni ha annunciato l'apertura di inchieste penali contro un certo numero di grosse banche e importanti società per ''attività di riciclaggio''. ''Si tratta di grosse somme di denaro. Dirigenti di spicco di  quelle banche e società sono coinvolti'', ha indicato il generale Serghei Meshcheryakov che nel potente ministero degli Interni dirige il dipartimento per la sicurezza economica. Il generale ha detto che i nomi delle società e banche sotto  inchiesta saranno resi noti ''entro la fine dell'anno''. Ieri la procura generale russa ha incominciato una nuova tornata di perquisizioni a tappeto nell'ambito del caso Yukos, il gruppo petrolifero del magnate anti-Cremlino Mikhail Khodorkovski decimato da una controversa offensiva politico-giudiziaria.  L'obiettivo dichiarato è il recupero di ''circa 7 miliardi di dollari'' che gli azionisti di Yukos avrebbero distratto dai bilanci del gruppo fra il 2000 e il 2003, pagando dividendi fittizi a società con sede all'estero.

 

 

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