RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 212 - Testo della trasmissione di domenica 31 luglio 2005

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Lo “straordinario evento ecclesiale” della GMG a Colonia e l’annuncio da parte dell’Ira della fine della lotta armata: al centro delle parole del Papa all’Angelus a Castelgandolfo. Alla ridente cittadina il ringraziamento per la calorosa accoglienza

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Vertice a Johannesburg, in Sudafrica, tra politici, proprietari terrieri e oltre 1000 delegati di organizzazioni per il ‘diritto alla terra’. Intervista con Chris Rufuku

 

 Nell’odierna festa di Sant’Ignazio di Loyola, eretta in Brasile la provincia nord-orientale della Compagnia di Gesù: con noi il Preposito generale, padre Peter Hans Kolvenbach  

 

La Messa in Santuario celebrata dall’arcivescovo Prelato di Loreto, Gianni Danzi, è stata il momento conclusivo dell’VIII Meeting sulle migrazioni

 

CHIESA E SOCIETA’:

Almeno 900 morti per le torrenziali piogge monsoniche che da giorni flagellano lo Stato del Maharastra, nell’India occidentale. Ingenti i disagi tra i quali l’isolamento che ostacola i soccorsi

 

Volontariato missionario giovanile in Portogallo. In questa estate 2005 sono 207 i giovani impegnati nelle terre di missione di Africa, Asia e America

 

Si potrà lucrare l’indulgenza plenaria nel monastero di Santa Maria di Guadalupe a Caceres, in Spagna. Lo ha deciso la Penitenzieria Apostolica su richiesta dell’arcivescovado di Toledo

 

“La corretta devozione alla Beata Vergine Maria”. Questo il titolo del manuale voluto dalla Commissione per la dottrina della fede della Conferenza episcopale coreana (CBCK) per promuovere il corretto culto mariano  

 

Formazione, evangelizzazione, autosufficienza amministrativa, adeguamento della pastorale allo sviluppo della società: questi gli impegni di mons. Antonio Li Du An, vescovo della diocesi di Xi An

 

La Conferenza episcopale inglese risponde ai lettori de “Il codice da Vinci” di Dan Brown con un sito web dedicato alla figura di Maria Maddalena. Scopo dell’iniziativa rispondere alle domande e dare corrette informazioni sul cattolicesimo

 

Per la maggioranza della popolazione lituana l’elezione di Benedetto XVI e i referendum sulla Costituzione europea sono gli avvenimenti più importanti in Europa nel secondo trimestre del 2005. Questo il risultato di una ricerca pubblicata dalla Prt communication group

 

24 ORE NEL MONDO:

In Iraq, la Costituzione sarà presentata entro il 15 agosto. Intanto, sono arrivate a 4 mila le vittime irachene dall’inizio dell’anno

 

Arrestato in Italia, un altro fratello del presunto terrorista etiope mentre Londra chiede l’estradizione di Hamdi Issac

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

31 luglio 2005

 

                                                                                                              

LO “STRAORDINARIO EVENTO ECCLESIALE” DELLA GMG A COLONIA  E

IL RALLEGRAMENTO PER L’ANNUNCIO DELL’IRA DELLA FINE DELLA LOTTA ARMATA IN

ULSTER AL CENTRO DELLE PAROLE DEL PAPA ALL’ANGELUS A CASTELGANDOLFO.

ALLA RIDENTE CITTADINA IL RINGRAZIAMENTO PER LA CALOROSA ACCOGLIENZA

 

         Il ''dono'' della pace al mondo è stato invocato oggi da Benedetto XVI parlando della ''buona notizia'' venuta dall'Irlanda, la decisione dell'IRA  di abbandonare la lotta armata, e nel ricordo dell'anniversario, domani, dell'insurrezione di Varsavia. Al suo primo Angelus a Castelgandolfo, il Papa ha invitato i giovani credenti del mondo intero, anche quanti non potranno prendere parte allo straordinario evento ecclesiale della GMG a Colonia, ad “unirsi in un comune pellegrinaggio spirituale verso le sorgenti della nostra fede”. Il Papa parlando della ventesima Giornata Mondiale della Gioventù, ha annunciato che parteciperà  dal giovedì 18 alla domenica 21 agosto. Il servizio di Fausta Speranza:

 

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“Secondo la felice intuizione dell’amato Papa Giovanni Paolo II, la Giornata Mondiale della Gioventù costituisce un privilegiato incontro con Cristo, nella salda consapevolezza che solo Lui offre agli esseri umani pienezza di vita, di gioia e di amore”: Benedetto XVI sottolinea così l’importanza di un incontro che definisce uno “straordinario evento ecclesiale” e “un pellegrinaggio spirituale verso le sorgenti della nostra fede”. I giovani presenti fanno sentire il loro entusiasmo e il Papa improvvisa parole:  

 

“Si avvicina la ventesima Giornata Mondiale della Gioventù…(applauso)   e alla quale, a Dio piacendo, parteciperò anch’io, anche se non sono più giovane ma il cuore è giovane”

 

Ed ecco che a tale cammino spirituale il Papa invita proprio tutti i giovani credenti del mondo intero, ricordando che se non fisicamente, possono unirsi nella comunione e nella preghiera. Benedetto XVI ricorda: “Ogni cristiano è chiamato ad entrare in comunione profonda con il Signore crocifisso e risorto, ad adorarlo nella preghiera, nella meditazione e soprattutto nella devota partecipazione all’Eucaristia, almeno alla Domenica, piccola ‘Pasqua settimanale’. Si diventa in tal modo veri suoi discepoli, pronti ad annunciare e testimoniare in ogni momento la bellezza e la forza rinnovatrice del Vangelo.” A Maria affida in modo speciale quanti parteciperanno alla GMG e nuove generazioni:

 

“La Vergine Madre del Redentore … guidi in maniera speciale i giovani nella ricerca del vero bene e dell’autentica gioia.”

 

Dopo la recita della preghiera mariana, il pensiero del Papa va all’attualità e ricorda che nei giorni scorsi l’Irish Republican Army (IRA) dell’Irlanda del Nord ha annunciato di aver formalmente ordinato la fine della lotta armata in favore dell’uso esclusivo di trattative pacifiche.

 

“E’ una bella notizia, che contrasta con le dolorose vicende di cui siamo quotidianamente testimoni in tante parti del mondo e che giustamente ha suscitato soddisfazione e speranza in quell’isola e nell’intera comunità internazionale.”

 

Benedetto XVI è “particolarmente lieto” di unirsi a tali sentimenti. Lo fa incoraggiando “tutti, senza eccezioni, a continuare a percorrere con coraggio il cammino tracciato e a intraprendere ulteriori passi che permettano di rafforzare la fiducia reciproca, promuovere la riconciliazione e consolidare le trattative verso una pace giusta e duratura”. E lo fa ricordando che il suo  “venerato Predecessore Giovanni Paolo II a Drogheda, nel settembre del 1979, implorava di allontanarsi dai sentieri della violenza e di tornare sulle vie della pace”.

 

Va detto che in questo primo Angelus a Castelgandolfo Benedetto XVI viene più volte interrotto da applausi, fin dalle sue prime parole, quando dice di essere contento di trovarsi in quella che definisce una “ridente  e serena cittadina”; quando, dopo aver nominato il  vescovo di Albano, il Parroco e gli altri Sacerdoti, il Sindaco, l’Amministrazione Comunale e le altre autorità presenti, allarga l’affettuoso pensiero al Direttore ed al Personale delle Ville Pontificie, come pure all’intera popolazione:

 

“Vi saluto tutti con affetto”. (Applausi)

 

Ringrazia della festosa accoglienza riservata all’arrivo giovedì scorso e confermata oggi salutando calorosamente i pellegrini venuti da tante parti.

 

Tra i saluti finali in varie lingue, un pensiero particolare ai polacchi ricordando l’anniversario domanidell’insurrezione di Varsavia, per poi chiedere che “Dio misericordioso conceda al mondo il dono della pace”.

 

Salutando il coro giovanile “Shtshedryk”, venuto da Kyiv, in Ucraina, esprime l’augurio che il canto e, in particolare, la musica sacra aiutino sempre ad amare il Signore e testimoniarlo nell’amore fraterno. Rivolgendosi ai pellegrini italiani, nomina i gruppi provenienti da Villa Castelli, Surbo, Troina, Torre di Quartesolo, Cagnola e Ariccia, come pure i partecipanti al Convegno della Fondazione Rui e i ragazzi di Montoro Superiore. A tutti:

 

“Buona domenica e buona settimana. Grazie per l’affetto e l’amicizia!”

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

31 luglio 2005

 

 

 

NELL’ODIERNA FESTA DI SANT’IGNAZIO DI LOYOLA, ERETTA IN BRASILE LA PROVINCIA NORD-ORIENTALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ

- Intervista con il preposito generale, padre Peter Hans Kolvenbach -

 

Ricorre oggi la commemorazione liturgica della morte, avvenuta a Roma il 31 luglio 1556, di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Il padre Peter-Hans Kolvenbach, Preposito generale dell’Ordine, presiede questo pomeriggio la solenne celebrazione eucaristica che si terrà nella chiesa del Gesù di Roma, dove si venera il corpo del Santo.

 

         In questa intervista alla Radio Vaticana, il padre Kolvenbach, oltre a mettere in risalto alcuni aspetti della personalità di Sant’Ignazio di particolare interesse oggi per la vita della Chiesa, ci anticipa due avvenimenti che avranno luogo alla fine di quest’anno: l’incontro, presso i santuari di  Loyola e di Javier, di tutti i Provinciali e Superiori maggiori della Compagnia di Gesù del mondo, e l’inizio, il 3 dicembre prossimo, delle celebrazioni per il V centenario della nascita di San Francesco Saverio e del Beato Favre, nonché per il 450.mo anniversario della morte di Sant’Ignazio di Loyola. L’intervista a padre Peter-Hans Kolvenbach è di padre Ignazio Arregui, direttore dei Servizi Informativi Centrali della nostra emittente:

   

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D. – Quale sarebbe oggi il messaggio di Sant’Ignazio riguardo al Sommo Pontefice, dopo il lungo pontificato di Giovanni Paolo II e l’inizio di Benedetto XVI?

 

R. – Anche Sant’Ignazio conobbe lo choc che inevitabilmente provoca un cambiamento di Papa. Nel 1555 il nuovo Papa, Papa Marcello, porta a Ignazio un’aura di speranza e di consolazione. Appena un mese più tardi, il buon Papa Marcello morì e fu eletto Paolo IV, che già da cardinale aveva disapprovato la giovane Compagnia di Gesù per quelle ‘scandalose’ innovazioni del superiore generale a vita e del rifiuto di cantare l’ufficio corale. C’è da stupirsi se alcuni testimoni oculari dicono che questa elezione papale colpì come un fulmine Ignazio, che prese tutto a tremare? Ma Ignazio è troppo preso dal desiderio del Signore, di amare la sua sposa che è la Chiesa, che in pratica riuscì a calmare gradualmente Paolo IV, che da parte sua cominciò ad apprezzare il lavoro della Compagnia. Partendo da questa penosa esperienza Ignazio dovrebbe rallegrarsi che il passaggio dal compianto Papa Giovanni Paolo II al suo successore Benedetto XVI non sia stato traumatico. Dall’azione di grazie per il lungo pontificato di un Pontefice eccezionale e unico quale fu senza dubbio Giovanni Paolo II, si è passati al clima di pace e di speranza portato dall’elezione di colui che il Signore ha scelto per guidare la sua Chiesa attraverso le tempeste nella Chiesa e nel mondo. Un navigatore, che conosce bene la barca di Pietro e il mare agitato. Il messaggio d’Ignazio nei riguardi dei Papi era sempre di sostenerli affettivamente ed effettivamente.

 

D. – Su Sant’Ignazio è stato detto e scritto quasi tutto. Ma oggi su quali aspetti della sua personalità bisognerebbe mettere l’accento?

 

R. – Per noi è importante riscoprire Ignazio come un uomo di missione. Questo significava per lui prima di tutto essere all’ascolto di ciò che il Signore dice alla sua Chiesa, qui e ora, per poi annunciarlo sui tetti soprattutto là dove la Buona Novella non era conosciuta o conosciuta male. La sua grande missione era di inserirsi nella missione del Signore, inviato dal Padre suo, e di continuare la sua missione nel nostro tempo. Per lui, una Chiesa che non è più missionaria, è una Chiesa dimissionaria. Questa passione missionaria non ha in nulla perduto della sua urgenza. Soprattutto perché molte esigenze mal comprese sono invocate, per non parlare che del dialogo e del rispetto della libertà religiosa, per non annunciare più la Buona Novella che è il Signore stesso. Ignazio era tutto preso dall’immagine del Signore che passava da sinagoga a sinagoga, da cittadella a cittadella, da città a città, per proclamare il Vangelo e, nella sua esperienza mistica, Ignazio si mostra pronto e diligente per compiere questa passione missionaria del Signore. Spetta a noi continuare questa urgenza apostolica in quanto servitori della missione del Cristo oggi, là dove il Signore ci ha messo tra gli uomini e le donne del nostro tempo.

 

D. – Alla fine di quest’anno si terrà l’incontro dei Superiori maggiori della Compagnia di Gesù. Qual è l’obiettivo generale?

 

R. – Le Costituzioni stabiliscono che all’incirca ogni sei anni tutti i Provinciali e i Superiori maggiori si riuniscano in assemblea per valutare lo stato della Compagnia universale, i suoi problemi e le sue iniziative apostoliche. Un punto importante è sempre la collaborazione internazionale di tutti i gesuiti e l’aiuto vicendevole delle Province nei progetti apostolici, per esempio a servizio dell’Africa e della Cina, dei rifugiati e della gente in movimento. Un’attenzione particolare è sempre data alla collaborazione con tutte le forze vive della Chiesa come comunione nello Spirito, al dialogo ecumenico e interreligioso, senza dimenticare, nel crescente apostolato educativo, il dialogo della fede con le poste in gioco della scienza e della tecnologia. Allo stesso tempo si tratta di un esame di coscienza, perché, se la Compagnia non progredisce in intensità spirituale, non avrà nulla da annunciare. Questa assemblea è sempre un ritorno alle fonti della spiritualità ignaziana quando si svolge a Loyola, dove Ignazio si è convertito per non vivere che ‘nel’ e ‘per’ il Signore.

 

D. – L’incontro dei Superiori maggiori coincide con l’inaugurazione del V centenario della nascita di San Francesco Saverio nel Castello di Saverio. Con quale spirito si intende celebrare questo centenario?

 

R. – E’ vero che l’ultimo giorno di questa assemblea si passerà a Xavier per inaugurare un anno giubilare in onore di San Francesco Saverio, Sant’Ignazio e del beato Pierre Favre e soprattutto di Sant’Ignazio, nato cinque secoli fa. Senza dubbio Francesco era un grande viaggiatore davanti al Signore e un missionario senza pari, ma si dimentica facilmente che tutto questo sforzo trovava la sua fonte in un amore personale del Signore e allo stesso tempo nell’amore per ogni persona che ha diritto di incontrare il suo Creatore e il suo Salvatore. La missione non è nata in un desiderio innato di conquista, ma nel comandamento nuovo d’amore del Signore. E’ per amore che Ignazio, Francesco e Pierre hanno voluto aiutare le persone che il Signore metteva sulle loro strade, aiutarle ad incontrare personalmente Colui che amorosamente era all’inizio della loro esistenza e che sarebbe stato là ad attenderle alla fine della loro vita. E’ in questo spirito che Francesco Saverio non chiama la Compagnia di Gesù una compagnia di conquista, ma una compagnia d’amore.

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LA QUESTIONE DELLA TERRA AL CENTRO DEL VERTICE CHE HA RIUNITO

 A JOHANNESBURG, IN SUDAFRICA, POLITICI, PROPRIETARI TERRIERI E OLTRE

1000 DELEGATI DI ORGANIZZAZIONI PER IL ‘DIRITTO ALLA TERRA’

 

- Intervista con Chris Rufuku -

 

Si chiude oggi a Johannesburg, in Sudafrica, l’atteso vertice sulla questione delle terre. Convocato dal governo, il summit ha visto la partecipazione di politici, proprietari terrieri e oltre 1000 delegati di organizzazioni per il ‘diritto alla terra’.

 

Da quando nel 1994 è finito il regime dell’apartheid, quella della terra è rimasta una delle più spinose questioni per il Sudafrica. Ancora oggi, nonostante dieci anni di governo dell’African National Congress, il partito di Nelson Mandela, l’80 per cento delle terre coltivabili è rimasta in possesso della minoranza bianca del Paese.

 

Il governo ha ribadito la sua intenzione di  ridistribuire il 30 per cento delle terre entro il 2014 e di eliminare così lo squilibrio prodotto dalle leggi razziali del passato regime. Una promessa che potrà essere rispettata? Andrea Cocco lo ha chiesto a Chris Rufuku delegato del Land Acces Mouvment, associazione sudafricana che ha preso parte al Summit di Johannesburg:

 

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R. - I THINK THIS PROMISE…..

Penso che questa promessa possa essere possibile. Ma solo se si modifica l’articolo 25 della nostra costituzione, che stabilisce che una fattoria può essere comprata solo quando il proprietario vuole venderla. Di questo articolo della costituzione, infatti, è stato fatto un abuso da parte dei proprietari bianchi, che vogliono bloccare il processo di ridistribuzione. Quello che sta succedendo al momento è che l’87 per cento appartiene alla gente bianca e il governo ha solamente il 7 per cento della terra, che può essere ridistribuita.

 

D. - Nel vicino Zimbabwe la questione della terra è stata risolta in maniera violenta. In questo Paese, un tempo considerato il granaio d’Africa, il governo di Robert Mugabe ha permesso, a partire dal 2000, le occupazioni forzate delle terre dei bianchi, espropriando proprietà senza alcun indennizzo e generando una grave crisi economica e politica. In Sudafrica la situazione è diversa perché tra il governo e i proprietari esiste un ampio margine di contrattazione. Anche qui, però, negli ultimi anni si sono moltiplicate le manifestazioni dei braccianti che minacciano di occupare i fondi dei grandi proprietari...

 

R. - THE DEMONSTRATIONS INDICATE ONE THING...

Le manifestazioni indicano una cosa: la gente è stanca dei ritardi con cui il governo sta espropriando le terre. Vogliono la terra immediatamente. Ma anche se ottengono la terra, non hanno comunque l’accesso ai capitali e non hanno la formazione adatta a rendere i loro prodotti competitivi sul mercato. Secondo la nostra associazione, è necessario prevedere incentivi per i proprietari che si decidono a vendere, perchè la terra va ridistribuita. Oggi molti proprietari nemmeno risiedono più in Sudafrica. Il cambiamento deve riguardare poi anche altri settori. L’industria agricola è ancora nelle mani dei proprietari bianchi. Ma le trasformazioni devono essere fatte in modo da coinvolgere tutti.  Come divedo, il problema della riforma agraria comunque non riguarda solo la terra ma anche l’accesso ai capitali e alla formazione. Se no, succede come in Zimbabwe, dove la gente ha occupato le terre ma non ha ricevuto la formazione adeguata né ha avuto accesso ai capitali. Quello che sta succedendo in Paesi come lo Zimbabwe è che hanno accesso alle terre, ma pagano poi alti interessi, che pongono in una strada senza uscita. Una riforma agraria seria deve prevedere che nei primi cinque anni vengano assicurati ai beneficiari della redistribuzione corsi di formazione e prestiti. Molte persone non capiscono queste dinamiche.

 

D. - Con un decreto del 1913 il regime dell’apartheid ha espropriato ai neri il 90 per cento delle terre.  Nel 1994 in Sudafrica finisce il regime segregazionista e sale al potere l’African National Congress. Da allora come è cambiata la condizione dei contadini neri?

 

R. – THE CONDITION…

La condizione dei contadini e dei braccianti neri è peggiorata da quando è finito il regime dell’apartheid. Gli agricoltori bianchi hanno iniziato a cacciare i neri dalle loro terre: il governo ha imposto un salario minimo da pagare, ma la maggior parte dei proprietari utilizza parte di questo salario per pagare l’elettricità ed il cibo consumati dai braccianti. Il grande problema è che gli agricoltori bianchi in Sudafrica dicono di non avere accesso ai sussidi dello Stato ma in realtà si ripagano utilizzando manodopera sottocosto. Stanno sfruttando i lavoratori neri.

 

D.- Al vertice di questi giorni erano presenti anche i rappresentanti dei proprietari terrieri. Come hanno reagito alle proposte del governo?

 

R. – WHAT CAME OUT …

Quello che è venuto fuori dai proprietari terrieri bianchi è che la maggior parte di loro non capisce e ancora pensa che la terra gli venga sottratta. Non capiscono che il Paese ha bisogno del loro sacrificio così da non ritrovarsi nella stessa situazione dello Zimbabwe. Alcuni di loro, una minoranza però, l’1 o il 2 per cento, stanno incoraggiando questo processo. Diversi sindacati degli agricoltori si sono addirittura rifiutati di partecipare al vertice.

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LA MESSA IN SANTUARIO CELEBRATA DALL’ARCIVESCOVO PRELATO DI LORETO,

 GIANNI DANZI, E’ STATA IL MOMENTO CONCLUSIVO

DELL’VIII MEETING SULLE MIGRAZIONI

 

         Con la Messa in Santuario, celebrata dall’arcivescovo prelato di Loreto, Gianni Danzi, si è concluso l’VIII Meeting sulle Migrazioni, svoltosi nell’anno centenario della morte del beato Giovanni Battista Scalabrini. Ispirandosi alla figura carismatica del padre dei migranti, i convegnisti hanno sviluppato, nella cittadina dell’Italia centrale, l’importante tema “Figli di stranieri o figli di nessuno? I minori immigrati protagonisti nell’Europa di oggi e di domani”. Il servizio da Loreto di Giovanni Peduto:

 

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La discussione si è innestata nell’itinerario di studio e di approfondimento tracciato nelle sette precedenti manifestazioni lauretane dagli organizzatori del raduno ai quali il presidente e il segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, rispettivamente il cardinale Stephen Fumio Hamao e l’arcivescovo Agostino Marchetto, hanno voluto esprimere il loro apprezzamento. “In effetti – si legge nel loro messaggio al Meeting – se l’Istituto familiare nel contesto delle migrazioni ha assunto recentemente un rilievo particolare in Europa, soprattutto a livello sociale, culturale e pastorale, il problema della seconda generazione si colloca al centro della delicata questione della famiglia e della società. Da un lato, si afferma il bisogno delle identità con la riappropiazione della cultura di origine; dall’altro, emerge il desiderio di appartenenza alla società in cui si vive, che non è tuttavia sinonimo di assimilazione e di rassegnazione. La prospettiva oscilla, dunque, tra integrazione ed emarginazione”.

 

         Come si è detto al Meeting, le società civili e la Chiesa sono interpellate dalle questioni complesse, ma anche dai valori e dalle risorse di cui sono depositarie le nuove generazioni. Certamente, a partire dai bisogni dei minori immigrati e dall’aiuto che si saprà offrire loro, sarà possibile costruire rapporti di vera amicizia.

 

L’auspicio di questo Meeting è che a partire da questa certezza si sviluppino relazioni che si traducano, da una parte, in attività di sostegno in vista dell’inserimento nella società di accoglienza e, dall’altra, in occasione di crescita personale, sociale ed ecclesiale basata sul rispetto delle culture, delle tradizioni, delle espressioni di fede e sul reciproco scambio di valori.

 

         Da Loreto, Giovanni Peduto, Radio Vaticana.

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CHIESA E SOCIETA’

31 luglio 2005

 

 

 

ALMENO 900 I MORTI PER LE TORRENZIALI PIOGGE MONSONICHE CHE DA GIORNI

FLAGELLANO LO STATO DEL MAHARASTRA, NELL’INDIA OCCIDENTALE. INGENTI I IDISAGI TRA I QUALI L’ISOLAMENTO CHE OSTACOLA I SOCCORSI

MUMBAI. = Salgono ad almeno 900 i morti per le alluvioni che da giorni flagellano lo Stato indiano occidentale del Maharastra e la sua capitale, Mumbai. Lo rendono noto le autorità locali, precisando che il numero è ancora provvisorio, perché si riferisce solo ai corpi finora estratti da frane e smottamenti. Le piogge torrenziali hanno completamente distrutto alcune baraccopoli e cancellato interi villaggi. “Siamo ormai da giorni senza acqua potabile, luce elettrica o contatti esterni: non sappiamo come ci aiuteranno e come aiutare”. Così padre Carlo Torriani, missionario del Pime nella metropoli indiana, descrive la situazione. “Abbiamo avuto un metro e mezzo d’acqua nel nostro ufficio – racconta il religioso – tutti i documenti, le carte ed i mobili sono andati persi.” “Il fango – continua Padre Torrioni – ha sommerso strade ed edifici e siamo tutti impegnati a lavorare”. Ma intanto nella regione, continua a piovere e si aspetta l’arrivo dei soccorsi. “Pur essendo in pieno centro cittadino – sottolinea il missionario – siamo completamente isolati da tutto. Rendersi conto della situazione è molto difficile ed organizzare e coordinare gli aiuti estremamente complicato.” Tuttavia, nonostante il dolore, il timore e la rabbia, che segna i volti degli abitanti della regione, tutti stanno reagendo al meglio, cercando di tornare alla normalità e aiutando chi è in maggiore difficoltà. (D.L.)

 

 

VOLONTARIATO MISSIONARIO GIOVANILE IN PORTOGALLO: IN QUESTA ESTATE 2005

SONO 207 I GIOVANI  NELLE TERRE DI MISSIONE DI AFRICA, ASIA E AMERICA

 

LISBONA. = Lo scorso 21 luglio un gruppo di 210 giovani portoghesi affiliati a 24 enti nazionali di Volontariato Missionario, sono partiti verso diverse nazioni di lingua portoghese, per svolgere un’esperienza di volontariato missionario tra “i meno fortunati” del mondo.  I giovani partecipanti saranno impegnati, per un periodo di due mesi, in diversi progetti e sosterranno i missionari nel loro difficile compito di aiuto e di evangelizzazione. Quest’anno il volto del Volontariato Missionario è prevalentemente femminile: il gruppo di 210 giovani è costituito, infatti, da 150 ragazze e 57 ragazzi. I luoghi di destinazione sono: Angola, Brasile, Capo Verde, Guinea-Bissau, Mozambico, Sao Tome e Principe, Timor Est. In vista di questa esperienza i giovani che partecipano a questo progetto hanno ricevuto un’accurata preparazione. La formazione è stata incentrata oltre che all’analisi di temi missionari anche allo studio delle caratteristiche ambientali, sociali, culturali e religiose della nazione dove i giovani si recano.(D.L.)

 

 

LUCRARE L’INDULGENZA PLENARIA NEL MONASTERO DI SANTA MARIA DI GUADALUPE A CACERES, IN SPAGNA. È QUANTO DECISO DALLA PENITENZIERIA APOSTOLICA

IN SEGUITO ALLA RICHIESTA PRESENTATA DALL’ARCIVESCOVADO DI TOLEDO

 

TOLEDO. = Il Real Monastero di Santa Maria di Guadalupe a Càceres, in Spagna  ha ottenuto dalla Penitenzieria Apostolica il Giubileo Perpetuo, ovvero la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria. Il Giubileo Perpetuo nel Reale Monastero di Guadalupe si potrà celebrare quando il 6 di settembre, festa della Madonna di Guadalupe, cadrà di domenica. La richiesta del Giubileo perpetuo è stata avanzata dall’arcivescovado di Toledo, alla cui giurisdizione appartiene il santuario di Càceres, alla fine del Congresso Mariologico Guadalupense del 2000. La comunità francescana, alla quale è affidata la custodia del Real Monastero, ha espresso la propria gioia e la propria soddisfazione per la concessione. (D.L.)

 

 

“LA CORRETTA DEVOZIONE ALLA BEATA VERGINE MARIA”. QUESTO IL TITOLO DEL MANUALE VOLUTO DALLA COMMISSIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE COREANA (CBCK), PER PROMUOVERE IL CORRETTO CULTO MARIANO 

SEOUL. = La Commissione per la dottrina della fede della Conferenza episcopale coreana (Cbck) ha deciso di pubblicare un libro dal titolo “La corretta devozione alla Beata Vergine Maria”, per promuovere un corretto culto mariano. Il libro, diviso in 5 capitoli, conferma la contrarietà della Chiesa ad esempi di una deviata devozione alla Madonna, come i casi di Teresa di Sanju, Julia di Naju e Nostra Signora di Bayside. La questione più controversa è quella riguardante Julia di Naju, presunta prima destinataria di una serie di apparizioni mariane e di miracoli registrati nella cittadina di Naju nel 1985. Le apparizioni e i miracoli hanno raccolto un consistente numero di fedeli, soprattutto per la supposta trasformazione dell’eucaristia in carne e sangue. Riguardo all’errata devozione mariana della cosiddetta Julia di Naju, mons. Andreas Choi Chang-mou, arcivescovo di Kwangju, e mons. Youn Kong-hi, vescovo emerito, hanno chiesto l’interruzione di tutti i riti. Il libro avrà anche lo scopo di spingere i fedeli a rispettare e a mettere in pratica in modo attivo la tradizionale devozione alla Vergine. La Commissione per la dottrina della fede intende proporre alla Cbck la convocazione di ispettori per esaminare il lavoro dei mass media legati alla Chiesa. La Commissione ha anche suggerito che venga concesso il permesso di intervenire su televisione, radio e giornali solo a quei sacerdoti che abbiano ottenuto l’approvazione dell’ordinario regionale, secondo il codice di diritto canonico e secondo i regolamenti della Chiesa coreana. La decisione è la conseguenza di alcune segnalazioni di sacerdoti e religiosi che hanno espresso in chiesa e tramite i mass media opinioni contrarie agli insegnamenti della Chiesa cattolica, col rischio di sviare i fedeli. (D.L.)

 

FORMAZIONE, EVANGELIZZAZIONE, AUTOSUFFICIENZA AMMINISTRATIVA, ADEGUAMENTO DELLA PASTORALE ALLO SVILUPPO DELLA SOCIETÁ. QUESTI GLI IMPEGNI DI MONS. ANTONIO LI DU AN, VESCOVO DELLA DIOCESI DI XI AN

                                

CINA. = La diocesi di Xi’An, nella provincia dello Shaan Xi nella Cina continentale, è una comunità molto vivace. Questo si deve soprattutto al suo anziano Pastore, Mons. Antonio Li Du An, Vescovo di Xi’An, noto per la sua determinazione nella fede e per la grande intelligenza nello svolgimento della missione della Chiesa. In un’intervista rilasciata recentemente ad un bollettino cattolico locale, mons. Li ha confermato con fermezza il suo impegno per la costruzione della comunità diocesana e gli obbiettivi da realizzare in futuro, riassumendoli nei seguenti punti: formazione di sacerdoti e suore, evangelizzazione, autosufficienza amministrativa e adeguamento della pastorale allo sviluppo della società. “Negli ultimi 7 anni, abbiamo costruito ben 8 nuove chiese – ha sottolineato il presule - le parrocchie sono aumentato da 44 del 1998 alle 60 di oggi ed il numero di fedeli e vocazioni è notevolmente cresciuto”. La diocesi ha creato inoltre Centri per la formazione di sacerdoti, religiose e laici.  Non si trascurano neanche le attività nel campo del servizio sociale nell’ambito del quale la diocesi di Xi’An gestisce ben 10 cliniche. Per il futuro, Mons. Li ha indicato il raggiungimento degli obiettivi principali quali: la formazione permanente dei sacerdoti e delle suore, l’evangelizzazione e la formazione delle comunità ecclesiale di base. “Allo stesso tempo - ha ricordato il vescovo – sarà necessario affrontare questioni all’ordine del giorno come il divorzio e la pastorale dei lavoratori immigrati”. (D.L.)

 

 

LA CONFERENZA EPISCOPALE INGLESE RISPONDE AI LETTORI DE “IL CODICE DA VINCI” DI DAN BROWN CON UN SITO WEB DEDICATO ALLA FIGURA DI MARIA MADDALENA.

SCOPO DELL’INIZIATIVA RISPONDERE ALLE DOMANDE E DARE CORRETTE

INFORMAZIONI SUL CATTOLICESIMO

 

LONDRA. = Una web page interamente dedicata alla figura di Maria Maddalena e rivolta ai lettori di Il Codice da Vinci di Dan Brown. È questa l’iniziativa “senza precedenti” promossa dalla Conferenza episcopale inglese per rispondere a domande ed inviare informazioni sul cattolicesimo. La pagina web che si apre sul sito www.life4seekers.co.uk/ è accessibile dal 22 luglio, giorno in cui si celebra Santa Maria Maddalena, personaggio centrale del racconto di Dan Brown. “Ciò che vogliamo – spiega il direttore dell’ufficio informazioni della Conferenza episcopale che cura il sito, mons. Keith Barltrop – è utilizzare questo meraviglioso giorno di festa per dare ai fans del romanzo la possibilità di scoprire chi era realmente Maria Maddalena”. Nella pagina web si può trovare una vasta gamma di notizie sulla santa: biografie, immagini, articoli, preghiere e riferimenti biblici. Alla fine un invito a “leggere la Bibbia, i Padri della Chiesa e il Catechismo invece di un falso come Il Codice da Vinci”. (D.L.)

 

 

PER LA MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE LITUANA SONO L’ELEZIONE DI BENEDETTO XVI E I REFERENDUM SULLA COSTITUZIONE EUROPEA GLI AVVENIMENTI PIÚ IMPORTANTI AVVENUTI IN EUROPA NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 2005. QUESTO IL RISULTATO DI UNA RICERCA PUBBLICATA DALLA PRT COMMUNICATION GROUP

VILNIUS. = L’elezione di Benedetto XVI e i recenti referendum sulla Costituzione europea sono stati per la maggioranza dei lituani gli avvenimenti più importanti avvenuti in Europa nel secondo trimestre dell’anno corrente. Lo sostiene in una ricerca appena pubblicata la “PRT Communication Group”. La ricerca, pensata innanzitutto per analizzare grandi temi politici ed economici, è stata condotta in diversi paesi dell’Unione Europea da un consorzio per le comunicazioni dell’Ucraina, paese che aspira a diventare membro. (D.L.)

 

 

24 ORE NEL MONDO

31 luglio 2005

 

-                      A cura di Eugenio Bonanata -

 

 

In Iraq l’elenco delle vittime del terrorismo continua a crescere, così come quello degli attacchi. Intanto, la commissione incaricata di redigere la nuova Costituzione ha deciso di non chiedere alcuna proroga dei lavori e di presentare, dunque, il testo all’Assemblea Nazionale entro il 15 agosto. Il servizio di Donika Lafratta:

 

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Sono 4 mila le vittime dall’inizio dell’anno, più della metà sono vittime civili e proprio luglio è stato il mese più sanguinoso. Sono cifre diffuse dai ministeri dell’Interno e della Sanità iracheni che specificano anche come in questi mesi sono circa 5 mila gli insorti arrestati. In questo quadro, prende sempre più corpo la possibilità di una riduzione del numero delle truppe americane, a partire dalla prossima primavera. Il parziale ritiro delle circa 138 mila unità statunitensi, sarà maggiormente probabile nella misura in cui, a fine anno, andranno in porto le elezioni come previsto dalla nuova Costituzione che gli iracheni, peraltro, stanno cercando di mettere a punto. Secondo il quotidiano 'The Washington Times', vicino alla Casa Bianca, il possibile ritiro verrà preparato da un gruppo di alto livello, composto da responsabili statunitensi ed iracheni, che inizierà a lavorare già dai prossimi giorni. Il quotidiano scrive inoltre che la decisione, che verrebbe presa dal segretario alla Difesa Rumsfeld, si baserà sui risultati di questo gruppo di esperti, attesi dopo l’estate. Intanto, la ricostruzione in Iraq è enormemente rallentata dagli attacchi: l’autobomba di stamane nella città di Haswa, 50 chilometri a sud di Baghdad, ha provocato 5 morti e almeno 10 feriti. La delicata questione sicurezza preme sui costi e spinge le aziende statunitensi impegnate nella ricostruzione a pensare di assumere ex militari provenienti da Paesi come la Colombia, che sono bene addestrati e, soprattutto, meno costosi.

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Il Presidente della Repubblica italiana Ciampi ha promulgato stamani il  'pacchetto Pisanu' che prevede nuove misure per la lotta al terrorismo. Intanto, Fati Issac, un altro fratello di Hamdi Issac, il presunto terrorista bloccato a Roma venerdì scorso, è stato arrestato dopo un lungo interrogatorio nella questura di Brescia. E sul versante britannico continuano le indagini in relazione ai mancati attentati del 21 luglio. Il nostro servizio:

 

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Nell’ipotesi di reato a carico di Fati Issac non ci sarebbe quella di terrorismo internazionale. L’uomo, preso a Brescia, è infatti accusato di aver occultato o distrutto documenti considerati rilevanti dagli investigatori. A Roma, il fratello, Hamdi Issac, resta in carcere in attesa della decisione del procuratore generale della Corte d’Appello sulla sua estradizione, chiesta dal governo di Londra. Nei confronti di Hamdi la Gran Bretagna ha preannunciato la richiesta di mandato d’arresto europeo, una procedura che potrebbe rendere più celere il rimpatrio. La decisione definitiva in merito all’estradizione, comunque, dovrà arrivare entro 60 giorni dall’interrogatorio di ieri. E in Gran Bretagna resta alto l’allarme per nuovi attentati. Secondo il settimanale 'The Sunday Times', che cita fonti riservatissime di sicurezza britanniche, nel Paese vi sarebbe una terza cellula terroristica pronta a colpire nuovamente. Le indagini, dunque, proseguono e il cerchio sui mancati attentati del 21 luglio scorso si stringe attorno alle 11 persone ancora detenute e arrestate in diversi blitz dagli agenti britannici. Secondo gli ordinamenti, le autorità britanniche a partire dal giorno dell’arresto, hanno 14 giorni di tempo per interrogare gli indiziati, al termine dei quali debbono essere incriminati o rilasciati. Intanto, il governo della Zambia ha deciso che consegnerà alla Gran Bretagna Haroom Rashid Aswad, il cittadino britannico arrestato nel Paese africano nei giorni scorsi, sospettato di aver avuto un ruolo importante negli attentati del 7 luglio a Londra.

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L’Iran ha deciso di riprendere l’attività di conversione dell’uranio in un impianto a Isfahan e “tra oggi e domani” invierà all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) una lettera con l’annuncio ufficiale. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Hamid Reza Asefi, specificando che il Paese aspetterà fino alle 17.00 di oggi le proposte degli europei per risolvere il contenzioso. Francia, Germania e Gran Bretagna avevano chiesto, ieri, di poter rinviare dal primo al 7 agosto la presentazione dell’ultimo pacchetto di incentivi politici, economici e tecnologici per scongiurare la ripresa delle attività nucleari nella Repubblica islamica. I Paesi europei, inoltre, non escludono che se tali attività riprenderanno, potranno appoggiare la richiesta degli Stati Uniti di rinviare il caso al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che potrebbe decidere sanzioni contro Teheran.   

 

Il Governo libanese, capeggiato da Fuad Sinora, ha ottenuto sabato sera la fiducia del Parlamento con 92 sì su 128. Lo ha annunciato il presidente della assemblea, Nabih Berri, al termine della votazione. Intanto, il premier libanese, per il suo primo impegno ufficiale, è arrivato stamani in Siria dove incontrerà il presidente siriano Bashar el-Assad. La visita, secondo una nota del gabinetto di Sinora, ha l’obiettivo di stabilire "relazioni privilegiate con la Siria". I rapporti fra i due Paesi, infatti, si sono deteriorati dopo la crisi libanese seguita alla morte dell’ex premier libanese Rafik Hariri e, soprattutto, in seguito al ritiro delle truppe siriane dal territorio libanese.

 

A Pechino i negoziati multilaterali a sei sulla crisi nucleare nordcoreana sono concentrati sull’esame della bozza di dichiarazione finale, presentata ieri dalla Cina e definita “un buon punto di partenza” dal capo negoziatore americano Christopher Hill. La dichiarazione finale dovrà soddisfare, da un lato, le richieste di Stati Uniti e alleati per lo smantellamento completo dei programmi nucleari della Corea del Nord; dall’altro, le esigenze di sicurezza, aiuti economici e rispetto della  sovranità di Pyongyang. Secondo le fonti è difficile fare previsioni circa i tempi con cui si giungerà al testo definitivo, che dovrà essere approvato dai capi delegazione.

 

Inaugurato, a sud di Tel Aviv, un villaggio per accogliere le famiglie dei coloni israeliani che lasceranno le proprie abitazioni nella striscia di Gaza, a partire dal prossimo 18 agosto. Il villaggio di Nitzan, ha detto alla radio militare il ministro per l’Edilizia Herzog, potrà ospitare temporaneamente fino a 300 famiglie, fino a quando queste non avranno costruito una nuova casa. Secondo l’emittente, le prime famiglie dovrebbero giungere nella giornata di oggi; tuttavia, fra i coloni l’opposizione al ritiro resta forte. Martedì, infatti, il movimento dei coloni cercherà di organizzare una nuova manifestazione di massa nel Neghev settentrionale con l’obiettivo di raggiungere la striscia di Gaza “per dare man forte” ai coloni. La polizia, dal canto suo, ha fatto sapere che la striscia resterà chiusa ai civili israeliani.

 

In Colombia un folto gruppo di paramilitari di destra del Blocco Libertadores ha consegnato le armi, accettando il piano di pace del Governo. Lo ha reso noto l’ufficio dell’Alto Commissario per la pace colombiano specificando che la cerimonia ufficiale, in cui 677 membri delle Autodifese unite della Colombia (Auc) hanno consegnato le armi, si è svolta a Taminango, località del dipartimento di Narino, al confine con l’Ecuador.

 

La Nasa ha deciso di prorogare di un giorno la missione dello Shuttle Discovery per effettuare lavori di riparazione e di manutenzione. Lo ha annunciato Hale, direttore aggiunto del programma, confermando che i danni al decollo, quando si è staccato un pezzo di isolante del serbatoio esterno, sono minimi e non dovrebbero avere conseguenze per la missione. Il ritorno a terra della Discovery è previsto ora il prossimo 8 agosto, alla base di Cape Canaveral, in Florida.

 

 

 

 

 

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