RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 228 - Testo della trasmissione di martedì 16 agosto 2005

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Al via oggi a Colonia la XX Giornata mondiale della gioventù. I giovani di tutto il mondo attendono, giovedì, l’arrivo di Benedetto XVI, che ieri ha affidato a Maria i partecipanti alla GMG

 

L’emozione dei fedeli di Castel Gandolfo per la prima Messa del Papa in una parrocchia. Particolarmente sentito il richiamo del Santo Padre sulla presenza del crocifisso nei luoghi pubblici: con noi, don Waldemar Niedziolka

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Manifestanti in azione per contrastare il piano di ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza: scade a mezzanotte il termine per l’abbandono volontario dei Territori occupati

 

La poetessa arcade del ‘600, Petronilla Paolini Massimi, protagonista al Festival di Mezza Estate nella località abruzzese di Tagliacozzo: con noi, Lorenzo Tozzi

 

CHIESA E SOCIETA’:

Violento terremoto in Giappone. L’epicentro ad oltre 350 chilometri da Tokyo

Colombia: due sacerdoti e due operai assassinati in un agguato

 

I vescovi brasiliani chiedono di votare “sì” al referendum sul commercio delle armi da fuoco e delle munizioni

 

Siti web ad alta tecnologia per la Giornata mondiale della gioventù di Colonia

 

In Amazzonia scompare ogni minuto un’area pari a 6 campi da calcio

 

24 ORE NEL MONDO:

Accordo di pace tra governo indonesiano e ribelli, siglato a Helsinki

 

Torna la calma in Guatemala dopo la rivolta nelle carceri costata la vita a 31 reclusi

 

 

 

 

 

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

16 agosto 2005

 

 

 

AL VIA OGGI A COLONIA LA VENTESIMA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’.

I GIOVANI DI TUTTO IL MONDO ATTENDONO, GIOVEDI’,

L’ARRIVO DI BENEDETTO XVI, CHE IERI HA AFFIDATO

A MARIA I PARTECIPANTI ALLA GMG, “STRAORDINARIO EVENTO ECCLESIALE”

- Servizio di Massimiliano Menichetti -

 

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(Inno GMG)

 

“Invoco l’aiuto di Maria Assunta in Cielo specialmente per i giovani partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù … (applausi )… ecco, allora qui è già cominciata la GMG … (altri applausi) … A Dio piacendo, mi unirò a loro anch’io, giovedì prossimo, per vivere insieme i vari momenti di tale straordinario evento ecclesiale …

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Con queste parole, ieri all’Angelus a Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha dato appuntamento a Colonia ai ragazzi di tutto il mondo, qui riuniti per la Ventesima Giornata Mondiale della Gioventù, al via ufficialmente oggi. Nella Festa dell’Assunta, il Papa ha dunque affidato i giovani a Maria. E Colonia è davvero in festa, invasa dai ragazzi di tutto il mondo per la XX GMG. Benedetto XVI arriverà nella città tedesca il 18 mattina. Grande è l’attesa per l’incontro con il Papa che torna nella sua terra natale, in quello che è il suo primo viaggio internazionale. Migliaia i ragazzi in pellegrinaggio al Duomo della città per rendere omaggio alle reliquie dei “Magi”, a cui è legato il tema della Giornata: “Siamo venuti per adorarlo”. Il momento culminante della GMG sarà la Messa sulla spianata del Marienfeld, celebrata da Benedetto XVI domenica 21, il giorno dopo la veglia con i giovani.  Già da oggi pomeriggio, tuttavia, a Colonia si vivrà un susseguirsi di incontri, confronti e momenti di preghiera, come ci riferisce il nostro inviato a Colonia, Massimiliano Menichetti:

 

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(musica)

 

Una città in festa che è svegliata con la preghiera dei ragazzi di tutto il globo venuti a Colonia per la GMG. Il tema della Giornata riprende le parole dei Magi, tratte dal Vangelo di Matteo: “Siamo venuti per adorarlo”, che esprimono il fine del loro lungo peregrinare che li ha condotti davanti al Re dei re. E la stella che guidò i Magi sembra ora campeggiare sopra il Duomo della città come un faro, ad indicare il luogo dove sono conservate le loro reliquie, a rimarcare che Cristo è l’unica via. L’arcidiocesi di Colonia, comprendente anche le città di Bonn e Düsseldorf, veste già gli abiti del mondo intero: quasi 200 i Paesi presenti, giovani che affollano le piazze, le strade, ospitati nelle case e che si ritrovano a pregare, discutere, confrontarsi; 20 mila i volontari al lavoro; circa 750 i vescovi presenti. Attivi sin da subito, fino a venerdì, i cosiddetti “Centri d’incontro” ovvero luoghi dove tanti Ordini religiosi, Associazioni, Movimenti ed altre Comunità cristiane invitano al confronto.

 

Fitto il calendario degli eventi a cominciare dalle Celebrazioni di apertura oggi pomeriggio a Colonia con il cardinale Meisner, a Bonn con il vescovo Bode, e a Düsseldorf con il cardinale Lehmann. E subito dopo l’apertura della Giornata Mondiale della Gioventù partirà “Welcome!-Festival”, ovvero una kermesse di artisti che si esibiranno in una serie di spettacoli. Una vera e propria festa dello Spirito cercata, aspettata e preparata da migliaia di giovani, “Le sentinelle del mattino” di Giovanni Paolo II, che giovedì incontreranno per la prima volta Benedetto XVI, che ha dato loro appuntamento nel suo primo messaggio il 20 aprile scorso, al termine della Missa pro ecclesia con i cardinali elettori in cappella Sistina:

 

“Nominatim, cogitamus adolescentes, …

“Penso in particolare ai giovani: a loro, interlocutori privilegiati del Papa Giovanni Paolo II, va il mio affettuoso abbraccio nell’attesa – se piacerà a Dio – di incontrarli a Colonia, in occasione della prossima Giornata mondiale della Gioventù. Con voi, cari giovani, futuro e speranza della Chiesa e dell’umanità, continuerò a dialogare ascoltando le vostre attese, nell’intento di aiutarvi ad incontrare sempre più in profondità il Cristo vivente, eternamente giovane”.

 

Il Papa si è costantemente rivolto ai giovani indicando Colonia quale meta per l’adorazione di Cristo, per incontrarlo. Irene Del Valle, impegnata con il Movimento dei Focolari, nella realizzazione di Colourdome, iniziativa calata all’interno della GMG per un Mondo unito e di pace.

 

“Tanti cercano di sicuro Dio, lo conoscono, vogliono ritrovarlo. Altri non lo conoscono ancora e altri, soprattutto qui in Germania, sono curiosi di vedere cosa succederà ed hanno la grande speranza di trovare qualcosa per la loro vita. Ci rendiamo conto della grande personalità che ha questo Papa e credo che i giovani non vedano l’ora di incontrarlo e di vedere come lui si rapporterà a loro”.

 

Punto centrale a Colonia anche le catechesi, che saranno pronunciate in 30 lingue diverse; decine le sale allestite attive fino a venerdì. Molti gli spazi per le confessioni; al via gli spettacoli che propongono teatro, ballo e canto come la grande festa degli italiani che si terrà domani al Rhein Energie Stadion di Colonia.

 

Da Colonia, Massimiliano Menichetti, Radio Vaticana.

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I giovani attendono, quindi, con crescente emozione l’arrivo di Benedetto XVI, ma non dimenticano quanto offerto loro da Giovanni Paolo II, il Papa che ha inventato le Giornate Mondiali della Gioventù. D’altro canto, è viva in molti ragazzi la speranza che questa GMG possa rappresentare un’esperienza forte di fede. Ecco le testimonianze raccolte a Colonia da Andrea Sarubbi:

 

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R. – Come la scorsa GMG, spero che sia un’esperienza coinvolgente, bella, di festa, di gioia, di partecipazione collettiva, tra tutti i ragazzi del mondo.

 

D. – In base a quello che avete visto finora, com’è l’atmosfera qui a Colonia?

 

R. – Ci sono gruppi che cantano, che suonano, che ballano per le piazze di Colonia. Quindi, il clima è caldo e sereno.

 

D. – Sarà la prima Giornata della gioventù, senza Giovanni Paolo II…

 

R. – Penso che per molti sia anche un banco di prova per vedere questo nuovo Papa, vedere se riuscirà a trasmetterci le stesse cose di Giovanni Paolo II, probabilmente non nello stesso modo, ma comunque se riuscirà ad avere questo contatto diretto con noi giovani.

 

D. – I Re Magi quando arrivarono davanti a Gesù, poi tornando a casa fecero ritorno per un’altra strada. Anche voi siete reduci da diverse Giornate mondiale della gioventù. C’è stata una conversione nella vostra vita?

 

R. – Indubbiamente, la GMG ti cambia e quando torni a casa ti porta comunque a pensare di comportarti in modo diverso negli ambienti che frequenti, quindi al lavoro, nel rapporto con gli altri. Quindi, di sicuro ti cambia in qualche modo, in positivo.

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DOMANI, A CASTEL GANDOLFO, L’UDIENZA GENERALE DI BENEDETTO XVI

 

Benedetto XVI terrà domani l’udienza generale del mercoledì nel cortile della residenza estiva di Castel Gandolfo. Lo ha comunicato la Prefettura della Casa Pontificia.

 

 

L’EMOZIONE DEI FEDELI DI CASTEL GANDOLFO PER LA PRIMA

 MESSA DI BENEDETTO XVI IN UNA PARROCCHIA.

PARTICOLARMENTE SENTITO IL RICHIAMO DEL PAPA SULLA

 PRESENZA DEL CROCIFISSO NEI LUOGHI PUBBLICI

- Con noi, don Waldemar Niedziolka -

 

Per i fedeli di Castel Gandolfo, la Festa dell’Assunta, quest’anno, ha avuto davvero un significato particolare. Ieri mattina, infatti, Benedetto XVI ha celebrato la Messa nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, a pochi passi dalla residenza estiva del Papa. Nell’omelia, a braccio, il Santo Padre ha ribadito l’importanza della presenza del Crocifisso nei luoghi pubblici. Ascoltiamo la riflessione del parroco don Waldemar Niedziolka, al microfono di Alessandro Gisotti:

 

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R. – Per me e per i miei parrocchiani è stata una grande gioia, perché questa è stata la prima visita del Papa ad una parrocchia. Sicuramente, il Papa visiterà anche altre parrocchie … Siamo contenti proprio perché la prima visita l’ha fatta alla “parrocchia pontificia” di Castel Gandolfo. Sono passati più di 10 anni da quando è stata celebrata l’ultima Messa dal Santo Padre, e quindi l’emozione e la gioia sono state doppie per la nostra comunità parrocchiale. Il Papa ha creato un clima veramente familiare; è stata una bella sorpresa anche il fatto che abbia parlato a braccio, senza testo preparato …

 

D. – Don Waldemar, può raccontarci qualche aneddoto di questa giornata così importante per la parrocchia di San Tommaso?

 

R. – Dopo la Messa, abbiamo scambiato due parole con il Santo Padre, e scherzando gli abbiamo detto che ha dato a noi parroci un esempio di come si dovrebbe parlare ai parrocchiani, durante l’omelia. Essendo anch’io straniero, ho detto al Santo Padre: “Lei mi ha incoraggiato a fare come Lei!”. Poi, si è preso tanto tempo per salutare i bambini e le persone nella chiesa e nella piazza di Castel Gandolfo, e anche questo è stato molto bello …

 

D. – Un passaggio significativo dell’omelia è stato dedicato da Benedetto XVI all’importanza, alla necessità della presenza del Crocifisso nei luoghi pubblici …

 

R. – Oggi, e anche ieri pomeriggio, parlando con i parrocchiani, questa frase del Papa, questa raccomandazione è stata presa come un incoraggiamento a ricordarsi del Crocifisso anche nelle nostre case, nei luoghi dove viviamo, dove lavoriamo, dove ci muoviamo. E devo dire che diverse persone mi hanno ricordato questa frase del Papa, ricordarci del Crocifisso!

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OGGI IN PRIMO PIANO

16 agosto 2005

 

 

MANIFESTANTI IN AZIONE PER CONTRASTARE IL PIANO DI RITIRO ISRAELIANO

DALLA STRISCIA DI GAZA: SCADE A MEZZANOTTE IL TERMINE

PER L’ABBANDONO VOLONTARIO DEI TERRITORI OCCUPATI

- A cura di Roberta Gisotti -

 

Seconda giornata, non senza incidenti, del Piano di ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza, dopo 38 anni di occupazione. E’ scattato infatti alla mezzanotte del 14 agosto per i cittadini israeliani il divieto di entrare o risiedere nei territori palestinesi. E, alla mezzanotte di oggi scadrà il tempo per abbandonare volontariamente i 21 insediamenti, abitati da 1486 famiglie di coloni, di cui 897 – scrive il quotidiano on line Jerusalem Post – hanno già accettato di partire come richiesto dal governo. Il provvedimento di sgombero riguarda in totale circa 8500 persone. In Israele sono intanto scattati gli arresti per 500 oppositori al Piano e si pensa che oltre 5 mila “dissidenti” siano entrati illegalmente nei Territori per azioni di disturbo e resistenza. L’Esercito conta comunque di completare l’evacuazione dei coloni entro 10 giorni. Secondo la Radio israeliana già stamane 5 dei 21 insediamenti a Gaza erano stati evacuati, così come 2 in Cisgiordania, Kadim e Ganim. Disordini invece a Neveh Dekalim, nel sud della Striscia, dove la polizia ha arrestato numerosi manifestanti. Giancarlo La Vella ha contattato a Gaza Barbara Schiavulli per gli ultimi aggiornamenti di cronaca:

 

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R. – In questo momento la polizia sta cercando di avanzare. C’è un mezzo blindato dell’Esercito che sta spegnendo il fuoco appiccato dai residenti per impedire questa avanzata dei soldati, che vogliono portare le notifiche di sgombero ai residenti. Due insediamenti sono già stati sgomberati, quelli più a nord. Lì, non ci sono stati problemi e sono state portate tutte le notifiche. Questo invece è il più grande ed è quello dove ci sono più infiltrati, quindi resistenti venuti dall’esterno. Ci sono altri insediamenti molto religiosi, come Kfar Darom, che è a 3 chilometri da qui, e in cui l’Esercito non ha neppure tentato di entrare, perché nessuna delle famiglie è evacuata, mentre qui alcune sono già uscite ed alcune hanno deciso di restare e di resistere.

 

D. – Hai la sensazione che questa evacuazione dai Territori delle colonie sia più difficile di quanto si pensasse?

 

R. – Che sia più difficile del previsto, non credo. Erano pronti, avevano immaginato tutti gli scenari possibili. Quindi, sono pronti al peggio.

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Un ritiro di Israele dai Territori occupati assolutamente necessario, ha ribadito in messaggio televisivo ieri sera, il premier israeliano Ariel Sharon, di cui ci riferisce Graziano Motta.

 

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Uno Sharon inedito, apparso in televisione in giacca e cravatta, che ha misurato parola per parola. Un nuovo tentativo di convincere la Nazione divisa della fondatezza delle ragioni del Piano di ritiro, “essenziale – ha sostenuto – per il futuro di Israele. Non pensavamo di restare eternamente nella Striscia di Gaza, dove vive più di un milione di palestinesi nella povertà e nell’odio”. Il premier ha sostenuto la necessità di adeguarsi alla realtà politica e strategica, quella – ha ammesso – “che mi ha fatto cambiare opinione nonostante il dolore, le ferite e le divisioni che ha causato”. “Ora – ha aggiunto Sharon – i palestinesi devono dare prova delle loro vere intenzioni: lottare contro le organizzazioni terroristiche, smantellarne le infrastrutture per consentire l’avvio di negoziati”. “Alla mano tesa risponderemo con un ramoscello d’ulivo, al fuoco invece con il fuoco e con più violenza che mai”. Ha quindi rivolto lo sguardo al futuro di Israele. “Il Piano di disimpegno ci consentirà – ha osservato - di guardare ai problemi interni, stabilire muove priorità, intraprendere la battaglia contro la povertà”. Infine un estremo appello ai coloni più renitenti a lasciare gli insediamenti senza apporre resistenza, a loro ha detto: “Si chiude un pagina gloriosa d’Israele, non dimentichiamo che formiamo tutti un solo popolo”. Anche Abu Mazen ha parlato ai palestinesi per sottolineare l’importanza storica del ritiro israeliano da Gaza, “premessa e preludio – ha detto – da quello dei Territori della Cisgiordania e di Gerusalemme orientale, occupati nella guerra del 1967”. Ha confermato quindi elezioni politiche per il prossimo gennaio.

 

Per la Radio Vaticana, Graziano Motta.

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LA POETESSA ARCADE DEL ‘600, PETRONILLA PAOLINI MASSIMI, PROTAGONISTA

AL FESTIVAL DI MEZZA ESTATE NELLA LOCALITA’ ABRUZZESE DI TAGLIACOZZO

- Con noi, Lorenzo Tozzi -

 

La poetessa arcade Petronilla Paolini Massimi viene ricordata oggi con un convegno ed uno spettacolo al XXI Festival di Mezza Estate di Tagliacozzo, suo paese natale, in Abruzzo. Una figura di donna ed intellettuale poco conosciuta che, attraverso i versi, affrontò per prima la difficile condizione femminile dell’epoca avendo come esempio la vita dell’ “alta Reina” Maria. Il servizio di Luca Pellegrini.

 

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(Musica)

 

Gloria de’ Marsi: così venne chiamata la poetessa Petronilla Paolini Massimi, nata nel 1663 a Tagliacozzo, dalla vita difficile e dolorosa, che trovò nella poesia un antidoto alle pene della sua vita, fino alla decisione di chiudersi nella pace di un chiostro, esempio di quella arcadia al femminile cui il Festival ha deciso di dedicare una giornata di studio. Benedetto Croce era un estimatore dei versi di questa poetessa arcade così poco conosciuta e che poco appare nella storia della letteratura italiana e per questi motivi da gran tempo si attendeva una sua biografia, aggiornata con documenti reperibili in archivi privati e la raccolta di tutti i testi dispersi in varie raccolte antologiche del Sette e Ottocento. Entrambi i lavori saranno presentati nell’ambito di un Convegno dedicato alla “poetessa di Roma” mentre una mostra provvederà a descrivere la sua esistenza. Infine, nella serata, presso il Chiostro di San Francesco, l’attrice Annalisa Favetti sarà Petronilla in uno spettacolo dal titolo Notturno d’Arcadia, un monodramma scritto da Lorenzo Tozzi, che sarà accompagnato da musiche del settecento romano. All’autore abbiamo chiesto le ragioni dell’interesse per questa donna e poetessa dell’Arcadia.

 

“Petronilla Paolini Massimi è un personaggio abbastanza singolare nel ‘700 italiano. Si tratta di una poetessa che per la prima volta, nell’ambito dell’Arcadia, si occupa della condizione femminile. Io avevo già scritto, da alcuni anni, un testo che però ho limato nel corso di questi ultimi anni, dove immaginavo una notte agitata in cui la poetessa marsicana ripercorre come in un flashback della memoria, nella cella del convento dove è ospite come monaca sopranumeraria, la sua vita, in attesa di rispondere ad una richiesta di perdono da parte del marito, ormai morente. Petronilla vive, quindi, una veglia tra il dolore e la speranza, tra gli spettri del ricordo e l’approdo della fede nella Alta Reina Maria”.

    

(Musica)

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CHIESA E SOCIETA’

16 agosto 2005

 

 

VIOLENTO TERREMOTO DEL SETTIMO GRADO RICHTER IN GIAPPONE.

L’EPICENTRO AD OLTRE 350 CHILOMETRI DA TOKIO.

IL SISMA È TRA I PIÙ VIOLENTI DEGLI ULTIMI DIECI ANNI: 45 I FERITI

 

TOKYO. = Un violento terremoto di 7,2 gradi Richter ha colpito oggi la regione nord-orientale dell’isola di Honshu, in Giappone. Di quarantacinque feriti il bilancio provvisorio. Il sisma, tra i più forti degli ultimi dieci anni, ha fatto oscillare vistosamente grattacieli ultramoderni e antiche case in legno anche a Tokyo. Una centrale nucleare è stata bloccata e le linee ferroviarie superveloci Shinkansen sono andate in tilt, lasciando a piedi decine di migliaia di passeggeri di ritorno dal lungo ponte festivo della ricorrenza di O-bon, dal 13 al 16 agosto, che i giapponesi osservano visitando i luoghi nativi per rendere omaggio agli spiriti dei trapassati. Lo stesso Ufficio sismologico giapponese è andato inizialmente in tilt con i suoi sofisticati strumenti, assegnando alle scosse una magnitudo di 6,8 gradi Richter e collocandone l’ipocentro nell'Oceano Pacifico, ad 80 chilometri al largo della coste di Miyagi e ad una profondità di 20 chilometri. Lanciato un allarme tsunami l’Ufficio ha poi dovuto correggere al rialzo la magnitudo del terremoto portandola a 7,2 gradi Richter. L’ipocentro è stato registrato correttamente ad una profondità di 42 chilometri e l'allarme tsunami è stato revocato. L’unica ondata di maremoto registrata lungo le coste è stata di appena 10 centimetri di altezza. (T. C.)

 

COLOMBIA: DUE SACERDOTI E DUE OPERAI ASSASSINATI IN UN AGGUATO.

LA POLIZIA IPOTIZZA UN ATTENTATO DI UN GRUPPO DI RIVOLUZIONARI

 

BOGOTÀ. = Due sacerdoti e due operai sono stati assassinati ieri a Bogotà, in Colombia. Lo rende noto l’agenzia EFE. Il comandante della Polizia di Bogotà, il generale Herrera, ha dichiarato che ad avere organizzato l’agguato sarebbero stati alcuni guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC). Secondo quanto ha detto Herrera, l’automobile sulla quale viaggiavano i due sacerdoti, Vicente Rozo e Ramón Emilio Mora, e due operai, si è imbattuta in un campo minato dai ribelli e sarebbe stata poi raggiunta da una raffica di proiettili. Il segretario della Conferenza episcopale colombiana, Fabiàn Marulanda, ha condannato gli attentatori ed ha dichiarato che non sussiste alcuna certezza sulla loro identità. Sulla vicenda esistono infatti due versioni. La prima ipotesi è quella di un attacco che avrebbe dovuto essere indirizzato ad un veicolo che trasportava presunti paramilitari e per un equivoco, invece, sarebbe stata colpita l’auto con i due sacerdoti. Si suppone anche la possibilità che i due sacerdoti siano stati contattati da sconosciuti per iniziare un dialogo. Mancherebbero tuttavia chiare notizie su tali persone. (T.C.)

 

 

I VESCOVI BRASILIANI SI PRONUNCIANO SUL REFERENDUM CHE AD OTTOBRE

CHIAMERÀ ALLE URNE MILIONI DI CITTADINI SUL COMMERCIO DELLE ARMI DA FUOCO

E DELLE MUNIZIONI. I PRESULI INVITANO A DIRE ‘Sĺ’ AL DIVIETO

- A cura di Silvonei Protz -

 

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ITAICI. = È stata approvata ieri in Brasile una Dichiarazione che riguarda il Referendum sul divieto del commercio delle armi da fuoco e delle munizioni. Proprio nel momento della presentazione del documento, è arrivata la notizia dell’aggressione e del ferimento del padre Edilson Bispo Conceiçao, vicario apostolico di una regione di Saõ Salvador da Bahia. Ferito da due colpi d’arma da fuoco, operato, il presule si trova adesso all’ospedale San Raffaele di Saõ Salvador, ma le sue condizioni sono gravi. Come ribadito anche nella nota dei vescovi brasiliani, il porto e l’uso di armi da fuoco trasforma spesso banali conflitti in tragedie. Secondo i dati disponibili, in Brasile in un anno sono morte 38 mila persone, con una media di 104 persone al giorno, che significa che ogni 14 minuti una persona muore. Il Brasile è la Nazione con il più alto indice di uomini assassinati con armi da fuoco. Un gesto concreto suggerito dai vescovi per favorire una cultura della pace senza armi, è la partecipazione al Referendum del prossimo 23 ottobre, quando il popolo brasiliano dovrà pronunciarsi sul divieto da estendere a tutto il territorio nazionale. I vescovi si sono schierati dalla parte del “sì” e invitano i cristiani e tutte le persone di buona volontà a votare “sì”. Chiedono che sia aumentata la sicurezza pubblica ed una educazione alla pace e alla difesa della vita.

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SITI WEB AD ALTA TECNOLOGIA PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

DI COLONIA. CONSENTONO ANCHE DI SEGUIRE GLI EVENTI IN DIRETTA.

OLTRE SETTANTAMILA I VISITATORI DEL SITO UFFICIALE ITALIANO

 

ROMA. = Sono oltre settantamila gli accessi giornalieri al Sito ufficiale italiano della Giornata Mondiale della Gioventù 2005 www.gmg2005.it del Servizio nazionale per la pastorale giovanile. Sms, Mms, informazioni e lo speciale Colonia Live consentono di seguire in diretta su web l’evento. www.wjt2005.de è invece l’indirizzo del sito ufficiale di Colonia su cui è possibile navigare in cinque lingue: tedesco, inglese, francese, spagnolo ed italiano. Il sito italiano curato dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile accompagna i giovani nel cammino di preparazione verso la XX Giornata mondiale della gioventù già da un anno. Dai primi giorni di agosto una speciale sezione, raggiungibile anche dal dominio www.colonialive.it, contiene anche file multimediali per favorire la partecipazione online di singoli e gruppi. Una particolare attenzione è stata rivolta ai disabili per i quali è stata predisposta una sezione particolare del Sito, mentre per i non udenti si trovano video con informazioni realizzate con il linguaggio italiano dei segni. Lo staff del Sito si avvale del supporto tecnico fornito da TIM che ha messo a disposizione una piattaforma sondaggi ed un numero, il 33 44 33 44, al quale si potranno inviare SMS (al costo ordinario previsto dai gestori di telefonia) che verranno pubblicati sul sito. Composto da una ventina di persone, lo staff si avvale della collaborazione di sei giornalisti dell’agenzia SIR, degli speaker di Radio GMG e del gruppo di lavoro del Tavolo ecclesiale per il servizio civile. “Si tratta di professionisti di alto livello - afferma don Marco Sanavio, webmaster del sito www.gmg2005.it  - che hanno creato appositamente per la giornata mondiale una serie di soluzioni tecniche assolutamente innovative. Per la prima volta sarà possibile l’interazione in tempo reale tra i giovani che rimarranno in Italia e gli eventi che si svolgeranno a Colonia. Ci impegneremo per far partecipare singoli e gruppi che non potranno recarsi a Colonia”. Dal Sito si potranno seguire alcune catechesi in diretta grazie allo streaming video e si potrà interagire nella parte finale degli incontri ponendo domande attraverso la posta elettronica o la speciale segreteria telefonica realizzata grazie al supporto tecnico di www.smsitalia.it. Per la prima volta in assoluto sarà anche possibile partecipare alla Giornata mondiale dei giovani grazie ad una chat tridimensionale, che permetterà l’interazione tra i vari utenti e la fruizione di contenuti multimediali. Lo staff di Colonia3d coadiuvato dai tecnici di Italcity ha ricostruito all’interno del mondo tridimensionale i principali luoghi della GMG, compreso il Duomo di Colonia e il palco di Marienfeld, dove si svolgeranno la Veglia e la Santa Messa conclusiva della GMG. (T.C.)

 

 

IN AMAZZONIA SCOMPARE OGNI MINUTO UN’AREA PARI A SEI CAMPI DA CALCIO.

LO DENUNCIA GREENPEACE: LO STATO DEL MATO GROSSO IL PIU’ DANNEGGIATO

 

CUIABÀ. = Greenpeace denuncia l’allarmante deforestazione in Amazzonia, nello Stato del Mato Grosso. Ogni minuto, sostengono gli ambientalisti, scompare nella foresta un’area pari a 6 campi da calcio. Solo nello scorso anno sarebbero stati deforestati 26.130 chilometri quadrati. La regione che ha subito più danni è quella del Mato Grosso, dove gli alberi di noce amazzonica, nonostante l’importante valore commerciale, vengono sostituiti da monocolture di soia e pascoli. Greenpeace chiede la creazione di un’area protetta di 383.000 ettari di foresta. Ma il governatore del Mato Grosso, Blairo Maggi, anziché creare nuove aree protette, le sta riducendo. Il parco di Xingu ha perso nel 2003 39.000 ettari, mentre lo scorso anno il governo ha proposto di ridurre il parco Serra de Ricardo Franco di 99.000 ettari. L’arbusto che viene eliminato, rappresenta un’importante risorsa alimentare per le popolazioni indigene e per gli animali. I frutti sono anche esportati in Europa, soprattutto attraverso la rete del commercio equo e solidale. Si tratta della castanheira (Bertholletia excelsa), pianta dalle noci assai ricche di grassi e proteine e dalle quali si produce anche un olio di qualità. Usato dalle industrie farmaceutiche e cosmetiche, il suo sfruttamento è tuttavia proibito da un decreto federale del 1994, in quanto specie in via d’estinzione. (T.C.)

 

 

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24 ORE NEL MONDO

16 agosto 2005

 

- A cura di Amedeo Lomonaco e Andrea Cocco -

 

 E’ stato firmato ieri a Helsinki l’accordo tra governo indonesiano e gli ex ribelli separatisti della provincia di Aceh. Il patto, che dovrebbe porre fine a un conflitto durato quasi trent’anni, prevede il ritiro parziale dell’esercito da Aceh e il disarmo dei ribelli del GAM, il Movimento per Aceh Libera. In cambio della rinuncia da parte del GAM dei propositi indipendentisti, il governo di Giakarta ha accettato la trasformazione del movimento in partito politico e un’amnistia per i guerriglieri. Andrea Cocco ha raccolto il commento di Emanuele Giordana, giornalista di Lettera 22.

 

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R. – La cosa risolve in buona sostanza i grossi problemi che si frapponevano ad una risoluzione del conflitto e all’avvio deciso di un negoziato di pace, perché naturalmente, questo dell’accordo, è soltanto un primo passo. I macigni che ostruivano la via riguardavano la formazione di partiti politici locali, cioè la trasformazione della guerriglia in un partito politico, che potesse anche presentarsi alle elezioni nazionali con deputati eletti al Parlamento di Giakarta. Ora, questa è una norma che non è prevista dalla costituzione, perché non è possibile in Indonesia che esistano partiti su base locale, ma c’è la volontà politica di superarli, e questo promette bene.

 

D. – Quali sono le altre principali incognite…

 

R. – L’incognita principale, secondo me, è quello che farà l’esercito. L’esercito indonesiano è rimasto un partito politico, benché non rappresentato in Parlamento, potente. Il suo capo, il generale Sudarto, è riuscito a dire, giusto qualche giorno prima degli accordi di pace, che l’esercito era pronto, se gli accordi fossero falliti, al peggio. E questo non era un buon viatico per gli accordi. Sono frasi già dette più volte, che erano una sorta di oscura minaccia sul processo di pace. Poi, naturalmente, bisognerà vedere quanto applicata nel dettaglio sarà l’amnistia e se, effettivamente, il governo, come ha promesso, darà la terra ai guerriglieri che vogliono abbandonare le armi per reintegrarli in un processo civile.

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 Nuova proroga per la Costituzione irachena: in Iraq è slittato ancora di una settimana il varo del testo costituzionale, che doveva essere approvato ieri, a causa di disaccordi tra le parti su alcuni punti fondamentali. Il nostro servizio:

 

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Sono ripresi oggi a Baghdad i lavori della Commissione incaricata di completare la stesura della Costituzione, dopo la proroga concessa ieri dal Parlamento iracheno. Oggi è previsto un nuovo giro di negoziati per tentare di appianare i contrasti tra sciiti, curdi e sunniti. Le parti dovranno mettersi d’accordo su almeno tre punti: il federalismo, la ripartizione delle entrate del petrolio e il ruolo dell’Islam nel futuro ordinamento legislativo del Paese. Il primo punto è quello più controverso: i sunniti, al potere durante il regime di Saddam Hussein, non vogliono concedere una maggiore autonomia agli sciiti. L’amministrazione americana ha preso atto dello slittamento del termine di presentazione della Costituzione e ha incoraggiato i costituenti a trovare l’accordo. “Mi compiaccio – ha detto il presidente George Bush - per gli sforzi eroici dei negoziatori iracheni e apprezzo la loro determinazione a risolvere gli ultimi ostacoli attraverso il prolungamento delle trattative”. Entro il 22 agosto la Costituzione dovrà essere presentata al Parlamento e gli iracheni saranno chiamati ad approvare il testo con un referendum previsto ad ottobre. Sul terreno è stato ucciso, infine, un ostaggio canadese di origine irachena. Lo ha riferito il primo ministro canadese, Martin, condannando “la barbara uccisione”.

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 Nuova tragedia aerea: un velivolo colombiano proveniente da Panama con 152 persone a bordo si è schiantato oggi in Venezuela. Lo ha riferito il ministro dell’Interno venezuelano, Jesse Chacon, precisando che la tragedia è avvenuta nella Sierra de Perija, nella parte occidentale del Paese. L’aereo, della compagnia “West Caribbean”, era diretto all’isola caraibica di Martinica. Poco prima dello schianto, il pilota aveva segnalato un’avaria ai motori alla torre di controllo di Caracas. Ma subito dopo, le autorità venezuelane hanno annunciato di aver perso il contatto con l’equipaggio del velivolo. Secondo i soccorritori, “è molto difficile che ci possano essere superstiti”.

 

 In Afghanistan è precipitato un elicottero militare provocando la morte di almeno 17 militari spagnoli. Lo ha riferito il quotidiano “El Mundo” precisando che lo schianto è avvenuto nella provincia di Herat. Il ministro della Difesa spagnolo ha detto che si è trattato di un incidente. Le vittime facevano parte della Forza di assistenza per la sicurezza in Afghanistan (ISAF). Nel sud est del Paese è stato rapito, intanto, un ingegnere libanese che lavora per un'impresa di costruzioni turca. Il sequestro è stato rivendicato dai talebani.

 

 Proseguono le indagini sul disastro del Boeing 737 della ‘Helios’, precipitato domenica nelle vicinanze di Atene e costato la vita a 121 persone. Contrariamente a quanto ipotizzato inizialmente, al momento dell’impatto erano ancora vivi almeno 20 passeggeri: lo ha dichiarato il capo della squadra di medici legali che  stanno  eseguendo  l’autopsia  sui  corpi  delle vittime.  La polizia greca ha

rivelato, inoltre, che non è stato mai stato inviato, poco prima dello schianto, un sms da un passeggero. L’autore del macabro scherzo, un uomo di 32 anni, ha ammesso di non aver ricevuto alcun messaggio. Ha anche aggiunto di avere mentito per apparire in televisione e farsi pubblicità. Il mitomane è stato arrestato dalla polizia.

 

 Funerali di Stato ieri nello Sri Lanka per il ministro degli Esteri, Lakshman Kadirgamar, ucciso venerdì in un attentato attribuito ai separatisti Tamil. Nonostante il clima di tensione, il governo di Colombo ha, comunque, deciso di rispettare la tregua con la guerriglia e di proseguire il processo di pace.

 

 In Guatemala, è stato ristabilito l'ordine nelle prigioni in cui, ieri, si sono verificati gravi disordini che hanno provocato la morte di 31 reclusi.  Gli scontri più cruenti sono avvenuti nel penitenziario di Escuintla, 55 chilometri a sud della capitale. Coinvolte due tra le bande criminali più attive in America Latina. Il servizio di Maurizio Salvi.

 

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I disordini, cominciati a El Oyon, si sono subito estesi ad altre carceri, ponendo sotto i riflettori il fenomeno delle bande giovanili, un’emergenza sociale non solo per il Guatemala ma per tutta l’America centrale. Il procuratore per i diritti umani ha confermato che i protagonisti degli incidenti sono stati esponenti appartenenti a due gruppi giovanili, la “Mara Salvatrucha” e la “Mara 18”, in lotta per il predominio all’interno delle carceri. Lo stesso magistrato ha sottolineato che i reclusi si sono affrontati con armi da taglio, ma anche con pistole, fucili e perfino con bombe a mano. Episodi analoghi – hanno riferito i media guatemaltechi – sono avvenuti in altre tre prigioni dove ci sono stati gli scontri. La calma è ritornata solo quando sono intervenute le teste di cuoio che hanno preso il controllo della situazione. Nate fra i giovani centroamericani emigrati ed emarginati negli Stati Uniti, le “maras” si sono sviluppate in modo violento in Salvador, Honduras, Guatemala e perfino nel Messico. Negli ultimi anni, le maras hanno costretto i governi della regione ad adottare misure straordinarie che per ora non sono riuscite a disinnescare il fenomeno.

 

Maurizio Salvi per la Radio Vaticana.

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