RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLIX n. 226 - Testo della trasmissione di domenica 14 agosto 2005

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Non disperate mai nelle prove dure della vita, ma invocate Dio con insistenza e umiltà: così oggi il Papa all’Angelus. I giovani della GMG affidati alla protezione della Vergine

 

Benedetto XVI ha rilasciato alla Radio Vaticana la prima intervista dall’inizio del suo Pontificato. L’intervista, centrata in particolare sulla Giornata Mondiale della Gioventù, sarà trasmessa oggi alle 16.00 dal programma tedesco della nostra emittente, e contemporaneamente sarà disponibile sul nostro sito web   www.radiovaticana.va 

 

Cresce l’attesa per la GMG di Colonia: con noi mons. Giancarlo Vecerrica

 

Domani per la Solennità dell’Assunzione, Messa e Angelus del Papa a Castel Gandolfo. Intervista con mons. Angelo Comastri

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Solo l’amore è credibile e quest’amore ha il volto di Gesù: il messaggio del grande teologo svizzero

Hans Urs von Balthasar, a 100 anni dalla sua nascita. Intervista con padre Antonio Livi

 

“Viviamo in positivo”: un’associazione italiana promuove la “clownterapia” per far sorridere in Italia e nel mondo malati e disabili: ce ne parla Maria Luisa Mirabella

 

CHIESA E SOCIETA’:

Numerose le celebrazioni previste domani in tutta Italia per la Solennità dell’Assunzione

 

I vescovi brasiliani condannano duramente i casi di corruzione politica nel Paese

 

Le famiglie missionarie argentine riunite a Buenos Aires nel 6° Incontro nazionale

 

I partecipanti alla Conferenza islamica svoltasi ieri a Birmingham, in Inghilterra, hanno ribadito l’impegno a contrastare i predicatori estremisti dell’Islam

 

Il Pakistan si prepara ad espellere gli studenti stranieri che frequentano le scuole religiose

 

I giovani africani in partenza per Colonia: porteranno alla GMG la voce dell’Africa

 

24 ORE NEL MONDO:

Tragedia in Grecia: vicino ad Atene precipita un aereo con a bordo 121 persone

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

14 agosto 2005

 

NON DISPERATE MAI NELLE PROVE DURE DELLA VITA, MA INVOCATE DIO

CON INSISTENZA E UMILTA’: COSI’ OGGI IL PAPA ALL’ANGELUS.

I GIOVANI DELLA GMG AFFIDATI ALLA PROTEZIONE DELLA VERGINE

 

Non disperate mai, nemmeno nelle prove più dure della vita: ma confidate in Dio, invocando con insistenza e umiltà l’intervento di Cristo. Questo il messaggio del Papa oggi all’Angelus dalla sua residenza estiva a Castel Gandolfo. Benedetto XVI ha quindi invitato a pregare per i giovani che si apprestano a partecipare all’ormai prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia e ha affidato tutti all’amore materno di Maria, che domani – ha detto – “contempleremo nella sua gloriosa assunzione al cielo”. Il servizio di Sergio Centofanti:

 

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Il Papa parla del Vangelo di questa XX Domenica del Tempo ordinario. La liturgia ci presenta un singolare esempio di fede: una donna cananea, che chiede a Gesù di guarire sua figlia, “crudelmente tormentata da un demonio”. “Il Signore – sottolinea Benedetto XVI – resiste alle sue insistenti invocazioni e pare non cedere nemmeno quando gli stessi discepoli intercedono per lei”. Ma alla fine, “davanti alla perseveranza e all’umiltà di questa sconosciuta Gesù acconsente” dicendo: “Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri”:

 

“Donna, grande è la tua fede! Quest’umile donna viene additata da Gesù come esempio di indomita fede. La sua insistenza nell’invocare l’intervento di Cristo è per noi incoraggiamento a non perderci mai d’animo, a non disperare nemmeno in mezzo alle più dure prove della vita. Il Signore non chiude gli occhi dinanzi alle necessità dei suoi figli e, se talora sembra insensibile alle loro richieste, è solo per metterne alla prova e temprarne la fede”.

 

Questa è la testimonianza dei Santi – ha detto ancora il Papa – ed è specialmente la testimonianza dei martiri, associati in modo più stretto al sacrificio redentore di Cristo. Nei giorni scorsi – ha aggiunto – ne abbiamo commemorati diversi: i Pontefici Ponziano e Sisto II, il sacerdote Ippolito, il diacono Lorenzo con i compagni uccisi a Roma agli inizi del cristianesimo:

 

“Abbiamo ricordato, inoltre, una martire del nostro tempo, santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, compatrona d’Europa, morta in campo di concentramento; e proprio oggi la liturgia ci presenta un martire della carità, che suggellò la sua testimonianza di amore a Cristo nel bunker della fame di Auschwitz: San Massimiliano Maria Kolbe, immolatosi volontariamente al posto di un padre di famiglia. Invito ogni battezzato e, in modo speciale, i giovani che prendono parte alla Giornata Mondiale della Gioventù, a guardare a questi fulgidi esempi di eroismo evangelico. Invoco su tutti la loro protezione ed in particolare quella di Santa Teresa Benedetta della Croce, che trascorse alcuni anni della sua vita proprio nel Carmelo di Colonia. Su ciascuno vegli con amore materno Maria, la Regina dei martiri, che domani contempleremo nella sua gloriosa Assunzione al cielo”.

 

Il Papa, salutando i pellegrini nelle varie lingue, ha invitato dunque a pregare per i giovani che andranno a Colonia ricordando che la fede autentica conduce ad un incontro personale con Cristo. Gesù – ha detto – ci vuole incontrare in ogni situazione della vita.

 

Dopo i saluti finali e una volta rientrato nei suoi appartamenti, Benedetto XVI, acclamato con insistenza dai fedeli, è riapparso a sorpresa alla finestra ringraziando ancora i pellegrini e dando appuntamento per l’Angelus di domani, Festa dell’Assunzione.

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BENEDETTO XVI RILASCIA ALLA RADIO VATICANA LA SUA PRIMA INTERVISTA

DALL’INIZIO DEL PONTIFICATO: E’ CENTRATA SULLA

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’.

SARA’ DISPONIBILE DALLE 16.00 SUL NOSTRO SITO WEB

 

Benedetto XVI ha rilasciato alla Radio Vaticana la sua prima intervista dall’inizio del suo Pontificato. L’intervista, centrata in particolare sulla Giornata Mondiale della Gioventù, sarà trasmessa oggi alle 16.00 dal programma tedesco della nostra emittente, e contemporaneamente sarà disponibile sul nostro sito web   www.radiovaticana.va  sia in audio, con doppiaggio in italiano, che nel testo scritto.  Il Papa, nell’intervista affronta oltre alla GMG, alcuni temi attuali della vita della Chiesa in rapporto con la società contemporanea, quali la crisi dei valori in Europa.

 

“L’idea diffusa – dice tra l’altro – è che i cristiani debbano osservare un’immen-sità di comandamenti, divieti e che si è più liberi senza tutti questi fardelli. Io invece – afferma Benedetto XVI – vorrei mettere in chiaro che essere sostenuti da un grande Amore non è un fardello e che è bello essere cristiani.”

 

In lingua italiana l’intervista sarà trasmessa questa sera nel radiogiornale delle 21.00 e domani nel radiogiornale delle 14.00 e nel programma dedicato alla Giornata Mondiale della Gioventù (Stop – Precedenza a chi pensa) trasmesso  dal canale One-O-Five Live a partire dalle ore 15.00 (a Roma 105 MHz e OM 585 kHz).

 

L’intervista è stata realizzata nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo dal responsabile del programma tedesco dell’emittente pontificia, il padre gesuita Eberhard von Gemmingen.

 

 

GMG 2005: OGGI A COLONIA LA FIACCOLA DELLA PACE

- Intervista con mons. Giancarlo Vecerrica -

 

Continuano ad affluire a Colonia migliaia di giovani da tutto il mondo per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù che inizierà ufficialmente il 16 agosto prossimo, due giorni prima dell’arrivo di Benedetto XVI. Dopo tre mesi di cammino giunge oggi nella città tedesca la Fiaccola della Pace. Il pellegrinaggio è partito lo scorso 29 maggio da Bari ed ha toccato cinque Paesi prima di arrivare a Colonia. Il percorso seguito dalla Fiaccola è stato lo stesso che fecero le reliquie dei Magi nel 1164 quando furono portate nella città tedesca da Federico Barbarossa. Sul significato della Fiaccola della Pace, Massimiliano Menichetti ha raccolto il commento di mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano Matelica, che nel 1997 ideò questo tipo di pellegrinaggio, e oggi è a Colonia come catechista:

 

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R. – Il significato di questa Fiaccola della Pace è che la pace nasce all’interno della civiltà dell’amore che fiorisce sull’esperienza cristiana.

 

D. – Questa Fiaccola, che si unisce alla Giornata Mondiale della Gioventù, cosa vuole affermare?

 

R. – Vuole affermare di non spegnere la speranza in questo mondo così bruciato dal terrorismo e da tanti altri mali. Il cristianesimo può dare veramente tutto ciò che serve all’uomo di oggi, può portare questo respiro per poter guardare Colui che è il costruttore della pace nella storia, Gesù Cristo. La Giornata Mondiale della Gioventù ha, infatti, come titolo “Siamo venuti per adorarLo”, riecheggiando la missione dei Re Magi.

 

D. – Ma, in questo senso, cosa significa adorazione?

 

R. – Significa riconoscere chi è l’indispensabile nella vita, Dio vicino a noi. Mi ha colpito molto che Benedetto XVI, parlando al clero ad Aosta ha detto: “Dovete educare i giovani alla bellezza dell’esperienza cristiana”. E poi spiegava: “E’ bello avere un Dio amico e vicino, che risponde alle domande della vita”.

 

D. – Ma è possibile per un giovane vivere le sfide alte che il cristianesimo propone?

 

R. – E’ possibile se noi – vescovi, sacerdoti ed educatori – riusciamo a testimoniarlo. Perché la parola, l’annuncio ha valore nella misura in cui noi possiamo dare le ragioni attraverso l’esperienza, attraverso la vita in una educazione paziente, ma continua.

 

D. – Molti giovani sono presenti a Colonia, cristiani ma anche non cristiani …

 

R. – Il cuore dei giovani è aperto a trovare la risposta al desiderio grande della vita, che non si confonde con i desideri provvisori o istintivi, ma è l’emergere finalmente del desiderio del di più, della pienezza, della totalità, del desiderio di Dio.

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DOMANI PER LA SOLENNITA’ DELL’ASSUNZIONE

MESSA E ANGELUS DEL PAPA A CASTEL GANDOLFO

-Intervista con mons. Angelo Comastri -

 

E domani il Papa, oltre all’Angelus, celebrerà in mattinata alle 8.15 la Messa per la Solennità dell’Assunzione nella parrocchia di San Tommaso di Villanova, a Castel Gandolfo.  Ricordiamo in questa ricorrenza l’assunzione di Maria Santissima al Cielo in anima e corpo, come ha sempre creduto la Chiesa fin dagli inizi e come poi Pio XII il 1° novembre 1950 definì in maniera solenne. All’arcivescovo Angelo Comastri, Vicario del Papa per lo Stato della Città del Vaticano, Giovanni Peduto ha chiesto di puntualizzare il senso e la storia di questa verità di fede:

 

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R. – Desidero anzitutto sottolineare il senso di questa festività, e poi arrivare alla storia. Il senso: Charles Peguy, all’inizio del secolo XX, colse un malessere tipico dell’uomo contemporaneo, e lo espresse così: “L’uomo moderno soffre di amnesia di eternità. Ha dimenticato che c’è un aldilà, ha dimenticato che c’è un’altra vita che poi è la vera vita”. E questo è verissimo. Oggi nella selva dei rumori e delle sollecitazioni del consumismo, l’uomo rischia di correre da una fontana all’altra senza dissetarsi, cioè senza raggiungere la speranza che illumina la vita. La festa di oggi è un invito a guardare al di là e a guardare in alto per ricordare all’uomo che la vita non finisce quaggiù; la vita non si esaurisce nel presente: la vita ha un ‘oltre’ e ha un ‘aldilà’ che è il compimento e il senso di tutto. La vita è un viaggio, è un pellegrinaggio. E’ inesorabile, questo. Abbiamo dentro di noi un orologio, il cuore che scandisce tutti i secondi e ci ricorda: “Sei in cammino! Stai camminando! Non fermarti, guarda lontano: chi viaggia deve sempre pensare alla mèta!”. La festa di oggi è un richiamo. Un richiamo per dire all’uomo che cammina: “Guarda, stai attento, non lasciarti ingannare da quello che trovi sulla strada: il più bello deve ancora venire! Il meglio deve ancora manifestarsi!”. Ed è soltanto nella prospettiva di questo futuro che si illumina il presente e anche tutte le prove del presente trovano un senso e una giustificazione.

 

D. – Questa verità di fede come si è evoluta nel corso dei secoli?

 

R. – La verità dell’Assunzione di Maria al Cielo in anima e corpo è sempre stata custodita in maniera talvolta esplicita, talvolta implicita dalla memoria della Chiesa. Sia della Chiesa di Occidente, sia della Chiesa di Oriente. La Chiesa di Oriente ha sempre avuto una grande devozione alla dormitio Mariae, alla dormizione di Maria, e nell’Oriente abbiamo tutta una iconografia interessantissima che rappresenta Maria che sta morendo circondata dagli apostoli, come nel giorno di Pentecoste, mentre Gesù raccoglie l’anima di Maria, potremmo dire, come una bambina, e la presenta davanti a Dio. Questa bambina che Gesù raccoglie nelle sue braccia non è altro che Maria che entra come primizia nel Regno dei redenti dal Sangue di Cristo. Nella tradizione di Occidente, la festa dell’Assunzione di Maria al Cielo si può dire che abbia radice immemorabile, e nel 1950 il Santo Padre Pio XII, come interprete autorevole della traditio fidei, giustamente ha detto: “Tutto questo risale agli Apostoli”, e risale agli Apostoli perché risale ad un fatto realmente accaduto: cioè, Maria è stata veramente assunta in Cielo in anima e corpo.

 

D. – Tuttavia, nella sua definizione dommatica, Pio XII non si pronunciò se Maria fosse morta realmente. Infatti, la definizione suona: “Al termine della sua vita terrena, la Beata Vergine fu assunta in anima e corpo in Cielo”. Le opinioni sono disparate. Cosa ci può dire al riguardo, eccellenza?

 

R. – Il Santo Padre non volle entrare in quel problema; l’ha lasciato ancora all’approfondimento dei teologi. Però, io credo che come è morto Gesù, credo che sia morta anche Sua Madre, che anche lei abbia provato la morte. Ma Maria non ha provato la corruzione che c’è dopo la morte: il suo corpo è stato trasfigurato ed è entrato nella pienezza della risurrezione, nella pienezza della vita nuova che Cristo ha meritato per tutti noi, come una primizia e un’anticipazione, che ci ricorda quale sarà il nostro futuro. E mi sembra anche bello entrare in un approfondimento teologico, chiedendoci: “Ma perché Gesù ha voluto che Maria fosse per prima partecipe della gloria futura che aspetta tutti i redenti?”. Io credo che la ragione sia estremamente semplice: Maria è intimamente vicina a Gesù; Maria è colei che ha dato a Cristo la carne e il corpo per redimerci. La vita di Maria è tutta in comunione con il figlio. E’ impensabile la gloria del Figlio senza una partecipazione della Madre. E noi potremmo dire che l’Assunzione di Maria al Cielo in anima e corpo non è altro che il grazie che il Figlio ha detto alla Madre per averGli dato un corpo che l’ha reso Redentore.

 

D. – Eccellenza, il suo invito ai nostri ascoltatori a come vivere questa solennità.

 

R. – Vorrei a tutti ricordare che purtroppo oggi ogni solennità cristiana è sempre accompagnata da una solennità pagana. Esiste l’assunzione di Maria al Cielo ma esiste anche il Ferragosto, come esiste il Natale cristiano ma esiste anche il Natale pagano, come esiste la Pasqua cristiana, esiste anche una Pasqua pagana. Noi dobbiamo avere il coraggio di sapere fare discernimento. Per noi, il 15 agosto non è Ferragosto; per noi, il 15 agosto non è il cuore delle ferie; per noi, il 15 agosto non è il mare o la montagna. Il 15 agosto non è altro che un grido del Cielo che ci ricorda che, mentre siamo qui sulla terra, non dobbiamo dimenticare la mèta, perché se un pellegrino dimentica la mèta, diventa uno sbandato. Mentre invece, ricordando la mèta, diventa uno che cammina gioiosamente anche in mezzo alle prove perché sa che al termine del viaggio c’è una casa che lo aspetta.

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OGGI IN PRIMO PIANO

14 agosto 2005

 

SOLO L’AMORE E’ CREDIBILE E QUEST’AMORE HA IL VOLTO DI GESU’:

IL MESSAGGIO DEL GRANDE TEOLOGO SVIZZERO

HANS URS VON BALTHASAR, A 100 ANNI DALLA SUA NASCITA

Intervista con padre Antonio Livi

 

“Solo l’Amore è credibile”. E’ una convinzione che ha sempre animato gli studi di Hans Urs von Balthasar, il grande teologo svizzero di cui in questi giorni abbiamo ricordato i 100 anni dalla nascita. Sostenitore del profondo legame tra teologia e preghiera ed esperto di patristica, padre von Balthasar, aveva fondato nel 1972 con Joseph Raztinger la rivista internazionale di teologia e cultura “Communio”. Nominato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1988, si spense nella sua casa di Basilea, due giorni prima di ricevere dal Papa la berretta cardinalizia. Sul valore dell’opera di Balthasar, Paolo Ondarza ha intervistato padre Antonio Livi, decano della facoltà di Filosofia alla Pontificia Università Lateranense:

 

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R. – von Balthasar iniziò la sua carriera di studioso come germanista, come studioso della storia della letteratura, pertanto sensibile alla bellezza dell’arte e delle opere della natura. Il titolo in italiano di una sua opera caratteristica è “Solo l’Amore è credibile”. Dio è credibile al massimo perché è testimoniato dalle opere della Creazione come Colui che dona bellezza, vita, gioia e speranza senza interesse, senza residui.

 

D. – Quale fu il suo rapporto con i teologi del Novecento?

 

R. – Seppe conquistare la fama di uomo più colto del secolo: un conoscitore straordinario della patristica ma anche della scolastica, della filosofia contemporanea. Tra gli altri teologi si caratterizza per il fatto di aver riproposto in maniera persuasiva e anche molto moderna quello che è fondamentale nel dogma cristiano: ossia il realismo, l’attenzione alle cose, il vedere l’uomo non come produttore di lavori, ma come ricettore di un dono che viene dall’alto.

 

D. – Professor Livi, quale il ruolo della produzione teologica di von Balthasar nel dialogo con la cultura a lui contemporanea?

 

R. – E’ un ruolo critico. Avendo mostrato un’apertura senza limiti a tutte le forme della cultura, anche quelle propriamente artistiche e letterarie oltre che scientifiche, filosofiche e teologiche, von Balthasar ha potuto poi ricondurre tutto con spirito critico a ciò che è essenzialmente credibile nelle posizioni del dogma cattolico, nelle posizioni della filosofia, nelle posizioni della scienza: la sua parola fondamentale è “credibile”. Che cos’è credibile? E alla fine viene fuori che è credibile soprattutto Dio come Colui che dona e la Chiesa come il grande dono di Dio che è Gesù presente ieri, oggi e sempre nella vita nostra come Salvatore.

 

D. – E oggi, qual è l’attualità del pensiero e dell’opera di von Balthasar?

 

R. – L’attualità è far vedere che non esiste più una distinzione tra filosofia e teologia, potere mondano o sapere teologico. Lui ha fatto vedere che il sapere è unitario, “l’intero nel frammento” – è un’espressione sua! Occorre essere molto colti, bisogna dare molta importanza alla cultura, ma allo stesso tempo la cultura non c’è senza lo spirito critico, senza il discernimento, senza la preoccupazione per la verità. La cultura non è enciclopedia; la cultura è cercare la sapienza.

 

D. – E’ centrale nel pensiero della teologia di von Balthasar la preghiera; un valore che anche attraverso i suoi scritti oggi si può scoprire?

 

R. – Eh sì, perché la sua opera deve molto anche alla familiarità con una mistica, Adriane von Speer, con la quale ha lavorato parecchio e che gli ha fatto vedere che non esiste lavoro teologico che non sia allo stesso tempo preghiera.

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“VIVIAMO IN POSITIVO”: UN ASSOCIAZIONE ITALIANA PROMUOVE LA CLOWNTERAPIA

PER FAR SORRIDERE IN ITALIA E NEL MONDO MALATI E DISABILI

- Intervista con Maria Luisa Mirabella -

 

1.500 volontari italiani fanno sorridere bambini, anziani e portatori di handicap. Li raduna l’associazione “Viviamo in positivo” che promuove la clownterapia in 60 ospedali, 30 case di riposo e svariati centri medici. Da alcuni anni i clown organizzano anche missioni e collaborano in diversi continenti con ordini religiosi ed enti sociali. Tiziana Campisi ha raggiunto Maria Luisa Mirabella, fondatrice dell’associazione, in Bolivia. Ai nostri microfoni la sua esperienza a Santa Cruz:

 

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R. – L’esperienza dei clown in missione è variegata, ovvero facciamo dallo spettacolo all’intervento in un ospedale, interventi socio-educativi come abbiamo fatto in Brasile quest’anno.

 

D. – Dagli ospedali italiani alle missioni in tutto il mondo: come vi preparate per questo?

 

R. – Per gli ospedali, noi facciamo un corso di preparazione di un week-end, ed è un corso base in cui lavoriamo non solo sulle tecniche, che poi approfondiamo durante l’anno, ma soprattutto sul percorso spirituale, di crescita personale. Fare il clown è un percorso sostanzialmente spirituale. Ci sono persone che appartengono a varie religioni, nella nostra associazione, però sicuramente la solidarietà dev’essere vista come un atto d’amore. Per cui, nel corso insegniamo sì, tecniche clown, ma anche la capacità di empatia con il nostro prossimo. Poi, per chi va in missione, c’è una preparazione di quattro week-end, tematici. Per cui, c’è un week-end sul lavoro di gruppo e di coesione del gruppo, un week-end su tecniche di giocoleria, c’è un week-end di teatro sociale e ci sono week-end di crescita personale.

 

D. – Come è l’impatto con i Paesi del Terzo Mondo?

 

R. – Da parte della gente, grandioso. Da parte nostra, a volte ... dipende dalle realtà, ecco! In alcune realtà è un po’ incredulo, no?, come quando siamo stati in India o anche in Brasile ...

 

D. – Che cosa lasciate, che cosa portate via con voi quando rientrate in Italia?

 

R. – Con noi, portiamo via milioni di sorrisi, di abbracci, di calore, le lacrime perché quando partiamo piangono loro e piangiamo noi ... Noi lasciamo sicuramente il messaggio di fratellanza.

 

D. – Qual è la ricetta per vivere in positivo?

 

R. – Innanzitutto, potrei dire la fede. Io ho sempre avuto fede che per me ci fosse un “piano” e quindi credevo in questo “piano”. Ho chiesto, mi sono affidata ... ecco, quando si dice: ‘Scegli prima il Regno di Dio, tutto il resto ti verrà dato in aggiunta’, io posso dire che è vero. E poi, vivere ogni cosa, cioè ogni difficoltà, come una sfida e non come un fallimento. Per cui, quando arriva un momento difficile, avere una grande forza di volontà, un grande abbandono ed una certezza di vedere dei segni che indicano la strada giusta. A volte perdiamo delle cose. Però, è bene che le perdiamo, perché perdendole ne acquistiamo tantissime altre!

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CHIESA E SOCIETA’

14 agosto 2005

 

 

LA CHIESA CATTOLICA SI PREPARA A CELEBRARE LA SOLENNITÁ DELL’ASSUNZIONE

DELLA VERGINE MARIA IN CIELO. NUMEROSE LE CELEBRAZIONI PREVISTE: DA ROMA A CAGLIARI E DA MESSINA A PERUGIA, DECINE DI MIGLIAIA I FEDELI CHE NELLA NOTTE DI OGGI E NELLA GIORNATA DI DOMANI SI RITROVERANNO INSIEME

PER VENERARE MARIA

 

ROMA. = “L'Immacolata sempre Vergine Maria, Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo” (DS 3903). Recita così il dogma dell'Assunzione di Maria Santissima al cielo, definito dal Papa Pio XII il 1º novembre 1950. La comunità cattolica festeggia la Solennità dell’Assunta il 15 agosto. Numerose le celebrazione e le iniziative promosse dalle diverse diocesi e parrocchie d’Italia per festeggiare la Vergine Maria ed il suo eccezionale passaggio al cielo. A Roma, nella patriarcale basilica di Santa Maria Maggiore si attende la solenne veglia della celebrazione dell’Assunta. La cerimonia che avrà inizio questa sera alle ore 20:30, culminerà con la celebrazione eucaristica e l’ossequio finale alla Madre di Dio davanti al mosaico della Glorificazione di Maria. Sempre nella capitale, anche i pellegrini della Madonna del Divino Amore, si mobilitano per chiedere il dono della pace. In particolare, questa sera centinaia di fedeli si raduneranno in Piazza di Porta Capena, davanti alla sede della Fao, per il tradizionale pellegrinaggio al Santuario di Castel di Leva, sulla via Ardeatina. L’immagine miracolosa della Madonna posta su di un carro precederà e guiderà i pellegrini nel cammino della notte che si concluderà domani mattina con la solenne Messa. Grande attesa anche a Perugina per la tradizionale processione della Luminaria. A partire dalle 21, infatti, un corteo di fedeli si snoderà per le vie della città umbra accompagnando con dei piccoli lumi l’icona mariana dalla cattedrale di San Lorenzo alla chiesa parrocchiale di Monteluce, dedicata alla Beata Vergine dell’Assunzione in cielo. La Luminaria che si tiene a Perugia fin dal 1235, venne istituita sotto il pontificato di Gregorio IX. A Messina si rinnova invece la Festa della Vara. Considerata una delle più antiche processioni religiose italiane, la Vara riunirà, quest’anno decine di migliaia di fedeli provenienti da tutta la Sicilia e dalla vicina Calabria. E anche nella Sardegna di mezz’agosto sono ben vivi i riti che caratterizzano la festa dell’Assunta. In molte località della regione, infatti, sono previste celebrazioni in occasione di quella che in tutta l’isola viene venerata come la “Vergine dormiente”. (D.L.)

 

 

LA CONFERENZA EPISCOPALE BRASILIANA CONDANNA DURAMENTE I CASI DI CORRUZIONE REGISTRATI A VARI LIVELLI DEL POTERE POLITICO ED INVITA IL GOVERNO ED IL PAESE A RIFLETTERE SULLE RADICI DI QUESTA TENDENZA NEGATIVA E REAGIRE PER LA COSTRUZIONE DI UN BRASILE PIÚ GIUSTO E DEMOCRATICO

- A cura di Donika Lafratta -

 

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BRASILIA. = Indignazione etica è il duro giudizio della Conferenza episcopale brasiliana di fronte agli scandali finanziari e alla corruzione emersa, in questi giorni, ai diversi livelli del potere politico nazionale. Riuniti ad Itaici per la 43ma Assemblea Plenaria che si è aperta il 9 e si chiuderà il 17 agosto, i vescovi brasiliani hanno espresso ieri, tramite un comunicato ufficiale tutta la loro preoccupazione per quanto sta accadendo nel Paese. “È necessario cercare le radici storiche della perversa cultura della corruzione di cui si è impregnato il Brasile” - è quanto si legge nel comunicato diffuso ieri dalla Conferenza episcopale brasiliana - “una corruzione – prosegue il testo - che si nutre di impunità, connivenza e complicità e che è incentivata da corporativismi storici e dall’abitudine di usare le strutture del potere pubblico a beneficio di interessi privati.” I presuli commentano così, i casi di corruzione che hanno caratterizzato la scena politica brasiliana di questi ultimi giorni. Nel documento si sottolinea inoltre, come l’indignazione etica nasca dalla consapevolezza della violazione di alcuni valori fondamentali ma si precisa che senza un impegno fatto di azioni concrete, questa indignazione possa risultare assolutamente sterile. Risulta assolutamente necessario, quindi, agevolare la maggiore partecipazione popolare e rinforzare la pratica democratica. Nel documento, la Conferenza episcopale, rivela inoltre l’esistenza, in Brasile, di due tipi di corruzione: quella contingente e quella strutturale. La prima, secondo quanto si legge nel testo: “dovrebbe essere messa sotto indagine, andrebbero punite le azioni illegali di trasferimento dei fondi e andrebbe prevenuta grazie ad una maggiore trasparenza nell’amministrazione dei beni pubblici. La seconda, convivrebbe invece, con l’attuale sistema politico-elettorale e sarebbe associata ad una struttura economica che accentua e legittima le disuguaglianze”. Per ridurre il fenomeno, quindi, i presuli reclamano una riforma radicale, una riforma politica in grado di migliorare la democrazia rappresentativa e favorire quella diretta a tutti i livelli decisionali. “Questa crisi – termina il comunicato – sia dunque un momento di purificazione politica e di maggiore impegno per costruire un Paese giusto, solidale, democratico e rispettoso della vita e dell’ecologia”. “Noi Vescovi del Brasile riponiamo la nostra fiducia nel popolo brasiliano, la cui cultura, nonostante alcuni aspetti ambigui, esprime valori di grande significato etico, quali la solidarietà, la cordialità ed il senso della giustizia”.

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LE FAMIGLIE MISSIONARIE ARGENTINE RIUNITE A BUENOS AIRES

NEL 6° INCONTRO NAZIONALE PER DISCUTERE LA DIMENSIONE MISSIONARIA

DELLA FAMIGLIA AL SERVIZIO DELLA PROMOZIONE E DELLA DIFESA DELLA VITA

 

BUENOS AIRES. = "La Famiglia missionaria promuove e difende la vita" è questo lo slogan del 6º Incontro Nazionale Argentino delle Famiglie Missionarie in corso presso il Centro Educativo Nostra Signora di Lourdes e nella Basilica della Sacra Famiglia di Nazareth, a Buenos Aires. L’iniziativa, promossa dal Segretariato nazionale della Pontificia Opera Missionaria della Propagazione della Fede, ha lo scopo di approfondire la dimensione missionaria della famiglia al servizio della promozione e della difesa della vita. Attraverso relazioni, lavori di gruppo e comunicazioni gli organizzatori intendono raccogliere e rispondere alle preoccupazioni delle famiglie e fornire le informazioni necessarie affinché le famiglie possano affrontare le problematiche che sorgono nei loro ambienti e luoghi di missione. (D.L.)

 

 

RIPORTARE I MUSULMANI IN AMBITO TEOLOGICO E CONTRASTARE

I PREDICATORI ESTREMISTI DELL’ISLAM. È QUANTO EMERSO NEL CORSO

DELLA CONFERENZA ISLAMICA SVOLTASI IERI A BIRMINGHAM. I 3000 PARTECIPANTI HANNO RIBADITO LA LORO INDIGNAZIONE CONTRO CHI UTILIZZA LA RELIGIONE

PER GIUSTIFICARE IL TERRORISMO

 

BIRMINGHAM. = Molte riflessioni critiche ed un acceso dibattito contro il terrorismo e i predicatori estremisti come Omar Bakri o Abu Qatada hanno caratterizzato la conferenza islamica che si è tenuta ieri a Birmingham, nell'Inghilterra centrale. Abu Khadeejah, direttore delle edizioni Salafi e organizzatore di questa sesta edizione della conferenza islamica al centro Salafi di Small Heath, nel corso della sua presentazione, ha ribadito che gli attentati suicidi non rappresentano una morte gloriosa ma piuttosto, una perversione  teologica. ''Il fatto di uccidersi per la Jihad non è mai stato  citato nei 1.400 anni di storia dell'islam , trasformarsi in un’arma è un fenomeno nato nel XXmo secolo'', ha dichiarato il religioso commentando gli attentati di Londra del 7 luglio scorso. Khadeejah ha inoltre sottolineato che lo scopo del convegno è quello di contrastare l’effetto dei discorsi di odio pronunciati, per circa 15 anni, da estremisti come Omar Bakri e Abu Qatada, presunto capo spirituale di Al Qaeda in Europa. Amjad Rafiq, uno degli altri religiosi intervenuti a Birmingham, ha sottolineato invece come i leaders religiosi cercano, da ormai quasi 15 anni di mettere in guardia i credenti musulmani contro questi individui. Individui che secondo Rafiq, utilizzano gli eventi internazionali per provocare emozione e giustificare il terrorismo. “Il nostro scopo – ha concluso il religioso - è quello di riportare i musulmani nell’ambito teologico”. (D.L.)

 

 

DISPOSTA IN PAKISTAN L’ESPULSIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI CHE FREQUENTANO LE SCUOLE RELIGIOSE. IL PROVVEDIMENTO È STATO SUGGERITO

DAL PRESIDENTE MUSHARRAF CHE, DOPO GLI ATTENTATI DI LONDRA,

TEME DI ESSERE ACCUSATO DI OSPITARE POTENZIALI TERRORISTI

 

KARACHI. = Le autorità pachistane si stanno preparando a rimandare a casa 648 studenti stranieri che seguono l’insegnamento nelle scuole religiose, le madrasse, nella provincia meridionale di Sindh. A comunicarlo è stato ieri un esponente del governo.  Ghulam Mohtaram, responsabile dell’interno nella provincia, ha inoltre precisato che 571 di questi studenti si troverebbero a Karachi, e ha aggiunto che tutti gli studenti stranieri delle scuole coraniche in Pakistan, oltre 12 mila, saranno invitati a lasciare il Paese nei prossimi mesi. Dopo gli attentati del 7 luglio scorso a Londra, infatti, il presidente Pervez Musharraf, per non essere accusato di ospitare potenziali terroristi, ha ordinato l’espulsione dei 1.400 stranieri delle madrasse. (D.L.)

 

 

I GIOVANI AFRICANI SI PREPARANO PER ANDARE A COLONIA.

ACCORRERANNO DAL KENYA E DAL SENEGAL PER PORTARE AGLI ALTRI GIOVANI

LA VOCE DEL GRANDE CONTINENTE AFRICANO

 

NAIROBI.= “I giovani keniani andranno alla Giornata Mondiale della Gioventù per portare a Colonia la voce di tutti i loro connazionali che non hanno voce. Questo non deve essere solo un bel viaggio, ma l’occasione per tornare in patria arricchiti di un’esperienza di fede da comunicare agli altri”. Questo il commento di suor Elena Rastello, delle Figlie di Maria Ausiliatrice e direttrice dell’Istituto per la pastorale giovanile del Tangata College di Nairobi all’agenzia MISNA. Quest’anno, dal 16 al 21 agosto nella città tedesca dovrebbero ritrovarsi circa un milione di partecipanti. Tra i tantissimi accorsi da ogni parte del pianeta ci saranno anche 20 keniani del Movimento giovanile salesiano provenienti da varie missioni del Paese. “Sono tutti ragazzi semplici, studenti universitari o giovani lavoratori – spiega alla MISNA la salesiana – ma sono stati scelti con cura in centri giovanili, scuole e parrocchie come i più adatti per intraprendere un viaggio del genere, che non deve essere vissuto assolutamente come un privilegio ma piuttosto come un pellegrinaggio”. “Questi giovani - commenta la religiosa -  vivono l’emozione della novità, ma anche quella del confronto con culture diverse, vivono la bellezza di poter incontrare altri giovani e la felicità di fare festa”. Dall’altra parte dell’Africa, in Senegal, padre Gerard Djen, dell’arcidiocesi di Dakar, racconta alla MISNA, invece, il viaggio dei suoi connazionali a Colonia: “Hanno portato i jambeé tradizionali del Senegal per far danzare gli altri giovani al ritmo dell’Africa e del mondo”. Sono un centinaio quelli partiti dalla capitale senegalese, provenienti da tutto il Paese. “A Colonia – spiega padre Djen – porteremo la nostra sensibilità, la nostra particolarità senegalese che si articola nel dialogo con l’Islam, ed un forte messaggio di pace, quello scaturito dalla Giornata internazionale della Gioventù celebrata in marzo nella regione senegalese della Casamance. (D.L.)

 

 

 

 

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24 ORE NEL MONDO

14 agosto 2005

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

Tragedia in Grecia: un aereo della compagnia cipriota “Helios” è precipitato vicino a Maratona, a nord dell’aeroporto di Atene. Il velivolo con a bordo 121 persone, tutte cipriote, si è schiantato contro una montagna. I soccorritori escludono che ci siano superstiti. Al momento, appare difficile individuare la causa di questa tragedia. Il nostro servizio:

 

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Il pilota, secondo diversi media greci, avrebbe segnalato un guasto all’impianto dell’aria condizionata. Potrebbe essersi verificata una depressurizzazione improvvisa. Questa ipotesi è avallata da un sms scritto da un passeggero e inviato poco prima dello schianto. “Il pilota - si legge nel messaggio - è diventato cianotico”. “Qui – scrive il passeggero - si sta morendo dal freddo”. Fonti della sicurezza hanno dichiarato, inoltre, che probabilmente è terminato l’ossigeno nella cabina di pilotaggio. E’ certo, invece, che il pilota ha lanciato un S.O.S. alla torre di controllo poco prima del disastro. Due F16 dell’aeronautica militare si sono subito alzati in volo per scortare l’aereo. Uno dei militari ha dichiarato che un pilota era al suo posto, mentre l’altro era accasciato e sembrava aver perso i sensi. La tesi di un improvviso malore del pilota dovuto ad una depressurizzazione è, dunque, quella più accreditata. Ma non si scartano altre ipotesi. Il portavoce dello Stato maggiore delle forze armate greche non esclude la pista terroristica o un atto di pirateria. La polizia ha comunque precisato che non è stata trovata, finora, alcuna prova in grado di confermare la tesi del dirottamento.

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In Iran è stata resa nota la lista dei ministri del nuovo governo. Lo schieramento è composto, in gran parte, da esponenti ultraconservatori. Il parlamento ha una settimana di tempo per votare la fiducia ad ogni singolo ministro. Cresce, intanto, la tensione tra Iran e Stati Uniti: il governo di Teheran ha annunciato che risponderà ad un eventuale attacco americano. In una recente intervista il presidente statunitense, George Bush, non ha escluso un intervento in Iran se il regime iraniano si doterà di armi atomiche. Il nostro servizio:

 

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In Iran comincia a delinearsi la nuova compagine governativa. Il presidente Ahmadinejad ha scelto il conservatore Manushehr Mottaki per il ministero degli Esteri e l’attuale sindaco di Teheran, Ali Saeedlou, per quello del Petrolio. Gli altri dicasteri chiave sono stati assegnati ad esponenti dell’ala ultraconservatrice, alla quale appartiene anche il capo di Stato. Sembra scontato che l’Assemblea nazionale approverà la nuova squadra di governo. Sul versante internazionale, invece, la situazione appare intricata e preoccupante: l’Iran ha fatto sapere che replicherà ad un eventuale attacco statunitense. L’annuncio arriva dopo le dichiarazioni del presidente americano, George Bush, che in una recente intervista all’emittente pubblica israeliana non ha escluso il ricorso alla forza contro la Repubblica islamica. Bush giudica possibile questa opzione se il regime iraniano non porrà fine alle proprie ambizioni atomiche. Il programma nucleare di Teheran costituisce la principale causa delle tensioni tra il governo iraniano e la comunità internazionale. Dopo aver respinto la richiesta di sospensione avanzata dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), l’Iran ha annunciato che non è negoziabile la propria decisione di riprendere le attività di riconversione dell’uranio. Sul processo successivo alla riconversione, quello dell’arricchimento dell’uranio, il governo di Teheran ribadisce, invece, di non aver ancora preso una decisione. “Su questo punto, il comportamento dei negoziatori europei – fa sapere il portavoce del ministro degli Esteri – sarà determinante”.

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In Iraq restano ancora alcuni nodi da sciogliere per completare la stesura della Costituzione. La bozza del testo costituzionale deve essere presentata al Parlamento entro domani ma i colloqui tra i rappresentanti sunniti, sciiti e curdi, si sono arenati su due punti centrali: il federalismo e il ruolo dell’Islam nell’ordinamento legislativo del Paese. All’instabilità politica si aggiunge anche il dramma degli attentati e dei rapimenti: tre soldati americani sono morti per l’esplosione di una bomba a nord di Baghdad. Uomini armati hanno sequestrato, nella capitale, il direttore generale della Banca centrale irachena.

 

In un’altra area calda, l’Afghanistan, almeno 10 presunti talebani sono rimasti uccisi in seguito a due blitz condotti nei giorni scorsi da truppe americane e afghane. Lo riferiscono le forze statunitensi precisando che le operazioni sono avvenute nella provincia meridionale di Paktika ed in quella centrale di Urizgan. In vista delle elezioni del 18 settembre, soldati americani e afghani stanno conducendo, inoltre, un’intensa offensiva in una valle nella parte orientale del Paese. Secondo il comando americano, in questa zona sono rifugiati centinaia di ribelli ed estremisti islamici provenienti da Pakistan, Arabia Saudita e Cecenia.

 

A Gerusalemme, sono state adottate misure di massima sicurezza per prevenire scontri tra fedeli musulmani e ultranazionalisti israeliani che si oppongono all’imminente ritiro dalla Striscia di Gaza. Il ministro palestinese per i Negoziati di Pace dell’Autorità nazionale palestinese (ANP), Saeb Erekat, ha dichiarato che è alto il rischio di un attacco da parte dei coloni nell’area della moschea di al Aqsa, luogo sacro per i musulmani. Il movimento estremista palestinese Hamas, ha reso noto inoltre di voler continuare la lotta armata anche dopo lo sgombero delle colonie ebraiche. L’ONU ha richiamato, intanto, il personale straniero nella Striscia di Gaza per motivi di scurezza. Ai timori per un deterioramento della situazione, si contrappongono gli sforzi dei governi israeliano e palestinese, impegnati a garantire un’adeguata cornice di sicurezza durante le fasi del disimpegno. Sulle conseguenze politiche del ritiro israeliano, ascoltiamo, al microfono di Giancarlo La Vella, il giornalista libanese Camille Eid:

 

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R. – Le conseguenze politiche, a livello diplomatico, saranno molto positive perché la comunità internazionale accoglierà molto bene questo passo, nonostante le riserve palestinesi. Sharon ha detto che non ci saranno altri sgomberi dalle colonie della Cisgiordania. Il premier israeliano ha anche aggiunto che non ci sarà il ritorno dei profughi. Queste cose sono state contestate dal primo ministro palestinese. Quindi, da una parte abbiamo dei lati positivi e dall’altra c’è la preoccupazione che il processo di pace si fermi. Si teme che lo Stato palestinese sarà concentrato solo nella Striscia di Gaza.

 

D. – Qual è la moneta di scambio per questo ritiro dalla Striscia di Gaza? Che cosa vogliono gli israeliani dai palestinesi?

 

R. – Vogliono il blocco delle attività militari di Hamas e della Jihad. Proprio ieri, queste due organizzazioni hanno detto ‘no’ ad ogni disarmo. Intendono addirittura celebrare l’evento, alla vigilia del ritiro, per dare l’impressione che il disimpegno israeliano sia frutto di una pressione militare esercitata da queste organizzazioni radicali.

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Nello Sri Lanka, più di 1000 agenti sono impegnati nella caccia all’autore dell’assassinio del ministro degli Esteri, Lakshman Kadirgamar, rimasto ucciso venerdì scorso. Gli inquirenti sospettano che dietro l’agguato ci sia la mano delle ‘Tigri Tamil’, fazione di ribelli che chiede la secessione delle aree del nord del Paese. Il movimento separatista ha subito respinto, però, il proprio coinvolgimento nell’assassinio del ministro.

 

Un’operazione antiterrorismo è scattata anche in Egitto, dove sono state fermate tre persone sospettate di essere coinvolte negli attentati compiuti lo scorso 23 luglio a Sharm el Sheikh e costati la vita ad oltre 60 persone. Lo riferisce il quotidiano ‘Al-Ahram’ precisando che le indagini delle autorità egiziane si stanno concentrando su un gruppo di beduini.

 

 

 

 

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