RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLIX n.
220 - Testo della trasmissione di lunedì 8 agosto 2005
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO:
Al via
questa sera a Pesaro il Rossini Opera Festival: ce ne parla Alberto Zedda
CHIESA E SOCIETA’:
La
Chiesa celebra la memoria di San Domenico di Guzmán, fondatore dell’ordine dei
Frati Predicatori
In
Cina due gravi incidenti in miniera nelle ultime 24 ore: le vittime potrebbero
essere più di 100
Violenta epidemia di colera in Guinea Bissau: decine i morti
Medio Oriente: dopo le dimissioni del ministro Netanyahu, il premier Sharon conferma il ritiro da Gaza. Avviati colloqui nel partito del Likud
L’Iran ha ripreso oggi
le attività nell’impianto nucleare di Isfahan sotto il controllo dell’AIEA
8
agosto 2005
SPECIALI INDULGENZE PER CHI PARTECIPERA’ ALLA GMG
DI COLONIA:
LA
DECISIONE DI BENEDETTO XVI CONTENUTA IN UN APPOSITO DECRETO
DELLA
PENITENZIERIA APOSTOLICA. SUL TEMA DELL’ADORAZIONE ALL’ANGELUS
DI IERI, INTERVISTA CON IL CARDINALE GEORGES
COTTIER
- A cura di Alessandro De Carolis -
A una settimana ormai
dall’inizio della 20.ma Giornata Mondiale della Gioventù, Benedetto XVI ha
deciso di dare ulteriore risalto all’appuntamento di Colonia disponendo la
concessione di speciali indulgenze plenarie e parziali per chi vi prenderà
parte e per chi, pur lontano, ne vivrà i momenti spiritualmente unito nella
preghiera. Le norme per la concessione delle indulgenze sono contenute in un
Decreto della Penitenzieria Apostolica, che reca la data dello scorso 2 agosto,
memoria della Porziuncola. Ce ne parla Alessandro De Carolis:
**********
Secondo il decreto disposto da Benedetto XVI, l’indulgenza
plenaria potrà essere ottenuta alle solite
condizioni che prevedono la Confessione sacramentale, la Comunione eucaristica
e la preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice. I fedeli che, precisa
il Decreto della Penitenzieria, “con animo distaccato da qualunque peccato”
intenderanno lucrarla, potranno farlo partecipando “attentamente e devotamente
a qualche funzione, durante la XX Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia e
alla sua solenne conclusione”. Ma nei giorni della GMG, anche gli altri fedeli,
“dovunque si trovino”, potranno ottenere l’indulgenza, in questo caso parziale,
se – stabilisce il documento pontificio – “almeno con animo contrito,
chiederanno a Dio, con ferventi preghiere, che i giovani cristiani si
rafforzino nella professione della Fede, si confermino nell'amore e nel
rispetto verso i propri genitori, e si impegnino fermamente a modellare secondo
le sante norme del Vangelo e della Madre Chiesa la nuova famiglia che essi
stessi formeranno o hanno già formata, oppure la propria vita secondo la
vocazione che Dio ha indicata ad ognuno”.
**********
Il tema della GMG di Colonia
aveva attraversato anche l’Angelus di ieri di Benedetto XVI, che aveva voluto
attirare l’attenzione dei giovani in partenza su due temi in particolare: il
cammino verso la santità e il valore dell’adorazione divina. Al microfono di
Alessandro De Carolis, il cardinale Georges Cottier, teologo della Casa
Pontificia, spiega l’importanza dell’adorazione per un cristiano e il perché i
fedeli di oggi non sembrino coglierne il senso:
**********
R. – Se comprendiamo che Dio è
Dio - cioè la trascendenza di Dio, la santità di Dio, che Lui è la fonte di
ogni bene, nostro Creatore e nostro Salvatore – in questo è l’atteggiamento proprio della creatura
davanti al Creatore: direi dell’uomo salvato dal Salvatore. La difficoltà nel
comprendere ciò viene dal nostro ambiente, molto secolarizzato, e inoltre nella
stessa secolarizzazione ci sono anche tendenze che inducono all’ateismo. Penso
allora sia molto importante ritrovare questo senso di Dio.
D. – All’opposto di questa
tendenza, si nota da tempo anche un fiorire di gruppi di preghiera dediti
all’adorazione. Come valuta, eminenza, questo fenomeno?
R. – Ma questo è un fenomeno
proprio, direi, prima di tutto della Chiesa, perché l’adorazione fa parte del
mistero cristiano: come capire che Dio ci ama, se non comprendiamo – diciamo –
la distanza infinita che c’è tra Dio e noi, questo abisso che c’è fra la
creatura e il Creatore? Dio per amore l’ha quasi cancellato, se così posso
dire. Dunque, è ben comprensibile che non c’è vita profonda, non c’è riconoscimento
né amore per Dio, se non c’è questo senso dell’adorazione.
D. – Parlando ieri all’Angelus, il Papa – rivolgendosi ai giovani che
tra poco andranno a Colonia per la Giornata Mondiale della Gioventù - ha
proposto anche questo tema dell’adorazione. In base alla sua esperienza, come
accolgono i giovani questo invito?
R. – Certamente i giovani sono
alla ricerca, e dobbiamo dire che c’è una “grazia della gioventù”, per cui se
da un lato assorbono più facilmente, per così dire, “l’aria del tempo”, d’altra
parte sono più liberi da pregiudizi. I giovani, che hanno un senso acuto del
destino della vita umana, sono più disponibili, credo, a sentire questo richiamo
all’esistenza del Dio che ci ama!
D. – Nell’annunciare la proposta
della santità ai giovani del terzo millennio, Benedetto XVI sembra voler
riprendere le catechesi di Giovanni Paolo II, che più volte aveva sollecitato i
giovani verso quella che lui chiamava “la misura alta della vita cristiana”…
R. – Non sembra soltanto
riprendere, ma riprende. Nell’atteggiamento, nelle parole del Papa c’è un
legame intimo con il suo predecessore, e questo tema della “misura alta della
santità quotidiana” certamente è un tema che percorrerà tutto il Pontificato
attuale.
D. – Attraverso un decreto della
Penitenzieria apostolica, il Papa ha disposto, proprio in questi giorni,
l’ottenimento delle indulgenze plenarie e parziali legate alla Giornata
Mondiale della Gioventù: un modo di più per sottolineare l’importanza di questo
evento…
R. – Certamente. I Papi
concedono le indulgenze soltanto nei momenti caratteristici, come può esserlo
un Anno Santo. Dunque, vuol dire che la Giornata Mondiale della Gioventù è
riconosciuta come non soltanto un evento trasmesso dal predecessore, ma come un
avvenimento importantissimo della vita della Chiesa. Questo vuol dire che la
GMG non è proprietà esclusiva dei giovani: i giovani hanno certo da imparare,
ma anche noi abbiamo da imparare dai giovani. Dunque, certamente queste indulgenze
sottolineano l’importanza della Giornata della Gioventù!
**********
Intanto, sono molti i gruppi religiosi e movimenti che continuano la
preparazione per la GMG di Colonia. Oggi, entra nel vivo la parte centrale del
progetto internazionale “Magis”, proposto dai gesuiti. Oltre 3mila i giovani
tra i 17 e i 30 anni che si riuniscono in 11 luoghi della Germania e dei Paesi
vicini. Massimiliano Menichetti ha intervistato il padre gesuita Francesco
Pecori Geraldi coordinatore per l’Italia del progetto “Magis”:
**********
R. -
Questo progetto si articola in tre fasi. In una prima fase, i giovani vengono
divisi in gruppetti di circa 30 persone e, fino al 13, fanno dei percorsi di
avvicinamento a Lorelei, una località molto cara alla cultura, alla musica,
alla poesia tedesca, che sta sul Reno. Questa per noi è una fase molto
importante perché in questi piccoli centri viene agevolata la possibilità di
uno scambio, di scambiare sulla propria esperienza di Dio, la propria esperienza
religiosa. E sono gruppi mescolati nelle nazionalità, il che ci sembra proprio
molto importante, anche in questo momento in cui si parla molto di Europa, che
i giovani scambino e scoprano le proprie differenze e affinità culturali.
D. –
Poi ci saranno tre giorni di festa, di preghiera e di incontro e la
celebrazione eucaristica di domenica 14. Quindi, la partenza per Colonia …
R. –
Il 15 agosto nel pomeriggio andiamo a Colonia e quindi poi entriamo nel pieno
nell’organizzazione centrale, condividendo con tutti gli altri pellegrini, i
residenti, con tutte le altre realtà ecclesiali.
D. –
Vivere maggiormente con Dio, con se stessi e con gli altri: qual è la vostra
sfida?
R. –
La sfida, appunto, è recuperare questo aspetto dinamico della fede: certamente
è il dato biblico che l’afferma, quindi in sé non è che sia un aspetto
esclusivo della spiritualità ignaziana. Però, diciamo che nella spiritualità ignaziana
si dà un accento a questo aspetto particolarmente forte. La vita di fede è un
esodo dove continuamente, nelle diverse circostanze, cerchiamo di capire come
gustare e comprendere meglio la volontà di Dio.
D. –
Tutto questo, come si proietta verso la GMG? Come vi state preparando?
R. –
Abbiamo vari strumenti. Il primo, fondamentale, è quello di assicurare in ogni
giornata dei tempi di silenzio. Abbiamo creato dei percorsi in maniera tale da
non avere solamente un’avventura di grande camminata, di sforzo fisico; ogni
giorno abbiamo dei tempi di silenzio, di condivisione nei quali proprio
rileggere, a partire dalle cose sperimentate nel corso del cammino e a partire
anche dai vissuti della nostra vita, che pian piano riaffluiscono alla memoria,
cercare di recuperare questi vissuti ed in essi vedere l’azione di Dio. Perché
questo è il modo molto caro della tradizione ignaziana di pregare, cioè
rileggere l’azione di Dio nella propria vita. Questo ci sembra il modo migliore
per prepararci anche ai giorni della GMG.
**********
======ooo======
OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
Apre
la prima pagina il titolo "Chiamati alla santità, vetta dell'amore":
all'Angelus Benedetto XVI ha invitato la Chiesa universale ad una spirituale
mobilitazione per vivere la Giornata Mondiale della Gioventù che si sta per
svolgere a Colonia.
Il
cordoglio del Papa per la sciagura aerea avvenuta, sabato pomeriggio, nel Sud
dell'Italia.
Nelle
vaticane, una pagina dedicata al tema dell'Eucaristia.
Nelle
estere, Medio Oriente: il Governo israeliano autorizza l'avvio della prima fase
del ritiro dalla Striscia di Gaza; si dimette per protesta il Ministro delle
finanze, l'ex Premier Netanyahu.
Russia:
un articolo dal titolo "La salvezza di vite umane frutto della
cooperazione tra Marine un tempo contrapposte"; disincagliato dai
britannici il batiscafo.
Nella
pagina culturale, un articolo di Franco Lanza dal titolo "Antonio
Bresciani: il gesuita che scriveva 'feuilleton'": un itinerario nella
letteratura "minore" dell'800.
Nelle
pagine italiane, in primo piano il disastro aereo nel mare di
Palermo.
======ooo======
8
agosto 2005
DOPO LA BOCCIATURA DELLA
RIFORMA POSTALE:
SCIOLTA LA CAMERA BASSA,
IL GIAPPONE AL VOTO A SETTEMBRE
- Intervista con Roberto
Maggi -
Il
Giappone è da questa mattina senza un ramo del Parlamento. Dopo la bocciatura,
da parte del Senato, del disegno di legge sulla privatizzazione delle Poste, il
premier Koizumi ha infatti sciolto la Camera bassa, indicendo elezioni
anticipate per il prossimo 11 settembre. Il ministro dell’Agricoltura,
contrario allo scioglimento, è stato esonerato: al suo posto, ad interim, lo
stesso primo ministro. Secondo il corrispondente dell’agenzia ANSA a Tokyo,
Roberto Maggi, si tratta di una crisi annunciata, che denota i difficili
rapporti tra il capo del governo ed il suo partito. Sentiamolo, al microfono di
Andrea Sarubbi:
**********
R. – Koizumi, da quattro anni e quattro mesi al potere, ha sempre sostenuto
che la riforma delle Poste fosse la conclusione del suo progetto di riformare e
rinnovare il Paese. La sua maggioranza si è spaccata su questo problema. A
questo punto, il premier ha detto: “Siccome uno dei miei progetti è anche
quello di riformare il partito, in modo tale che rinasca come partito riformatore,
se voi siete contrari siatelo pure, ma io non recederò dal mio compito di
chiedere la fiducia di nuovo al Paese, per portare a compimento i miei
progetti”.
D. – Quindi, non è un Koizumi
che vuole farsi da parte…
R. – Non c’è nessuna intenzione
di rinunciare. Il premier ha sciolto la Camera dei deputati perché è convinto
di vincere comunque le elezioni per potere poi, con un nuovo Parlamento a lui
più fedele, fare approvare il progetto di legge e poi l’anno prossimo lasciare
il governo, come ha sempre detto. Sta a vedere se questa sua scommessa sarà
vincente o no. Ci sono indicazioni che il suo carisma, fortissimo negli ultimi
quattro anni, da un po’ di tempo a questa parte perda i colpi, anche perché
questa riforma del servizio postale non è stata capita. Nessuno capisce perché
un sistema postale, che due anni fa è stato trasformato in ente semi-pubblico e
che funziona molto bene, debba essere privatizzato. Il governo lo spiega con
uno slogan: “Per un governo più piccolo ed un mondo imprenditoriale più
grande”. Ma sinceramente questo messaggio non è stato recepito dagli elettori,
che nel 72 per cento dei casi - secondo gli ultimi sondaggi - sono contrari a
questo progetto.
D. – Ma i liberal democratici
hanno alternative a Koizumi?
R. – Alternative a Koizumi non
ce ne sono. C’è invece un’alternativa di partito, che si sta formando: c’è un
partito democratico che è all’opposizione, ma che negli ultimi anni ha
rafforzato la sua presenza sia alla Camera dei deputati, sia al Senato. È una
forza politica che si legittima - almeno nelle intenzioni e in parte anche nel
seguito popolare - a costruire un’alternativa. Questo è il dato significativo.
**********
SESSANT’ANNI ANNI DOPO, NAGASAKI COMMEMORA
LE VITTIME
DELLA BOMBA ATOMICA
- Con noi, padre Renzo De Luca -
Dopo il
60.mo anniversario della distruzione di Hiroshima, il mondo si prepara a commemorare,
domani, le vittime dell’attacco nucleare su Nagasaki. E’ il 9 agosto del 1945:
tre giorni dopo la bomba su Hiroshima, l’aviazione degli Stati Uniti lancia un
nuovo attacco atomico. Questa volta è la città portuale di Nagasaki
l’obiettivo. I morti sono 75 mila. Il Giappone cede: il 15 agosto accetta la
resa incondizionata. E’ la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma come sta
vivendo la popolazione di Nagasaki questo anniversario? Alessandro Gisotti ha
raggiunto telefonicamente in Giappone padre Renzo De Luca, Superiore della Casa
dei Gesuiti a Nagasaki:
**********
R. – ESPECIALLY THE CHRISTIAN PEOPLE HAVE A
KIND OF FORGIVENESS ...
Soprattutto i cristiani attuano
il principio del perdono, cercano di elaborare la tragedia e lavorano e si
impegnano affinché in futuro non abbia ad accadere nulla del genere. E’ interessante
osservare, per esempio, che se si fa un confronto tra Hiroshima e Nagasaki, i
sentimenti sono molto diversi. A Nagasaki il numero dei cristiani è maggiore,
perché a Nagasaki c’erano stati tanti martiri. La gente era abituata ad
accettare tragedie di questo tipo, causate dall’uomo o da altri eventi. Mi
sembra che ci sia un maggiore senso del perdono nei riguardi del prossimo.
Molti di loro lavorano per la pace, si adoperano contro gli armamenti nucleari
...
D. – Padre De Luca, in base alla sua esperienza,
lei pensa che i giovani di Nagasaki comprendano il significato di quel giorno
che ha cambiato la storia dell’umanità intera?
R. – WELL, IT’S NOT SO EASY TO SAY. ...
Non è tanto facile rispondere. Una delle preoccupazioni di questa gente è
che le nuove generazioni dimentichino quella tragedia e lascino che i
sentimenti sbiadiscano. Non è facile affermare che essi sappiano comprendere:
bisogna tenere presente che per i giovani è un racconto, un film, nulla di più!
Alcuni hanno perso dei congiunti in quella tragedia, sanno che è stato un
disastro assoluto. Il fatto di pregare
per i nostri morti è un modo per ricordarci che anche noi abbiamo il dovere di
lavorare per la pace, che questo tipo di tragedia non si è verificata soltanto
perché gli americani hanno lanciato la bomba, ma anche perché sono stati i
giapponesi ad iniziare questa sorta di ‘escalation’, di ‘invasione’ militare
dell’Asia. Questa tragedia è stata troppo grande per consentire che avvenga di
nuovo!
D. – In che modo i
cattolici di Nagasaki vivono questo 60.mo anniversario del bombardamento
nucleare?
R. – WELL, WE HAVE A CELEBRATION, A MASS IN
THE CATHEDRAL, WITH ...
Certamente c’è la celebrazione della Messa nella Cattedrale, normalmente
alla presenza del vescovo e con un centinaio di sacerdoti; alla commemorazione
partecipano anche rappresentanti di altre religioni, come buddisti, shintoisti:
è una specie di celebrazione inter-religiosa seguita da una celebrazione cattolica
e poi dalla Messa.
**********
AL VIA QUESTA SERA A PESARO IL ROSSINI OPERA
FESTIVAL
- Intervista con Alberto Zedda -
Con le note dell’opera Bianca e Falliero si inaugura questa
sera il Rossini Opera Festival a Pesaro: grandi protagonisti, allestimenti
scenici sontuosi e molta attesa per una nuova produzione de Il Barbiere di Siviglia che sarà
realizzato al Palafestival con la regia di Luca Ronconi e le scene di Gae Aulenti.
Servizio Luca Pellegrini.
***********
Viva
Falliero, viva Rossini: nella sua città natale risuoneranno ancora una volta le
note di capolavori entrati ormai stabilmente nel repertorio di tutti i teatri
del mondo. Compositore immaginifico, Rossini è stato celebrato dal Festival a
lui dedicato con la più importante forma di renaissance, di riscoperta del suo
genio musicale e di studio di una corretta prassi esecutiva, che nel corso di
questi ventisei anni di vita del Festival ha visto coinvolti cantanti,
direttori, registi e scenografi di fama impegnati in allestimenti di spettacoli
entrati di diritto nella storia del teatro musicale.
Il Direttore Artistico del
Festival, il Maestro Alberto Zedda, ci illustra le ragioni della scelta delle
tre opere che compongono il programma di questa edizione...
“Lei sa che le ragioni che portano un direttore a scegliere un titolo,
non sono soltanto riflessioni di gusto, sono anche sempre rapportate alle
possibilità. Per esempio noi sogniamo di riprendere un Guglielmo Tell ma stiamo
aspettando che si verifichino le condizioni di trovare gli artisti adeguati.
Per esempio, il Barbiere di Siviglia non era proprio nei nostri pensieri, ma
quando Ronconi ci propose un barbiere davvero diverso, interessante, abbiamo
capito che era un’occasione da non perdere. Naturalmente, abbiamo potuto contare
anche su un cast straordinario e quindi la coincidenza si è imposta come scelta
obbligata e non solo come scelta di ordine estetico, culturale e astratto, ma
come possibilità concreta di ravvisare uno spettacolo interessante. Bianca e
Falliero invece è stato ripreso volontariamente perché è una delle opere più
sfuggenti, più misteriose, più dense di cose e tutto sommato diverse e insolite
del Rossini napoletano. E’ nato già in un clima diverso: Rossini ha coniato e
sviluppato a Napoli ed è un’opera veramente straordinaria. La terza opera è una
ripresa ma una ripresa di un’opera che ha trovato un successo e una fortuna
particolare grazie all’inventiva sfrenata, ma geniale, di Fò, l’abbiamo ripresa
volentieri”.
**********
======ooo======
8
agosto 2005
LA CHIESA CELEBRA LA MEMORIA DI
SAN DOMENICO DI GUZMAN,
FONDATORE DELL’ORDINE DEI FRATI PREDICATORI
CHE OGGI CONTA PIÙ DI SEIMILA RELIGIOSI
- A cura di Tiziana Campisi
-
ROMA.
= Oggi la Chiesa ricorda la figura di San Domenico di Guzman, sacerdote e fondatore
dei frati predicatori. “Umile ministro della predicazione”, così è noto,
formatosi alla regola di sant’Agostino diede vita ad un ordine mendicante con
uno stile monastico e dedito ad uno studio approfondito. Prudente, risoluto e
rispettoso verso l'altrui giudizio, geniale sulle iniziative e obbediente alle
direttive della Chiesa, Domenico è l'apostolo che non conosce compromessi né
irrigidimenti. Patrocinava il dialogo aperto e onesto quale unica via d’intesa
possibile tra persone di opinione diversa. Questo
il suo testamento: “Abbiate la carità, conservate l’umiltà, possedete la
povertà volontaria”. Nacque in Spagna nel
1170, a Caleruega, un villaggio montano della Castiglia. Studiò a Palencia dove
venne a contatto con le miserie causate dalle continue guerre e dalla carestia.
L’indigenza conosciuta lo indusse a vendere le suppellettili della propria
stanza: volle costituire un fondo per i poveri. Le lunghe notti trascorse in
preghiera e la sua devozione a Maria gli fecero conoscere la misericordia di
Dio, per questo cercò di testimoniarne l'amore dinanzi ai fratelli. Dovendo
lottare contro l’eresia albigese, fece oggetto della sua predicazione i misteri
dell’Incarnazione con la recita dell’Ave Maria: è il primo germe del Rosario. Ordinato sacerdote all’età di 24 anni, fu
missionario in Danimarca e percorse la Francia per contrastare l’eresia catara.
Nel 1206 dà vita ad una comunità di religiose contemplative, il secondo ordine
domenicano. Il ramo maschile è approvato dalla Chiesa come Ordine dei frati
predicatori nel 1216 ed ha come scopo la salvezza delle anime mediante la
predicazione che scaturisce dalla contemplazione. “Predicare e camminare”, recita il motto di Domenico
che invia i suoi frati nelle città universitarie a studiare e ad evangelizzare. Nel 1220 e nel 1221 presiede a Bologna i primi
due Capitoli Generali destinati a redigere la "magna carta"
dell’ordine dei predicatori: povertà mendicante, vita comune, spedizioni
missionarie. Muore il 6 agosto del 1221, Gregorio IX, a lui legato da una
profonda amicizia, lo canonizzerà il 3 luglio 1234. Il suo corpo dal 5 giugno
del 1267 è custodito in una preziosa arca marmorea, nella chiesa di San Nicolò
delle Vigne a Bologna. Oggi, oltre alle monache, vivono secondo lo stile domenicano una
cinquantina di congregazioni femminili di vita apostolica dedite ai molteplici
doveri della carità: insegnamento, ospedali, case di riposo, case di
accoglienza, mentre i laici testimoniano, mediante il loro impegno cristiano
nelle varie professioni e nei vari ambienti, il carisma di san Domenico.
L'ordine dei domenicani conta oggi più di 600 case con oltre 6000 membri.
IN CINA
DUE GRAVI INCIDENTI IN MINIERA NELLE ULTIME 24 ORE
LE
VITTIME POTREBBERO ESSERE PIU’ DI 100
- A cura
di Rosa Praticò -
PECHINO.
= Due tragedie nel giro di 24 ore in Cina con un bilancio complessivo di
vittime che rischia di superare i 100 morti. Oggi, infatti, 14 minatori sono
rimasti uccisi per un’esplosione di gas
in una galleria nella provincia di Guangdong, nel sud del Paese. E nella stessa
zona, nel pomeriggio di ieri, 102 operai sono rimasti intrappolati nella
miniera di carbone Daxing, in seguito ad un'inondazione. Secondo i
soccorritori, le probabilità di trovare in vita i 102 minatori sono molto
basse: il livello dell'acqua nel
giacimento, infatti, si sta alzando al ritmo di 50 centimetri all'ora. Ma
quelli nel Guangdong sono solo gli ultimi di una lunga serie di incidenti
avvenuti nelle miniere di carbone cinesi: l'anno scorso sono stati almeno
seimila i morti sul lavoro. Nel Paese, infatti, la sicurezza viene spesso
sacrificata alla necessità di fornire il combustibile che alimenta
l'industrializzazione del Paese e la sua rapida crescita. Recentemente le
autorità hanno ordinato la chiusura di oltre 5.000 miniere di carbone non
ufficialmente registrate in attesa delle ispezioni. Ma l’elevata richiesta di
combustibile, accentuata dal rialzo del prezzo del petrolio, ha spinto molti giacimenti
a continuare illegalmente le attività. Il tutto malgrado risalga solo a
febbraio scorso la peggiore catastrofe mineraria della storia cinese: allora,
infatti, almeno 203 operai sono stati uccisi da un'esplosione di gas in una
cava nel nordest del Paese.
VIOLENTA EPIDEMIA DI COLERA IN GUINEA BISSAU
PIU’ DI CINQUEMILA I CASI DI CONTAGIO
REGISTRATI:
ALMENO
75 SAREBBERO MORTALI
BISSAU.
= E’ allarme in Guinea Bissau per l’epidemia di colera che da giugno scorso sta
colpendo il Paese africano. Mentre l’attenzione internazionale, infatti, rimane
puntata sui risultati delle presidenziali di due settimane fa, sale il numero dei casi di contagio registrati:
ormai 5220 di cui almeno 75 mortali. A riferirlo è un resoconto, diffuso tra
sabato e domenica, dalle autorità sanitarie locali secondo cui la zona più
colpita è quella attorno alla capitale
dove si sarebbe rilevato il 60% dei contagi. Il tasso di mortalità più
preoccupante, tuttavia, si starebbe rilevando un centinaio di chilometri a nord
ovest di Bissau, nell’area di Cacheu, dove si aggira attorno al 20%. Secondo le
istituzioni guineane l’epidemia sarebbe completamente fuori controllo anche a causa
della stagione delle piogge.
(R.P.)
ALLARME DELLA FAO IN INDONESIA: DOPO LO TSUNAMI, ANCORA
VITTIME
TRA I
PESCATORI A CAUSA DELLA PRECARIETA’ DELLE IMBARCAZIONI
JAKARTA. = Dopo lo tsunami, in
Indonesia si continua a morire in mare: vittime i pescatori del nord di
Sumatra. La causa, secondo i responsabili locali della FAO, sarebbe da rintracciarsi
nella precarietà delle imbarcazioni costruite con i nuovi fondi internazionali.
“Il 60% dei nuovi pescherecci ha dei problemi – ha dichiarato Mike Savins,
responsabile dell’Agenzia delle Nazioni Unite – i 2/3 di queste, infatti,
portano grossi difetti di fabbricazione: sono un pericolo per la vita dei
pescatori”. La costruzione delle nuove barche, infatti, avviene in fretta senza
trattare il legno con apposite sostanze impermeabilizzanti. Inoltre vengono
assemblate da persone con scarsa esperienza. “I pescatori che hanno perso tutto
con l’onda anomala – ha spiegato Savins – sanno che non sono sicure ma le
utilizzano lo stesso perché devono sopravvivere. Mentre prima uscivano in mare
in gruppi di tre o quattro imbarcazioni, adesso partono in gruppi di almeno
dieci per fare fronte ad eventuali incidenti”. Ad influire negativamente sulla
qualità del lavoro, stando a fonti locali, sarebbe il quantitativo delle ordinazioni
ricevute. Così se prima dello tsunami un falegname impiegava 12 giorni per
costruire una nave, adesso una squadra di cinque persone deve completarla in un
giorno, per non restare indietro. In realtà i finanziamenti investiti
nella costruzione di navi non sono tanto legati all’esigenza degli abitanti del posto, quanto alla
necessità di governi e ong donatrici
di giustificarsi con i propri contribuenti e finanziatori. “Gli aiuti economici
per il riso o per i vestiti – ha sottolineato un operatore umanitario - hanno
un impatto economico relativamente ridotto. Ma una barca a motore costa circa 2
mila dollari. Sia i donatori, sia i contribuenti che pagano le tasse sono
particolarmente comprensivi nei confronti di governi e ONG che distribuiscono
questi grossi finanziamenti”. Secondo la Fao, più di 30 organizzazioni non
governative e molti governi stranieri finanziano progetti in questa zona, senza
preoccuparsi di quale sia la situazione reale sul campo. La maggior parte dei
costruttori di barche più esperti, infatti, è morta nella tragedia dello scorso
dicembre e nella regione manca manodopera qualificata. Nel distretto di Simpang
Lima, vicino Banda Aceh, per esempio, gli abitanti lavorano ad un progetto per
150 nuove imbarcazioni sostenuto da donazioni del governo sudafricano.
Tuttavia, dei 50 lavoratori coinvolti, 30 non hanno precedente esperienza nella
costruzione di navi. La FAO sta mettendo a punto una serie di misure per far sì
che i costruttori di barche non risparmino sui materiali e sulla cura degli
assemblaggi. Il tutto include la formazione degli artigiani e di appositi
ispettori, oltre alla codificazione di uno standard qualitativo preciso. (R.P.)
MIGLIAIA DI RIFIUTI IN ORBITA NELLO SPAZIO MINACCIANO LE
PROSSIME MISSIONI:
L’ANNUNCIO
DEL MENSILE MODUS VIVENDI
ROMA. =
Chiavi, bulloni, frammenti sprigionati da esplosioni: migliaia di “rottami”
gravitano intorno alla Terra mettendo a rischio le prossime missioni spaziali.
Secondo un dossier diffuso dal mensile “Modus Vivendi”, infatti, nello spazio
sarebbero in orbita almeno 30 mila oggetti di dimensioni superiori ai 10 cm. Ma
non solo. Nella fascia compresa tra i 400 e i 4000 chilometri di altezza
rispetto alla superficie terrestre, sarebbero ancora più numerosi gli oggetti
compresi tra uno e dieci centimetri e tutta una serie di rifiuti più piccoli
estremamente pericolosi. Questi frammenti, infatti, viaggiano nello spazio a
una velocità compresa tra sette e undici chilometri orari e in un eventuale
impatto con le strutture fragili e leggere dei satelliti possono liberare
un'energia pari a quella di una bomba a mano. Di qui l’allarme lanciato nel
dossier: “Anche noi terrestri corriamo dei rischi: dal 1957 ad oggi, infatti,
sono stati oltre 20.000 i 'rientri' di rottami dallo spazio e non sempre erano
di piccole dimensioni''. (R.P.)
=======ooo=======
- A cura
di Alessandro Gisotti ed Andrea Cocco -
A nove giorni dall’inizio
del ritiro dalla Striscia di Gaza, il premier Ariel Sharon é impegnato in
contatti con i dirigenti del Likud per impedire una lacerazione nel suo
partito. Il terremoto politico è stato innescato dalle dimissioni rassegnate
ieri da Benyamin Netanyahu dalla carica di ministro delle Finanze, in un gesto
di opposizione proprio all’imminente ritiro dalla Striscia di Gaza. Il nostro
servizio:
**********
Clima
politico teso in Israele, il giorno dopo le dimissioni del ministro delle
Finanze, Benyamin Netanyahu, in polemica con il programmato ritiro dalla
Striscia di Gaza. Dal canto suo, il premier Sharon ha deciso di nominare al
posto di Netanyahu il ministro dell’Industria e commercio, Ehud Olmert.
(GAZA WILL BECOME…)
“Gaza diventerà una base per il
terrorismo islamico che non metterà a rischio solo Israele, ma anche il resto
del mondo”, aveva affermato ieri il dimissionario Netanyahu. Decisione che non
ha impedito al governo Sharon di approvare definitivamente lo sgombero del
primo gruppo di insediamenti nella Striscia di Gaza con 17 voti a favore e 5
contrari. Sharon cerca ora di assicurarsi il sostegno del ministro degli Esteri
Silvan Shalom, uomo forte del partito. Dal canto suo, il rabbino Igal
Kaminetsky ha lanciato un appello ai circa 9.000 coloni ebrei di Gaza affinché
non abbandonino le loro abitazioni. E il governo israeliano dovrà anche
affrontare il problema povertà: per il sesto anno consecutivo, infatti, aumenta
nel Paese la percentuale delle famiglie che si trovano in condizioni di
indigenza. Complessivamente, un milione e mezzo di israeliani vivono in
povertà: di questi, oltre 700.000 sono bambini. Sul fronte palestinese:
stamani, due dipendenti dell’Agenzia dell’ONU per gli aiuti ai profughi
palestinesi sono state rapite e rilasciate dopo meno di un’ora nella zona di
Khan Yunis. A quanto pare, questo rapimento-lampo è legato alle tensioni
maturate dopo l'arresto di un dirigente di al-Fatah, da parte dei servizi
palestinesi della sicurezza preventiva. Re Abdallah II di Giordania, intanto,
ha invitato la comunità internazionale ad appoggiare l’Autorità nazionale
palestinese per aiutarla a rafforzare la sua sovranità sulla Striscia di Gaza
dopo il ritiro israeliano.
**********
La
NASA ha deciso di rinviare ulteriormente di 24 ore il ritorno del Discovery
sulla Terra, a causa delle “instabili” condizioni meteorologiche sulla zona dell'atterraggio.
Lo hanno annunciato fonti del Centro Spaziale a Cape Canaveral, in Florida. In
un primo momento, l'arrivo dello shuttle era stato fatto slittare di circa 90
minuti, fino alle 12,22 ora italiana, a causa di una fitta coltre di nubi basse
che riduceva eccessivamente la visibilità. Il Discovery rientrerà, dunque,
domani alle 5,08 ora della Florida, le 11,08 in Italia.
L’Iran ha riaperto l’impianto di
conversione dell’uranio di Isfahan, iniziando così le sue attività nucleari
alla presenza degli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica
(AIEA). La Repubblica islamica ha ignorato, dunque, i ripetuti appelli della
comunità internazionale e dell'Unione Europea a desistere dalla ripresa.
Intanto, resta fissata per domani la riunione straordinaria dell'agenzia
dell’ONU per la non proliferazione. Ma quale scenario potrebbe emergere da
questo incontro? Eugenio Bonanata lo ha chiesto a Fabrizio Battistelli,
segretario generale dell’organizzazione Archivio Disarmo:
**********
R. – Sicuramente, siamo allo
scioglimento del nodo, rispetto a cui l’agenzia non è in grado di trovare una
soluzione. La parola va direttamente al Consiglio di sicurezza dell’ONU. E
allora, a quel punto, non abbiamo più mediazioni su cui cercare una soluzione,
ma direttamente lo scontro diventa tutto politico in una sede dove è
determinante la posizione americana. Lì sarà veramente complicatissimo per
tutti, a cominciare dagli europei stessi, che si troveranno nel dilemma se
legittimare una politica duramente repressiva delle violazioni iraniane,
attraverso sanzioni, oppure porsi in rotta di collisione con gli Stati Uniti.
D. – Quali strumenti esistono
nel mondo per controllare, per gestire casi di questo tipo?
R. – Soltanto un’azione
multilaterale, nella quale cioè tutti abbiano la loro parte, tutti contribuiscano,
e quindi anche tutti si sentano poi obbligati a rispettare le decisioni, ha la
possibilità di contrastare questa deriva pericolosissima.
**********
Sempre
in Iran, agenti della giustizia ultra conservatrice di Teheran hanno fatto
irruzione stamattina nell'abitazione del giornalista Akbar Ganji, il più noto
dei prigionieri politici iraniani, che sta attuando lo sciopero della fame in
carcere, e l'hanno perquisita. La notizia è stata diramata dai famigliari di
Ganji. Il giornalista è al 59.mo giorno di sciopero della fame. Nel 2001, è
stato condannato a sei anni di prigione dopo un articolo in cui chiamava in
causa diversi dignitari per una serie di uccisioni di scrittori e intellettuali
riformisti.
In
Gran Bretagna, quattro presunti attentatori del 21 luglio sono comparsi stamani
in tribunale nel carcere di Belmarsh, udienza nella quale sono state contestate
loro le incriminazioni formali per cospirazione finalizzata all'omicidio. I presunti
terroristi, che sono anche accusati di possesso di esplosivi, sono stati
portati al carcere tra imponenti misure di sicurezza. Dal canto suo, il governo
della Zambia ha estradato in Gran Bretagna Haroon Rashid Aswat, ritenuto
un esponente di Al Qaeda e sospettato di essere coinvolto negli attentati del 7
luglio.
Nuovo record del petrolio, che nelle
contrattazioni elettroniche pre-mercato scambiate sulla piazza newyorkese ha
toccato i 62,90 dollari al barile. Si tratta del valore più alto da quando è
stato istituito il futures sul mercato americano, nel 1983. A spingere verso l’alto i prezzi, sono ancora
le previsioni per la domanda in crescita e le preoccupazioni per le forniture
provenienti dal Medio Oriente, in particolare Iran e Arabia Saudita.
In
Mauritania, il colonnello Mohamed Vall, capo
della giunta militare che mercoledì scorso ha preso il potere nel Paese
africano, ha nominato il nuovo primo ministro. Si tratta di Ould Boubacar, ex ambasciatore mauritano a Parigi e
uomo politico considerato molto vicino al deposto presidente Ould Taya, attualmente
rifugiatosi in Niger, di cui è stato primo ministro nel 1992. A Boubacar,
toccherà dirigere il governo fino all’indizione, non prima di due anni, di
nuove elezioni. Altra decisione presa dai militari, la liberazione di 21
islamisti in carcere dallo scorso maggio con l’accusa di appartenere a
un’organizzazione terroristica.
Il
presidente sudanese, Oumar el Bachir, ha decretato l’istituzione di una Commissione
ministeriale per indagare sui disordini seguiti alla morte di Jhon Garang, vice
presidente e capo degli ex ribelli del Movimento popolare per la liberazione
del Sudan. Più di 1600 persone sono state arrestate per la rivolta, iniziata
con le proteste dei simpatizzanti del SPLM e durata tre giorni. Il bilancio
delle vittime è stato particolarmente pesante a Karthoum dove i morti sono 111.
Intanto, dopo i funerali di Garang, il Paese sembra tornare alla calma. Domani,
è prevista la cerimonia di insediamento del nuovo numero uno del SPLM, Silva
Kiir, alla vicepresidenza della Repubblica.
Un alto tasso di astensione ha
caratterizzato le elezioni municipali in Venezuela, dove domenica scorsa si è
votato per il rinnovo di circa 6 mila amministrazioni locali. Nonostante le
esortazioni al voto lanciate sia dal partito del presidente Hugo Chavez che
dall’opposizione, secondo gli osservatori internazionali meno del 15-20 per
cento degli aventi diritto si è recato alle urne. Un dato che conferma la media
venezuelana per questo tipo di consultazioni, storicamente ferma attorno al 70
per cento.
Continuano
nel mare al largo di Palermo le ricerche delle tre persone ancora disperse dopo
l’incidente dell'Atr 72 tunisino, precipitato sabato scorso. Intanto,
proseguono a ritmo serrato le indagini per individuare le cause della sciagura
aerea. Riflettori puntati sul carburante contenuto nei serbatoi dell'aereo. Dal
canto suo, la compagnia aerea Air One ha messo a disposizione dell'Enac
un aereo per il trasporto a Bari – oggi pomeriggio – delle salme e dei
familiari delle vittime del disastro aereo dell’Atr.
Il
Ministero degli interni di Riad ha affermato oggi che non ci sono informazioni
attendibili su una minaccia di attacco nel Paese, alcune ore dopo che gli Stati
Uniti hanno annunciato la chiusura per due giorni delle rappresentanze
diplomatiche in Arabia Saudita.
Turchia.
Stavano probabilmente preparando un ordigno esplosivi le due persone morte e le
quattro ferite nell'esplosione avvenuta stamani ad Istanbul, nel quartiere
popolare di Zeytinburnu. Lo ha lasciato intendere chiaramente il capo della questura di Istanbul, Celalettin
Cerrah, in una sua dichiarazione alla stampa.
In
Iraq, il gruppo Ansar al Sunna, legato alla rete terroristica Al Qaeda, ha
annunciato di aver “giustiziato” con colpi d'arma da fuoco un uomo, definito
“grande spia” irachena che lavorava per le Forze armate americane in Iraq.
Intanto, la società presso cui lavorano i tre cittadini turchi presi in
ostaggio da un gruppo armato iracheno che minaccia di ucciderli ha chiesto oggi
la loro liberazione.
La
Russia spera ancora nel successo del negoziato a sei sui programmi nucleari
della Corea del Nord, dopo il nulla di fatto dell'ultimo round, conclusosi
peraltro non con una rottura definitiva, ma con un rinvio e l'indicazione di una ripresa dei lavori per fine
agosto-inizio settembre. Lo si legge in una nota diffusa oggi dal Ministero
degli esteri di Mosca, che ai colloqui a sei partecipa fin dall'inizio assieme
a Cina, USA e Giappone, oltre che alle due Coree.
I vertici
militari statunitensi hanno elaborato piani per rispondere ad attacchi
terroristici sul territorio USA, nonostante la riluttanza del Pentagono a
impegnarsi rispetto a operazioni nei confini nazionali. Lo riporta oggi il Washington
Post. Nei documenti si prospettano piani per gestire scenari di 15 crisi
potenziali e anticipare attacchi simultanei in diverse parti del Paese, scrive
il giornale, citando ufficiali che hanno partecipato alla loro stesura.
In India, la
maggiore città del Kashmir, Srinagar, è paralizzata dopo che i separatisti hanno rivolto un appello allo sciopero
generale per protestare contro la
condanna a morte di un musulmano kashmiro per l'attacco al Parlamento indiano
di quattro anni fa.
=======ooo=======