RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLVIII n. 196 - Testo della trasmissione di mercoledì 14 luglio
2004
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
Decimo giorno di
Giovanni Paolo II in Valle d’Aosta: anche oggi escursione ad alta quota per il
Santo Padre, che ieri ha incontrato le suore carmelitane del convento Mater
Misericordiae. La cronaca dell’inviato
di Avvenire, Salvatore Mazza, e
la riflessione del priore della comunità monastica valdostana di Fove, Giuseppe
Spampinato, sulle vacanze come tempo dello spirito.
OGGI IN PRIMO PIANO:
Oggi la Chiesa ricorda San Camillo De
Lellis: nei malati vedeva Cristo
Vacanze e solidarietà:
la proposta dei salesiani: ce ne parla don Umberto De Vanna.
CHIESA E SOCIETA’:
Prosegue in Thailandia la XV Conferenza internazionale
sull’Aids
Verranno
trasferiti a Caltanissetta i 37 profughi dell’imbarcazione tedesca Cap Anamur
Almeno 10 morti in un attentato in Iraq, dove ieri
è stato decapitato un ostaggio bulgaro. Pubblicato il rapporto sul ruolo dei
servizi segreti britannici nella guerra a Saddam
In Israele, il premier Sharon avvierà domenica i
negoziati per la formazione di un governo di unità nazionale con i laburisti di
Peres
In Italia, intervento di Berlusconi in Parlamento
sulla verifica di governo. Varata ieri la legge sul conflitto di interessi.
14 luglio 2004
DECIMO GIORNO DI GIOVANNI PAOLO II IN VALLE D’AOSTA:
ANCHE
OGGI ESCURSIONE AD ALTA QUOTA PER IL SANTO PADRE,
CHE
IERI HA VISITATO LE SUORE CARMELITANE DEL CONVENTO MATER MISERICORDIAE.
LA
RIFLESSIONE DEL PRIORE DELLA COMUNITA’ MONASTICA VALDOSTANA DI FOVE,
GIUSEPPE SPAMPINATO, SUL VIVERE LE VACANZE
COME TEMPO DELLO SPIRITO
- A
cura di Alessandro Gisotti -
Decimo
giorno, oggi, del Papa a Les Combes, tra le amate Alpi valdostane. Giovanni
Paolo II, come di consueto, è uscito nella mattinata per un’escursione, che
probabilmente durerà tutta la giornata. Per
una cronaca dei momenti più significativi di queste ultime ore, Alessandro
Gisotti ha raggiunto telefonicamente in Valle d’Aosta, l’inviato del quotidiano
Avvenire, Salvatore Mazza:
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R. - Oggi è una giornata davvero splendida. Il Papa,
infatti, è uscito molto prima rispetto agli altri giorni, poco dopo le 10, ed è
prevedibile che stia fuori parecchio.
D. - Ieri, al ritorno dalla sua escursione, il Papa si è
fermato al convento Mater Misericordiae delle suore carmelitane, luogo
significativo per Giovanni Paolo II …
R. - Sicuramente molto significativo perché lui, nell’‘86,
quando fece la visita pastorale alla diocesi di Aosta, benedisse la prima
pietra del convento. Tre anni dopo, nell’‘89, quando venne per la prima volta
in Valle d’Aosta per il soggiorno estivo, inaugurò questo convento. Quindi
ieri, si è fermato al convento per salutare queste suore, alle quali
ovviamente, in qualche modo, è molto legato.
D. - In questi giorni il Santo Padre sta dispensando
sorrisi soprattutto ai bambini che lo attendono vicino allo chalet. Insomma, è
davvero di buon umore… Come di consueto si può dire che la montagna fa bene a
Papa Wojtyla?
R. - Veramente sì, perché il Papa appare sorridente,
abbronzato, di ottimo umore e quindi credo che davvero questo sia un momento di
grande contentezza per lui. Si sta riposando, sta godendo questa montagna che
gli piace moltissimo, si vede che sta bene e si vede che gli ha giovato molto.
D. - La preghiera e la contemplazione dello straordinario
paesaggio sono parti importanti di questo soggiorno valdostano, ma si sa che il
Papa legge molto in questi giorni. E’ trapelato qualcosa sulle letture che sta
prediligendo?
R. - Si sa che il Papa predilige soprattutto opere di
filosofia, di antropologia ... Quest’anno, a quanto pare, nel suo bagaglio
c’era anche un pezzo di critica letteraria sul teatro, un testo in polacco, e
queste sono le sue letture preferite.
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Non molto distante da Les Combes, dove il Papa sta trascorrendo il suo
soggiorno estivo, si trova la Comunità monastica di Fove. Al priore Giuseppe
Spampinato, Alessandro Gisotti ha chiesto una riflessione sul senso della
vacanza, prendendo spunto dall’invito del Santo Padre a riscoprire in questo
tempo la “dimensione interiore
dell’esistenza umana”:
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R. – Salvare la vacanza significa anche salvare la festa.
Se non si salva la festa e la vacanza noi perdiamo la nostra identità. Il
grande recupero della vacanza dovrebbe essere quello dei rapporti con la
famiglia, lo stare insieme…
D. – Nella sua esperienza di priore di una comunità
monastica, come vive l’esperienza del silenzio, del raccoglimento per ascoltare
Dio?
R. – Per noi è fondamentale il silenzio. Quel silenzio che poi porta al ‘grande silenzio’,
che è l’incontro con l’Eucaristia. Nella situazione logistica in cui siamo qui,
in questo centro di formazione, in questa comunità in Valle d’Aosta, un villaggio
appartatissimo, c’è anche un silenzio fisico.
D. – Secondo lei quanto sono attenti oggi i fedeli a
questo invito del Papa al raccoglimento, al silenzio, al fare delle vacanze un
tempo per dedicarsi alla riscoperta della dimensione interiore dell’esistenza
umana?
R. – C’è un grande desiderio. Una cosa è, però,
l’attenzione, la proposta che ti dà il Papa, che ti esorta, ti indica una
strada, dove c’è un’umanità molto desiderosa di questo, dall’altra manca però
una via di mezzo, qualcuno che ‘sbricioli’ l’esortazione e la traduca in
realtà. L’annuncio, cioè, è una cosa meravigliosa, ma questo annuncio va
spezzettato. Sono rientrato ieri da Israele, dove conduciamo due volte all’anno
dei periodi di spiritualità proprio a Gerusalemme, tutte incentrate sul
silenzio. Man mano che si recupera il silenzio, allora c’è l’accostamento a qualche
luogo della Terra Santa, e la gente ritorna entusiasta, perché il silenzio è il
grande protagonista.
D. – Quest’estate, dunque, si rinnova l’appuntamento
tradizionale, delle settimane estive di Fove. Un modo di vivere le vacanze in
modo non tradizionale… Ce ne può parlare?
R. – Sì, le nostre settimane hanno come fondamento sempre
il silenzio. Proponiamo ai nostri partecipanti di vivere la realtà dove
viviamo, che è un luogo di grande silenzio, dal 18 al 25 con la Settimana
biblica, il cui tema è proprio lo “Shema”, in israeliano “ascolta”; e dal 15 al
22 di agosto con la Settimana di spiritualità liturgica tra Oriente ed
Occidente di cui quest’anno il tema è proprio la parola nella liturgia, attraverso
l’esperienza delle diverse Chiese di Oriente ed Occidente.
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OGGI SU
“L’OSSERVATORE ROMANO”
"Infuriano orrore e
violenza" è il titolo che apre la prima pagina, in riferimento all'Iraq:
ennesimo attentato dinamitardo insanguina Baghdad, decapitato un civile
bulgaro.
Sempre in prima la fotonotizia
dal titolo "Il saluto del Santo Padre alla comunità carmelitana di
Quart".
Nelle vaticane, l'omelia del
cardinale Fiorenzo Angelini nella Santa Messa ad un anno dalla morte di padre
Carlo Cremona.
Nelle estere, per la rubrica
dell' "Atlante geopolitico" un articolo di Pierluigi Natalia dal titolo
"L'annosa e irrisolta tragedia ugandese".
Nella pagina culturale, un
articolo di Clotilde Paternostro sulla mostra retrospettiva di Mimmo Rotella al
Castello di Sasso Corbaro a Bellinzona.
Nelle pagine italiane,
conflitto di interessi: dalla Camera il via definitivo alla legge.
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14 luglio 2004
DECINE DI MORTI E MILIONI DI
SENZATETTO PER LE ALLUVIONI
CHE COLPISCONO INDIA, BANGLADESH E NEPAL.
L’INTERVENTO DELLA
CHIESA NEL NORD DEL BANGLADESH
- Intervista con padre Alfio Coni -
Almeno 160 vittime e milioni di senza tetto: è
tristemente destinato a crescere il bilancio delle inondazioni che si sono
abbattute su India, Bangladesh e Nepal. In India, il Paese più colpito, il
governo ha stanziato oltre 2 miliardi di rupie (circa 43 milioni di dollari)
per i primi interventi. I soccorsi, tuttavia, procedono lentamente, mentre le
condizioni meteorologiche sono destinate a peggiorare. Più colpiti sono gli
stati di Assam, Bihar e West Bengala dove almeno 10 milioni di persone
combattono contro le inondazioni. Anche nei vicini Bangladesh e Nepal la
situazione è disperata. Su quanto sta accadendo in Bangladesh, Roberto Piermarini
ha raggiunto telefonicamente nella capitale Dacca, il padre saveriano Alfio
Coni, da oltre 30 anni missionario nel Paese asiatico:
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R. – Quest’anno, le piogge sono state più intense dell’anno
scorso, per cui l’acqua è aumentata un po’ alla volta e abbiamo questo fenomeno
delle alluvioni. La zona infatti è paludosa e l’acqua rimane stagnante.
D. – Com’è la situazione nel Nord? Si parla di decine di
migliaia di senzatetto …
R. – Qui i giornali locali parlano di circa tre milioni di
persone che si trovano in condizioni molto precarie, perché i villaggi si sono
allagati come pure i campi, per cui anche i raccolti che stavano maturando,
purtroppo sono andati persi!
D. – Padre Coni, come mai tanti senzatetto in Bangladesh
per queste calamità naturali?
R. – Perché qui nella zona rurale del Paese, che è quasi
tutto il Bangladesh, le case sono fatte di fango e bambù, per cui quando le
abitazioni vengono allagate, un po’ alla volta il fango si scioglie e le case
crollano. E allora, abbiamo questo fenomeno dei senzatetto, purtroppo.
D. – La popolazione come convive con questa realtà?
R. – I bengalesi si adattano molto facilmente a tutte le
situazioni, e anche questa la prendono – diciamo – con una certa filosofia, nel
senso che non ne fanno un grande dramma. Sanno che tutti gli anni è così e
cercano di sbarcare il lunario come meglio possono.
D. – Che cosa fa la Chiesa per aiutare questa popolazione?
R. – Normalmente, si cerca di raccogliere il maggior
numero di queste persone in zone dove è possibile dar loro asilo, cibo e
vestiti. In quasi tutte le missioni su al Nord, si fa questo lavoro.
D. – Il governo di Dacca è pronto per far fronte a questa
emergenza?
R. – A dire il vero, non tanto. Danno un pochino di riso,
ma è una miseria: possono andare avanti uno o due giorni. Come vestiti, danno
un sari o due, ma sono proprio una miseria rispetto alle esigenze che ci
sarebbero.
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OGGI
LA CHIESA RICORDA SAN CAMILLO DE LELLIS: NEI MALATI VEDEVA CRISTO
-
Servizio di Sergio Centofanti -
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San
Camillo De Lellis nasce a Bucchianico presso Chieti in Abbruzzo il 25 maggio
dell’Anno Santo del 1550: era Domenica di Pentecoste. Fino a 25 anni trascorre
una vita ribelle e disordinata, resistente ad ogni tipo di educazione. Figlio
di un capitano di fanteria, si dà alla vita militare. Ma la sua grande passione
è il gioco d’azzardo. Perde tutto, anche la camicia, e comincia a vivere di espedienti
ed elemosine. Riesce a trovare lavoro in un convento di cappuccini: porta
carichi di pietre e calce per i muratori. Ma una piaga ulcerosa ad un piede lo
costringe ad andare nell’ ospedale romano di san Giacomo dove si scontra per la
prima volta con la realtà dei malati. Sono trattati malissimo, ammucchiati
l’uno sull’altro, in condizioni igieniche pessime, spesso malmenati e se
considerati inguaribili buttati di peso fuori dalla porta dell’ospedale. A
cambiare però la vita di Camillo sono state le parole di un frate incontrato
durante un viaggio a San Giovanni Rotondo. Il religioso gli dice: “Dio è tutto.
Il resto è nulla. Bisogna salvare l’anima che non muore…”.
Camillo scoppia in un pianto amaro: in un attimo prende
coscienza di quella che è stata la sua esistenza e decide di cambiare
radicalmente. Ha 25 anni. Vuole farsi frate cappuccino. Ma i suoi progetti
falliscono: non è accettato a causa della piaga al piede e deve tornare in
ospedale. Qui deciderà di passare il resto della sua vita. Comprende che questo
è il posto che Dio ha scelto per lui. Fonda l’Ordine dei Ministri degli
Infermi, riconosciuto nel 1586 da Papa Sisto V. I suoi ospedali sono
rivoluzionari per l’epoca: i malati - dice - “sono i nostri signori e padroni”.
In essi vede Cristo e capita che chieda loro la grazia e il perdono dei propri peccati, come se
fossero il Signore stesso. Ai suoi compagni dà la regola di curare gli infermi
“con la tenerezza di una madre per il suo unico figlio malato”. E in effetti un
biografo dell’epoca scrive: “faceva agli infermi li uffici e carità più umili e
bassi con molto maggior affetto, intelletto e carità di una madre”. I malati li
accoglie lui stesso abbracciandoli e baciandogli i piedi. E rinuncerà al
governo dell’Ordine per curarli personalmente.
Quindi ai tra voti di povertà castità e obbedienza ne
aggiunge un quarto: quello di “perpetua assistenza corporale e spirituale ai
malati, ancorché appestati”. E non gli bastano i malati che bussano alla sua
porta. San Camillo infatti diceva: “Quando non si trovassero poveri nel mondo
gli uomini dovrebbero andare a cercarli e cavarli di sotto terra per far loro
del bene e usar loro misericordia”. E’ la stessa misericordia che il santo
aveva provato su di sé quando ricordava: “sono stato un gran peccatore,
giocatore e uomo di mala vita”. San Camillo De Lellis muore a Roma il 14 luglio
1614. Nel 1746 Benedetto XIV lo proclama santo. Leone XIII lo dichiara Patrono
dei malati, Pio XI Patrono degli infermieri e Paolo VI Protettore particolare
della sanità militare italiana.
Oggi i Chierici Regolari dei Ministri degli Infermi sono
circa 1100 con 153 case e 113 ospedali e case di cura diffusi in tutti i
continenti: 100 mila i ricoveri annuali, 16.500 i laici assunti. La famiglia
camilliana tra religiosi, religiose e terziari comprende circa 7 mila persone.
Loro caratteristica è la Croce rossa cucita sul petto, espressione della Redenzione
operata col Sangue di Cristo.
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VACANZE E
SOLIDARIETA’: LA PROPOSTA DEI SALESIANI
-
Intervista con don Umberto De Vanna -
Vacanze in sacco a pelo, con chi, dove, quando. E’ il
supplemento dedicato all’estate pubblicato con la rivista salesiana Dimensioni
Nuove edita da Elledici. Il libretto propone suggerimenti per chi vuole
trascorrere le vacanze all’insegna della solidarietà, della natura e della
formazione. Campi di lavoro, di studio, ritiri spirituali in Italia, in Europa
e anche negli altri continenti con lo scopo di vivere un’esperienza nuova
insieme ad altri giovani. Francesca Smacchia ha intervistato don Umberto De
Vanna, direttore della rivista Dimensioni Nuove.
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R. – Ci sono oltre 180 opportunità di passare vacanze
alternative, per i giovani dai 16 anni in su. Si tratta di esperienze di ogni
tipo: di volontariato all’estero, esperienze di campi di lavoro, di
spiritualità, orientamento all’università per quelli che hanno fatto la
maturità, campi di animazione, attività sportive.
D. – E questo tipo di esperienze che significato hanno per
i giovani?
R. – Il nostro desiderio è quello di offrire delle
opportunità perché i ragazzi facciano delle esperienze che diventino
orientamento alla vita, per aprirsi alla vita in modo diverso.
D. – Nel mondo giovanile delle vacanze, quanta domanda c’è
in progetti di questo tipo?
R. – Gli indirizzi, che sono così tanti, indicano che
davvero sono esperienze molto frequentate.
D. – Ci può fare un esempio di campo di lavoro, di studio,
ritiro spirituale…
R. – Io sono salesiano e penso alle esperienze del
movimento giovanile salesiano. Dopo un anno di preparazione, durante l’estate
si fanno campi qualificanti, destinati in modo particolare ai giovani più
preparati, a quelli che vogliono dirsi disponibili a continuare poi
nell’attività l’anno seguente. Ci sono poi le esperienze all’estero, che
prevedono anche queste però un periodo di formazione durante l’anno. Per esempio,
tre mesi in Sud America, Perù, oppure in Africa, Nigeria e Kenya.
D. – Conosce i giovani che hanno fatto questo tipo di
esperienze? Che cosa ne hanno ricavato?
R. – In genere la
sorpresa di molti giovani è quella di trovarsi tra altri come loro di cui non
conoscevano l’esistenza, e quindi scoprire che ci sono dei giovani che si
impegnano, che fanno questi campi da tempo, e che c’è un modo diverso di
vivere. Questo li entusiasma davvero.
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14 luglio 2004
CONTINUA FINO AL 17 LUGLIO NELLA REPUBBLICA
DEMOCRATICA DEL CONGO
IL
CONGRESSO INTERNAZIONALE DI MISSIOLOGIA “TERTIO MILLENNIO”
- A
cura di padre Joseph Ballong -
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KINSHASA. = La seduta plenaria di questa mattina è
iniziata con una relazione di mons. Felix Anthony Machado, sotto-segretario del
Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Il prelato ha ribadito che
la missione integrale della Chiesa comporta il dialogo interreligioso e
l’inculturazione della fede, sottolineando che non esiste conflitto tra
annunciare Cristo e impegnarsi nel dialogo interreligioso. Questi due elementi,
quindi, sono iscritti nella missione della Chiesa verso la persona umana e sono
due attività distinte, che non si possono intercambiare. La tavola rotonda
tenutasi ieri pomeriggio era stata dedicata alla situazione attuale e alle
prospettive continentali della missione. Per nutrire gli scambi e il dibattito
dei congressisti, un rappresentante di ogni continente ha presentato i problemi
e le sfide della Chiesa nella sua zona geografica. Per l’Asia è stato letto il
testo inviato dal cardinale Ivan Dias, arcivescovo di Bombay, che non è potuto
intervenire. Evocando le sfide al cattolicesimo nel continente asiatico, egli
ha messo in rilievo l’importanza del dialogo tra le religioni e le culture e la
necessità per la Chiesa, minoritaria, della testimonianza delle opere di
carità. Con il suo messaggio, la Chiesa deve anche aiutare il mondo asiatico
multireligioso a passare dalle tenebre alla luce, dalla menzogna alla verità e
dalla mortalità all’immortalità. Il rappresentante del Consiglio episcopale
latinoamericano (CELAM), mons. Pierre-Antoine Paulo, vescovo coadiutore di
Port-de-Paix a Haiti, ha mostrato le similitudini esistenti tra la Chiesa in
Africa e la Chiesa in America Latina nel campo della missione ‘ad gentes’.
Infine, le principali sfide della missione nell’Europa di oggi sono state
presentate da mons. José Vilaplana Blasco, vescovo di Santander e presidente
della Commissione episcopale di pastorale in Spagna. Queste principali sfide
della missione in Europa sono la perdita dell’identità cristiana,
un’antropologia senza Dio e senza Cristo che riduce a livello di semplici
fenomeni culturali le manifestazioni della fede e della pietà popolare, e la
carità ad una semplice attività filantropica.
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LA SCHIERA DI BEATI DELLA SUD COREA
ANDRA’ AD ARRICCHIRSI DI NUOVI ESEMPI DI TOTALE DEDIZIONE AL VANGELO.
APERTA UFFICIALMENTE A SEUL LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DI PAUL YUN
JI-CHUNG E DEI SUOI 123 COMPAGNI MARTIRI
SEUL. = In Corea del Sud, lo scorso 5 luglio, festa di Sant’Andrea
Kim Tae-gon, primo sacerdote coreano e patrono del clero locale, si è aperta la
fase diocesana della causa di beatificazione del servo di Dio Paul Yun Ji-chung
e dei suoi 123 compagni. A istruire il processo, riferisce l’agenzia di stampa
Asia News, sarà mons. Michael Pak Jeong, affiancato da padre Joseph Rhee
Chan-woo, delegato episcopale, e da altri sacerdoti con funzioni notarili. Paul
Yun Ji-Chung e i 123 compagni martiri furono torturati e uccisi in ‘odium
fidei’ nel 1791, agli albori dell’introduzione del cristianesimo in Corea. La
Chiesa locale venera già 103 martiri, canonizzati nel 1984 a Seul da Giovanni
Paolo II, nella prima cerimonia di canonizzazione avvenuta al di fuori del
Vaticano. La Santa Sede, inoltre, ha dato alla Chiesa coreana l’autorizzazione
per un’altra causa di beatificazione, quella relativa al servo di Dio padre
Thomas Choe Yang-eop, il secondo sacerdote coreano, vissuto nel secolo XIX.
(B.C.)
PROSEGUE
IN THAILANDIA LA XV CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’AIDS.
PRESENTATE OGGI DALL’ORGANIZZAZIONE
MONDIALE DELLA SANITA’ LE LINEE GUIDA
PER LIMITARE LA TRASMISSIONE DEL VIRUS
DALLA MADRE AL FIGLIO.
WASHINGTON, INTANTO, HA RISPOSTO ALLE
DICHIARAZIONI DI ANNAN
SULL’IMPEGNO DEGLI STATI UNITI NELLA
LOTTA ALL’HIV
- A
cura di Maurizio Pascucci -
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BANGKOK. = “Gli Stati Uniti devolvono più di ogni altro
Paese a favore della lotta contro l’Aids e più di ogni altro anche a favore del
Fondo Globale. Abbiamo contribuito nella misura del 36 per cento di tutti i
versamenti finora fatti: sono 547 milioni di dollari quest’anno ed altri 200
milioni richiesti per gli anni a venire”. Il portavoce del dipartimento di
Stato americano, Richard Boucher, ieri non ha esitato a parlare di
cifre. Per il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, tuttavia, i
fondi messi a disposizione dagli Stati Uniti non sarebbero sufficienti. Annan
ha detto di aver sperato che Stati Uniti e Unione Europea mettessero sul tavolo
un miliardo di dollari per combattere l’Aids a livello globale, ma non è stato
così. “Sentiamo molto parlare di armi di sterminio e di terrorismo - ha detto
il capo del Palazzo di Vetro - e ci preoccupano le armi di sterminio perché
hanno la capacità di uccidere migliaia di persone. Qui abbiamo un’epidemia che
uccide milioni di persone”.
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LA GUERRA IN COSTA D’AVORIO E’ UN AFFARE TROPPO LUCRATIVO
PER ESSERE FERMATO.
E’
QUANTO EMERGE DALL’ULTIMO RAPPORTO DELL’INTERNATIONAL CRISIS GROUP, ORGANIZZAZIONE
NON PROFIT
CHE
MONITORA I CONFLITTI NEL MONDO
YAMOUSSOUKRO. = In Costa d’Avorio “l’impasse
politico è eccezionalmente lucrativo quasi per tutti, tranne che per i
cittadini ordinari”. E’ quanto si legge nel rapporto dell’International Crisis Group
(Icg), un’organizzazione non profit con sede a Bruxelles che esegue il
monitoraggio sui conflitti nel mondo. “Gli attuali attori politici - scrive
l’Icg - hanno capito che la guerra si può usare come eccellente mezzo di
arricchimento e che essi potrebbero trarre svantaggio dal ritorno alla pace e
alla sicurezza”. Per questo motivo, gli esperti dell’organizzazione suggeriscono
che “la comunità internazionale, in particolare la Comunità economica dei Paesi
dell’Africa occidentale” (Cedeao) affrontino la situazione in modo più
determinato. Dopo mesi di stallo tra il governo e gli ex-ribelli, che mesi fa
hanno abbandonato l’esecutivo di unità nazionale in segno di protesta,
riferisce l’agenzia Misna, si attendono ora gli esiti dei nuovi colloqui,
fissati per il prossimo 29 luglio ad Accra, in Ghana. I leader regionali
dovranno rinnovare i propri sforzi per sbloccare il corto-circuito politico che
da quasi due anni, dal 19 settembre 2002, ha prodotto gravi ripercussioni
economiche nel Paese, uno dei primi esportatori di cacao al mondo. (B.C.)
VERRANNO TRASFERITI A CALTANISSETTA I 37
PROFUGHI DELL’IMBARCAZIONE TEDESCA CAP ANAMUR.
BERLINO, INTANTO, HA CHIESTO NUOVAMENTE LA SCARCERAZIONE DEL COMANDANTE
DELLA NAVE,
FINITO IN MANETTE PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
PALERMO. = Ancora in primo piano la vicenda dei 37 profughi
dell’imbarcazione Cap Anamur. Stamani è stato deciso il trasferimento a
Caltanissetta degli uomini soccorsi lo scorso 20 giugno nel Canale di Sicilia
dalla nave dell’associazione umanitaria tedesca e sbarcati lunedì a Porto
Empedocle, dopo una lunga attesa in acque internazionali. La commissione per i
rifugiati del Viminale, intanto, è ad Agrigento per esaminare le richieste
d’asilo degli immigrati africani mentre restano nel carcere di Petrusa Elias
Bierdel, Stefan Schmidt e Vladimir Dhchkevitch, comandante, armatore e primo
ufficiale della Cap Anamur, arrestati dalla polizia per favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina. Il governo tedesco, dopo aver respinto l’istanza
di asilo politico dei 37 uomini soccorsi dalla Cap Anamur, è intervenuto ieri
sui tre arresti. Il ministro per la cooperazione, Heidemarie Wieczorek-Zeul,
infatti, ha chiesto la scarcerazione immediata di Elias Bierdel. L’attenzione
pubblica, comunque, rimane focalizzata sui risvolti umanitari della vicenda.
“Di fronte a delle vite in pericolo - si legge oggi sull’Osservatore Romano -
la scelta fra ragioni umanitarie e ragioni politiche deve essere perentoria: è
sempre prioritario adempiere al dovere di soccorrere delle persone di qualsiasi
nazionalità esse siano”. “L’indegno spettacolo di una nave alla deriva, con il
suo carico di uomini disperati - sottolinea ancora il quotidiano Vaticano - non
può rassicurare molto neanche chi si affaccia comodamente da coste
massicciamente sorvegliate. A meno di non diventare schiavi del proprio
egoismo”. (B.C.)
128
PAGINE PER RIPERCORRERE LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’ A MANILA.
L’INCONTRO DEL 1995, GUINNESS DEI
PRIMATI PER AVER RADUNATO AL LUNETA PARK 5 MILIONI DI RAGAZZI,
E’ PROTAGONISTA DEL VOLUME “JOHN PAUL - WE LOVE YOU”
MANILA. = “John Paul - We Love You”.
E’ il titolo del libro testimonianza della Giornata mondiale
della gioventù del 1995, riconosciuta dal Guinness dei Primati 2004 come
l’evento che ha radunato più persone nella storia. Il volume, di 128 pagine in
tutto, cristallizza nelle immagini il ricordo di quello storico appuntamento.
Il coautore, Peachy Yamsuan (ex direttore dell’agenzia Ucan e attuale coordinatore
dell’arcidiocesi di Manila e Jesselynn de La Cruz), ha, infatti, commissionato
a sette fotografi di raccogliere le foto più emblematiche dell’evento, che ha
visto accorrere al Luneta Park di Manila 5 milioni di giovani da ogni parte del
mondo. Il volume è stato finanziato dall’ambasciatore filippino presso la Santa
Sede, Francisco Alba. Il ricavato, ha reso noto quest’ultimo, nel corso della
presentazione del libro, “sarà devoluto alle parrocchie filippine a sostegno
dei loro progetti di carità”. “Questo progetto - ha detto, invece, l’arcivescovo
di Davao, Fernando R. Capalla, presidente della Conferenza episcopale - ci
riporta alla memoria un momento molto importante per la Chiesa delle Filippine.
La visita del Papa nel nostro Paese è e rimarrà sempre un ricordo ben impresso
nei nostri cuori e nelle nostre menti”. (B.C.)
“DA TINTORETTO A RUBENS”: E’ LO SLOGAN
CHE ACCOMPAGNA LA RASSEGNA DI SINGOLARE PRESTIGIO
CHE SI E’ APERTA IERI A GENOVA, CAPITALE DELLA CULTURA 2004.
LA MOSTRA SARA’ APERTA AL PUBBLICO FINO AL PROSSIMO NOVEMBRE, PRESSO
IL TEATRO DEL FALCONE DI PALAZZO REALE
- A cura di Dino Frambati -
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GENOVA.
= Ha il merito di riunire quella che fu una delle maggiori e più qualificate collezioni
di arte, bibliografia, sculture, stampe e prodotti di arti decorative, ricca di
quasi 180 pezzi dell’Europa del ‘700, la mostra “Da Tintoretto a Rubens”,
manifestazione di Genova 2004 presso il Teatro del Falcone di Palazzo Reale. La
raccolta è stata realizzata all’epoca da Eugenio, Gerolamo e Marcellino
Durazzo, appartenenti a una stirpe tra le più storiche vissute all’ombra della
Lanterna, e che fu proprietaria del magnifico palazzo genovese, oggi sede della
rassegna, per 140 anni; collezione che però, in seguito, si disperse per vari
motivi e vicissitudini in diverse parti d’Europa e del mondo. Con questa
manifestazione, organizzata nell’ambito dell’anno in cui il capoluogo ligure è
capitale della Cultura, si ottiene lo scopo non di poco conto, di riunire
nuovamente queste opere nell’identica dimora. Torna così, dopo esserne uscita
160 anni fa, la Cena del Veronese, ma anche le tavole fiamminghe del 400esco
trittico del maestro dell’Adorazione di Torino. All’attenzione dei visitatori
c’è poi anche un inedito Gesù Bambino dormiente di Filippo Parodi, mentre dal
British Museum sono arrivati per la rassegna i fogli del taccuino di Fragonard,
con schizzi della grande quadreria risalenti all’estate del 1761. Rilevanti
presenze poi, sulle pareti della mostra, il ritratto di Marcello Durazzo e
della sua giovane moglie, Caterina Balbi, commissionati dal padre di
quest’ultima e usciti dal pennello di Van Dyck. La rassegna resterà aperta fino
a novembre.
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14 luglio 2004
- A cura di Amedeo Lomonaco -
Ennesima strage in Iraq. Un’autobomba è esplosa questa mattina, a
Baghdad, provocando la morte di almeno 10 persone ed oltre 40 feriti. Il
premier iracheno Iyad Allawi, commentando questo nuovo episodio di violenza, ha
affermato che l’azione terroristica potrebbe essere una risposta dei
guerriglieri alla recente campagna di arresti a Baghdad. Nell’ambito di
operazioni condotte dalla polizia è stato catturato questa mattina, nella
capitale, un ex alto ufficiale dei servizi segreti di Saddam Hussein insieme ad
altre quindici persone. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
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L’attentato, compiuto nel giorno del 46.mo anniversario della
caduta della monarchia in Iraq, è il più grave da quando, lo scorso 28 giugno,
è stato ufficializzato il passaggio di poteri al governo di Baghdad. La deflagrazione
è avvenuta davanti all’ingresso della cosiddetta “Zona Verde”, l’area della
capitale che ospita la sede del comando delle forze statunitensi e del governo
provvisorio iracheno. In questo scenario dominato dall’odio si deve purtroppo
aggiungere che ieri è stato decapitato uno dei due ostaggi bulgari, il
trentenne Gheorghi Lazov. La drammatica notizia è stata
diffusa dalla televisione del Qatar, al Jazeera, che ha ricevuto il video
dell’esecuzione. Nel filmato, non trasmesso dall’emittente araba, i sequestratori
hanno anche minacciato di uccidere il secondo ostaggio bulgaro se non saranno
rilasciati prigionieri iracheni entro 24 ore. Poco dopo la conferma
dell’assassinio del cittadino bulgaro da parte del governo di Sofia, che ha
dichiarato di non voler ritirare il proprio contingente dall’Iraq prima del
termine prefissato, l’esecutivo di Manila ha iniziato, invece, a rimpatriare le
sue truppe per ottenere il rilascio del camionista filippino. La decisione
delle Filippine è stata criticata dall’amministrazione americana che considera
il rimpatrio anticipato del contingente inviato da Manilia, inizialmente
fissato per il prossimo 20 agosto, un “messaggio sbagliato inviato ai terroristi”.
E’ stato da poco pubblicato, infine, il rapporto Butler sul lavoro svolto dai
servizi segreti britannici prima della guerra in Iraq. Tre i passi centrali del
testo: i dossier dell’intelligence utilizzati per giustificare l’intervento bellico
erano “severamente viziati”; il premier inglese, Tony Blair, non è responsabile
per gli errori commessi dai servizi segreti e l’Iraq non era probabilmente in
possesso di armi di distruzione di massa al momento dello scoppio del
conflitto.
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Israele sempre più proteso verso un governo di unità nazionale.
Mentre sono proseguite le operazioni militari dello Stato ebraico nei
Territori, sul piano politico la dirigenza del Partito laburista di Shimon Peres
ha infatti approvato ieri sera l’avvio di colloqui formali con il primo
ministro Sharon. L’Autorità nazionale palestinese ha condannato, intanto, le
critiche dichiarazioni su Arafat dell’inviato speciale dell’Onu in Medio
Oriente, Roed-Larsen. Il servizio di Graziano Motta:
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Cominceranno domenica
prossima i negoziati ufficiali per la formazione di un governo di unità
nazionale al quale, aderendo all’invito di Sharon, il leader laburista Shimon
Peres, si era dichiarato favorevole. La direzione politica del suo partito ha
condiviso, ieri sera, la sua richiesta di affrettare il ritiro di soldati e coloni
dalla Striscia di Gaza, mentre il piano di Sharon lo prevede entro la fine
dell’anno prossimo. Peres ha chiesto di attuare subito l’evacuazione dei punti
legali di sviluppo negli insediamenti dei coloni in Cisgiordania e di avviare
un negoziato con l’autorità palestinese. Ma, ha sottolineato, anche la
necessità di modificare la politica economica dell’attuale governo che, se ha
fatto superare la recessione, tante ripercussioni negative ha avuto in campo
sociale. E’ prevedibile che per i contrasti con gran parte degli esponenti del
Likud, le trattative che Sharon vuole sollecite saranno difficili. Si è
conclusa intanto con risultati deludenti la missione degli inviati della Casa
Bianca per la riattivazione della road map per la pace, a causa
dell’opposizione di Arafat di cedere il controllo dei servizi di sicurezza
palestinesi riunificati.
Per Radio Vaticana,
Graziano Motta.
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In Turchia, la Corte di Cassazione ha annullato oggi una condanna
a 15 anni di prigione contro quattro ex deputati curdi, tra cui Leyla Zana,
premio Sakharov per la pace. I quattro, attualmente liberi e in attesa di un
nuovo processo, sono stati condannati nel ‘94 con l’accusa di essere legati al
Partito dei lavoratori curdi, considerato fuorilegge dal governo di Ankara. La
revisione del processo è stata sollecitata dalla Corte europea dei diritti
dell'uomo e la decisione dei giudici viene considerata un ulteriore passo della
Turchia verso l’Unione europea.
Riprenderà oggi pomeriggio il processo al magnate del petrolio
russo, Mikhail Khodorkovsky, in carcere dallo scorso ottobre. Lo ha deciso ieri
un tribunale di Mosca, rigettando l’istanza dei legali dell’azionista di
riferimento della Yukos, che ne chiedevano la libertà provvisoria per motivi di
salute. Secondo il Cremlino, l’azienda petrolifera avrebbe un elevato debito
con lo Stato per imposte non pagate.
Prosegue oggi a Mosca la riunione congiunta tra autorità russe,
georgiane e della regione separatista georgiana dell’Ossezia del Sud. Critica
la situazione: Tbilisi accusa il Cremlino di appoggiare apertamente i
separatisti, mentre - secondo Mosca - la Georgia cerca il confronto armato,
violando il trattato di pace che ha messo fine al sanguinoso conflitto nella
regione nel 1992.
Sempre più
infiammato, in Italia, il dibattito politico tra maggioranza e opposizione. Il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è intervenuto, stamani, al Senato
sulla situazione nel governo dopo le dimissioni del ministro dell’Economia,
Giulio Tremonti. Nel pomeriggio, alle 15.30, il premier parlerà anche nell’Aula
di Montecitorio. Ieri, intanto, il Parlamento ha dato il via libera definitivo
alla legge sul conflitto d’interessi. Il servizio è di Dorotea Gambardella.
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Silvio Berlusconi ha
espresso, innanzitutto, soddisfazione per la decisione dell’Ecofin di non
inviare un early warning all’Italia.
“Si è trattato del riconoscimento che i conti pubblici sono sotto controllo”,
ha sottolineato. Quindi, ha ringraziato l’ex ministro dell’Economia, Giulio
Tremonti, per aver saputo operare “in un contesto difficile, segnato dalla
pesante eredità del passato”. Dinanzi all’Assemblea di Palazzo Madama, il
premier italiano ha anche detto sì ad una nuova legge proporzionale che però
non metta in crisi il bipolarismo. A tal proposito ha precisato che “i partiti
della Casa delle Libertà governeranno insieme fino alla fine della
legislatura”. Sul fronte economico, il presidente del Consiglio ha assicurato
che nel prossimo trimestre la riforma fiscale sarà al primo punto dell’agenda
di governo, annunciando la riduzione delle aliquote e sottolineando la
necessità di “un ampio confronto con le parti sociali”. Infine, ha osservato
che per realizzare il progetto di politica economica dell’esecutivo, occorre
una rinnovata coesione nella maggioranza. Insoddisfazione per le parole di Berlusconi
è stata espressa da Margherita, Rifondazione comunista, e Udeur che lamentano
la mancanza di spiegazioni sui motivi della crisi all’interno della maggioranza.
Ieri, intanto, con 268 sì, 221 no e 2 astenuti, la Camera ha approvato in via
definitiva il ddl sul conflitto di interessi, che porta il nome dell’allora
ministro della Funzione Pubblica, oggi titolare degli Esteri, Franco Frattini.
Il provvedimento affida all’Autorità Antitrust il compito di vigilare sull’operato dei ministri affinché
non favoriscano le loro aziende. Secondo la norma, il premier potrà continuare
ad esercitare la sua carica politica e ad essere, al contempo, il proprietario di Mediaset e delle altre aziende, purché non
le gestisca in prima persona.
In base alla legge, infatti, chi ha responsabilità di
governo non sarà obbligato a vendere, ma dovrà
ritirarsi dalla gestione degli affari, rinunciando
ad ogni carica operativa. Duri i commenti
dell’opposizione, che parla di una legge poco seria che tutela gli interessi
del presidente del Consiglio.
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E’ falsa l’aggressione antisemita, recentemente denunciata da una
donna in Francia. E’ quanto è emerso dalle indagini degli inquirenti che hanno
disposto lo stato di fermo, a Parigi, per la giovane madre che ha recentemente
dichiarato di essere stata aggredita in treno da sei maghrebini perché ritenuta
ebrea. Durante nuovi interrogatori, sono emersi ulteriori contraddizioni nel
racconto della ragazza che negli ultimi sei anni ha sporto denuncia per altri
episodi di violenza mai confermati. La vicenda aveva sollevato forte
indignazione nel Paese e provocato l’intervento del presidente, Jacques Chirac,
che aveva chiesto una punizione severa per i colpevoli.
Sempre in Francia, il presidente Chirac ha annunciato un
referendum, l’anno prossimo, sulla Costituzione europea, approvata a giugno a
Bruxelles, e che sarà firmata a Roma il prossimo 29 ottobre. L’annuncio è stato
dato dal Capo dell’Eliseo, durante la tradizionale intervista televisiva del 14
luglio, commemorazione della Presa della Bastiglia.
E’ di 21 morti e 18 feriti il drammatico bilancio, ancora
provvisorio, di un incidente stradale avvenuto oggi in Iran tra un autobus ed
un camion. Lo riferisce l’agenzia Irna aggiungendo che lo scontro è avvenuto
nella provincia meridionale di Fars. Secondo le prime ricostruzioni, la causa
dell’incidente è stata un colpo di sonno del conducente dell’autobus.
In Perù i sindacati di sinistra con l’appoggio delle principali
forze di opposizione hanno indetto uno sciopero generale per la giornata di
oggi. Nel Paese la tensione è grande ed il governo è chiamato ad intervenire
non solo sul fronte politico e sociale, ma anche su quello economico per le
difficoltà che attraversa la principale compagnia aerea nazionale
‘AeroContinente’, che ha dovuto sospendere i suoi voli non disponendo di
adeguate coperture assicurative.
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