RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII  n. 30 - Testo della Trasmissione di venerdì 30 gennaio 2004

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

La religione è una dimensione essenziale dell’uomo: e per questo è fondamentale la libertà religiosa. Così il Papa ricevendo in Vaticano l’ambasciatore della repubblica di Cina in Taiwan per le lettere credenziali

 

 I vescovi francesi in visita ad Limina esprimono al Papa la propria preoccupazione per il calo delle vocazioni e una cultura sempre più anticristiana: l’esortazione di Giovanni Paolo II a ripartire da Cristo con entusiasmo

 

E sempre oggi il Papa invita i medici e le coppie cristiane a diffondere i metodi naturali di regolazione della fertilità

 

Il cardinale Sepe  negli Emirati Arabi Uniti per l’ordinazione episcopale del padre cappuccino Paul Hinder

 

L’intervento di mons. Monni alla prima Conferenza mondiale sulla comunicazione in ambito turistico in corso a Madrid

 

Seminario a Roma sulla diversità e complementarietà dell’uomo e della donna, promosso dal Pontificio Consiglio per i laici: intervista con Lucienne Sallé.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

La cattedrale di Bujumbura gremita di persone ieri per la celebrazione a un mese dall’uccisione del nunzio Michael Courtney: ce ne parla Paolo Loriga

 

Medici senza frontiere si unisce all’appello lanciato ieri in Vaticano alle case farmaceutiche perché abbassino i prezzi delle medicine per l’Aids nei Paesi poveri: ai nostri microfoni Chiara Bannelli

 

 Ieri sera il debutto al Gran Teatro di Roma del Musical “Pinocchio”: con noi Saverio Marconi e Dodi Battaglia.

 

CHIESA E SOCIETA’:

La scelta del dialogo e dell’inculturazione evangelica rilanciata dal cardinale Daoud durante la sua recente visita in India

 

Due milioni di persone in pellegrinaggio alla Mecca, per il tradizionale precetto islamico annuale

 

L’arcivescovo di Colombo, Oswald Gomis, ha indetto per domenica prossima, una giornata di preghiera nello Sri Lanka, in favore della convivenza pacifica tra i buddisti e la minoranza cristiana

 

Una ventina di soldati dell’ esercito nepalese, condannati per violazione dei diritti umani

 

Un'Italia smarrita, diffidente, alla ricerca di un'identità. E’ quanto emerge dal secondo rapporto annuale dell'Eurispes, presentato oggi

 

24 ORE NEL MONDO:

Torna la paura a Betlemme: dopo 7 mesi truppe israeliane entrano nella città della Galilea

 

 Nuovi casi di influenza aviaria in Thailandia.

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

30 gennaio 2004

 

 

“OGNI SOCIETA’ SI IMPEGNI A GARANTIRE AI CITTADINI LA LIBERTA’ DI REALIZZARE

LA PROPRIA VOCAZIONE”: COSI’ IL PAPA, RICEVENDO IN VATICANO

PER LE CREDENZIALI  L’AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA DI CINA IN TAIWAN,

SOTTOLINEA L’IMPORTANZA DELLA LIBERTA’ RELIGIOSA,

DELLA DIFESA DELLA PACE E DELLA LOTTA ALLA POVERTA’

 

Le tradizioni religiose e culturali della Repubblica di Cina in Taiwan danno testimonianza del fatto che lo sviluppo dell’uomo non può essere limitato al successo economico o materiale ma, piuttosto, è legato alla dimensione interiore e trascendente: sono parole del Papa che ha ricevuto in Vaticano, per le lettere credenziali, il signor Chou-seng Tou, ambasciatore della Repubblica di Cina, in Taiwan. Forte il richiamo di Giovanni Paolo II all’importanza della libertà religiosa. Il servizio di Fausta Speranza:

 

**********

“E’ importante che ogni società si impegni a garantire ai suoi cittadini la necessaria libertà di realizzare la propria vocazione”: lo ribadisce il Papa, ricordando che tutto ciò che deriva dal rispetto della dignità della persona è veramente fondamentale. Ed ecco il richiamo alla dimensione religiosa che guida l’uomo in questo discernimento e che – riconosce Giovanni Paolo II – fa parte della storia dell’Asia. Religione e, dunque, innanzitutto, libertà religiosa perché si permetta davvero alla persona di vivere quell’ interiorità che, come riconosce ogni religione, nasconde una difesa della pace, quale esigenza profondamente radicata nell’animo umano. E l’appello è concreto: il Papa chiede il diritto per ognuno di esercitare la propria religione, con “un riconoscimento ufficiale della legge e una protezione effettiva” di tale diritto.

 

Giovanni Paolo II non manca di ribadire i più seri problemi che il mondo vive oggi: “la povertà, la negazione dei diritti di alcuni popoli, l’assenza di fermezza di alcuni nel difendere la pace e la stabilità”. Comportano “un dovere incombente per ognuno”: promuovere i valori di generosità, riconciliazione, giustizia, pace, coraggio e pazienza. “L’universale famiglia umana – sottolinea – ne ha bisogno oggi più che mai. Fanno parte di quelle “esigenze morali, culturali e spirituali” che il Papa stesso ricorda di aver citato nella sua enciclica Sollicitudo rei socialis, per spiegare che sono “fondate sulla dignità della persona e sull’identità propria di ciascuna comunità, a cominciare dalla famiglia e dalle società religiose”. Quando tutto ciò non viene rispettato – torna a ribadire Giovanni Paolo II – “tutto il resto, disponibilità di beni, abbondanza di risorse tecniche applicate alla vita quotidiana, un certo livello di benessere materiale, risulterà insoddisfacente e, alla lunga, disprezzabile”.

 

Ringraziando il nuovo ambasciatore per le parole di apprezzamento per l’impegno della Santa Sede in favore della pace, Giovanni Paolo II sottolinea l’importanza della cooperazione tra popoli, nazioni e governi. E ai governi, in particolare, il Papa raccomanda l’attenzione ai più emarginati all’interno del proprio Paese o in altre zone del mondo.  Esprimendo apprezzamento per le iniziative di solidarietà sostenute dalla Repubblica di Cina a livello internazionale, in modo speciale nei Paesi in via di sviluppo, aggiunge la speranza che continui a farlo in futuro. Ricorda che la Chiesa cattolica nella Repubblica di Cina ha dato un contributo notevole in termini di educazione, servizi sanitari e assistenza ai meno fortunati. “Tutti gli uomini di buona volontà  - afferma il Papa – devono farsi carico della piaga della povertà nel mondo. Ma lo sguardo del Papa si sofferma oggi in particolare sull’Asia. Lo fa con le parole della sua Esortazione Apostolica Post-sinodale Ecclesia in Asia: “un continente con abbondanti risorse e grandi civiltà, ma dove si possono trovare alcune delle Nazioni più povere della terra e dove più della metà della popolazione soffre privazioni, povertà e sfruttamento”.

*********

 

 

“RIPARTIRE DA CRISTO” “CON ENTUSIASMO RINNOVATO”:

COSI’ IL PAPA STAMANE AI VESCOVI DELLE PROVINCE ECCLESIASTICHE

DI DIJON E DI TOURS E DELLA PRELATURA DELLA MISSIONE DI FRANCIA,

IN VISITA AD LIMINA

- Servizio di Roberta Gisotti -

 

**********

“Raccogliere insieme le sfide della nuova evangelizzazione”: dopo avere ascoltato “speranze e preoccupazioni” dei presuli francesi, Giovanni Paolo II li ha incoraggiati a ripartire da Cristo, anzitutto con gli sforzi quotidiani della santità:

 

 “..Me faisant part de vos esperances et de vos preoccupations…”

 

Molte dunque le preoccupazioni espresse dell’episcopato francese: il calo delle vocazioni sacerdotali ed anche dei  laici che servono la Chiesa, e poi l’invecchiamento progressivo delle comunità cristiane, sparuto ormai il numero dei fedeli tra i 25 e i 45 anni, infine il confronto con una società informata da una cultura contraria agli insegnamenti cristiani, dove la persona umana è sovente strumentalizzata e lesa nella sua dignità. Tuttavia non mancano segni di speranza, sottolineati dal Papa: i laici che desiderano una solida formazione filosofica, teologica e spirituale o pastorale per meglio servire la Chiesa e il mondo; la ricerca di coerenza tra fede e vita quotidiana; la preoccupazione di radicare la testimonianza cristiana in una vita spirituale autentica; il gusto riscoperto per lo studio delle Scritture e la meditazione della Parola; la crescente di responsabilità e l’impegno per la giustizia e le opere di solidarietà. Da qui l’invito del Santo Padre a tutti i pastori perché diano “appoggio a questi desideri del popolo di Dio, per intraprendere nuove iniziative, anche se queste non toccano inizialmente che un piccolo numero di persone, con la certezza che i fedeli che avranno riscoperto Cristo proporranno in maniera credibile il Vangelo agli uomini dei nostri tempi”.

 

E tra le urgenze in primo piano nell’attività pastorale, quella di promuovere ed accompagnare la famiglia che – come ha sottolineato Giovanni Paolo II – “non è un modello di relazione tra altri, ma un tipo di relazione indispensabile all’avvenire della società”. Allora “non si può assistere impunemente alla rovina della famiglia”, di fronte ai messaggi sovente distruttori della società attuale, che lasciano pensare che tutti i comportamenti affettivi sono buoni, negando ogni qualifica morale degli atti umani. Un’attitudine – ha ammonito il Papa – “particolarmente disastrosa per i giovani talvolta indotti in maniera sconsiderata a comportamenti errati che poi - lo vediamo sovente - lasciano tracce profonde nella loro psiche, ipotecando le loro attitudini ed impegni futuri”

**********

 

 

TIMORE PER LE RESPONSABILITA’ E TENDENZA A DOMINARE E MANIPOLARE LA VITA: SONO LE CONTRADDIZIONI DELLA MENTALITA’ CORRENTE IN TEMA DI PROCREAZIONE, SOTTOLINEATE DAL PAPA CHE RILANCIA I METODI NATURALI

NEL MESSAGGIO AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO

“REGOLAZIONE NATURALE E CULTURA DELLA VITA”

IN CORSO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA

 

In tema di procreazione si afferma una mentalità divisa tra un certo timore per le responsabilità e la tendenza a “dominare e manipolare  la vita”.  E’ la riflessione del Papa che rilancia i metodi naturali come  via per “una regolazione delle nascite rispettosa della persona e del disegno di Dio sulla coppia umana”. Lo fa nel messaggio ai partecipanti al Convegno internazionale “Regolazione naturale della fertilità e cultura della vita”  che si è aperto oggi a Roma presso il Centro Congressi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e che si concluderà domani. Il servizio di Fausta Speranza.

 

*********

Il Papa invita i medici e le coppie a diffondere i metodi naturali di regolazione della fertilità e gli scienziati a promuovere la ricerca in tal senso. Lo fa ringraziando molte coppie cristiane “grazie alle quali  in tante parti del mondo i metodi sono entrati nell’esperienza e nella riflessione dei gruppi e dei movimenti familiari e delle associazioni ecclesiali”. “E’ urgente – sottolinea il Papa – un’azione culturale che aiuti a superare luoghi comuni e mistificazioni, molto spesso amplificati da una certa propaganda”. Significa parlare di regolazione naturale non riferendosi solo al rispetto del ritmo biologico ma, piuttosto, rispondendo alla “verità della persona nella sua intima unità di spirito, psiche e corpo, unità mai riducibile soltanto a un insieme di meccanismi biologici”.

 

Protagonisti sono i coniugi, nel contesto del loro amore reciproco, totale e senza riserve. Ma importante è  il ruolo dei medici quali “servitori della vita” nel momento in cui coniugano l’impegno scientifico e il rispetto dei valori morali.  Giovanni Paolo II non dimentica il compito delle Università, quali luoghi decisivi “per la promozione di programmi di ricerca in tale campo, come pure per la formazione di futuri professionisti capaci di guidare i giovani e le coppie a compiere scelte consapevoli e responsabili”.  Sottolinea che l’argomento della procreazione è molto interessante per lo sviluppo dei rapporti tra scienza e etica, ricordando che la Chiesa, da Pio XII a Paolo VI, ha sempre guardato ad esso con attenzione.

*********

 

 

ALTRE UDIENZE

 

Nel corso della mattinata, in successive udienze, Giovanni Paolo II ha ricevuto l’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, e il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi.

 

 

IL CARDINALE SEPE  NEGLI EMIRATI ARABI UNITI

PER L’ORDINAZIONE EPISCOPALE DEL PADRE CAPPUCCINO PAUL HINDER

 

Il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, è da ieri negli Emirati Arabi Uniti in visita al Vicariato apostolico di Arabia. Questa sera, alle 18,00 locali, celebrerà la messa ad Abu Dhabi con l’ordinazione episcopale del padre cappuccino Paul Hinder, nominato dal Papa vescovo ausiliare di Arabia. Padre Hinder è nato a Lanterswill-Steherenberg in Svizzera il 22 aprile 1942 e dal 2001 è definitore Generale dell’Ordine dei Cappuccini. Il cardinal Sepe rientrerà a Roma lunedì prossimo.

 

Il Vicariato apostolico di Arabia, affidato ai Cappuccini, istituito il 28 giugno 1889, è la più estesa circoscrizione ecclesiastica del mondo. Ha una superficie di 3.143.669 kmq che comprende 6 nazioni (Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar, Yemen), 42.250.000 abitanti, di cui 1.400.000 cattolici (la maggior parte immigrati), 40 sacerdoti (24 Cappuccini, 5 Salesiani, 2 Carmelitani, 9 del clero regolare, 3 diaconi permanenti), 21 parrocchie, 68 religiose. Le Suore si occupano di handicappati, gestiscono case per anziani e orfani. Altre religiose sono impegnate nell’insegnamento in 6 grandi scuole, in Bahrain e negli Emirati Arabi Uniti, con oltre 12.000 alunni (60% musulmani, 36% cristiani, 4% indù). La sede del vescovo Giovanni Bernardo Gremoli è Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. 

 

 

LA LIBERTA’ ALL’INTERNO DEL SISTEMA MEDIATICO NON E’ UN TABU’ INVIOLABILE

SE LEDE LA DIGNITA’ DELLA PERSONA: COSI’ IL RAPPRESENTANTE DELLA SANTA SEDE NEL SUO INTERVENTO ALLA PRIMA CONFERENZA MONDIALE SULLA COMUNICAZIONE

IN AMBITO TURISTICO, IN CORSO A MADRID

- Servizio di Roberta Gisotti -

 

“Un nuovo modello di sviluppo turistico, basato sulla qualità, sulla competitività e sulla sostenibilità.”, a partire da “un’informazione non superficiale”, “rispettosa della chiarezza”, e “culturalmente valida”. E’ l’auspicio espresso ieri da mons. Piero Monni, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione mondiale del turismo (Omt). Occasione dell’intervento, l’apertura a Madrid della prima Conferenza mondiale sulla comunicazione nell’ambito del turismo, che si chiuderà oggi. In particolare mons. Monni si è soffermato sul mercato del turismo on-line, in continua crescita, che esige il “rispetto del cliente, attraverso i valori della qualità e della correttezza”. “La libertà della comunicazione telematica non può essere sempre e comunque illimitata”, quando ad esempio “alimenta – ha ammonito il rappresentante della Santa Sede - la diffusione del turpe mercato della pedofilia e del cosiddetto turismo sessuale”, che può favorire lo sfruttamento dei minori, “rendendo difficilmente identificabili gli autori di tale crimine.” “Ecco che la libertà all’interno del web e all’interno di tutto il sistema mediatico non è un tabù inviolabile, anch’essa deve confrontarsi con l’esigenza critica della valutazione dei valori umani, quali il rispetto della dignità della persona.”

 

Dunque il ruolo della comunicazione in ambito turistico, non può ignorare la “responsabilità etica”, perché “il turismo è un momento formativo della persona”, e “coinvolge interessi ed aspettative che vanno ben oltre il semplice desiderio di evasione.” Inoltre l’industria turistica è un settore strategico per lottare contro la povertà nei cosiddetti Paesi del Terzo Mondo e “si auspica, pertanto - ha concluso mons. Monni – un rinnovato slancio della comunità internazionale”, perché il settore turistico possa diventare “la chiave di volta di questa lotta, che deve essere assolutamente vinta”.

 

 

SEMINARIO A ROMA SULLA DIVERSITA’

E COMPLEMENTARIETA’ DELL’UOMO E DELLA DONNA

- Intervista con Lucienne Sallé -

 

Si tiene oggi e domani a Roma un seminario di studio promosso dal Pontificio Consiglio per i laici sul tema “Uomini e donne: diversità e reciproca complementarietà”. Sugli obiettivi dell’iniziativa Giovanni Peduto ha intervistato la dottoressa Lucienne Sallé, officiale del dicastero.

 

**********

R. – Il Pontificio Consiglio per i Laici vuole approfondire le prospettive già offerte durante il Sinodo sui laici sul valore della differenza e su ciò che significa rispettare l’identità dell’uomo e della donna.

 

D. – Secondo il progetto di Dio, qual è l’identità dell’uomo e quale quella della donna?

 

R. – L’identità è legata alla loro dignità e alla loro somiglianza a Dio: sono stati infatti creati l’uno e l’altra a somiglianza di Dio. Questo che sembra così facile da dire, non è altrettanto facile da promuovere; durante tutti questi secoli, le interpretazioni sono state anche diverse.

 

D. – Le donne chiedono una maggiore presenza nei luoghi decisionali, sia della società che della Chiesa. Cosa dire in proposito?

 

R. – E’ normale, in un certo senso, perché ci sono stati questi secoli di negazione delle capacità della donna; l’importante è cercare di non attribuire responsabilità solo per ottenere una parità numerica, ma rispettando i doni veri della donna. Così potrà esserci una ricchezza molto più grande ed anche più responsabilità per la donna, ma insieme all’uomo.

 

D. – Giovanni Paolo II ha detto che la donna ha una sensibilità particolare per salvare l’umanità. Cosa significa?

 

R. – Credo che questo sia proprio vero. Non per nulla Gesù è nato da una donna: avrebbe potuto venire tra di noi in altro modo, invece ha voluto nascere da una donna. Cioè, Maria ci fa vedere quale enorme capacità abbiamo di accogliere il dono di Dio. Penso che veramente la donna abbia questo dono e che non è qualcosa di inferiore all’uomo, forse addirittura è più importante, come dono. Non per nulla il cardinale Ratzinger ha detto: “Maria, prima Chiesa”, e tutta la Chiesa deve ripartire da quel dono fatto alla donna. E solo così l’uomo e la donna potranno vivere bene insieme, se rispetteranno questo dono.

**********

 

=======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Apre la prima pagina la situazione in Medio Oriente, dove continuano gli episodi di violenza.

 

Nelle vaticane, nel discorso all'ultimo gruppo di presuli della Conferenza Episcopale di Francia, Giovanni Paolo II ha esortato a guidare con saggezza pastorale il Popolo di Dio sui cammini della santità e della fraternità.

Nel discorso al nuovo ambasciatore della Repubblica di Cina, il Papa ha sottolineato che il bene della società comporta che il diritto alla libertà religiosa sia assicurato dalla Legge e sia protetto in modo efficace.

Il Messaggio del Santo Padre ai partecipanti al Convegno su "Regolazione naturale della fertilità e cultura della vita".

Il Messaggio dei vescovi del Burundi ad un mese dal barbaro assassinio del Nunzio Courtney.

L'omelia dell'arcivescovo Angelo Amato durante la Santa Messa in occasione della memoria liturgica di san Giovanni Bosco.

 

Nelle estere, l'intervento dell'arcivescovo Celestino Migliore, capo della Delegazione della Santa Sede, al IV Forum di Stoccolma sul tema "Prevenire il genocidio: minacce e responsabilità".  

Un articolo di Antonio Chilà sulla Somalia, con particolare riferimento all'intesa firmata a Nairobi, dalla quale nasce "una speranza di pace per le popolazioni stremate da tredici anni di lotte armate".

Un articolo di Gabriele Nicolò sul dramma della fame in Etiopia, che segna più di sette milioni di persone. 

 

Nella pagina culturale, un articolo di Mario Spinelli sugli Atti di un convegno promosso dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI e dedicato al ruolo delle comunità religiose nella società contemporanea.

 

Nelle pagine italiane, in primo piano i forti disagi causati in tutta la Penisola dall'inclemenza del tempo.

 

 

=======ooo=======

 

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

30 gennaio 2004

 

 

LA CATTEDRALE DI BUJUMBURA GREMITA DI PERSONE IERI PER LA CELEBRAZIONE

A UN MESE DALL’UCCISIONE DEL NUNZIO MICHAEL COURTNEY

 

- Intervista con Paolo Loriga -

 

Migliaia di persone hanno gremito ieri la cattedrale ‘Regina Mundi’ di Bujumbura per la celebrazione che ha ricordato a trenta giorni dalla morte, mons. Michael Courtney, il nunzio apostolico in Burundi ucciso lo scorso 29 dicembre in un’imboscata dalle circostanze ancora poco chiare. Al rito hanno partecipato il presidente del Burundi, Domitien Ndayizeye, numerosi ministri e molti sacerdoti locali e missionari. Lo scorso 22 gennaio il Papa ha nominato come nuovo nunzio in Burundi mons.  Paul Richard Gallagher, finora osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo. Ma sulla figura di mons. Courtney e sulle speranze di pace in questo Paese afflitto da 10 anni di guerra civile ascoltiamo il giornalista Paolo Lòriga, caporedattore della rivista dei Focolari “Città Nuova”, appena rientrato dal Burundi. L’intervista è di Maria di Maggio:

 

**********

R. – Il mio viaggio è iniziato i primi di gennaio, all’indomani dell’uccisione del nunzio apostolico in Burundi. Abbiamo potuto ben sentire – ahimé! – una situazione di grande tensione, molto drammatica, di grande costernazione perché tutti apprezzavano molto l’operato del nunzio e il suo amore per il popolo burundese. Lui svolgeva un ruolo di mediazione formidabile, era un grande tessitore di pace perché era un profondo appassionato del dialogo. E le fazioni tra loro ribelli trovavano però nel nunzio apostolico l’interlocutore valido, autorevole e stimato che consentiva di non mollare mai il dialogo. E quindi anche la trattativa in corso che c’è tra il presidente del Burundi e la fazione che si è arresa per ultima, viene detto anche dagli esperti che è sicuramente uno dei lavori che ha portato a termine il nunzio.

 

D. – Dottor Loriga, c’è un episodio del suo viaggio a Bujumbura che lei porterà sempre con sé?

 

R. – In questo quadro di guerriglia, trovare tante situazioni di dialogo tra le due etnie – hutu e tutsi – è la cosa che fa più sperare, ed è bello vedere come le varie articolazioni della Chiesa, le varie realtà ricche che compongono la Chiesa cattolica in Burundi, sono in questo senso una casa e una scuola di dialogo interetnico, di fratellanza ... questo fa molto sperare per il futuro del Paese.

 

D. – Che cosa le ha lasciato questo viaggio?

 

R. – Molte indicazioni. Intanto, non è più un piccolo Paese sconosciuto nella zona dei Grandi Laghi dell’Africa, così poco alla ribalta sul piano internazionale se non quando ci sono guerre; dall’altra, la possibilità che – dopo dieci anni di guerra civile – il Burundi possa approdare ad una pace stabile. E poi, un grande amore per questa gente perché i giovani ed i ragazzi sono davvero desiderosi di pace e di voglia di costruire un ponte tra l’Africa e l’Europa.

**********

 

 

MEDICI SENZA FRONTIERE SI UNISCE ALL’APPELLO LANCIATO IERI IN VATICANO

ALLE CASE FARMACEUTICHE AD ABBASSARE I PREZZI DELLE MEDICINE PER L’AIDS

 

- Intervista con Chiara Bannelli -

 

Grande risalto è stato dato dai mass media internazionali all’appello lanciato ieri in Vaticano affinché le case farmaceutiche abbassino i prezzi delle medicine per curare le vittime dell’Aids nei Paesi poveri. L’invito è stato formulato durante la presentazione ieri mattina in sala stampa vaticana del messaggio del Papa per la Quaresima dedicato alla situazione dei bambini nel mondo. Anche  Medici senza frontiere si è unita all’appello: ascoltiamo in proposito Chiara Bannelli, portavoce della sezione italiana dell’organizzazione, intervistata da Fabio Colagrande:

 

**********

R. – E’ un genocidio perché l’Aids, se nei Paesi ricchi è diventata una malattia cronica, in quanto esistono dei farmaci efficaci per tenere sotto controllo il virus, purtroppo questi farmaci non arrivano nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa, per la ferma opposizione delle case farmaceutiche. Le case farmaceutiche detengono il brevetto su questi farmaci: questi sono farmaci nuovi e quindi sono ancora coperti da brevetto, e quindi le case farmaceutiche e le multinazionali che hanno sede principalmente in America e in Europa, sono libere di fissare il prezzo di questi farmaci, sono dei monopolisti. Questo prezzo è altissimo, assolutamente irraggiungibile per i Paesi in via di sviluppo.

 

D. – Ci puoi raccontare qual è la campagna che in questo momento Medici senza frontiere sta facendo nel mondo, proprio a questo scopo?

 

R. – Sì. Medici senza frontiere lavora su due fronti. Da una parte, abbiamo attivato progetti per la cura dell’Aids in tutta l’Africa e anche in molti Paesi asiatici e del Sudamerica, quindi direttamente portiamo aiuto alle persone. Oggi abbiamo in cura nei Paesi in via di sviluppo circa 10 mila pazienti. Curare 10 mila pazienti, ovviamente, rispetto alle cifre dell’epidemia non è molto, però ci dà una conoscenza del problema che ci permette di condurre una campagna a livello politico. La campagna cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica dei Paesi  ricchi ed esercita un’azione diretta sulle istituzioni, a partire dall’Organizzazione mondiale della sanità fino ai singoli governi, affinché a livello mondiale vengano attuate politiche commerciali che, una volta per tutte, trattino i farmaci come un prodotto ‘salvavita’. I farmaci, soprattutto i farmaci anti-Aids, ma anche molti altri, sono dei prodotti ‘salvavita’ e non possono essere trattati alla stregua di un software protetto da brevetto.

**********

 

 

PINOCCHIO, IN VERSIONE MUSICAL IN SCENA A MILANO,

 PONE L’ACCENTO SULL’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA

 

- Intervista con Saverio Marconi e Dodi Battaglia -

 

Dopo oltre cento repliche a Milano, ieri sera il debutto al Gran Teatro di Roma del Musical “Pinocchio”, prodotto dalla Compagnia della Rancia e firmato da Saverio Marconi, con le musiche dei “Pooh”, un cast di trenta attori-cantanti-ballerini e 300 fra maschere e costumi sfarzosi disegnati da Zaira De Vicentis. Il servizio è di A.V.:

 

**********

(inizio della favola di Pinocchio: C’era una volta un re ... no, un pezzo di legno...)

 

Un classico, soggetto a molteplici interpretazioni: favolistiche, umorali, didattiche o finanche teologiche. Ecco quella di Saverio Marconi, regista del musical:

 

“Questa versione di Pinocchio ha messo l’accento sulla famiglia, quindi noi abbiamo un padre, io ho aggiunto una madre – evoluzione della Fata Turchina quando diventa grande – e poi c’è il figlio. La famiglia è una protezione ma è anche fondamentalmente rispetto. Non un clan, ma fonte di energia: quando c’è l’amore e il rispetto verso gli altri”.

 

Una lettura contro la disgregazione familiare e a tutela dell’infanzia:

 

“Era un’esigenza, il rispetto verso i bambini: non hai nessun diritto su di loro, il tuo compito è soltanto quello di aiutarli, non di adoperarli. Molto spesso il discorso di dire ‘sono padre’, ‘sono madre’ ti dà dei poteri, ed invece questi poteri devono essere molto dosati: è un rispetto verso i figli”.

 

L’unico personaggio originale, rispetto al racconto di Collodi, è Angela, la madre, una donna che ha fede:

 

“La fede è difficile, ma quando uno ha fede non ha bisogno di sforzi: ci crede e basta. Ed è un dono. Quindi, Angela ha il dono di amare. Lei ha fede nell’amore”.

 

Per Pinocchio, i “Pooh” abbandonano la consueta forma della canzone per sperimentare un’opera teatrale completa. Dodi Battaglia:

 

“Sono rimasto assolutamente affascinato da questa possibilità di utilizzare la nostra maniera di fare musica per raccontare delle storie, perché è molto stimolante. Insomma, non c’è niente di più bello della curiosità, in maniera particolare per noi che facciamo questo mestiere da tanto tempo, di fare cose nuove e di rimettersi in gioco, alla prova, un po’ come Pinocchio si mette in gioco per cercare delle sue conferme, e questa è la maniera per farlo crescere. Probabilmente siamo cresciuti noi, anche come autori, come professionisti insieme a Pinocchio”.

**********

 

 

=======ooo=======

 

 

CHIESA E SOCIETA’

30 gennaio 2004

 

 

 

LA SCELTA DEL DIALOGO E DELL’INCULTURAZIONE EVANGELICA

RILANCIATA DAL CARDINALE DAOUD DURANTE LA SUA RECENTE VISITA IN INDIA,

DOVE HA INCONTRATO LE CHIESE SIRO-MALABRESE E SIRO-MALANKARESE

 

NUOVA DELHI. = “Vi invito ad una sempre più convinta comunione ad intra, attenta alla peculiare ricchezza interrituale della Chiesa indiana, in vista di una credibile ed effettiva capacità di comunicazione ad extra, in adesione all’irrevocabile scelta di dialogo ecumenico e interreligioso attuata dal Concilio Vaticano II e dal magistero di Giovanni Paolo II”. E’ questa l’esortazione rivolta ai vescovi dell’India dal prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, il cardinale Ignace Moussa I Daoud, in occasione del suo recente viaggio nel Paese asiatico, dove ha inaugurato i lavori della 26.ma Assemblea generale della Conferenza episcopale indiana, tenutasi nello Stato del Kerala. Il porporato ha inoltre annunciato la recente decisione di Giovanni Paolo II di concedere al Sinodo dei presuli della Chiesa Siro-malabrese la facoltà, prevista dal Codice dei Canoni delle Chiese orientali e finora riservata alla Santa Sede, di provvedere all’elezione dei propri vescovi e proporne i nominativi al Papa per l’assenso. (A.L.)

 

 

DUE MILIONI DI PERSONE IN PELLEGRINAGGIO ALLA MECCA,

PER IL TRADIZIONALE PRECETTO ISLAMICO ANNUALE.

RAFFORZATE LE MISURE DI SICUREZZA DALLE AUTORITA’ SAUDITE

 

LA MECCA. = Una marea umana, uomini e donne, avvolti in bianchi teli di cotone senza cuciture, che raggiunge e si affolla attorno alla Kaaba, la struttura cubica ricoperta da un manto di velluto nero (Kiswa) che sorge nel centro della moschea della Mecca, nel cui angolo orientale e' incastonata la “pietra nera”, il cuore dell'Islam. Sono le immagini che da stamani rinviano nel mondo le telecamere della televisione satellitare saudita. Con le tradizionali preghiere del venerdì islamico, e la deambulazione intorno alla Grande Moschea della Mecca, sono cominciati in Arabia Saudita i riti per l'Haj, l'annuale pellegrinaggio ai luoghi santi dell'Islam, che registra quest'anno la presenza di oltre due milioni di fedeli. L'Haj costituisce il quinto precetto fondamentale dell'Islam, che ogni fedele musulmano - fisicamente ed economicamente in grado di assolverlo - deve osservare almeno una volta nella vita per tornare - secondo gli insegnamenti del profeta Maometto - puro come al momento della nascita. Le autorità saudite hanno aumentato le misure di sicurezza per gestire l’enorme afflusso di persone, un milione e mezzo delle quali, circa, è giunto in Arabia dall’estero. Il governo di Riad ha provveduto a migliorare le attrezzature per la ricezione dei fedeli, soprattutto installando migliaia di tende realizzate con tessuti ignifughi e aumentando le riserve di acqua per combattere eventuali incendi, per evitare il ripetersi della tragedia che nel ‘97 fece 343 morti. I riti del pellegrinaggio - che oltre alla Mecca, proibita ai non musulmani, comprendono la vicina Medina dove è sepolto il Profeta - si svolgono nei primi 10 giorni del Dhul-Hijja, il 12.mo mese del calendario lunare islamico. L'Haj culminerà lunedì quando i pellegrini saliranno in massa sul monte Arafat, a circa 20 km dalla Mecca, dalla cui cima 14 secoli fa il Profeta pronunciò il suo ultimo sermone. (A.D.C.)

 

 

L’ARCIVESCOVO DI COLOMBO, OSWALD GOMIS, HA INDETTO PER DOMENICA PROSSIMA, UNA GIORNATA DI PREGHIERA NELLO SRI LANKA, IN FAVORE DELLA CONVIVENZA PACIFICA TRA I BUDDISTI E LA MINORANZA CRISTIANA,

DOPO LE VIOLENZE DEGLI ULTIMI TEMPI

 

COLOMBO. = Pregheranno in tutte le chiese con l’Adorazione Eucaristica e digiuneranno per chiedere a Dio il dono dell’armonia fra comunità religiose. I cattolici dello Sri Lanka, pur preoccupati per l’ondata di violenza che li ha colpiti negli ultimi tempi, non hanno perso le speranze di poter restaurare un clima di rispetto e di dialogo nei rapporti con la comunità buddista. Per questo motivo, l’arcivescovo di Colombo, Oswald Gomis, presidente dei vescovi locali, ha indetto una Giornata di preghiera e digiuno che si celebrerà domenica prossima nell’arcidiocesi di Colombo. “Non bisogna colpevolizzare l’intero mondo buddista per gli attacchi subiti dalle chiese cattoliche negli ultimi tempi - ha affermato alla Fides una fonte dell’agenzia vaticana - I diretti responsabili delle violenze restano ancora non identificati: chiediamo alle forze dell’ordine di svolgere indagini approfondite e tempestive”. La violenza, afferma la fonte di Fides, non fa parte del credo buddista, imperniato sulla filosofia della non violenza, che dunque non si concilia “con la sua natura, tradizione e dottrina”. La sera fra i 25 e il 26 gennaio scorsi, nel villaggio di Mathegoda, a est di Colombo, un gruppo di 20 estremisti ha dato alle fiamme la terza chiesa cattolica in pochi giorni. In Sri Lanka circa il 70 per cento della popolazione professa il buddismo. (A.D.C.)

 

 

UNA VENTINA DI SOLDATI DELL’ ESERCITO NEPALESE,

CONDANNATI PER VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI.

RESTANO INTANTO SANGUINOSI GLI SCONTRI ARMATI CON I MAOISTI

 

KATMANDU. =  Sono stati condannati a pene detentive o a misure disciplinari, ventidue soldati dell’Esercito reale nepalese. Sono accusati di reati relativi alla violazione dei diritti umani, commessi durante le operazioni militari contro la rivolta maoista. Secondo le accuse, formulate dopo la conclusione di un’inchiesta attuata dall’Unità per i diritti umani, le imputazioni rivolte ai soldati comprendono il sequestro di persona e atti di ribellione. Quindici di loro hanno subito una pena che va da due ai sette anni, mentre i rimanenti sette sono stati degradati o sospesi dalla carriera militare. Secondo le organizzazioni per i diritti umani in Nepal, da almeno due anni - da quando cioè le operazioni contro i maoisti sono passate dal comando della polizia a quello dell’esercito - si sono verificati crimini, abusi ed esecuzioni extragiudiziali. A riguardo, è stata istituita dall’esercito nepalese una commissione d’inchiesta con il compito di controllare accuratamente episodi di denuncia di ogni genere. L’esercito nepalese ha intanto fornito il bilancio sugli ultimi mesi di scontri con i maoisti, ripresi lo scorso agosto, dopo il fallimento dei negoziati di pace durati otto mesi. Sarebbero quasi 1200 i maoisti rimasti uccisi e 200 gli uomini delle forze di sicurezza caduti negli scontri. (F.C)

 

 

PUBBLICATO DALL’EURISPES IL RAPPORTO ANNUALE SULL’ITALIA:

LE STATISTICHE PARLANO DI UN PAESE SMARRITO E DIFFIDENTE

SOPRATTUTTO A LIVELLO ECONOMICO E IMPRENDITORIALE

- A cura di Stefano Leszczynski -

 

**********

ROMA. = Un'Italia smarrita, diffidente, alla ricerca di un'identità. E' quanto emerge dal secondo rapporto annuale dell'Eurispes, presentato oggi. Il rapporto sottolinea un disorientamento diffuso che ritiene sia frutto di un intreccio tra fattori politici, sociali e psicologici e che soprattutto risente di un clima generale fortemente conflittuale. Gli italiani sono, inoltre, sempre più pessimisti riguardo alle prospettive economiche del Paese e la maggior parte di loro non riesce a mettere da parte quasi nulla perché 'non ci sono più le risorse da destinare al risparmio'. Aumentano del 10% le famiglie a ''rischio serio'' di povertà e nel biennio 2001-2003, la perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni è stata pari al 19,7% per gli impiegati, al 16% per gli operai, al 15,4% per i dirigenti e al 13,3% per i quadri. Eurispes punta, quindi, il dito sulle imprese, poco competitive perché producono beni poco innovativi e a scarso contenuto tecnologico. Vanno, invece, a gonfie vele i proventi della mafia il cui giro d'affari, toccherà i 100 miliardi di euro, vale a dire il 9,5% del prodotto interno lordo. Grave anche la percezione che gli italiani hanno del fenomeno corruzione, per un gran numero di cittadini infatti Tangentopoli non sarebbe mai finita e, anzi, opererebbe a pieno regime. Dirigenti e funzionari della pubblica  amministrazione sono al primo posto, per gli italiani, tra le  persone maggiormente interessate alla corruzione. Dati al rialzo secondo l’Eurispes anche sul campo dell’immigrazione: sarebbero circa 800 mila gli immigrati extracomunitari clandestini attualmente presenti in Italia. Mentre nel complesso la presenza straniera in Italia ammonterebbe a 3.400.000, ossia il 6% della popolazione italiana.

**********

 

 

=======ooo=======

 

 

24 ORE NEL MONDO

30 gennaio 2004

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

 

E’ sempre più alta la tensione in Medio Oriente. E’ infatti scattata questa mattina la dura reazione del governo israeliano all’attentato avvenuto ieri a Gerusalemme e rivendicato da Hamas. E proprio sull’incursione delle truppe dello Stato ebraico a Betlemme, di cui è originario il poliziotto palestinese che si è fatto esplodere su un bus provocando la morte di 10 persone, ascoltiamo il nostro servizio:

 

**********

Veicoli blindati dell’esercito israeliano sono entrati questa mattina a Betlemme, città da cui le truppe di Israele si erano ritirate 7 mesi fa accogliendo la richiesta del governo palestinese di trasferire la responsabilità della sicurezza alle proprie forze armate. Unità scelte dello Stato ebraico sono giunte, senza incontrare resistenza, fino alla piazza della Mangiatoia, dislocandosi vicino alla Basilica della Natività. Intanto tre palestinesi sono rimasti uccisi, nella notte, durante scontri avvenuti ad Hebron e nella Striscia di Gaza. In Israele cresce l’indignazione per la mancata condanna, da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu, della strage perpetrata ieri a Gerusalemme. L’Algeria, unico Paese arabo attualmente rappresentato nell’organismo, ha infatti impedito la condanna dell’atto terroristico invocando la parallela denuncia dell’uccisione di otto attivisti palestinesi, avvenuta mercoledì scorso a Gaza, da parte di militari israeliani. Nell’ambito dello scambio di prigionieri tra israeliani ed hezbollah, si deve infine registrare la restituzione, avvenuta questa mattina, delle salme di 59 combattenti al movimento sciita libanese che ieri ha consegnato l’uomo di affari israeliano, Elhanan Tannenbaum, in cambio della liberazione di circa 400 detenuti, in gran parte palestinesi.

**********

 

Israele ritiene che la Corte internazionale di giustizia dell’Aja sia incompetente per quanto riguarda la costruzione del controverso muro a ridosso della linea di demarcazione con la Cisgiordania. E’ questa la posizione ufficiale, resa nota oggi, sulla delicata questione della barriera di sicurezza.

 

In Thailandia le autorità del Paese asiatico hanno reso noto, oggi, che sono stati individuati altri 4 casi di contagio umano della cosiddetta influenza dei polli: una persona, che aveva contratto il virus, è morta. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inoltre dichiarato che la soppressione indiscriminata dei polli affetti dall’influenza aviaria potrebbe provocare un aumento della diffusione dell’epidemia. Il governo cinese ha intanto confermato, stamani, l’esistenza di focolai dell’influenza e Indonesia e Pakistan hanno dato inizio all’eliminazione del pollame infetto. Il servizio di Maurizio Pascucci:

 

**********

L’Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito che il contagio degli uomini è per ora avvenuto solo attraverso il contatto con i volatili. Tuttavia se il virus mutasse rischierebbe di interessare milioni di persone. Rischio, questo, che diventa più preoccupante di giorno in giorno con l’aumentare del numero di persone infette. Ed ancora l’Organizzazione mondiale della sanità sta verificando le circostanze relative a due casi di contagio che sarebbero stati registrati in Cina a febbraio dello scorso anno. Tuttavia Pechino ha respinto con decisione le accuse. Senza citare il nome della pubblicazione, un funzionario degli esteri di Pechino, Young Ching Jo, ha definito non fondato l’articolo apparso sul “New Scientist”: “è privo di prove – ha detto – irrispettoso della scienza e perciò irresponsabile”. L’Organizzazione mondiale della sanità ha ammesso che al momento nulla suggerisce una relazione diretta tra i casi di un anno fa in Cina e l’attuale epidemia che interessa ormai dieci Paesi. Intanto la Cina ha vietato l’esportazione dei propri polli, mentre nella vicina India sono state interrotte le importazioni di pollame da qualsiasi Paese.

 

Maurizio Pascucci, per la Radio Vaticana.

**********

 

Nella Repubblica Domenicana è salito a otto morti il bilancio dei disordini avvenuti nel corso dello sciopero di 48 ore realizzato dall’opposizione contro la politica economica del governo del presidente dominicano, Hipolito Mejia.

 

Torna la violenza ai danni dei militari americani in Afghanistan. Sette soldati sono infatti rimasti uccisi ieri nel Sud del Paese nell’esplosione di un deposito clandestino di armi. Il servizio di Giada Aquilino:

 

*********

La missione era di normale routine: disinnescare alcune armi e neutralizzare esplosivi nascosti da guerriglieri vicini ai Taleban. Gli ordigni, depositati in un anfratto, sono però scoppiati, provocando - oltre alle sette vittime - anche quattro feriti e un disperso. L’esplosione si è verificata nei pressi di Ghazni, 150 km a Sud di Kabul, e sembra sia stata accidentale. Almeno questa è la versione fornita dal CentCom, il Comando Centrale statunitense di Tampa, in Florida. Proprio ieri erano circolate voci, secondo cui le truppe americane starebbero preparando una nuova offensiva in Afghanistan, da attuare alla fine dell’inverno, per catturare Osama Bin Laden. Di sicuro invece si sa che il Pentagono ha deciso di liberare tre ragazzini detenuti dal 2002 a Guantanamo, il penitenziario militare di Cuba dove gli Stati Uniti custodiscono circa 660 presunti terroristi di Al Qaeda e seguaci dei Taleban. L'annuncio della scarcerazione è arrivato all'indomani della decisione della Corte suprema Usa, che ha riconosciuto il diritto del Pentagono di tenere in isolamento totale i prigionieri di Guantanamo. Una condizione criticata dalle organizzazioni umanitarie internazionali e denunciata in particolare da Human Rights Watch.

**********

 

E anche in Iraq la guerriglia antiamericana continua a colpire con azioni giornaliere. Intanto a Washington la presidenza è tornata sul problema delle armi di distruzione di massa, il cui possesso da parte di Saddam Hussein è stato recentemente messo in dubbio. Ce ne parla Paolo Mastrolilli:

 

**********

La Casa Bianca è andata al contrattacco per sedare le polemiche suscitate dalla testimonianza al Senato dell’ex capo degli ispettori americani in Iraq, David Kay, ed evitare una inchiesta indipendente sul mancato ritrovamento delle armi di distruzione di massa. La consigliera per la sicurezza nazionale Rice ha ammesso che c’erano discrepanze tra le notizie di intelligence possedute prima della guerra e quello che è stato poi trovato. Ha accollato, però, la responsabilità alla segretezza con cui Saddam gestiva il suo governo ed ha aggiunto che l’indagine esterna non serve, perché la Cia sta conducendo una inchiesta interna non ancora terminata. Il Pentagono per fronteggiare la guerriglia ha deciso di aumentare di 30 mila uomini gli effettivi dell’esercito e il generale che lo comanda ha dichiarato che le truppe potrebbero restare in Iraq fino al 2006.

 

Da New York, per la Radio Vaticana, Paolo Mastrolilli.

**********

 

In Indonesia due frane in altrettanti villaggi dell’isola di Giava hanno sepolto 14 persone. Finora sono stati ritrovati tre corpi senza vita e i soccorritori sono al lavoro per cercare gli altri dispersi.

 

La Somalia guarda con maggior fiducia al suo futuro istituzionale e politico. Ieri è stata solennemente firmata nel palazzo presidenziale di Nairobi, in Kenya, l’intesa tra le fazioni somale che, nell’attesa, dovrebbe aprire la strada alla ricostruzione del devastato Paese africano dopo oltre 13 anni di guerra civile.

 

 

=======ooo=======