RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII  n. 28  - Testo della Trasmissione di mercoledì 28 gennaio 2004

 

Sommario                                                            

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Dio non è un remoto sovrano di un mondo dorato, ma vigilante presenza dalla parte del bene: così il Papa all’udienza generale

 

 Dare sicurezza ai poveri, proteggere la famiglia e difendere la vita: messaggio di Giovanni Paolo II per i 450 anni della città di San Paolo in Brasile

 

 Sarà presieduta dal Santo Padre la celebrazione per la festa della Presentazione del Signore il 2 febbraio.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Contro i genocidi la Santa Sede chiede di migliorare gli strumenti legali e rafforzare il ruolo delle organizzazioni internazionali: intervista con mons. Celestino Migliore

 

 Da domani a Madrid la prima Conferenza mondiale sulla comunicazione nell’ambito del turismo: con noi mons. Piero Monni

 

 Nota della Curia generalizia delle Brigidine in merito alle accuse rivolte alla Madre Superiora, Tekla Famiglietti

 

 Inaugurata ieri alla Camera dei deputati la Mostra “Memoria della Shoa”. Ai nostri microfoni Pierferdinando Casini e Riccardo Di Segni

 

Da Los Angeles le nomination per gli Oscar.

 

CHIESA E SOCIETA’:

I vescovi del Messico criticano duramente la decisione delle autorità sanitarie di legalizzare  la “pillola del giorno dopo”

 

Parte dall’Italia una maxi-operazione internazionale antidroga

 

Chiesa del Sudan per la ricostruzione civile del Paese

 

Meeting di Venezia su malattie dovue a scarsità igienica e malnutrizione

 

Avviato dagli Usa il rimpatrio di quasi 1700 brasiliani

 

24 ORE NEL MONDO:

Medio Oriente: 13 palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza. Da oggi in Terra Santa l’arcivescovo di Canterbury

 

 Oggi a Londra l’atteso rapporto sul caso David Kelly

 

 Primarie negli Stati Uniti: vince ancora, nel New Hampshire, il democratico John Kerry che diventa l’avversario più accreditato di Bush per la corsa alla Casa Bianca

 

 Esperti riuniti a Bangkok per l’influenza aviaria.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

28 gennaio 2004

 

 

DIO NON E’ UN REMOTO SOVRANO DI UN MONDO DORATO

MA E’ VIGILANTE PRESENZA SCHIERATA

DALLA PARTE DEL BENE E DELLA GIUSTIZIA:

COSI’ IL PAPA STAMANE ALL’UDIENZA GENERALE

 

L’uomo esposto all’agire del male è l’immagine offerta dal Salmo 10 che il Papa ha scelto per la catechesi di questa mattina, all’udienza generale nell’Aula Paolo VI. E’ quanto l’uomo sperimenta nel quotidiano, ha affermato Giovanni Paolo II per poi spiegare quale “orizzonte di luce e di pace” potrà contemplare il giusto che si abbandona con “serena fiducia nel Dio che libera dal male”. Il servizio di Fausta Speranza:

 

**********

“Il Signore si schiera a fianco di colui che desidera la giustizia e la cerca”. E’ la certezza ribadita dal Papa anche con altre parole:

 

“Il Signore  non è un remoto sovrano, chiuso nel suo mondo dorato, ma una vigilante Presenza schierata dalla parte del bene e della giustizia”.

   

Queste affermazioni vengono incontro al fedele che - ha spiegato il Santo Padre - “si sente solo e impotente di fronte all’irruzione del male”. Ecco che il Salmo 10 aiuta a ripercorrere le tappe della comprensibile dimensione umana. Lo fa sostanzialmente con due scene: la prima racconta l’esperienza dell’uomo giusto che “di fronte all’apparente trionfo dell’empio” prova “una sorta di scoraggiamento” . E’ “il giorno dell’oscurità e della prova” in cui la “radice di ogni fiducia e la sorgente di ogni speranza” è riposta in questa certezza: “Giusto è il Signore. Ama le cose giuste”. Il Papa si è soffermato, in particolare, sull’immagine “dell’occhio divino la cui pupilla è fissa e attenta alle nostre azioni”, definendola “suggestiva e consolante”. E c’è poi la seconda scena in cui si mettono in evidenza i simboli del “giudizio di Dio che fa giustizia sulla terra”, che “purifica la storia condannando il male”: “brace, fuoco e zolfo che il Signore farà piovere sugli empi”. Ma non è questa la vera conclusione del Salmo, ha sottolineato il Papa. Non è “questo tragico quadro di punizione e di condanna” quello che resta al giusto ma, piuttosto, l’esperienza di “comunione gioiosa”. “Gli uomini retti vedranno il suo volto”: è la frase del Salmo ricordata da Giovanni Paolo II per sottolineare che “il  Signore è giudice giusto ma, soprattutto, liberatore misericordioso”.

**********

 

 

ALTRE UDIENZE, RINUNCE E NOMINE

 

Giovanni Paolo II ha ricevuto oggi in udienza anche il cardinale vicario Camillo Ruini e presidente della Conferenza episcopale italiana.

 

Il Santo Padre ha inoltre accettato stamane, per raggiunti limiti di età, le rinunce in Brasile al governo pastorale: dell’arcidiocesi di Brasilia, presentata dal cardinale José Freire Falcão, nominando alla stessa carica mons. João Braz de Aviz, finora arcivescovo di Maringá; dell’arcidiocesi di Aparecida presentata dal cardinale Aloísio Lorscheider, nominando allo stesso incarico mons. Raymundo Damasceno Assis, finora vescovo titolare di Novapietra e Ausiliare di Brasília; dell’arcidiocesi di Belo Horizonte dal cardinale Serafim Fernandes de Araújo, nominando mons. Walmor Oliveira de Azevedo, finora vescovo titolare di Caliabria e ausiliare di São Salvador da Bahia.

 

 

OCCORRE DARE SICUREZZA AI POVERI, PROTEGGERE LA FAMIGLIA

E DIFENDERE LA VITA, IN OGNI SUA FASE: COSI’ GIOVANNI PAOLO II NEL MESSAGGIO

PER IL 450.MO ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA CITTA’ DI SAN PAOLO

- A cura di Barbara Castelli -

 

Cosciente del “profondo impegno teso a promuovere l’unità del genere umano”, “desidero congratularmi con tutti quanti voi, dall’ultimo bracciante fino alle più alte cariche dello Stato, per le energie profuse nel mantenere sempre vivo lo spirito indomito che ha accompagnato la storia del Brasile”. Con queste parole Giovanni Paolo II si rivolge in un messaggio al cardinale Claudio Hummes, arcivescovo di San Paolo, in occasione del 450.mo anniversario di fondazione della capitale latinoamericana.

 

Tra tutti i frutti di questa lunga avventura, iniziata il 25 gennaio 1554 ad opera dei gesuiti José Anchieta e Manoel da Nóbrega, il Papa ricorda “la promozione del bene comune di tutti i segmenti della società”. San Paolo, “amalgama di razze e culture”, rappresenta, dunque, ai nostri giorni un modello per tutto il Paese, un modello fondato sulla comprensione, la solidarietà, la giustizia e la pace.

 

Nel Messaggio trovano spazio riconoscimenti per il passato e speranze per il futuro. E’ fondamentale conclude, il Pontefice, “tendere una mano ai poveri e agli emarginati con una giusta distribuzione della ricchezza; difendere l’istituzione della famiglia e la vita, dal suo concepimento fino alla fine; accogliere gli immigrati e favorire una giusta ripartizione del lavoro; ed, ancora, stimolare sempre più l’insegnamento, pubblico e privato, per tutti gli strati della società”.

 

 

PRESIEDUTA DAL PAPA LA SOLENNE CELEBRAZIONE

PER LA FESTA DELLA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE IL PROSSIMO 2 FEBBRAIO, GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA

- A cura di Alessandro De Carolis -

 

Sarà Giovanni Paolo II a presiedere, il prossimo 2 febbraio nella basilica di San Pietro alle 17.30, la celebrazione per la Festa della Presentazione del Signore, nella Giornata della vita consacrata. Il Papa presiederà la liturgia della Parola e benedirà le candele, oltre a prendere parte alla processione iniziale. Al termine dell’omelia, guiderà il ringraziamento a Dio per il dono della vita consacrata e impartirà la benedizione apostolica al termine della Santa Messa.

 

La liturgia eucaristica sarà presieduta dal prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, il cardinale Eduardo Martínez Somalo. Con lui, concelebreranno i membri del dicastero pontificio e i sacerdoti appartenenti al Consiglio direttivo dell'Unione superiori generali.

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Apre la prima pagina l'Iraq, dove nelle ultime ore si sono registrati altri attacchi ed agguati che hanno provocato nuove vittime.

 

Nelle vaticane, la catechesi e la cronaca dell'udienza generale.

Una pagina ad un mese dal barbaro assassinio dell'Arcivescovo Courtney, Nunzio Apostolico in Burundi: un articolo di Gabriele Nicolò ed il ricordo di Achille Nsabimana, della Congregazione degli Apostoli del Buon Pastore.

 

Nelle estere, Medio Oriente: tredici palestinesi uccisi da soldati israeliani durante un'incursione dell'esercito a Gaza; l'Egitto presenterà all'Aja un memorandum contro il "muro".

 

Nella pagina culturale, un articolo di Pietro Borzomati sulla figura di Don Domenico Farias (1927-2002), cui la rivista "La Chiesa nel tempo" ha dedicato un numero unico.

 

Nelle pagine italiane, in primo piano la verifica nel Cdl: "un inizio difficile". Si parla di rimpasto e di collegialità.

 

 

 

 

 

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

28 gennaio 2004

 

 

 

CONTRO IL GENOCIDIO, COSTANTE MINACCIA PER L’UMANITA’,

LA SANTA SEDE CHIEDE DI MIGLIORARE GLI STRUMENTI LEGALI ESISTENTI

E RAFFORZARE IL RUOLO CENTRALE DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI:

COSI’ IERI MONS. CELESTINO MIGLIORE,

ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEI GENOCIDI

- A cura di Barbara Castelli -

 

Oltre 40 aree nel mondo sono a rischio genocidio. E’ la denuncia lanciata ieri a Stoccolma, in Svezia, dal professor Yehuda Bauer, ex direttore dell’Istituto internazionale di studi sull’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme, dal palco della Conferenza internazionale per la prevenzione dei genocidi. Secondo uno studio americano, realizzato sulla base delle precedenti esperienze di stermini di massa, Sudan, Burundi, Rwanda e Repubblica democratica del Congo sono oggi i Paesi maggiormente a rischio. Nel suo intervento, inoltre, Bauer ha sintetizzato due principali segnali d’allarme: le minacce di genocidio contro interi gruppi etnici, e il diffondersi di ideologie, come il nazional-socialismo, il comunismo sovietico e l’Islam radicale.

 

Tra i 60 governi e organizzazioni internazionali presenti a Stoccolma, anche la delegazione della Santa Sede, guidata da mons. Celestino Migliore, osservatore permanente all’ONU. Nel corso del suo intervento, il presule ha invitato tutti a “migliorare gli strumenti legali esistenti”, a “rafforzare il ruolo centrale delle organizzazioni internazionali, regionali e sub-regionali” e a impegnarsi “nella vigilanza e nell’educazione”. Ma come opera la Santa Sede nella prevenzione dei genocidi? Emanuela Campanile lo ha chiesto proprio a mons. Celestino Migliore. 

 

**********

La Santa Sede in questo ambito appoggia tutte le misure legislative e internazionali sul tema, a partire dalla Convenzione del ‘48 contro il genocidio, fino allo Statuto di Roma sulla Corte penale internazionale del 1998, alla cui redazione la Santa Sede ha partecipato molto attivamente. Riteniamo, inoltre, fondamentale che si metta in pratica concretamente tutto quel bagaglio di legislazione internazionale di cui disponiamo. Anche in questo lavoro di implementazione la Santa Sede è attiva nel dare il proprio contributo.

**********

 

“La prevenzione e la punizione degli autori di atrocità, come genocidio, assassinii di massa e crimini contro l’umanità – ha sottolineato invece stamani il rappresentante del Brasile, l’ambasciatore Elim Dutra – rappresentano una priorità dell’agenda mondiale”. La tre giorni di Stoccolma, in Svezia, si concluderà oggi con l’approvazione di un documento finale.

 

 

DA DOMANI A MADRID LA PRIMA CONFERENZA MONDIALE

SULLA COMUNICAZIONE NELL’AMBITO DEL TURISMO

- Intervista a mons. Piero Monni -

 

Comunicazione e turismo. Da domani a Madrid per la prima volta rappresentanti di tutto il mondo del settore pubblico e privato insieme ad esponenti dei media discuteranno per due giorni su come rendere efficace la comunicazione in ambito turistico, uno dei più importanti comparti dell’economia mondiale. La Conferenza,  promossa dall’Organizzazione mondiale del turismo (Omt), con il sostegno del Ministero dell’Economia spagnolo e della Cnn, presenta un programma ricco di argomenti di attualità, come la comunicazione in tempo di crisi, dopo gli attacchi terroristici a località turistiche, la guerra in Iraq e l’epidemia di polmonite atipica, ed ora il virus aviario; si parlerà poi del ruolo delle comunicazioni per il rispetto del Codice etico mondiale per il turismo e si affronteranno temi nuovi come il mercato in espansione del turismo on line e scottanti come il turismo sessuale. Su questi particolari aspetti Roberta Gisotti ha intervistato mons. Piero Monni, osservatore permanente della Santa Sede, presso l’Organizzazione mondiale del turismo.

 

**********

D. – Di che cosa deve tenere conto una comunicazione corretta in ambito turistico?

 

R. – Oggi, partiamo dal concetto che l’informazione – specialmente online – offre al turista tante novità: si vede la località, si vede l’albergo, si vede anche il cibo che si potrà consumare, si vedono le persone. Quando si affronta, quindi, un viaggio turistico si sa già quello che si deve affrontare, per cui se l’informazione è corretta la meta turistica diventa non soltanto più appetibile ma diventa più sicura. In certi Pase, purtroppo, si verificano talvolta situazioni drammatiche, perché non è presente né una adeguata protezione politica, giuridica, sanitaria ma non è presente neppure un rapporto diplomatico e quindi il turista si trova in balia di se stesso e spesso si trova in situazione veramente molto difficili.

 

D. – Si decanta molto la libertà su Internet, la libertà di comunicare, ma questa libertà forse non può essere sempre e comunque illimitata, perché può nascondere molti rischi ed anche possibilità di truffe o di speculazioni delittuose?

 

R. – Su Internet il turismo ha un grande campo di pubblicità. Naturalmente Internet, in campo turistico, deve essere utilizzato con grande prudenza perché potrebbe diventare – come diventa spesso – uno strumento per il turismo sessuale, specialmente per quanto riguarda il criminale rapporto che si chiama pedofilia.

 

D. – Da questa Conferenza ci si aspettano anche dei passi per contrastare maggiormente il turismo sessuale?

 

R. – E da anni stiamo combattendo, affinché il turismo sessuale venga ridimensionato e soprattutto …

 

D. – venga perseguito…

 

R. – Sì, perseguito. Alcuni Paesi hanno omologato le leggi, che ormai sono presenti sia nell’Unione Europea che in molti altri Paesi. Il turismo sessuale è una piaga che disonora la nostra società moderna.

 

D. – Sappiamo bene che il turismo è una grande opportunità che può essere offerta ai Paesi più poveri per emancipare le loro economie?

 

R. – Certamente è un grande aiuto per i Paesi terzi. Sappiamo che molti Stati vivono soltanto del turismo. Basterebbe pensare a quello che succede nei Caraibi, nelle Baleari e in certi Paesi del Medio ed Estremo Oriente. Purtroppo, e mi ricollego alla domanda precedente, proprio per avere questo budget pubblicitario e finanziario molti Paesi chiudono un occhio e tollerano il turismo sessuale. Purtroppo questo turismo sessuale è fonte di benessere per le grandi mafie internazionali, dalla triade alla jakuza giapponese. La triade cinese, ad esempio, organizza molto bene i suoi affari ed esporta bambini negli Stati Uniti ed anche in Italia. Questo commercio del turismo sessuale comporta miliardi di dollari, anche a Wall Street il turismo sessuale viene valutato in borsa e purtroppo questo crea una situazione di criminalità nascosta nella quale convergono anche persone di potere.

**********

 

 

NOTA DELLA CURIA GENERALIZIA DELLE BRIGIDINE IN MERITO

ALLE ACCUSE RIVOLTE ALLA MADRE SUPERIORA, TEKLA FAMIGLIETTI, 

APPARSE OGGI SULLA STAMPA ITALIANA,

- A cura di Fausta Speranza -

 

 

Stupore ha suscitato in Italia  la notizia delle accuse a Madre Tekla Famiglietti, abbadessa delle Brigidine. “Avendo appreso con profondo dolore le infamanti menzogne, esprimiamo la nostra solidarietà”. E’ quanto si legge nella nota della Curia Generalizia delle Brigidine, pubblicata oggi dopo le notizie di agenzia e di stampa che riferiscono che per madre Tekla, 66 anni, da 24 superiora, è stato chiesto dal Procuratore della Repubblica il rinvio a giudizio, perché accusata da sei novizie indiane di maltrattamenti.

 

La vicenda è iniziata un anno fa quando si sono allontanate tra le polemiche dal convento dell’Abbazia di Farfa, nei pressi di Rieti. “Smentiamo in tutta verità all’unanimità e con profonda convinzione tutte le notizie riportate”, in particolare, da un articolo sul Messaggero intitolato “Suore schiave, indagata la badessa”: lo scrivono le Brigidine nel comunicato, confermando un “trattamento affettuoso e materno, religioso e umano” per tutte le sorelle. Sottolineando che la maggioranza delle Superiore della Congregazione nel mondo sono proprio indiane, le Brigidine definiscono infamante e falsa l’espressione “schiavizzazione di sorelle extracomunitarie”, riportata nell’articolo. Alla Madre Tekla esprimono il riconoscimento per il servizio svolto “con grande maternità, profonda saggezza, enormi sacrifici”. Resta da dire che il Capitolo Generale e la Madre Abbadessa si riservano di adempiere le azioni legali a “tutela della verità e dell’onorabilità della Chiesa e dell’Ordine”.

 

 

INAUGURATA IERI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

LA MOSTRA “MEMORIA DELLA SHOA”

- Ai nostri microfoni Pierferdinando Casini e Riccardo Di Segni -

 

         “Niente è più nobile della  memoria per bloccare l'odio tra le genti”: è quanto ha affermato Elie Wiesel, premio Nobel per la Pace sopravvissuto al lager  nazista di Auschwitz, che ha assistito alla partita della Memoria che ha chiuso la giornata voluta per mantenere vivo il ricordo dell'Olocausto. Allo Stadio Olimpico di Roma, ieri sera, erano sei le candele accese per ricordare i 6 milioni di ebrei uccisi durante la Shoah.  Ma sono state tante le iniziative e le testimonianze, tra cui la mostra “Memoria della Shoah”, a cura di Gianfranco Moscati, che è stata inaugurata ieri pomeriggio alla Camera dei Deputati alla presenza del presidente Pierferdinando Casini, dell’ambasciatore di Israele Ehud Gol, del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, del Consigliere dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Dario Tedeschi. Il servizio di A.V.:

 

**********

Trasmettere il peso della storia ai propri figli, per formare una matura coscienza civile. Prima dell’inaugurazione ufficiale, è una visita familiare del Presidente della Camera Casini, a porte chiuse, a darci il senso della mostra documentaria sulla Shoah, quel soffermarsi stupito di occhi infantili su foto di coetanei scheletriti, sui loro disegni fantastici liberati dai campi dove essi invece avrebbero trovato la morte. Ascoltiamo le sue prime impressioni:

 

“L’importanza di trasmettere ai giovani, ai nostri figli, in particolare ciascuno ai propri, far capire che l’umanità è capace di atti di generosità molto grandi, ma anche di atti terribili. E credo che gli abissi in cui siamo sprofondati con le leggi razziali testimoniano che anche noi dobbiamo farci carico per quella parte di responsabilità nazionale che abbiamo, di un cammino che non sempre è stato costellato di virtù, ma anche di orrori”.

 

La collezione di Moscati ha il sapore di una narrazione privata: cartoline di deportati, ritagli di giornale, il diario di una sopravvissuta, il grato ricordo dei Giusti. In questa direzione anche la testimonianza del ruolo svolto dalla Chiesa. La mostra segue un percorso storico: dalla prima pagina del Messaggero, l’11 novembre 1938, che annuncia la promulgazione delle leggi razziali, al decreto del governo alleato del 20 gennaio 1944, che reintegra nei diritti civili e politici gli ebrei. Il rabbino Riccardo Di Segni:

 

“Quello che bisogna fare in questi ricordi è appunto riportare dalla statistica al caso personale, e quando c’è il caso personale – qua sono milioni di casi personali – ci si rende conto dell’enormità della tragedia. Quindi, la memoria di ogni famiglia è una delle chiavi per costruire una società migliore”.

**********

 

 

DA LOS ANGELES LE NOMINATION  DEGLI OSCAR 2004,

CHE SARANNO ASSEGNATI IL 29 FEBBRAIO

- Il servizio di Enzo Natta -

 

**********

Per il 2004 la sfida si concentra nel super confronto tra “Il Ritorno del re”, terzo episodio de “Il Signore degli anelli” e “Master and Commander”, film accomunati non soltanto dall’identica matrice epica e avventurosa, dalla magniloquenza di prestigiosi effetti speciali, ma soprattutto da registi e interpreti arrivati ad Hollywood da Paesi lontani: dall’Australia e dalla Nuova Zelanda.

 

Ma tra il bagno di nomination e le grancasse pubblicitarie che contribuiscono a gonfiare le vele di questi due colossi, di ottime chance godono anche “Mystic River” di Clint Eastwood e “Lost in translation” di Sofia Coppola. Il primo, capace di fondere i meccanismi del thriller con il dramma di coscienza. Il secondo, in grado di fornire risvolti esistenziali e problematici agli inariditi schemi della commedia. Sul nome di Sofia Coppola si concentrano le maggiori attese dell’edizione 2004. Nella storia del cinema, infatti, dopo Lina Wertmüller per “Pasqualino sette bellezze” e Jane Campion per “Lezioni di piano”, Sofia Coppola è la terza donna a conquistare una nomination per la regia. Per il miglior film straniero sono candidati “Le invasioni barbariche”, “Evil”, “Twilight Samurai”, “Tween Sisters” e “Zelary”. Inutile cercare il titolo di un film italiano nelle formazioni appena annunciate. “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores non ce l’ha fatta.

 

Per la Radio Vaticana, Enzo Natta.

**********

 

 

 

 

=======ooo=======

 

 

 

 

 

CHIESA E SOCIETA’

28 gennaio 2004

 

 

I VESCOVI DEL MESSICO CRITICANO DURAMENTE

LA DECISIONE DELLA AUTORITA’ SANITARIE DI PERMETTERE

L’USO DELLA “PILLOLA DEL GIORNO DOPO” IN QUALITA’ DI CONTRACCETTIVO.

“E’ UN FARMACO ABORTIVO”, RIBADISCONO I PRESULI

 

CITTA’ DEL MESSICO. = No all’uso della “pillola del giorno dopo”. La Chiesa messicana, per bocca del presidente della Conferenza episcopale locale, il cardinale José Guadalupe Martin Rabago, ha fermamente invitato le autorità sanitarie del Paese a sospendere l’autorizzazione al ricorso al farmaco approvata dal Ministero della Sanità lo scorso 23 gennaio. Il porporato, arcivescovo di Città del Messico, ha criticato l’emendamento che considera la pillola del giorno dopo un metodo contraccettivo. “Anche se lo definiscono in questi termini - ha detto - se causa l’aborto, si può parlare solo di omicidio. Non si può uccidere così un innocente”. “Attraverso questa decisione le autorità hanno manifestato tutto il loro disprezzo nei confronti della vita dei più vulnerabili”, ha fatto eco padre Joerge Palencia, responsabile della Pastorale della salute, che all’indomani del varo della normativa, ha convocato una conferenza stampa congiunta con l’Associazione dei Medici cattolici dell’arcidiocesi e con Pro vita. “Non si è minimamente tenuto conto – ha aggiunto - che la maggioranza del Paese è cattolica. Sarà quindi l’opinione pubblica a far compiere un passo indietro al governo locale”. Il sacerdote ha annunciato una serie di campagne informative nelle scuole e nelle parrocchie: “Non è escluso che la pillola del giorno dopo figuri tra i temi che tratteremo in Quaresima”. Inoltre, la Conferenza episcopale messicana ha reso noto che le donne che faranno uso della pillola abortiva “del giorno dopo” non potranno ricevere la Comunione. (A.D.C.)

 

 

DISARMO GENERALE E RINASCITA MORALE AD OGNI LIVELLO:

QUESTE LE INDICAZIONI DELLA CHIESA DEL SUDAN, CHE INTENDE COLLABORARE

CON LO STATO ALLA RICOSTRUZIONE CIVILE DEL PAESE

 

NAIROBI. = La Chiesa sudanese ha intenzione di partecipare attivamente al processo di pace in corso nel Paese africano, dando voce alla società civile e collaborando alla ricostruzione della nazione. È il messaggio contenuto nella Lettera pastorale elaborata dalla Conferenza episcopale sudanese in un recente incontro straordinario sulla pace, svoltosi nella città keniota di Nairobi. Diffuso in queste ore dal vescovo di Rumbek, il comboniano Cesare Mazzolari, il documento – riferisce la Misna - si apre affermando che “la pace sembra aver trovato casa in questa terra”, aggiungendo però che si tratta di un concetto “prezioso e fragile ad un tempo, che necessita di essere accolto, mantenuto e rafforzato”. Ricordando l’umanità martoriata dal ventennale conflitto tra governativi ed ‘Esercito di liberazione popolare del Sudan’ (Spla) nel sud del Paese, e sottolineando l’importanza di quattro elementi - “libertà, amore, verità, giustizia” - la comunità ecclesiastica chiede di giocare un ruolo attivo nel dopoguerra sudanese. “Chiesa, Stato e tutte le persone di buona volontà - si legge nel testo - devono unirsi per porre fine a illegalità, criminalità e anarchia se vogliamo che la pace perduri in Sudan”. Per garantire ordine e sicurezza, i presuli suggeriscono il “disarmo di tutto il personale non militare”, “misure di prevenzione del crimine”, comportamenti morali corretti da parte dell’intera popolazione ed eventuali concessione di amnistie esclusivamente “nel rispetto di coloro che hanno subito ingiustizie”. I vescovi riuniti a Nairobi sostengono inoltre che la Chiesa “intende partecipare con lo Stato alla formulazione, nello spirito e nella lettera, della nuova Costituzione e al rinnovamento del sistema legale”. (A.D.C.)

 

 

LE MALATTIE DOVUTE A SCARSITA’ IGIENICA E MALNUTRIZIONE

UCCIDONO OGNI ANNO DIECI MILIONI DI BAMBINI.

IL DATO RESO NOTO AL MEETING DI VENEZIA DEDICATO AL TEMA.

L’OBIETTIVO DEGLI ESPERTI E’ QUELLO DI DIMEZZARE I DECESSI ENTRO IL 2015

 

VENEZIA. = Ogni anno muoiono nel mondo circa dieci milioni di bambini, 30 mila al giorno, uccisi dalla polmonite - che da sola causa due milioni di decessi sotto i 5 anni - ma anche da diarrea, malaria, malnutrizione, morbillo e aids. E' uno dei temi in discussione nel meeting internazionale che si conclude oggi a Venezia, dal titolo “Salute dell'infanzia: dalla conoscenza all'azione”, organizzato dalla Banca Mondiale, dall’Agenzia dell’Onu che si occupa della lotta alla povertà nel Terzo Mondo e dalla Regione Veneto. L'obiettivo della comunità internazionale è quello di portare entro il 2015 il numero dei decessi sotto la soglia dei sei milioni, attraverso un approccio integrato, già sperimentato con successo in un centinaio di Paesi. Nella sola Africa subsahariana - ha ricordato Jim Tullock, responsabile dell'Oms per il settore asiatico - ogni anno muoiono 3 milioni e mezzo di bambini. “Con l'avvento dell'Aids - ha aggiunto - la percentuale di mortalità è raddoppiata nei bimbi al di sotto dei 5 anni”. Sei Paesi nel mondo, da soli, hanno il non invidiabile primato del 50% della mortalità al di sotto di questa soglia d'età: India, Nigeria, Cina, Pakistan, Congo ed Etiopia. ''In quest'ultimo Paese - ha ricordato Flavia Bustreo, l'esperta veneta che coordina le attività del programma Child Survival della Banca Mondiale - ogni anno si spende un dollaro e mezzo per persona a favore del settore sanitario”. Durante i lavori del meeting si è discusso di integrazione delle strategie di promozione dell'allattamento al seno, della copertura vaccinale nell'infanzia, del controllo delle malattie infettive, dell'integrazione nella dieta della vitamina A e della diffusione delle norme di igiene e di sanificazione dell'acqua con quelle di riduzione della povertà. (A.D.C.)

 

 

AVVIATO DA OGGI, DALLE AUTORITA’ STATUNITENSI, IL RIMPATRIO DI QUASI

1.700 BRASILIANI ARRESTATI NELL’ULTIMO ANNO PERCHE’

 PRIVI DI DOCUMENTI D’IMMIGRAZIONE

 

BELO HORIZONTE. = Un rientro turbolento quello dei quasi 1.700 brasiliani a Belo Horizonte, in Brasile, che saranno rimpatriati oggi e nei prossimi giorni, dalle autorità statunitensi perché sprovvisti dei documenti d’immigrazione. A riguardo si è verificato, il primo accordo tra i due Paesi, dopo lunghe e laboriose trattative che hanno visto il Brasile non disposto a tollerare eventuali trattamenti umilianti nei confronti dei suoi cittadini, che si sono macchiati di un reato amministrativo come l’immigrazione illegale. Il dialogo tra i rispettivi negoziatori si è definitivamente concluso solo dopo che gli Stati Uniti hanno accettato di non far indossare agli immigrati, né  le uniformi carcerarie né le manette ai polsi. E’ stato anche confermato dal ministero della Giustizia di Brasilia che i rimpatriati viaggeranno in compagnia di quattro parlamentari brasiliani che si sono messi a disposizione per l’occasione. Al loro arrivo, in dogana, non saranno fermati dalla Polizia ma potranno lasciare liberamente l’aeroporto. Un portavoce del governo di Brasilia ha affermato che “Diverse  autorità dei ministeri della Giustizia e degli Esteri, oltre alla Polizia federale, offriranno la migliore accoglienza possibile e si adopereranno per risolvere i problemi doganali”. (F.C.)

 

 

E’ PARTITA DALL’ITALIA UNA MAXI OPERAZIONE INTERNAZIONALE ANTIDROGA.

 SONO STATE ARRESTATE 180 PERSONE E SONO STATI 

SEQUESTRATI MIGLIAIA DI CHILI DI COCAINA.

 

ROMA. = La maxi operazione dei Carabinieri del Raggruppamento operativo speciale  ( Ros), al lavoro dall’alba contro uno dei più grossi traffici di droga di questi ultimi anni, ha portato all’arresto di 140 persone in Italia, una quarantina in Colombia e al sequestro di migliaia di chili di cocaina. L’operazione denominata “Decollo”, ha schierato in campo un migliaio di militari dell’Arma, in collaborazione con la Direzione centrale dei servizi antidroga e le forze di polizia di Colombia, Venezuela, Spagna, Olanda, Francia e Australia. L’accusa è per associazione finalizzata al narcotraffico, estorsione, usura, riciclaggio e altri reati. Le indagini, da più di due anni in corso, sul traffico internazionale di droga, hanno  rivelato una rete di collaborazione, che veniva gestito tra America, Australia ed Europa dai colombiani e dalle più importanti famiglie della ‘ndrangheta calabrese. (F.C.)

 

 

 

 

=======ooo=======

 

 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

24 ORE NEL MONDO

28 gennaio 2004

- A cura di Salvatore Sabatino -

 

Ennesima giornata di sangue in Medio Oriente. Violenti scontri alla periferia di Gaza hanno causato la morte di almeno tredici palestinesi. Un gruppo di persone si è opposta all’ingresso del contingente dell’esercito ebraico. Ne è nato un violento conflitto a fuoco con i soldati. La notizia è stata riferita dalla radio militare israeliana. Intanto in questo clima di tensione è iniziata la visita in Terra Santa dell’arcivescovo di Canterbury, dottor Rowan Williams. La cronaca della giornata da Graziano Motta:

 

*********

La gravità dello scontro armato odierno consiste nel fatto che ad attaccare, prima, da distanza ravvicinata dei mezzi blindati israeliani a presidio dell’insediamento di coloni di Netzarim, poi, a reagire al tentativo di soldati di neutralizzare una cellula di combattenti della Jihad islamica nel vicino quartiere di Gaza città, sono stati dei guerriglieri addestrati nell’impiego di armi evolute e ad una tattica di vera battaglia che non ha tenuto conto del terreno in cui si svolgeva, cioè in una zona popolata e in mezzo a civili. Segno, questo, che la rivolta è entrata in una fase destinata ad essere sempre più cruenta. La colpa per l’Autorità Palestinese è addossata ai soldati israeliani. In queste condizioni le prospettive di riattivare il processo di pace si fanno sempre più incerte.

 

Ieri, per convincere i palestinesi a stabilire una tregua nella guerriglia e negli attentati terroristici, si è recato a Ramallah un consigliere del presidente egiziano Mubarak; oggi vi è invece giunto John Wolf, inviato del presidente Bush, che avrà anche colloqui con il primo ministro Sharon ad un anno proprio dalla sua vittoria elettorale e di attività di governo. Altro tentativo di promuovere la pace fra israeliani e palestinesi viene compiuto dal nuovo capo della Chiesa anglicana, l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, che ha cominciato oggi una visita di cinque giorni a Gerusalemme.

 

Per la Radio Vaticana, Graziano Motta.

*********

 

Estremamente drammatica la situazione anche in Iraq. Ai sei militari statunitensi rimasti uccisi ieri in due attacchi della guerriglia nei dintorni di Baghdad, bisogna aggiungere le tre vittime causate da una potente esplosione che stamani ha devastato un hotel e un posto di polizia al centro della capitale Baghdad. Ad esplodere un’ambulanza guidata da un kamikaze. Probabile obiettivo era il ministro del lavoro iracheno Sami Azara Al-Majun, che risiedeva nell’albergo. Il politico è comunque rimasto incolume.

 

Intanto sul preannunciato arrivo in Iraq di un gruppo di esperti Onu, con il compito di verificare la possibilità di svolgere elezioni prima della transizione del potere agli iracheni, prevista per il 30 giugno, è intervenuto il nunzio apostolico in Iraq, Mons. Fernando Filoni. Le Nazioni Unite nel Paese mediorientale– ha riferito in un’intervista rilasciata all’agenzia missionaria Asia News - “potrebbero avere un  ruolo di garante tra le posizioni locali e l'amministrazione anglo-americana, quella che viene definita di occupazione; potrebbe fungere da intermediario – ha poi aggiunto mons. Filoni - come in un certo senso faceva  Vieira de Mello, prima di essere ucciso”.

 

La fase più difficile della carriera politica di Tony Blair è iniziata ieri con la sofferta vittoria alla Camera dei Comuni sull’aumento delle tasse universitarie chiesto dal premier britannico, ma il vero banco di prova per Downing Street è arrivato oggi, con il rapporto della Commissione Hutton sul sospetto suicidio di David Kelly, consulente del governo di Londra per la guerra in Iraq. Ci colleghiamo in diretta con la capitale britannica, dove troviamo Sagida Syed:

 

**********

Lord Hutton ha iniziato da poco a leggere il Rapporto della Commissione parlamentare, da lui presieduta, sulla morte dello scienziato David Kelly. Alcuni punti del suo Rapporto sono già stati anticipati questa mattina dal tabloid britannico “Sun”, che ha pubblicato indiscrezioni provenienti da una fonte che è stata dichiarata attendibile. Tony Blair viene completamente scagionato da qualsiasi comportamento disonorevole o sotterfugio che avrebbe potuto dare impulso alla morte dello scienziato. Con il premier britannico sono stati assolti anche gli altri membri del Gabinetto coinvolti nella vicenda.

 

Nessun complotto anche per quanto riguarda il consulente per la comunicazione Campbell, accusato di aver ordito un linciaggio mediatico del dottor Kelly, che in conseguenza di ciò aveva rassegnato le proprie dimissioni. Il ministro della Difesa, Geoff Hoon, accusato di aver dato Kelly in pasto alla stampa, se la cava con lievi critiche per non aver avvisato in tempo lo scienziato che il suo nome era stata diffuso. Tutto sommato nulla in paragone alle critiche del Rapporto nei confronti di Kelly che, in quanto consulente dei Servizi Militari, non avrebbe dovuto discutere le proprie competenze con un giornalista del servizio pubblico. Quanto ad Andrew Gilligan, il giornalista della Bbc, è stato duramente criticato per non aver corroborato le sue informazione con il ministero della Difesa.

 

Dura anche l’accusa lanciata contro il direttore generale di Bbc che - ancora secondo le indiscrezioni del “Sun” – avrebbe intaccato la buona reputazione del servizio pubblico.

 

Da Londra, Sagida Syed, per la Radio Vaticana.

**********

 

A distanza di sole 24 ore dall'attacco suicida che ieri a Kabul ha ucciso un soldato canadese e un civile afgano, un altro attentato compiuto da kamikaze ha colpito oggi il contingente britannico dell'Isaf –la Forza d’Interposizione a guida Nato. Un'autobomba è esplosa sulla strada che da Kabul conduce a Jalalabad causando la morte di un soldato britannico e il ferimento di almeno altri quattro militari, tre dei quali si troverebbero in gravi condizioni. L'attentato è avvenuto a poche centinaia di metri da Camp Sutter, dov’è concentrata la gran parte del contingente inglese.

 

Ci trasferiamo negli Stati Uniti. Nuova vittoria di John Kerry nelle elezioni primarie del partito democratico che si sono svolte ieri nel New Hampshire. A questo punto la posizione del senatore, già vittorioso nell’Iowa, sembra sempre più forte e agli avversari rimangono ora le primarie negli Stati del sud che si terranno a febbraio. Il servizio dal New Hampshire:

 

**********

La sorpresa alla fine è stata la dimensione del successo di John Kerry, che a questo punto è diventato l’uomo da battere nella corsa alla nomination democratica per le elezioni presidenziali. Il senatore del Massachussetts ha vinto le primarie del New Hampshire con il 39 per cento dei voti e l’ex governatore del Vermont, Howard Dean, che fino a poche settimane fa era il grande favorito, si è piazzato lontano secondo con il 26 per cento. L’ex generale Clark è arrivato terzo, superando di misura il senatore della North Carolina, John Edwards.

 

L’ex candidato alla vice presidenza, Liebermann, è arrivato quinto e anche se ha promesso di continuare la campagna gli analisti lo considerano ormai fuori gioco. Nel discorso per celebrare la vittoria, Kerry ha puntato sui temi di politica interna, come il lavoro, la sanità e l’istruzione, poi ha aggiunto di essere pronto a misurarsi con il presidente anche sul piano della sicurezza, in forza della sua esperienza militare, maturata ai tempi del servizio in Vietnam.

 

Da Manchester nel New Hampshire, per la Radio Vaticana, Paolo Mastrolilli.

**********

 

Approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri francese il progetto di legge sulla laicità, che vieta l'esibizione di segni religiosi ostentati a scuola. Ad annunciarlo il ministro per la Scuola, Xavier Darcos. Il progetto di legge, che si propone di vietare i segni e gli abbigliamenti che  manifestano in modo ostentato l'appartenenza religiosa degli studenti, sarà ora all’esame dei deputati dell'Assemblea nazionale dal 3 febbraio. L'iniziativa, fortemente voluta dal presidente Jacques Chirac, ha in poche settimane suscitato un vespaio di polemiche e spaccato la classe politica.

 

Intanto il presidente francese Chirac ed il collega cinese Hu Jintao, in visita ufficiale in Francia, hanno firmato ieri a Parigi una dichiarazione congiunta in cui si afferma la necessità di promuovere i diritti umani. Sottoscritti anche importanti accordi commerciali: Parigi venderà a Pechino 21 aerei Airbus da trasporto. Grande identità di vedute tra i due Paesi anche su molte questioni internazionali, tra cui il referendum con cui Taiwan deciderà se rafforzare le sue difese militari. La tornata referendaria è stata definita da Chirac “aggressiva, pericolosa e irresponsabile”. Non si è fatta attendere la risposta da parte di Taipei. ll vice presidente taiwanese, Annette Lu, ha definito ''vergognose'' le dichiarazioni del presidente francese.

 

Cresce la paura per la diffusione della cosiddetta influenza dei polli, che ha causato 8 morti e danni gravissimi all’agricoltura di dieci paesi dell’Asia. Esperti di tutto il mondo sono oggi a Bangkok, in Thailandia, per mettere a punto una strategia di lotta contro il virus dell’influenza aviaria.

 

**********

“Una seria minaccia globale per la salute umana”, come l’ha definita il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Lee Jong-Wook. E’ l’influenza dei polli, che ha fatto confluire a Bangkok i maggiori esperti mondiali. Un’occasione per fare il punto sull’epidemia che sta flagellando gli allevamenti aviari di mezzo mondo, ma anche per presentare le prime ammissioni di colpa, come quella del governo tailandese, che senza mezzi termini ha parlato di “pasticcio” nella gestione della crisi.

 

Bangkok ha ammesso l'esistenza dell'epidemia solo venerdì scorso dopo settimane in cui il fenomeno era stato negato accanitamente e dopo che gli allevamenti erano stati decimati, a partire da novembre, in tutto il paese che è il primo esportatore aviario in Asia. La scorsa settimana inoltre la Thailandia era stata accusata dall'Unione europea di “scarsa trasparenza”. “I responsabili di tutto questo – fanno sapere fonti governative tailandesi – verranno puniti”. Intanto l’epidemia si è diffusa in altri 2 allevamenti cinesi. Il bilancio, purtroppo solo provvisorio, parla di 8 morti.

**********

 

Veniamo alla crisi istituzionale in Iran. Il presidente Mohammad Khatami ha detto oggi, dopo essersi augurato la fine della crisi politica, che non accetterebbe ''l'ingiusta  bocciatura di neanche un solo candidato''. Khatami ha aggiunto - uscendo oggi dal consiglio dei ministri - di non sapere se l'attuale crisi pre-elettorale possa essere  risolta, e ha fatto capire che e' difficile raggiungere un compromesso con i conservatori per la consultazione del 20 febbraio.

 

E’ salito ad almeno 48 morti il tragico bilancio della tempesta di neve che ha investito in questi ultimi giorni gran parte degli Stati Uniti. Il gelo, intanto, non accenna a diminuire dal Nebraska alla Georgia e poi su a Nord, fino al Maine, causando, inoltre, molti disagi nei trasporti.

 

 

=======ooo=======