RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 352 - Testo della trasmissione di Venerdì 17 dicembre 2004

 

Sommario

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

“Chiesa cattolica e popolo ebraico continuino ad avere stretti rapporti di amicizia”: così il Papa oggi all’Anti-Defamation League, organizzazione che lotta contro l’antisemitismo

 

Giovanni Paolo II saluta gli artisti del concerto di Natale di domani sera in Vaticano, organizzato per la costruzione di nuove chiese nella periferia di Roma

 

“E’ l’Eucaristia il vero presepio in cui poter adorare Gesù Bambino”: così padre Cantalamessa nella terza e ultima predica per l’Avvento 2004

 

“Il buon samaritano”: una nuova fondazione della Chiesa, voluta dal Papa, per rispondere ai bisogni più urgenti di chi soffre. Stamane in Vaticano la presentazione alla Stampa. Ai nostri microfoni, il cardinale Javier Lozano Barragan.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

“Angeli nel deserto”: questo il titolo della mostra visitabile da domani fino a domenica prossima nella sede del comune di Sant’Antimo e dedicata ai bambini della periferia di Lima. I commenti di mons. Antonio Riboldi, frate Fernando e Gabriele Capone.

 

CHIESA E SOCIETA’:

In Spagna i vescovi esortano a battezzare i bambini appena nati. In un documento, la Conferenza episcopale spagnola sottolinea i doveri dei genitori e i doni legati a questo sacramento

 

Ancora lontana in Arabia Saudita la libertà religiosa. Arrestato e incarcerato un giovane convertito al cristianesimo

 

I gesuiti del Centro America si sono detti contrari al trattato di libero commercio con gli Stati Uniti

 

In Francia polemiche anche sulla presenza dell’albero di Natale nella scuola

 

Il parlamento cileno ha approvato ieri una legge sugli indennizzi per i circa 28 mila cittadini torturati tra il 1973 e il 1990

 

Circa 8000 bambini soldato in Afghanistan tornano alla vita civile

 

Ad 81 anni, il noto pensatore inglese Anthony Flew si allontana dall’ideologia atea e ammette l’esistenza di Dio.

 

 

24 ORE NEL MONDO:

A Bruxelles raggiunto l’accordo sull’avvio dei negoziati per l’adesione della Turchia nell’Unione Europea. Accordo anche per la Croazia.

 

Stop del presidente Ciampi alla riforma della giustizia proposta dal governo. Polemiche tra maggioranza e opposizione dopo il rinvio del testo alle Camere.

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

17 dicembre 2004

 

 

“CHIESA CATTOLICA E POPOLO EBRAICO CONTINUINO AD AVERE

STRETTI RAPPORTI DI AMICIZIA”: COSI’ IL PAPA OGGI ALL’ANTI-DEFAMATION LEAGUE, ORGANIZZAZIONE CHE LOTTA CONTRO L’ANTISEMITISMO

 

Incontro cordiale questa mattina in Vaticano, all’insegna dell’amicizia tra cattolici ed ebrei, tra Giovanni Paolo II e una delegazione dell’Anti-Defamation League, un’organizzazione internazionale che lotta contro l’antisemitismo. Ce ne parla Sergio Centofanti:

 

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“La Chiesa cattolica e il popolo Ebraico continuino ad avere stretti rapporti di amicizia”.  E’ quanto ha detto il Papa ricevendo i membri dell’Anti-Defamation League.Toccante la testimonianza del presidente dell’organizzazione Abraham Foxman: “devo la mia vita – ha detto - ad una donna cattolica in Polonia che ha rischiato la sua vita per salvarmi” dai campi di concentramento nazisti. “Sono vivo grazie alla sua compassione, alla sua umanità, al suo coraggio”. “Ha cambiato il mio nome, ha falsificato i documenti”. Mi ha aiutato anche un prete polacco.

 

“La Chiesa cattolica – ha proseguito Foxman - mi ha dato la vita attraverso quella donna coraggiosa e quel prete coraggioso” che hanno vissuto i principi della loro fede, sfidando le mani assassine di “coloro che avrebbero voluto distruggere ogni ebreo sulla Terra”. Abraham Foxman ha quindi espresso tutta la sua ammirazione per Giovanni Paolo II, per la sua autorità morale nel mondo e per tutto quello che ha fatto per gli ebrei: perché li ha difesi già da giovane prete in Polonia, per la sua storica visita alla sinagoga di Roma e l’omaggio alle vittime dell’Olocausto allo Yad Vashem in Israele: gesti – ha detto - che hanno aperto una nuova era nei rapporti tra cattolici ed ebrei dopo secoli di sfiducia.

 

“E’ la mia fervente preghiera - ha detto Giovanni Paolo II - che gli uomini e le donne lavorino insieme per sradicare ogni forma di razzismo per costruire una società che promuova verità, giustizia, amore e pace”. Il Papa ha concluso il discorso col saluto ebraico: “Shalom!”

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GIOVANNI PAOLO II SALUTA GLI ARTISTI DEL CONCERTO DI NATALE DI DOMANI SERA

 IN VATICANO  ORGANIZZATO PER LA COSTRUZIONE DI NUOVE CHIESE

NELLA PERIFERIA DI  ROMA

 

Il Presepe e l’albero di Natale aiutano l’uomo a incontrare il Dio dell’amore. Lo ha detto Giovanni Paolo II incontrando questa mattina le star della musica italiana e internazionale attese domani in Vaticano per la dodicesima edizione del “Concerto di Natale”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

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“Con grande gioia vi accolgo in occasione del concerto di ‘Natale in Vaticano’”. Lo ha detto il Papa rivolgendosi agli artisti che si esibiranno domani. Varie iniziative concertistiche e canore come la vostra - ha aggiunto il Papa - sono promosse nel tempo di Natale nelle parrocchie, nelle scuole e in tanti ambienti. “Faccio voti che queste manifestazioni – ha spiegato Giovanni Paolo II - unitamente ad altri segni tradizionali e suggestivi quali il presepe e l’albero di Natale, contribuiscano a facilitare l’incontro delle persone con il Salvatore che, nascendo a Betlemme, ha offerto all’uomo di ogni tempo il suo messaggio di verità e di amore”. La manifestazione di domani è finalizzata alla raccolta di fondi per la costruzione di nuove chiese a Roma e si svolgerà come di consueto nella suggestiva cornice dell’Aula Paolo VI. Il Santo Padre ha poi ribadito l’importanza di sostenere la costruzione di nuove chiese, come aveva già fatto domenica scorsa durante l’Angelus. In quell’occasione Giovanni Paolo II aveva incoraggiato “ad essere generosi, perché tutti possano trovare un luogo in cui crescere nella fede e nella vita cristiana”. Al concerto prenderanno parte artisti provenienti da tutto il mondo: tra questi è prevista la partecipazione dell’italiano Pino Daniele, della band inglese dei Simply Red e dell’israeliana Noa che si è esibita anche in occasione dell’apertura della Porta Santa di San Pietro nel 2000.

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E’ L’EUCARISTIA IL VERO PRESEPIO IN CUI POTER ADORARE GESU’ BAMBINO.

COSI’ PADRE CANTALAMESSA NELLA TERZA E ULTIMA PREDICA PER L’AVVENTO 2004,

TENUTA AL PAPA E ALLA CURIA ROMANA, NEL 25.MO DEL SUO SERVIZIO

COME PREDICATORE PONTIFICIO

- Servizio di Alessandro De Carolis -

 

“L’Anno dell’Eucaristia ci aiuta a cogliere l’aspetto più profondo del Natale”. Nella terza e ultima predica d’Avvento tenuta davanti al Papa e alla Curia romana, il predicatore della Casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa, ha preso ancora una volta spunto dall’Inno attribuito a San Tommaso d’Aquino, il celebre Adoro te devote. Ringraziando i presenti per i 25 anni di servizio in veste di predicatore vaticano, il religioso ha meditato sulla terza strofa dell’Inno, che mette in luce l’aspetto della fede in Cristo, Uomo e Dio, espressa sulla croce dal ladrone pentito. La sintesi della riflessione in questo servizio di Alessandro De Carolis:

 

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Il Natale non è una “festa romantica” dei doni e dei buoni sentimenti, ma una celebrazione che contiene in sé già il segno della morte redentrice di Gesù. Per spiegare lo stretto legame esistente tra Betlemme e il Calvario, tra l’inizio e la fine della vita terrena di Gesù, padre Cantalamessa ha fatto ricorso all’immagine di un’icona, quella della Galleria Tetriakov di Mosca, la “Vergine della Tenerezza” di Vladimir che stringe a sé Gesù Bambino in atteggiamento protettivo, con lo sguardo, ha detto, “preoccupato e venato di tristezza”. Uno sguardo, cioè, che contiene il presagio della Croce. Questo legame tra nascita e morte di Gesù, ha proseguito padre Cantalamessa citando il Papa, si coglie in profondità attraverso l’Eucaristia. La strofa dell’Adoro te devote lo spiega bene, rifacendosi a un personaggio che sul Golgota vive in presa diretta lo “scandalo” della Croce: il ladrone pentito. Riconoscendo “con schietto sentimento di umiltà” la propria colpa davanti a chi era stato crocifisso come lui ma senza averne, il ladrone - ha detto padre Cantalamessa – compie “l’atto penitenziale della prima Messa della storia”, quella celebrata direttamente sull’altare della Croce.

 

“C’è una profonda analogia tra il buon ladrone e colui che si accosta con fede all’Eucaristia. Il buon ladrone sulla croce vide un uomo, per giunta condannato a morte, e credette che era Dio, riconoscendogli il potere di ricordarsi di lui nel suo Regno. Il cristiano, come si dice nella strofa, è chiamato a fare un atto di fede, da un certo punto di vista, ancora più difficile: 'Sulla croce si celava la divinità, qui però si cela pur l’umanità'”.

 

 Da questo atto di fede – ha proseguito il predicatore della Casa pontificia – si comprende come per un cristiano non basti solo “credere nel segreto del cuore”, ma si debba “professare pubblicamente la propria fede”. Però, ha osservato, è vero anche il contrario: “Non basta professare, bisogna anche credere”:

 

“Il difetto più frequente nei laici è di credere senza professare, nascondendo la propria fede per rispetto umano; il difetto più frequente in noi uomini di Chiesa può essere quello di professare senza credere. È possibile infatti che la fede divenga a poco a poco un ‘credo’ che si ripete con le labbra, come una dichiarazione di appartenenza e una specie di bandiera, senza mai chiedersi se si crede davvero a quello che si dice”.

 

         Tuttavia, ha continuato padre Cantalamessa, bisogna “distinguere la mancanza di fede e il buio della fede”, quello che Giovanni della Croce chiamò “notte dello spirito”. La patì anche Giovanni Battista quando, chiuso in carcere, mandò i suoi da Gesù a chiedergli: “Sei tu quello che deve venire?”. O anche, duemila anni dopo, don Tonino Bello, “l’indimenticato vescovo di Molfetta”. “Anime grandi – ha osservato il predicatore vaticano - che hanno vissuto solo di fede e che, in una fase della vita, spesso proprio quella finale, sono piombati nel buio più fitto, tormentati dal dubbio di aver fallito tutto e vissuto di inganno”:

 

“In questi casi la fede c’è, e più robusta che mai, ma nascosta in un angolo remoto dell’anima, dove solo Dio arriva a leggere (…) Più che da ragioni speculative bisogna attingere dal proprio cuore la forza che fa trionfare la fede sul dubbio e sullo scetticismo (…) Basta, a volte, una semplice parola della Scrittura a rinfocolare questa fede e rinnovare la certezza”.

 

         “L’Eucaristia - ha concluso padre Cantalamessa - è il vero presepio in cui è possibile adorare il Verbo incarnato non in immagine, ma in realtà. Il segno più chiaro della continuità tra il mistero dell’incarnazione e il mistero eucaristico è che con le stesse parole con cui, nell’Adoro te devote, salutiamo il Dio nascosto sotto le apparenze del pane e del vino, possiamo, a Natale, salutare il Dio nascosto sotto le apparenze di un bambino”.

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“IL BUON SAMARITANO”: UNA NUOVA FONDAZIONE DELLA CHIESA UNIVERSALE

PER RISPONDERE AI BISOGNI PIU’ URGENTI DI CHI SOFFRE.

STAMANE IN VATICANO LA PRESENTAZIONE ALLA STAMPA

- Servizio di Roberta Gisotti -

 

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Sostenere economicamente i malati più bisognosi, in particolare le persone affette dall’AIDS: questo il mandato della Fondazione “Il Buon Samaritano”, costituita in Vaticano per volontà del Papa, che ne ha affidato il governo al Pontificio Consiglio per la pastorale della salute. Come raccomanda Giovanni Paolo II nella “Novo millennio ineunte”: “E’ l’ora di una nuova fantasia della carità” per essere sì efficaci nei soccorsi ma anche “vicini” e “solidali con chi soffre”, dove il gesto di aiuto non è “obolo umiliante”, ma “condivisione”.

 

 Per avviare il Fondo il Santo Padre ha donato 100 mila euro, quale esempio di carità, auspicando che cattolici e uomini di buona volontà in tutto il mondo, specie nei Paesi più ricchi, seguano l’esempio per salvare tante vite ed alleviarne altre. La Fondazione è stata presentata nella sala Stampa vaticana dal cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, che ha ricordato le drammatiche cifre del flagello dell’Aids, con più di 22 milioni di morti dagli inizii degli anni ’80, 15 milioni di bambini rimasti orfani e quasi 38 milioni di ammalati attuali. La Chiesa cattolica - ha detto il porporato – fin dalla comparsa del terribile morbo ha dato il suo contributo,  aprendo Centri in tutto il mondo per la prevenzione, l’assistenza ai malati e ai loro familiari, e la formazione degli operatori. Ma ''i nostri centri - ha aggiunto il cardinale Barragan - malgrado tutto questo che stanno facendo, da una parte non hanno risorse per i medicinali che si richiedono, dall'altra non sono sufficienti per coprire gli urgentissimi bisogni che si presentano''.

 

Da qui l’appello anche ai Vescovi, sacerdoti, Istituti religiosi per organizzare in “maniera permanente” gli aiuti necessari, e rispondere con generosità “in questo tempo di Natale'', cogliendo lo spirito sotteso a questa nuova Opera di carità attenta ai segni dei tempi, ha spiegato il cardinale. Ascoltiamolo al microfono di Giovanni Peduto:

 

D. - La Chiesa di Cristo si preoccupa sempre di adempiere il mandato ricevuto da Cristo “Curate gli infermi” e desidera fare un gesto d’amore solidale in favore dei più abbandonati.

 

D. – E a chi in particolare potranno andare gli aiuti?

 

R. – In questo momento sono tre le grandi malattie presenti nel mondo, con i malati più bisognosi: AIDS, malaria e tubercolosi.

 

D. – Cosa fa già la Chiesa per i malati di AIDS?

 

R. – Vi posso dire che per aiutare i malati di Aids e le loro famiglie sul piano medico, assistenziale, sociale, spirituale e pastorale abbiamo il 26,7 per cento dei Centri che stanno nel mondo intero.

 

D. – Come ci si potrà rivolgere alla Fondazione?

 

R. – I contributi si possono inviare tramite bonifico bancario ai conti correnti presso l’Istituto per le opere di religione IOR della Santa Sede, in valuta di dollari USA o di euro. Lo si può fare anche con assegno bancario internazionale, intestato al cardinale Javier Lozano Barragan, presidente della Fondazione “Il Buon Samaritano”, Palazzo San Paolo – Città del Vaticano.

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ALTRE UDIENZE

 

Il Papa questa mattina ha ricevuto in successive udienze il cardinale James Francis Stafford, penitenziere maggiore; l’arcivescovo Pier Giacomo De Nicolò, nunzio apostolico; l’arcivescovo Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.

 

 

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Apre la prima pagina l'Iraq dove persistono le sanguinose violenze.

Sempre in prima, un articolo di Andrea Riccardi dal titolo "Non abituarsi ai volti del male": il Messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale della Pace.

 

Nelle vaticane, nel discorso alla delegazione dell'"Anti-Defamation League", il Papa ha esortato affinché siano sradicate tutte le forme di razzismo e sia edificata una società che promuova la verità, la giustizia, l'amore e la pace.

Il discorso di Giovanni Paolo II agli artisti che partecipano al Concerto "Natale in Vaticano", promosso per sostenere la costruzione di nuove chiese soprattutto nelle zone di periferia della Diocesi di Roma.  

 

Nelle estere, UE: dal Consiglio Europeo, riunito a Bruxelles, via libera ai negoziati con Croazia e Turchia.

 

Nella pagina culturale, l'introduzione di Giacomo Martielli al suo volume (in questi giorni nelle librerie) dal titolo "Homo moralis. Aspetti psicologici e processi formativi".

 

Nelle pagine italiane, in primo piano il tema della giustizia.

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

17 dicembre 2004

 

 

“ANGELI NEL DESERTO”. E’ IL TITOLO DELLA MOSTRA VISITABILE DA DOMANI

FINO A DOMENICA PROSSIMA NELLA SEDE DEL COMUNE DI SANT’ANTIMO

E DEDICATA AI BAMBINI DELLA PERIFERIA DI LIMA. L’ESPOSIZIONE

È PATROCINATA DAL SEGRETARIATO SOCIALE DELLA RAI, DALL’AMBASCIATA DEL PERÙ PRESSO LA SANTA SEDE E DALLA DIOCESI DI CARABAYLLO

- Intervista con mons. Antonio Riboldi, frate Fernando e Gabriele Capone -

 

La vita quotidiana di uomini, donne e bambini che vivono tra agglomerati di baracche e strutture precarie costruite sulla sabbia della costa del Pacifico. E’ questa la cornice degli scatti della mostra fotografica “Angeli nel deserto” curata da Alessandro Iasevoli e incentrata sui disagi e le sofferenze della gente della periferia nord di Lima. L’esposizione, il cui ricavato sarà destinato alla realizzazione di un centro culturale in Perù, sarà allestita da domani fino a domenica prossima nell’atrio della Casa comunale di Sant’Antimo, in provincia di Napoli. All’inaugurazione della mostra, che costituisce anche una testimonianza della solidarietà di religiosi e laici verso i più poveri, è prevista tra gli altri la partecipazione del vescovo emerito di Acerra, mons. Antonio Riboldi, al quale Amedeo Lomonaco ha chiesto il significato di questa iniziativa.

 

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“Questa iniziativa rappresenta un fatto grande ed umanitario. L’umanità si fa su queste piccole cose che messe insieme fanno sentire come la Chiesa non sia distante da queste realtà. Questa mostra ha il merito di dire a chi la visita: “Guardate, noi siamo impegnati ad essere là, come angeli veri”.

 

Sulla difficile situazione dei bambini della periferia di Lima, ai quali è dedicata la mostra, ascoltiamo la testimonianza di frate Fernando, missionario comboniano che conosce bene la realtà del Paese andino.

 

R. - Molti bambini devono lavorare se vogliono vivere. C’è poi una percentuale molto alta di donne abbandonate e quindi il bambino non può studiare e viene sfruttato; a questi bambini non viene permesso di vivere l’infanzia con dignità.

 

D. - Quali le sfide e le priorità per la Chiesa in Perù?

 

R. - Dovrebbe essere una Chiesa più profetica. Una Chiesa che sappia annunciare, ma che sappia anche denunciare le situazioni di ingiustizia e di povertà ancora presenti in Perù. Una Chiesa che esca un po’ dalle sacrestie e vada ad incontrare i poveri.

 

Il ricavato della vendita del catalogo con le fotografie esposte nella mostra sarà finalizzato alla costruzione di una biblioteca nella periferia della capitale peruviana. Ma come incentivare la costruzione di questi ponti culturali e diffondere la solidarietà tra i popoli? Risponde Gabriele Capone, direttore della biblioteca comunale di Sant’Antimo:

 

R. - La conoscenza di altre culture e realtà sociali è radicata nella natura stessa dell’uomo. Ma, paradossalmente, la società globalizzata sta inibendo questa capacità. La biblioteca, luogo di conoscenza per eccellenza, deve proporre iniziative capaci di veicolare questo interesse e la curiosità dell’individuo – e soprattutto dei giovani – verso realtà lontane. Per questo è sembrato opportuno ed appropriato curare l’allestimento di questa mostra fotografica. E vale ancora di più per una comunità come la nostra che rappresenta il sud dell’opulento mondo occidentale. La biblioteca, grazie alla tecnologia, deve costruire dei ponti in grado di avvicinare i popoli coinvolgendo il maggior numero di persone possibile attraverso i valori della conoscenza e della solidarietà. 

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CHIESA E SOCIETA’

17 dicembre 2004

 

 

I VESCOVI SPAGNOLI ESORTANO A BATTEZZARE I BAMBINI APPENA NATI.

IN UN DOCUMENTO, FRUTTO DELL’ULTIMA ASSEMBLEA PLENARIA,

LA CONFERENZA EPISCOPALE SPAGNOLA SOTTOLINEA I DOVERI DEI GENITORI

E I DONI LEGATI A QUESTO SACRAMENTO

 

MADRID. = “Orientamenti pastorali per l’iniziazione cristiana dei bambini non battezzati durante l’infanzia”: è il titolo del documento messo a punto dalla Conferenza episcopale spagnola (CEE), nel corso della loro ultima assemblea plenaria. “Se in ogni celebrazione del Battesimo la Chiesa confessa che la partecipazione alla vita divina è un dono dell’amore universale, proveniente dal Padre e gratuito – ribadiscono i vescovi spagnoli, invitando i genitori ad essere veramente cristiani e a battezzare i figli appena nati – questo è ancora più manifesto nel Battesimo dei bambini, praticato dalla Chiesa fin dall’antichità”. “Anche se il dono del Battesimo è pieno da parte di Dio”, i presuli ricordano che “all’uomo vengono richieste una risposta e la conversione” e che “in questo processo di crescita e di sviluppo della grazia battesimale l’aiuto dei genitori sarà di vitale importanza, perché è loro missione alimentare la vita che Dio gli ha affidato ed educare nella fede i propri figli, camminando insieme a loro e trasmettendo la fede che essi stessi professano”. Le parti centrali del documento si dedicano poi ad analizzare “la mediazione materna della Chiesa nel catecumenato dei bambini”, tenendo conto soprattutto del ruolo che hanno in questo processo il vescovo, i presbiteri, i padrini, i catechisti e la famiglia. Per quanto riguarda, in particolare, il padrino, il documento spiega che “rappresenta la famiglia, come estensione spirituale della stessa, così come la Chiesa Madre, e, quando necessario, aiuta i genitori perché il bambino giunga a professare la fede e ad esprimerla nella propria vita”. Circa il ruolo della famiglia nell’itinerario catecumenale, infine, il testo dei vescovi spagnoli afferma che “la richiesta del Battesimo dovrà sempre contare sul consenso dei genitori e sulla disponibilità ad aiutare i bambini nella preparazione al Battesimo per quanto dipende da loro” ed aggiunge che “nel corso di tutto l’itinerario catecumenale dovranno essere aiutati a scoprire le conseguenze di questo consenso”. (B.C.)

 

 

ANCORA LONTANA IN ARABIA SAUDITA LA LIBERTA’ RELIGIOSA.

ARRESTATO E INCARCERATO UN GIOVANE CONVERTITO AL CRISTIANESIMO

 

JEDDAH. = Ennesimo episodio di intolleranza religiosa in Arabia Saudita. Lo scorso 29 novembre, a Hofuf, nell’est del Paese, un uomo convertitosi al cristianesimo è stato arrestato e incarcerato. La notizia è stata resa nota pochi giorni fa dall’International Christian Concern (ICC) di Washington, impegnato nella difesa dei cristiani perseguitati nel mondo, precisando che insieme con Emad Alaabadi sono finite in manette altre tre o quattro persone. L’uomo è stato intercettato dalla Muttawa, la polizia religiosa saudita, mentre stava guidando per portare a casa i figli da scuola. Gli agenti lo hanno scortato fino a casa e poi l’hanno portato nella prigione della città. In seguito Emad è stato condotto in carcere a Jeddah, dove attualmente è detenuto. L’ICC ritiene che gli agenti della Muttawa abbiano torturato il cristiano per riconvertirlo all’Islam. Alaabadi ha 30 anni ed è padre di 4 figli. È diventato cristiano 2 anni fa. L’Islam fondamentalista wahabita è l’unica religione ammessa ufficialmente in Arabia Saudita, dove non esiste libertà religiosa, sebbene negli ultimi anni le autorità permettano a seguaci di altre religioni la pratica in privato. La Muttawa, tuttavia, riferisce l’agenzia Asianews, continua a perseguire i cristiani anche nelle loro case private, dove si riuniscono per pregare. Nel regno saudita non è permesso costruire luoghi di culto, chiese o cappelle. Su oltre 21 milioni di abitanti, i musulmani sono il 93,7 per cento. I cristiani, invece, sono il 3,7 per cento della popolazione, nella quasi totalità lavoratori stranieri. I cattolici sono 800 mila. (B.C.)

 

 

I GESUITI DEL CENTROAMERICA SI SONO DETTI CONTRARI AL TRATTATO

DI LIBERO COMMERCIO CON GLI STATI UNITI. SECONDO I MEMBRI DELLA COMPAGNIA

DI GESU’ IL DOCUMENTO E’ CONTRASSEGNATO DA “GRANDI ASIMMETRIE”

 

SAN SALVADOR. = I Parlamenti dei governi del Centroamerica non dovrebbero ratificare il Trattato di libero commercio (TLC) con gli Stati Uniti, perché contrassegnato da “grandi asimmetrie”. Questa, in sintesi, l’esortazione espressa dalla Commissione per l’apostolato sociale della Provincia centroamericana della Compagnia di Gesù, sul principale quotidiano salvadoregno, “La Prensa Grafica”. “Dopo un ampio dibattito tra diversi settori con argomenti, sia a favore che contrari – si legge nel comunicato – rendiamo pubblica la nostra convinzione che il testo attuale del Tlc tra Stati Uniti, Centroamerica e Repubblica Dominicana non debba essere convalidato”. “Siamo a favore di un negoziato commerciale nelle Americhe che sia estremamente attento alle diseguaglianze che si riscontrano nei diversi Paesi – aggiungono i gesuiti – e che abbia come punto di riferimento la globalizzazione della solidarietà e non finisca per consacrare l’insostenibile situazione attuale di miseria e povertà dilagante”. Gli ostacoli incontrati nei negoziati sull’Area di libero commercio delle Americhe (ALCA), dall’Alaska alla Terra del Fuoco, hanno spinto gli Stati Uniti a procedere contemporaneamente in trattative bilaterali con singoli Paesi latinoamericani per arrivare a siglare un TLC. Secondo i gesuiti centroamericani, riferisce l’agenzia Misna, i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi dovrebbero prima procedere ad un’integrazione economica regionale “per poi poter negoziare con maggiore autorevolezza con Canada e Usa e Unione Europea e Giappone”. (B.C.)

 

 

L’ALBERO DI NATALE RIMOSSO DA UNA SCUOLA IN FRANCIA. DOPO IL PRESEPIO

ED I CANTI NATALIZI, SECONDO DUE STUDENTESSE, ANCHE L’ALBERO

OFFENDE LA LAICITA’ DELLO STATO. INSORGONO I GENITORI E GLI ALTRI ALUNNI

- A cura di Rita Anaclerio -

 

PARIGI. = L’albero di Natale ripudiato proprio lì dove la tradizione vuole che abbia avuto origine, in Francia. Ebbene si, in nome della recente legge sulla laicità, due studentesse del liceo van-Dongen di Lagny-sur-Marne, vicino Parigi, hanno chiesto al loro preside la rimozione dalla scuola di uno dei simboli tradizionali del Natale. Non bastava, quindi, la polemica sul presepe e sui canti di Natale come proiezioni di una supremazia religiosa e quindi discriminante verso altri culti. Le due ragazze, infatti, alcuni giorni fa, si sono presentate davanti al preside, in qualità di portavoci di una minoranza più ampia che si dichiarava insoddisfatta nel vedere in un luogo pubblico quel simbolo. La pronta reazione del preside di rimuovere l’albero natalizio ha sollevato le inevitabili polemiche dei genitori e degli altri alunni, ottenendone così, il ripristino all’interno della scuola. Questo episodio dimostra come la legge sulla laicità non solo non sia stata ben accettata  da milioni di francesi, ma anche come alcune parti del testo siano suscettibili di interpretazioni fuorvianti e, in questo caso, fantasiose. Nel Codice dell’Educazione, infatti, si legge che: “Nelle scuole, nei collegi e nei licei pubblici è vietato indossare segni o abiti attraverso cui gli studenti manifestano in modo vistoso un’appartenenza religiosa”. Ma l’albero di Natale, così come avviene per le feste religiose di altre fedi, ha valore di tradizione, assumendo significato religioso solo per chi ha fede. Ad aggiungere confusione è stata, inoltre, la circolare redatta da un gruppo di professori della scuola francese che spiega che “l’uso dell’albero come simbolo di vita o rinascita è molto più antico del Cristianesimo”. Sono episodi, dunque, che, come ha fatto notare il presiedente della Conferenza dei vescovi di Francia, mons. Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux, hanno “effetti indiretti nella vita sociale” e che, ha sottolineato ancora il presule, occorre seguire con molta attenzione.

 

 

GIUSTIZIA PER I CILENI VITTIME DELLA DITTATURA.

IL PARLAMENTO HA APPROVATO IERI UNA LEGGE SUGLI INDENNIZZI

PER I CIRCA 28 MILA CITTADINI TORTURATI TRA IL 1973 E IL 1990

 

SANTIAGO DEL CILE. = Il parlamento cileno ha approvato il progetto di legge che prevede un indennizzo per i circa 28 mila cittadini che, durante il passato regime (1973-1990), sono stati torturati. L’iniziativa del governo è passata in meno di 48 ore, con 74 voti nella Camera dei deputati e 34 nel Senato. Il numero dei cileni che hanno subito la violenza della dittatura è stato accertato dalla Commissione nazionale sui prigionieri politici e le torture che, dopo aver raccolto 35 mila testimonianze, ha stilato il cosiddetto “Rapporto Valech”. Quanto all’indennizzo i 28 mila torturati percepiranno una pensione annuale tra i 2.300 ed i 2.600 dollari, oltre ad un immediato “una tantum” di circa 5.128 dollari. La stessa legge, inoltre, prevede assistenza sanitaria e un assegno di circa 6.900 dollari per i minorenni nati nelle carceri del regime, che verranno anche esentati dal servizio militare. (B.C.)

 

 

CIRCA 8000 BAMBINI SOLDATO IN AFGHANISTAN TORNANO ALLA VITA CIVILE.

GRAZIE AL PROGRAMMA DI SMOBILITAZIONE DELL’UNICEF, GLI EX MILITARI

SEGUIRANNO UN PROGRAMMA DI EDUCAZIONE E FORMAZIONE

 

KABUL. = Circa 8000 bambini soldato che facevano parte delle milizie afghane sono tornati ad una vita normale. Ad affermalo, un rapporto dell’UNICEF, che da circa un anno sta conducendo il programma di smobilitazione indirizzato ai minorenni. Ad ogni ragazzo, compreso tra i 14 ed i 17 anni, che ha scelto di lasciare la vita militare l’UNICEF ha fornito una serie di misure di supporto, a cominciare da documenti di identificazione, una visita medica e psicologica, lezioni su come riconoscere ed evitare mine antipersona e ordigni inesplosi e la possibilità di scegliere tra una serie di programmi di educazione di base e di formazione professionale. Il rappresentante dell’UNICEF, Edwar Carwardine, ha delineato il profilo dei minorenni sottratti alle armi: provengono dalle 15 province del nord, dell’est e del centro dell’Afghanistan e venivano utilizzati non solo per imbracciare le armi ma, soprattutto, per compiti di corvée, come sentinelle e staffette. L’Organizzazione delle Nazione Unite spera di poter raggiungere entro il prossimo anno i restanti 4000 bambini-soldati nel sud e nel sud-est del Paese. Questa iniziativa corre parallelamente al programma per il “Disarmo, Smobilizzazione e Reintegrazione” dei circa 100 mila miliziani ancora presenti in Afghanistan: il governo spera di smobilitare almeno 50 mila ex-combattenti, ma al momento hanno accettato di lasciare le armi solo in 28 mila. (R.A.)

 

 

IL FILOSOFO ATEO FLEW SI CONVERTE ALL’ESISTENZA DI DIO. AD 81 ANNI

IL NOTO PENSATORE INGLESE SI ALLONTANA DALL’IDEOLOGIA ATEA E AMMETTE

L’ESISTENZA DI “UN ARCHITETTO DEL MONDO”

 

NEW YORK. = Un pensatore è costretto a seguire il ragionamento ovunque esso conduca e se questo porta a Dio, anche la scienza si deve arrendere. A sostenerlo è il filosofo britannico Anthony Flew, uno dei più illustri diffusori dell’ateismo, che durante una conferenza a New York ha ritrattato la sua ideologia di una vita, ammettendo “la prova scientifica dell’esistenza di Dio”. Lo studioso ha sottolineato che le ultime ricerche biologiche “dimostrano, per l’estrema complessità del Creato e dei modi in cui si è formata la vita, il coinvolgimento di un’intelligenza superiore”. Lui si dichiara non ancora credente ma almeno “deista”, rifacendosi alla posizione di Thomas Jefferson, secondo il quale prove inconfutabili della presenza di un “architetto intelligente” sono la creazione dell’universo e della vita. Più che dall’infinitamente grande, Flew è stato persuaso dall’infinitamente piccolo. E’ la struttura del DNA ad aver scosso la sua meraviglia e a spingerlo ad abbandonare la posizione drasticamente atea. Determinante nella svolta ideologica del filosofo è stata la lettura de “Le meraviglie del mondo”, testo di Roy Varghese, un cattolico texano che intende dimostrare come le ricerche scientifiche rivelino “l’operato di un essere superiore capace di creare la vita”. Flew, infine, ammette che qualche suo “discepolo” possa rimanere “scioccato” dal cambiamento di posizione, ma ribadisce che la sua vita “ha sempre seguito il motto del Socrate platoniano: segui l’evidenza, ovunque essa abbia intenzione di portarti”. (R.A.)

 

 

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24 ORE NEL MONDO

17 dicembre 2004

 

 

- A cura di Alessandro Gisotti -

 

E’ stallo nei negoziati per l’adesione della Turchia nell’Unione Europea. Al vertice di Bruxelles si sta lavorando febbrilmente ad un compromesso tra UE e Turchia sul riconoscimento di Cipro. Nell'agenda iniziale, la conclusione del summit era prevista per le ore 13; i lavori proseguiranno invece nel pomeriggio alla ricerca di un accordo. Sugli sviluppi del vertice europeo, ci riferisce Alessandro Gisotti:

 

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Senza sosta: è un negoziato serrato e complesso quello in corso a Bruxelles. Il premier turco Erdogan ha rifiutato la prima formulazione del compromesso proposto dai 25, che indicava l’apertura dei negoziati il 3 ottobre del 2005 e la completa adesione come obiettivo, non assicurando però l’esito positivo del processo negoziale. In caso di fallimento, affermava la bozza rifiutata dal premier turco, si delineava un approccio alternativo per mantenere la Turchia “ancorata” alle strutture europee. C’è poi la spinosa questione del riconoscimento di Cipro da parte turca, vero ostacolo alle trattative. Tuttavia, sembra profilarsi un accordo tra l'UE e la Turchia sulla questione, che permetterebbe di sbloccare lo stallo. Secondo fonti diplomatiche, il superamento dell’impasse si otterrebbe eliminando dal testo delle conclusioni l'impegno di Ankara di siglare già oggi il Protocollo che estende anche a Cipro l’accordo doganale e commerciale tra l'Unione e la Turchia, che equivarrebbe ad un riconoscimento implicito della Repubblica di Cipro da parte turca. In cambio, il governo turco, in una dichiarazione a parte che potrebbe essere anche verbale, manifesterebbe il suo “fermo impegno” ad affrontare e risolvere il problema Cipro. Ad Ankara, però, il capo dell'opposizione parlamentare turca, Baykal, ha chiesto il congelamento del negoziato perché le condizioni poste da Bruxelles configurano “una partecipazione di seconda categoria”. Non solo incertezze, però, al vertice di Bruxelles. Arrivano infatti anche buone notizie: l’Unione Europea ha confermato che avvierà i negoziati di adesione con la Croazia nell’aprile 2005, se verrà però certificata una piena cooperazione di Zagabria con il Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia. Infine, dal vertice arriva anche il via libera ai trattati di adesione di Bulgaria e Romania nell’aprile del 2005, così da consentire ai due Paesi di diventare membri effettivi dell’Unione nel 2007. 

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In Medio Oriente, nuova battuta di arresto in Israele nelle trattative fra il premier conservatore Sharon e il leader dell'opposizione laburista Peres per la formazione di un governo di unità nazionale. Sharon ha deciso oggi una sospensione della trattativa - scrivono i giornali israeliani - perché irritato da alcune dichiarazioni del capo negoziatore laburista. Dal canto suo, il premier britannico Blair ha annunciato che si recherà a Ramallah, il prossimo 22 dicembre, per incontrare la dirigenza palestinese. Sul terreno, 5 palestinesi sono rimasti intrappolati sotto terra presso Rafah, in seguito al crollo di un tunnel utilizzato per il contrabbando di armi ed esplosivi, destinati ai gruppi radicali. Nella notte, invece, si è svolta un’operazione militare israeliana a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, per fermare il lancio di proiettili di mortaio da parte dei miliziani contro i vicini insediamenti ebraici. Nell'offensiva sono rimasti uccisi quattro palestinesi.

 

In Iraq, tre occidentali e il loro autista iracheno sono stati uccisi da guerriglieri che ne avevano assaltato la vettura a Mosul, nel nord del Paese. Lo riferiscono testimoni oculari, citati dall’agenzia Reuters. Intanto, per la prima volta dopo la sua cattura, avvenuta un anno fa, Saddam Hussein si é consultato ieri con uno degli avvocati incaricati dalla sua famiglia di difenderlo al processo che sarà celebrato l'anno prossimo, contro di lui ed i suoi collaboratori, per le violazioni dei diritti umani perpetrate durante gli anni della dittatura. Il Ministero degli esteri italiano, dal canto suo, ha confermato che l’uomo ucciso in Iraq è Salvatore Santoro. Madeleine Gerard, la donna che per 16 anni ha vissuto a Londra con lui, lo ha riconosciuto nelle immagini trasmesse dalla tv italiana. Santoro, 52 anni, avrebbe cercato di forzare un check point di ribelli presso Ramadi. L’uccisione è stata rivendicata da un movimento islamico sulla tv Al Jazeera. E anche oggi, nessuna tregua nella provincia di Al Anbar, ad ovest di Baghdad, dove un marine è stato ucciso in uno scontro a fuoco con dei ribelli.

 

In Italia, ricomincerà in Senato il prossimo 11 gennaio l'iter della legge di riforma dell'ordinamento giudiziario, che il capo dello Stato Ciampi ha rinviato ieri alle Camere. Ciampi ha rilevato quattro punti di palese incostituzionalità della legge. Il centrodestra minimizza, il centrosinistra plaude il Quirinale e attacca il governo. Il servizio di Giampiero Guadagni.

 

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Ci sono critiche di merito e di metodo nel messaggio con cui ieri il capo dello Stato ha rinviato alle Camere la legge, approvata definitivamente lo scorso primo dicembre, che riforma l’ordinamento giudiziario. Quattro i punti che Ciampi considera in contrasto con la Costituzione: l’attribuzione al ministro della Giustizia del potere di fissare le linee di politica giudiziaria; l’istituzione dell’Ufficio di monitoraggio dei processi; il potere del ministro di impugnare alcune nomine decise dal Consiglio superiore della magistratura. Infine, il ridimensionamento dei poteri del CSM nell’assunzione, trasferimento e promozione dei magistrati. Non solo, dal capo dello Stato arrivano rilievi anche al modo di legiferare invalso da tempo, cioè a colpi di maxi emendamenti. Una prassi seguita, peraltro, anche in occasione della legge finanziaria approvata proprio ieri. Insomma, il Quirinale è preoccupato per i possibili limiti all’autonomia e indipendenza della magistratura. Riserve sono state sottolineate con forza anche dall’ANM, l’associazione di categoria dei magistrati, che negli ultimi tempi ha scioperato per tre volte, soprattutto contro la separazione delle funzioni tra giudice e pubblico ministero. Dure anche le critiche dell’opposizione, che chiede di riscrivere completamente la legge, mentre il centrodestra minimizza. Per il premier Berlusconi e il ministro della Giustizia Castelli, le modifiche chieste da Ciampi sono marginali e non intaccano l’impianto generale della riforma, che secondo Berlusconi sarà pronta nuovamente a febbraio. E molti esperti avanzano dubbi di costituzionalità anche a proposito della legge sulla recidiva approvata ieri dalla Camera, e che l'opposizione ha polemicamente ribattezzato "salva Previti". La legge prevede l’inasprimento delle pene per i recidivi e i reati di mafia, ma esclude il carcere per gli incensurati sopra i 70 anni e stabilisce prescrizioni più brevi per i processi in corso. 

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Almeno cinque persone - tre guardie  carcerarie e due detenuti - sono stati uccise stamani in un tentativo di evasione di prigionieri di Al Qaeda da un carcere di Kabul. Lo ha riferito il direttore dell’istituto carcerario.

 

La diplomazia africana al lavoro per la pace in Costa d’Avorio: il presidente sudafricano, Thabo Mbeki ha incontrato ieri a Pretoria i responsabili della ribellione delle “Forze Nuove”, nel tentativo di individuare una soluzione alla crisi in Costa d’Avorio, riacutizzatasi dopo le violenze d’inizio novembre, che hanno coinvolto anche la missione di pace francese. Nei giorni scorsi, Mbeki – mediatore per conto dell’Unione Africana – aveva detto che tutte le parti in causa si erano dichiarate d’accordo per rilanciare il processo di pace di Linas-Marcoussis del gennaio 2003.

 

Nella Repubblica Democratica del Congo, una missione composta da ministri e deputati è partita dalla capitale Kinshasa per recarsi a Kanyabayonga - nella regione nordorientale del Nord Kivu - dove da alcuni giorni si affrontano truppe regolari e presunti ammutinati dei quali non è chiara l’identità. Il governo congolese ha accusato il Rwanda di combattere a fianco degli ammutinati, le autorità di Kigali negano, mentre la Monuc, la missione di pace dell’ONU nell’ex-Zaire, sostiene che si tratta di soldati “congolesi” non integrati nel riunificato esercito nazionale.

 

Il segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, al centro delle polemiche per gli episodi di corruzione del programma “Oil for food” con l'Iraq, ha ricevuto ieri sera a Washington un attestato di fiducia dal segretario di Stato uscente, Colin Powell, ma non e' stato ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Bush. Annan, che ha annunciato un maggior impegno dell'ONU nella preparazione delle elezioni in Iraq del mese prossimo, ha detto di non sentirsi “snobbato od offeso” dal mancato incontro con Bush. Intanto, il segretario ONU, ha detto di auspicare che la riforma del Consiglio di sicurezza del Palazzo di Vetro rappresenti una “decisione equa per tutte le regioni” del mondo.

 

In Senegal, sembra prossimo l’accordo di pace tra il governo di Dakar e gli indipendentisti della Casamance, regione meridionale del Paese africano. Secondo la stampa senegalese che cita un comunicato del presidente del movimento indipendentista, l’intesa dovrebbe essere siglata il prossimo 30 dicembre. E’ dal 1982 che gli indipendentisti della Casamance sono in lotta con il governo senegalese per ottenere una maggiore autonomia territoriale.

 

In Somalia, almeno 27 persone sono rimaste uccise e decine di altre ferite in due giorni di combattimenti tra milizie rivali infuriati a Gelinsor, un villaggio nella parte centrale. Lo hanno riferito testimoni oculari, secondo cui i contendenti si stanno tuttora affrontando a raffiche di mitragliatrice.

 

Negli Stati Uniti, il senatore repubblicano del Mississippi, Trent Lott, ha criticato il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, sostenendo che il prossimo anno andrà rimpiazzato. Critiche a Rumsfeld erano state rivolte nei giorni scorsi dal senatore repubblicano, John McCain, e dal direttore del settimanale conservatore “Weekly Standard”.

 

Cuba e Venezuela hanno rafforzato la loro alleanza strategica attraverso un inedito accordo di integrazione e una dichiarazione politica di rifiuto dell'iniziativa statunitense di creare un'area di libero commercio delle Americhe (ALCA). Entrambi i documenti sono stati firmati da Fidel Castro e Hugo Chavez, durante la visita “ufficiale ed amichevole” che il presidente venezuelano ha compiuto all'Avana per celebrare il decennale della sua prima visita a Cuba.

 

In Colombia, la Corte d'Appello di Bogotà ha condannato a 17 anni e mezzo di pena ciascuno tre irlandesi, arrestati nell'agosto del 2001 con l'accusa di essere membri dell'Ira e di aver addestrato i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia.

 

Ancora emergenza clandestini sulle coste siciliane: è di circa 800 extracomunitari il bilancio degli sbarchi in Sicilia nelle ultime 24 ore. Gli ultimi arrivi a Pantelleria e a Licata. Attivato ieri pomeriggio un ponte aereo da Lampedusa per il trasferimento di 102 immigrati verso il centro di accoglienza di Crotone.

 

Il boss della camorra, Vincenzo Mozzarella, è stato arrestato la notte scorsa dalla polizia a Parigi. Il pericoloso latitante, 50 anni, a capo dell’omonimo clan e del nuovo cartello camorristico Mazzarella-Misso-Sarno, contrapposto all'alleanza di Secondigliano, controlla i traffici illeciti di una vasta zona di Napoli.

 

Darfur. Il governo sudanese e i ribelli del Movimento Nazionale per la riforma e lo sviluppo (NMRD) hanno firmato oggi a N’Djamena, capitale del Ciad, un accordo di pace per la travagliata regione occidentale del Sudan. L’accordo – ha affermato un giornalista dell’AFP – è stato siglato alla presenza del premier del Ciad, Moussa Faki.

 

L'Unione Europea e la Turchia hanno raggiunto un accordo sull'avvio dei negoziati di adesione della Turchia il 3 ottobre 2005. Lo indicano fonti europee a Bruxelles, citate dall’agenzia Ansa. In base al testo di compromesso, Ankara si impegnerebbe, con una  dichiarazione verbale, ad estendere anche a Cipro il Protocollo dell’accordo doganale e commerciale che riconosce, implicitamente, la Repubblica di Cipro.  

 

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