RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 346 - Testo della trasmissione di sabato 11 dicembre 2004

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

La Croazia ha bisogno di entrare presto nell’Unione Europea: lo ha sottolineato stamane il Papa ricevendo il nuovo ambasciatore croato presso la Santa Sede che ha presentato le sue lettere credenziali

 

Il Papa riceve in udienza i fedeli delle diocesi di Tarbes e Lourdes e ricorda con emozione il suo pellegrinaggio alla grotta di Massabielle, dell’agosto scorso

 

Il cardinale Saldarini compie oggi 80 anni

 

Inaugurata stamani nelle sale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace una singolare mostra di oltre 70 dipinti, donati dall’associazione Cento Pittori di Via Margutta. La cerimonia si è svolta alla presenza del cardinale segretario di Stato Angelo Sodano

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

La convivenza tra i popoli e le culture, la tolleranza e le basi stesse della democrazia in Europa sono messe in pericolo da un umanesimo ateo, che punta ad emarginare i credenti. E’ la tesi del politologo George Weigel, intervenuto ieri alla Pontificia Università Gregoriana

 

Il Vangelo di domani: il commento di padre Marko Ivan Rupnik

 

CHIESA E SOCIETA’:

“Solo l’amore per il prossimo, iniziando dal rispetto per la vita, può garantire la vera pace”: così i vescovi del Brasile, dinanzi alla volontà del governo di rivedere la legge sull’aborto

 

In Pakistan le minoranze religiose sono ancora perseguitate ed emarginate dalla vita politica e sociale: lo denuncia un rapporto degli Stati Uniti

 

Abolita in Senegal la pena di morte

 

Oggi Giornata internazionale della montagna, indetta dalle Nazioni Unite nel dicembre 2002

 

In Campidoglio oggi la consegna della “Luce della pace” della Grotta di Betlemme, simbolo di pace diffuso dagli scout in molti Paesi d’Europa

 

24 ORE NEL MONDO:

Filippine: sale a 1800 morti il bilancio delle vittime dei tifoni

 

Elezioni legislative a Taiwan: vince l’opposizione, favorevole ad un più stretto legame con Pechino

 

In Italia oggi è stato condannato a 9 anni di reclusione  il senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, per concorso esterno in associazione mafiosa. Ieri assoluzione e prescrizione per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi  nel processo SME

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

11 dicembre 2004

 

 

LA CROAZIA HA BISOGNO DI ENTRARE PRESTO NELL’UNIONE EUROPEA:

LO HA SOTTOLINEATO STAMANE IL PAPA RICEVENDO IL NUOVO AMBASCIATORE CROATO PRESSO LA SANTA SEDE CHE HA PRESENTATO LE SUE LETTERE CREDENZIALI

 

Un Paese, la Croazia, “che ha bisogno di riconciliazione e di pace”, e di entrare presto nell’Unione Europea: lo ha sottolineato stamane il Papa ricevendo l’ambasciatore della Repubblica croata presso la Santa Sede, Emilio Marin, che ha presentato le sue Lettere credenziali. 53 anni, nativo di Spalato, sposato, laureato in Storia antica e in Archeologia, Marin ha ricoperto prestigiosi incarichi in campo culturale nel suo Paese e all’estero; membro della Pontificia Accademia romana di archeologia è autore di diversi saggi sull’archeologia paleocristiana. Il servizio di Roberta Gisotti.

 

**********

“La bella ed ospitale Croazia”, che Giovanni Paolo II ha ricordato di aver visitato per ben tre volte, l’ultima lo scorso anno in coincidenza con il suo centesimo pellegrinaggio apostolico, toccando “con mano” i segni “visibili” “di un Cristianesimo incarnato nella vita della gente”. Anzitutto il Papa ha auspicato che questo Paese entri quanto prima nell’Europa unita, perché un ritardato ingresso - ha ammonito - “potrebbe recare detrimento al processo di attuazione delle riforme democratiche”, non solo in Croazia ma anche nelle altre Nazioni candidate all’integrazione europea”. Da rilevare che la Croazia – mentre nel Paese è in corso un ampio dibattito - attende una data per l’avvio dei negoziati dal prossimo Vertice europeo a Bruxelles, il 16 e 17 dicembre.

 

Il Santo Padre ha poi lodato l’impegno del popolo croato “a favorire il dialogo, la riconciliazione e la pace”, non solo in Patria ma anche in ambito euroatlantico. E di questa pace – ha osservato – i “pilastri basilari” sono “la giustizia e il perdono” per ricostruire “i rapporti tra le persone, che ancora risentono” “degli scontri tra le ideologie del recente passato.” Tra i problemi più urgenti, Giovanni Paolo II ha indicato quello dei profughi e degli esuli, specie della Bosnia-Erzegovina”, in attesa di poter rientrare nelle loro case, e buone speranze – ha detto - apre il recente accordo tra Croazia e Serbia per il riconoscimento dei diritti delle rispettive minoranze.

 

E se oggi dopo “la triste esperienza” del “totalitarismo”, e “la triste stagione dell’ultima guerra”, la Croazia guarda avanti, il Papa ha raccomandato di tenere ben presenti i “bisogni culturali” e “spirituali della gente”, per “uno stabile sviluppo sociale ed economico”, consapevoli che il crescente fenomeno della globalizzazione mondiale “potrebbe aggravare lo squilibrio già esistente” tra ricchi e poveri.

                    

Infine Giovanni Paolo II ha evidenziato il “ruolo positivo” della Chiesa “per il vero bene della società croata” e la proficua collaborazione tra comunità ecclesiale e civile, rammentando gli accordi stipulati tra Croazia e Santa Sede, che “per alcuni aspetti attendono ancora piena attuazione”, “a vantaggio di tutti i cittadini”.

**********

 

 

IL PAPA RICEVE IN UDIENZA I FEDELI DELLE DIOCESI DI TARBES

 E LOURDES E RICORDA CON EMOZIONE IL SUO PELLEGRINAGGIO

ALLA GROTTA DI MASSABIELLE, DELL’AGOSTO SCORSO

 

Un incontro ricco d’emozione stamani in Vaticano: Giovanni Paolo II ha accolto in Sala Clementina un centinaio di pellegrini provenienti dalle diocesi francesi di Tarbes e Lourdes. Il Papa ha colto l’occasione per ricordare il viaggio apostolico al santuario mariano di Lourdes, il 14 e 15 agosto scorso. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

***********

Il Papa ha ringraziato tutti i fedeli che gli hanno permesso di recarsi alla Grotta di Massabielle, nell’anno in cui la Chiesa celebra il 150.mo anniversario del dogma dell’Immacolata Concezione. Un pensiero speciale il Pontefice lo ha dedicato ai malati e ai volontari, esortando i pellegrini a confidare sempre in Maria, Madre nostra e della Chiesa. Proprio ai malati il Papa si era rivolto con particolare affetto durante il pellegrinaggio dell’agosto scorso a Lourdes. “Condivido con voi un tempo della vita segnato dalla sofferenza fisica – affermò - ma non per questo meno fecondo nel disegno mirabile di Dio”. E ancora: “Cari fratelli ammalati, vorrei stringervi fra le mie braccia con affetto, uno dopo l’altro e dirvi quanto sono vicino e solidale con voi”. I malati e Lourdes, un binomio inscindibile. Molti tra loro giungono al Santuario francese dall’Italia grazie ai treni dell’Unitalsi, organizzazione nata nel 1903, che conta oltre 300 mila aderenti, tra malati e volontari. I viaggi sono un’esperienza toccante per chi accompagna malati e disabili. Ecco la testimonianza di Angela, volontaria Unitalsi, raccolta da Debora Donnini:

 

R. – Sono treni della speranza, pieni di persone malate; malate nell’anima e malate nel corpo. E quindi la prima cosa che facciamo noi volontari è dare le nostre mani, le nostre gambe, la nostra gioia a queste persone che, quando salgono sul treno, sono piene di speranza pur essendo aggravate dai loro problemi, dalla loro malattia ... Quindi, noi cerchiamo soprattutto di dare il nostro aiuto, sia fisico sia morale. Un altro modo di aiutarli è quello di far loro compagnia, di chiacchierare ... non è soltanto stare insieme. Ecco perché il viaggio in treno è bello: perché è un cammino, è proprio un pellegrinaggio ...

 

D. – Le persone tornano trasformate da questo pellegrinaggio a Lourdes, in che modo?

 

R. – Di solito, come dice il salmo, si parte piangendo e si torna cantando, ed è proprio così, alla lettera. Il perché non lo so, è anche un’esperienza mia, personale: si arriva lì con l’angoscia nel cuore, a volte, con un peso grande, e invece lì, davanti a quella Grotta, tu capisci che tutto il male del mondo va ad infrangersi contro quella roccia dove c’è Maria. E senti che lì la Croce di Gesù non è ancora finita; questa Croce che continua ancora, e continua sulla pelle di tanti malati. Però, questo ti dà la gioia di capire che la tua sofferenza non è sterile, non è inutile, che fa parte della Croce di Cristo e che quindi è una croce gloriosa. Io non ho accettato all’inizio la malattia di mia figlia, che a 29 anni si è ammalata di sclerosi multipla, e sono andata da Maria per cercare una risposta. L’aiuto che ho avuto è stato proprio questo, quello di sapere che la sofferenza dei giovani, soprattutto, degli innocenti, è qualcosa che ha un senso, non è una cosa inutile. E’ qualche cosa che ha un peso enorme, nella salvezza del mondo.

**********

 

 

ALTRE UDIENZE E NOMINE

 

Nel corso della mattina il Santo Padre ha ricevuto in successive udienze anche il cardinale Vinko Puljić, arcivescovo di Vrhbosna, Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina, e il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi.

 

Il Papa ha accolto la rinuncia presentata da mons. Pablo Puente dall'incarico di nunzio apostolico in Gran Bretagna ed ha chiamato a succedergli l’arcivescovo Faustino Sainz Muñoz, finora nunzio apostolico presso le Comunità Europee.

 

Nelle Filippine Giovanni Paolo II ha nominato vescovo di Boac il reverendo  Reynaldo Gonda Evangelista, finora parroco della “San Guillermo Parish” a Talisay, Batangas. Il reverendo Reynaldo G. Evangelista è nato a Mabini, Batangas, l’8 maggio 1960 ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1986. 

 

Infine il Santo Padre ha nominato membri della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: p. Wolf Notker, abate primate dei Monaci Benedettini Confederati; p. José Rodríguez Carballo, ministro generale dell'Ordine Francescano dei Frati Minori; d. Pascual Chávez Villanueva, rettore maggiore della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco; p. Teresino Serra, superiore generale dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù; fr. Seán Dominic Sammon, superiore generale dei Fratelli Maristi delle Scuole; sac. Jacques Hazebroucq, responsabile generale dell'Istituto secolare sacerdotale Notre-Dame de Vie.

 

 

IL CARDINALE SALDARINI COMPIE OGGI 80 ANNI

 

Auguri al cardinale Giovanni Saldarini, arcivescovo emerito di Torino, che compie oggi 80 anni. Il cardinale Saldarini è nato a Cantù, arcidiocesi di Milano, l’11 dicembre 1924. E’ stato ordinato sacerdote il 31 maggio 1947, consacrato vescovo il 7 dicembre 1984. Giovanni Paolo II lo ha creato cardinale il 28 giugno 1991.

 

I cardinali elettori che compongono il Collegio Cardinalizio scendono così a 121, i non elettori salgono a 64.  I cardinali del Collegio sono in tutto 185.

 

 

INAUGURATA STAMANI NELLE SALE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA

E DELLA PACE UNA SINGOLARE MOSTRA DI OLTRE 70 DIPINTI,

DONATI DALL’ASSOCIAZIONE CENTO PITTORI DI VIA MARGUTTA. LA CERIMONIA

SI E’ SVOLTA ALLA PRESENZA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO ANGELO SODANO

- A cura di Barbara Castelli -

 

Il prezioso dono della pace, oggi tanto sospirato in diverse aree del mondo, cristallizzato in oltre 70 dipinti degli artisti dell’Associazione Cento Pittori di Via Margutta. Le opere, interpretate in chiave religiosa e donate al Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, compongono una singolare mostra che si dipana proprio lungo le sale del Dicastero pontificio.

 

La rassegna è stata presentata questa mattina, alla presenza del cardinale segretario di Stato Vaticano Angelo Sodano. Con l’occasione è stato anche inaugurato l’artistico pavimento in ceramica della Cappella del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, pavimento offerto dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Salerno e dal Comune campano di Giffoni Vallepiana.

 

Le oltre 70 opere della mostra permanente nei locali del Dicastero, come sottolinea il presidente del Pontificio Consiglio, il cardinale Renato Martino, nell’introduzione del catalogo, omaggiato in mille copie dalla benemerita arciconfraternita cinquecentesca Sacra Fraternitas Aurigarum in Urbe, “sono tutte ispirate da un comune sentire attorno al valore religioso della persona umana, colta o direttamente attraverso l’immagine sacra o nella riproduzione della natura o, ancora, nella raffigurazione di elementi fortemente carichi di simbolismi e ricchi di richiami alle varie e complesse situazioni della vita”.

 

Il porporato, promotore dell’iniziativa, esprime, inoltre, la convinzione che “i numerosi visitatori del Pontificio Consiglio e i suoi stessi operatori, nell’ammirare le varie opere esposte, avranno modo di avvertire, mentre trattano le gravi e drammatiche questioni internazionali inerenti alla giustizia sociale e alla pace, il delicato e puntuale richiamo a riportare tutto dentro il paradigma evangelico della bellezza, cioè in Dio, fonte suprema di ogni giustizia e di ogni pace”.

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

Apre la prima pagina l’Iraq. Il Comitato internazionale della Croce Rossa esprime preoccupazione per la situazione nella città di Falluja: centinaia di cadaveri ammassati in un deposito; fuori uso le infrastrutture idriche. 

 

Nelle vaticane, il discorso di Giovanni Paolo II al nuovo ambasciatore di Croazia. I croati, forti della loro identità - ha sottolineato il Papa - potranno apportare al consorzio dei popoli europei il contributo della loro storia ed esperienza.   

L’udienza del Papa ai pellegrini della diocesi di Tarbes et Lourdes (Francia). Ricordo con emozione - ha detto il Santo Padre - il mio pellegrinaggio alla Grotta di Massabielle. Mi unisco a tutti i pellegrini che vi si recano per affidare a Maria le proprie intenzioni.

Una pagina dedicata al servo di Dio mons. Giuseppe Canovai, nel centenario della nascita, a Roma.  Tra i contributi, quello del nostro direttore e quello del cardinale Renato Raffaele Martino.

 

Nelle estere, Stati Uniti-Viet Nam: primo collegamento commerciale dal 1975.

Un articolo di Gabriele Nicolò, sulla situazione nella Repubblica Democratica del Congo, dal titolo “Per la guerra finita ancora mille morti al giorno”.

 

Nella pagina culturale, un elzeviro di Mario Gabriele Giordano in ricordo di Mario Santoro. Il titolo dell’elzeviro è “Interprete dell'umanesimo, fu egli stesso umanista”. 

 

Nelle pagine italiane, la notizia della condanna di Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa.

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

11 dicembre 2004

 

 

LA CONVIVENZA TRA I POPOLI E LE CULTURE, LA TOLLERANZA e LE BASI STESSE

DELLA DEMOCRAZIA IN EUROPA SONO MESSE IN PERICOLO DA UN UMANESIMO ATEO, CHE PUNTA Ad emarginare i credenti.

e’ la tesi del politologo gEoRgE weigel, intervenuto ieri

alla pontificia universita’ gregoriana

 

Uno straordinario affresco del pensiero europeo contemporaneo, da De Lubach a Solzhenitsyn, da Habermas a Derrida: lo ha offerto George Weigel nella conferenza tenuta ieri presso la Pontificia Università Gregoriana. Il politologo americano, noto per aver scritto una delle più complete e dettagliate biografie del Papa, ha confermato la sua profonda conoscenza della situazione europea. E ha offerto un’inedita chiave di lettura dell’attuale dibattito sulla laicità, visto da oltreoceano. Il servizio di Ignazio Ingrao.

 

**********

Gli europei guardano con sufficienza agli Stati Uniti, dove un presidente dichiara pubblicamente la sua fede religiosa, osserva Weigel. E qualcuno vorrebbe persino annoverare George Bush tra i “fondamentalisti”. Ma la vicenda della Costituzione europea, dalla quale è stato eliminato ogni riferimento alle radici cristiane, prosegue il politologo, mostra come il Vecchio Continente soffra del problema opposto: c’è un umanesimo ateo che vorrebbe emarginare i credenti dallo spazio pubblico della discussione. C’è una “cristofobia” degli intellettuali europei, osserva Weigel, che nasce dalla convinzione che il pluralismo, la tolleranza, la democrazia possono essere difesi solo in uno spazio ateo, dal quale è stato eliminato ogni riferimento al trascendente.

 

In realtà, ha spiegato il docente, è vero il contrario: i cristiani possono dare ragione della loro fiducia nei valori della democrazia e della tolleranza. La Chiesa cattolica, ha scritto Giovanni Paolo II nell’enciclica “Redemptoris Missio”, ricorda Weigel, rispetta l’altro in quanto “cercatore di verità” e chiede a tutti credenti di entrare in dialogo nel rispetto reciproco per perseguire il bene della persona umana.

 

Lo scetticismo e il relativismo, invece, riducono il pluralismo all’indifferenza e la democrazia ad un insieme di regole burocratiche. Per difendere i diritti umani dall’attacco dei fondamentalismi, sostiene Weigel, occorre salvaguardare le radici cristiane del pensiero occidentale. Un’Europa senza Dio, è un’Europa incapace di guardare al futuro, come dimostra la drammatica crisi demografica, sottolinea lo studioso.

 

Dunque, alla domanda se può esistere una politica senza Dio, conclude Weigel, la risposta non può che essere negativa, poiché un’Europa libera, tollerante, civile e pluralistica non può essere costruita come uno spazio dove il Dio della Bibbia viene escluso.

**********

 

 

IL VANGELO DI DOMANI

 

 

Domani, 12 dicembre, 3a Domenica d’Avvento, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Giovanni Battista, che si trova in carcere, manda i suoi discepoli a chiedere a Gesù se sia davvero lui il Messia. Gesù risponde:

 

“Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me”. 


Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik:

 

**********

Giovanni ritorna dal deserto al Giordano preparando lo scenario necessario affinché il Messia, il Salvatore sia conosciuto in Israele. In un clima di pentimento e penitenza, del Battesimo e della purificazione, indica il Messia, l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo. Poi, come tutti i veri profeti, anche lui è perseguitato e finisce in carcere. I suoi discepoli gli vengono a narrare le grandi opere che sta compiendo Gesù, però qualcosa, in tutto questo, a Giovanni Battista non era del tutto chiaro. Perciò manda i suoi discepoli a domandare a Cristo stesso se era Lui l’atteso. Cristo cita dal profeta Isaia i passi messianici, ma non menziona la scarcerazione dei prigionieri. Il Messia è arrivato, ma il Battista rimane in prigione. La salvezza supera la soddisfazione delle attese più immediate e si può compiere nel dramma più incomprensibile, perché la salvezza è l’amore.

********** 

 

 

=======ooo=======

 

 

CHIESA E SOCIETA’

11 dicembre 2004

 

 

“SOLO L’AMORE PER IL PROSSIMO, INIZIANDO DAL RISPETTO PER LA VITA,

PUO’ GARANTIRE LA VERA PACE”: COSI’ I VESCOVI DEL BRASILE,

DINANZI ALLA VOLONTA’ DEL GOVERNO DI RIVEDERE LA LEGGE SULL’ABORTO

 

BRASILIA. = “Abbiamo bisogno di essere educati alla convivenza fraterna e non fratricida. Il rispetto per gli indifesi e per la vita dei più deboli è l’espressione di vera cultura ed umanità”. Con queste parole, a firma del cardinale Geraldo Majella Agnelo, arcivescovo di São Salvador da Bahia, la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (CNBB), ha reagito alle manifestate intenzioni del governo di Brasilia di rivedere la legge sull’aborto. La revisione della legislazione avrebbe l’obiettivo di ampliare i casi in cui la pratica è consentita. Attualmente la legge brasiliana permette l’aborto in caso di rischio di vita per la gestante e di gravidanza provocata da stupro. Di fronte a tutto questo, si legge nella nota, “la presidenza della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, come in altre occasioni, torna a pronunciarsi sull’inviolabilità del diritto alla vita di ogni essere umano”, “indipendentemente dallo stadio del suo sviluppo o dalle condizioni in cui si trova”. “Questo principio, che è alla base di tutti gli altri diritti della persona – affermano ancora i vescovi – è fondamento e condizione per una convivenza sociale degna, giusta e solidale”. “Facciamo appello a tutti per promuovere una cultura della vita e non della morte – concludono i presuli – il disprezzo per la vita umana ha condotto ai più grandi errori del passato e del presente e ad un’escalation della violenza, dell’insicurezza, della vendetta, degli assassini, dei furti e dell’aumento della miseria e della fame”. (B.C.)

 

 

IN PAKISTAN LE MINORANZE RELIGIOSE SONO ANCORA PERSEGUITATE

ED EMARGINATE DALLA VITA POLITICA E SOCIALE. E’ QUANTO EMERGE DALL’ANNUALE RAPPORTO SULLA LIBERTA’ RELIGIOSA NEL PAESE ASIATICO,

MESSO A PUNTO DAGLI STATI UNITI

 

ISLAMABAD. = “Leggi religiose discriminatorie” e “un’atmosfera di intolleranza” contro i non-musulmani. E’ quanto denuncia l’Annuale Rapporto sulla libertà religiosa in Pakistan, realizzato dal governo americano. Anche molti gruppi e attivisti per i diritti umani all’interno del Paese rendono noto che nonostante il presidente Musharraf condanni le violenze settarie, i leader religiosi continuano l’opera di “islamizzazione”, dando vita ad “un’atmosfera di intolleranza religiosa”. Da quando nel 1991 in Pakistan è entrata in vigore la Legge islamica basata sui precetti del Corano, la Shari’ah, sono aumentate in misura esponenziale le violenze e gli abusi dei fondamentalisti islamici verso le minoranze. Basti ricordare le 14 chiese rase al suolo nel vicino Khanewal e le oltre 1500 case distrutte a Shanti Nagar, nel Punjab. Inoltre, le conversioni dall’Islam sono punite con la pena di morte e il sistema elettorale separato, in vigore fino al 2002, ha favorito la discriminazione religiosa, impedendo la formazione di una vera democrazia. Anche le istituzioni preposte a sostegno della libertà di culto, quali il ministero per gli Affari religiosi, non contribuiscono a creare un clima di tolleranza. Infatti, il ministero dovrebbe utilizzare il 30 per cento del proprio budget per assistere le minoranze, ma le cifre vengono smentite dalla Commissione nazionale Giustizia e Pace della Conferenza dei vescovi pakistani, che sostiene che il Governo spende solo il 19 per cento del fondo mensile per le minoranze religiose. (R.A.)

 

 

ABOLITA IN SENEGAL LA PENA DI MORTE. SODDISFAZIONE

DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE. QUESTA SERA IL COLOSSEO A ROMA

 VERRA’ ILLUMINATO PER RICORDARE IL VALORE E IL RISPETTO DELLA VITA UMANA

 

DAKAR. = E’ stata vinta un’altra battaglia a favore del diritto alla vita. Il Senegal, infatti, ha abolito la pena di morte per tutti i reati, diventando il quarto Paese dell’Africa occidentale ad adottare un provvedimento del genere. Il testo della nuova legge ha ottenuto l’approvazione in Parlamento, ma per diventare del tutto operativo dovrà essere sottoposto al Governo e al Presidente della Repubblica, Abdoulaye Wade. Il Senegal faceva parte del gruppo dei 32 Paesi “abolizionisti di fatto”, dove la pena capitale è prevista dal Codice ma era dal 1967 che non veniva più applicata. Amnesty International, l’organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani, si è felicitata per questo ulteriore passo in avanti verso il rispetto fondamentale della vita umana e si augura che altri Paesi ne seguano l’esempio. Secondo gli ultimi dati dell’organizzazione umanitaria, infatti, sono ancora 78 le Nazioni che mantengono in vigore la pena capitale. Solo nel 2003 le esecuzioni sono state 5.000 e, dato ancora più allarmante, negli ultimi 15 anni più di 30 persone nel mondo sono state messe a morte per reati che avevano commesso quando erano minorenni. Questi dati danno la misura dell’importanza della decisione del Senegal, che rappresenta un’ulteriore vittoria dell’umanità e della civiltà e che questa sera verrà simbolicamente rappresentata dal Colosseo totalmente illuminato. (R.A.)

 

 

“LA PACE, CHIAVE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE AREE MONTANE”.

E’ IL TEMA CHE ACCOMPAGNA L’ODIERNA GIORNATA INTERNAZIONALE

DELLA MONTAGNA, INDETTA DALLE NAZIONI UNITE NEL DICEMBRE 2002

 

ROMA. = Si celebra oggi la “Giornata internazionale della montagna”, stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2002. Il tema che accompagna questa seconda edizione è: "La pace, chiave per lo sviluppo sostenibile delle aree montane". La scelta coincide con la constatazione del sensibile aumento dei conflitti armati nelle regioni e Paesi di montagna nel corso degli ultimi 50 anni, in particolare in Cecenia, Kashmir, Afghanistan, Balcani, Perù e Nepal. Tale situazione impedisce alle popolazioni locali di uscire dalla marginalità e dalla povertà, di godere di effettiva sicurezza alimentare e di migliorare la qualità della loro esistenza. L’intento dell’iniziativa, dunque, è quello di promuovere e valorizzare lo sviluppo sostenibile degli ambienti della montagna, che costituiscono un quarto della superficie terrestre, proteggendo, a tutti i livelli, il territorio e le popolazioni, sostenendo la vita e l’integrazione, lo sviluppo economico e sociale, nel rispetto della pace e della tolleranza. Nell’ambito delle celebrazioni romane per la ricorrenza, il complesso del Vittoriano ospita alle 15 di oggi pomeriggio il seminario “Montagne sostenibili. La sicurezza sulle piste da sci. Presentazione della legge 363”; seguirà la cerimonia ufficiale con l’inaugurazione della “Giornata internazionale della montagna”. (B.C.)

 

 

IN CAMPIDOGLIO OGGI LA CONSEGNA DELLA “LUCE DELLA PACE”

DELLA GROTTA DI BETLEMME, SIMBOLO DI PACE DIFFUSO

DAGLI SCOUT IN MOLTI PAESI D’EUROPA

- A cura di padre Federico Lombardi -

 

ROMA. = Alle 15.30 oggi, in Piazza del Campidoglio, a Roma, gli scout del Lazio animeranno la cerimonia di accoglienza della “Luce della pace”, una fiammella attinta alla lampada che arde nella Grotta di Betlemme, alimentata dall’olio donato dai Paesi cristiani di tutto il mondo. Questo simbolo natalizio di pace giungerà poco prima alla Stazione Termini, portato da alcuni scout triestini. Ormai è una tradizione, cominciata in Austria nel 1986 nell’ambito di una iniziativa di solidarietà, e che si va estendendo gradualmente ad altri Paesi. Gli scout austriaci mandano ogni anno prima di Natale un bimbo ad attingere la fiamma a Betlemme, e poi la diffondono nel loro Paese e la consegnano agli scout dei Paesi vicini perché la diffondano a loro volta. Da Trieste, con la collaborazione delle Ferrovie dello Stato, la “Luce della pace” percorre ormai tutta la Penisola, fino ad Aosta, Palermo, Cagliari… A Roma, lo scorso anno è stata consegnata al Papa in occasione del 25.esimo di Pontificato nel corso di una udienza generale. Quest’anno, dopo la consegna in Campidoglio alla presenza del vicesindaco, Maria Pia Garavaglia, sarà distribuita lunedì a 19 scuole, in rappresentanza dei 19 municipi della città, e a molte parrocchie ed altre istituzioni.  

 

 

 

=======ooo=======

 

 

24 ORE NEL MONDO

11 dicembre 2004

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

Il senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, è stato condannato questa mattina dal Tribunale di Palermo a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Per Dell’Utri, anche l’interdizione perpetua dai pubblici offici. La sentenza arriva il giorno dopo il verdetto di assoluzione e prescrizione pronunciato dal Tribunale di Milano per il premier Silvio Berlusconi nel processo SME. Ascoltiamo Giampiero Guadagni:

 

**********

La sentenza di condanna in primo grado di Marcello Dell’Utri, emessa questa mattina alle 10 dal Tribunale di Palermo, è arrivata dopo sette anni di processo e 12 giorni di Camera di Consiglio. In tutto, 270 i testimoni ascoltati, tra loro anche collaboratori di giustizia. “Viene confermata la validità delle prove”, commenta il pubblico ministero Ingroia, che aveva chiesto una condanna ad 11 anni. “Ha prevalso la società dei malfattori” affermano invece i legali di Dell’Utri, che annunciano il ricorso in appello. Forza Italia parla di clamoroso errore giudiziario, il centro sinistra di condanna pesantissima che non può lasciare indifferenti. L’accusa per l’attuale senatore di Forza Italia è di essere stato, a partire dagli anni ’70, il canale di collegamento tra la mafia ed il mondo economico milanese. In particolare, nel mirino degli inquirenti ci sono stati versamenti per miliardi di lire su conti riconducibili alla FININVEST, almeno in parte provenienti dalle casse della mafia. Nei primi anni dell’inchiesta era stato indagato anche Silvio Berlusconi, la cui posizione è stata archiviata. Berlusconi, all’epoca dei fatti presidente della FININVEST, è stato spesso evocato nel processo di Palermo. Proprio ieri, il premier è stato invece assolto, a Milano, dall’accusa di corruzione nel processo per la compravendita della SME, l’azienda agro-alimentare dell’IRI, una vicenda risalente agli anni ’80, una soluzione che però non cancella tutte le ombre. Berlusconi è stato, infatti, prosciolto dall’accusa di aver concorso ad aggiustare una sentenza, ma invece è scattata la prescrizione del reato di corruzione semplice relativo al bonifico da 434 mila dollari al giudice Romano Squillante attraverso l’avvocato Previti. Sia Squillante che Previti, ricordiamo, sono stati condannati in un’altra fase del processo. “L’imputazione era dunque fondata”, affermano molti esponenti del centro sinistra, e contro la prescrizione i legali del premier hanno annunciato ricorso in appello.

 

Per la Radio Vaticana, Giampiero Guadagni.

**********

 

Nuovo giallo in Ucraina. Nel Paese ancora mobilitato per il ballottaggio presidenziale del prossimo 26 dicembre, si moltiplicano le voci sullo stato di salute del candidato dell’opposizione Yushenko. Nella vicina Bielorussia destano preoccupazione, intanto, le manifestazioni di ieri a Minsk, dove circa 500 persone hanno protestato invocando la “rivoluzione arancione” di Kiev. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

**********

Il leader dell’opposizione filo occidentale in Ucraina, Yushenko, è a Vienna per controlli medici nella stessa clinica dove era già stato portato in condizioni critiche lo scorso 10 settembre. Yushenko è stato colpito da una malattia che gli ha sfigurato il viso. “L’obiettivo era quello di uccidermi”, ha dichiarato ieri il politico poco prima della partenza da Kiev aggiungendo di essere stato avvelenato dai suoi avversari. L’ipotesi avanzata dai medici è quella di avvelenamento con la diossina, una sostanza che provoca una grave affezione cutanea. La diagnosi conclusiva delle cause della malattia è attesa oggi pomeriggio. In un’intervista rilasciata al quotidiano “Financial Times”, Yushenko ha denunciato, inoltre, che “proprietà strategiche dello Stato sono state trasferite a persone vicine al presidente Kuchma e al premier Yanukovic”. Continuano, intanto, i preparativi per il ballottaggio del prossimo 26 dicembre: il candidato filorusso Yanukovic si è detto sicuro di vincere e l’Italia, rispondendo all’appello della presidenza dell’Unione Europea, della Nato e dell’Osce, ha deciso di inviare circa quaranta osservatori elettorali in Ucraina. In Bielorussia, infine, oltre 500 persone hanno protestato a Minsk contro il sistema autoritario adottato da dieci anni dal presidente Alexandre Lukashenko. I manifestanti hanno anche invocato per la Bielorussia una “rivoluzione arancione” sul modello della sollevazione popolare avvenuta in Ucraina.

**********

 

Proseguono, in Iraq, le operazioni delle forze della coalizione contro la guerriglia. Almeno 7 civili sono stati uccisi, nelle ultime 24 ore, a sud di Baghdad. Gli agenti di sicurezza iracheni hanno inoltre arrestato a Baquba trenta persone dopo un attacco compiuto da ribelli contro una stazione di polizia. A Ramadi un gruppo di insorti, che ha opposto un’accanita resistenza ai militari americani, si è rifugiato in un ospedale. Nel Paese arabo, intanto, il militare americano che lo scorso 18 agosto ha ucciso a Baghdad un civile iracheno disarmato e ferito, è stato condannato da una corte marziale statunitense a tre anni di carcere per omicidio non premeditato.

Lo sviluppo del Medio Oriente è una sfida comune, il terrorismo va combattuto unendo le forze e le prossime elezioni nei territori costituiscono un fattore di rilancio per la regione. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Colin Powell, aprendo stamani a Rabat, in Marocco, il “Forum del Futuro”, Vertice che riunisce i ministri degli Esteri del G8 e del Medio Oriente. Al centro dei lavori un progetto di riforme del mondo arabo avanzato dall’amministrazione americana e le difficili situazioni di Afghanistan, Iraq e Territori palestinesi.

In Israele il leader laburista Shimon Peres si è detto favorevole alla proposta di entrare nel governo, lanciata dal premier Ariel Sharon e approvata ieri dal partito del primo ministro, il Likud. I colloqui per la formazione di un esecutivo di unità nazionale cominceranno nei prossimi giorni. I Territori continuano, intanto, ad essere sconvolti dalla violenza: in un campo profughi di Gaza una bambina palestinese di 7 anni è stata uccisa, ieri, da soldati inviati da Tel Aviv. Secondo la radio dello Stato ebraico il leader radicale palestinese Marwan Barghuti, che sta scontando 5 ergastoli nelle carceri israeliane, è inoltre pronto ad annunciare il ritiro della propria candidatura per le elezioni presidenziali del prossimo 9 gennaio.

 

Negli Stati Uniti il presidente George Bush ha nominato segretario dell’Energia Sam Bodman. L’ex capo della polizia di New York, Kerik, nominato segretario alla Sicurezza interna, ha intanto rinunciato al suo incarico.

 

Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime dei quattro tifoni che hanno colpito le Filippine nell'ultimo mese: 1.800 tra morti e dispersi. Le autorità locali hanno precisato che si sono concluse le operazioni di ricerca dei superstiti. A provocare il maggior numero di vittime è stata la tempesta “Winnie” che ha causato smottamenti ed inondazioni nelle città di Real, Infanta e General Nakar.

 

A Taiwan, i partiti di opposizione - favorevoli a legami più stretti con la Cina popolare - hanno battuto il partito filo-indipententista del presidente Chen Shui-bian, conquistando la maggioranza dei 225 seggi parlamentari in palio. L’ufficializzazione della vittoria è stata annunciata, pochi minuti fa, dalla Commissione centrale elettorale di Taipei. Il partito nazionalista Kuomintang ha vinto 79 seggi, mentre 35 deputati sono stati conquistati da altri due partiti alleati dei nazionalisti. Il risultato del voto è ben visto da Pechino che ritiene Taiwan - di fatto indipendente da oltre 50 anni - una sua provincia ribelle ed ha più volte minacciato un attacco militare nel caso in cui dichiari l’indipendenza. Dal canto suo, il governo degli Stati Uniti - principale alleato militare di Taiwan - si è dichiarato apertamente contrario a “qualsiasi iniziativa che porti ad una modifica dello status quo nello Stretto di Taiwan”. L’isola, grande poco più di un decimo dell’Italia, conta oltre 22 milioni di abitanti. L’anno scorso, è stata scossa dalla diffusione della Sars, che ha provocato numerose vittime.

 

Arrestati in Pakistan 14 presunti membri dell’Esercito nazionale del Beluchistan, il gruppo nazionalista che ha rivendicato l’attentato avvenuto ieri a Quetta, nel sud est del Paese, e costato la vita ad 11 persone. Il gruppo avrebbe fatto esplodere la bomba neri pressi di un mercato per protestare contro la gestione federale della provincia. Nel Paese asiatico è stato anche fermato il capo di un gruppo estremista afghano, sospettato di essere l’organizzatore del sequestro, in Afghanistan, dei tre funzionari dell’Onu rilasciati lo scorso 23 novembre.

 

Oltre cinquemila persone che sostengono i partiti dell’opposizione in Bangladesh, sono state arrestate dagli agenti della polizia alla vigilia di una manifestazione anti governativa. I fermati si erano mobilitati in tutto il Paese per “creare” una catena umana lunga 900 chilometri, chiedere le dimissioni del governo ed elezioni anticipate.

 

In Romania, quasi 18 milioni di elettori andranno domani alle urne per scegliere il successore del presidente uscente, Ion Iliescu. Si contendono la più alta carica di Stato il candidato socialdemocratico, il premier Adrian Nastase, ed il sindaco di Bucarest, Traian Basescu.

 

Cresce la tensione politica in Ecuador, dove ieri hanno prestato giuramento i 27 membri della Corte suprema. I giudici hanno preso il posto di quelli destituiti dal Parlamento, su proposta del presidente Gutierrez. Il servizio di Maurizio Salvi:

 

**********

Il capo dello Stato aveva denunciato che il massimo organo della giustizia ecuadoriana era legato a doppio filo con il partito social cristiano e che ora, con l’intervento parlamentare, gli equilibri erano invece stati ricostituiti. Per raggiungere l’obiettivo Gutierrez ha stretto un’alleanza con il partito roldosista dell’ex presidente Abdala Bucaram, destituito ed esule a Panama, ma di cui ora sembra imminente il ritorno. La svolta, comunque, non è stata indolore e le critiche sono piovute da ogni parte al punto che 18 dei 31 magistrati esonerati si sono riuniti per disconoscere l’operato parlamentare e rimanere in servizio come Corte parallela. Le organizzazioni degli Indios che hanno permesso il successo di Gutierrez nelle presidenziali del 2002 non hanno esitato a parlare di dittatura, e proteste si sono avute anche in tutto il Paese a livello, soprattutto, di amministratori locali compresi i sindaci delle due principali città Quito e Guayaquil. Anche la Chiesa cattolica è apparsa molto preoccupata per la difficile congiuntura e, in un documento firmato dai vertici della Conferenza episcopale, ha avvertito che maltrattando la Costituzione e la separazione delle funzioni del potere pubblico si minano le basi stesse della democrazia.

 

Maurizio Salvi, per la Radio Vaticana.

**********  

 

Proibita ogni manifestazione nelle vie di Abidjan fino al 10 marzo 2005. Lo stabilisce il decreto emanato ieri dal presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo.

 

 

=======ooo=======