RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 119 - Testo della trasmissione di mercoledì 28 aprile 2004

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:     

L’abbandono fiducioso in Dio nel tempo della prova libera il fedele dall’assalto del male: così il Papa oggi durante l’udienza generale.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Presentato a Torino il primo Dvd sulla Sindone: 150 minuti di filmati inediti, documentari e interviste dedicate alla più importante reliquia della cristianità: ce ne parla Paolo Pellegrini

 

Nelle elezioni in India i partiti del Congresso e del Bjp si contendono la guida del governo: intervista con padre Carlo Torriani

 

La nuova Europa a 25: un evento di portata eccezionale per la vita di tutti i cittadini. Uno studio della Caritas focalizza i possibili scenari in un continente finalmente unito nelle due anime orientale e occidentale

 

E’ stato presentato lunedì a Roma, il libro “Una scelta d’amore”, scritto da Janne Haaland Matlary, docente di politica internazionale all’Università di Oslo e membro del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace: con noi l’autrice e Joaquin Navarro Valls

 

Presentata a Padova la IX edizione di Civitas, Mostra-Convegno della Solidarietà dell’Economia Sociale e Civile: ai nostri microfoni il prof. Antonio Papisca.

 

CHIESA E SOCIETA’:

Le chiese protestanti indonesiane si rammaricano per gli scontri etnico-religiosi ad Ambon, ed invitano gli esponenti di ogni fede a fare passi concreti per riportare la calma nella regione

 

In occasione della 57.ma Assemblea nazionale della Fidae il cardinale Camillo Ruini ricorda che la scuola cattolica fa parte della missione della Chiesa ed è una ricchezza per tutti

 

Secondo uno studio internazionale non sarà possibile dimezzare i livelli di denutrizione del Centroamerica entro il 2015

 

‘Infanzia e giovinezza’ è il tema della XXXII Assemblea plenaria della Conferenza episcopale congolese

 

Si è svolta in Venezuela la XXIX Assemblea annuale delle missioni

 

L’arcidiocesi indiana di Bhopal ha aperto un centro di assistenza psicologica per le persone affette da crisi depressive.

 

24 ORE NEL MONDO:

 Thailandia: gravissimi scontri tra polizia ed estremisti islamici: oltre 110 i morti

 

In Iraq le truppe Usa attaccano Falluja. E’ battaglia anche nella città santa di Najiaf

 

In Siria tensione altissima dopo l’attentato di ieri sera a Damasco nel quale sono morte quattro persone.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

28 aprile 2004

 

 

LA COMPLETA FIDUCIA IN DIO NEL TEMPO DELLA TRIBOLAZIONE

LIBERA IL FEDELE DALL’ASSALTO DEL MALE:

COSI’ IL PAPA OGGI DURANTE L’UDIENZA GENERALE IN PIAZZA SAN PIETRO

 

La fiducia in Dio nel tempo della tribolazione libera il fedele dall’assalto del male: è il messaggio lanciato dal Papa oggi durante l’udienza generale in una assolata piazza San Pietro. Al centro della catechesi  la preghiera dell’innocente perseguitato tratta dal salmo 26. Circa 15 mila i pellegrini presenti, giunti da tutto il mondo. Il servizio di Sergio Centofanti.

 

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“Nel giorno tenebroso dell’assalto del male” occorre abbandonarsi con fiducia nelle mani del Signore “che salva nella prova e sostiene durante la bufera”. Il Papa spiega il salmo 26 che presenta una situazione  drammatica in cui il fedele è assalito da nemici, avversari, falsi testimoni ed è  perfino abbandonato dai genitori; ed esorta alla vigilanza avvertendo che non si può dimenticare chi c’è dietro le manifestazioni del male:

 

“C’è nel mondo un male aggressivo, che ha in Satana la guida e l’ispiratore”.

 

Ma il salmista invita a riporre con coraggio la propria fiducia in Dio: “ Spera nel Signore – dice – sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore”.

 “Anche nella solitudine e nella perdita degli affetti più cari” – sottolinea il Pontefice -  il credente  “non è mai totalmente solo perché su di lui si china Dio misericordioso” come afferma  un celebre passo del profeta Isaia, che assegna a Dio sentimenti di compassione e di tenerezza più che materna: « Anche se ci fosse una donna che si dimenticasse – scriveva il profeta -  io invece non ti dimenticherò mai!» .

 

“A tutte le persone anziane, malate, dimenticate da tutti, alle quali nessuno farà mai una carezza ricordiamo queste parole, perché sentano la mano paterna e materna del Signore toccare silenziosamente e con amore i loro volti sofferenti e forse rigati dalle lacrime”.

 

Giovanni Paolo II esorta dunque ad avere, anche in mezzo a tante avversità, “una certezza indiscussa, quella di poter contemplare la bontà del Signore”, il volto stesso di Dio. E nella liturgia e nella preghiera personale – ha aggiunto - “ci è concessa la grazia di intuire quel volto che non potremo mai direttamente vedere durante la nostra esistenza terrena”. Quel volto divino che potremo contemplare solo nell’incontro definitivo dell’eternità, come dice San Paolo : “Allora vedremo a faccia a faccia” .

 

Nei saluti finali dell’udienza generale il Papa ha rivolto un nuovo augurio di pace per questo tempo pasquale e poi ha ricordato che domani si celebra la festa di Santa Caterina da Siena compatrona d’Italia e d’Europa. Rivolgendosi in particolare ai giovani, ai malati e ai nuovi sposi, li ha esortati a seguire l’esempio di questa grande santa per essere perseveranti nella fede e dare in ogni situazione una generosa testimonianza a Cristo e al suo Vangelo.

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

Apre la prima la situazione in Iraq, con particolare riferimento all'attacco sferrato dalle forze della coalizione contro Falluja; intanto s'intensificano gli sforzi diplomatici diretti a favorire l'istituzione, entro la fine di maggio, di un nuovo Governo iracheno ad interim.

 

Nelle vaticane, la catechesi e la cronaca dell'udienza generale.

 

Nelle estere, in rilievo l'attacco terroristico contro il quartiere delle Ambasciate a Damasco.

 

Nella pagina culturale, un articolo di Giuseppe Degli Agosti dal titolo "L'eredità artistica dell'operosa Milano": una monografia sul capoluogo lombardo.

 

Nelle pagine italiane, in primo piano la vicenda dei tre ostaggi italiani in Iraq, riguardo alla quale il Governo mantiene il massimo "riserbo".

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

28 aprile 2004

 

 

LA SINDONE IN VERSIONE MULTIMEDIALE:

 PRESENTATO A TORINO IL PRIMO DVD DEDICATO

ALLA PIU’ IMPORTANTE RELIQUIA DELLA CRISTIANITA’

- Intervista con Paolo Pellegrini -

 

Una storia antica e incredibile – in molte parti più leggenda che cronaca - che parte da Gerusalemme, passa per Edessa e Costantinopoli, giunge in Francia e infine approda a Torino, dopo essere scampata a scorrerie e incendi. Si tratta della Sindone, la cui immagine affascina chiunque se ne accosti sia per ciò che essa rappresenta, dal punto di vista religioso, sia per la ricchezza, anche controversa, delle sue sollecitazioni intellettuali, scientifiche, culturali. Completamente restaurata nel 2002 – quando il Sacro Lino è stato privato dei caratteristici rattoppi risalenti al 1500, fissato su un nuovo supporto e sottoposto a scansione digitale – la Sindone è ora un’opera multimediale. L’arcidiocesi di Torino, cui è affidata la custodia del Telo, ha presentato questa mattina, nel capoluogo piemontese, il primo DVD dedicato alla Sindone: 150 minuti tra documentari, interviste e filmati inediti per conoscere meglio l’intreccio di storia, arte e scienza della più importante reliquia della cristianità. Il DVD è stato realizzato in coproduzione con la società NOVA-T, specializzata in documentari. Alessandro De Carolis ne ha intervistato il direttore editoriale, Paolo Pellegrini:

 

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R. – L’immagine del telo sindonico che si presenta oggi è un’immagine abbastanza diversa da quella fissata nell’immaginario collettivo: ovvero, l’immagine del lino sul quale spiccano quelle toppe molto grandi, che di fatto diventavano la cosa più visibile del telo sindonico. Oggi, dopo il restauro, si vede molto bene e risalta molto meglio l’immagine che è sul fronte del telo sindonico: dell’uomo sofferente e delle ferite che gli sono state inferte, e questo grazie proprio al tipo di lavoro di recupero che è stato fatto. Nel DVD vengono spiegati molto bene anche quali altri lavori di restauro siano stati compiuti sulla Sindone: lavori necessari per evitarne il deterioramento nel corso del tempo e anche di pulizia da tutta una serie di detriti che si sono andati sovrapponendo sul telo durante i secoli.

 

D. – Dalle prime fotografie del secolo scorso, la storia delle indagini scientifiche sulla Sindone ha riempito davvero interi volumi ed ha anche suscitato alcuni contrasti. In che modo si sofferma il Dvd su questo aspetto?

 

R. – La ripercorre. Ripercorre questa storia in alcuni suoi momenti principali, dalle prime fotografia di Secondo Pia alla fine dell’Ottocento alle fotografie di inizio Novecento, ai lavori condotti sulla Sindone a livello di fotografie, diapositive e riprese filmate, nei decenni successivi. Non viene data particolare accentuazione all’aspetto delle polemiche e, per così dire, degli scontri di opinione che ci sono stati. E questo proprio perché lo scopo del DVD è di tipo conoscitivo, didattico ed informativo e non quello di entrare nel merito ad alcune discussioni che sono tuttora aperte - o di alcune altre che vengono in qualche modo tenute un po’ aperte artificiosamente ma che sarebbero, in realtà, già chiuse. Ovviamente, si citano anche studi e posizioni principali che ripercorrono la storia scientifica dell’indagine sulla Sindone, soprattutto quelli che hanno avuto l’avallo dell’ufficialità e quindi dell’Arcidiocesi di Torino.

 

D. – Prima di giungere a Torino, la Sindone ha vissuto un viaggio nei secoli a dir poco avventuroso. Esiste in questa opera multimediale una documentazione di tipo storico?

 

R. – Sì, è la parte trattata dal documentario, di oltre 57 minuti, che ripercorre in particolare alcune delle tappe storiche più certe o comunque supportate da elementi critici attendibili, che rimandano al percorso che la Sindone ha compiuto nel corso del tempo.

 

D. – Qual è, a suo giudizio, il pregio fondamentale di questo lavoro?

 

R. – E’ quello di presentare in maniera chiara, semplice e moderna un documento, come quello della Sindone, che fa riflettere sia i credenti, sia coloro che non appartengono all’ambito ecclesiale. Un documento che rimanda al tema della Passione, al tema della sofferenza: per chi crede, forse di Cristo stesso, per chi non crede, comunque dell’uomo nel corso della storia. Tutto questo è presentato in maniera estremamente chiara, semplice e divulgativa ma non superficiale. Il DVD si vuole proporre come uno strumento molto utile, che vuole soddisfare veramente le esigenze sia degli appassionati, sia di chi è un po’ alle prime armi alla scoperta dei contenuti inerenti alla Sindone.

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NELLE ELEZIONI IN INDIA

I PARTITI DEL CONGRESSO E DEL BJP SI CONTENDONO LA GUIDA DEL GOVERNO

- Intervista con padre Carlo Torriani -

 

Nelle elezioni generali che si stanno svolgendo in India si delinea un testa a testa tra il Partito del Congresso, guidato da Sonia Gandhi, e il Barathìa Jànata Party del premier Vajpayee. Nell’ultima tornata elettorale, che ha coinvolto 100 milioni di cittadini in 11 Stati, i sondaggi del dopo voto danno in netta ripresa il partito del Congresso. Ma quale potrà essere il risultato finale? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a padre Carlo Torriani del Pime, da 35 anni missionario in India:

 

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R. – Barathìa Jànata Party del premier Wajpayee si è basato soprattutto sulla borghesia cittadina e il divario tra città e campagna si è ancor più approfondito. Quindi se quelli della città vanno a votare dovrebbe vincere il Barathìa Jànata Party; se invece il Congresso, che si è sempre basato soprattutto sui villaggi, riesce ad avere ancora simpatia nei villaggio è possibile che vinca ancora il Congresso.

 

D. – C’è poi la questione del Kashmir. Come i due partiti hanno affrontato il difficile rapporto con gli indipendentisti del Kashmir che, tra l’altro, ha esortato la popolazione ad andare a votare?

 

R. – Questo rappresenta un po’ la spina nel fianco di tutta la politica indiana: la relazione con il Kashmir e con il Pakistan, che naturalmente supporta i musulmani del Kashmir. L’India ha avuto, in un certo senso, ragione perché per molti anni ha continuato a sostenere che proprio in Pakistan i terroristi venivano istruiti e preparati. Ed ora, finalmente, anche gli americani si sono avvicinati all’India, anche se strategicamente l’America ha dovuto far uso del Pakistan per combattere in Afghanistan.

 

D. – In caso di vittoria del Partito del Congresso, come vede la gente un ritorno al potere della famiglia Ghandi?

 

R. – La famiglia Ghandi è popolarissima. Bisognerà vedere la tattica che ne verrà fuori: anzitutto se il Partito del Congresso abbia accettato l’idea di coalizione, perché anche nelle ultime elezioni il Congresso come partito era il più numeroso ma non è stato capace di mettere assieme una coalizione, mentre il Barathìa Jànata Party si è gettato subito sull’idea della coalizione, modificando il suo programma e riuscendo così a mettere insieme una coalizione di 18 partiti. Chi vincerà dovrà, ovviamente, cercare di salvaguardare la grande varietà che c’è in India.

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LA NUOVA EUROPA A 25: UN EVENTO DI PORTATA ECCEZIONALE PER LA VITA

 DI TUTTI I CITTADINI. UNO STUDIO DELLA CARITAS FOCALIZZA

I POSSIBILI SCENARI IN UN CONTINENTE FINALMENTE UNITO

NELLE DUE ANIME ORIENTALE E OCCIDENTALE

 

A pieno titolo dal primo maggio nell’Unione Europea entreranno 10 nuovi Paesi, oltre Malta e Cipro, ben otto sono dell’Est europeo: i tre Stati baltici, Estonia, Lettonia, Lituania, insieme a Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Un’apertura verso Oriente ricca di prospettive e sfide, come documenta la ricerca condotta dalla Caritas Italiana, dal titolo “Europa: allargamento ad Est e immigrazione”. Il volume è stata presentato ieri in un Convegno a Roma, organizzato con il patrocinio del Cnel. “Lo abbiamo scritto “per la gente”, ha detto don Vittorio Nozza direttore della Caritas Italiana, per sensibilizzare l’opinione pubblica su una fase storica della nostra Europa. Il servizio di Roberta Gisotti.

 

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Non si tratta di un evento mediatico, banale, che possiamo liquidare in pochi giorni, ma al contrario di un avvenimento di portata eccezionale, che avrà implicazioni politico-economiche, socio-culturali e religiose, che si rifletteranno sulla struttura ed identità dell’Unione Europea, sulla composizione demografica degli stessi Paesi e sulla vita personale dei cittadini. Il libro dossier della Caritas - scritto a più mani con diverse professionalità e competenze e preparato in un anno con il contributo di redattori anche dell’Est europeo - accende i riflettori su un passaggio epocale, che segna la fine della divisione continentale tra Occidente ed Oriente. L’Europa a 25 sarà abitata da 455 milioni di persone, ancora lontani dal record del miliardo e più sia della Cina che dell’India ma distanziando gli Stati Uniti che ne conta 297 milioni.

 

Occorre superare l’etichetta semplicistica di ex Paesi comunisti – raccomanda don Vittorio Nozza – e capire che andiamo a confrontarci con Stati che hanno una storia millenaria, ognuno una propria cultura, lingua, espressioni religiose. Ricchezze che la Chiesa intende valorizzare, raccogliendo pure le sfide,  e tra queste è la mescolanza delle popolazioni e i flussi migratori. Oggi in Europa vi sono 20 milioni di immigrati, di cui di 3 milioni e 400 mila sono arrivati dell’Est europeo, un terzo dagli otto nuovi Paesi in procinto di entrare nell’Unione. Stessa proporzione troviamo in Italia che ospita in tutto 900 mila immigrati da oltrecortina, con circa 50 mila nuovi arrivi l’anno, per cui si stima che l’aumento sarà di qualche decina di migliaia. 53 per cento di questi cittadini dell’Est sono giunti in Italia per lavorare, 36 per cento per ricongiungere la famiglia, e 3,1 per cento per studiare.

 

Il volume della Caritas vuole andare oltre i discorsi ufficiali di circostanza, ma anche oltre le proiezioni degli esperti e richiamare la responsabilità di costruire un’Europa che abbia un’anima nel riconoscere ed esaltare le comuni radici cristiane, un’Europa dello stato di diritto, della tolleranza e della solidarietà, un’Europa della pace per tutto il mondo.

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E’ STATO PRESENTATO LUNEDÌ A ROMA, IL LIBRO “UNA SCELTA D’AMORE”,

SCRITTO DA JANNE HAALAND MATLARY,

DOCENTE DI POLITICA INTERNAZIONALE ALL’UNIVERSITÀ DI OSLO

E MEMBRO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DI GIUSTIZIA E PACE:

- Con noi l’autrice e Joaquin Navarro Valls -

 

E’ stato presentato lunedì a Roma, il libro “Una scelta d’amore”, scritto da Janne Haaland Matlary, docente di politica internazionale all’Università di Oslo e membro del Pontificio Consiglio della Giustizia e Pace. Il testo, edito dalla Leonardo International, è la storia di una conversione attraverso femminismo, politica, impegno sociale. Nella prefazione, il cardinale Ratzinger ha scritto “grazie a questo libro è possibile, per così dire, imparare nuovamente il senso dell’essere cattolici”. Al microfono di Giovanna Bove ascolteremo l’autrice, ma prima il commento al libro di uno degli intervenuti alla presentazione, il portavoce vaticano, Joaquin Navarro Valls.

 

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R. – E’ un libro che ha un valore straordinario. E’ la storia di una conversione – e già questo ha un interesse non soltanto religioso, ma anche antropologico, da tutti i punti di vista – che ha un’idea centrale che sviluppa nella seconda parte del libro, che mi ha interessato molto: l’idea comune che la conversione sia la circostanza di un momento nella vita. Invece – si dice nel libro - la vera conversione si deve realizzare ogni giorno. L’autrice racconta come nella sua esistenza sia sempre presente l’esigenza di doversi convertire ancora. Quindi, l’idea della esistenza cristiana non come una conquista già fatta, ma come una conquista che si fa ogni giorno: è un’idea validissima.

 

D. – L’autrice ha scoperto Dio attraverso i libri. Secondo lei oggi è possibile scoprire Dio attraverso un testo scritto?

 

R. – Sicuramente. Il problema è trovare quel libro. L’autrice mi pare che lo abbia trovato, prendendo per caso un autore che lei non conosceva: Tommaso D’Aquino. Oggi si potrebbe trovare in qualsiasi momento un autore che magari toglie quelle certezze di ogni giorno, le certezze scontate, non criticate abbastanza, e capovolge completamente l’impostazione della propria esistenza.

 

D. – Parliamo ora con l’autrice: lei ha parlato spesso delle donne, ha scritto del nuovo femminismo. Cos’è il nuovo femminismo?

 

R. – YES, I TRIED TO USE THE TERM…

Innanzitutto, io ho usato il termine ‘femminismo’ per evitare che questo termine venisse usato in modo sbagliato. Mi sono rifatta alla figura di Maria, che era una donna assolutamente forte, una donna che ha avuto un figlio. Ed è questo in qualche modo il nostro modello. Un modello, quindi, di forza, di una donna che senz’altro è diversa dall’uomo, ma che ha altrettante capacità e forza.

 

D. – La sua “scelta d’amore” tempo fa è stata questa conversione al cattolicesimo. Oggi qual è la sua scelta d’amore?

 

R. – NOW IT IS A DEEPENING…

La scelta d’amore adesso è senz’altro un approfondimento della mia scelta passata ed è un processo sempre più complesso. La via è senz’altro la via di Cristo. E’ un percorso direi esistenziale. Più si va avanti con le domande e più diventano complesse e difficili le risposte.

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PRESENTATA A PADOVA LA IX DI EDIZIONE CIVITAS,

MOSTRA-CONVEGNO DELLA SOLIDARIETA’ DELL’ECONOMIA SOCIALE E CIVILE

- Ai nostri microfoni il prof. Antonio Papisca -

 

Presentata ieri a Padova la Nona edizione di Civitas, Mostra-Convegno della Solidarietà dell’Economia Sociale e Civile. Come ogni anno, un centinaio i convegni previsti per oltre trecento relatori, 600 realtà rappresentate per quasi 50 mila visitatori attesi dal 30 aprile al 2 maggio. Ce ne riferisce Silvio Scacco.

 

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I grandi filoni su cui si snoderà Civitas 2004, sono legati all’allargamento dell’Europa, alla riflessione sul destino dell’Africa, alla qualità della nostra vita e alla dimensione del nostro essere soggetti economici. Cittadinanza, ecologia, economia, lavoro e finanza sono i macro-concetti che saranno declinati nei moltissimi appuntamenti culturali proposti dall’articolata galassia del Terzo settore presenti a Civitas quest’anno.

 

Tra tutti il “G8 delle donne”: nel contesto della World Social Agenda, venerdì 30 aprile, saranno otto africane, simbolo della lotta per i diritti e testimoni di diversi modi di essere e di interpretare l’Africa, a raccontarsi attraverso parole, gesti, suoni e poesia. Intorno a loro, verrà allestito un intero padiglione della Fiera che sarà dedicato agli ambienti, ai colori e ai sapori dell’Africa.

 

Il 1° maggio sarà il giorno in cui 10 nuovi Paesi entreranno nell’Unione Europea. Per questo, a Civitas, venerdì 30 aprile, il Comune di Venezia e l’Osservatorio sui Balcani, promuovono la Conferenza internazionale “Verso un’Europa allargata di municipalità per i diritti umani”. Sono attesi i sindaci di Sarajevo, Belgrado, Tallin, Zagabria, Praga, Lubiana.

 

Coinvolto nell’iniziativa, anche il mondo accademico. Il prof Antonio Papisca, Direttore del Centro Interdipartimentale sui diritti dell’uomo dell’Università di Padova, presente alla conferenza stampa, così ha delineato il ruolo delle Organizzazioni non governative.  

 

“Queste Organizzazioni non governative, questi gruppi di volontariato transnazionale rappresentano i pionieri della democrazia internazionale. Sono dei movimenti, delle organizzazioni che hanno afferrato l’importanza del diritto internazionale e in particolare del diritto internazionale dei diritti umani e sono strutture di società civile pienamente legittimate proprio dal diritto internazionale. Anche per la riforma delle Nazioni Unite, la democratizzazione delle Nazioni Unite sono indispensabile le Ong”.

 

Da Padova, per Radio Vaticana, Silvio Scacco.

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CHIESA E SOCIETA’

28 aprile 2004

 

 

LE CHIESE PROTESTANTI INDONESIANE SI RAMMARICANO PER GLI SCONTRI

 ETNICO-RELIGIOSI AD AMBON, ED INVITANO GLI ESPONENTI DI OGNI FEDE A FARE

 PASSI CONCRETI PER RIPORTARE LA CALMA NELLA REGIONE

 

AMBON = La ‘Comunione indonesiana delle Chiese’ (Pgi), la più vasta organizzazione protestante indonesiana ha espresso rammarico per le violenze di domenica scorsa ad Ambon, capoluogo dell’arcipelago delle Molucche. Gli scontri, iniziati dopo una manifestazione separatista organizzata dall’Fkm/Rms, minuscolo movimento cristiano da cui la Chiesa locale ha preso da tempo le distanze, ha causato fino ad ora 36 morti e 156 feriti. “Questa violenza – ha detto Natan Setiaboudi, presidente del Pgi – ha infranto la pace raggiunta nelle Molucche dopo il conflitto etnico-religioso scoppiato agli inizi del 1999”. Setiabudi ha poi incoraggiato “gli esponenti religiosi di diverse fedi a fare passi concreti per riportare la calma”, sottolineando come “i disordini scoppiati ad Ambon hanno il potenziale per essere utilizzati da certi gruppi per indurre la popolazione a riprendere il conflitto del 1999”. Iniziato il 19 gennaio 1999 per una banale lite tra un cristiano e un musulmano, il conflitto si era propagato da Ambon a diverse zone dell’arcipelago delle Molucche, contrassegnato da violenze di diverso genere: omicidi, incendi, saccheggi, devastazioni, conversioni forzate all’Islam. Nella primavera del 2002 era stato firmato, tra le due comunità, un accordo di pace a Malino (Sulawesi), e da allora, salvo sporadici episodi di violenza, sembrava essere tornata la calma nella regione. 

 

 

IN OCCASIONE DELLA 57.MA ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA FIDAE

IL CARDINALE CAMILLO RUINI RICORDA CHE LA SCUOLA CATTOLICA FA PARTE

 DELLA MISSIONE DELLA CHIESA ED E’ UNA RICCHEZZA PER TUTTI

 

ROMA = In occasione della 57.ma assemblea nazionale delle Fidae, che si è svolta oggi all’Istituto patristico Antonianum, il cardinale Camillo Ruini ha lanciato un “appello a tutte le forze vive della società, politiche, sociali, economiche, culturali, e alla Chiesa stessa”, affinché cresca la “consapevolezza nella società civile dell’utilità delle scuole cattoliche”, ritenute “ricchezza per tutti”. “Dobbiamo lavorare perché cresca la coscienza che la scuola cattolica fa parte della missione della Chiesa”, ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, sottolineando che “questo non può non essere anche un impegno dello Stato e della società civile”. “Desidereremmo - ha aggiunto il cardinale Ruini - che le scuole libere, e in particolare quelle cattoliche fossero percepite come una ricchezza per tutti”. Sottolineando l'esigenza di porre di nuovo l'uomo al centro del sistema educativo il porporato ha assicurato che ''la fede cristiana oggi è il presidio più sicuro del credo umanistico”. “Il ruolo della scuola è insostituibile”, ha insistito porporato, spiegando che “oggi più che mai c'e' bisogno di formazione dell'intelligenza” poiché se da un lato le tecnologie aiutano, dall'altro “non favoriscono lo sviluppo dell'intelligenza critica”. In questo contesto in cui l'uomo è messo in questione dalle scienze moderne e dalle tecnologie che “consentono di intervenire sullo stesso soggetto umano, sul cervello, sulla  procreazione”, e in cui “vigono convinzioni che tendono a ridurre l'uomo a elemento della natura”, occorre “mantenere il carattere specifico dell'uomo” inteso come “immagine di Dio”, come somma di “intelligenza e libertà”. La scuola, ha concluso il cardinale Ruini, deve dunque “avere di mira la persona nella sua integrità e unità profonda” sviluppando le capacità di analisi, giudizio e approfondimento.

 

 

SECONDO UNO STUDIO INTERNAZIONALE NON SARA’ POSSIBILE DIMEZZARE I LIVELLI

DI DENUTRIZIONE DEL CENTROAMERICA ENTRO IL 2015. GUATEMALA, EL SALVADOR, HONDURAS E NICARAGUA I PAESI PIU’ COLPITI

 

MANAGUA = Il Centroamerica non riuscirà a dimezzare i livelli di denutrizione entro il 2015. E’ quanto ha affermato l’uruguayana Zoraida Mesa, direttrice regionale per l’America Latina e i Caraibi del Programma alimentare mondiale, in una visita in Nicaragua, dove è stato reso noto uno studio congiunto realizzato dal Pam e dalla Commissione economica per l’America Latina. L’obiettivo, stabilito dall’Onu nel 2000, sarebbe in particolar modo irraggiungibile per il Guatemala, che presenta il livello di denutrizione cronica più elevato dell’Intera America Latina. Le altre nazioni più colpite sono Honduras, El Salvador e Nicaragua, colpite dalla crisi del caffè di cui questi Paesi sono da sempre forti produttori. Attualmente sono circa quattro milioni le persone assistite dal Pam in Centroamerica ma se entro il prossimo luglio non saranno disponibili i fondi necessari a proseguire i programmi - ha avvertito Krystyna Bednarka, rappresentante del Pam in Nicaragua – alcuni verranno sospesi. Bednarka ha sottolineato che l’85% degli aiuti dei ‘donors’ viene destinato a tamponare situazioni di emergenza alimentare nel mondo, e solo il rimanente 25% è impiegato per combattere la fame attraverso programmi di sviluppo.

 

 

‘INFANZIA E GIOVINEZZA’ E’ IL TEMA DELLA TRENTADUESIMA ASSEMBLEA PLENARIA

 DELLA CONFERENZA EPISCOPALE CONGOLESE,

CHE COMPLETA COSI’ IL TEMA DELLA FAMIGLIA, CHIESA DOMESTICA

 

POINTE-NOIRE = Si è aperta ieri a Pointe-Noire, sulla costa orientale, la trentaduesima Assemblea plenaria annuale della Conferenza dei vescovi della Repubblica del Congo (Cec). Per una settimana i presuli si concentreranno sul tema della "Infanzia e della giovinezza nella società e nella Chiesa: il bambino, il dono che Dio ci ha fatto. La giovinezza ricchezza e speranza per i nostri tempi". L'incontro è la naturale prosecuzione degli argomenti trattati nelle due ultime assemblee plenarie, rispettivamente "la donna, nella società e nella Chiesa" e "l'uomo, compagno della donna, nella società e nella Chiesa". Viene così completato il cerchio "consacrato" della famiglia e della "Chiesa domestica", il cuore stesso della missione della Chiesa in Congo. Il nunzio apostolico a Brazzaville, mons. Mario Roberto Cassari, ha preso parte alla cerimonia d'apertura della plenaria.

 

 

SI E’ SVOLTA IN VENEZUELA LA XXIX ASSEMBLEA ANNUALE DELLE MISSIONI. LO SCOPO: PROMUOVERE E RINSALDARE I RAPPORTI TRA LE DIVERSE REALTA’ IMPEGNATE NELL’OPERA E NELL’ANIMAZIONE MISSIONARIA IN VENEZUELA

 

CARACAS = I rappresentanti di 22 diocesi e 3 vicariati apostolici, degli Istituti missionari di vita apostolica operanti in Venezuela, oltre ai Segretari dei diversi servizi di animazione giovanile e pre-giovanile delle Pontificie Opere Missionarie  venezuelane, hanno dato vita alla XXIX Assemblea annuale delle Missioni, svoltasi nei giorni scorsi a Caracas. Scopo dell’incontro era di promuovere e rinsaldare i rapporti tra le diverse realtà impegnate nell’opera e nell'animazione missionaria. Tra i temi affrontati, l'aggiornamento del Consiglio Missionario Nazionale (Comina) alla luce delle indicazioni del documento "Cooperatio Missionalis" della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. E' stato rilevato il valido contributo offerto dal Comina nella realizzazione delle attività di animazione missionaria e delle attività specifiche di pastorale missionaria, soprattutto per i popoli indigeni. L'incontro è stato poi un’occasione per offrire ai partecipanti riflessioni sull’attuale difficile situazione che sta vivendo il Venezuela, per aiutarli a svolgere meglio il loro compito missionario.

 

 

L’ARCIDIOCESI INDIANA DI BHOPAL HA APERTO UN CENTRO DI ASSISTENZA

 PSICOLOGICA PER LE PERSONE AFFETTE DA CRISI DEPRESSIVE. L’INIZIATIVA

E’ STATA REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO GANDHIANO LOCALE

 

BHOPAL = L’arcidiocesi di Bhopal, nello Stato indiano del Madhya Pradesh, ha aperto uno speciale servizio di assistenza psicologica per le persone affette da crisi depressive e con tendenze suicide. Il “Sanjeevani Depression Managment Centre” è stato inaugurato lo scorso Venerdì Santo dall’arcivescovo Mons. Paschal Topno, nella sede dell’arcidiocesi dove è situato. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con un centro gandhiano locale, già impegnato da diversi anni ad aiutare le persone con questo tipo di disagi psicologici. In pratica, ha spiegato il portavoce della Chiesa locale padre Denis Carneiro, l’arcidiocesi metterà a disposizione del centro le sue strutture e il suo personale religioso e laico che offriranno assistenza psicologica gratuita a chiunque la richieda. Il servizio funzionerà 24 ore su 24. Nella città, tristemente famosa per il disastro provocato nel 1984 dalla fabbrica di pesticidi della “Union Carbide”, il numero dei suicidi, soprattutto tra i giovanissimi, è in netto aumento. Un fenomeno allarmante, ha sottolineato Mons. Topno,  legato allo stress e alla solitudine imposti dai ritmi frenetici di una grande città. Il servizio attivato dall’arcidiocesi si propone appunto di offrire ascolto, comprensione e solidarietà a queste persone in difficoltà aiutandole a ritrovare la speranza e il gusto della vita.

 

 

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24 ORE NEL MONDO

28 aprile 2004

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

Sgomento e paura in Thailandia per i violenti scontri avvenuti in tre province meridionali a maggioranza musulmana al confine con la Malaysia. Il conflitto in Iraq potrebbe essere tra le cause di questa ondata di violenza ma secondo il premier thailandese, Shinawatra, gli scontri tra polizia ed estremisti islamici non sono legati alla presenza delle truppe nel Paese arabo al fianco degli americani. Non la pensano così i missionari cattolici che operano nella regione, come spiega al microfono di Roberto Piermarini, dal Sud della Thailandia, padre Pietro Daniele:

 

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R. - Queste azioni così violente sono mirate per costringere il governo a ritirare quei pochi soldati che hanno mandato in Iraq. In queste azioni si può anche leggere una strategia volta a staccare queste province dal regno della Thailandia e farne una nazione a parte. E’ inoltre probabile che nel Sud della Thailandia ci siano dei capi stranieri che cercano di sobillare la popolazione locale. Il fatto che le insurrezioni siano avvenute in tre posti diversi fa sospettare che vi siano movimenti legati ad un solo comando.

 

D. – E’ forte l’integralismo islamico, padre, in Thailandia?

 

R. – Il popolo musulmano è semplice e pacifico. I capi sono fondamentalisti e approfittano della semplicità della gente. Soprattutto approfittano dei giovani, che hanno pochissima cultura, scarsa preparazione e vengono spinti a compiere queste azioni violente.

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Le città irachene di Falluja e Najaf nuovamente al centro di violenti scontri tra le truppe americane, che hanno messo sotto assedio le 2 città, e la guerriglia irachena. L’Onu ha intanto fissato per il mese prossimo la scadenza per nominare il governo provvisorio che entrerà in carica a fine giugno. Il nostro servizio:

 

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L’inviato speciale dell’Onu in Iraq, l’algerino Brahimi, ha chiesto che il nuovo governo iracheno sia nominato un mese prima della prevista transizione dei poteri, il prossimo 30 giugno, proprio mentre le città di Falluja e Najaf sono state sottoposte nelle scorse ore a pesanti bombardamenti da parte dell’artiglieria e dell’aviazione americana. Decine le vittime: la tregua è fallita. In un attacco compiuto con granate e artiglieria pesante a Sud della città di Kut è stato inoltre ucciso un soldato ucraino. Tra gli alleati degli americani ferve intanto il dibattito sull’appoggio alla coalizione. Se a Madrid il premier spagnolo Zapatero ha annunciato che il ritiro delle truppe sarà completato il 27 maggio, a Londra i capi di governo britannico e italiano, Blair e Berlusconi, hanno ribadito la volontà di restare in Iraq. Il presidente del Consiglio italiano, Berlusconi, ricevendo i familiari delle vittime di Nassiriya ha anche detto che l’Italia non è serva degli Stati Uniti. Se l’Italia e gli altri alleati si ritirassero dal Paese arabo – ha aggiunto - ci sarebbe una guerra civile disastrosa. Prosegue intanto il lavoro silenzioso della diplomazia italiana per la liberazione degli ostaggi. Le famiglie dei sequestrati hanno deciso di organizzare la manifestazione a Roma. Senza marchi politici né bandiere, il corteo per la liberazione dei giovani rapiti, si svolgerà domani pomeriggio alle 17 da Castel Sant’Angelo a Piazza San Pietro. Sulla sorte dei sequestrati il Patriarca di Babilonia dei caldei di Baghdad, mons. Emmanuel III Delly, ha affermato all’Agenzia Sir, che “stanno bene e alla fine saranno liberati”.

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Tensione altissima anche in Siria dopo l’attentato di ieri sera a Damasco, dove un commando terroristico ha attaccato il quartiere delle ambasciate con una serie di esplosioni seguite da un intenso scontro a fuoco nel quale sono rimasti uccisi due assalitori, un poliziotto ed una donna. Nella capitale siriana, dove ieri le deflagrazioni hanno colpito anche il palazzo che fino a poco tempo fa ospitava gli uffici dell’Onu, sono state rafforzate le misure di sicurezza e per almeno 24 ore rimarrà chiusa l’ambasciata americana. Stamani è stato inoltre scoperto un deposito di armi ed esplosivi usato dal gruppo responsabile dell’attacco, di cui si ignorano - per il momento - identità e possibili legami con altri gruppi terroristici. Sulle piste da seguire per capire chi ci possa essere dietro questo attentato condannato oggi con forza da Giordania e Libano, ascoltiamo Guido Olimpio, esperto di terrorismo del Corriere della Sera, al microfono di Giancarlo La Vella:

 

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R. – Il primo indizio potrebbe portare ad ambienti vicini ad Al Qaeda, perché sembra che negli ultimi due-tre mesi la rete terroristica di Bin Laden abbia iniziato una nuova strategia tesa a colpire i Paesi attorno all’Iraq o comunque legati alla crisi irachena. E’ un’ipotesi realistica anche se la Siria è usata dai gruppi di Al Qaeda per raccogliere uomini e per preparare azioni terroristiche. Tra queste, ricordiamo l’attentato chimico, recentemente sventato, che avrebbe devastato la Giordania. L’azione di disturbo è un’altra ipotesi. La Siria è nel mirino perché appunto ospita Al Qaeda e perché costituisce un punto centrale nel passaggio dei cosiddetti volontari che vanno a combattere in Iraq. Ci sono, inoltre, tensioni con Israele ed anche con gli stessi giordani. Quindi, potrebbe anche esserci qualche operazione di contro informazione, legata più ad una lotta dei servizi segreti che non al terrorismo.

 

D. – Come si inserisce questo episodio nell’ambito della situazione di tutta l’area mediorientale?

 

R. – E’ evidente che sta accadendo quanto recentemente è stato ipotizzato: uno dopo l’altro tutti i Paesi dell’area vengono coinvolti dal terrorismo. Non si può escludere, inoltre, che quanti hanno combattuto in Iraq stiano partecipando ad azioni clandestine in altri Paesi.

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Tour in Europa del neo-premier della Spagna, il socialista Zapatero, che oggi si reca in Germania e domani in Francia, ovvero i Paesi che, sin dall’inizio, si sono opposti all’intervento militare in Iraq. Il premier spagnolo andrà anche a Dublino, capitale dell’Irlanda, presidente di turno dell’Unione Europea. Ma quali i motivi di questo viaggio alla luce della decisione di Zapatero di ritirare i militari spagnoli dall’Iraq entro il 27 maggio? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Josto Maffeo, corrispondente a Madrid del Messaggero:

 

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R. - Zapatero sta evidentemente privilegiando gli incontri con coloro che stanno più o meno in sintonia, che hanno applaudito la decisione di Zapatero di ritirare le truppe. Questo è indubbio. Sappiamo però che nei prossimi due mesi concluderà il giro dei principali Paesi europei, anche l’Italia.

 

D. – Quali saranno le prossime mosse del neo premier spagnolo?

 

R. – Zapatero ieri si è presentato in Parlamento – lo ha richiesto lui – e ha detto: “Sono qui per parlare di qualcosa di cui non si è parlato quando si è presa la decisione. E cioè io vengo in Parlamento per dire che ho deciso di ritirarmi, perché nessuno è venuto qui per dirci che andava in guerra”. Quindi, è stato anche un modo per far capire che è una gestione diversa del potere. E ha detto chiaramente che la Spagna non si tirerà fuori. Dice: “Non ci saremo nella fase che consideriamo bellica, perché non ci interessano le guerre. Però attenzione, con la ricostruzione dell’Iraq e con tutti gli aiuti che questo Paese può dare all’Iraq, noi staremo in prima linea”.

 

D. – Sul fronte internazionale questo spostamento di asse tra Paesi che sono in Iraq, come cambiano i rapporti sia all’interno dell’Europa, ma anche nei confronti degli Stati Uniti?

 

R. – Visto da Madrid il rapporto con gli Stati Uniti non cambierà. Cambierà soltanto in un accento. Questo Zapatero lo ha ripetuto molte volte. Non sarà una relazione di sudditanza, sarà una relazione alla pari.

 

D. – La Spagna di Zapatero rompe decisamente con quella del suo predecessore, il popolare Aznar. Quale tipo di gradimento da parte degli spagnoli della nuova Spagna?

 

R. – C’è un sondaggio di 48 ore fa, secondo cui il 65 per cento della popolazione è d’accordo con questo ritiro immediato. Ciò non toglie però che gli spagnoli riconoscano che degli Stati Uniti non si può fare a meno. Il problema è sempre quello del rispetto. Cioè, non vogliamo sentirci ad un certo punto coloro che obbediscono.

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Ancora violenze in Medio Oriente: una pattuglia dell’esercito dello Stato ebraico ha fatto esplodere un veicolo guidato da un attivista di Hamas. Nella deflagrazione è rimasto ucciso il conducente del mezzo e sono rimasti feriti quattro militari israeliani e due coloni. Sul versante politico, si deve registrare l’annuncio del premier israeliano, Ariel Sharon, secondo cui non c’è nessuna possibilità di avanzare nell’applicazione del processo di pace della Road Map. In concomitanza con l’imminente ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza, Israele ha inoltre annunciato che farà scavare una profonda trincea lungo la frontiera a Sud dell’enclave palestinese, al confine con l’Egitto. Nello Stato ebraico è stata intanto programmata, per il mese di luglio, una visita del capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’energia nucleare, Mohammed El Baradei.

 

L’Unione europea estenda la propria voce in Iraq e si impegni per il conflitto in Medio Oriente tra israeliani e palestinesi. E’ l’odierno appello del leader libico Gheddafi nel suo intervento al Parlamento belga dopo aver confermato, ieri, la posizione sempre più vicina della Libia all’Unione Europea. Al presidente della Commissione Ue, Romano Prodi, il colonnello ha ribadito che Tripoli intende giocare “un ruolo di prima linea per la pace nel mondo” e ha auspicato una “rapida eliminazione delle armi di distruzione di massa” nei Paesi che le possiedono.

 

Un nuovo caso di Sars, il settimo dall’inizio della settimana, è stato scoperto in Cina. E’ quanto riferisce il ministero della Sanità del Paese asiatico aggiungendo che si tratta di una donna di 49 anni. I casi di contagio si sarebbero sviluppati da un focolaio in un laboratorio per malattie infettive.

 

La Commissione europea raccomanda al Consiglio Ecofin di inviare un avvertimento all’Italia in seguito ad un deficit di bilancio che nel 2004 è previsto crescere fino al 3,2% del Pil. Questo in sintesi il contenuto della raccomandazione formulata dall’esecutivo europeo, sulle finanze pubbliche italiane, assieme ad “una serie di decisioni sulla sorveglianza del budget, prevista dal patto di stabilità” per Olanda e Gran Bretagna.

 

Urne aperte oggi in Macedonia per eleggere il successore del presidente Trajkovki, morto lo scorso febbraio in un incidente aereo. A contendersi il posto di capo dello Stato saranno il premier uscente Branko Crvenkovski, leader dell’Unione socialdemocratica, e Sasko Kedev, candidato del partito nazionalista macedone Vmro-Dpmne.

 

 

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