RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 111 - Testo della trasmissione di martedì 20 aprile 2004

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Il rapporto tra Bibbia e morale, un tema che interessa non solo i credenti: così il Papa ricevendo i membri della Pontificia Commissione Biblica

 

Suor Nemesia Valle, una vita ordinaria all’insegna della carità, sarà beatificata domenica prossima: intervista con la postulatrice, suor Anna Antida Casolino.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

In Iraq nuove speranze per la liberazione degli ostaggi italiani. Il rammarico del presidente Usa dopo il richiamo delle truppe spagnole

 

Al via oggi il pellegrinaggio della diocesi di Roma in Terra Santa, guidato dal cardinale vicario Camillo Ruini: ai nostri microfoni mons. Carlo Mazza

 

Questa sera, nella Basilica romana di Santa Sabina, le note e le immagini della manifestazione “Dona nobis pacem”, dedicata a Giovanni Paolo II: con noi Marco Celli Stein e Stelvio Cipriani

 

CHIESA E SOCIETA’:

L’analisi della produzione di radio, televisione, cinema e internet per i ragazzi, al centro dell’incontro dal titolo “Media di tutti, media per tutti”, apertosi ieri a Rio de Janeiro.

 

La Conferenza episcopale filippina offre la sua sede per ospitare i negoziati tra il governo ed i ribelli del nuovo fronte democratico

 

Nuova emergenza umanitaria nella Repubblica democratica del Congo.

 

Un invito a combattere la povertà è stato rivolto dal presidente della Repubblica messicana, Vicente Fox, in apertura dei lavori della 110.ma Assemblea dell’Unione Interparlamentare Mondiale a Città del Messico

 

A Milano dal 26 aprile, un ciclo di mostre fotografiche e incontri a tema su Afghanistan, Iraq, Cambogia, Sierra Leone per festeggiare i 10 anni di attività di Emergency

 

24 ORE NEL MONDO:

Disordini nella striscia di Gaza dopo la morte di Rantisi e contestazioni dei coloni per l’annunciato piano di ritiro israeliano

 

Attentati nel Kashmir indiano all’apertura delle legislative in India

 

Difficoltà e polemiche in vista del referendum per la riunificazione di Cipro.

IL PAPA E LA SANTA SEDE

20 aprile 2004

 

 

DALLA BIBBIA LE INDICAZIONI PER UNA CORRETTA MORALE NON SOLO

 PER I CREDENTI: COSI’ IL PAPA AI MEMBRI DELLA PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA

- Servizio di Alessandro De Carolis -

 

**********

Attraverso la Bibbia, scrigno della rivelazione divina, Dio “parla e rivela se stesso”, indicando “l’orientamento sicuro per il comportamento umano”. Sta in questa affermazione del Papa l’essenza del rapporto tra la Bibbia e la morale. Giovanni Paolo II si è soffermato su questo argomento ricevendo questa mattina ai membri della Pontificia Commissione Biblica riuniti in questi giorni per l’annuale Assemblea plenaria.

 

Il rapporto tra Bibbia e morale, al centro dei lavori della Commissione, “riguarda non soltanto il credente – ha affermato il Pontefice - ma in un certo senso ogni persona di buona volontà”. E, nell’approfondire il suo pensiero, il Papa ha sottolineato come la Sacra Scrittura sia fonte inesauribile di insegnamento morale:

 

“Conoscere Dio, Padre di nostro Signore Gesù Cristo, riconoscere la sua infinita bontà, sapere con animo grato e sincero che ‘ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre, creatore della luce’, scoprire nei doni che Dio ci ha dati i compiti che ci ha affidati, agire ben consapevoli della nostra responsabilità nei suoi confronti: ecco alcuni degli atteggiamenti fondamentali di una morale biblica”.

 

Nella società di oggi, al contrario – aveva osservato nel suo indirizzo di saluto al Papa il cardinale Joseph Ratzinger – cresce “l'attesa per un'etica non-confessionale, per una cosiddetta “morale laica” prodotta dalla sola ragione e indipendente da qualsiasi rivelazione divina”. Ma una morale laica è come la ragione che l’ha partorita, ovvero “fragile e limitata” e non in grado “di svelare a se stessa la sua origine e il suo significato ultimo, perché è la ragione dell'uomo peccatore”. E' necessaria dunque la fede per comprendere pienamente i contenuti morali della condizione umana, aveva aggiunto il porporato, ma ciò è possibile solo “attraverso la mediazione di una tradizione vivente, la Chiesa”.

 

Del resto - ha concluso il Papa, rivolto ai presenti - “la Bibbia ci presenta ricchezze inesauribili di questa rivelazione di Dio e del suo amore nei riguardi dell'umanità. Il compito del vostro comune impegno è quello di facilitare al popolo cristiano l'accesso a questi tesori”.

**********

 

 

NOMINA IN COLOMBIA

 

Il Santo Padre ha nominato ausiliare dell’arcidiocesi di Bogotá, in Colombia, José Roberto Ospina Leongómez, del clero della stessa arcidiocesi, finora rettore del Seminario maggiore San José, assegnandogli la sede titolare vescovile di Gissaria.

 

 

IL PROSSIMO 25 APRILE, LA BEATIFICAZIONE DI NEMESIA VALLE

- Intervista con suor Anna Antida Casolino -

 

La scelta di Dio attraverso una vita all’insegna della carità, una dedizione verso il prossimo che non conosceva pause. Ha i connotati della santità la storia di suor Nemesia Valle, che Giovanni Paolo II eleverà agli onori degli altari domenica prossima. Valdostana di origine, Suor Nemesia nasce a metà dell’Ottocento e trascorre la sua vita tra le Suore di Santa Giovanna Antida Touré. In Piemonte, dove il suo carisma conquista dapprima Tortona e poi Bongaro, Suor Nemesia lascia una traccia spirituale tuttora indelebile. A parlare della prossima Beata, è la postulatrice, suor Anna Antida Casolino, al microfono di Giovanni Peduto.

 

**********

R. – La sua santità non è una santità straordinaria, nel senso che non ci sono raccontate nella sua vita cose che la possano elevare con chissà quali straordinari doni. La sua straordinarietà consiste in una santità molto quotidiana, molto attenta, molto costante. Lei stessa, quando descrive la santità, dice: ‘Non consiste – la santità – nel fare cose grandi, ma nel fare bene il dovere ogni giorno e consumarsi nel posto dove si è chiamati ad operare’.

 

D. – Anche in questa ordinarietà – chiamiamola così – della vita della nuova beata, tuttavia, qualche episodio particolar l’avrà colpita ...

 

R. – Questa sua capacità di non agitarsi, di attendere i tempi di Dio nel rispetto delle persone, nel campo educativo, come anche nel campo formativo delle novizie. Ci sono degli episodi squisiti. Era addirittura anche finemente ironica, per delle battute, per dei gesti che compiva. Racconto questo episodio che è anche leggero, gradevole. Una bimba che non riusciva a staccarsi dalla famiglia e che non riusciva ad entrare nella vita sociale del gruppo che esisteva e che viveva nell’istituto. Suor Nemesia la lasciava libera, i primi tempi l’ha lasciata libera. Se la teneva seduta sulla predella, in classe, in un continuo gesto ripetuto di sciogliere i lacci delle sue scarpe e allacciarli, fino a quando la bimba liberamente, così, un giorno si rende conto che la sua maestra le può fare da sicuro appoggio, da riferimento; piano piano si scioglie, entra nel gruppo e comincia a studiare seriamente, a realizzarsi con molta serenità.

 

D. – Può servire l’esempio di suor Nemesia nella scuola di oggi?

 

R. – Per tutto il mondo della scuola, sia a livello direzionale come a livello di insegnamento di alunni, anche di famiglie, è tutto un mondo che potrebbe ruotare intorno a suor Nemesia. E mi riferisco soprattutto alla visione, che è attualissima, prospettica della vita degli allievi, all’accoglienza e all’attenzione alle persone, lo sviluppo in tutte le sue dimensioni della persona, l’educazione alla convivenza civile, l’apertura alle famiglie e questo – che è molto interessante – la ricerca e il coinvolgimento delle risorse umane circostanti al territorio in cui si lavora, come le autorità civili e religiose, le persone abbienti, i sacerdoti dotti e santi e altre presenze educative significative, senza trascurare che fa soprattutto da filtro e da base e da impulso la carità – perché siamo suore della carità – che si esprime con la bontà nel senso che diceva suor Nemesia, nella bontà che diventa pazienza necessaria per l’armonia della convivenza, ma soprattutto la capacità di attendere i tempi di maturazione.

**********

 

=======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

Apre la prima pagina la situazione in Iraq: altri Paesi, dopo la Spagna, sono pronti a ritirare le truppe. "Rammarico" dell'Amministrazione Usa per la decisione del Governo di Madrid. Cauto ottimismo per la sorte dei tre ostaggi italiani.

 

Nelle vaticane, nel discorso ai Membri della Pontificia Commissione Biblica, Giovanni Paolo II ha sottolineato che attraverso la Bibbia Dio rivela se stesso e indica la base solida e l'orientamento per il comportamento umano.

La Lettera del Santo Padre a Mons. Luigi Giussani, fondatore del Movimento "Comunione e Liberazione".  

Un articolo di Giampaolo Mattei sul pellegrinaggio - dal 21 al 23 maggio al Santuario austriaco di Mariazell - cui parteciperanno cristiani di otto Nazioni europee. Per il solenne avvenimento, il Papa ha nominato Legato Pontificio il Cardinale Angelo Sodano. 

 

Nelle estere, Medio Oriente: i Vescovi degli Stati Uniti chiedono a Bush un impegno per il negoziato.

Per la rubrica dell' "Atlante geopolitico", un articolo di Pierluigi Natalia dal titolo "Tribunale dell'Aja: la sentenza su Srebrenica imprime una svolta nel diritto internazionale"

 

Nella pagina culturale, un articolo di Mario Spinelli sulla mostra degli Aztechi allestita, a Roma, a Palazzo Ruspoli (fino al 18 luglio).

Per l'"Osservatore libri", un approfondito contributo di Danilo Veneruso in merito alla pubblicazione degli Atti del Convegno su "I tempi della Rerum Novarum", a cura di Gabriele De Rosa.

 

Nelle pagine italiane, in primo piano la crisi irachena.

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

20 aprile 2004

 

IN IRAQ NUOVE SPERANZE PER LA LIBERAZIONE DEGLI OSTAGGI ITALIANI.

IL RAMMARICO DEL PRESIDENTE USA DOPO IL RICHIAMO DELLE TRUPPE SPAGNOLE

- Servizio di Amedeo Lomonaco -

 

Il rammarico del presidente americano, George Bush, per la decisione del governo spagnolo di richiamare le proprie truppe dall’Iraq, il successivo annuncio di Honduras di ritirare il suo contingente e nuove speranze per la liberazione degli ostaggi italiani rapiti dai guerriglieri iracheni. Sugli ultimi sviluppi relativi alla situazione irachena, ascoltiamo il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

**********

La decisione del premier spagnolo Zapatero di ritirare dall’Iraq 1.300 soldati sta scuotendo l’Europa e gli Stati Uniti. In una telefonata al primo ministro spagnolo, il presidente americano, George Bush, ha criticato l’abbandono dell’Iraq. Su questo colloquio tra i due leader politici, ci riferisce Elena Molinari:

 

“George Bush evidentemente non ha gradito la decisione del nuovo governo spagnolo di richiamare al più presto le truppe dall’Iraq. In una telefonata al premier spagnolo, Josè Luis Rodriguez Zapatero, il presidente americano si è limitato a chiedere che l’operazione venga condotta in modo ordinato, così da non danneggiare gli altri contingenti. I due leader hanno parlato per meno di cinque minuti su chiamata di Zapatero e Bush ne ha approfittato per esprimere il proprio rammarico per la decisione. Bush ha anche sottolineato – ha detto il suo portavoce – l’importanza di valutare attentamente future azioni per evitare di dare ai terroristi e ai nemici dell’Iraq un apparente sostegno morale. Il riferimento è ai tragici attentati dell’11 marzo a Madrid, cui ha fatto seguito la decisione del nuovo premier spagnolo di andarsene dall’Iraq. La Casa Bianca ha anche ripetuto oggi che la coalizione in Iraq resta forte ed ha ringraziato gli altri Paesi che ne fanno parte”.

 

Dopo la decisione della Spagna di abbandonare la coalizione, l’Honduras ha intanto deciso di ritirare i propri 370 soldati dall’Iraq. Altri Paesi dell’America latina, come El Salvador e la Repubblica Dominicana, non lasceranno la coalizione; rimarranno in Iraq anche il Giappone, le Filippine e l’Australia, che ha assicurato la permanenza del proprio contingente, nonostante le minacce mosse dal leader radicale sciita Al-Sadr. Anche il ministro romeno degli Esteri, Mircea Genoana, ha confermato che i 730 soldati della Romania resteranno nel Paese arabo. La Thailandia, invece, richiamerà i suoi militari se la situazione sul campo diventerà troppo pericolosa. In Iraq è inoltre atteso - per le prossime ore - il via libera al corridoio umanitario che permetterà alla Croce Rossa Italia e alla Mezzaluna Rossa di portare soccorsi alla popolazione di Falluja. Per quanto riguarda i tre italiani in mano ai guerriglieri iracheni, al termine dell’incontro - questa mattina - con il presidente del senato, Marcello Pera, l’inviato dell’Onu per l’Iraq, Laktar Brahimi, ha affermato che “ci sono tutte le ragioni per sperare che gli ostaggi italiani siano liberati al più presto”. Ascoltiamo Giampiero Guadagni:

 

“Dopo la decisione del governo spagnolo di ritirare la proprie truppe, Palazzo Chigi fa sapere che le forze italiane restano impegnate in Iraq a garantire il necessario quadro di sicurezza al passaggio dei poteri al nuovo governo iracheno, per consentire la ricostruzione economica del Paese. Intanto continua l’azione diplomatica e di intelligence per liberare i tre ostaggi italiani in mano ai guerriglieri iracheni. Qualcosa sembra muoversi e c’è un cauto ottimismo. Riassume il ministro degli esteri Frattini: da parte dei nostri interlocutori ci sono segnali di non chiusura e si stanno aprendo nuove vie. Naturalmente per le famiglie degli ostaggi queste sono ore di grande trepidazione a casa Agliana, a Prato, il presidente del Senato Pera ha portato la solidarietà e la vicinanza delle istituzioni; da Cesenatico Angelo Stefio, padre di Salvatore, ha espresso la sua gratitudine al Papa per le parole pronunciate domenica durante il Regina Coeli”.

          

E sulla complessa vicenda relativa ai tre italiani rapiti in Iraq, si deve anche registrare che la Procura di Genova avrebbe iscritto tre persone nel registro degli indagati per il reato, previsto all’articolo 288 del Codice penale, che punisce l’arruolamento di cittadini italiani come combattenti in Paesi stranieri.

**********

 

 

AL VIA OGGI IL PELLEGRINAGGIO DELLA DIOCESI DI ROMA IN TERRA SANTA,

GUIDATO DAL CARDINALE VICARIO CAMILLO RUINI

- Ai nostri microfoni mons. Carlo Mazza -

 

Al via da oggi fino al 24 aprile il pellegrinaggio della Diocesi di Roma in Terra Santa. Prima tappa del viaggio è Nazareth, dove sarà celebrata l’Eucaristia nella Basilica dell’Annunciazione. Quindi le visite nelle città di Tabga e di Cafarnao, l’attraversamento del Lago di Tiberiade, la sosta al fiume Giordano, la tappa a Gerusalemme e al Santo Sepolcro. Un momento importante dell’iniziativa è la Maratona della Pace da Gerusalemme a Betlemme, in programma il prossimo venerdì e organizzata dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Ce ne parla, al microfono di Luca Collodi, mons. Carlo Mazza, direttore dell’Ufficio per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei.

 

**********

R. – Gli sportivi italiani si pongono all’interno di questo martoriato territorio del Medio Oriente e sperano, con una presenza molto simbolica, molto viva, di portare un piccolissimo, ma efficace contributo alla pace e alla riconciliazione tra i popoli. Parteciperanno gli atleti del nostro Paese, alcuni anche di una certa importanza, dei campioni del passato, come Vipera e Argentin e ci sarà la presenza soprattutto di due grandi persone, il presidente della Cei, Camillo Ruini, ed il dott. Giovanni Petrucci, presidente del Coni.

 

D. – Lo sport italiano, ma anche quello internazionale, pur avendo grossi problemi al proprio interno e sul piano organizzativo, non ha mai però dimenticato la solidarietà per chi lo sport non lo può vivere in modo adeguato…

 

R. – Spesso noi ci soffermiamo sui dati negativi, sugli aspetti che sono espressivi della corruzione o di altre situazioni difficili dello sport italiano, ma anche del mondo in genere. Qui invece si tratta proprio di evidenziare che lo sport è qualcosa di molto vicino alle situazioni di grande difficoltà. La nostra maratona, infatti, nella prima parte, quella che si svolgerà nella zona di Israele, sarà accompagnata proprio da 15 atleti israeliani. E poi, una volta giunti al check point, dall’altra parte ci saranno 15 atleti palestinesi. C’è una continuità, quindi, ma anche una cesura, questo è l’aspetto più doloroso. Al check point i 15 atleti israeliani, infatti, saluteranno e torneranno nel loro Paese. Sarà la bandiera olimpica come testimone, insieme con la nostra fiaccola, che è stata benedetta dal Santo Padre mercoledì scorso, ad attraversare il check point in modo simbolico e intenso, di speranza, che vorremmo portare ad entrambe le parti.

 

D. – Al termine di questi cinque giorni del pellegrinaggio degli sportivi italiani in Terra Santa, che cosa ci aspettiamo?

 

R. – Portare il segno che non è morto dentro di noi il desiderio che si trovino le soluzioni a questo grande problema. Un altro obiettivo che ci prefiggiamo è quello di rimanere vicini alla comunità cristiana, di mostrare ai nostri fratelli cristiani che non li abbandoniamo, ma siamo lì per dire “siate forti, non temete, non andate via da questo Paese. Voi siete i nostri rappresentanti. Questa è la nostra Chiesa madre. Dovete essere qui come pietre viventi, che testimoniano il Vangelo”.

**********

                                       

 

QUESTA SERA, NELLA BASILICA ROMANA DI SANTA SABINA,

LE NOTE E LE IMMAGINI DELLA MANIFESTAZIONE “DONA NOBIS PACEM”,

 DEDICATA A GIOVANNI PAOLO II

- Intervista col direttore d’orchestra Marco Celli Stein e Stelvio Cipriani -

 

La Musica di Stelvio Cipriani, le immagini del Centro Televisivo Vaticano e le testimonianze del cardinale Pio Laghi e del giornalista Piero Schiavazzi: sono gli ingredienti della manifestazione “Dona Nobis Pacem”, dedicata a Giovanni Paolo II, che sarà ospitata questa sera nella Basilica romana di Santa Sabina, con l’orchestra Nova Amadeus diretta da Marco Celli Stein. Il servizio di A.V..

 

**********

(musica)

 

Una vita senza frontiere, quella di Papa Woytjla, che ha varcato i confini della terra con il suo apostolato. Un Festival senza frontiere, che fa della musica il veicolo universale di spiritualità, gli rende omaggio mettendo insieme diversi mezzi di comunicazione. Il direttore d’orchestra Marco Celli Stein:

 

“Vogliamo portare la musica a tutto il pubblico. Vogliamo diffondere il carattere sacro in suoni. Quindi ci è parso giusto tributare tutto ciò al sommo Pontefice. Le immagini arricchiscono il linguaggio sonoro, formato anche da diverse discipline, come è nello spirito del Festival. E questo Festival si chiama proprio Festival senza Frontiere, per cui ha proprio questa peculiarità, di portare spettacoli di artisti eterogenei di vario tipo”. 

 

La figura di Giovanni Paolo II ispira il concerto e l’arte di Stelvio Cipriani, compositore noto per le sue celebri colonne sonore ma che si esprime anche attraverso la musica sacra, come nel suo Tema di Karol e in un inedito Agnus Dei, scelto a commento delle immagini sui 25 anni di pontificato di Woytjla. Ascoltiamo il Maestro Stelvio Cipriani:

 

R. – Eseguiamo solo l’Agnus Dei, però io ho composto tutta la Messa, ed essendo, ripeto, l’Agnus Dei l’ultima parte, rappresenta l’Eucaristia e quindi, in un certo qual modo anche la sofferenza attuale, purtroppo, del Santo Padre. Il Tema di Karol, il tema d’amore dedicato al Santo Padre, è stata una cosa differente. Sono dovuto ricorrere a molta meditazione, ad un periodo di studio, di letture sacre, cosa che mi compete, essendo io uomo di fede. E dopo questa immersione ho composto questo brano che viene eseguito da me al pianoforte, con accompagnamento di orchestra.

 

D. – Perché questo Papa è fonte di ispirazione artistica?

 

R. – E’ fonte di ispirazione perché è la figura stessa, proprio la figura umana. Io ho conosciuto questo carisma da vicino, ci ho parlato, e durante la composizione della Messa e di questo Tema di Karol sono riemerse quelle sensazioni epidermiche che lui mi tramandò all’epoca, quando ci siamo incontrati la prima volta a Torino, alla prima di questo sceneggiato, del quale ho composto le musiche: Don Bosco.

 

(musica)

**********

 

=======ooo=======

 

 

CHIESA E SOCIETA’

20 aprile 2004

 

 

SUMMIT MONDIALE DELLA FONDAZIONE MEDIA PER I RAGAZZI,

APERTO IERI A RIO DE JANEIRO, IN  BRASILE

- Servizio di Maurizio Salvi -

 

**********

RIO DE JANEIRO. = Con l’ambizioso titolo “Media di tutti, media per tutti” circa due mila persone fra professionisti del mondo dell’informazione, ricercatori ed educatori si sono dati appuntamento da ieri a Rio de Janeiro, dove per diversi giorni analizzeranno la produzione di radio, televisione, cinema ed Internet per bambini ed adolescenti. Inaugurando i lavori, Regina De Assis, coordinatrice generale di questo quarto Vertice mondiale, ha ricordato che esso è frutto di un laborioso processo di lavoro, che offre la possibilità di mobilitare e trasformare il cuore e la mente di persone impegnate con le modalità di accesso di bambini ed adolescenti a mezzi di informazione di qualità. Convinti che i cambiamenti debbano essere non per, ma con i minori, gli organizzatori hanno concepito la realizzazione accanto al Forum degli adulti, anche di un Forum degli adolescenti che parallelamente esamineranno i temi più delicati dell’informazione a loro rivolta. Oggi i lavori saranno avviati dal presidente della Repubblica brasiliano, Luis Ignacio Lula da Silva, che metterà in risalto la volontà del suo governo di proteggere le fasce più giovani della popolazione dall’aggressione di strumenti di informazione, sempre più sudditi degli interessi economici prevalenti. Il tema della giornata odierna è “Un mondo, molte voci” e si chiederà ai partecipanti di riflettere su come i media rappresentano le diverse identità e culture dei bambini e degli adolescenti in un mondo globalizzato.

**********

 

 

LA CONFERENZA EPISCOPALE FILIPPINA OFFRE LA SUA SEDE PER OSPITARE

I NEGOZIATI TRA IL GOVERNO ED I RIBELLI DEL NUOVO FRONTE DEMOCRATICO.

SI TRATTA DEI PRIMI COLLOQUI DI PACE INTRAPRESI NELL’ARCIPELAGO ASIATICO

 

MANILA. = La Chiesa filippina ha aperto le porte per ospitare i colloqui di pace tra i ribelli del Nuovo Fronte Democratico e il governo, al fine di contribuire alla pace nel Paese. Lo ha annunciato mons. Hernando Coronel, segretario generale della Conferenza Episcopale dell’Arcipelago asiatico. Si tratta del primo passo verso una conclusione possibile degli scontri che affliggono le Filippine da decenni. In una conferenza stampa, svoltasi il 15 aprile, il prof. Carlos Medina, rappresentante del governo, ha ufficialmente annunciato la convocazione del Segretariato del Comitato per il monitoraggio congiunto (Jmc), che segue l’applicazione dell’Accordo globale per il rispetto dei diritti Umani e della Legge umanitaria internazionale, firmato nel marzo 1998 ma finora disatteso. Il prof. Medina e Fidel Agcaoili, del Nuovo fronte Democratico delle Filippine, presiedono il comitato. (G.L.)

 

 

NUOVA EMERGENZA UMANITARIA NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO.

SECONDO FONTI UFFICIALI DEL GOVERNO DI KINSHASA DECINE DI MIGLIAIA

DI RIFUGIATI VENGONO RIMPATRIATI CON LA FORZA DAL GOVERNO DELL’ANGOLA

 

KINSHASA. = L’ufficio umanitario dell’Onu, l’Ocha, sostiene che le decine di migliaia di congolesi espulsi nelle scorse settimane dall’Angola, necessitano urgentemente di assistenza umanitaria. Le stime riportate dall’Ocha provengono da fonti ufficiali di Kinshasa secondo cui dagli 80.000 ai 100.000 congolesi, fuggiti in Angola per cercare rifugio durante la guerra cominciata nel 1998, sono stati o potrebbero essere espulsi con la forza. I rifugiati avevano lavorato illegalmente nelle miniere di diamanti del Paese confinante dove sono attivi i cosiddetti “garimpeiros”, cercatori d’oro e di pietre preziose. Secondo l’Onu, 40mila congolesi avrebbero già varcato il confine, mentre altre migliaia attendono ancora in Angola. Gli operatori umanitari sostengono che il numero effettivo dei profughi è in realtà più alto, perché molti non transitano attraverso i Centri di registrazione. L’Ocha fa sapere che alcune agenzie umanitarie dell’Onu si stanno già mobilitando, e un carico di aiuti dovrebbe partire presto, anche dalla base logistica italiana di Brindisi. (G.L.)

 

 

UN INVITO A COMBATTERE L’INDIGENZA, FONTE “D’INSTABILITA’ E DI NUOVI CONFLITTI REGIONALI E GLOBALI” E’ STATO RIVOLTO DAL PRESIDENTE MESSICANO, VICENTE FOX, AI PARLAMENTARI DI TUTTO IL MONDO, IN APERTURA DEI LAVORI

DELLA 110.MA ASSEMBLEA DELL’UNIONE INTERPARLAMENTARE MONDIALE

 

CITTA’ DEL MESSICO. = Un invito a combattere la povertà, poiché “la miseria può tradursi in instabilità e in nuovi conflitti regionali e globali” è stato rivolto dal presidente della Repubblica messicana, Vicente Fox, in apertura dei lavori della 110ma assemblea dell’Unione interparlamentare mondiale, riunita a Città del Messico. Dinanzi ai rappresentanti dei Parlamenti di 138 Stati, Fox ha sottolineato che “in un mondo interdipendente, la crescente povertà esacerba altri mali e si traduce in conflitti che non sempre conoscono frontiere, oltre che in tensioni per la pace e la sicurezza a livello regionale e globale”. Il presidente messicano ha poi esortato i parlamentari presenti a combattere grazie alla “cooperazione e alla solidarietà” fenomeni come “la fame, l'insicurezza, la discriminazione, il terrorismo, la violenza e il depauperamento delle risorse naturali”, indicandoli tutti come possibili fonti di nuovi conflitti. (D.G.)

 

 

A MILANO DAL 26 APRILE, UN CICLO DI MOSTRE FOTOGRAFICHE E INCONTRI A TEMA

SU AFGHANISTAN, IRAQ, CAMBOGIA, SIERRA LEONE PER FESTEGGIARE I DIECI ANNI

DI ATTIVITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE NON GOVERNATIVA, EMERGENCY

 

MILANO. = “Dieci anni di Emergency. Fotografia della guerra e della speranza in Afganistan, Iraq, Cambogia, Sierra Leone” è il titolo del ciclo di Mostre promosso dall’organizzazione fondata da Gino Strada: una delle tante iniziative per festeggiare i 10 anni di attività in favore delle vittime delle guerre. Dal 26 aprile, per 4 settimane, sul marciapiede del binario 21 e nell’adiacente Sala Reale della stazione Centrale di Milano, si alterneranno quattro reportage fotografici in mostra gratuitamente dal lunedì alla domenica. In particolare dal 26 aprile al 2 maggio sarà visitabile “Afghanistan: le donne, la guerra, l’Islam”, fotografie scattate nella valle del Panshir, che illustrano la situazione nel Paese asiatico prima dell’11 settembre, focalizzandosi soprattutto sulla condizione femminile e sulle conseguenze della guerra sulla popolazione; dal 3 al 9 maggio, il reportage “Kurdistan: paradiso minato”, frutto di 5 settimane di lavoro trascorse tra sminatori, guerriglieri Peshmerga, sfollati ma soprattutto fra i pazienti dei centri chirurgici e di riabilitazione di Emergency; dal 10 al 16 maggio, invece, la mostra “Emergency: una speranza in Cambogia”, viaggio attraverso i volti e le scene di vita quotidiana all’interno dell’ospedale di Emergency “Ilaria Alpi” a Battambang. Infine, dal 17al 23 maggio, “Sierra Leone: dai diamanti non nasce niente”: l’esposizione che ha raccolto sguardi e immagini nelle corsie dell’ospedale, nella terapia intensiva, nei giardini ed ha fotografato il personale ed i pazienti di Emergency. Inoltre, tutti i lunedì sera, alle 19, nella Sala Reale della stazione Centrale si potrà partecipare agli “Aperitivi culturali”, incontri a tema sull’Afghanistan il 26 aprile, sull’Iraq il 3 maggio, sulla Cambogia il 10 maggio, sulla Sierra Leone il 17 maggio, con la partecipazione di testimoni, personale di Emergency e giornalisti, proiezione di fotografie e di documentari. (D.G.)

 

 

=======ooo=======

 

 

24 ORE NEL MONDO

20 aprile 2004

 

- A cura di Fausta Speranza -

 

Il ministro della Difesa israeliano, Mofaz, è stato contestato, a causa del piano di ritiro annunciato da Sharon, da un gruppo di coloni ebrei nella striscia di  Gaza. Nella stessa zona, bombardamenti palestinesi, cominciati dopo l'uccisione del leader di Hamas, Rantisi, sabato a Gaza e intensificatisi nelle ultime ore, hanno provocato danni materiali e il ferimento di dieci israeliani. Radio Gerusalemme, intanto, riferisce l’ipotesi di imminenti dimissioni del premier palestinese Abu Ala, attribuendole a fonti dell’intelligence di Israele. Sul piano delle relazioni internazionali, Re Abdallah II di Giordania ha deciso di rinviare l’incontro con Bush previsto per mercoledì alla Casa Bianca. Lo ha annunciato la Cnn, sostenendo che la decisione del sovrano, in buoni rapporti con il presidente degli Stati Uniti, è da legare all'uccisione, da parte israeliana, di Rantisi, che gli Usa non hanno esplicitamente condannato. Si discute sul nuovo leader di Hamas che questa volta l’organizzazione ha deciso di tenere segreto e che sarebbe, secondo diverse fonti, in Siria. Ma potrebbe pensare Israele di colpirlo in Siria? Ascoltiamo, nell’intervista di Giancarlo La Vella, la riflessione di Antonio Ferrari inviato del Corriere della Sera:

 

*********

R. – Credo proprio di sì. E’ chiaro che oggi questa strategia degli omicidi mirati, contrari a quella che è la legittimità internazionale, non può che portare altri danni. Sappiamo che Mechal, il leader politico vero di Hamas, si trova a Damasco e che possa essere colpito.  E’ chiaro che questo provocherebbe una serie di reazioni a catena. Colpire oggi Mechal a Damasco significa incendiare tutta la regione.

 

D. – Si rischia una spaccatura insanabile nella comunità internazionale tra coloro che appoggiano la linea dura di Sharon e coloro che si oppongono?

 

R. – Sì, il rischio è altissimo. Io, però, non vedo soltanto un rischio di spaccatura tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America. Credo che ci siano anche dei problemi all’interno degli stessi Stati Uniti, perché non tutti sono convinti che questa linea sia una linea vincente.

**********

 

Il colonnello libico Muhammar Gheddafi potrebbe visitare prima dell'estate Bruxelles ed avere un incontro con Romano Prodi e la Commissione europea. Lo ha affermato un portavoce dell'esecutivo affermando: ''da qualche settimana sono in corso colloqui tra le parti per fissare una data che non è ancora stata trovata''.

 

A pochi giorni dal referendum sul piano Onu per la riunificazione di Cipro, si è dimesso il coordinatore del governo per i negoziati con l'Unione Europea, Takis Hadjidemetriou. Il gesto è a dimostrazione del dissenso di Hadjidemetriou sulla decisione della dirigenza greco-cipriota di sostenere il No al referendum. Da parte sua, il commissario Ue all'allargamento, Verheugen, ha espresso il suo rammarico perché si è visto rifiutare l'accesso a due televisioni greco-cipriote per offrire informazioni in materia.  Il referendum sulla riunificazione si terrà il prossimo 24 aprile. In caso di rifiuto della riunificazione da parte di una delle due comunità, solo la parte greca di Cipro entrerà dal prossimo primo maggio nella Ue.

Le consequenze dell'allargamento dell’Unione Europea, i problemi specifici dei Paesi  in via di adesione e il futuro dei Balcani saranno al centro dell'agenda della riunione che si svolgerà dal 26 al 28 maggio in Romania. Vi prenderanno parte i presidenti di 17 Paesi europei situati tra il Baltico, il Mediterraneo ed il mar Nero.

In Afghanistan i taleban hanno minacciato, attraverso volantini distribuiti nella provincia di Logar, ad est, di giustiziare tutti gli afghani, in particolare le donne, che si iscriveranno per partecipare alle elezioni di settembre.  Logar è una provincia a 70 km. da Kabul. Le elezioni presidenziali e parlamentari sono state rinviate al mese di settembre dal presidente Hamid Karzai, soprattutto per il clima di insicurezza e le difficoltà di organizzazione logistica.

 

Due uomini della sicurezza uccisi e 18 persone ferite: si sono aperte ieri con attentati ai seggi elettorali nel Kashmir indiano le elezioni legislative in India. Il servizio di Maria Grazia Coggiola:

 

**********

Dopo i falliti attentati di ieri a due candidati negli Stati dell’Andhra Pradesh e in quello del Bihar è stato di massima allerta nei seggi, dove da stamani si vota per la prima volta, non su schede ma su apparecchiature elettroniche. E’ la prima di cinque fasi di una maratona elettorale che terminerà il 10 maggio, da cui uscirà la nuova leadership che guiderà l’India per i prossimi cinque anni. A garantire la sicurezza saranno schierati nelle quattro settimane del voto 2 milioni di militari. A preoccupare è soprattutto il Kashmir indiano, uno dei 14 Stati coinvolti in questo primo round elettorale. Nei giorni scorsi i separatisti hanno rivolto un appello alla popolazione per boicottare il voto. In gioco, in questa prima fase, ci sono 140 seggi. I sondaggi della vigilia danno come favorita l’alleanza di destra del premier Atal Behari Vajpayee, sul partito rivale del Congresso guidato dall’italiana Sonia Gandhi, che da otto anni è all’opposizione. Dopo quasi tre mesi di logorante campagna elettorale lo storico partito dei Neru e dei Gandhi sembra però in rimonta, soprattutto dopo la decisione del primogenito di Sonia, Raul Gandhi, di entrare in politica e di candidarsi nello stesso seggio del padre Rajiv e della nonna Indira Gandhi.

 

Da New Delhi, per la Radio Vaticana, Maria Grazia Coggiola.

**********   

 

Un portavoce del ministero degli  esteri cinese ha implicitamente ammesso la presenza a Pechino  del leader nordcoreano Kim Jong-Il, mentre il governo cinese si è rifiutato di confermare ufficialmente il suo arrivo in Cina. Kim è nella capitale in visita segreta e circondato da un rigoroso riserbo. Secondo l'agenzia sudcoreana 'Yonhap', il leader nordcoreano oggi si è incontrato di nuovo, dopo il vertice di ieri, con il presidente cinese, Hu Jintao. Si ritiene che al centro dei suoi  colloqui con i massimi dirigenti cinesi ci sarà la crisi legata  al programma nucleare nordcoreano e la richiesta che Pechino  appoggi i programmi di riforme economiche in Corea del Nord. Secondo gli osservatori, la visita, finora tenuta segreta, sarà annunciata con un comunicato del ministero degli esteri cinese dopo che il leader nordcoreano sarà rientrato nel suo Paese.

 

Il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, è convinto che il futuro vedrà la Russia diventare membro dell'Ue e della Nato. Lo afferma in un'intervista all’agenzia Itar-Tass, estratti della quale sono stati pubblicati a poche ore dall'arrivo del capo del governo italiano a Mosca per colloqui con il presidente Vladimir Putin. ''Non vedo motivi per i quali la Russia non potrà diventare membro dell'Ue e della Nato'' dice Berlusconi sottolineando che benche' l'Europa si sia da poco allargata, in realtà è ancora molto più grande e copre territori dall'Atlantico al Pacifico.