RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLVIII n. 102 - Testo della trasmissione di domenica 11 aprile
2004
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI
IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Diverse iniziative in tutto il mondo per celebrare la
Resurrezione di Gesù
Pasqua di violenza in Indonesia: due uomini armati fanno
irruzione in una Chiesa durante la Messa.
Nasce in Italia la banca dati per
i minori adottabili
Abbattuto un elicottero Usa in Iraq. L’annuncio,
senza conferme, del rilascio degli ostaggi giapponesi, mentre cresce la
preoccupazione per la sorte degli oltre 30 sequestrati
Ucciso
un palestinese in un blitz israeliano in Cisgiordania.
11 aprile 2004
IL
CORAGGIO E LA FORZA DI FAR FRONTE AL DISUMANO FENOMENO DEL TERRORISMO, LA
FRATERNITA’ DEI FIGLI DI ABRAMO: E’ QUANTO IL PAPA AUSPICA PER L’UMANITA’ NEL
GIORNO DI PASQUA. DAL RISORTO LA
SPERANZA PER UNA “SOLUZIONE SODDISFACENTE DEI CONFLITTI IN
AFRICA, IN IRAQ, IN TERRA SANTA.
DOPO
LA MESSA IN PIAZZA SAN PIETRO, GREMITA DI GENTE,
LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI IN 62 LINGUE, CON LA PREGHIERA
CHE
CRISTIANI DI OCCIDENTE E DI ORIENTE
TORNINO
A CELEBRARE INSIEME LA PASQUA OGNI ANNO
Il coraggio e la forza di far fronte a tanti mali e al
“disumano e purtroppo dilagante fenomeno del terrorismo”: è quanto il Papa
auspica che l’umanità trovi in Cristo risorto, nel giorno del suo trionfo sulla
morte. “A te, Cristo – afferma il Papa nel messaggio Urbi et Orbi – si
volga chi è tentato dallo sconforto e dalla disperazione, per udire l’annuncio
della speranza”. Dopo la Messa di Pasqua celebrata in Piazza San Pietro gremita
di gente, il messaggio di benedizione Urbi et Orbi con l’augurio
pasquale di Giovanni Paolo II espresso in 62 lingue diverse e la sua preghiera
di unità tra cristiani. Il servizio di Fausta Speranza:
*********
(canto d’ingresso: “Surrexit Dominus”)
“L’annuncio gioioso della Pasqua viene a rendere più salda
la speranza” di tutti noi, “turbati da tante ombre che incombono a partire dal
terrorismo: ribadendo questa convinzione, Giovanni Paolo II esprime l’auspicio
di una “soluzione soddisfacente dei persistenti conflitti che insanguinano
alcune regioni dell’Africa, l’Iraq e la Terra Santa. A Cristo il Papa rivolge
la sua preghiera perché “tutti coloro che si sentono figli di Abramo riscoprano
la fraternità che li accomuna e li spinge a propositi di cooperazione e di
pace”. La prima speranza del Papa è che l’umanità, attraverso “l’opera delle
istituzioni nazionali e internazionali, affretti il progresso verso
un’organizzazione più ordinata e pacifica del mondo”. Cristo è fonte di coraggio
e forza – ribadisce:
“Il coraggio di opporsi ai tanti mali che l’affliggono..la
forza di far fronte al disumano, e purtroppo dilagante, fenomeno del
terrorismo”
Il flagello del terrorismo – sottolinea Giovanni Paolo II
– “nega la vita e rende torbida e
insicura l’esistenza quotidiana di tanta gente laboriosa e pacifica”. Dicendo:
“Ascoltate voi tutti che avete a cuore il futuro dell’uomo!”, il Papa lancia il
suo appello:
“La tentazione della vendetta ceda il passo al coraggio
del perdono”.
“La cultura della vita e dell’amore renda vana la logica
della morte – ribadisce, esprimendo l’auspicio che “la fiducia torni a dare
respiro alla vita dei popoli”. “La nostra preghiera – sottolinea Giovanni Paolo
II – diventa invocazione di conforto per i familiari delle tante vittime della
violenza”.
A Maria, che definisce “testimone silenziosa della
Pasqua”, madre del Crocifisso risorto, Giovanni Paolo II chiede di insegnare a
noi tutti ad “essere, tra le contraddizioni del tempo che passa, testimoni
convinti e gioiosi del perenne messaggio di vita e di amore portato nel mondo
dal Redentore risorto”.
La
benedizione pasquale di Giovanni Paolo II è arrivata alla città e al mondo attraverso
62 diverse espressioni linguistiche, tra cui quelle araba, suahili, tamil,
urdu, coreana, maori.
Dopo la benedizione Urbi et Orbi, una preghiera
particolare del Papa, nata perché quest’anno i cristiani di oriente e di
occidente celebrano la Santa Pasqua nello stesso giorno:
“Prego il Signore risorto perché tutti noi battezzati
possiamo presto giungere a rivivere ogni anno insieme nel medesimo giorno
questa fondamentale festa della nostra fede”.
(Canto: Stichi e Stichirà di Pasqua)
Ricordiamo che la coincidenza, attualmente, è solo casuale
perché il computo della data di Pasqua per i cristiani di occidente segue il
calendario gregoriano, mentre gli orientali si rifanno al calendario detto
giuliano. Quando, come altre volte in passato, coincidono nello stesso giorno,
nella Messa vengono cantati gli Stichi e gli Stichirà della
liturgia bizantina. Anche oggi, infatti, dopo la proclamazione del Vangelo è
stato eseguito il canto pasquale, in slavo antico, dal coro del Collegio Russicum
di Roma. Si tratta di versetti di un salmo, di versi teologici e poetici.
(Canto: Stichi e Stichirà di Pasqua)
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Dunque, festa fra tutte le feste, la Pasqua viene
celebrata nello stesso giorno dai fedeli cattolici, protestanti, ortodossi. Una
felice occasione per meditare insieme sul mistero centrale delle fede
cristiana. Con quali sentimenti comuni vivere questo giorno della Resurrezione
del Signore? Lo abbiamo chiesto all’arcivescovo Gennadios Zervos, metropolita
greco-ortodosso d’Italia, del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli con sede a Venezia. Ricordiamo che la comunità Greco-Ortodossa in
questa città affonda le sue radici oltre 5 secoli fa e al 1511 risale la Chiesa
di San Giorgio, la più antica chiesa greca dell’Occidente, oggi sede della
Metropolia in Italia. Ascoltiamo la riflessione dell’arcivescovo Gennadios
nell’intervista di Roberta Gisotti:
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R. – Per me è una grande benedizione di Dio che tutti i
cristiani quest’anno festeggino insieme questa grande festa, la festa delle
feste, mandando a tutto il mondo un augurio di pace e d’amore. Che tutti i cristiani
possano essere uniti con l’assistenza dello Spirito Santo. E’ una gioia
immensa, personale e per tutto il mondo ortodosso: questo grande messaggio
d’amore, di pace e di unità tra i cristiani e tutti i popoli.
D. - Eminenza, perché non ristabilire la celebrazione
comune della festa pasquale per i
cristiani d’Occidente e d’Oriente? Questo non potrebbe anche aiutare il cammino
ecumenico, avvicinando concretamente i fedeli?
R. – Senz’altro questo è l’auspicio della nostra Chiesa
ortodossa e le nostre Chiese sorelle si stanno sforzando di risolvere anche
questo problema. Speriamo che con l’aiuto di Dio si faccia.
D. - Eminenza, sappiamo che anche a Venezia sono state
prese, in questi giorni delle festività pasquali, misure eccezionali per
prevenire attentati terroristici. Come rapportarsi da cristiani a questa realtà
di paura diffusa tra la gente?
R. – Noi preghiamo continuamente che il mondo possa
trovare la sua pace, la pace della Resurrezione. Pregare è l’unica cosa che
possiamo fare. Non dobbiamo avere paura. Dio è grande e Dio darà la pace a
tutto il mondo. Preghiamo anche per la salute di Sua Santità, Giovanni Paolo
II, che continui a dare un grande esempio di fede, di speranza, di unità a
tutti noi cristiani. Noi siamo felicissimi
perché, su invito di Sua Santità Giovanni Paolo II, verrà a Roma Sua
Santità il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, per festeggiare
insieme 40 anni dallo storico incontro a Gerusalemme tra il Papa di Roma, Paolo
VI, e il Patriarca di Costantinopoli, Athenagoras. Da quel giorno comincia una
nuova era nella Chiesa di Cristo. Le Chiese si incontrano, escono dalle loro
mura e possono dare insieme questo grande messaggio di fratellanza, di
riconciliazione, di amore e di unità non soltanto a tutti i cristiani, ma a tutti
i popoli del mondo.
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“LA CHIESA E’ UN GRANDE POPOLO IN
CAMMINO
SENZA
CONFINI DI RAZZA, DI LINGUA, DI CULTURA”.
LO
HA RICORDATO IERI GIOVANNI PAOLO II
DURANTE
LA TRADIZIONALE VEGLIA PASQUALE IN SAN PIETRO
“La Chiesa è un grande popolo in cammino, senza confini di
razza, di lingua, di cultura”. Giovanni Paolo II lo ha ricordato ieri,
presiedendo la solenne veglia pasquale, durante la quale ha amministrato i
sacramenti del Battesimo e della Cresima a sette fedeli di diverse nazionalità.
Il Papa ha benedetto il fuoco nuovo nell’atrio della Basilica di San Pietro,
quindi ha celebrato, assieme a ventiquattro cardinali, la Liturgia della
Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica. Per noi c’era
Dorotea Gambardella.
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“La veglia pasquale ripercorre il cammino
dell’umanità, a partire dalla creazione sino all’evento culminante della
salvezza, che è la morte e la risurrezione di Cristo”.
In una Basilica gremita, dapprima appena illuminata dalle
fiammelle delle candele, quindi del tutto rischiarata sull’intonazione dell’Exultet,
l’antichissimo annuncio della Resurrezione, il Papa ha sottolineato il duplice
significato della veglia pasquale, che ha definito “la madre di tutte le
veglie”.
Da un lato, il sacro rito è “attesa fiduciosa del pieno
compimento delle antiche promesse” – ha osservato il Pontefice – dall’altro, è
memoria dei prodigi divini, poiché “rievoca le tappe salienti dell’intervento
salvifico di Dio nell’universo, dalla creazione al sacrificio di Isacco, al
passaggio del Mar Rosso, alla promessa della Nuova Alleanza”.
“Intravediamo in questa notte pasquale l’alba del
giorno che non tramonta più, il giorno del Cristo risorto che inaugura la vita
nuova”.
Quindi,
rivolgendosi in particolare ai sette fedeli, provenienti da Giappone, Togo e
Italia, ai quali ha amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana, il
Santo Padre ha sottolineato che “grazie al Battesimo entreranno a far parte
della Chiesa, un popolo destinato a diventare benedizione in mezzo a tutte le nazioni
della terra”:
“La
vostra origine rende manifesta l’universalità della chiamata alla salvezza e la
gratuità del dono della fede”.
Infine,
Giovanni Paolo II ha invocato la Vergine affinché indichi ad ognuno, “al di là
della notte del mondo, l’aurora gloriosa della Resurrezione”.
(musica)
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PASQUA:
CRISTO E’ RISORTO PER NOI
-
Intervista di Giovanni Peduto con l’arcivescovo Angelo
Comastri -
Dopo le riflessioni dei giorni scorsi,
anche oggi, giorno di Pasqua, ascoltiamo un pensiero dell’arcivescovo prelato
di Loreto, Angelo Comastri, nell’intervista di Giovanni Peduto:
**********
(musica)
R. – Ci dicono gli Evangelisti che il mattino di Pasqua le
donne andarono al Sepolcro per completare i riti della sepoltura ma – ecco la
sorpresa – non trovarono più il morto. Quella tomba era vuota. Gesù era
risorto. E gli angeli dissero alle donne: “Ma perché cercate tra i morti colui
che è vivo? E’ risorto! Andate, ditelo agli apostoli!”. Le donne corsero al
Cenacolo. E la corsa di quelle donne, come la corsa della Chiesa, da quel
giorno continua in tutto il mondo. Dovunque ci sia un dolore, dovunque ci sia
una disperazione, corre la fede della Chiesa e dice: non è l’ultima parola!
Gesù è risorto! Non scoraggiarti se hai una lacrima. Gesù è risorto! Asciuga il
dolore, perché Gesù è risorto. Ormai è iniziato un nuovo giorno, è iniziata una
nuova umanità!. Anche Maria Maddalena, come tante donne e tante persone cariche
di sofferenza, andò al Sepolcro, quella mattina. Era piena di dolore e di
disperazione. Tant’è vero che non riconobbe neanche Gesù. Ci volle un
intervento del Signore che la chiamò per nome e in questo modo entrò nel suo
cuore. E soltanto quando Gesù è nel cuore, gli occhi vedono. Allora Maria
riconobbe Gesù e fu un momento di gioia meravigliosa. E’ la gioia che la Chiesa
rivive ogni giorno di Pasqua. La gioia non è una fantasia, ma è un avvenimento.
La gioia non la vedono coloro che dormono. La gioia la vedono coloro che
vivono, coloro che sono nella storia e la vedono perché dentro la storia è
entrata la grande notizia della resurrezione di Gesù. Per questo il grido pasquale,
ogni anno, non è altro che un recupero di speranza, perché nessuno di noi si
faccia schiacciare dal peso della vita e dal peso delle cattiverie. Il mondo
nuovo è già iniziato e quindi è possibile ricostruirlo dentro di noi, nelle
nostre case e attorno a noi, partendo dalla sfida della Pasqua.
(musica)
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11 aprile 2004
NELLA
BASILICA DEL SAN SEPOLCRO IN TERRA SANTA,
QUESTA
MATTINA LA GIOIA PASQUALE CONDIVISA DA TUTTI I CRISTIANI
DEI VARI RITI
La Basilica del San Sepolcro in Terra Santa ha vissuto
questa mattina la gioia pasquale nella condivisione da parte di tutti i
cristiani dei vari riti. Nella Basilica
affollatissima sono state diverse le processioni intorno all’Edicola che custodisce
il sepolcro vuoto di Gesù. Il servizio di Graziano Motta
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“Christos anesti” - Cristo è Risorto”, così negli inni in
latino, greco, armeno, copto, siriaco ed etiopico. La prima celebrazione della
Messa solenne è stata del Patriarca latino Michel Sabbah. Presenti molti
pellegrini di ogni parte del mondo, ma ad essa – come alle celebrazioni degli
ortodossi - sono mancati i fedeli delle vicine città palestinesi, per il blocco
dei territori dovuto alle minacce di attentati terroristici. “Tempi difficili –
ha detto il Patriarca nell’omelia – che sono però di grazia e non di
disperazione e non devono essere tempi di vendetta”. “Il male nella nostra
terra – ha detto – è il sangue sparso, la persona umana disprezzata e
sottoposta all’umiliazione e alla paura. Ora è Pasqua ed entrambi i nostri popoli,
israeliano e palestinese, devono passare dalla morte, in cui sono immersi oggi,
alla vita che desiderano nella pace e nell’amore, nel rispetto della dignità
umana e nel rispetto della propria terra e della propria indipendenza.
Per la Radio Vaticana, Graziano Motta.
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In Terra Santa la Chiesa cattolica deve anche affrontare i
gravi problemi provocati dalle persistenti restrizioni, imposte dalle autorità
israeliane, per il rilascio dei visti d’ingresso e per il rinnovo del permesso
di soggiorno al personale ecclesiastico e religioso, operante
in Israele. La vicenda, che riguarda decine di sacerdoti, religiosi e
religiose, è affrontata dal nunzio apostolico in Israele, mons. Pietro Sambi,
il quale sta facendo pressioni sulle autorità israeliane, come spiega lui
stesso da Gerusalemme al microfono di Roberto Piermarini:
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R. – Il nuovo ministro degli interni è in carica da più di
un anno. Sono state fatte ripetute promesse che il problema sarebbe stato
risolto. Ora è tempo, se c’è la volontà politica di risolverlo, di non fare
promesse ma di dare i visti di residenza a tutto il personale religioso di cui
la Chiesa ha bisogno, anche a quello proveniente da Paesi che Israele considera
nemici, come il Libano e come la Siria. I cattolici, il personale religioso
cattolico non sono nemici di nessuno. Se sono chiamati qui non è per una
missione, ma per le finalità proprie della Chiesa sotto la responsabilità dei
superiori locali, che si rendono garanti del comportamento di questo personale
quando sta in territorio israeliano.
D. – Perché Israele non concede oppure dilaziona questi
visti?
R. – Da una parte, sorge quasi un sospetto. E’ come se
Israele volesse limitare la presenza cristiana in Terra Santa. Dall’altra
parte, crea un malumore inutile che non è neppure favorevole al buon nome di
Israele nel mondo.
D. – Che cosa si augura mons. Sambi?
R. – Spero vivamente che questo problema sia risolto con
urgenza dando a tutto il personale religioso, che chiede di venire o di stare
in Israele, il visto di entrata e il visto di residenza. E’ un passo
indispensabile per una buona intesa tra Israele, la Chiesa locale e la Santa
Sede.
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“CAMPIONI DELLA FEDE” E’ IL TITOLO DEL LIBRO CURATO DA PADRE VITO MAGNO
CHE RACCOGLIE I TESTI DI RADIOQUARESIMA 2004,
PROGRAMMA
DELLA NOSTRA EMITTENTE,
“Campioni della fede” è il titolo del libro che raccoglie
i testi della Radioquaresima 2004. Martiri, maestri, profeti, riformatori,
missionari, apostoli: in 188 pagine 37 ritratti di grandi personalità che hanno
segnato la storia della Chiesa e dell’umanità. Da Pietro, pescatore di uomini,
a Giovanni XXIII, da Giovanna d’Arco a Madre Teresa di Calcutta, da
Francesco d’Assisi a Charles de
Focauld, da Ignazio di Loyola a Daniele Comboni e altri ancora. Il volume,
pubblicato dalle Edizioni Rogate, è stato curato da padre Vito Magno. Ascoltiamolo
nell’intervista di Roberta Gisotti:
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D. – Padre Magno, “Campioni di fede” è un titolo che
richiama la competizione, specie in ambito sportivo. Come si sposa con la vita
dei Santi?
R. – Campione è chi arriva per primo e non è un aspetto
negativo. Però, mentre il campione sportivo pensa ad affermare se stesso,
quindi a vincere per un premio terreno, il campione di fede pensa
all’affermazione di Dio e all’aiuto agli altri.
D. – Come si è orientato nella scelta, dovendo delineare
in breve la personalità di queste grandi figure?
R. – Il criterio che abbiamo usato è quello non solo
dell’aspetto storico ma anche dell’attualità. Per cui abbiamo scelto soltanto
quelle figure di Santi che nella loro attività apostolica sono stati in qualche
misura degli anticipatori delle istanze sociali e religiose del nostro tempo.
D. – Le vite dei Santi interessano i lettori di oggi? C’è
mercato per questi libri?
R. – Anche più di ieri, perché oggi c’è più bisogno di
eroi positivi. C’è un appiattimento piuttosto generale, quindi emerge il
fascino delle scelte di vita radicali. L’aspetto che abbiamo voluto mettere in
evidenza non è lo straordinario di questi campioni di fede, come si faceva
nelle vecchie biografie, ma piuttosto abbiamo cercato di mettere in evidenza la
vita quotidiana, la normalità, letta però in una forma straordinaria.
D. – Nel libro si parla anche di campioni di fede
sconosciuti. Chi sono?
R. – Sono tutti coloro che non hanno un’aureola in testa e
quindi non sono stati canonizzati o beatificati. Sono persone anche di nostra
conoscenza, ma dovremmo essere anche noi stessi, cioè tutti colori che vivono
in pienezza la loro fede cristiana e rispondono ai doveri del proprio stato,
della propria coscienza, distinguendosi per generosità, bontà, spiritualità.
D. – La chiamata alla santità che riguarda tutti…
R. – Esattamente. Santi anonimi che nel vivere siamo
fruttuosi nei riguardi del prossimo e soprattutto piacciamo a Dio.
D. – Quindi, guardare al bene che è dentro di noi…
R. – In noi stessi e in quelli che ci sono più vicini.
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11
aprile 2004
DIVERSE LE INIZIATIVE IN TUTTO IL MONDO
PER
CELEBRARE LA RESURREZIONE DI GESU’
ROMA.=
Sono molti i Paesi nei quali le iniziative per celebrare la Resurrezione di
Cristo richiamano ad una preghiera di unità, soprattutto in un momento di tensione
a livello internazionale, legato ai conflitti e alla minaccia del terrorismo.
In Francia, in particolare, i cristiani, gli ortodossi, i protestanti hanno
promosso un’iniziativa di preghiera comune. Per l’occasione, i vescovi hanno
firmato un messaggio comune dal titolo “E’ vivo”, in cui si ripropone il
percorso della sofferenza, del dubbio, della paura che porta alla potenza e
alla luce della Resurrezione. A Parigi, alla tradizionale processione della
Croce, che si snoda dagli Champs-Elysèes alla Chiesa Saint-Pierre de Chatillot,
hanno partecipato per la prima volta i cristiani di tutte le confessioni.
Pasqua come festa della luce, dunque, che i cristiani di Hong Kong accolgono
nel Battesimo. E’ nella giornata di oggi, infatti, che oltre 2000 persone
riceveranno questo sacramento. Processioni per la rinascita sono state
organizzate ad Haiti, l’isola teatro di ribellione e scontri che hanno portato
alla deposizione dell’ex-presidente Aristide, il 29 febbraio scorso. Violenze
che sono state ricordate soprattutto nella Via Crucis del Venerdì santo, durante
la quale, riferiscono i religiosi che operano nell’isola, si è pregato per le
mamme dei giovani uccisi, in un clima di grandissima emozione. (B.C.)
“LA
LUCE DI CRISTO RISORTO ILLUMINI I NOSTRI CUORI”,
CON
QUESTE PAROLE, IL PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTE LE RUSSIE,
ALESSIO II,
HA
ESPRESSO IL SUO AUGURIO DI PASQUA A TUTTI I CRISTIANI ORTODOSSI
MOSCA.=
Un messaggio pasquale caratterizzato dall’invito a diffondere nel mondo il
grido di gioia: “Cristo è risorto”. Così il patriarca di Mosca, Alessio II, ha
voluto esprimere ai cristiani ortodossi la felicità per la fine del periodo di
tenebre, dopo la vittoria di Gesù sulla morte. “Lasciate che nei nostri cuori –
scrive il patriarca- i frutti delle
sofferenze del periodo quaresimale si trasformino nel trionfo della Pasqua”.
Alessio II ribadisce, nel messaggio, l’importanza della luce che Cristo porta
con la sua Resurrezione. Una luce che diventa strumento per diffondere in tutti
i Paesi la gioia di sentirsi fratelli e cristiani. Il Patriarca invita,
inoltre, il clero ortodosso a lavorare per l’unità e la comunione: “Desidero
che la gioia della Pasqua, che tutti celebrano lo stesso giorno, sia ad est che
ad ovest, si diffonda in ogni luogo”. Una speranza di luce che da duemila anni
si rinnova con forza. “Cristo è risorto!Ancora una volta è risorto”: così
conclude il suo messaggio il patriarca di Mosca, ricordando come
quell’invocazione sia il grido di gioia e il segno della fede cristiana. (B.C.)
PASQUA
NEL SEGNO DELLA VIOLENZA IN INDONESIA:
DUE
UOMINI ARMATI FANNO IRRUZIONE IN CHIESA DURANTE LA MESSA
E
FERISCONO SETTE PERSONE
GIAKARTA.= C’è anche una bambina di quattro anni tra le
sette persone ferite in modo lieve, ieri nella città di Poso, nell’Indonesia
dell’Est. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, due uomini a volto
coperto hanno fatto irruzione in una chiesa della città, dove si stava
celebrando la messa di Pasqua. In questi giorni, molti fedeli hanno affollato
Poso, 1600 chilometri a nord-est di Giakarta, per celebrare la Resurrezione del
Signore. In questa zona, da anni si registrano tensioni tra musulmani e
cristiani. Nel paese indonesiano sono 220 milioni, quasi il 90%, i fedeli di
religione islamica, Poso è la città in cui questa percentuale non è rispettata,
infatti cristiani e musulmani si equivalgono. (B.C.)
IN
SVIZZERA E’ NATA LA PRIMA CATTEDRALE “ECUMENICA”,
LUOGO DI INCONTRO DI TUTTI I CRISTIANI DEL
CANTONE
LOSANNA.= “Un atto storico” è stata definita così la
nascita di questa prima chiesa ecumenica, pensata nel dicembre del 2002. La
Chiesa riformata del cantone di Vaud è stata la promotrice dell’iniziativa, che
prevede ogni giorno della settimana, alle 7 e alle 12, una preghiera aperta a
tutti. Inoltre, una volta al mese, una comunità organizzerà una celebrazione
all’insegna delle letture. Sarà il Consiglio delle Chiese Cristiane a
pianificare l’organizzazione degli incontri all’insegna dell’accoglienza
reciproca. Nel presentare l’iniziativa,
gli organizzatori hanno parlato dell’importanza che oggi assume l’ecumenismo.
“L’ecumenismo è un cammino- hanno dichiarato - tutte le difficoltà che
impediscono una piena riconoscenza reciproca delle chiese non sono risolte. Ma
ciò non toglie – hanno continuato - che il movimento è in cammino e il progetto
della Cattedrale di Losanna ne è una testimonianza”. (B.C.)
NASCE
IN ITALIA LA BANCA DATI PER I MINORI ADOTTABILI. SARA’
POSSIBILE TRACCIARE PER OGNI BAMBINO UN PROFILO
CHE
SARA’ COSTANTEMENTE AGGIORNATO.
AD ISTITUIRLO
IL DIPARTIMENTO DELLA GIUSTIZIA
ROMA.=
Un decreto legge firmato dal ministro della giustizia, Roberto Castelli, ha
dato il via all’organizzazione e al regolamento di una banca dati informatica,
contenente i dati dei minori dichiarati adottabili. L’archivio contiene anche
gli estremi delle coppie aspiranti all’adozione nazionale ed internazionale.
Con questo provvedimento, tutte le informazioni riguardanti i bambini
adottabili saranno aggiornate e a disposizione dei tribunali per i minorenni e
le singole regioni che intendono prendere misure per i minori in difficoltà. La
Banca dati sarà strutturata in modo da assicurare l’integrità, la riservatezza
e la disponibilità delle informazioni ma anche l’identificazione di chi accede
al servizio, come magistrati delle procure e dei tribunali, personale degli
uffici della giurisdizione minorile. L’aggiornamento avrà una cadenza
trimestrale e riguarderà molti aspetti della vita dei bambini: la salute, la
provenienza della famiglia d’origine, i vari collocamenti. Stesso discorso vale
per le persone disponibili all’adozione, i cui dati saranno inseriti
nell’archivio. (B.C.)
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11
aprile 2004
- A cura di Amedeo Lomonaco -
Continuano
le violenze in Iraq dove la scorsa notte quattro iracheni sono rimasti uccisi a
Kirkuk e stamani è stato abbattuto, a Baghdad, un elicottero americano con a
bordo due soldati di cui ancora non si conosce la sorte. E’ così salito a nove
il numero dei velivoli della coalizione finora colpiti dal fuoco dei
guerriglieri. Sulla complesso scenario del Paese arabo, il nostro servizio:
*********
La
tragica spirale di odio in Iraq continua ad occupare le immagini dei mezzi di
informazione. L’emittente del Qatar, al Jazeera, ha mostrato i corpi di due
occidentali, probabilmente due agenti dei servizi di intelligence americani. La
televisione araba Al Arabiya ha diffuso, ieri pomeriggio, un video di un gruppo
estremista iracheno che ha minacciato di decapitare 30 ostaggi stranieri se le
forze americane non se ne andranno da Falluja, città del triangolo sunnita
recentemente devastata da una drammatica ondata di violenze, dove oggi è
entrato in vigore il cessate il fuoco che però è già stato infranto da una
sparatoria, nella quale un iracheno è rimasto ucciso e due marines sono stati
feriti.
Il
vicemininistro degli Esteri giapponese, intanto, ha dichiarato che i tre cittadini
nipponici rapiti dalla guerriglia sono stati probabilmente consegnati ad una
organizzazione religiosa islamica che ne aveva chiesto la liberazione.
E’
sempre più fitto anche il mistero sulla sorte degli italiani che sarebbero
stati sequestrati, venerdì scorso, alla periferia di Baghdad. Il ministero
degli Esteri continua a ripetere che nessun italiano manca all’appello ma non
si esclude che si possa trattare di agenti di sicurezza privati non registrati.
Nel
Paese arabo, infine, si deve registrare l’arrivo, questa mattina, di centinaia
di migliaia di pellegrini nella città di Kerbala, dove si celebra la cerimonia
sciita dell’Arbain, cioè la commemorazione del martirio dell’Imam Hussein,
nipote del profeta Maometto, avvenuto più di tredici secoli fa.
*********
“Dal
1997 Osama Bin Laden intende compiere attentati terroristici negli Stati Uniti,
dove l’Fbi sospetta la preparazione di piani per il sequestro di aerei”. Sono
alcune inquietanti frasi contenute in un documento redatto prima dell’attacco
alle Torri gemelle e reso noto ieri dal quotidiano statunitense ‘New York
Times’, che cita fonti dell’amministrazione di Washington. Il testo sembra,
dunque, contraddire le recenti dichiarazioni del consigliere americano per la
sicurezza, Condoleeza Rice, secondo cui quel rapporto, consegnato
all’amministrazione statunitense il 6 agosto 2001, conteneva solo “vaghi avvertimenti”.
Allarme
terrorismo ed eccezionali misure di sicurezza per la Pasqua di quest’anno nelle
principali capitali europee. Particolarmente tesa è l’atmosfera in Spagna,
Paese devastato esattamente un mese fa dai tragici attentati di Madrid che
hanno causato la morte di circa 200 persone. Sul fronte interno alla Spagna,
secondo la Bbc, che cita come fonte il movimento indipendentista basco
‘Batasuna’, l’Eta potrebbe annunciare un cessate il fuoco permanente. Il gruppo
separatista basco avrebbe simbolicamente scelto la Pasqua come giorno della
storica svolta. L’emergenza terrorismo è alta anche negli Stati Uniti dove
l’amministrazione americana ha messo a disposizione delle autorità statali e
locali “informazioni che possono essere utili nello svolgere il loro compito di
vigilanza”. In Giordania, inoltre, le forze di sicurezza, impegnate in una
grande operazione antiterrorismo, hanno intercettato alcuni ordigni e compiuto
diversi arresti.
Un
palestinese è stato ucciso durante un blitz dell’esercito israeliano in
un’abitazione di Nablus, in Cisgiordania. Si tratta del fratello di un membro
delle brigate di Al Aqsa ucciso per errore dai soldati di Israele.
In
Russia, il bilancio dell’esplosione di ieri in una miniera nel bacino
carbonifero siberiano di Kemerovo è salito ad almeno 40 morti. Lo ha annunciato
oggi un portavoce dei soccorritori che tentano ora di salvare sette minatori
rimasti bloccati sotto terra. La tragedia,
avvenuta a 560 metri di profondità, è stata causata da una improvvisa fuga di
gas che ha provocato il conseguente crollo di una galleria.
In
Indonesia il partito dell’ex dittatore Suharto ha sorpassato il partito della
presidente, Megawati Sukarnoputri. E’ questo il dato parziale delle elezioni
parlamentari, tenutesi lunedì scorso nel Paese asiatico, ricavato dal conteggio
di oltre metà delle schede elettorali. Il governo di Giakarta ha invitato,
intanto, i cittadini indonesiani a non recarsi in Gran Bretagna a causa
dell’allarme terrorismo. Questo provvedimento segue quello del governo di
Londra che ha recentemente sconsigliato gli inglesi a recarsi in Indonesia per
i timori di eventuali azioni terroristiche.
A
Taiwan la manifestazione organizzata per chiedere un’inchiesta sulle elezioni
presidenziali, tenutesi nello scorso mese di marzo, si è conclusa con un
bilancio di oltre 100 feriti. L’opposizione, che non condivide l’ipotesi di un
distacco definitivo dalla Cina, come prefigurato dal presidente Chen Shui-bian,
ha fatto sapere che dopo questi gravi episodi si asterrà dall’organizzare altre
manifestazioni ma non rinuncerà a contestare la validità del voto.
Gran
Bretagna e Francia chiederanno agli altri Paesi del G7, e in particolare a
Stati Uniti e Germania, di appoggiare un loro piano per raddoppiare gli aiuti
agli Stati in via di sviluppo, per sostenerli nella lotta contro la povertà,
l’analfabetismo e le malattie. La decisione è stata presa dai due governi
europei in occasione di un Forum svoltosi a Parigi, al quale hanno partecipato
58 Paesi. Il progetto prevede di creare un sistema di facilitazioni internazionali
per tutti i Paesi più poveri, permettendo loro di attingere a finanziamenti complessivi
di 100 miliardi di dollari, contro i 50 attuali messi a disposizione dagli
Stati ricchi.
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