RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 102 - Testo della trasmissione di domenica 11 aprile 2004

 

Sommario

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Il coraggio e la forza di far fronte a tanti mali e al disumano fenomeno del terrorismo: è quanto il Papa auspica per l’umanità nel giorno di Pasqua.  Dal Risorto la speranza per una “soluzione dei conflitti in Africa, in Iraq, in Terra Santa. Dopo la Messa la benedizione Urbi et Orbi e il saluto in 62 lingue

 

La celebrazione della Pasqua coincide oggi per cristiani d’Occidente e per cristiani d’Oriente: il Papa prega affinché si possa “rivivere insieme ogni anno questa fondamentale festa”. Sulla coincidenza, l’intervista al Metropolita greco-ortodosso d’Italia, arcivescovo Gennadios Zervos

 

La Chiesa è un grande popolo in cammino, senza confini di razza, lingua e cultura”: così Giovanni Paolo II, ieri sera, alla Veglia pasquale

 

Dopo le riflessioni dei giorni scorsi, anche oggi, giorno di Pasqua, il pensiero dell’arcivescovo Angelo Comastri.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Nella Basilica del San Sepolcro, in Terra Santa, questa mattina la gioia pasquale condivisa da tutti i cristiani dei vari riti

 

Le difficoltà della Chiesa cattolica per la restrizione dei visti d’ingresso e dei permessi di soggiorno al personale ecclesiastico e religioso, operante in Israele. Ai nostri microfoni mons. Pietro Sambi

 

“Campioni della fede”: questo il titolo del libro curato da padre Vito Magno, che raccoglie i testi di Radioquaresima 2004. Intervista con l’autore.

 

CHIESA E SOCIETA’:

Diverse iniziative in tutto il mondo per celebrare la Resurrezione di Gesù

 

“La luce di Cristo Risorto illumini i nostri cuori”, con queste parole, il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II ha espresso il suo augurio di Pasqua a tutti i cristiani ortodossi.

 

Pasqua di violenza in Indonesia: due uomini armati fanno irruzione in una Chiesa durante la Messa.

 

In Svizzera è nata la prima cattedrale “ecumenica, luogo di incontro di tutti i cristiani del cantone

 

Nasce in Italia la banca dati per i minori adottabili

 

24 ORE NEL MONDO:

Abbattuto un elicottero Usa in Iraq. L’annuncio, senza conferme, del rilascio degli ostaggi giapponesi, mentre cresce la preoccupazione per la sorte degli oltre 30 sequestrati

 

Ucciso un palestinese in un blitz israeliano in Cisgiordania.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

11 aprile 2004

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

 

IL CORAGGIO E LA FORZA DI FAR FRONTE AL DISUMANO FENOMENO DEL TERRORISMO, LA FRATERNITA’ DEI FIGLI DI ABRAMO: E’ QUANTO IL PAPA AUSPICA PER L’UMANITA’ NEL GIORNO DI PASQUA.  DAL RISORTO LA SPERANZA PER UNA “SOLUZIONE SODDISFACENTE DEI CONFLITTI IN AFRICA, IN IRAQ, IN TERRA SANTA.

DOPO LA MESSA IN PIAZZA SAN PIETRO, GREMITA DI GENTE,

 LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI  IN 62 LINGUE, CON LA PREGHIERA

CHE CRISTIANI DI OCCIDENTE E DI ORIENTE

TORNINO A CELEBRARE INSIEME LA PASQUA OGNI ANNO

 

Il coraggio e la forza di far fronte a tanti mali e al “disumano e purtroppo dilagante fenomeno del terrorismo”: è quanto il Papa auspica che l’umanità trovi in Cristo risorto, nel giorno del suo trionfo sulla morte. “A te, Cristo – afferma il Papa nel messaggio Urbi et Orbi – si volga chi è tentato dallo sconforto e dalla disperazione, per udire l’annuncio della speranza”. Dopo la Messa di Pasqua celebrata in Piazza San Pietro gremita di gente, il messaggio di benedizione Urbi et Orbi con l’augurio pasquale di Giovanni Paolo II espresso in 62 lingue diverse e la sua preghiera di unità tra cristiani. Il servizio di Fausta Speranza:

        

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(canto d’ingresso: “Surrexit Dominus”)

 

“L’annuncio gioioso della Pasqua viene a rendere più salda la speranza” di tutti noi, “turbati da tante ombre che incombono a partire dal terrorismo: ribadendo questa convinzione, Giovanni Paolo II esprime l’auspicio di una “soluzione soddisfacente dei persistenti conflitti che insanguinano alcune regioni dell’Africa, l’Iraq e la Terra Santa. A Cristo il Papa rivolge la sua preghiera perché “tutti coloro che si sentono figli di Abramo riscoprano la fraternità che li accomuna e li spinge a propositi di cooperazione e di pace”. La prima speranza del Papa è che l’umanità, attraverso “l’opera delle istituzioni nazionali e internazionali, affretti il progresso verso un’organizzazione più ordinata e pacifica del mondo”. Cristo è fonte di coraggio e forza – ribadisce:

 

“Il coraggio di opporsi ai tanti mali che l’affliggono..la forza di far fronte al disumano, e purtroppo dilagante, fenomeno del terrorismo”

 

Il flagello del terrorismo – sottolinea Giovanni Paolo II – “nega la vita  e rende torbida e insicura l’esistenza quotidiana di tanta gente laboriosa e pacifica”. Dicendo: “Ascoltate voi tutti che avete a cuore il futuro dell’uomo!”, il Papa lancia il suo appello:

 

La tentazione della vendetta ceda il passo al coraggio del perdono”.

 

“La cultura della vita e dell’amore renda vana la logica della morte – ribadisce, esprimendo l’auspicio che “la fiducia torni a dare respiro alla vita dei popoli”. “La nostra preghiera – sottolinea Giovanni Paolo II – diventa invocazione di conforto per i familiari delle tante vittime della violenza”.

 

A Maria, che definisce “testimone silenziosa della Pasqua”, madre del Crocifisso risorto, Giovanni Paolo II chiede di insegnare a noi tutti ad “essere, tra le contraddizioni del tempo che passa, testimoni convinti e gioiosi del perenne messaggio di vita e di amore portato nel mondo dal Redentore risorto”.

 

La benedizione pasquale di Giovanni Paolo II è arrivata alla città e al mondo attraverso 62 diverse espressioni linguistiche, tra cui quelle araba, suahili, tamil, urdu, coreana, maori.

 

Dopo la benedizione Urbi et Orbi, una preghiera particolare del Papa, nata perché quest’anno i cristiani di oriente e di occidente celebrano la Santa Pasqua nello stesso giorno:

 

Prego il Signore risorto perché tutti noi battezzati possiamo presto giungere a rivivere ogni anno insieme nel medesimo giorno questa fondamentale festa della nostra fede”.

  

(Canto: Stichi e Stichirà di Pasqua)

 

Ricordiamo che la coincidenza, attualmente, è solo casuale perché il computo della data di Pasqua per i cristiani di occidente segue il calendario gregoriano, mentre gli orientali si rifanno al calendario detto giuliano. Quando, come altre volte in passato, coincidono nello stesso giorno, nella Messa vengono cantati gli Stichi e gli Stichirà della liturgia bizantina. Anche oggi, infatti, dopo la proclamazione del Vangelo è stato eseguito il canto pasquale, in slavo antico, dal coro del Collegio Russicum di Roma. Si tratta di versetti di un salmo, di versi teologici e poetici.

 

(Canto: Stichi e Stichirà di Pasqua)

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Dunque, festa fra tutte le feste, la Pasqua viene celebrata nello stesso giorno dai fedeli cattolici, protestanti, ortodossi. Una felice occasione per meditare insieme sul mistero centrale delle fede cristiana. Con quali sentimenti comuni vivere questo giorno della Resurrezione del Signore? Lo abbiamo chiesto all’arcivescovo Gennadios Zervos, metropolita greco-ortodosso d’Italia, del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli con sede a Venezia. Ricordiamo che la comunità Greco-Ortodossa in questa città affonda le sue radici oltre 5 secoli fa e al 1511 risale la Chiesa di San Giorgio, la più antica chiesa greca dell’Occidente, oggi sede della Metropolia in Italia. Ascoltiamo la riflessione dell’arcivescovo Gennadios nell’intervista di Roberta Gisotti:

 

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R. – Per me è una grande benedizione di Dio che tutti i cristiani quest’anno festeggino insieme questa grande festa, la festa delle feste, mandando a tutto il mondo un augurio di pace e d’amore. Che tutti i cristiani possano essere uniti con l’assistenza dello Spirito Santo. E’ una gioia immensa, personale e per tutto il mondo ortodosso: questo grande messaggio d’amore, di pace e di unità tra i cristiani e tutti i popoli. 

 

D. - Eminenza, perché non ristabilire la celebrazione comune della festa pasquale  per i cristiani d’Occidente e d’Oriente? Questo non potrebbe anche aiutare il cammino ecumenico, avvicinando concretamente i fedeli?

 

R. – Senz’altro questo è l’auspicio della nostra Chiesa ortodossa e le nostre Chiese sorelle si stanno sforzando di risolvere anche questo problema. Speriamo che con l’aiuto di Dio si faccia.

 

D. - Eminenza, sappiamo che anche a Venezia sono state prese, in questi giorni delle festività pasquali, misure eccezionali per prevenire attentati terroristici. Come rapportarsi da cristiani a questa realtà di paura diffusa tra la gente?

 

R. – Noi preghiamo continuamente che il mondo possa trovare la sua pace, la pace della Resurrezione. Pregare è l’unica cosa che possiamo fare. Non dobbiamo avere paura. Dio è grande e Dio darà la pace a tutto il mondo. Preghiamo anche per la salute di Sua Santità, Giovanni Paolo II, che continui a dare un grande esempio di fede, di speranza, di unità a tutti noi cristiani. Noi siamo felicissimi  perché, su invito di Sua Santità Giovanni Paolo II, verrà a Roma Sua Santità il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, per festeggiare insieme 40 anni dallo storico incontro a Gerusalemme tra il Papa di Roma, Paolo VI, e il Patriarca di Costantinopoli, Athenagoras. Da quel giorno comincia una nuova era nella Chiesa di Cristo. Le Chiese si incontrano, escono dalle loro mura e possono dare insieme questo grande messaggio di fratellanza, di riconciliazione, di amore e di unità non soltanto a tutti i cristiani, ma a tutti i popoli del mondo.

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“LA CHIESA E’ UN GRANDE POPOLO IN CAMMINO

SENZA CONFINI DI RAZZA, DI LINGUA, DI CULTURA”.

LO HA RICORDATO IERI GIOVANNI PAOLO II

DURANTE LA TRADIZIONALE VEGLIA PASQUALE IN SAN PIETRO

 

“La Chiesa è un grande popolo in cammino, senza confini di razza, di lingua, di cultura”. Giovanni Paolo II lo ha ricordato ieri, presiedendo la solenne veglia pasquale, durante la quale ha amministrato i sacramenti del Battesimo e della Cresima a sette fedeli di diverse nazionalità. Il Papa ha benedetto il fuoco nuovo nell’atrio della Basilica di San Pietro, quindi ha celebrato, assieme a ventiquattro cardinali, la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica. Per noi c’era Dorotea Gambardella.

 

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“La veglia pasquale ripercorre il cammino dell’umanità, a partire dalla creazione sino all’evento culminante della salvezza, che è la morte e la risurrezione di Cristo”.

 

In una Basilica gremita, dapprima appena illuminata dalle fiammelle delle candele, quindi del tutto rischiarata sull’intonazione dell’Exultet, l’antichissimo annuncio della Resurrezione, il Papa ha sottolineato il duplice significato della veglia pasquale, che ha definito “la madre di tutte le veglie”.

 

Da un lato, il sacro rito è “attesa fiduciosa del pieno compimento delle antiche promesse” – ha osservato il Pontefice – dall’altro, è memoria dei prodigi divini, poiché “rievoca le tappe salienti dell’intervento salvifico di Dio nell’universo, dalla creazione al sacrificio di Isacco, al passaggio del Mar Rosso, alla promessa della Nuova Alleanza”.

 

“Intravediamo in questa notte pasquale l’alba del giorno che non tramonta più, il giorno del Cristo risorto che inaugura la vita nuova”.

 

Quindi, rivolgendosi in particolare ai sette fedeli, provenienti da Giappone, Togo e Italia, ai quali ha amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana, il Santo Padre ha sottolineato che “grazie al Battesimo entreranno a far parte della Chiesa, un popolo destinato a diventare benedizione in mezzo a tutte le nazioni della terra”:

 

“La vostra origine rende manifesta l’universalità della chiamata alla salvezza e la gratuità del dono della fede”.

 

Infine, Giovanni Paolo II ha invocato la Vergine affinché indichi ad ognuno, “al di là della notte del mondo, l’aurora gloriosa della Resurrezione”.

 

(musica)

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PASQUA: CRISTO E’ RISORTO PER NOI

- Intervista di Giovanni Peduto con l’arcivescovo Angelo Comastri -

 

         Dopo le riflessioni dei giorni scorsi, anche oggi, giorno di Pasqua, ascoltiamo un pensiero dell’arcivescovo prelato di Loreto, Angelo Comastri, nell’intervista di Giovanni Peduto:

 

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(musica)

 

R. – Ci dicono gli Evangelisti che il mattino di Pasqua le donne andarono al Sepolcro per completare i riti della sepoltura ma – ecco la sorpresa – non trovarono più il morto. Quella tomba era vuota. Gesù era risorto. E gli angeli dissero alle donne: “Ma perché cercate tra i morti colui che è vivo? E’ risorto! Andate, ditelo agli apostoli!”. Le donne corsero al Cenacolo. E la corsa di quelle donne, come la corsa della Chiesa, da quel giorno continua in tutto il mondo. Dovunque ci sia un dolore, dovunque ci sia una disperazione, corre la fede della Chiesa e dice: non è l’ultima parola! Gesù è risorto! Non scoraggiarti se hai una lacrima. Gesù è risorto! Asciuga il dolore, perché Gesù è risorto. Ormai è iniziato un nuovo giorno, è iniziata una nuova umanità!. Anche Maria Maddalena, come tante donne e tante persone cariche di sofferenza, andò al Sepolcro, quella mattina. Era piena di dolore e di disperazione. Tant’è vero che non riconobbe neanche Gesù. Ci volle un intervento del Signore che la chiamò per nome e in questo modo entrò nel suo cuore. E soltanto quando Gesù è nel cuore, gli occhi vedono. Allora Maria riconobbe Gesù e fu un momento di gioia meravigliosa. E’ la gioia che la Chiesa rivive ogni giorno di Pasqua. La gioia non è una fantasia, ma è un avvenimento. La gioia non la vedono coloro che dormono. La gioia la vedono coloro che vivono, coloro che sono nella storia e la vedono perché dentro la storia è entrata la grande notizia della resurrezione di Gesù. Per questo il grido pasquale, ogni anno, non è altro che un recupero di speranza, perché nessuno di noi si faccia schiacciare dal peso della vita e dal peso delle cattiverie. Il mondo nuovo è già iniziato e quindi è possibile ricostruirlo dentro di noi, nelle nostre case e attorno a noi, partendo dalla sfida della Pasqua.

 

(musica)

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OGGI IN PRIMO PIANO

11 aprile 2004

 

 

NELLA BASILICA DEL SAN SEPOLCRO IN TERRA SANTA,

QUESTA MATTINA LA GIOIA PASQUALE CONDIVISA DA TUTTI I CRISTIANI DEI VARI RITI

 

La Basilica del San Sepolcro in Terra Santa ha vissuto questa mattina la gioia pasquale nella condivisione da parte di tutti i cristiani dei vari riti.  Nella Basilica affollatissima sono state diverse le processioni intorno all’Edicola che custodisce il sepolcro vuoto di Gesù. Il servizio di Graziano Motta

 

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“Christos anesti” - Cristo è Risorto”, così negli inni in latino, greco, armeno, copto, siriaco ed etiopico. La prima celebrazione della Messa solenne è stata del Patriarca latino Michel Sabbah. Presenti molti pellegrini di ogni parte del mondo, ma ad essa – come alle celebrazioni degli ortodossi - sono mancati i fedeli delle vicine città palestinesi, per il blocco dei territori dovuto alle minacce di attentati terroristici. “Tempi difficili – ha detto il Patriarca nell’omelia – che sono però di grazia e non di disperazione e non devono essere tempi di vendetta”. “Il male nella nostra terra – ha detto – è il sangue sparso, la persona umana disprezzata e sottoposta all’umiliazione e alla paura. Ora è Pasqua ed entrambi i nostri popoli, israeliano e palestinese, devono passare dalla morte, in cui sono immersi oggi, alla vita che desiderano nella pace e nell’amore, nel rispetto della dignità umana e nel rispetto della propria terra e della propria indipendenza.

 

Per la Radio Vaticana, Graziano Motta.

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In Terra Santa la Chiesa cattolica deve anche affrontare i gravi problemi provocati dalle persistenti restrizioni, imposte dalle autorità israeliane, per il rilascio dei visti d’ingresso e per il rinnovo del permesso di soggiorno al personale ecclesiastico e religioso, operante in Israele. La vicenda, che riguarda decine di sacerdoti, religiosi e religiose, è affrontata dal nunzio apostolico in Israele, mons. Pietro Sambi, il quale sta facendo pressioni sulle autorità israeliane, come spiega lui stesso da Gerusalemme al microfono di Roberto Piermarini:

 

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R. – Il nuovo ministro degli interni è in carica da più di un anno. Sono state fatte ripetute promesse che il problema sarebbe stato risolto. Ora è tempo, se c’è la volontà politica di risolverlo, di non fare promesse ma di dare i visti di residenza a tutto il personale religioso di cui la Chiesa ha bisogno, anche a quello proveniente da Paesi che Israele considera nemici, come il Libano e come la Siria. I cattolici, il personale religioso cattolico non sono nemici di nessuno. Se sono chiamati qui non è per una missione, ma per le finalità proprie della Chiesa sotto la responsabilità dei superiori locali, che si rendono garanti del comportamento di questo personale quando sta in territorio israeliano.

 

D. – Perché Israele non concede oppure dilaziona questi visti?

 

R. – Da una parte, sorge quasi un sospetto. E’ come se Israele volesse limitare la presenza cristiana in Terra Santa. Dall’altra parte, crea un malumore inutile che non è neppure favorevole al buon nome di Israele  nel mondo.

 

D. – Che cosa si augura mons. Sambi?

 

R. – Spero vivamente che questo problema sia risolto con urgenza dando a tutto il personale religioso, che chiede di venire o di stare in Israele, il visto di entrata e il visto di residenza. E’ un passo indispensabile per una buona intesa tra Israele, la Chiesa locale e la Santa Sede.

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“CAMPIONI DELLA FEDE” E’ IL TITOLO DEL LIBRO CURATO DA PADRE VITO MAGNO

CHE RACCOGLIE I TESTI DI RADIOQUARESIMA 2004,

 PROGRAMMA DELLA NOSTRA EMITTENTE,

 

 

“Campioni della fede” è il titolo del libro che raccoglie i testi della Radioquaresima 2004. Martiri, maestri, profeti, riformatori, missionari, apostoli: in 188 pagine 37 ritratti di grandi personalità che hanno segnato la storia della Chiesa e dell’umanità. Da Pietro, pescatore di uomini, a Giovanni XXIII, da Giovanna d’Arco a Madre Teresa di Calcutta, da Francesco  d’Assisi a Charles de Focauld, da Ignazio di Loyola a Daniele Comboni e altri ancora. Il volume, pubblicato dalle Edizioni Rogate, è stato curato da padre Vito Magno. Ascoltiamolo nell’intervista di Roberta Gisotti:

 

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D. – Padre Magno, “Campioni di fede” è un titolo che richiama la competizione, specie in ambito sportivo. Come si sposa con la vita dei Santi?

 

R. – Campione è chi arriva per primo e non è un aspetto negativo. Però, mentre il campione sportivo pensa ad affermare se stesso, quindi a vincere per un premio terreno, il campione di fede pensa all’affermazione di Dio e all’aiuto agli altri.

 

D. – Come si è orientato nella scelta, dovendo delineare in breve la personalità di queste grandi figure?

 

R. – Il criterio che abbiamo usato è quello non solo dell’aspetto storico ma anche dell’attualità. Per cui abbiamo scelto soltanto quelle figure di Santi che nella loro attività apostolica sono stati in qualche misura degli anticipatori delle istanze sociali e religiose del nostro tempo.

 

D. – Le vite dei Santi interessano i lettori di oggi? C’è mercato per questi libri?

 

R. – Anche più di ieri, perché oggi c’è più bisogno di eroi positivi. C’è un appiattimento piuttosto generale, quindi emerge il fascino delle scelte di vita radicali. L’aspetto che abbiamo voluto mettere in evidenza non è lo straordinario di questi campioni di fede, come si faceva nelle vecchie biografie, ma piuttosto abbiamo cercato di mettere in evidenza la vita quotidiana, la normalità, letta però in una forma straordinaria.

 

D. – Nel libro si parla anche di campioni di fede sconosciuti. Chi sono?

 

R. – Sono tutti coloro che non hanno un’aureola in testa e quindi non sono stati canonizzati o beatificati. Sono persone anche di nostra conoscenza, ma dovremmo essere anche noi stessi, cioè tutti colori che vivono in pienezza la loro fede cristiana e rispondono ai doveri del proprio stato, della propria coscienza, distinguendosi per generosità, bontà, spiritualità.

 

D. – La chiamata alla santità che riguarda tutti…

 

R. – Esattamente. Santi anonimi che nel vivere siamo fruttuosi nei riguardi del prossimo e soprattutto piacciamo a Dio.

 

D. – Quindi, guardare al bene che è dentro di noi…

 

R. – In noi stessi e in quelli che ci sono più vicini.

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CHIESA E SOCIETA’

11 aprile 2004

 

 

DIVERSE LE INIZIATIVE IN TUTTO IL MONDO

 PER CELEBRARE LA RESURREZIONE DI GESU’

 

ROMA.= Sono molti i Paesi nei quali le iniziative per celebrare la Resurrezione di Cristo richiamano ad una preghiera di unità, soprattutto in un momento di tensione a livello internazionale, legato ai conflitti e alla minaccia del terrorismo. In Francia, in particolare, i cristiani, gli ortodossi, i protestanti hanno promosso un’iniziativa di preghiera comune. Per l’occasione, i vescovi hanno firmato un messaggio comune dal titolo “E’ vivo”, in cui si ripropone il percorso della sofferenza, del dubbio, della paura che porta alla potenza e alla luce della Resurrezione. A Parigi, alla tradizionale processione della Croce, che si snoda dagli Champs-Elysèes alla Chiesa Saint-Pierre de Chatillot, hanno partecipato per la prima volta i cristiani di tutte le confessioni. Pasqua come festa della luce, dunque, che i cristiani di Hong Kong accolgono nel Battesimo. E’ nella giornata di oggi, infatti, che oltre 2000 persone riceveranno questo sacramento. Processioni per la rinascita sono state organizzate ad Haiti, l’isola teatro di ribellione e scontri che hanno portato alla deposizione dell’ex-presidente Aristide, il 29 febbraio scorso. Violenze che sono state ricordate soprattutto nella Via Crucis del Venerdì santo, durante la quale, riferiscono i religiosi che operano nell’isola, si è pregato per le mamme dei giovani uccisi, in un clima di grandissima emozione. (B.C.)

 

 

“LA LUCE DI CRISTO RISORTO ILLUMINI I NOSTRI CUORI”,

CON QUESTE PAROLE, IL PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTE LE RUSSIE, ALESSIO II,

HA ESPRESSO IL SUO AUGURIO DI PASQUA A TUTTI I CRISTIANI ORTODOSSI

 

MOSCA.= Un messaggio pasquale caratterizzato dall’invito a diffondere nel mondo il grido di gioia: “Cristo è risorto”. Così il patriarca di Mosca, Alessio II, ha voluto esprimere ai cristiani ortodossi la felicità per la fine del periodo di tenebre, dopo la vittoria di Gesù sulla morte. “Lasciate che nei nostri cuori – scrive il patriarca-  i frutti delle sofferenze del periodo quaresimale si trasformino nel trionfo della Pasqua”. Alessio II ribadisce, nel messaggio, l’importanza della luce che Cristo porta con la sua Resurrezione. Una luce che diventa strumento per diffondere in tutti i Paesi la gioia di sentirsi fratelli e cristiani. Il Patriarca invita, inoltre, il clero ortodosso a lavorare per l’unità e la comunione: “Desidero che la gioia della Pasqua, che tutti celebrano lo stesso giorno, sia ad est che ad ovest, si diffonda in ogni luogo”. Una speranza di luce che da duemila anni si rinnova con forza. “Cristo è risorto!Ancora una volta è risorto”: così conclude il suo messaggio il patriarca di Mosca, ricordando come quell’invocazione sia il grido di gioia e il segno della fede cristiana. (B.C.)

 

 

PASQUA NEL SEGNO DELLA VIOLENZA IN INDONESIA:

DUE UOMINI ARMATI FANNO IRRUZIONE IN CHIESA DURANTE LA MESSA

E FERISCONO SETTE PERSONE

 

GIAKARTA.= C’è anche una bambina di quattro anni tra le sette persone ferite in modo lieve, ieri nella città di Poso, nell’Indonesia dell’Est. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, due uomini a volto coperto hanno fatto irruzione in una chiesa della città, dove si stava celebrando la messa di Pasqua. In questi giorni, molti fedeli hanno affollato Poso, 1600 chilometri a nord-est di Giakarta, per celebrare la Resurrezione del Signore. In questa zona, da anni si registrano tensioni tra musulmani e cristiani. Nel paese indonesiano sono 220 milioni, quasi il 90%, i fedeli di religione islamica, Poso è la città in cui questa percentuale non è rispettata, infatti cristiani e musulmani si equivalgono. (B.C.)

 

 

IN SVIZZERA E’ NATA LA PRIMA CATTEDRALE “ECUMENICA”,

 LUOGO DI INCONTRO DI TUTTI I CRISTIANI DEL CANTONE

 

LOSANNA.= “Un atto storico” è stata definita così la nascita di questa prima chiesa ecumenica, pensata nel dicembre del 2002. La Chiesa riformata del cantone di Vaud è stata la promotrice dell’iniziativa, che prevede ogni giorno della settimana, alle 7 e alle 12, una preghiera aperta a tutti. Inoltre, una volta al mese, una comunità organizzerà una celebrazione all’insegna delle letture. Sarà il Consiglio delle Chiese Cristiane a pianificare l’organizzazione degli incontri all’insegna dell’accoglienza reciproca.  Nel presentare l’iniziativa, gli organizzatori hanno parlato dell’importanza che oggi assume l’ecumenismo. “L’ecumenismo è un cammino- hanno dichiarato - tutte le difficoltà che impediscono una piena riconoscenza reciproca delle chiese non sono risolte. Ma ciò non toglie – hanno continuato - che il movimento è in cammino e il progetto della Cattedrale di Losanna ne è una testimonianza”. (B.C.)

 

 

NASCE IN ITALIA LA BANCA DATI PER I MINORI ADOTTABILI. SARA’ POSSIBILE TRACCIARE PER OGNI BAMBINO UN PROFILO

CHE SARA’ COSTANTEMENTE AGGIORNATO.

AD ISTITUIRLO IL DIPARTIMENTO DELLA GIUSTIZIA

 

ROMA.= Un decreto legge firmato dal ministro della giustizia, Roberto Castelli, ha dato il via all’organizzazione e al regolamento di una banca dati informatica, contenente i dati dei minori dichiarati adottabili. L’archivio contiene anche gli estremi delle coppie aspiranti all’adozione nazionale ed internazionale. Con questo provvedimento, tutte le informazioni riguardanti i bambini adottabili saranno aggiornate e a disposizione dei tribunali per i minorenni e le singole regioni che intendono prendere misure per i minori in difficoltà. La Banca dati sarà strutturata in modo da assicurare l’integrità, la riservatezza e la disponibilità delle informazioni ma anche l’identificazione di chi accede al servizio, come magistrati delle procure e dei tribunali, personale degli uffici della giurisdizione minorile. L’aggiornamento avrà una cadenza trimestrale e riguarderà molti aspetti della vita dei bambini: la salute, la provenienza della famiglia d’origine, i vari collocamenti. Stesso discorso vale per le persone disponibili all’adozione, i cui dati saranno inseriti nell’archivio. (B.C.)

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24 ORE NEL MONDO

11 aprile 2004

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

 

Continuano le violenze in Iraq dove la scorsa notte quattro iracheni sono rimasti uccisi a Kirkuk e stamani è stato abbattuto, a Baghdad, un elicottero americano con a bordo due soldati di cui ancora non si conosce la sorte. E’ così salito a nove il numero dei velivoli della coalizione finora colpiti dal fuoco dei guerriglieri. Sulla complesso scenario del Paese arabo, il nostro servizio:

 

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La tragica spirale di odio in Iraq continua ad occupare le immagini dei mezzi di informazione. L’emittente del Qatar, al Jazeera, ha mostrato i corpi di due occidentali, probabilmente due agenti dei servizi di intelligence americani. La televisione araba Al Arabiya ha diffuso, ieri pomeriggio, un video di un gruppo estremista iracheno che ha minacciato di decapitare 30 ostaggi stranieri se le forze americane non se ne andranno da Falluja, città del triangolo sunnita recentemente devastata da una drammatica ondata di violenze, dove oggi è entrato in vigore il cessate il fuoco che però è già stato infranto da una sparatoria, nella quale un iracheno è rimasto ucciso e due marines sono stati feriti.

 

Il vicemininistro degli Esteri giapponese, intanto, ha dichiarato che i tre cittadini nipponici rapiti dalla guerriglia sono stati probabilmente consegnati ad una organizzazione religiosa islamica che ne aveva chiesto la liberazione.

 

E’ sempre più fitto anche il mistero sulla sorte degli italiani che sarebbero stati sequestrati, venerdì scorso, alla periferia di Baghdad. Il ministero degli Esteri continua a ripetere che nessun italiano manca all’appello ma non si esclude che si possa trattare di agenti di sicurezza privati non registrati.

 

Nel Paese arabo, infine, si deve registrare l’arrivo, questa mattina, di centinaia di migliaia di pellegrini nella città di Kerbala, dove si celebra la cerimonia sciita dell’Arbain, cioè la commemorazione del martirio dell’Imam Hussein, nipote del profeta Maometto, avvenuto più di tredici secoli fa.

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“Dal 1997 Osama Bin Laden intende compiere attentati terroristici negli Stati Uniti, dove l’Fbi sospetta la preparazione di piani per il sequestro di aerei”. Sono alcune inquietanti frasi contenute in un documento redatto prima dell’attacco alle Torri gemelle e reso noto ieri dal quotidiano statunitense ‘New York Times’, che cita fonti dell’amministrazione di Washington. Il testo sembra, dunque, contraddire le recenti dichiarazioni del consigliere americano per la sicurezza, Condoleeza Rice, secondo cui quel rapporto, consegnato all’amministrazione statunitense il 6 agosto 2001, conteneva solo “vaghi avvertimenti”.

 

Allarme terrorismo ed eccezionali misure di sicurezza per la Pasqua di quest’anno nelle principali capitali europee. Particolarmente tesa è l’atmosfera in Spagna, Paese devastato esattamente un mese fa dai tragici attentati di Madrid che hanno causato la morte di circa 200 persone. Sul fronte interno alla Spagna, secondo la Bbc, che cita come fonte il movimento indipendentista basco ‘Batasuna’, l’Eta potrebbe annunciare un cessate il fuoco permanente. Il gruppo separatista basco avrebbe simbolicamente scelto la Pasqua come giorno della storica svolta. L’emergenza terrorismo è alta anche negli Stati Uniti dove l’amministrazione americana ha messo a disposizione delle autorità statali e locali “informazioni che possono essere utili nello svolgere il loro compito di vigilanza”. In Giordania, inoltre, le forze di sicurezza, impegnate in una grande operazione antiterrorismo, hanno intercettato alcuni ordigni e compiuto diversi arresti.

 

Un palestinese è stato ucciso durante un blitz dell’esercito israeliano in un’abitazione di Nablus, in Cisgiordania. Si tratta del fratello di un membro delle brigate di Al Aqsa ucciso per errore dai soldati di Israele.

 

In Russia, il bilancio dell’esplosione di ieri in una miniera nel bacino carbonifero siberiano di Kemerovo è salito ad almeno 40 morti. Lo ha annunciato oggi un portavoce dei soccorritori che tentano ora di salvare sette minatori rimasti  bloccati sotto terra. La tragedia, avvenuta a 560 metri di profondità, è stata causata da una improvvisa fuga di gas che ha provocato il conseguente crollo di una galleria.

 

In Indonesia il partito dell’ex dittatore Suharto ha sorpassato il partito della presidente, Megawati Sukarnoputri. E’ questo il dato parziale delle elezioni parlamentari, tenutesi lunedì scorso nel Paese asiatico, ricavato dal conteggio di oltre metà delle schede elettorali. Il governo di Giakarta ha invitato, intanto, i cittadini indonesiani a non recarsi in Gran Bretagna a causa dell’allarme terrorismo. Questo provvedimento segue quello del governo di Londra che ha recentemente sconsigliato gli inglesi a recarsi in Indonesia per i timori di eventuali azioni terroristiche.

 

A Taiwan la manifestazione organizzata per chiedere un’inchiesta sulle elezioni presidenziali, tenutesi nello scorso mese di marzo, si è conclusa con un bilancio di oltre 100 feriti. L’opposizione, che non condivide l’ipotesi di un distacco definitivo dalla Cina, come prefigurato dal presidente Chen Shui-bian, ha fatto sapere che dopo questi gravi episodi si asterrà dall’organizzare altre manifestazioni ma non rinuncerà a contestare la validità del voto.

 

Gran Bretagna e Francia chiederanno agli altri Paesi del G7, e in particolare a Stati Uniti e Germania, di appoggiare un loro piano per raddoppiare gli aiuti agli Stati in via di sviluppo, per sostenerli nella lotta contro la povertà, l’analfabetismo e le malattie. La decisione è stata presa dai due governi europei in occasione di un Forum svoltosi a Parigi, al quale hanno partecipato 58 Paesi. Il progetto prevede di creare un sistema di facilitazioni internazionali per tutti i Paesi più poveri, permettendo loro di attingere a finanziamenti complessivi di 100 miliardi di dollari, contro i 50 attuali messi a disposizione dagli Stati ricchi.

 

 

 

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