RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVIII n. 94 - Testo della trasmissione di sabato 3 aprile 2004

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Annunciare la scoperta di Gesù che trasforma la vita di chi lo incontra: l’invito del Papa alla vigilia della 19° giornata mondiale della gioventù, che si celebra domani, domenica delle Palme, in tutto il mondo a livello diocesano

 

 “Un’oasi dello spirito”: così il Papa ha definito la parrocchia di sant’Anna in Vaticano, i cui fedeli sono stati ricevuti in udienza in occasione del 75esimo anniversario della fondazione.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Si è chiuso ieri a Roma il IV Forum dell’Alleanza mondiale delle città contro la povertà: con noi  Walter Veltroni, Rosario Diaz e Serki Kalilou

 

A Roma un convegno su Jacques Maritain, il filosofo francese promotore di una cultura cristiana impegnata nella storia e aperta al dialogo, nella consapevolezza della propria identità. Intervista con il cardinale Paul Poupard

 

CHIESA E SOCIETA’:

Grande commozione e partecipazione ieri, in Uganda, per i funerali di padre Luciano Fulvi, il missionario ucciso mercoledì scorso nel nord del Paese

 

Verso la conclusione a Rocca di Papa l’VIII Forum internazionale dei giovani

 

Con un richiamo alla necessità dell’educazione alla pace si è conclusa, in Messico, la visita del cardinale Renato Martino

 

La Conferenza episcopale del Venezuela appoggia la richiesta di indire un referendum per la destituzione del presidente del Paese sudamericano, Hugo Chàvez

 

Il presidente della Conferenza episcopale della Colombia ha esortato tutti i gruppi armati illegali del Paese sudamericano a fermare le loro azioni durante la Settimana Santa

 

La Commissione episcopale sulla catechesi e l’educazione cattolica della Conferenza episcopale filippina ha ufficializzato l’apertura di un proprio sito: www.ecceonline.org.

 

24 ORE NEL MONDO:

Episodi di violenza in Iraq, dove è atteso per il fine settimana l'inviato del segretario generale dell'Onu, Brahimi: ai nostri microfoni Barbara Contini

 

Ripreso il traffico sulla linea tra Madrid e Siviglia bloccata ieri dopo il ritrovamento di un ordigno come quello dell’11 marzo

 

Operazioni israeliane in Cisgiordania dopo la morte di un colono

 

Elezioni in Slovacchia: ce ne parla Federico Eichberg

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

3 aprile 2004

 

 

ANNUNCIARE LA SCOPERTA DI GESU’ CHE TRASFORMA LA VITA DI CHI LO INCONTRA:

L’INVITO DEL PAPA ALLA VIGILIA DELLA 19.MA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’, CHE SI CELEBRA DOMANI IN TUTTO IL MONDO, A LIVELLO DIOCESANO

- Servizio di Alessandro De Carolis -

 

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(musica)

 

C’è bisogno di silenzio per vedere Gesù. E della volontà di lasciarsi guardare da lui. Lo si può vedere con “occhi di carne”, in mezzo agli avvenimenti della vita, e con gli “occhi dell’anima”: nella preghiera, attraverso la filigrana della Parola di Dio. Lo si può vedere dietro il volto di un povero, della sofferenza propria o altrui, nella Chiesa. E una volta incontrato, conosciuto e imparato ad amare, farlo conoscere ai propri amici, testimoniarlo nella vita di ogni giorno.

 

Risponde così Giovanni Paolo II alla richiesta contenuta nel titolo del suo Messaggio per la XIX Giornata mondiale della gioventù: “Vogliamo vedere Gesù”. Un titolo che dà voce alla domanda che domani, Domenica delle Palme, centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze riecheggeranno in tutto il mondo dando vita al loro appuntamento annuale, celebrato a livello diocesano ma con lo sguardo rivolto al raduno di Colonia del 2005. Durante il bagno di folla di due giorni fa in Piazza San Pietro, per ricordare i 20 anni del pellegrinaggio della Croce della Gmg, il Papa aveva ancora una volta invitato i giovani a “credere in Cristo”. Nel messaggio per la Gmg 2004, spiega la strada: “Colui che s’avvicina a Gesù con cuore libero da pregiudizi può giungere abbastanza agevolmente alla fede, perché è Gesù stesso ad averlo visto e amato per primo”.

 

Il desiderio di conoscere Gesù è “insopprimibile” perché scritto nel cuore dell’uomo, ma talvolta – scrive Giovanni Paolo II – quel desiderio è “soffocato dai rumori del mondo e dalle seduzioni dei piaceri”. Derive che possono deformare la spinta verso Cristo e che dunque richiedono, per essere arginate, una scelta libera ed esplicita di adesione a lui. Né l’amore solo umano, né i successi professionali o tutti i beni della terra “potranno mai pienamente soddisfare le vostre attese più intime e profonde”, prosegue il Papa nel suo Messaggio ai giovani. Dove l’incontro con Gesù si fa pieno – nell’Eucaristia, nel servizio ai poveri, nella Croce – le emozioni superficiali degli altri affetti o delle attrazioni sbiadiscono davanti al “linguaggio meraviglioso” di Cristo che ci parla “del dono di sé e dell’amore fino al sacrificio della vita”. Questa, spiega il Pontefice, è la misura: l’amore gratuito, che sa aprirsi agli altri, passando da “affettivo” ad “effettivo”. Perché amare, afferma, “non è soltanto un sentimento; è un atto di volontà che consiste nel preferire in maniera costante, al proprio, il bene altrui: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.

 

Da questa scelta radicale scaturisce la missione, che la Croce pellegrina simboleggia dal 1984, a cui piedi – ricorda Giovanni Paolo II - moltissimi giovani di ogni latitudine “hanno scoperto di essere amati da Dio e molti di loro hanno trovato la forza di cambiare la vita”. La missione è quella dell’esempio. “I vostri contemporanei – conclude il messaggio del Papa – aspettano da voi che siate testimoni di Colui che avete incontrato e che vi fa vivere. Nella realtà della vita quotidiana, divenite testimoni intrepidi dell’amore più forte della morte”, mettendo a servizio dell’annuncio del Vangelo i connotati più tipici della giovinezza: la freschezza dei talenti e l’ardore.

 

(musica)

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Ricordiamo che domani, Domenica delle Palme, la Radio Vaticana trasmetterà in radiocronaca diretta da Piazza San Pietro, con inizio alle ore 9.50, la cerimonia di benedizione delle Palme e degli Ulivi, la processione e la Santa Messa presieduta da Giovanni Paolo II. I commenti saranno in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese

 

 

“UN’OASI DELLO SPIRITO”: COSI’ IL PAPA HA DEFINITO LA PONTIFICIA PARROCCHIA

DI SANT’ANNA, I CUI FEDELI SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA

IN OCCASIONE DEL 75ESIMO ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE

 

“Un’oasi dello Spirito”: così il Papa ha definito la parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, i cui fedeli sono stati ricevuti in udienza in occasione del 75esimo anniversario dalla fondazione, avvenuta per volontà di Pio XI con la costituzione apostolica Ex lateranensi pacto del 30 maggio 1929. Il servizio è di Dorotea Gambardella.

 

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Dal 1929 – ha sottolineato Giovanni Paolo II – la comunità parrocchiale di Sant’Anna in Vaticano ha condotto una “solerte azione pastorale” diventando, grazie al costante sforzo di tutti, un luogo privilegiato dove pregare e partecipare a celebrazioni liturgiche, “condotte con grande decoro e devozione”. Quindi, rivolgendo il proprio pensiero ai numerosi gruppi della Pontificia parrocchia “dediti alle molteplici attività apostoliche ed evangelizzatrici”, il Santo Padre ha sottolineato:

 

“Essi uniscono un’incessante testimonianza di carità fraterna e di sollecitudine per i fratelli più bisognosi”.

 

Il Papa si è poi detto particolarmente unito alla chiesa, posta proprio all’ingresso del Vaticano. Per questo – ha affermato – chiedo al Signore di guidare con il Suo Spirito la vostra comunità, “perché sia centro di irradiazione del Vangelo e della pace di Cristo”.

 

Solo Gesù – ha continuato – può riempire il cuore di serenità e suscitare il desiderio di annunciare la sua Parola con gioia e totale dedizione. Infine, l’augurio, nell’imminenza della Pasqua, che la luce della passione, morte e risurrezione di Cristo illumini l’esistenza di ognuno.

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 UDIENZE E NOMINE

 

Giovanni Paolo II ha ricevuto nel corso della mattinata, in successive udienze, il cardinale Audrys Juozas Bačkis, arcivescovo di Vilnius, e il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi

 

Il Papa ha nominato il cardinale Franciszek Macharski, arcivescovo di Cracovia come suo inviato speciale alle celebrazioni del 50.mo anniversario della consacrazione della Basilica di Lisieux, in Francia, che avrà luogo l’11 luglio 2004.

 

In Polonia, il Pontefice ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Wrocław, presentata per raggiunti limiti di età dal cardinale Henryk Roman Gulbinowicz. Al suo posto, ha promosso alla medesima sede metropolitana mons. Marian Gołębiewski, vescovo di Koszalin-Kołobrzeg.

 

In Centroafrica, Giovanni Paolo II ha nominato vescovo di Bossangoa mons. François-Xavier Yombandje, finora vescovo di Kaga-Bondoro e amministratore apostolico Sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della medesima diocesi.

 

Il Santo Padre ha nominato “Canonista” del Tribunale della Penitenzieria Apostolica il sacerdote Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru. Il Pontefice  ha inoltre nominato “Consigliere” delle medesima istituzione il sacerdote padre Ubaldo Todeschini, dei Servi di Maria.

 

 

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Apre la prima pagina il titolo "Non avere paura di schierarsi dalla parte di Cristo": Domenica delle Palme 2004; tra le ferite del mondo continua il pellegrinaggio di speranza dei giovani con il Papa. Si sottolinea, in un articolo di riflessione, che il nemico più insidioso della speranza si chiama paura. Lo sa bene un "esperto" di speranza come Giovanni Paolo II, che da vent'anni chiama i ragazzi e le ragazze del mondo a seguire Cristo esortandoli appassionatamente a "non avere paura". Sempre in prima, in un coordinato intreccio, si ricordano alcuni dei "punti critici" nel mondo: Spagna, Medio Oriente, Iraq. Si evidenzia che la sinistra ombra del terrorismo è tornata ad allungarsi sulla Spagna; che la Terra Santa è stata nuovamente testimone della brutalità che scaturisce dal rifiuto e dalla negazione dei diritti altrui; che la Terra di Abramo, culla delle tre religioni monoteistiche, viene quotidianamente insanguinata da azioni che rivelano il totale disprezzo della vita e della dignità umana.

 

Nelle vaticane, l'udienza del Papa alla comunità parrocchiale di sant'Anna, nel 75° anniversario dell'istituzione. Una chiesa che è "oasi dello spirito proprio all'ingresso del Vaticano"; è la parrocchia a cui il Santo Padre si sente "particolarmente unito". L'omelia del patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, durante le esequie di mons. Savio, Vescovo di Belluno-Feltre.

 

Nelle estere, per la rubrica dell' "Atlante geopolitico" un articolo di Giuseppe Fiorentino dal titolo "Cipro: il futuro dell'isola affidato al referendum".  

 

Nella pagina culturale, un approfondito contributo di Francesco Lepore sugli influssi giansenistici nell'inno "La Passione" di Alessandro Manzoni.

 

Nelle pagine italiane, in primo piano il terrorismo.

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

3 aprile 2004

 

 

LE CITTA’ DEL MONDO CONTRO LA POVERTA’. CONCLUSO IERI A ROMA IL IV FORUM

- Intervista con Walter Veltroni, Rosario Diaza e Serki Kalilou -

 

Dopo tre giorni di dibattiti serrati, scambi di esperienze e promesse di impegni futuri si è chiuso ieri a Roma il IV Forum dell’Alleanza mondiale delle città contro la povertà, ospitato nel Palazzo dei Congressi, che ha visto riuniti sindaci e delegati comunali di 151 città di 82 Paesi di tutti i Continenti, in dialogo con rappresentanti di governi, istituzioni pubbliche, enti privati, organismi non governativi, agenzie dell’Onu. Il servizio di Roberta Gisotti:

 

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Appuntamento fra due anni nel 2006 a Valencia, in Spagna, per aggiornare  quanto è stato fatto per raggiungere gli obiettivi del Millennio, sottoscritti da tutti gli Stati delle Nazioni Unite, nel Vertice mondiale del 2000. Primo obiettivo dimezzare la povertà nel mondo entro il 2015.  Ma i governi centrali a dire il vero hanno fatto finora poco o niente, e si spera facciano di più le amministrazioni comunali e gli enti locali. Per questo i sindaci alleati, hanno firmato una nuova carta, la Dichiarazione di Roma, per passare dalle parole ai fatti. Walter Veltroni, Sindaco della città, ospite del Forum:

 

“L’idea è quella di fare anche dei progetti concreti non solamente battersi, come ci battiamo, perché il mondo rivolga risorse, attenzione e strategie di pace e di lotta per combattere malattie in quelle parti dell’universo nelle quali, purtroppo, c’è tanta povertà e tanta disperazione, ma anche fare cose concrete: fare scuole, progetti di sviluppo per l’agricoltura, ecc. Sono cose che per delle comunità ricche costano poco, mentre per delle comunità povere possono cambiare la vita”.

 

Una cooperazione dunque concreta, che conosca le realtà locali e risponda ai bisogni reali delle popolazioni. Rosario Diaz, Sindaco di Caracas, nel Venezuela

 

ESTE TIPO DE EVENTO …

“Penso che questo sia un avvenimento molto importante perché ci permette di avere contatti con città che hanno gravi problemi di povertà, città che appartengono non soltanto al Sud del pianeta, ma anche alle aree industrializzate. Grazie a questo interscambio abbiamo la possibilità di attuare progetti di  collaborazione tecnica per mettere in moto meccanismi capaci di favorire lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti delle nostre città. Il grande problema di Caracas è quello dei bambini di strada, un fenomeno veramente grave che può avere serie ripercussioni sulla sicurezza, perché questi bambini spesso diventano dei delinquenti. E’ un fenomeno che nasce dall’abbandono da parte dei genitori che non sono in grado di assumersi la responsabilità della crescita dei loro figli. Poi c’è il problema della fame di cui soffre tantissima gente, soprattutto donne, bambini e anziani”.

 

Particolare attenzione in questo Forum alle città africane, in crescente espansione, con gravissimi problemi di povertà e degrado urbano. Serki Kalilou, Sindaco di Niamey, nel Niger:

 

NOUS AVONS UNE SERIE DE …

“Abbiamo diversi piani di collaborazione con numerosi Paesi europei. Attualmente sono qui con vari progetti per lo sviluppo dei trasporti. Bisogna riconoscere che questo forum ci ha permesso di capire bene e di essere meglio sensibilizzati sugli obiettivi del millennio, ma oltre a tutto ciò ci siamo resi conto che tutti i Paesi africani presenti hanno a disposizione la possibilità di realizzare, ed in maniera corretta, gli obiettivi del millennio. Si tratta di mettere in opera programmi e strategie per l’eliminazione della povertà che praticamente tutti i Paesi africani presenti hanno già avviato. E’ una possibilità che viene offerta alle città perché queste possano lavorare proficuamente al raggiungimento degli obiettivi del millennio entro il 2015.

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L’ISTITUTO INTERNAZIONALE JACQUES MARITAIN

CELEBRA I 30 ANNI DELLA FONDAZIONE

- Intervista con il cardinale Paul Poupard -

                                                        

Con un convegno che si conclude oggi a Roma l'Istituto Internazionale Jacques Maritain celebra i suoi 30 anni. Scopo dell’istituto è diffondere il pensiero di Maritain, il filosofo francese scomparso nel 1973, promotore di una filosofia cristiana impegnata nella storia, aperta al dialogo con le altre culture ma nella consapevolezza della propria identità. E’ il cosiddetto “umanesimo integrale” di Maritain che considera l’essere umano nella sua dimensione spirituale e storica, nell’armonia di fede e ragione. Ma chi era Jacques Maritain?  Giovanni Peduto lo ha chiesto al cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della cultura.

 

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R. – Jacques Maritain era un grande pensatore, un grande filosofo cristiano, un grande cristiano ‘tout court’. Ho avuto la fortuna di incontrarlo: era il lontano 9 dicembre 1965, all’indomani della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II.

 

D. – Qual è stata, eminenza, la valenza del pensiero di Jacques Maritain per la cultura contemporanea?

 

R. – Il suo pensiero è stato molto importante per il nostro tempo, perché Maritain - non dimentichiamo che si tratta di un “convertito” al cattolicesimo - ha saputo ridare al nostro tempo un po’ distratto, l’attualità, la profondità del pensiero di San Tommaso d’Aquino. E’ stato un pensatore-filosofo tomista ed è stato un vero pensatore, nel senso che ha preso la sua ispirazione da san Tommaso ma   non è stato un “ripetitore”: ha infatti voluto affrontare tutte le tematiche moderne sulla scia di San Tommaso d’Aquino. E già mezzo secolo fa aveva affrontato una riflessione sul pensiero islamico e sul pensiero induista. Lui prevedeva quello che sarebbe accaduto nel nostro tempo: l’incontro delle culture e i problemi scottanti e difficili che dobbiamo affrontare con coraggio, con grande senso del dialogo e insieme con grande coscienza della nostra identità cristiana.

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IL VANGELO DI DOMANI

 

 

Domani, 4 aprile, domenica delle Palme, la liturgia ci presenta il racconto della Passione del Signore secondo il Vangelo di Luca, dall’ultima cena fino alla morte in Croce e alla sepoltura di Gesù.

 

L’evangelista riporta le ultime parole del Signore prima di morire: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.

 

Ascoltiamo il commento del teologo gesuita, padre Marko Ivan Rupnik:

 

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Ascoltando la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, possiamo per grazia accedere a ciò che Dio sente per noi. Il Padre ha mandato Suo Figlio per convincere l’umanità del suo amore. Noi non ci fidiamo di Dio, ma Dio si affida alle nostre mani, supremo gesto d’amore; e la Passione racconta ciò che è successo con Dio nelle nostre mani. Chiunque ama, soffre la Passione perché il mistero del Triduo pasquale è il modo con cui vive l’amore di Dio nella nostra storia. L’amore non risponde al male, ma lo assorbe e trasforma. L’umanità uccide Cristo, addossandogli tutte le rabbie, le vendette, i rancori, tutto il veleno accumulato lungo le generazioni. Ma mentre Lui muore, ci raggiunge nella nostra morte, liberandoci dal peccato di una falsa immagine di Dio, rivelando il Suo vero volto.

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CHIESA E SOCIETA’

3 aprile 2004

 

 

GRANDE COMMOZIONE E PARTECIPAZIONE IERI, IN UGANDA, PER I FUNERALI DI PADRE LUCIANO FULVI, IL MISSIONARIO UCCISO MERCOLEDI’ SCORSO

NEL NORD DEL PAESE

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

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GULU. = “La morte non è senza senso”. Lo ha affermato il nunzio apostolico in Uganda, mons. Pierre Christophe, rivolgendosi ad oltre 3500 persone che ieri hanno partecipato, a Gulu, ai funerali di padre Luciano Fulvi, il missionario comboniano ucciso mercoledì scorso nella sua missione a Layibi, nel Nord del Paese. Durante la funzione, il nunzio apostolico ha letto il messaggio che il Papa ha inviato al superiore generale dei comboniani, padre Teresino Serra. Giovanni Paolo II, oltre ad esprimere le proprie condoglianze, ha chiesto al governo ugandese di proteggere la popolazione civile. L’atmosfera della funzione è stata caratterizzata da una profonda commozione e da una domanda ricorrente: “perché?”. Ma durante l’omelia il nunzio ha chiesto alla gente di non porsi un interrogativo così difficile, dal momento che i “frutti del sangue degli innocenti – ha detto - crescono col passare tempo”.

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VERSO LA CONCLUSIONE A ROCCA DI PAPA

L’VIII FORUM INTERNAZIONALE DEI GIOVANI

- A cura di Benedetta Rinaldi -

 

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ROMA. = Ultimi sgoccioli dell’VIII Forum internazionale dei giovani a Rocca di Papa che da quattro giorni ormai vede in costante dialogo studenti e professori da tutto il mondo con lo scopo di trovare nuove forme di testimonianza cristiana in ambito universitario. Esclusivamente di questo tema si parlerà oggi. Stamani infatti mons. Andrés Arteaga Manieu, professore di teologia della Pontificia Università cattolica del Cile, ha insistito molto nel suo intervento sui termini “comunione” e “identità”. Comunione, intesa come forti legami fra tutti gli attori della scena universitaria - non solo quindi studenti e professori - ma anche il personale tecnico, impegnati insieme a rendere un buon servizio alla società. Forte identità cristiana, ha spiegato poi mons. Manieu, è invece la caratteristica che rende il credente sicuro di sé e, dunque, più aperto al dialogo con altre fedi. La mattinata è proseguita all’insegna di grandi tematiche: l’analisi dell’attività pastorale universitaria, l’operato delle associazioni cattoliche, il dialogo ecumenico interreligioso e verso i non credenti. L‘intervento più applaudito fino ad ora è stato quello di uno studente del Burundi che ha parlato della sfida dell’evangelizzazione in zone di conflitto. Raccontando della propria terra, devastata per anni dalla lotta armata fra le due maggiori etnie del Burundi, gli Hutu e i Tutsi, ha descritto il massacro compiuto sotto i suoi occhi nella propria università, nel 1994. Non nascondendo il clima di odio, sospetto, insicurezza ancora attuale, ha anche riferito degli sforzi di riconciliazione ed evangelizzazione operati dagli universitari cattolici burundesi per cercare in Cristo un elemento di unità al di sopra delle divisioni etniche. Doveroso anche uno sguardo alla giornata di ieri, incentrata sul tema della ricerca della verità tramite lo studio, e sull’avvincente rapporto fede-ragione, di cui ha riferito l’arcivescovo di Lublino, e anche cancelliere dell’Università cattolica di Lublino, mons. Zycinski. Il Forum proseguirà i lavori ancora nel pomeriggio per poi concludersi domani mattina, Domenica delle Palme, alle 10.00, in Piazza San Pietro con il Santo Padre.

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LA PROMOZIONE DELLA PACE ED IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ.

SONO I TEMI AFFRONTATI DAL CARDINALE RENATO MARTINO NELLA SUA RECENTE

 VISITA IN MESSICO DOVE E’ INTERVENUTO AL TERZO CONGRESSO MONDIALE

 DELLE FAMIGLIE, CONCLUSOSI GIOVEDI’ SCORSO

 

CITTA’ DEL MESSICO. = Con un richiamo alla necessità dell’educazione alla pace si è conclusa, in Messico, la visita del presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Martino. Durante la sua permanenza nel Paese centroamericano, il porporato è intervenuto al terzo Congresso mondiale delle famiglie, ha partecipato alle manifestazioni celebrative dei 60 anni dell’Università Iberoamericana, ha visitato una comunità indigena nei pressi di Puebla e l’istituto messicano di dottrina sociale, dove si è soffermato su uno dei principi chiave della dottrina cristiana, quello di sussidiarietà. Incontrando i vescovi messicani, il cardinale ha inoltre affrontato il tema della missione della Chiesa di fronte agli attuali scenari di violenza e ha ribadito che giustizia, sviluppo e solidarietà sono i nuovi nomi della pace. “Solo un’umanità in cui regni la civiltà dell’amore – ha detto infatti il porporato - potrà godere di una pace autentica e duratura”. “La pace - ha concluso - non si costruisce solamente con la politica e con l’equilibrio delle forze e degli interessi, ma con lo spirito, con le idee e le opere”. (A.L.)

 

 

LA CONFERENZA EPISCOPALE DEL VENEZUELA APPOGGIA LA RICHIESTA

 DI INDIRE UN REFERENDUM PER LA DESTITUZIONE

 DEL PRESIDENTE DEL PAESE SUDAMERICANO, HUGO CHÀVEZ

 

CARACAS. = “Respingiamo la violenza, da qualsiasi parte venga”. Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale venezuelana e arcivescovo di Mérida, mons. Baltazar Porras, commentando l’attuale clima di tensione e violenza in Venezuela. Il presule ha inoltre denunciato le smisurate repressioni da parte delle forze di sicurezza in seguito alla decisione del Consiglio nazionale elettorale di sottoporre a revisione circa 8700 firme raccolte per convocare un referendum per la destituzione del presidente venezuelano, Hugo Chavez. “Il progressivo deterioramento delle istituzioni, la minaccia di un collasso nazionale, la tentazione di ricorrere alla violenza per dirimere le differenze politiche e sociali, ci spingono – ha dichiarato l’arcivescovo - ad appoggiare la consulta popolare per promuovere una soluzione pacifica e democratica alla crisi del Paese”. (A.L.)

 

 

IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELLA COLOMBIA, IL CARDINALE

 PEDRO RUBIANO, HA ESORTATO TUTTI I GRUPPI ARMATI ILLEGALI

DEL PAESE SUDAMERICANO A FERMARE LE LORO AZIONI

 DURANTE LA SETTIMANA SANTA DI PASQUA

 

BOGOTÀ. = La Chiesa cattolica colombiana rinnova il proprio impegno per la pace in Colombia ed esorta tutti i gruppi armati illegali a dichiarare una tregua alle loro azioni durante la Settimana santa. La richiesta proviene dal presidente della Conferenza episcopale colombiana, il cardinale Pedro Rubiano Sáenz, secondo cui la tregua sarebbe “un gesto significativo per la pace del Paese” perché potrebbe essere estesa a  tutto l’anno, spianando così il cammino del dialogo. La situazione dello Stato sudamericano rimane incandescente ed in questo contesto si inserisce l’uccisione del noto giornalista, Francisco Rivera, avvenuta nella località di Aracataca. Il Comitato permanente per la difesa dei diritti umani ha intanto denunciato la difficile situazione che si vive nella città di Cucuta, uno dei centri di maggior attività dei gruppi paramilitari di destra, dove ieri è stato ucciso un membro del Comitato centrale del Partito comunista colombiano, Carlos Bernal, insieme alla sua guardia del corpo. (G.L.)

 

 

WWW.ECCEONLINE.ORG. E’ QUESTO L’INDIRIZZO DEL SITO INTERNET

RECENTEMENTE PUBBLICATO DALLA COMMISSIONE EPISCOPALE

SULLA CATECHESI E L’EDUCAZIONE CATTOLICA DELLE FILIPPINE.

IL SITO INTENDE COLLEGARE TUTTI COLORO CHE, NEL PAESE ASIATICO,

SONO IMPEGNATI NEL MINISTERO DELLA CATECHESI

 

MANILA. = La Commissione episcopale sulla catechesi e l’educazione Cattolica (Ecce)  della Conferenza Episcopale Filippina ha ufficializzato l’apertura di un proprio sito: www.ecceonline.org. Tramite questo progetto editoriale sarà possibile collegare tutti coloro che nelle Filippine sono impegnati nel ministero della catechesi, fornendo tutte le informazioni e gli strumenti comunicativi necessari per svolgere al meglio il loro compito. Il lancio del sito web è stato reso possibile grazie all’impegno del cardinale Jaime Sin, arcivescovo emerito dell’Arcidiocesi di Manila, di cui ricorre oggi il 50.mo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Il grande supporto del porporato ai programmi di catechesi e alle scuole cattoliche, ha infatti aperto la strada alla creazione e all’espansione dei programmi di catechesi dell’Arcidiocesi. (A.L.)

 

 

 

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24 ORE NEL MONDO

3 aprile 2004

 

- A cura di Fausta Speranza -

 

Il capo della polizia di Kufa e  una delle guardie del corpo sono stati uccisi in questa cittadina dell'Iraq centrale da uomini armati. Sempre a Kufa, secondo un funzionario di polizia, sono scoppiati scontri fra truppe spagnole e un gruppo locale armato. Inoltre, diverse persone sono rimaste ferite per l’esplosione di un’autobomba nei pressi di Baaquba, a nord di Baghdad.   

 

Sul piano delle prospettive, il segretario di Stato americano, Colin Powell, ha affermato ieri che l'inviato del segretario generale dell'Onu per l'Iraq, Brahimi,  potrebbe essere a Baghdad già questo fine settimana per lavorare sulla transizione politica nel Paese. Powell ha affermato, inoltre, che Washington “resta ferma alla data del 30 giugno”, come previsto, per il passaggio di  poteri.

 

Intanto, tra le drammatiche e quotidiane notizie di violenze che giungono dall’Iraq, ci si può dimenticare di un’opera di ricostruzione che in alcune zone è resa possibile, come conferma Barbara Contini che dal primo marzo è il coordinatore della provincia di Dhi Qar per conto del Governo provvisorio della coalizione. Ascoltiamola nell’intervista di Luca Collodi:

 

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R. – Certo che la ricostruzione  è iniziata. Non si fanno solo attentati, qua! Pensiamo anche a ricostruire. Si è cominciato con la provincia di Dhi Qar: da un mese, da quando sto lavorando, si è cominciato, grazie a un commissionamento di 15 milioni di dollari, facendo progetti in 20 città che sono le 20 municipalità di tutta la provincia di Dhi Qar. Una serie di progetti del Ministero della Sanità che stiamo improntando sono relativi al training per gli infermieri e i dottori. E poi, la cosa più importante di tutte: stiamo dando lavoro a 5 mila persone.

 

D. – In questa macchina che voi avete fatto muovere per la ricostruzione dell’Iraq, come percepite gli attentati terroristici che avvengono in altre parti del Paese … anche in rapporto con la stessa popolazione irachena?

 

R. – Qui al Sud, la situazione è sicuramente diversa. La tensione è diversa da Baghdad, da Falluja, dal “triangolo maledetto”. Noi, ovviamente siamo estremamente dispiaciuti perché ogni giorno i nostri amici e colleghi hanno grossi problemi, alcuni dei nostri colleghi muoiono ... Noi ci troviamo in una situazione differente, in cui la popolazione è con noi e quelli che non sono con noi stanno cercando di capirci perché abbiamo instaurato un dialogo.

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Dell'opportunità di intervenire in Iraq hanno parlato i ministri degli esteri dei Paesi Nato nella riunione informale, svoltasi ieri a Bruxelles. La Nato fa sapere anche di aver potenziato la propria strategia anti-terrorismo. In una dichiarazione elaborata per reagire agli attentati di Madrid, l'Alleanza atlantica ha ribadito che continuerà a combattere il fenomeno in tutto il mondo con mezzi “politici, diplomatici, economici” e, solo “se necessario, militari”, sempre comunque nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite. Allo studio c'è anche un più intenso  scambio di informazioni fra i servizi segreti dell'Alleanza ormai cresciuta a 26 Paesi con l'ingresso di sette nazioni dell'ex-blocco comunista.

 

E' ripreso questa mattina il  traffico ferroviario sulla linea dei treni ad alta velocità tra Madrid e Siviglia bloccata ieri dopo il ritrovamento di un ordigno sui binari. Il traffico ferroviario era stato bloccato con gravi disagi per i passeggeri. Il tipo di esplosivo è lo stesso utilizzato per le bombe che l'11 marzo provocarono una strage con 191 morti su quattro treni spagnoli. Ieri, in Italia, nell’ambito della lotta al terrorismo, è stata condotta un'operazione esclusivamente preventiva nei confronti di 161 extracomunitari sospettati di estremismo islamico. Sotto la pressione degli attentati dell'11 marzo in Spagna e dei segnali di minaccia che riguardano il Paese, il Governo ha annunciato un giro di vite nei confronti della galassia integralista.

 

In Gran Bretagna, invece, il Financial Times ha annunciato che una campagna informativa partirà presto in relazione al rischio terrorismo. Un opuscolo informativo arriverà in ogni casa per offrire consigli su come comportarsi in caso di emergenza.

 

L'Iran ha annunciato di avere riaperto da oggi la frontiera con l'Iraq per il passaggio dei propri pellegrini diretti ai luoghi santi sciiti in territorio iracheno. I pellegrinaggi erano stati sospesi per un mese dopo gli attentati del giorno dell'Ashura in Iraq che provocarono almeno 170 morti. I pellegrinaggi ufficiali erano stati sospesi dall'Iran dopo due attentati avvenuti il 2 marzo scorso a luoghi santi a Karbala e a Baghdad, affollati da milioni di fedeli per l'Ashura, l'anniversario del martirio dell'Imam Hussein, nipote di Maometto e il più venerato dei 'santi' sciiti.

 

Soldati israeliani hanno compiuto oggi operazioni nelle città cisgiordane di Tulkarem e Nablus dopo che la notte scorsa un palestinese ha ucciso un colono e ferito sua figlia prima di essere ucciso vicino Tulkarem. Testimoni riferiscono che i soldati hanno compiuto rastrellamenti casa per casa alla ricerca di militanti sospetti. Secondo le stesse fonti, sono stati compiuti 23 arresti a Nablus. Dopo le minacce lanciate ieri contro di lui dal premier israeliano, Ariel Sharon, oggi il presidente palestinese, Yasser Arafat, ha detto di restare indifferente e di pensare solo ai rischi per il popolo e per i  luoghi santi musulmani e cristiani. Ieri Sharon ha ribadito che Arafat è un ''impedimento'' al processo di pace. Le sue dichiarazioni hanno raccolto critiche anche da parte degli Stati Uniti.

 

E' dedicata alle prospettive finanziarie dell'Unione Europea la prima parte della riunione dell'Ecofin informale che si è aperta questa mattina in Irlanda. La commissaria UE al bilancio, Schreyer, illustra la proposta della Commissione per il bilancio comunitario 2007-2013  che prevede di portare il tetto delle spese all'1,24% del pil europeo. La proposta è stata già contestata da sei Stati membri, Germania, Olanda, Francia, Svezia, Austria e Gran Bretagna che hanno chiesto di limitare le spese comunitarie all'1% del Pil. Si tratta solo di un primo confronto in vista della discussione tra capi di Stato e di governo della UE prevista per il vertice di giugno prossimo. Per quanto riguarda il rispetto del patto di stabilità, a margine della riunione dell'Ecofin, il commissario agli Affari monetari, Solbes ha detto che ci sono Paesi che si avvicinano o superano il 3% di deficit e che tra questi c’è l’Italia. Da parte sua, il presidente della Commissione, Romano Prodi, ha confermato che l’esecutivo esaminerà la prossima settimana la questione di eventuali early warning, cioè primi avvisi formali, nei confronti di Italia e Olanda.

 

E in Italia le preoccupazioni di natura economica hanno raccolto una folla di anziani ma anche tantissimi giovani, preoccupati per il proprio futuro, in occasione della manifestazione dei pensionati indetta da Cgil, Cisl e Uil contro il carovita. Nella piazza San Giovanni a Roma, gremita, per un minuto è calato il silenzio e tutte le bandiere sono state abbassate, in memoria delle vittime di Madrid dell'11 marzo scorso e contro ogni terrorismo. I sindacati hanno annunciato per la prossima settimana una riunione unitaria delle segreterie per valutare la situazione lamentando che viene rimandato l’incontro promesso dal governo al sindacato per discutere di sviluppo e rilancio economico.

 

Il presidente francese, Jacques Chirac, giunge oggi a Mosca per colloqui col suo collega russo Vladimir Putin, centrati sull'allargamento dell'Unione Europea e l'espansione della Nato, ma anche su un progetto di cooperazione economica e soprattutto spaziale e militare. Chirac sarebbe dovuto arrivare a Mosca giovedì ed essere così il primo leader occidentale a incontrare Putin dopo le elezioni del 14 marzo, ma la crisi politica francese lo ha costretto a rinviare e tale primato è andato ieri al cancelliere tedesco Schroeder.

 

Sono iniziate in Slovacchia le operazioni di voto per eleggere il nuovo  presidente della Repubblica e per un referendum in cui gli elettori sono chiamati a pronunciarsi su una proposta di tenere elezioni legislative anticipate. I risultati ufficiali saranno resi noti domani a mezzogiorno. Secondo le previsioni, per eleggere il nuovo presidente sarà necessario un secondo turno, che si terrà il 17 aprile. Si contendono l’alta carica, nel primo turno elettorale, il candidato del Partito democristiano e attuale ministro degli Esteri, Eduard Kukan, l'ex premier e presidente del Movimento per la Slovacchia democratica, ora all'opposizione, Vladimir Meciar, e l’attuale presidente Rudolf Schuster, il cui mandato scade a giugno. Ma quali sono le questioni sulle quali sono chiamati ad esprimersi gli slovacchi? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Federico Eichberg, del Centro Studi Strategici, esperto di Europa orientale:

 

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R. – Sostanzialmente, le questioni sul tavolo sono relative alla transizione economica, innanzitutto, e all’integrazione negli organismi sovranazionali, quindi Nato e Unione Europea. Proprio su questi temi lo scontro politico si è infiammato nelle ultime settimane. Comunque, secondo molti osservatori, la campagna è stata condotta in maniera corretta. Il Paese ha cercato progressivamente un profilo internazionale.

 

D. – E quale dei tre candidati è quello più favorevole ad un ampliamento dei rapporti internazionali della Slovacchia e quale, invece, quello più resistente?

 

R. – Il confronto sembra un po’ un pendolo che oscilla tra Kukan, che è espressione di una Slovacchia che cerca rapporti con l’Occidente, e Meciar, che rappresenta decisamente il volto di una Slovacchia più chiusa, forse spaventata. Secondo Kukan e il suo partito, alcuni processi avviati possono essere gestiti e non semplicemente subiti. Meciar invece sembra spaventato da tali processi.

 

D. – Il recentissimo ingresso della Slovacchia nella Nato e poi il prossimo nell’Unione Europea: gli osservatori dicono che gli slovacchi sembrano un po’ scettici. Per quale motivo?

 

R. – Lo scetticismo che accompagna queste transizioni è legato da un lato all’incertezza dell’istituzione cui si va ad aderire, dall’altro è chiaro che tutto ciò è costato in termini di riduzioni di sussidi agricoli e in termini di vincoli ambientali. Quindi, il costo delle riforme e l’incertezza dei destini delle organizzazioni internazionali, regionali e globali hanno un po’ complicato lo scenario. E’ molto probabile che non ci sia la vittoria di Kukan al primo turno, che si debba ricorrere ad un secondo turno tra due settimane. Probabilmente il confronto sarà appunto tra le due anime slovacche, tra Kukan e Meciar.

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Si sono svolte in un clima sereno ieri nello Sri Lanka le elezioni legislative che, dai primi risultati, vedono in testa con ampio vantaggio la presidente, Chandrika Kumaratunga, legata all’Alleanza per la libertà del popolo unito. Il confronto è con il primo ministro, Ranil Wickremesinghe, del Partito nazionale unito. La tornata elettorale, il cui esito definitivo è atteso tra oggi e domani, assegna 225 seggi in Parlamento, ma la principale posta in gioco è il destino del processo di pace con il movimento dei ribelli separatisti Tamil. Il braccio di ferro con le Tigri di Liberazione Tamil, iniziato nel 1983, si è inasprito sotto la presidenza della Kumaratunga.

 

La leader dell'opposizione democratica birmana e premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, sarà liberata prima del 17 maggio, data di inizio per la ripresa di una conferenza costituzionale a Myanmar, ex Birmania. Lo ha annunciato oggi il ministro degli esteri birmano. Lo stesso ministro ha aggiunto che la Lega nazionale per la democrazia, la formazione guidata da  San Suu Kyi, sarà invitata a partecipare alla conferenza costituzionale. Questa conferenza fu sospesa nel 1996 dopo che la Lega abbandonò i lavori, accusando i militari di manipolarne lo svolgimento per restare al potere. La Nld aveva vinto a larga maggioranza le elezioni generali del 1990 ma i risultati non furono riconosciuti  dalla giunta.

 

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