RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLVIII n. 94 - Testo della trasmissione di sabato 3 aprile 2004
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI
IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Verso la conclusione a
Rocca di Papa l’VIII Forum internazionale dei giovani
La
Commissione episcopale sulla catechesi e l’educazione cattolica della
Conferenza episcopale filippina ha ufficializzato l’apertura di un proprio sito:
www.ecceonline.org.
Episodi di violenza in
Iraq, dove è atteso per il fine settimana l'inviato del segretario generale
dell'Onu, Brahimi: ai nostri microfoni Barbara Contini
Ripreso il traffico
sulla linea tra Madrid e Siviglia bloccata ieri dopo il ritrovamento di un
ordigno come quello dell’11 marzo
Operazioni israeliane in
Cisgiordania dopo la morte di un colono
Elezioni in Slovacchia:
ce ne parla Federico Eichberg
3
aprile 2004
ANNUNCIARE
LA SCOPERTA DI GESU’ CHE TRASFORMA LA VITA DI CHI LO INCONTRA:
L’INVITO
DEL PAPA ALLA VIGILIA DELLA 19.MA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’, CHE SI
CELEBRA DOMANI IN TUTTO IL MONDO, A LIVELLO DIOCESANO
-
Servizio di Alessandro De Carolis -
**********
(musica)
C’è bisogno di silenzio per vedere Gesù. E della volontà
di lasciarsi guardare da lui. Lo si può vedere con “occhi di carne”, in mezzo
agli avvenimenti della vita, e con gli “occhi dell’anima”: nella preghiera,
attraverso la filigrana della Parola di Dio. Lo si può vedere dietro il volto
di un povero, della sofferenza propria o altrui, nella Chiesa. E una volta
incontrato, conosciuto e imparato ad amare, farlo conoscere ai propri amici,
testimoniarlo nella vita di ogni giorno.
Risponde così Giovanni Paolo II alla richiesta contenuta
nel titolo del suo Messaggio per la XIX Giornata mondiale della gioventù:
“Vogliamo vedere Gesù”. Un titolo che dà voce alla domanda che domani, Domenica
delle Palme, centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze riecheggeranno in tutto
il mondo dando vita al loro appuntamento annuale, celebrato a livello diocesano
ma con lo sguardo rivolto al raduno di Colonia del 2005. Durante il bagno di
folla di due giorni fa in Piazza San Pietro, per ricordare i 20 anni del pellegrinaggio
della Croce della Gmg, il Papa aveva ancora una volta invitato i giovani a
“credere in Cristo”. Nel messaggio per la Gmg 2004, spiega la strada: “Colui
che s’avvicina a Gesù con cuore libero da pregiudizi può giungere abbastanza
agevolmente alla fede, perché è Gesù stesso ad averlo visto e amato per primo”.
Il desiderio di conoscere Gesù è “insopprimibile” perché
scritto nel cuore dell’uomo, ma talvolta – scrive Giovanni Paolo II – quel
desiderio è “soffocato dai rumori del mondo e dalle seduzioni dei piaceri”.
Derive che possono deformare la spinta verso Cristo e che dunque richiedono,
per essere arginate, una scelta libera ed esplicita di adesione a lui. Né
l’amore solo umano, né i successi professionali o tutti i beni della terra
“potranno mai pienamente soddisfare le vostre attese più intime e profonde”,
prosegue il Papa nel suo Messaggio ai giovani. Dove l’incontro con Gesù si fa
pieno – nell’Eucaristia, nel servizio ai poveri, nella Croce – le emozioni
superficiali degli altri affetti o delle attrazioni sbiadiscono davanti al
“linguaggio meraviglioso” di Cristo che ci parla “del dono di sé e dell’amore
fino al sacrificio della vita”. Questa, spiega il Pontefice, è la misura:
l’amore gratuito, che sa aprirsi agli altri, passando da “affettivo” ad
“effettivo”. Perché amare, afferma, “non è soltanto un sentimento; è un atto di
volontà che consiste nel preferire in maniera costante, al proprio, il bene
altrui: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri
amici”.
Da questa scelta radicale scaturisce la missione, che la
Croce pellegrina simboleggia dal 1984, a cui piedi – ricorda Giovanni Paolo II
- moltissimi giovani di ogni latitudine “hanno scoperto di essere amati da Dio
e molti di loro hanno trovato la forza di cambiare la vita”. La missione è
quella dell’esempio. “I vostri contemporanei – conclude il messaggio del Papa –
aspettano da voi che siate testimoni di Colui che avete incontrato e che vi fa
vivere. Nella realtà della vita quotidiana, divenite testimoni intrepidi
dell’amore più forte della morte”, mettendo a servizio dell’annuncio del Vangelo
i connotati più tipici della giovinezza: la freschezza dei talenti e l’ardore.
(musica)
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Ricordiamo che domani, Domenica
delle Palme, la Radio Vaticana trasmetterà in radiocronaca diretta da Piazza
San Pietro, con inizio alle ore 9.50, la cerimonia di benedizione delle Palme e
degli Ulivi, la processione e la Santa Messa presieduta da Giovanni Paolo II. I
commenti saranno in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese
“UN’OASI
DELLO SPIRITO”: COSI’ IL PAPA HA DEFINITO LA PONTIFICIA PARROCCHIA
DI
SANT’ANNA, I CUI FEDELI SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA
IN
OCCASIONE DEL 75ESIMO ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE
“Un’oasi
dello Spirito”: così il Papa ha definito la parrocchia di Sant’Anna in
Vaticano, i cui fedeli sono stati ricevuti in udienza in occasione del 75esimo
anniversario dalla fondazione, avvenuta per volontà di Pio XI con la
costituzione apostolica Ex lateranensi pacto del 30 maggio 1929. Il
servizio è di Dorotea Gambardella.
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Dal
1929 – ha sottolineato Giovanni Paolo II – la comunità parrocchiale di
Sant’Anna in Vaticano ha condotto una “solerte azione pastorale” diventando,
grazie al costante sforzo di tutti, un luogo privilegiato dove pregare e
partecipare a celebrazioni liturgiche, “condotte con grande decoro e
devozione”. Quindi, rivolgendo il proprio pensiero ai numerosi gruppi della
Pontificia parrocchia “dediti alle molteplici attività apostoliche ed evangelizzatrici”,
il Santo Padre ha sottolineato:
“Essi
uniscono un’incessante testimonianza di carità fraterna e di sollecitudine per
i fratelli più bisognosi”.
Il Papa
si è poi detto particolarmente unito alla chiesa, posta proprio all’ingresso
del Vaticano. Per questo – ha affermato – chiedo al Signore di guidare con il
Suo Spirito la vostra comunità, “perché sia centro di irradiazione del Vangelo
e della pace di Cristo”.
Solo
Gesù – ha continuato – può riempire il cuore di serenità e suscitare il desiderio
di annunciare la sua Parola con gioia e totale dedizione. Infine, l’augurio,
nell’imminenza della Pasqua, che la luce della passione, morte e risurrezione
di Cristo illumini l’esistenza di ognuno.
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UDIENZE E NOMINE
Giovanni Paolo II ha ricevuto nel corso della mattinata, in successive udienze,
il cardinale Audrys Juozas Bačkis, arcivescovo di Vilnius, e il cardinale
Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi
Il Papa ha nominato il cardinale Franciszek Macharski,
arcivescovo di Cracovia come suo inviato speciale alle celebrazioni del 50.mo
anniversario della consacrazione della Basilica di Lisieux, in Francia, che
avrà luogo l’11 luglio 2004.
In Polonia, il Pontefice ha accettato la rinuncia al
governo pastorale dell’arcidiocesi di Wrocław, presentata per raggiunti
limiti di età dal cardinale Henryk Roman Gulbinowicz. Al suo posto, ha promosso
alla medesima sede metropolitana mons. Marian Gołębiewski, vescovo di
Koszalin-Kołobrzeg.
In Centroafrica, Giovanni Paolo II
ha nominato vescovo di Bossangoa mons. François-Xavier Yombandje, finora
vescovo di Kaga-Bondoro e amministratore apostolico Sede vacante et ad nutum
Sanctae Sedis della medesima diocesi.
Il Santo Padre ha nominato “Canonista” del Tribunale della
Penitenzieria Apostolica il sacerdote Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru.
Il Pontefice ha inoltre nominato
“Consigliere” delle medesima istituzione il sacerdote padre Ubaldo Todeschini,
dei Servi di Maria.
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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
Apre la prima pagina il titolo
"Non avere paura di schierarsi dalla parte di Cristo": Domenica delle
Palme 2004; tra le ferite del mondo continua il pellegrinaggio di speranza dei
giovani con il Papa. Si sottolinea, in un articolo di
riflessione, che il nemico più insidioso della speranza si chiama paura.
Lo sa bene un "esperto" di speranza come Giovanni Paolo II, che da
vent'anni chiama i ragazzi e le ragazze del mondo a seguire Cristo esortandoli
appassionatamente a "non avere paura". Sempre in prima, in un
coordinato intreccio, si ricordano alcuni dei "punti critici" nel
mondo: Spagna, Medio Oriente, Iraq. Si evidenzia che la sinistra ombra del
terrorismo è tornata ad allungarsi sulla Spagna; che la Terra Santa è stata nuovamente
testimone della brutalità che scaturisce dal rifiuto e dalla negazione dei
diritti altrui; che la Terra di Abramo, culla delle tre religioni
monoteistiche, viene quotidianamente insanguinata da azioni che rivelano il totale
disprezzo della vita e della dignità umana.
Nelle vaticane, l'udienza del
Papa alla comunità parrocchiale di sant'Anna, nel 75° anniversario
dell'istituzione. Una chiesa che è "oasi dello spirito proprio all'ingresso
del Vaticano"; è la parrocchia a cui il Santo Padre si sente
"particolarmente unito". L'omelia del patriarca di Venezia, cardinale
Angelo Scola, durante le esequie di mons. Savio, Vescovo di Belluno-Feltre.
Nelle estere, per la rubrica
dell' "Atlante geopolitico" un articolo di Giuseppe Fiorentino dal
titolo "Cipro: il futuro dell'isola affidato al referendum".
Nella pagina culturale, un
approfondito contributo di Francesco Lepore sugli influssi giansenistici
nell'inno "La Passione" di Alessandro Manzoni.
Nelle pagine italiane, in primo
piano il terrorismo.
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3
aprile 2004
LE CITTA’ DEL MONDO
CONTRO LA POVERTA’. CONCLUSO IERI A ROMA IL IV FORUM
- Intervista
con Walter Veltroni, Rosario Diaza e Serki Kalilou -
Dopo tre giorni di dibattiti serrati, scambi di esperienze
e promesse di impegni futuri si è chiuso ieri a Roma il IV Forum dell’Alleanza
mondiale delle città contro la povertà, ospitato nel Palazzo dei Congressi, che
ha visto riuniti sindaci e delegati comunali di 151 città di 82 Paesi di tutti
i Continenti, in dialogo con rappresentanti di governi, istituzioni pubbliche,
enti privati, organismi non governativi, agenzie dell’Onu. Il servizio di
Roberta Gisotti:
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Appuntamento fra due anni nel 2006 a Valencia, in Spagna,
per aggiornare quanto è stato fatto per
raggiungere gli obiettivi del Millennio, sottoscritti da tutti gli Stati delle
Nazioni Unite, nel Vertice mondiale del 2000. Primo obiettivo dimezzare la
povertà nel mondo entro il 2015. Ma i
governi centrali a dire il vero hanno fatto finora poco o niente, e si spera
facciano di più le amministrazioni comunali e gli enti locali. Per questo i
sindaci alleati, hanno firmato una nuova carta, la Dichiarazione di Roma, per
passare dalle parole ai fatti. Walter Veltroni, Sindaco della città, ospite del
Forum:
“L’idea è quella di fare anche dei progetti concreti non
solamente battersi, come ci battiamo, perché il mondo rivolga risorse,
attenzione e strategie di pace e di lotta per combattere malattie in quelle
parti dell’universo nelle quali, purtroppo, c’è tanta povertà e tanta
disperazione, ma anche fare cose concrete: fare scuole, progetti di sviluppo
per l’agricoltura, ecc. Sono cose che per delle comunità ricche costano poco,
mentre per delle comunità povere possono cambiare la vita”.
Una cooperazione dunque concreta, che conosca le realtà
locali e risponda ai bisogni reali delle popolazioni. Rosario Diaz, Sindaco di
Caracas, nel Venezuela
ESTE TIPO DE EVENTO …
“Penso che questo sia un avvenimento molto importante
perché ci permette di avere contatti con città che hanno gravi problemi di
povertà, città che appartengono non soltanto al Sud del pianeta, ma anche alle
aree industrializzate. Grazie a questo interscambio abbiamo la possibilità di
attuare progetti di collaborazione tecnica
per mettere in moto meccanismi capaci di favorire lo sviluppo e il
miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti delle nostre città. Il
grande problema di Caracas è quello dei bambini di strada, un fenomeno
veramente grave che può avere serie ripercussioni sulla sicurezza, perché
questi bambini spesso diventano dei delinquenti. E’ un fenomeno che nasce
dall’abbandono da parte dei genitori che non sono in grado di assumersi la
responsabilità della crescita dei loro figli. Poi c’è il problema della fame di
cui soffre tantissima gente, soprattutto donne, bambini e anziani”.
Particolare attenzione in questo Forum alle città
africane, in crescente espansione, con gravissimi problemi di povertà e degrado
urbano. Serki Kalilou, Sindaco di Niamey, nel Niger:
NOUS AVONS UNE SERIE DE …
“Abbiamo diversi piani di collaborazione con numerosi
Paesi europei. Attualmente sono qui con vari progetti per lo sviluppo dei
trasporti. Bisogna riconoscere che questo forum ci ha permesso di capire bene e
di essere meglio sensibilizzati sugli obiettivi del millennio, ma oltre a tutto
ciò ci siamo resi conto che tutti i Paesi africani presenti hanno a
disposizione la possibilità di realizzare, ed in maniera corretta, gli obiettivi
del millennio. Si tratta di mettere in opera programmi e strategie per
l’eliminazione della povertà che praticamente tutti i Paesi africani presenti
hanno già avviato. E’ una possibilità che viene offerta alle città perché
queste possano lavorare proficuamente al raggiungimento degli obiettivi del
millennio entro il 2015.
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L’ISTITUTO
INTERNAZIONALE JACQUES MARITAIN
CELEBRA I 30 ANNI DELLA FONDAZIONE
-
Intervista con il cardinale Paul Poupard -
Con un convegno che si conclude oggi a Roma l'Istituto
Internazionale Jacques Maritain celebra i suoi 30 anni. Scopo dell’istituto è
diffondere il pensiero di Maritain, il filosofo francese scomparso nel 1973,
promotore di una filosofia cristiana impegnata nella storia, aperta al dialogo
con le altre culture ma nella consapevolezza della propria identità. E’ il
cosiddetto “umanesimo integrale” di Maritain che considera l’essere umano nella
sua dimensione spirituale e storica, nell’armonia di fede e ragione. Ma chi era
Jacques Maritain? Giovanni Peduto lo ha
chiesto al cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della cultura.
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R. – Jacques Maritain era un grande pensatore, un grande
filosofo cristiano, un grande cristiano ‘tout court’. Ho avuto la fortuna di
incontrarlo: era il lontano 9 dicembre 1965, all’indomani della chiusura del
Concilio Ecumenico Vaticano II.
D. – Qual è stata, eminenza, la valenza del pensiero di
Jacques Maritain per la cultura contemporanea?
R. – Il suo pensiero è stato molto importante per il
nostro tempo, perché Maritain - non dimentichiamo che si tratta di un
“convertito” al cattolicesimo - ha saputo ridare al nostro tempo un po’
distratto, l’attualità, la profondità del pensiero di San Tommaso d’Aquino. E’
stato un pensatore-filosofo tomista ed è stato un vero pensatore, nel senso che
ha preso la sua ispirazione da san Tommaso ma
non è stato un “ripetitore”: ha infatti voluto affrontare tutte le
tematiche moderne sulla scia di San Tommaso d’Aquino. E già mezzo secolo fa
aveva affrontato una riflessione sul pensiero islamico e sul pensiero induista.
Lui prevedeva quello che sarebbe accaduto nel nostro tempo: l’incontro delle
culture e i problemi scottanti e difficili che dobbiamo affrontare con
coraggio, con grande senso del dialogo e insieme con grande coscienza della nostra
identità cristiana.
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IL VANGELO DI DOMANI
Domani,
4 aprile, domenica delle Palme, la liturgia ci presenta il racconto della
Passione del Signore secondo il Vangelo di Luca, dall’ultima cena fino alla
morte in Croce e alla sepoltura di Gesù.
L’evangelista riporta le ultime parole del Signore prima
di morire: “Padre,
nelle tue mani consegno il mio spirito”.
Ascoltiamo il
commento del teologo gesuita, padre Marko Ivan Rupnik:
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Ascoltando la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo,
possiamo per grazia accedere a ciò che Dio sente per noi. Il Padre ha mandato
Suo Figlio per convincere l’umanità del suo amore. Noi non ci fidiamo di Dio,
ma Dio si affida alle nostre mani, supremo gesto d’amore; e la Passione
racconta ciò che è successo con Dio nelle nostre mani. Chiunque ama, soffre la
Passione perché il mistero del Triduo pasquale è il modo con cui vive l’amore
di Dio nella nostra storia. L’amore non risponde al male, ma lo assorbe e
trasforma. L’umanità uccide Cristo, addossandogli tutte le rabbie, le vendette,
i rancori, tutto il veleno accumulato lungo le generazioni. Ma mentre Lui
muore, ci raggiunge nella nostra morte, liberandoci dal peccato di una falsa
immagine di Dio, rivelando il Suo vero volto.
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3
aprile 2004
GRANDE
COMMOZIONE E PARTECIPAZIONE IERI, IN UGANDA, PER I FUNERALI DI PADRE LUCIANO
FULVI, IL MISSIONARIO UCCISO MERCOLEDI’ SCORSO
NEL
NORD DEL PAESE
- A
cura di Amedeo Lomonaco -
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GULU. =
“La morte non è senza senso”. Lo ha affermato il nunzio apostolico in Uganda,
mons. Pierre Christophe, rivolgendosi ad oltre 3500 persone che ieri hanno
partecipato, a Gulu, ai funerali di padre Luciano Fulvi, il missionario
comboniano ucciso mercoledì scorso nella sua missione a Layibi, nel Nord del
Paese. Durante la funzione, il nunzio apostolico ha letto il messaggio che il
Papa ha inviato al superiore generale dei comboniani, padre Teresino Serra.
Giovanni Paolo II, oltre ad esprimere le proprie condoglianze, ha chiesto al
governo ugandese di proteggere la popolazione civile. L’atmosfera
della funzione è stata caratterizzata da una profonda commozione e da una
domanda ricorrente: “perché?”. Ma durante l’omelia il nunzio ha chiesto alla
gente di non porsi un interrogativo così difficile, dal momento che i “frutti
del sangue degli innocenti – ha detto - crescono col passare tempo”.
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VERSO LA CONCLUSIONE A ROCCA DI PAPA
L’VIII
FORUM INTERNAZIONALE DEI GIOVANI
- A
cura di Benedetta Rinaldi -
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ROMA. = Ultimi sgoccioli dell’VIII Forum internazionale
dei giovani a Rocca di Papa che da quattro giorni ormai vede in costante
dialogo studenti e professori da tutto il mondo con lo scopo di trovare nuove
forme di testimonianza cristiana in ambito universitario. Esclusivamente di
questo tema si parlerà oggi. Stamani infatti mons. Andrés Arteaga Manieu,
professore di teologia della Pontificia Università cattolica del Cile, ha
insistito molto nel suo intervento sui termini “comunione” e “identità”.
Comunione, intesa come forti legami fra tutti gli attori della scena
universitaria - non solo quindi studenti e professori - ma anche il personale
tecnico, impegnati insieme a rendere un buon servizio alla società. Forte
identità cristiana, ha spiegato poi mons. Manieu, è invece la caratteristica
che rende il credente sicuro di sé e, dunque, più aperto al dialogo con altre
fedi. La mattinata è proseguita all’insegna di grandi tematiche: l’analisi
dell’attività pastorale universitaria, l’operato delle associazioni cattoliche,
il dialogo ecumenico interreligioso e verso i non credenti. L‘intervento più
applaudito fino ad ora è stato quello di uno studente del Burundi che ha
parlato della sfida dell’evangelizzazione in zone di conflitto. Raccontando
della propria terra, devastata per anni dalla lotta armata fra le due maggiori
etnie del Burundi, gli Hutu e i Tutsi, ha descritto il massacro compiuto sotto
i suoi occhi nella propria università, nel 1994. Non nascondendo il clima di
odio, sospetto, insicurezza ancora attuale, ha anche riferito degli sforzi di
riconciliazione ed evangelizzazione operati dagli universitari cattolici burundesi
per cercare in Cristo un elemento di unità al di sopra delle divisioni etniche.
Doveroso anche uno sguardo alla giornata di ieri, incentrata sul tema della
ricerca della verità tramite lo studio, e sull’avvincente rapporto
fede-ragione, di cui ha riferito l’arcivescovo di Lublino, e anche cancelliere
dell’Università cattolica di Lublino, mons. Zycinski. Il Forum proseguirà i lavori
ancora nel pomeriggio per poi concludersi domani mattina, Domenica delle Palme,
alle 10.00, in Piazza San Pietro con il Santo Padre.
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LA
PROMOZIONE DELLA PACE ED IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ.
SONO I
TEMI AFFRONTATI DAL CARDINALE RENATO MARTINO NELLA SUA RECENTE
VISITA IN MESSICO DOVE E’ INTERVENUTO AL
TERZO CONGRESSO MONDIALE
DELLE FAMIGLIE, CONCLUSOSI GIOVEDI’ SCORSO
CITTA’ DEL MESSICO. = Con un richiamo alla
necessità dell’educazione alla pace si è conclusa, in Messico, la visita del
presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato
Martino. Durante la sua permanenza nel Paese centroamericano, il porporato è
intervenuto al terzo Congresso mondiale delle famiglie, ha partecipato alle
manifestazioni celebrative dei 60 anni dell’Università Iberoamericana, ha
visitato una comunità indigena nei pressi di Puebla e l’istituto messicano di
dottrina sociale, dove si è soffermato su uno dei principi chiave della
dottrina cristiana, quello di sussidiarietà. Incontrando i vescovi messicani,
il cardinale ha inoltre affrontato il tema della missione della Chiesa di
fronte agli attuali scenari di violenza e ha ribadito che giustizia, sviluppo e
solidarietà sono i nuovi nomi della pace. “Solo un’umanità in cui regni la civiltà
dell’amore – ha detto infatti il porporato - potrà godere di una pace autentica
e duratura”. “La pace - ha concluso - non si costruisce solamente con la politica
e con l’equilibrio delle forze e degli interessi, ma con lo spirito, con le
idee e le opere”. (A.L.)
LA
CONFERENZA EPISCOPALE DEL VENEZUELA APPOGGIA LA RICHIESTA
DI INDIRE UN REFERENDUM PER LA DESTITUZIONE
DEL PRESIDENTE DEL PAESE SUDAMERICANO, HUGO
CHÀVEZ
CARACAS. = “Respingiamo la violenza, da qualsiasi
parte venga”. Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale
venezuelana e arcivescovo di Mérida, mons. Baltazar Porras, commentando
l’attuale clima di tensione e violenza in Venezuela. Il presule ha inoltre
denunciato le smisurate repressioni da parte delle forze di sicurezza in
seguito alla decisione del Consiglio nazionale elettorale di sottoporre a
revisione circa 8700 firme raccolte per convocare un referendum per la
destituzione del presidente venezuelano, Hugo Chavez. “Il progressivo deterioramento
delle istituzioni, la minaccia di un collasso nazionale, la tentazione di ricorrere
alla violenza per dirimere le differenze politiche e sociali, ci spingono – ha
dichiarato l’arcivescovo - ad appoggiare la consulta popolare per promuovere
una soluzione pacifica e democratica alla crisi del Paese”. (A.L.)
IL
PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELLA COLOMBIA, IL CARDINALE
PEDRO RUBIANO, HA ESORTATO TUTTI I GRUPPI
ARMATI ILLEGALI
DEL
PAESE SUDAMERICANO A FERMARE LE LORO AZIONI
DURANTE LA SETTIMANA SANTA DI PASQUA
BOGOTÀ.
= La Chiesa cattolica colombiana rinnova il proprio impegno per la pace in Colombia
ed esorta tutti i gruppi armati illegali a dichiarare una tregua alle loro
azioni durante la Settimana santa. La richiesta proviene dal presidente della
Conferenza episcopale colombiana, il cardinale Pedro Rubiano Sáenz, secondo cui
la tregua sarebbe “un gesto significativo per la pace del Paese” perché
potrebbe essere estesa a tutto l’anno,
spianando così il cammino del dialogo. La situazione dello Stato sudamericano
rimane incandescente ed in questo contesto si inserisce l’uccisione del noto giornalista,
Francisco Rivera, avvenuta nella località di Aracataca. Il Comitato permanente
per la difesa dei diritti umani ha intanto denunciato la difficile situazione
che si vive nella città di Cucuta, uno dei centri di maggior attività dei
gruppi paramilitari di destra, dove ieri è stato ucciso un membro del Comitato
centrale del Partito comunista colombiano, Carlos Bernal, insieme alla sua
guardia del corpo. (G.L.)
WWW.ECCEONLINE.ORG. E’ QUESTO L’INDIRIZZO
DEL SITO INTERNET
RECENTEMENTE
PUBBLICATO DALLA COMMISSIONE EPISCOPALE
SULLA
CATECHESI E L’EDUCAZIONE CATTOLICA DELLE FILIPPINE.
IL
SITO INTENDE COLLEGARE TUTTI COLORO CHE, NEL PAESE ASIATICO,
SONO
IMPEGNATI NEL MINISTERO DELLA CATECHESI
MANILA. = La Commissione
episcopale sulla catechesi e l’educazione Cattolica (Ecce) della Conferenza Episcopale Filippina ha
ufficializzato l’apertura di un proprio sito: www.ecceonline.org. Tramite questo
progetto editoriale sarà possibile collegare tutti coloro che nelle Filippine
sono impegnati nel ministero della catechesi, fornendo tutte le informazioni e
gli strumenti comunicativi necessari per svolgere al meglio il loro compito. Il
lancio del sito web è stato reso possibile grazie all’impegno del cardinale
Jaime Sin, arcivescovo emerito dell’Arcidiocesi di Manila, di cui ricorre oggi
il 50.mo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Il grande supporto del
porporato ai programmi di catechesi e alle scuole cattoliche, ha infatti aperto
la strada alla creazione e all’espansione dei programmi di catechesi
dell’Arcidiocesi. (A.L.)
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3 aprile 2004
- A cura di Fausta Speranza -
Il capo della polizia di Kufa
e una delle guardie del corpo sono
stati uccisi in questa cittadina dell'Iraq centrale da uomini armati. Sempre a
Kufa, secondo un funzionario di polizia, sono scoppiati scontri fra truppe
spagnole e un gruppo locale armato. Inoltre, diverse persone sono rimaste
ferite per l’esplosione di un’autobomba nei pressi di Baaquba, a nord di
Baghdad.
Sul piano delle prospettive, il
segretario di Stato americano, Colin Powell, ha affermato ieri che l'inviato
del segretario generale dell'Onu per l'Iraq, Brahimi, potrebbe essere a Baghdad già questo fine settimana per lavorare
sulla transizione politica nel Paese. Powell ha affermato, inoltre, che
Washington “resta ferma alla data del 30 giugno”, come previsto, per il
passaggio di poteri.
Intanto, tra le drammatiche e
quotidiane notizie di violenze che giungono dall’Iraq, ci si può dimenticare di
un’opera di ricostruzione che in alcune zone è resa possibile, come conferma
Barbara Contini che dal primo marzo è il coordinatore della provincia di Dhi
Qar per conto del Governo provvisorio della coalizione. Ascoltiamola
nell’intervista di Luca Collodi:
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R. – Certo che la
ricostruzione è iniziata. Non si fanno
solo attentati, qua! Pensiamo anche a ricostruire. Si è cominciato con la
provincia di Dhi Qar: da un mese, da quando sto lavorando, si è cominciato,
grazie a un commissionamento di 15 milioni di dollari, facendo progetti in 20
città che sono le 20 municipalità di tutta la provincia di Dhi Qar. Una serie
di progetti del Ministero della Sanità che stiamo improntando sono relativi al training
per gli infermieri e i dottori. E poi, la cosa più importante di tutte: stiamo
dando lavoro a 5 mila persone.
D. – In questa macchina che voi
avete fatto muovere per la ricostruzione dell’Iraq, come percepite gli
attentati terroristici che avvengono in altre parti del Paese … anche in
rapporto con la stessa popolazione irachena?
R. – Qui al Sud, la situazione è
sicuramente diversa. La tensione è diversa da Baghdad, da Falluja, dal
“triangolo maledetto”. Noi, ovviamente siamo estremamente dispiaciuti perché
ogni giorno i nostri amici e colleghi hanno grossi problemi, alcuni dei nostri
colleghi muoiono ... Noi ci troviamo in una situazione differente, in cui la
popolazione è con noi e quelli che non sono con noi stanno cercando di capirci
perché abbiamo instaurato un dialogo.
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Dell'opportunità di intervenire
in Iraq hanno parlato i ministri degli esteri dei Paesi Nato nella riunione
informale, svoltasi ieri a Bruxelles. La Nato fa sapere anche di aver
potenziato la propria strategia anti-terrorismo. In una dichiarazione elaborata
per reagire agli attentati di Madrid, l'Alleanza atlantica ha ribadito che
continuerà a combattere il fenomeno in tutto il mondo con mezzi “politici,
diplomatici, economici” e, solo “se necessario, militari”, sempre comunque nel
rispetto della Carta delle Nazioni Unite. Allo studio c'è anche un più
intenso scambio di informazioni fra i
servizi segreti dell'Alleanza ormai cresciuta a 26 Paesi con l'ingresso di
sette nazioni dell'ex-blocco comunista.
E' ripreso questa mattina
il traffico ferroviario sulla linea dei
treni ad alta velocità tra Madrid e Siviglia bloccata ieri dopo il ritrovamento
di un ordigno sui binari. Il traffico ferroviario era stato bloccato con gravi
disagi per i passeggeri. Il tipo di esplosivo è lo stesso utilizzato per le
bombe che l'11 marzo provocarono una strage con 191 morti su quattro treni
spagnoli. Ieri, in Italia, nell’ambito della lotta al terrorismo, è stata
condotta un'operazione esclusivamente preventiva nei confronti di 161 extracomunitari
sospettati di estremismo islamico. Sotto la pressione degli attentati dell'11
marzo in Spagna e dei segnali di minaccia che riguardano il Paese, il Governo
ha annunciato un giro di vite nei confronti della galassia integralista.
In Gran Bretagna, invece, il
Financial Times ha annunciato che una campagna informativa partirà presto in
relazione al rischio terrorismo. Un opuscolo informativo arriverà in ogni casa
per offrire consigli su come comportarsi in caso di emergenza.
L'Iran ha annunciato di avere
riaperto da oggi la frontiera con l'Iraq per il passaggio dei propri pellegrini
diretti ai luoghi santi sciiti in territorio iracheno. I pellegrinaggi erano
stati sospesi per un mese dopo gli attentati del giorno dell'Ashura in Iraq che
provocarono almeno 170 morti. I pellegrinaggi ufficiali erano stati sospesi
dall'Iran dopo due attentati avvenuti il 2 marzo scorso a luoghi santi a
Karbala e a Baghdad, affollati da milioni di fedeli per l'Ashura,
l'anniversario del martirio dell'Imam Hussein, nipote di Maometto e il più
venerato dei 'santi' sciiti.
Soldati israeliani hanno
compiuto oggi operazioni nelle città cisgiordane di Tulkarem e Nablus dopo che
la notte scorsa un palestinese ha ucciso un colono e ferito sua figlia prima di
essere ucciso vicino Tulkarem. Testimoni riferiscono che i soldati hanno
compiuto rastrellamenti casa per casa alla ricerca di militanti sospetti.
Secondo le stesse fonti, sono stati compiuti 23 arresti a Nablus. Dopo le
minacce lanciate ieri contro di lui dal premier israeliano, Ariel Sharon, oggi
il presidente palestinese, Yasser Arafat, ha detto di restare indifferente e di
pensare solo ai rischi per il popolo e per i
luoghi santi musulmani e cristiani. Ieri Sharon ha ribadito che Arafat è
un ''impedimento'' al processo di pace. Le sue dichiarazioni hanno raccolto critiche
anche da parte degli Stati Uniti.
E' dedicata alle prospettive
finanziarie dell'Unione Europea la prima parte della riunione dell'Ecofin
informale che si è aperta questa mattina in Irlanda. La commissaria UE al
bilancio, Schreyer, illustra la proposta della Commissione per il bilancio
comunitario 2007-2013 che prevede di portare
il tetto delle spese all'1,24% del pil europeo. La proposta è stata già
contestata da sei Stati membri, Germania, Olanda, Francia, Svezia, Austria e
Gran Bretagna che hanno chiesto di limitare le spese comunitarie all'1% del
Pil. Si tratta solo di un primo confronto in vista della discussione tra capi
di Stato e di governo della UE prevista per il vertice di giugno prossimo. Per
quanto riguarda il rispetto del patto di stabilità, a margine della riunione
dell'Ecofin, il commissario agli Affari monetari, Solbes ha detto che ci sono
Paesi che si avvicinano o superano il 3% di deficit e che tra questi c’è
l’Italia. Da parte sua, il presidente della Commissione, Romano Prodi, ha
confermato che l’esecutivo esaminerà la prossima settimana la questione di
eventuali early warning, cioè primi avvisi formali, nei confronti di Italia e
Olanda.
E in Italia le preoccupazioni di
natura economica hanno raccolto una folla di anziani ma anche tantissimi
giovani, preoccupati per il proprio futuro, in occasione della manifestazione
dei pensionati indetta da Cgil, Cisl e Uil contro il carovita. Nella piazza San
Giovanni a Roma, gremita, per un minuto è calato il silenzio e tutte le
bandiere sono state abbassate, in memoria delle vittime di Madrid dell'11 marzo
scorso e contro ogni terrorismo. I sindacati hanno annunciato per la prossima
settimana una riunione unitaria delle segreterie per valutare la situazione
lamentando che viene rimandato l’incontro promesso dal governo al sindacato per
discutere di sviluppo e rilancio economico.
Il presidente francese, Jacques
Chirac, giunge oggi a Mosca per colloqui col suo collega russo Vladimir Putin,
centrati sull'allargamento dell'Unione Europea e l'espansione della Nato, ma
anche su un progetto di cooperazione economica e soprattutto spaziale e
militare. Chirac sarebbe dovuto arrivare a Mosca giovedì ed essere così il
primo leader occidentale a incontrare Putin dopo le elezioni del 14 marzo, ma
la crisi politica francese lo ha costretto a rinviare e tale primato è andato
ieri al cancelliere tedesco Schroeder.
Sono iniziate in Slovacchia le
operazioni di voto per eleggere il nuovo
presidente della Repubblica e per un referendum in cui gli elettori sono
chiamati a pronunciarsi su una proposta di tenere elezioni legislative
anticipate. I risultati ufficiali saranno resi noti domani a mezzogiorno. Secondo
le previsioni, per eleggere il nuovo presidente sarà necessario un secondo
turno, che si terrà il 17 aprile. Si
contendono l’alta carica, nel primo turno elettorale, il candidato del Partito
democristiano e attuale ministro degli Esteri, Eduard Kukan, l'ex premier e
presidente del Movimento per la Slovacchia democratica, ora all'opposizione,
Vladimir Meciar, e l’attuale presidente Rudolf Schuster, il cui mandato scade a
giugno. Ma quali sono le questioni sulle quali sono chiamati ad esprimersi gli
slovacchi? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Federico Eichberg, del Centro
Studi Strategici, esperto di Europa orientale:
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R. – Sostanzialmente, le
questioni sul tavolo sono relative alla transizione economica, innanzitutto, e
all’integrazione negli organismi sovranazionali, quindi Nato e Unione Europea.
Proprio su questi temi lo scontro politico si è infiammato nelle ultime
settimane. Comunque, secondo molti osservatori, la campagna è stata condotta in
maniera corretta. Il Paese ha cercato progressivamente un profilo
internazionale.
D. – E quale dei tre candidati è
quello più favorevole ad un ampliamento dei rapporti internazionali della
Slovacchia e quale, invece, quello più resistente?
R. – Il confronto sembra un po’
un pendolo che oscilla tra Kukan, che è espressione di una Slovacchia che cerca
rapporti con l’Occidente, e Meciar, che rappresenta decisamente il volto di una
Slovacchia più chiusa, forse spaventata. Secondo Kukan e il suo partito, alcuni
processi avviati possono essere gestiti e non semplicemente subiti. Meciar
invece sembra spaventato da tali processi.
D. – Il recentissimo ingresso
della Slovacchia nella Nato e poi il prossimo nell’Unione Europea: gli
osservatori dicono che gli slovacchi sembrano un po’ scettici. Per quale
motivo?
R. – Lo scetticismo che
accompagna queste transizioni è legato da un lato all’incertezza
dell’istituzione cui si va ad aderire, dall’altro è chiaro che tutto ciò è
costato in termini di riduzioni di sussidi agricoli e in termini di vincoli
ambientali. Quindi, il costo delle riforme e l’incertezza dei destini delle
organizzazioni internazionali, regionali e globali hanno un po’ complicato lo
scenario. E’ molto probabile che non ci sia la vittoria di Kukan al primo
turno, che si debba ricorrere ad un secondo turno tra due settimane. Probabilmente
il confronto sarà appunto tra le due anime slovacche, tra Kukan e Meciar.
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Si sono
svolte in un clima sereno ieri nello Sri Lanka le elezioni legislative che, dai
primi risultati, vedono in testa con ampio vantaggio la presidente, Chandrika
Kumaratunga, legata all’Alleanza per la libertà del popolo unito. Il confronto
è con il primo ministro, Ranil Wickremesinghe, del Partito nazionale unito. La
tornata elettorale, il cui esito definitivo è atteso tra oggi e domani, assegna
225 seggi in Parlamento, ma la principale posta in gioco è il destino del
processo di pace con il movimento dei ribelli separatisti Tamil. Il braccio di
ferro con le Tigri di Liberazione Tamil, iniziato nel 1983, si è inasprito
sotto la presidenza della Kumaratunga.
La leader dell'opposizione
democratica birmana e premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, sarà liberata
prima del 17 maggio, data di inizio per la ripresa di una conferenza
costituzionale a Myanmar, ex Birmania. Lo ha annunciato oggi il ministro degli
esteri birmano. Lo stesso ministro ha aggiunto che la Lega nazionale per la
democrazia, la formazione guidata da
San Suu Kyi, sarà invitata a partecipare alla conferenza costituzionale.
Questa conferenza fu sospesa nel 1996 dopo che la Lega abbandonò i lavori,
accusando i militari di manipolarne lo svolgimento per restare al potere. La
Nld aveva vinto a larga maggioranza le elezioni generali del 1990 ma i
risultati non furono riconosciuti dalla
giunta.
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