RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLVIII n. 153 - Testo della trasmissione di domenica 1 agosto
2004
IL PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO
CHIESA E SOCIETA’:
Sono un milione i bambini venduti in
tutto il mondo. Un’emergenza che non accenna a diminuire.
Le Chiese d’Oriente iniziano oggi
l’Ufficio mariano della Paraclesis.
L’epopea dei transatlantici in una
mostra allestita a Genova presso il nuovo museo del Mare.
Ancora una giornata di sangue in Iraq: almeno 17 per i nuovi attacchi e scontri avvenuti a Falluja, Baghdad e Mossul.–
I 147 Paesi del WTO hanno raggiunto questa notte, a Ginevra, un accordo per rilanciare i negoziati sulla liberalizzazione degli scambi internazionali.
1 Agosto
2004
IL PAPA ALL’ANGELUS RENDE ONORE A TUTTI COLORO CHE GODONO DELLA LIBERTÀ
PER LA QUALE HANNO COMBATTUTO, NEL RICORDO DEL 60 ANNIVERSARIO
DELL’INSURREZIONE DI VARSAVIA ED ANNUNCIA LE PROPRIE INTENZIONI
PER I PROSSIMI
PELLEGRINAGGI A LOURDES E LORETO
“Di cuore benedico l’eroica Varsavia”: stamane all’Angelus,
recitato nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, Giovanni Paolo II ha reso
omaggio ai caduti delle rivolta polacca
contro il regime nazista, di cui ricorre oggi il 60 mo anniversario. Il Papa ha
anticipato inoltre le sue intenzioni per i prossimi pellegrinaggi a Lourdes. Il
servizio di Roberta Gisotti
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“A tutti coloro che oggi godono della libertà per la quale hanno combattuto,
rendo onore e profonda stima.” Così il Papa con voce commossa rivolto ai suoi
connazionali nei saluti dopo l’Angelus, ricordando “quello slancio patriottico
verso la libertà”, ovvero l’insurrezione di Varsavia e Cracovia contro i
nazisti, il primo agosto del 1944, che Giovanni Paolo II sottolinea “ho
vissuto… con una forte tensione spirituale e con la preghiera”. “Insieme con
tutti i Polacchi – ha detto - inchino il capo e rendo onore agli eroi della
capitale Varsavia che hanno intrapreso la lotta contro l’occupante per la
libertà e la sovranità della Patria.”
Prima della preghiera mariana, il Santo Padre, si è soffermato
sull’odierna liturgia domenicale, laddove Gesù ci insegna “quale sia la vera
ricchezza: non quella costituita dai beni materiali, ma quella spirituale che
consiste nel riconoscere il primato di Dio sulla nostra vita lasciandoci
condurre, per ogni scelta quotidiana, dal suo Vangelo.
“Alla folla che lo segue Gesù spiega che è stolto ‘chi accumula tesori
per sé, e non arricchisce davanti a Dio’.”
E “testimone ed eloquente esempio di questa ‘ricchezza’ spirituale è Maria, che si definisce ‘serva’ del
Signore, e si abbandona totalmente alla
volontà divina.” Dunque che “sia la Vergine Santa – ha invocato Giovanni Paolo
II - a guidarci sul sentiero arduo ma liberante della santità cristiana,
sorgente di pace e di gioia interiore.”
“Domanderò
questa grazia per tutti i credenti nel mio pellegrinaggio a Lourdes, dove mi
recherò il 14 e 15 agosto, e poi a Loreto, dove sarò il 5 settembre”
A Loreto
il Papa si unirà al pellegrinaggio nazionale dell'Azione Cattolica Italiana, a
cui ha aderito anche il Centro Sportivo Italiano. In questa occasione beatificherà
tre membri dell’Azione Cattolica: il medico e poi sacerdote spagnolo Pedro Tarrés
y Claret, e i giovani italiani Alberto Marvelli e Pina Suriano.
Nel dopo Angelus, tanti i saluti
ai fedeli di tutto il mondo riuniti nel cortile del Palazzo apostolico, tra
questi uno speciale indirizzo è andato al Corpo della Guardia Svizzera nella
odierna festa nazionale di questo “nobile Paese”, che il Santo Padre ha
visitato nel giugno scorso.
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Il Santo
Padre ha nominato il cardinale Silvano Piovanelli, Arcivescovo emerito di
Firenze, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del 17° centenario del martirio
di San Benedetto, che avranno luogo nella Cattedrale di San Benedetto
del Tronto il 13 ottobre 2004, in memoria del giorno della sua morte avvenuta
nel 304. Soldato romano – secondo la tradizione – originario di Cupra, di
nobile famiglia, Benedetto aveva abbracciato ancora molto giovane la fede
cristiana e per questo fu perseguitato dal governatore di Grifo e martirizzato
per non avere rinunciato a Cristo.
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1 Agosto
2004
LA RIVOLTA POLACCA A VARSAVIA DI 60 ANNI FA,
NELLA RICOSTRUZIONE STORICA DEL LIBRO
“VARSAVIA ’44 – RACCONTI DI UNA INSURREZIONE”
- Intervista con Elisabeth Sledziewski -
Proprio
60 anni fa Varsavia insorgeva contro i nazisti. Oltre 200 mila civili persero
la vita durante 63 giorni di combattimenti e la città fu quasi completamente
distrutta per ordine di Hitler. Alla cerimonia organizzata stamani nella capiale
polacca per commemorare questa dolorosa pagina della Seconda guerra mondiale
hanno partecipato, oltre al premier polacco Marek Belka, anche il cancelliere
tedesco Gerhard Schroeder ed il segretario di Stato americano, Colin Powell.
Ascoltiamo al microfono di Romilda Ferrauto la ricostruzione storica di quei
drammatici momenti da parte di Elisabeth Sledziewski, docente di scienze politiche
a Rennes e a Strasburgo ed autrice del libro “Varsavia ’44 – racconti di una
insurrezione”.
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R. -
J’AI ENTREPRIS CE TRAVAIL ...
Ho
intrapreso questo lavoro basandomi essenzialmente su esperienze familiari. Mio
padre aveva combattuto durante l’insurrezione. Ho voluto affrontare l’argomento
in una prospettiva di memoria perché mi sembra che quegli eventi non siano
molto ben conosciuti. La maggior parte della gente confonde infatti
l’insurrezione di Varsavia del 1944, con l’insurrezione del ghetto nell’aprile
del 1943.
D. - C’è chi preferisce parlare di battaglia piuttosto che di
insurrezione ...
R. – A PROPREMENT PARLER ....
Per
l’esattezza, si è trattato di una battaglia, nel senso che è stata una vera
operazione militare lanciata da un esercito costituito, una forza armata in
Polonia del governo polacco in esilio a Londra. L’obiettivo strategico era la
riconquista di Varsavia proprio nel momento in cui stavano per arrivare i sovietici,
i quali avevano sfondato sul fronte orientale. La parola insurrezione,
tuttavia, è stata conservata perché quella fu anche la rivolta di tutto un popolo.
D. – Politicamente, questa insurrezione era rivolta anche contro
l’Unione Sovieti-ca di Stalin?
R. – ABSOLUMENT...
Certamente. Direi che l’intenzione era in
buona parte quella di contrastare un nuovo invasore. I polacchi sanno, anzi
presagiscono che cosa li attende. Più che gli attuali invasori, essi dovranno
temere l’oppressione dei vicini russi.
D. – Gli insorti contavano sui sovietici che non si mossero. Varsavia
capitolerà agli inizi di ottobre. Forse l’insurrezione fu inutile?
R. - BIEN SUR SUR ...
Certamente
si è trattato di un evento catastrofico. Tuttavia, la Polonia diede
testimonianza della propria esistenza, della sua capacità di dire “no”. E’ stato
un qualcosa che ha contato nella storia del Paese. Ne abbiamo visto la
continuità con Solidarnosc, il quale sotto il regime comunista ha voluto dimostrare
che la Polonia era sempre viva.
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A LORETO SI E’ CONCLUSO IL MEETING INTERNAZIONALE
SULLE MIGRAZIONI
- Intervista al cardinale Stephen Fumio Hamao –
Il VII
Meeting internazionale sulle migrazioni, promosso dai missionari e laici
Scalabriniani a Loreto, ha chiuso i lavori nella tarda mattinata con la
concelebrazione, nella Basilica della Santa Casa, presieduta dal cardinale
Stephen Fumio Hamao, presidente del Pontifico Consiglio della pastorale per i
migranti e gli itineranti. Con lui, l’arcivescovo prelato di Loreto, Angelo
Comastri, numerosi padri Scalabriniani e altri sacerdoti. Qualche cifra: 126
quest’anno i volontari impegnati nello svolgimento, nove spettacoli per un
totale di 73 artisti e 25 tecnici, 35 i relatori, 50 i Comunicati Stampa, 21
gli Enti patrocinatori e 12 gli sponsor dell’iniziativa, quest’anno incentrata
sul tema ‘Migranti, cittadini della nuova Europea: mobilità e diritti’. Al cardinale Stephen Fumio Hamao Giovanni
Peduto ha chiesto un parere sulla reale situazione dei migranti, a seguito
dell’allargamento dell’Europa:
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D.
- Qual è, a suo parere, la reale situazione, per i migranti, a seguito
dell’allargamento dell’Europa?
R.
– Temo che il recente allargamento dell’Europa possa penalizzare, ancora una
volta, i migranti. Tale allargamento si propone, certo, di ampliare i diritti
di cittadinanza, di riaffermare la lotta alla povertà e all’emarginazione e
difendere i diritti degli immigrati, ma almeno in un primo momento, potranno circolare
solo le merci e i capitali, ma non le persone. Polacchi, ungheresi, slovacchi,
ecc. non potranno liberamente muoversi alla ricerca di un lavoro nei Paesi
della storica Unione Europea, i quali attueranno un blocco di due anni -
peraltro prorogabili – perché, essi affermano “il flusso di immigrati rischia
di creare una turbativa reale al mercato del lavoro”. I migranti, dunque, rischiano
di ritrovarsi succubi dei dettati economici anche in questa occasione storica.
D. – Cosa è urgente fare, eminenza, per i
migranti e i richiedenti asilo in Europa?
R. – Per i migranti, mi pare importante
richiamare l’esigenza di non regolare l’ingresso e il soggiorno di lavoratori
stranieri secondo criteri esclusivamente economistici, escludendo considerazioni
di più ampio respiro umanitario e solidaristico. Tali criteri
comprometterebbero la possibilità del ricongiungimento familiare e il processo
d’integrazione, e non avrebbe alcun senso parlare di un “progetto migratorio” e
tanto meno di un diritto di migrazione, su cui insistono i documenti ufficiali
della Chiesa. Per i rifugiati invece è urgente che il Consiglio europeo
rispetti i termini stabiliti dai Consigli europei di Tampere, Laeken, Siviglia
e Salonicco per l’adozione delle norme minime comuni europee intese a
concedere, o ritirare, lo status di rifugiato, e precisare le relative
procedure che gli Stati membri devono applicare a tale scopo.
D. – E’ ben noto l’impegno della Chiesa a
favore dei migranti …
R. – Sarebbe troppo lungo enumerare le iniziative
che le varie Conferenze episcopali organizzano nelle varie Nazioni in Europa. Desidero
semplicemente ricordare, qui, la costituzione di un’apposita Commissione per
l’emigrazione in seno al CCEE (consiglio delle Conferenze Episcopali Europee),
che ha ribadito, ultimamente, i nodi principali dell’attuale fenomeno
immigratorio in Europa: l’immigrazione femminile (in particolare la tratta
delle donne e dei bambini), il ricongiungimento familiare, l’immigrazione illegale.
Quest’ultimo problema, in particolare, è una grande sfida per la pastorale: le
persone senza permesso di soggiorno, infatti, vivono in una costante ansia
(davanti alla polizia). La loro fiducia è tutta riposta in una sola
istituzione: la Chiesa, la quale è chiamata, accanto alla sua azione pastorale
e caritativa, a sensibilizzare e stimolare le autorità costituite, perché
s’impegnino per la legalizzazione di questi immigrati.
D.
– Notevole è l’afflusso di musulmani in Europa: sul piano socio-religioso quali
problemi emergono?
R. – Generalmente si tratta di un impatto
traumatico tanto sono diverse le due culture. I punti nodali, a mio parere,
sono i matrimoni tra le due parti (il punto non è il matrimonio misto, ma la
libertà individuale che comporta la libertà di credo) e, soprattutto, il
rapporto dei musulmani con i cristiani d’Europa, in un momento così cruciale
per il mondo, sotto l’incubo del terrorismo. La guerra, sappiamo, fa male a
tutti, musulmani e cristiani. C’è un grande dibattito a livello della gente
comune come degli esperti, per rispondere a precise domande: cosa significa
essere musulmani nel mondo di oggi? Cosa significa l’Islam come religione? Come
attuare l’incontro tra musulmani e cristiani? Sono le stesse domanda che si
pone la Chiesa. Le risposte vanno ricercate insieme, nel dialogo.
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ATTESA AD ASSISI PER LA FESTA DEL PERDONO 2004:
STAMANE, NELLA BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI
ANGELI, SOLENNE MESSA VIGILARE,
PRESIEDUTA DAL MINISTRO GENERALE DEI FRATI MINORI
“Voglio
mandarvi tutti in Paradiso”: il 2 agosto del 1216 con queste parole di gioia
Francesco d’Assisi comunicava a tutti gli uomini accorsi ad ascoltarlo alla
Porziuncola la concessione dell’indulgenza del Perdono da parte di Papa Onorio
III. Una tradizione che si è conservata
fino ai nostri giorni e che si rinnova anche quest’anno nella Basilica di santa
Maria degli Angeli, dove stamane, nella
vigilia della ricorrenza, si è svolta una celebrazione eucaristica presieduta
dal ministro generale dei Frati Minori, p. Josè Rodriguez Carballo, Legato pontificio
per la Porziuncola. Poi stasera vi sarà la recita dei primi Vespri della
solennità, presieduta dal vescovo di Assisi, mons. Sergio Goretti. Domani Festa
del Perdono, in programma alle ore 11 la Santa Messa nella Basilica cittadina,
presieduta dall’arcivescovo Franc
Rodé, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le
Società di Vita Apostolica, Quindi è atteso l’arrivo della XXIV Marcia
francescana, sul tema “Amare come…”. Poi vi sarà la recita dei secondi
Vespri. Infine in serata la rappresentazione del musical “Chiara di Dio” di
Carlo Tedeschi, nella piazza antistante la Basilica. Sul significato della Perdonanza
sentiamo il servizio è di Paolo Ondarza.
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(musica)
“Permettere
a tutti di andare incontro alla morte con la certezza del Paradiso”. Fu uno dei
più vivi desideri di Francesco, non pago di ricondurre gli uomini al Signore e
di aiutarli a vivere in virtù e letizia. “Che tu conceda perdono interno,
remissione completa di tutte le colpe, a quelli che - pentiti e confessati - verranno
a visitare questa Chiesa”. Rispose il Signore: “Francesco, tu chiedi molto ma
di maggiori cose sei degno e maggiori ne avrai”.
Accolta
da Papa Onorio III la richiesta fu legata per sempre al 2 di agosto, ad
iniziare dai Vespri del giorno precedente. La parola a Vittorio Viola, padre
guardiano del Convento della Porziuncola in Assisi:
R. - Questo luogo è stato il luogo dove Francesco ha incontrato davvero
Dio e qui Francesco, come sempre, ci stupisce perché non chiede qualcosa per sé
o per i suoi frati. E’ come se Francesco, in quel momento, pensasse piuttosto a
noi, chiedendo una cosa grande, quasi una anticipazione del Giubileo del
Trecento, il pieno perdono dei peccati. Questo voleva in fondo dire che
chiunque viene in questo luogo possa fare l’esperienza che io ho fatto. Perché
Francesco diceva che qui aveva avuto la certezza di essere stato perdonato da
Dio.
D. – Nella vostra esperienza di custodi della Porziuncola avrete
sicuramente visto tante storie di conversione...
R. – Spesso torna nella testimonianza di molti fratelli e di molte
sorelle il racconto del loro entrare in Basilica e del sentirsi come non capaci
di stare dentro la Porziuncola, quasi come fossero impossibilitati ad entrare
dentro la Porziuncola. Cosa, questa, che riescono a fare soltanto dopo la
confessione che magari arriva dopo anni di lontananza da Dio. La Misericordia
di Dio – questo è chiaro – è ciò che viene prima di tutto, prima di qualsiasi
nostro modo per poter attingere a questa Misericordia. Tutto ciò che viene
chiesto per poter attingere alla grazia del perdono è tutt’altro che vuoto
ritualismo, ma è segnato da un contenuto profondo che per primo Francesco ha
vissuto qui alla Porziuncola.
Per
la preghiera di un uomo riconciliato con se stesso, con Dio, con il creato e
per l’intercessione della Vergine, milioni di uomini - ancora oggi -attingono
al perdono salvifico di Cristo.
(musica)
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COMPIE 30 ANNI IL CIAM, CENTRO INTERNAZIONALE DI
ANIMAZIONE MISSIONARIA
CHE RILANCIA LE PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II:
OCCORRE RINNOVARE
L’ARDORE
DELLA SANTITA’ PER ANNUNCIARE AL MONDO LA NOVITA’ DEL VANGELO
- Intervista con padre Romeo Ballan -
Il CIAM,
Centro Internazionale di Animazione Missionaria, compie 30 anni di attività.
Fondato nel 1974 dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, allora
Propaganda Fide, è stato diretto per 27 anni da mons. Juan Esquerda Bifet. Sulle finalità principali del
CIAM e le attività proposte dal Centro durante questi 30 anni, Roberta Moretti
ha intervistato l’attuale direttore, padre Romeo Ballan:
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R. – Il CIAM è stato creato allo scopo di favorire soprattutto il
rinnovamento interiore degli operatori della missione e cioè, rifacendosi alla
parola del Santo Padre nell’Enciclica Redemptoris Missio, è importante
certamente rinnovare i metodi dell’evangelizzazione, è importante approfondire
i fondamenti biblici e teologici della missione, però è ancor più importante -
dice il Papa - rinnovare l’ardore della santità negli operatori della missione.
Senza missionari rinnovati non si potrà rilanciare il servizio missionario nel
mondo. A questo fine, il CIAM organizza diverse attività, tra cui corsi di
esercizi spirituali per il rinnovamento di religiosi, religiose e laici che
vengono in questo Centro proprio per fare una rilettura della loro vita e
ricominciare le attività che sono loro assegnate.
D. – Padre Ballan, lei ha definito il CIAM “una grande famiglia missionaria
senza frontiere”. Cosa significa concretamente?
R. – Significa che questo Centro internazionale è aperto ad ogni tipo
di gruppo: difatti noi abbiamo con molta frequenza nel nostro Centro gruppi che
vengono da ogni parte del mondo. In quanto alle persone che sono passate attraverso
il Centro in questi 30 anni, certamente possiamo contare decine di migliaia di
persone. Credo che l’obiettivo fondamentale, quello di offrire un servizio per
il rinnovamento dei missionari, sia stato abbondantemente ottenuto grazie allo
Spirito Santo che ci ha guidato in questo lavoro.
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1 Agosto
2004
“ESEMPIO DI ARMONIA DI VITA” COSI’ IL PREPOSITO
GENERALE DEI GESUITI, PADRE PETER-HANS KOLVENBACH, HA RICORDATO NELLA SUA
OMELIA SANT’IGNAZIO DI LOYOLA, DI CUI IERI SI CELEBRAVA LA FESTA
ROMA.=
Nella Chiesa romana di Gesù, ieri, si è svolta la celebrazione eucaristica in
onore di Sant’Ignazio di Loyola, presieduta da padre Peter-Hans Kovelnbach,
preposito generale dei Gesuiti. “Un’armonia di vita che colpisce - ha detto
padre Kovelbach - una vita d’altra parte piena di sorprese e di agitazione. Era
un gran lavoratore ne è testimone la sua enorme corrispondenza”. Alla morte,
avvenuta il 31 luglio del 1556, la
Compagnia di Gesù, da lui fondata, già contava, in soli 16 anni di
esistenza, 11 province religiose con un migliaio di Gesuiti distribuiti in 70
case. Sant’Ignazio fu instancabile, promosse la catechesi, l’apostolato missionario
e la sua esperienza spirituale, abbracciata dopo aver lasciato il servizio
militare, è espressa negli esercizi spirituali, da lui composti nel 1523 a
Manresa. “Ma dov’è il segreto di quest’armonia tra un’attività sconcertante e
una vita di profonda preghiera - ha chiesto Padre Kolvenbach - Ignazio non ha mai pensato che lavorare sia
automaticamente pregare- ha risposto il preposito - ma nella preghiera Ignazio
riceve il lavoro che Dio gli affida da compiere come un inviato, un apostolo.
Non basta e lui lo sapeva - ha proseguito il padre - fare l’opera di Dio, ma
occorre lavorare nel modo pasquale come il Signore l’ha reso visibile in mezzo
a noi per mezzo del suo amore e del suo perdono. E quest’armonia di preghiera e
di lavoro, vissuta in Dio - è stata la conclusione di padre Kolvenbach -
Sant’Ignazio ci invita a viverla nella preghiera eucaristica”. (B.C.)
LE CHIESE D’ORIENTE INIZIANO OGGI L’UFFICIO MARIANO DELLA PARACLISIS, RITO ANTICO DI
SUPPLICE INVOCAZIONE ALLA MADRE DI DIO. QUINDICI GIORNI DEDICATI ALLA
PREGHIERA E AL DIGIUNO
ROMA.
= Quindici giorni di digiuno preparano i monaci e i fedeli delle Chiese Orientali
alla solennità dell’Assunta. In questo periodo, tutti i monasteri e le chiese
dell’ecumene bizantina celebrano la solennità rituale dell’Ufficio Mariano
della Paraclisis, il rito cioè di supplice invocazione alla Madonna, che il
Papa ha arricchito con indulgenza plenaria. Tutto il mese di agosto è dedicato
alla Madre di Dio nelle Chiese d’Oriente, ma la cosiddetta “quindicina
dell’Assunta” diventa un momento di
intensa partecipazione per i fedeli. Anche a Roma, nella Basilica di Santa
Maria in via Lata, viene celebrata da trentanni la Paraclisis, con le
preghiere, i canti bizantini tradotti in lingua italiana. Ogni sera, si
ripeterà il rituale con l’intenzione di implorare dalla Vergine l’unità delle
Chiese, la benedizione divina sulle famiglie e su ogni creatura. Culmine delle
celebrazioni la veglia del 14 agosto a Santa Maria Maggiore. (B.C.)
LE CHIESE CRISTIANE DELLO SRI LANKA SI MOBILITANO
CONTRO
LA NUOVA LEGGE ANTICONVERSIONE ALL’ESAME DEL
PARLAMENTO
COLOMBO.=
Sono due i testi in discussione: uno di origine parlamentare, l’altro
governativo. Entrambi trattano della nuova legge anti-conversione in
discussione nel Parlamento dello Sri Lanka. La norma renderebbe penalmente
perseguibili tutte le conversioni ottenute con la forza, il plagio e l’inganno.
Le associazioni cristiane vedono nella nuova legge la possibile compromissione
della libertà religiosa e la ritengono frutto di una campagna anti-cristiana
portata avanti da alcuni gruppi buddisti. In realtà, quest’ultimi criticano
aspramente le sette, condannate peraltro dalla Chiesa, che condurrebbero - per
i buddisti - a “conversioni non etiche”, minacciando così l’identità religiosa
del Paese. In merito è giunto l’intervento di mons. Oswald Gomis, arcivescovo
di Colombo, che in una lettera ha condannato ancora una volta l’aggressivo
proselitismo di queste sette. Nella missiva si legge: “ E’ essenziale che non
perdiamo l’amicizia dei buddisti e degli indù di buona volontà, che sono la
maggioranza, facendo cose - ha aggiunto mons. Gomis - che possano urtare la loro
sensibilità religiosa”. Il presule ha poi invitato i fedeli a pregare per la
bocciatura del provvedimento e a firmare petizioni contro di esso. (L. Z.)
SONO UN MILIONE I BAMBINI VENDUTI IN TUTTO IL
MONDO. UN’EMERGENZA CHE NON ACCENNA A DIMINUIRE: SOLO IERI, A PORDENONE, GLI INQUIRENTI HANNO SCOPERTO UN VASTO
TRAFFICO INTERNAZIONALE DI MINORI, TRA L’ITALIA E LA BULGARIA,
ROMA.=
La cronaca riporta in primo piano l’emergenza minori. Ieri gli arresti dei
componenti di una banda che vendevano bambini a coppie italiane. La tariffa andava
dai 5 mila ai 17 mila euro. Protagoniste donne bulgare, sfruttate e comprate,
che partorivano in un ospedale milanese. Nel paese dell’Est, è da un anno che
esiste una Legge sull’adozione dei bambini da parte di stranieri, ma è una
norma che scricchiola e la criminalità inevitabilmente ne approfitta. In
Bulgaria, sono più di 30 mila i bambini abbandonati ogni anno e 2.128 i casi di
abusi sui minori. Le cifre si inseriscono in un ampio quadro di sfruttamento
che coinvolge tutti i Paesi del mondo. L’agenzia Fides aveva presentato più di 6 mesi fa un dossier che riportava i dati
del rapporto Unicef «Stop the traffic».
I nuovi schiavi, rivela l’inchiesta,
sono i bambini, sfruttati sul lavoro, ne risultano 211 milioni, ma anche
abusati sessualmente e l’emergenza in questo caso riguarda soprattutto i Paesi
orientali. Sulla compravendita dei bambini emerge poi che il traffico
illegale di minori porta un giro d’affari da 1,2 miliardi di dollari
l’anno. Cifre terribili alle quali bisogna aggiungere quella dei
bambini-soldato, 300 mila minori di 18 anni coinvolti nei conflitti e i due
milioni di bambini morti in guerra, negli ultimi dieci anni, a cui si sommano i
6 milioni rimasti invalidi. (B.C.)
L’EPOPEA DEI TRANSATLANTICI NEL NUOVO MUSEO DEL
MARE DI GENOVA.
UNA MOSTRA
PENSATA PER RICOSTRUIRE IL MONDO DELLA NAVIGAZIONE EUROPEA
E CELEBRARE UNA LUNGA STAGIONE SUL MARE
-
A cura di Dino Frambati –
GENOVA.=
Al via da ieri fino al prossimo gennaio a Genova la mostra “Transatlantici.
Scenari e sogni di mare”. Un modo inedito di affrontare e il tema della
navigazione dei transatlantici in chiave europea, trattando la storia delle
grandi navi in modo unitario attraverso il contributo dei Musei marittimi di
Gran Bretagna, Francia, Germania, Stati Uniti, oltre all’Italia. La mostra è stata allestita presso il nuovo
Galata-Museo del mare, una struttura con oltre 500 anni di vita del porto di
Genova, recuperata e ristrutturata, ma dove permangono le grandi pietre originali
dell’edificio, la più antica costruzione della darsena, nei secoli punto di attracco,
ma anche deposito di merci. Ad accogliere ed incantare il visitatore è
soprattutto la fedele riproduzione della galea San Francesco, datata 1622, antico
veliero da 40 metri simbolo di collegamenti tra i popoli, mezzo per secoli
unico nel permettere lo scambio di merci. Nei 10 mila metri ed oltre del Galata
ci sono inoltre grandi quadri del porto di Genova, tra il 1400 e il secolo
successivo, il mondo di Cristoforo Colombo, di Andrea Doria; e globi,
mappamondi, bussole ed altri strumenti di bordo quali barometri, orologi con
possibilità di vivere, attraverso strumenti multimediali, un naufragio a Capo
Horn, come se si fosse a bordo di una baleniera armata a lancia di salvataggio,
per finire ai plastici vascelli settecenteschi e di una baleniera di metà
ottocento. Per finire all’ultimo piano troviamo l’apoteosi della mostra dei
modelli dei grandi transatlantici che hanno solcato i mari nel secolo scorso.
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1 Agosto 2004
● Alla vigilia del 14.mo
anniversario dell’invasione del Kuwait da parte delle forze irachene inviate da
Saddam Hussein, avvenuta il 2 agosto del 1990, l’Iraq è stato colpito da una ennesima
ondata di violenze. Il nostro servizio:
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Dieci iracheni sono deceduti questa notte, nella città
sunnita di Falluja, in seguito ad un ennesimo bombardamento aereo americano e
ai combattimenti scoppiati tra forze statunitensi e guerriglieri. Le violenze
sono proseguite anche questa mattina quando l’esplosione di una bomba a Mosul,
davanti ad un commissariato di polizia, ha provocato la morte di almeno 5
persone. E due iracheni sono inoltre rimasti uccisi per la deflagrazione di un
ordigno avvenuta a Baghdad al passaggio di un convoglio militare americano. Al
dramma delle violenze si deve aggiungere anche quello dei sequestri: un gruppo
legato al leader di al Qaeda in Iraq, Abu Musab al-Zarqawi, ha rivelato oggi di
aver liberato un bambino di 11 anni tenuto in ostaggio da una banda criminale
diretta da un ufficiale di polizia. Gli uomini del terrorista giordano hanno
mostrato ai giornalisti il bambino, rapito il 25 luglio a Duluiya, 75
chilometri a nord di Baghdad, e il capobanda, che aveva chiesto un riscatto. E
guerriglieri hanno sequestrato due autisti turchi minacciando, in un video
trasmesso ieri dalla TV araba al Jazeera, di decapitarli se la compagnia di
Ankara per la quale lavoravano non lascerà il Paese arabo. L’impresa turca ha
negato però che i due ostaggi siano suoi dipendenti. E ieri sono stati rapiti,
secondo quanto riferito stamani da fonti del ministero degli Esteri di Beirut,
anche due uomini di affari libanesi. E’ infine salito a
7000 il numero di detenuti liberati dagli americani da gennaio ad oggi dopo il
rilascio, questa mattina, di altri 128 prigionieri dal carcere di Abu Ghraib.
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●Restiamo in
Medio Oriente: il parlamentare palestinese, Hassan Khreisheh, ha annunciato
l’apertura di un’inchiesta da parte del procuratore generale dell’Anp sulla
presunta vendita di cemento da parte di imprese palestinesi a ditte israeliane,
destinato alla costruzione del Muro in Cisgiordania. Si dovrà accertare se
ministri dell’Anp abbiano autorizzato l'operazione commerciale con Israele, facendo
vendere ben 420.000 tonnellate di cemento. Khreisheh ha anche riferito di aver
ricevuto minacce di morte.
Una forte esplosione ha sconvolto poco fa un
centro commerciale di Praga. Secondo l’Agenzia ceca Ctk, almeno 16 persone sono
rimaste ferite in seguito alla deflagrazione. Secondo le prime ricostruzione a
provocare l’esplosione sarebbe stata una granata lanciata contro un’ automobile
parcheggiata nei pressi del centro. Secondo la polizia ceca si tratta di
un’azione di cirminalità comune e non di un’azione terroristica.
●Scatta nuovamente l’allarme terrorismo a New York:
secondo fonti d’intelligence, i terroristi di Al Qaeda potrebbero prepararsi ad
attaccare le sedi di grandi istituzioni della città già drammaticamente colpita
l’11 settembre 2001. La polizia - rende noto il quotidiano statunitense “New
York Times” - ha predisposto ulteriori misure di sicurezza e ha messo in
allarme tutti gli uffici della sicurezza degli edifici che potrebbero essere
obiettivi di nuovi attacchi.
●I
147 Paesi membri dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) hanno
raggiunto questa notte, a Ginevra, un accordo per rilanciare i negoziati sulla
liberalizzazione degli scambi internazionali. Su questa intesa, che permetterà
ai produttori agricoli degli Stati in via di sviluppo di rafforzare la loro
competitività con quelli dei Paesi ricchi, ascoltiamo al microfono di Debora
Donnini il professore di economia alla Cattolica di Milano e preside della
facoltà di Scienze politiche, Alberto Quadrio Curzio:
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R. – E’ molto importante sotto due profili: un profilo economico e un
profilo politico. Dal punto di vista economico si tratta di consentire ai Paesi
in via di sviluppo di esportare i propri prodotti agricoli senza che agli
stessi siano frapposte barriere protezionistiche che molti Stati sviluppati
utilizzano per incentivare le loro attività agricole nazionali. Questo darebbe
ai Paesi in via di sviluppo la possibilità di avviare un autentico processo di
sviluppo. Per quanto riguarda il profilo politico, significa mostrare in
concreto come i Paesi sviluppati sostengano quelli sottosviluppati non solo
attraverso forme specifiche come gli aiuti, ma soprattutto consentendo loro di
puntare ad uno sviluppo economico autonomo.
D. – Tra l’altro, è stato raggiunto un accordo sul cotone tra Stati Uniti
e alcuni Paesi africani per lo smantellamento di sussidi statunitensi ai
produttori di cotone...
R. – Il caso del cotone è particolarmente significativo per alcuni
Paesi africani ma anche per diversi Paesi asiatici. Il cotone, infatti, è uno
dei prodotti più standardizzati che possono essere facilmente esportati senza
dover sottostare a dei controlli di qualità, che le condizioni sanitarie
internazionali comunque richiedono.
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●E’
arrivata stamani in Grecia la speciale unità della Nato che dovrà proteggere le
Olimpiadi da eventuali attacchi chimici e biologici. La Forza multinazionale
dell’Alleanza Atlantica è composta da 200 militari provenienti in gran parte
dalla Repubblica Ceca. In Grecia, intanto, crescono i timori in seguito a continui
allarmi bomba. La polizia - ha spiegato un portavoce del ministero degli Interni
- riceve una media di quattro minacce al giorno. “Finora - ha aggiunto il portavoce
- si è trattato sempre di falsi allarmi, ma ogni minaccia deve essere presa sul
serio, soprattutto quando si tratta di traghetti con a bordo migliaia di
persone”.
●Dopo il rimpatrio in Francia, quattro cittadini
francesi - che lunedì scorso hanno lasciato la base americana di Guantanamo,
dove sono stati detenuti per oltre due anni e mezzo senza formale incriminazione
- sono stati arrestati questa notte dalla polizia francese con l’accusa di
appartenere ad un’organizzazione terroristica.
●In Portogallo è stato domato, questa notte, il
vasto incendio divampato ieri nel terminale petrolifero di Leixoes, nel nord
del Paese. Per precauzione sono stati sgomberati lunghi tratti di spiaggia: le
fiamme, causate da un’esplosione di cui ancora si ignorano le cause, avevano
coinvolto oltre un chilometro. Nel lavoro di spegnimento almeno 32 persone, tra
i quali vigili del fuoco ed operatori sanitari, sono stati intossicati dal fumo.
●Una commissione indipendente rwandese intende
avviare un’inchiesta sull’implicazione della Francia nel genocidio perpetrato
in Rwanda nel 1994 e costato la vita ad almeno 800 mila persone. Lo ha rivelato
oggi l’Agenzia ‘France Presse’.
●Due magazzini utilizzati dal Programma alimentare
mondiale dell’Onu e pieni di copie del nuovo manuale scolastico afghano
preparato dagli americani, sono stati incendiati nella città di Kandahar, nel
sudest dell’Afghanistan.
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