RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVII  n. 298 - Testo della Trasmissione di sabato 25 ottobre 2003

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Da 400 anni un Santo di straordinaria attualità: così Giovanni Paolo II alle migliaia di devoti di San Giovanni da Copertino, ricevuti stamani in Vaticano

 

L’Europa valorizzi le sue radici classiche e cristiane: il richiamo del Papa nel messaggio per il Convegno internazionale su San Gregorio Magno, in corso a Roma

 

 Contemplare il mistero di Dio e mantenere lo sguardo sugli eventi del mondo: l’esortazione del Santo Padre ai giovani per l’inizio dell’Anno Accademico delle Università ecclesiastiche romane

 

Incontro mondiale a Fatima sul ruolo dei Santuari nel dialogo interreligioso: ce ne parla l’arcivescovo Michael Fitzgerald

 

 Compie oggi 80 anni il cardinale Achille Silvestrini: gli auguri del presidente Carlo Azeglio Ciampi. Ai nostri microfoni il porporato.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Pace, diritti e informazione: Convegno dell’Associazione italiana Amici di Raoul Follereau, a Rocca di Papa. Domani l’assegnazione dei premi annuali: intervista con Sunil Deepak

 

 A Malta un Congresso internazionale su “Multilinguismo e radio internazionale”

 

 Oggi pomeriggio concerto nell’Aula Paolo VI in Vaticano in onore della Beata Teresa di Calcutta: con noi Antonio Pappalardo, Gian Luigi Gelmetti ed Enrico Gasbarra.

 

CHIESA E SOCIETA’:

Un tempo di digiuno e purificazione: inizia domani in alcuni Paesi islamici il ramadan, mese sacro per tutti i musulmani del mondo

 

La fondazione ‘Principe delle Asturie’ ha premiato il presidente del Brasile Lula da Silva per il suo impegno a difesa dei lavoratori e nella lotta contro la povertà

 

Tempo di gioia e raccoglimento per i fedeli indù: da oggi si celebra la festa del Diwali

 

Cento mila giovani cileni prenderanno parte oggi al tradizionale pellegrinaggio al Santuario di Santa Teresa de Los Andes

 

“Adotta un bambino prigioniero” è la denominazione del progetto lanciato dall’associazione “A difesa del bambino – sezione Palestina” con lo scopo di far conoscere le situazioni di giovani palestinesi, prigionieri politici, detenuti nelle carceri israeliane

 

24 ORE NEL MONDO:

 Si è conclusa ieri a Madrid la Conferenza dei paesi donatori: per la ricostruzione dell’Iraq saranno stanziati 33 miliardi di dollari

 

 Referendum sulla corruzione oggi in Colombia

 

 Russia ed Ucraina ai ferri corti per il possesso di un isolotto tra Mar Nero e Mar d’Azov.

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

25 ottobre 2003

 

 

 

DA 400 ANNI, UN SANTO DI STRAORDINARIA ATTUALITA’:

COSI’ IL PAPA ALLE MIGLIAIA DI DEVOTI DI SAN GIOVANNI DA COPERTINO,

RICEVUTI IN AULA PAOLO VI

- A cura di Alessandro De Carolis -

 

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Un Santo che “non passa di moda” e che, a quattro secoli di distanza, continua ad essere - soprattutto per gli studenti dei quali è patrono, oltre che dei piloti d’aviazione - un “esemplare modello di santità” e un “maestro di preghiera”. E’ questa la definizione che Giovanni Paolo II ha dato questa mattina, in Aula Paolo VI, di San Giuseppe da Copertino, del quale si festeggia il quarto centenario della nascita, avvenuta il 17 giugno 1603.

 

Davanti a circa 6 mila presenti, tra frati Minori conventuali e laici - accompagnati dal ministro generale dell’Ordine, p. Joachim Giermek e dal cardinale Sergio Sebastiani e - il Papa ha ricordato la profonda sapienza e il “linguaggio semplice” che caratterizzò l’umile e travagliata vita del “Santo dei voli”. Appellativo, quest’ultimo, col quale San Giuseppe da Copertino è universalmente ricordato per le frequenti estasi che lo portarono, durante la sua esistenza, a levitare mentre sostava in preghiera, o celebrava la Messa, o anche solo mentre si fermava a contemplare un dipinto religioso. Una straordinaria peculiarità, che ha tra l’altro ispirato la Mostra “Visioni ed Estasi” allestita in Vaticano, fino al 18 gennaio 2004, nel Braccio Carlo Magno del colonnato di San Pietro.

 

San Giuseppe da Copertino ha vissuto in intima unione con lo Spirito Santo”, ha affermato il Pontefice, che ha letto l’inizio e la fine del suo intervento. “Era interamente posseduto dallo Spirito, dal quale apprendeva le cose di Dio per tradurle poi in linguaggio semplice e a tutti comprensibile”. Divenne un autentico maestro di fede, pur non possedendo grande cultura e il suo insegnamento, ha proseguito il Papa, “continua a parlare ai giovani”.

 

Giovanni Paolo II ha sollecitato studenti e docenti a seguire l’esempio di San Giuseppe da Copertino, affinché “il sapere umano, sempre aperto alla trascendenza, proceda sicuro verso una conoscenza sempre più piena della verità”. Ed ai confratelli di oggi del Santo, il Pontefice lo ha indicato come “esemplare modello” di perfezione evangelica. “Per quanti hanno abbracciato gli ideali della vita di consacrazione – ha concluso il Papa - egli rappresenta un forte richiamo a vivere protesi sempre verso i valori dello Spirito, totalmente consacrati al Signore e ad un necessario servizio di carità verso i fratelli”.

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L’EUROPA VALORIZZI LE SUE RICCHE RADICI CLASSICHE E CRISTIANE:

 IL RICHIAMO DEL PAPA NEL MESSAGGIO PER IL CONVEGNO INTERNAZIONALE

SU SAN GREGORIO MAGNO, NEL XIV CENTENARIO DELLA MORTE

- Servizio di Alessandro Gisotti -

 

Un “autentico discepolo di Cristo” a cui i cristiani di oggi devono guardare come esempio per “costruire un avvenire sereno e solidale”: così Giovanni Paolo II tratteggia la figura eccezionale di San Gregorio Magno, in un messaggio indirizzato ai partecipanti al Convegno internazionale, promosso dall’Accademia dei Lincei assieme al Pontificio Comitato di Scienze Storiche sul tema “Gregorio Magno nel XIV centenario della morte”, in corso in questi giorni a Roma. Il Pontefice mette l’accento sull’attualità del suo eminente predecessore, soprattutto per i cristiani dell’Europa. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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Non si può “costruire l’avvenire prescindendo dal passato”: Giovanni Paolo II sottolinea il grande insegnamento lasciato a tutti i cristiani da san Gregorio Magno. Personalità, rileva, che intuì come il “patrimonio dell’antichità classica, oltre che di quella cristiana, costituiva una preziosa base per ogni successivo sviluppo scientifico e umano”. Intuizione, prosegue, che “conserva anche oggi tutto il suo valore in vista del futuro dell’umanità e soprattutto dell’Europa”. E qui il Santo Padre sottolinea che proprio in base a tali considerazioni, ha voluto più volte esortare le autorità del Vecchio Continente “a valorizzare appieno le ricche radici classiche e cristiane della civiltà europea, per tramandarne la linfa alle nuove generazioni”.

 

Giovanni Paolo II si è così voluto soffermare sulla figura del grande Papa del VI secolo che, rammenta, s’impegnò “nel porre in luce il primato della persona umana”, non solo nella sua dimensione fisica, ma “anche nel costante riferimento al suo destino eterno”. Un principio, avverte, a cui “il mondo di oggi deve tornare a farsi più attento”. Pur se “profondamente radicato nell’Urbe”, continua il messaggio, promosse “un’intensa attività missionaria nella quale trovava espressione una romanità purificata ed ispirata al Vangelo”. Romanità “cristiana”, la definisce il Papa, “non più protesa all’affermazione di un potere politico, ma desiderosa di diffondere il messaggio salvifico di Cristo a tutti i popoli”. D’altro canto, prosegue, “oltre a coltivare l’ansia missionaria inerente al suo ministero”, Gregorio Magno recava “un decisivo contributo ad un’armoniosa integrazione dei diversi popoli della cristianità occidentale”.

 

Lodando l’iniziativa del convegno, il Papa non manca poi di evidenziare che rievocando personaggi significativi del passato la storiografia rende un “servizio alle future generazioni, perché pone in luce modelli umani portatori di valori universali”, validi per ogni epoca.

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ALTRE UDIENZE E NOMINA

 

         Nel corso della mattinata il Santo Padre ha ricevuto in udienza anche due presuli filippini in visita "ad Limina Apostolorurn" e l’ambasciatore Mbaya Boaz Kidiga, in visita di congedo.

 

         Il Santo Padre ha nominato ausiliare dell’arcidiocesi di Luanda, Angola, il rev. Filomeno do Nascimento Vieira Dias, vice rettore dell'Università cattolica dell’Angola e Rettore del Seminario maggiore dell’arcidiocesi di Luanda, assegnandogli la sede titolare vescovile di Fiumepiscense.

 

 

CONTEMPLARE IL MISTERO DI DIO E MANTENERE LO SGUARDO

SUGLI EVENTI DEL MONDO: L’ESORTAZIONE DEL PAPA AI GIOVANI,

PER L’INIZIO DELL’ANNO ACCADEMICO DELLE UNIVERSITA’ ECCLESIASTICHE ROMANE

 

È stata celebrata ieri nella Basilica di San Pietro, la Messa per l’inaugurazione dell’Anno accademico degli Atenei ecclesiastici romani. Giovanni Paolo II non ha partecipato alla funzione, perché “dopo le fatiche dei giorni scorsi – ha detto il portavoce della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls – si cerca di alleviare gli impegni del Pontefice”. Alla Messa, presieduta dal cardinale polacco Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, erano presenti anche il cardinale vicario Camillo Ruini e circa settecento professori e studenti, in rappresentanza degli oltre ventimila iscritti nelle Università pontificie dell’Urbe. Il servizio è di Dorotea Gambardella.

 

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“Il padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore, perché sappiamo comprendere i segni dei tempi nuovi”.

 

È con questa citazione, tratta dal Vangelo di Luca, che il cardinale Zenon Grocholewski ha iniziato l’omelia preparata dal Papa. In una Basilica Vaticana gremita di professori e studenti, il Pontefice ha sottolineato come la luce e la sapienza del cuore costituiscano “la strada maestra” mediante la quale è possibile giungere “alla scoperta della verità”. Non solo, esse sono “un bene prezioso da invocare per tutti i figli della Chiesa, perché sappiano affrontare con coraggio le sfide del nostro tempo”. Quindi il Santo Padre, per voce del porporato, ha esortato i giovani:

 

“Accompagnate lo sforzo dello studio con la preghiera, la meditazione e la costante ricerca della volontà del Signore”.

 

Poi ha rivolto “un affettuoso pensiero” a tutti i ragazzi e un incoraggiamento speciale a quanti “iniziano quest’anno il loro percorso universitario”, invitandoli ad essere consapevoli “del dono di compiere la formazione culturale, umana e spirituale” in una città come Roma, “che ha il privilegio di custodire le tombe degli apostoli Pietro e Paolo”.

 

“Come Paolo, la Chiesa non cessa di annunciare questa grande buona notizia, che è per tutti: Cristo morto e risorto ha vinto il male e ci ha liberati dal peccato”.

 

Una notizia - come Giovanni Paolo II ha evidenziato nella sua omelia - che i ragazzi mediante la formazione teologica saranno in grado di annunciare “in modo adatto al linguaggio e alla mentalità del nostro tempo”.

 

E rivolgendosi a loro ha concluso: “Se, da una parte, il vostro cuore non deve mai distaccarsi dalla contemplazione del mistero di Dio, dall’altra, occorre che manteniate lo sguardo rivolto sugli eventi del mondo e della storia”. Secondo il Concilio Vaticano II, infatti, è dovere permanente della Chiesa “scrutare i segni dei tempi e interpretarli alla luce del Vangelo”, per poter rispondere in modo adatto a ciascuna generazione, ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura”.

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INCONTRO MONDIALE A FATIMA

SUL RUOLO DEI SANTUARI NEL DIALOGO INTERRELIGIOSO,

PRESIEDUTO DALL’ARCIVESCOVO MICHAEL FITZGERALD

- Servizio di Giovanni Peduto -

 

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I responsabili del Santuario di Fatima hanno cominciato da alcuni anni ad organizzare questi Congressi. Il tema di questo incontro è stato: “Il presente dell’uomo. Il futuro di Dio. Il ruolo del Santuario in rapporto al sacro”. Un titolo complesso, ma con esso si è voluto considerare la funzione e il ruolo del Santuario nel mondo attuale. I relatori erano internazionali e c’erano partecipanti dai più svariati Santuari cattolici e di luoghi di culto di altre confessioni religiose.

 

D. – Quali contenuti sono emersi da questo raduno a Fatima? Ci risponde lo stesso presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, l’arcivescovo Michael Fitzgerald, che lo ha presieduto:

 

R. – Riflettendo sul contesto attuale dell’Europa, in modo particolare, si è visto che la società è segnata dall’ateismo. Molti Paesi hanno sperimentato questo ateismo ideologico. Ma c’è anche una forma di ateismo pratico, di un vivere senza Dio, o quasi senza Dio. Ogni tanto però spunta qualcosa, una necessità che fa venire alla superficie un desiderio religioso. E’ presente anche il secolarismo e un contesto ecumenico con una forte dimensione interreligiosa. E’ su questo che si è voluto riflettere.

 

D. – Pertanto il Santuario può essere un punto di aggregazione delle varie confessioni cristiane e delle varie religioni?

 

R. – Mi sembra che questo sia stato il messaggio del Congresso e cioè di tenere conto delle persone che sono attirate da un Centro di pellegrinaggio e che forse non vanno spesso in Chiesa. Il cardinale patriarca di Lisbona ha tenuto una conferenza molto interessante sul tema “Il presente dell’uomo e il futuro di Dio”, dicendo che se possiamo parlare di un futuro di Dio, è un futuro per l’uomo. Dio è il vero futuro dell’uomo. In Dio è il destino dell’uomo; la sua felicità è in Dio. L’uomo non troverà altrove la sua vera felicità. Dio attira gli uomini. Loro forse non lo sanno, ma sono coscienti di qualcosa. Questo mi sembra sia il ruolo del Santuario: quello di attuare questo modo che Dio ha di attirare le persone a Lui. Per noi cristiani è in Gesù Cristo che Dio Padre fa questo. Noi andiamo al Padre attraverso Gesù e sappiamo che anche Maria ci conduce a Gesù. E’ questo il ruolo del Santuario: di facilitare questo movimento delle persone verso il Signore.

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TELEGRAMMA DI AUGURI DEL PRESIDENTE ITALIANO CIAMPI

PER GLI 80 ANNI DEL CARDINALE ACHILLE SILVESTRINI

- A cura di Alessandro De Carolis -

 

“Ammirazione sincera e altissima considerazione” per la costanza mostrata “nella costruzione del dialogo fra le Chiese e fra le culture”. Con queste parole di stima, il presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha inviato oggi un telegramma al cardinale Achille Silvestrini, nel giorno del suo 80.mo compleanno. “La sua autorevole testimonianza di vita cristiana” e “la sua appassionata generosità verso i meno fortunati – scrive ancora Ciampi - hanno offerto e continuano ad offrire un contributo prezioso nell’impegno, comune alle persone di buona volontà, per la solidarietà, lo sviluppo e la pace”.

 

Il porporato, originario di Brisighella, nella diocesi di Faenza, è sacerdote dal ’46 e arcivescovo dal 1979. Ha lavorato a lungo in Segreteria di Stato quindi, dopo la nomina a presule, ha assunto la carica di segretario del Consiglio per gli Affari pubblici della Chiesa. Giovanni Paolo II lo ha creato cardinale nel Concistoro del 28 giugno 1988, successivamente è stato nominato prefetto della Congregazione delle Chiese orientali. Il cardinale Silvestrini è il primo porporato a raggiungere gli 80 anni dalla celebrazione del Concistoro dello scorso 21 ottobre. Il Collegio cardinalizio, che conta 194 membri, risulta ora composto da 134 elettori e 60 non elettori, più il cardinale “in pectore”.


Ecco come il porporato neo-ottantenne ha simpaticamente commentato qualche giorno fa, al microfono di Fabio Colagrande, il traguardo oggi raggiunto:

 

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A questo punto, direi che sarebbe meglio neanche parlarne! Ogni giorno è un dono di Dio. Il compleanno è, diciamo, una forma un po’ convenzionale. Io penso ai giorni del “non compleanno”, come dice Alice nel Paese delle Meraviglie. I giorni del non compleanno sono tutti i giorni che il Signore ci dà e fin quando me ne dà, ne sono riconoscente e cerco di rispondere, in qualche modo, col massimo di fedeltà possibile a quello che Egli mi affida”.

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

Apre la prima pagina - nel contesto del fondamentale tema "L'Europa o è cristiana o non è Europa" - un passo del Messaggio del Papa per il XIV centenario della morte di san Gregorio Magno. Giovanni Paolo II esorta a valorizzare appieno le ricche "radici" classiche e cristiane della civiltà.

 

Nelle vaticane, nell'omelia in occasione della Santa Messa per l'inizio dell'Anno Accademico delle Università Ecclesiastiche Romane, il Papa ha indicato nella luce e nella sapienza del cuore "la strada maestra" per la quale è possibile giungere alla scoperta della verità.

Il discorso del Papa al pellegrinaggio per il IV centenario della nascita di san Giuseppe da Copertino, "un santo che parla ai giovani".

Il Messaggio del Santo Padre al presidente del Pontificio comitato di scienze storiche.

Una monografica - a cura di Marco Impagliazzo - dal titolo "Lo spirito di Assisi e la sfida del convivere in un mondo globalizzato".

La pagina propone ampi stralci del Messaggio che il Papa inviò al cardinale Etchegaray in occasione del XVII Incontro internazionale di Preghiera per la Pace promosso dalla Comunità di Sant'Egidio ad Aachen (5 settembre 2003)

 

Nelle estere, l'intervento della Santa Sede al II Comitato dell'Assemblea Generale dell'Onu: "L'educazione è una componente essenziale dello sviluppo".

Iraq: dai Paesi donatori - riunitisi a Madrid - 33 miliardi di dollari per sostenere la ricostruzione.

 

Nella pagina culturale, per la rubrica "Oggi", una riflessione di Marco Bellizi dal titolo "Un atto riparatorio nei confronti di un mondo saccheggiato dall'egoismo". La città di Roma, con un gesto di civiltà conforme alla sua vocazione cristiana, si fa carico della sepoltura dei tredici somali morti nel tentativo di raggiungere le sponde. 

 

Nelle pagine italiane, in primo piano il terrorismo.

La drammatica notizia dal titolo "Era viva la neonata gettata dalla madre nei rifiuti", a Limatola (Benevento).

Oltre l'aspetto giuridico-penale della vicenda - sottolinea il giornale - rimane il tragico, insondabile crimine di una madre che ha gettato via, come cosa di cui disfarsi, una persona, "sua" figlia, appena data alla luce. 

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

25 ottobre 2003

 

 

PACE, TUTELA DEI DIRITTI E INFORMAZIONE: I TEMI DEL CONVEGNO

“C’E’ UN SOLO CIELO PER TUTTO IL MONDO”, PROMOSSO DALL’AIFO.

A CONCLUSIONE DELL’INCONTRO, DOMANI A ROCCA DI PAPA,

L’ASSEGNAZIONE DEI PREMI SUL CAMPO RAOUL FOLLEREAU 2003

 

“C’è un solo cielo per tutto il mondo. Amare e partecipare per volare alto”. E’ il titolo che accompagna l’interessante Convegno organizzato dall’Associazione italiana amici di Raoul Follereau. L’incontro, che si concluderà domani a Rocca di Papa, in provincia di Roma, propone una scelta di parte in cui la pace sia frutto della giustizia e del rispetto della dignità delle persone e dei popoli; la salute sia un diritto; e l’informazione sia libera dalla manipolazione della realtà a fini strumentali. A conclusione del Convegno, l’Aifo assegnerà i premi sul campo Raoul Follereau 2003. Vincitori di questa edizione: per la sezione Pace, il cardinale Roger Etchegaray, presidente emerito del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace; per la Tutela dei diritti, il People’s Health Movement; e per l’Informazione, l’agenzia di stampa Misna. Barbara Castelli ha intervistato Sunil Deepak, presidente dell’Ilep, la Federazione Internazionale delle Associazioni anti-lebbra.

 

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D. – I dati contenuti nel Rapporto sullo sviluppo umano 2002 dell’Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo sono un po’ sconfortanti e sottolineano come l’obiettivo di ridurre drasticamente la povertà nel mondo entro il 2015 sta in qualche modo naufragando. Quali sono gli ostacoli che impediscono il raggiungimento di questo obiettivo?

 

R. – Gli ostacoli partono proprio dalla periferia dei villaggi, delle comunità, dove democrazia, pace ed uguaglianza rimangono molto lontani. I problemi locali poi sono ulteriormente influenzati da tutto il sistema macroeconomico internazionale, dove l’interesse economico diventa il punto centrale di tutto. I diritti umani non sono l’obiettivo prioritario del mondo attuale, questo è il grave ostacolo che blocca il superamento della povertà per la maggior parte dei popoli.

 

D. – Attraverso la chiave interpretativa dell’amore, il Convegno propone tre poli di attenzione che hanno costituito anche gli elementi centrali dell’impegno di Raoul Follereau. Può illustrarli?

 

R. – I tre temi che sono stati scelti per il centenario dalla nascita di Raoul Follereau sono: pace, informazione e diritti. Si parlerà dei diritti dei gruppi indigeni, dei popoli che vivono quasi sempre ai margini della società, esclusi dallo sviluppo, esclusi da qualunque opportunità. Il Convegno si occuperà anche del diritto alla salute, di quanto la povertà è strettamente collegata a questo tema: i poveri sono sempre quelli che hanno meno accesso ai servizi sanitari. Una parte importante della nostra attenzione, infine, verrà focalizzata sull’informazione, perché i media svolgono un ruolo fondamentale: informando dovrebbero in qualche modo rappresentare la coscienza mondiale.

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    MULTILINGUISMO E RADIO INTERNAZIONALE”:

TEMA DEL CONGRESSO APERTO IERI A MALTA,

ORGANIZZATO DALL’EUROPEAN DX COUNCIL

- Servizio di Marco Cardinali -

 

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Nuove strategie di comunicazione nell’era digitale. Questo  il tema che ha aperto a Malta il Convegno organizzato dall’Europea DX Council dal titolo “Multilinguismo e Radio Internazionale”, che si concluderà domani in serata. Circa 50 i membri provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti d’America, rappresentanti di Radio che trasmettono a lunga distanza. Scopo dell’incontro, ospitato da Voice of the Mediterranean, Radio Internazionale di Malta, è discutere insieme sui problemi e le possibilità di comunicare a lunga distanza con i mezzi multimediali oggi a disposizione. Un confronto, dunque, tra Radio che operano con la stessa modalità multilinguistica in ambito internazionale.

 

Una delle domande su cui ci si è confrontati è perché si sceglie di usare lingue diverse dalla propria in una nazione che non le appartiene. La Radio Vaticana, da parte sua, ha sottolineato la sua vocazione specifica con le sue 40 lingue diverse, che la pone a servizio della evangelizzazione e collaborazione alla missione universale del Papa. Un servizio che ha anche come scopo la dignità e la totalità di ciascun essere umano, che deve essere esaltata nelle sue vicende umane, politiche e religiose.

 

Nella sessione di oggi si cercato di vedere come poi lo strumento radiofonico possa e debba diventare uno strumento di aiuto per il dialogo e il confronto tra culture, popoli e religioni. Dall’isola di Malta, dunque, nel cuore del Mediterraneo, si è riflettuto anche su come lo strumento radiofonico possa diventare un mezzo di diffusione della pace nel mondo, una pace che è sempre più messa a repentaglio talvolta dagli stessi media.

 

Per la Radio Vaticana, Marco Cardinali.

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OGGI POMERIGGIO CONCERTO NELL’AULA PAOLO VI IN VATICANO

IN ONORE DELLA BEATA TERESA DI CALCUTTA

 

Oggi pomeriggio alle 16.00 nell’Aula Paolo VI, l’unico concerto organizzato in Vaticano per festeggiare la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. L’orchestra e il coro del Teatro dell'Opera di Roma, diretti da Gianluigi Gelmetti, eseguiranno in prima assoluta l'oratorio 'Vita nova' appositamente composto dal colonnello dei carabinieri Antonio Pappalardo, assieme a musiche etniche dall’India e ai canti irlandesi di Kay Mc Carthy. Tra le voci soliste Antonella Ruggiero e Daniela Barcellona, mentre l’attore Giancarlo Giannini introdurrà l’ascolto. Il servizio di A.V.:

 

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Nel ’96 scrisse la Missa Militum per i soldati in missione di pace; poi dedicò la sua Missa Humilis agli ultimi della società, gli emarginati; ora con l’Oratorio sulla vita della Beata Teresa, il Maestro Pappalardo compie un trittico artistico simbolico:

 

“Madre Teresa è soprattutto da ricordare per il grande messaggio che ha dato di una vita nuova, da vivere tutti quanti insieme. Ecco perché l’opera si chiama “Vita Nova”.

 

Uomo dell’Arma e compositore, Antonio Pappalardo concilia la fede con i suoi compiti militari:

 

“Quando il servitore dello Stato, nel servir lo Stato serve anche Dio, serve con animo semplice, con animo aperto, addirittura con una disponibilità totale fino a sacrificare la propria vita - come è successo con Salvo D’Acquisto - a quel punto il passo è breve”.

 

Il direttore Gelmetti illustra le proprietà musicali dell’opera “Vita Nova”:

 

“L’aver saputo coniugare una semplicità di linguaggio con una realizzazione colta, con una strumentazione eccellente ed una armonizzazione di prim’ordine. In musica riproporre lo stesso cammino e cioè la semplicità di Teresa di Calcutta è proprio seguire un suo esempio, perché questa donna è riuscita a dire e a fare le cose più importanti proprio attraverso la semplicità”.

 

Attraverso la Caritas e le Comunità Incontro e di Sant’Egidio l’evento aprirà le sue porte ai poveri. Grande partecipazione anche dalle parrocchie dell’hinterland presenti assieme ai 121 sindaci della Provincia di Roma. Il presidente Enrico Gasbarra riporta un ricordo personale della piccola missionaria, lezione di vita e di politica:

 

“Quando ero presidente del Consiglio comunale, il sindaco Rutelli decise di dare a Madre Teresa la cittadinanza onoraria e lei disse: “No, questo non serve. Bisogna trovare un qualcosa che serve ai miei poveri”. E riuscì in pochi secondi a strappare il trasporto gratuito per le sue consorelle che andavano a fare servizio ai poveri. Gli uomini e le donne devono avere questo senso di praticità e il coraggio di lavorare per gli altri. La diplomazia e le ragion di Stato devono cadere di fronte alla sofferenza, alla disponibilità e all’amore verso il prossimo. E’ questo messaggio che è riuscita a trasmettere con molta forza a chi credeva e a chi non credeva”.

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CHIESA E SOCIETA’

25 ottobre 2003

 

 

UN TEMPO DI DIGIUNO E PURIFICAZIONE: INIZIA DOMANI

 IN ALCUNI PAESI ISLAMICI IL RAMADAN, MESE SACRO

PER TUTTI I MUSULMANI DEL MONDO

 

RIAD.= Un mese santo dedicato al digiuno, alla purificazione fisica e spirituale: da domani in alcuni Paesi arabi e islamici - in altri lunedì, a seconda dell’avvistamento della Luna nuova – inizierà il Ramadan, tempo sacro per 1,2 miliardi di musulmani nel mondo. Attraverso il digiuno, i fedeli intendono condividere le sofferenze dei poveri e predisporsi alla purificazione spirituale. Sono esentati viaggiatori, malati, donne in stato di gravidanza, bambini e professionisti con speciali responsabilità, come medici, militari e giudici. In questo mese sacro, le famiglie si riuniscono intorno a grandi tavolate per il primo pasto dopo il tramonto, un banchetto chiamato anche “iftar”, ovvero colazione. Uno degli elementi religiosi sui quali sciiti e sunniti differiscono è proprio la data d’inizio del Ramadan, dichiarata a seconda del primo avvistamento della Luna nuova. In Kuwait, l’annuncio della data d’inizio spetta ad una commissione speciale, mentre la massima autorità sciita libanese, Mohammad Hussein Fadlallah, ha già annunciato che il Ramadan per gli sciiti del Libano inizierà lunedì. Intanto, ad Amman, nel “suq” - il mercato del centro storico - cominciano a comparire le bancarelle con i datteri. Frutti con i quali - secondo la tradizione - lo stesso Profeta Maometto era solito interrompere ogni giorno il digiuno accompagnandoli con un bicchiere di latte di cammella. Il Ramadan è uno dei pilastri dell’Islam, assieme alla professione di fede, l’elemosina, il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita e la preghiera. Si conclude con l’apparizione della Luna che indica l’inizio del mese di Shawwal e con la festa del 'Fitr'. (A.G.)

 

 

LA FONDAZIONE ‘PRINCIPE DELLE ASTURIE’ HA PREMIATO IL PRESIDENTE DEL BRASILE LULA DA SILVA PER IL SUO IMPEGNO A DIFESA DEI LAVORATORI E NELLA LOTTA

CONTRO LA POVERTA’. TRA GLI ALTRI VINCITORI FIGURA ANCHE PADRE MERINO,

 FONDATORE DELL’ISTITUTO SAN BARTOLOME’ A LIMA, IN PERU’

 

OVIEDO (SPAGNA). = Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula Da Silva è stato insignito del premio ‘Cooperazione internazionale 2003’ della fondazione ‘Principe delle Asturie’ per “la sua esperienza politica e personale a difesa dei lavoratori e nella lotta contro la povertà, la disuguaglianza e la corruzione, che tanto hanno fatto soffrire i diseredati del suo Paese e del mondo in generale”. Nel teatro ‘Campoamor’ di Oviedo, in Spagna, il capo di Stato brasiliano è stato indicato come un “altissimo esempio per tutti” dal principe Felipe di Borbone che ha indicato la figura di Lula come “una grande speranza” per il suo lavoro a difesa “di modelli di sviluppo orientati preferibilmente a beneficio di chi ha più bisogno”. Tra gli altri premiati spicca la figura di Gustavo Gutiérrez Merino, insignito del premio per ‘Comunicazione e umanità 2003’, fondatore e direttore dell’Istituto Bartolomé de las Casas, a Lima. Altri vincitori il filosofo tedesco Jürgen Habermas, per le scienze sociali, la scrittrice britannica Joanne Kathleen Rowling, autrice della serie di libri sul Harry Potter per la concordia e il direttore del ‘Tour de France’ Jean Marie Leblanc per lo sport. Il premio consiste in una scultura di Joan Miró, realizzata in esclusiva per le personalità insignite del riconoscimento. (M.R.)

 

 

IL POPOLO INDÙ CELEBRA DA OGGI IL ‘DIWALI’, LA POPOLARE FESTIVITÀ

 CHE VEDE LE FAMIGLIE RIUNIRSI IN UN CLIMA DI COMUNIONE, ILLUMINATE

DA CARATTERISTICHE LAMPADE, SIMBOLO DELLA LUCE CHE VINCE LE TENEBRE

 

NEW DELHI. = Tempo di gioia e raccoglimento per i fedeli indù: da oggi si celebra la festa del Diwali. Basata su un’antica mitologia, la più popolare festività indù viene vissuta come momento in cui le famiglie si riuniscono e celebrano i riti prescritti dall’antico dharma. Il Diwali simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre, del bene sul male, realtà rappresentata da una fila di lampade accese. La celebrazione vera e propria dura tre giorni e segna l’inizio del nuovo anno, esortando alla riconciliazione familiare - specialmente tra fratelli e sorelle - e all’adorazione di Dio. In un messaggio inviato, in questi giorni, alla popolazione indù, il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, l’arcivescovo Michael Fitzgerald, invita  a camminare insieme e a condividere le comuni preoccupazioni, facendo lo sforzo di ascoltarsi attentamente gli uni e gli altri. Le feste religiose, prosegue il presule, ci invitano “non solo a rinnovare e a rafforzare la nostra fede in Dio”, ma anche “a riscoprire, a riaffermare con rispetto e a difendere con coraggio la nostra dignità” e quella di ogni essere umano. Purtroppo, ieri – riferisce l’agenzia Associated Press – nel popoloso Stato indiano dell’Uttar Pradesh, nove bambini e un uomo sono morti sotterrati da un argine di terracotta crollato mentre stavano scavando per procurarsi il materiale necessario per le lampade da usare durante il Diwali. (M.R.)

 

 

CENTO MILA GIOVANI CILENI PRENDERANNO PARTE OGGI AL TRADIZIONALE

 PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DI SANTA TERESA DE LOS ANDES,

CHE QUEST’ANNO SARA’ DEDICATO AL VENTICINQUESIMO DI PONTIFICATO DEL PAPA

 

SANTIAGO DEL CILE. = Circa 100.000 giovani cileni partecipano oggi, sabato 25 ottobre, al ventitreesimo pellegrinaggio al Santuario di Santa Teresa de los Andes, per unirsi alle celebrazioni che continuano in tutto il mondo per l’anniversario di pontificato di Giovanni Paolo II. L’iniziativa, organizzata ogni anno dall’arcidiocesi di Santiago, ebbe inizio nel 1990 e ogni anno ha visto crescere il numero dei partecipanti fino ad arrivare al numero attuale di centomila giovani. “Dieci anni fa il Papa Giovanni Paolo II propose Santa Teresa de los andes come modello di santità a tutto il mondo, – ha detto padre Galo Fernández, vicario della vicaria della “Giovane Speranza” per spiegare lo scopo del pellegrinaggio - lui stesso sta compiendo 25 anni nel suo servizio a capo della Chiesa. Offriamo questo pellegrinaggio per pregare per la salute e per il ministero di questo amico dei giovani e di Teresita. Pellegrinare è il segno che siamo in cammino verso una meta, che è la vita eterna. Camminiamo insieme, condividendo il nostro essere impregnati dagli insegnamenti di Gesù”. Lungo il percorso, di circa 27 chilometri, i giovani troveranno dodici “stazioni”, dove tramite canti, segni e slogan saranno spronati ad “essere pellegrini, discepoli e apostoli della speranza”. Al termine della giornata parteciperanno alla solenne celebrazione eucaristica che sarà presieduta dal cardinale Javier Errazuriz, arcivescovo di Santiago del Cile e presidente della Conferenza episcopale latinoamericana. (M.R.)

 

 

ALCUNI ADOLESCENTI PALESTINESI SONO DETENUTI NELLE CARCERI ISRAELIANE

 COME PRIGIONIERI POLITICI: L’ASSOCIAZIONE “A DIFESA DEL BAMBINO – SEZIONE

 PALESTINA” CON IL PROGETTO “ADOTTA UN BAMBINO PRIGIONIERO”

DIVULGA I SOGNI E LE SPERANZE DI QUESTI RAGAZZI

 

NABLUS. = “Adotta un bambino prigioniero” è la denominazione del progetto lanciato dall’associazione “A difesa del bambino – sezione Palestina”, con lo scopo di far conoscere, attraverso le vicende di alcuni adolescenti le situazioni di giovani palestinesi, prigionieri politici, detenuti nelle Carceri israeliane. “Ci sono persone che desiderano e sognano di diventare ricche, altre famose. Noi sogniamo di vivere in pace in uno Stato libero.”: inizia così la lettera di due studentesse palestinesi di Nablus che fanno parte del progetto. Lo Stato che sognano le due giovani è una terra dove non c’è la sofferenza, quella stessa che si vive quando non si può andare dai parenti che vivono in altri centri a causa del coprifuoco. Continua la lettera: “Sogniamo la pace per il nostro popolo. Se vivessimo in una nazione indipendente molti di questi sogni potrebbero diventare realtà: se fossimo libere – concludono le due studentesse – potremmo aiutare gli altri popoli a diventarlo. Sogniamo che tutti i popoli del mondo vivano in pace”. (M.R.)

 

 

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DOMENICA TERMINA L'ORA LEGALE

E SI TORNA ALL'ORA SOLARE

 

 

Domani notte, esattamente alle ore 3.00 di domenica,

si torna all'ora solare dopo sette mesi di ora legale,

ossia dal 30 marzo. Le lancette degli orologi

dovranno essere spostate indietro di 60 minuti.

 

 

 

 

24 ORE NEL MONDO

25 ottobre 2003

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 
 

In primo piano ancora l’Iraq, dove non si arresta il dramma della violenza: nel Sud del Paese, ad Amarah, è stato ucciso il nuovo capo della polizia e a Baghdad tre militari americani sono stati feriti dall’esplosione di una bomba. Un convoglio di atleti curdi è stato inoltre attaccato a Kirkuk causando il ferimento di 11 sportivi. A Madrid, intanto, si traccia un bilancio della Conferenza dei Paesi donatori, conclusasi ieri, per la ricostruzione dell’Iraq. Su questa importante tappa dell’agenda politica internazionale per il futuro del Paese arabo, ci riferisce Paolo Mastrolilli:

 

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Circa 13 miliardi di dollari sono stati offerti per la ricostruzione del Paese, oltre ai 20 già promessi dagli Stati Uniti. Questi fondi sono inferiori ai 55 miliardi che, secondo la Banca Mondiale, serviranno per completare il lavoro, ma per il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, rappresentano un buon inizio e vanno oltre le previsioni della vigilia degli americani. Anche l’Italia ha offerto 200 milioni di euro aggiuntivi e le istituzioni finanziarie, come il Fondo monetario internazionale, hanno dato contributi. Germania, Francia, e Russia, invece, hanno negato altri soldi. Ora si tratta di valutare l’impatto pratico delle offerte perché molte sono sottoforma di prestiti e quindi aumentano il già alto debito dell’Iraq. Sul terreno, intanto, ieri sono stati uccisi tre soldati americani: due da un colpo di mortaio che ha raggiunto la loro base a Nord di Baghdad, e il terzo durante una sparatoria nella città settentrionale di Mossul. La speranza di Washington è che l’avvio della ricostruzione e del processo politico per restituire il potere ad un governo locale contribuisca a frenare le violenze.

 

Da New York, per la Radio Vaticana, Paolo Mastrolilli.

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I pacifisti israeliani tornano in piazza a Gerusalemme, dove stasera marceranno in corteo fino alla residenza del premier Sharon. La manifestazione è a sostegno dell’accordo di Ginevra, il simbolico patto di pace messo a punto il 12 ottobre da esponenti della sinistra  israeliana e palestinesi. Ma dal fronte politico, purtroppo, non sembrano giungere notizie positive: lo stesso Sharon ha annunciato, ieri sera, la costruzione di una barriera di sicurezza anche nell’Ovest della Cisgiordania, per isolare la valle del Giordano.

 

In Colombia un’impennata degli scontri fra esercito e guerriglia sta caratterizzando l’avvicinarsi del voto. È di questa notte la notizia di un raid dell’aviazione nel sudovest, dove si teme un violento attacco delle Farc. Il Paese – chiamato anche domani alle urne per le amministrative – si esprimerà oggi su una serie di quesiti referendari, tra cui quello contro la corruzione. Il servizio di Maurizio Salvi:

 

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Fra i referendum più importanti quelli per la riduzione del numero dei parlamentari, lo snellimento dell’apparato burocratico dello Stato, il congelamento per due anni degli stipendi dei dipendenti pubblici e dei finanziamenti alle imprese statali. Almeno due partiti, però, il liberale e il comunista hanno insistito con l’astensione; allo stesso modo la guerriglia delle Farc e delle LN. Domani, poi, gli elettori torneranno nei seggi per eleggere tutti gli amministratori locali in un voto che pure potrebbe riservare sorprese non piacevoli ad Uribe, come ad esempio a Bogotà dove è favorito il candidato del centro-sinistra Lucio Garzon. Di fronte a questo complesso scenario il cardinale Pedro Rubiano, arcivescovo di Bogotà, ha rivolto un appello ai fedeli affinché assumano un impegno deciso e responsabile di fronte al fine settimana elettorale.

 

Maurizio Salvi per la Radio Vaticana.

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Il Brasile corre in aiuto della Bolivia, in preda ad una grave crisi economica e reduce da una violenta protesta sociale che ha costretto alle dimissioni il presidente Sánchez de Lozada. Il capo di Stato brasiliano, Lula da Silva, ha infatti annunciato che condonerà al Paese confinante il 95 per cento del debito bilaterale. Il Brasile investirà inoltre in Bolivia 780 milioni di dollari, la maggior parte dei quali sarà utilizzata per migliorare le vie di comunicazione.

 

Sembra per il momento rientrata la grave crisi tra Russia e Ucraina per il possesso dell’isolotto strategico di Tuzla, situato tra il Mar Nero e il Mar d’Azov. Ieri i rappresentanti dei due Paesi dell’ex impero sovietico sono giunti ad un’intesa. Ce ne parla Giuseppe D’Amato:

 

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Un passo indietro e subito negoziati: questo hanno deciso i premier di Russia ed Ucraina, Kassianov e Yanukoviv, dopo quattro giornate infuocate in cui si è seriamente rischiato lo scontro  armato tanto che il presidente Kuchman ha interrotto un viaggio ufficiale all’estero. Mosca si è impegnata a fermare la costruzione di una diga sul Mar d’Azov, proprio dove incontra il Mar Nero, e Kiev di ritirare le sue truppe di confine dalla contesa isola Tusla. La Russia chiede che la frontiera venga stabilita considerando il fondale marino, mentre l’Ucraina la superficie del mare. La questione, non di poco conto, ha infuocato le rispettive opinioni pubbliche e i politici dei due Paesi. Kiev è arrivata persino a minacciare di uscire dal mercato comune della CSI, appena nato. Gli opposti nazionalismi hanno ripreso forza con manifestazioni di piazza. La Crimea, terra da sempre russa, diventò Ucraina nel 1954 per decisione di Kruscov. La parola adesso passa alle diplomazie.

 

Per la Radio vaticana, Giuseppe D’Amato.

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Sono tutti vivi i 46 minatori russi bloccati da giovedì nel sud del Paese, in una miniera allagata nella regione di Rostov. I soccorritori hanno comunicato di aver stabilito i contatti con un gruppo di 33 minatori, a loro volta in grado di comunicare con gli altri 13 compagni.

 

Andiamo in Italia dove prosegue la lotta al terrorismo eversivo. Dopo il blitz di ieri notte che ha portato in carcere sei militanti delle Brigate Rosse, si deve registrare un altro arresto: quello della 33.enne Federica Saraceni, figlia di un ex magistrato e parlamentare. La donna è accusata di aver partecipato materialmente all’omicidio del professor Massimo D’Antona, avvenuto a Roma nel 1999. Si è intanto dichiarato “prigioniero politico e militante delle brigate rosse” uno dei sette arrestati, Roberto Morandi, interrogato oggi nel carcere di Sollicciano.

 

Restiamo in Italia. Si svuota oggi pomeriggio il centro di accoglienza di Lampedusa: i 93 immigrati ospiti verranno trasferiti con un ponte aereo in un centro di permanenza temporanea della Puglia. Alcuni di loro erano partiti dalla Libia, altri dalla Tunisia. E proprio dalle coste della Tunisia, sentiamo il reportage di Barbara Schiavulli:

 

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Per molti clandestini che partono alla volta dell’Italia, l’ultimo ricordo è quello del cimitero di Madia e da qui, da una spiaggia al centro della Tunisia, partono i barconi pieni di uomini alla ricerca della fortuna dall’altra parte del mare. Aspettano che sia buio, che non ci sia la luna, che il mare sia calmo e soprattutto che la Polizia abbia compiuto il suo giro di pattuglia; poi i poveri del mare salgono sulle loro carrette, ubriachi di vino rosso tunisino per diluire quella paura della morte, che sanno di dover affrontare. Abel, 30 anni, ci ha già provato due volte ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di lavorare in Italia. Racconta che un passaggio costa da 500 agli 800 euro e una volta raggiunto il numero giusto ci si prepara a partire. Un viaggio che dura tutta la notte e se va bene si raggiunge Lampedusa, altrimenti li aspetta la Guardia Costiera e la prigione. Abel ci ha trascorso un mese e mezzo, l’anno scorso, ma è pronto a riprovarci di nuovo: qualsiasi cosa è meglio che restare qua; qualsiasi pericolo, perfino quello della morte è accettabile pur di andare alla ricerca di un lavoro e di una vita migliore.

 

Da Madia, Barbara Schiavulli, per la Radio Vaticana.

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