RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVII  n. 296 - Testo della Trasmissione di giovedì 23 ottobre 2003

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

I nuovi cardinali con i loro familiari e amici stamane con il Papa nell’Aula Paolo VI, quindi l’udienza ai vescovi dell’Inghilterra e del Galles

 

Messaggio del Santo Padre per le celebrazioni del XXV di Pontificato, a Gerusalemme

 

Domani pomeriggio Santa Messa nella Basilica vaticana, per l’inizio dell’anno accademico delle Pontificie Università ecclesiastiche: con noi il cardinale Zenon Grocholewski

 

Le religioni agenti di pace e di dialogo: così mons. Francisco Javier Lozano alla Conferenza dei ministri europei per la cultura, riuniti in Croazia.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Rinviata a data successiva la nuova fase del processo contro la Radio Vaticana per presunto inquinamento elettromagnetico: ce ne parla padre Federico Lombardi

 

Presentati questa mattina a Roma, nella sede del Centro Astalli, due volumi sui temi del diritto d’asilo e dell’immigrazione

 

Esce domani nelle sale di tutta Italia “Cantando dietro i paraventi”, l’ultimo lungometraggio di Ermanno Olmi, ai nostri microfoni

 

CHIESA E SOCIETA’:

Il “Premio Europa per il miglior documentario radiofonico” è stato vinto dal norvegese Hege Dahl

 

L’università cattolica “Sant’Antonio” di Murcia, in Spagna, ha organizzato un Congresso di teologia morale nel decimo anniversario della enciclica “Veritatis Splendor”

 

L’Africa sub sahariana rischia di essere invasa dalle locuste

 

E’ in programma in dicembre l’annuale colletta dei fedeli statunitensi per sostenere economicamente i religiosi in pensione

 

Un nuovo focolaio di poliomelite si sta diffondendo dalla Nigeria verso i Paesi confinanti, minacciando 15 milioni di bambini

 

Un sacerdote italiano denuncia il rischio “di una banalizzazione collettiva del tema della morte e del dolore umano” in vista della festa di Halloween

 

24 ORE NEL MONDO:

Aperta oggi a Madrid la Conferenza del Paesi donatori per l’Iraq

 

Al segretario generale dell’Onu, Annan, il premi Shakarov 2003

 

Il ringraziamento di Bush all’Australia, Paese impegnato per il mantenimento della pace nella regione Asia–Pacifico

 

Italia: bocciata alla Camera la Legge sulla riduzione dei tempi per l’ottenimento del divorzio.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

23 ottobre 2003

 

RICEVUTI DAL PAPA PER UN SALUTO, NELL’AULA PAOLO VI,

I NUOVI CARDINALI CON I LORO FAMILIARI E AMICI.

SUCCESSIVAMENTE, L’UDIENZA AI VESCOVI DELL’INGHILTERRA E DEL GALLES

A CONCLUSIONE DELLA LORO VISITA AD LIMINA APOSTOLORUM

- A cura di Alessandro De Carolis -

 

Confermati nella “fede, nella speranza e nell’amore” dalla sosta sulla tomba dell’apostolo Pietro. Accompagnati dal “fraterno saluto” del Papa e dalla sua benedizione per la loro missione a servizio della Chiesa. Con queste parole, Giovanni Paolo II si è congedato affettuosamente questa mattina dai 30 nuovi cardinali creati nel Concistoro di martedì scorso, a conclusione di una serie di giornate straordinarie, incentrate sui festeggiamenti per il 25.mo di Pontificato e la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. Accompagnati dai loro familiari, amici e fedeli delle diocesi di appartenenza, i neo porporati sono stati ricevuti dal Pontefice nell’Aula Paolo VI per un breve saluto in sei lingue, letto da alcuni sacerdoti. Il Papa ha concluso con la benedizione apostolica, affidando il ministero dei cardinali “alla celeste protezione” della Vergine.

 

Poco dopo, nello studio dell’Aula Paolo VI, Giovanni Paolo II ha proseguito gli incontri con i vescovi dell’Inghilterra e del Galles, in visita ad Limina Apostolorum, guidati dall’arcivescovo di Westminster, il cardinale Cormac Murphy O’Connor, cui ha rivolto un discorso di grande attualità, dedicato soprattutto ai temi dell’unità della famiglia, della formazione dei giovani e dell’evangelizzazione dei media. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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In un tempo segnato dal “pervasivo avanzamento del secolarismo”, la disintegrazione sociale “minaccia la vita della famiglia”. D’altro canto, “gli spettri dell’intolleranza razziale come della guerra lasciano molti, specie i giovani, disorientati e a volte senza speranza”. E’ la riflessione offerta da Giovanni Paolo II ai vescovi d’Inghilterra e Galles. Nel tempo attuale, ha sottolineato il Papa, è necessario “un nuovo impeto nella vita cristiana”. Quindi, ha rivolto il suo pensiero alla centralità della famiglia nella società odierna. E’ necessario, ha avvertito, “mantenere l’unicità del matrimonio, quale unione per la vita tra un uomo e una donna” nell’amore di Dio. Considerare “il matrimonio uguale ad altre forme di coabitazione – ha aggiunto – oscura la sacralità del matrimonio stesso e viola il suo prezioso valore nel piano divino per l’umanità”.

 

 Il fenomeno della secolarizzazione e della “diffusa indifferenza religiosa”, ha detto ancora, confermano il ruolo vitale dei vescovi nella loro “fondamentale missione di autentici messaggeri del mondo”. Ha così messo in luce l’importanza dell’“evangelizzazione della cultura”. In tale contesto, ha rilevato, un ruolo primario è quello dei mass media. La “base morale fondamentale di ogni mezzo di comunicazione - ha evidenziato - è che debba sempre essere rispettata e servita la verità”. Il vostro impegno ad assistere quanti lavorano nel campo del-l’informazione, ha detto ai presuli, è “encomiabile”. Sebbene questi sforzi “incontrino a volte delle resistenze”, ha proseguito, vanno “abbattute le barriere della sfiducia, impegnandosi a portare comprensione e rispetto tra le persone”.

 

Nel discorso, il Pontefice non ha poi mancato di indicare come in un tempo segnato dalle divisioni, “la grande sfida per la Chiesa sia di essere casa e scuola di comunione”. Di qui, l’accento sul contributo dell’educazione cattolica. Un’edu-cazione, ha spiegato, che deve offrire ai giovani e alle famiglie “un’esperienza di armonia tra fede, vita e cultura”. Lodando, infine, i programmi pastorali, promossi dalla Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles, il Papa ha ribadito che la Chiesa ha bisogno di “sacerdoti che ispirino l’intero popolo di Dio alla santità a cui è chiamato”.

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MESSAGGIO DEL PAPA PER LE CELEBRAZIONI

DEL XXV DI PONTIFICATO A GERUSALEMME

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

Rappresentanti israeliani ed esponenti dell’Autorità palestinese si sono incontrati ieri a Gerusalemme, nell’Auditorium del Pontificio Isitituto Notre Dame, in occasione della manifestazione intitolata “Non abbiate paura. Giovanni Paolo II profeta del dialogo”.

 

Durante la conferenza, promossa dal Ministero degli Esteri italiano per celebrare i 25 anni del Pontificato di Giovanni Paolo II, è stato riservato un prolungato applauso al brano “Gerusalemme” del cantautore italiano, Amedeo Minghi, accompagnato da un video-clip che l’artista ha potuto eccezionalmente girare davanti al Muro del Pianto, il Santo Sepolcro e sulla spianata del Tempio.

 

Al termine dell’incontro il nunzio apostolico, mons. Pietro Sambi, ha letto un messaggio del Santo Padre nel quale il Papa rinnova a tutti gli uomini e le donne di buona volontà l’appello lanciato 25 anni fa: “Non abbiate paura di servire la persona umana, non abbiate paura di aprire i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, civiltà e sviluppo al potere della divina grazia”.

 

 

DOMANI POMERIGGIO NELLA BASILICA VATICANA SANTA MESSA PER L’INIZIO DELL’ANNO ACCADEMICO  DELLE PONTIFICIE UNIVERSITA’ ECCLESIASTICHE:

CON NOI ZENON GROCHOLEWSKI

- Servizio di Giovanni Peduto -

 

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E’ un appuntamento annuale, questo, con i professori e gli allievi delle Pontificie Università e Facoltà ecclesiastiche presenti a Roma, in occasione dell’inizio del nuovo anno accademico.

 

Le Pontificie Università romane sono la Gregoriana (3.500 studenti), la Lateranense (2.700), l’Urbaniana (1.300), l’Angelicum (1.600), quella Salesiana  (1.700) e la Santa Croce (1.300). Abbiamo quindi i Pontifici Atenei di Sant’Anselmo, l’Antonianum e il Regina Apostolorum. A questi vanno aggiunti i Pontifici Istituti: Biblico, Orientale, Regina Mundi, nonché l’Istituto Superiore di Latinità e quelli di Musica Sacra, Archeologia Cristiana e Studi Arabi ed Islamistica. A Roma vi sono infine le Pontificie Facoltà Teologiche: San Bonaventura, Teresianum, Ma-rianum, e quella di Scienza dell’Educazione Auxilium. Per un quadro completo occorre infine accennare a quattro altri Istituti: l’Accademia Alfonsiana, il Clare-tianum, l’Augustinianum e l’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Il numero complessivo degli studenti in tutti i sunnominati centri di stu-dio si aggira sulle 20.000 unità; i professori sono oltre 2.000; le biblioteche con-tengono quasi 5 milioni di volumi. Le cifre fornite sono ovviamente approssi-mative.

 

Ed ora uno sguardo all’interesse del Papa per l’educazione cattolica nei 25 anni del suo Pontificato.

 

Prima di diventare Papa, Giovanni Paolo II era membro della Congre-gazione per l’educazione cattolica, ed era molto attivo per quanto riguarda la preparazione dei documenti che in quel tempo si pubblicavano. E’ impressionante l’interesse del Pontefice per problemi riguardanti gli studi e l’insegnamento. Dal punto di vista legislativo, il Santo Padre non è soltanto autore del Codice di diritto canonico, del Codice delle Chiese orientali, della Pastor Bonus, dove si parla ampiamente di formazione, di studi, dell’insegnamento, ma è anche autore di due documenti legislativi fondamentali riguardanti gli studi superiori: la Costituzione apostolica Sapientia Christiana del 1979, e la Costituzione Apostolica “Ex corde Ecclesiae” del 1990. Il primo documento riguarda le Università e le Fa-coltà ecclesiastiche, cioè quelle che riguardano la rivelazione, che sono connesse alla missione della Chiesa, come teologia, diritto canonico, storia della Chiesa, fi-losofia cristiana, eccetera. Il secondo documento legislativo riguarda le università cattoliche, che si occupano di tutte le altre materie, le stesse che sono oggetto dell’insegnamento nelle università statali. Durante il Pontificato di Giovanni Paolo II sono nate molte nuove università cattoliche.

 

E’ degno di nota, anche, l’interesse di Giovanni Paolo II per la Pontificia Accademia delle Scienze, che quest’anno celebra i 500 anni della sua fondazione. Egli ha fondato due nuove accademie pontificie nel 1994 e cioè la Pontificia Accademia delle Scienze sociali e la Pontificia Accademia per la vita. La prima, per promuovere le scienze sociali, economiche, politiche, giuridiche al fine di formare la dottrina sociale della Chiesa. La seconda Accademia, per studiare i problemi riguardanti la promozione e la difesa della vita. Si potrebbe anche men-zionare la promozione delle Accademie strettamente ecclesiastiche. Ha, per esempio, riformato la Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino, la Ponti-ficia Accademia Teologica. Ha approvato i nuovi statuti della Pontificia Accademia dell’Immacolata, la Pontificia Accademia Mariana internazionale, la Pontificia Insi-gne Accademia delle Belle Arti e Lettere, dei Virtuosi al Pantheon, e l’Accademia dei Cultorum Martyrum.

 

Comunque, assieme a tutta questa attività legislativa, strutturale e di carattere promozionale, colpiscono i numerosi contatti con gli uomini della scienza e della cultura, contatti ufficiali in Vaticano, durante i viaggi, le visite alle università, ai centri di studi, o più specifici come ad esempio all’Unesco, dove tenne un appassionato discorso nel 1980. In questo variegato campo, l’interesse del Pontefice si è orientato in tre specifiche direzioni, come ci ha precisato il cardinale prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica Zenon Grocholewski:

 

“In primo luogo, ovviamente, la cura per la salvaguardia e lo sviluppo del deposito della fede. Il Santo Padre appare molto responsabile ed impe-gnato nei suoi diversi documenti – encicliche, esortazioni, lettere apo-stoliche, messaggi, catechesi, omelie eccetera. In secondo luogo, il senso della scienza, della ricerca etica da parte della ricerca scientifica, la rela-zione tra il progresso scientifico ed il progresso morale. Sono tutte questio-ni fondamentali per il futuro del mondo. Terzo aspetto, la relazione tra fede e ragione. Poiché Dio è l’autore della creazione e della rivelazione, non ci può essere una contraddizione tra fede e scienza. Il Santo Padre in un suo documento ha citato alcune parole molto significative del cardinale Newmann e cioè che la Chiesa ha l’intima convinzione che la verità è la sua vera alleata e la conoscenza e la ragione sono fedeli ministri della fede”.

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LE RELIGIONI DEL MONDO COME AGENTI DI PACE E DI DIALOGO SOCIALE E CULTURALE:

L’INTERVENTO DELL’ARCIVESCOVO FRANCISCO JAVIER LOZANO

ALLA CONFERENZA DEI MINISTRI DELLA CULTURA EUROPEI, AD OPATJIA, IN CROAZIA

- A cura di Alessandro De Carolis -

 

Sviluppare una cultura del dialogo tra le civiltà con il contributo delle religioni, perché le differenze culturali accolte e non rifiutate sono un arricchi-mento, e un veicolo di pace, per ogni singolo uomo e per l’intera umanità. E’ ruotato attorno a questi concetti l’intervento del nunzio apostolico in Croazia, l’arcivescovo Francisco Javier Lozano, intervenuto, in veste di capo delegazione, alla Conferenza dei ministri della Cultura europei, conclusasi ieri nella città croata di Opatjia.

 

“Noi crediamo al dialogo delle culture e siamo convinti della sua impor-tanza”, ha affermato mons. Lozano. In effetti, ha osservato, è l’uomo “che si trova arricchito quando si apre all’incontro degli altri e delle loro differenze, e accoglie le altre espressioni culturali al pari di quelle della sua cultura di origine”. E ciò diventa ancor più importante, ha proseguito mons. Lozano, in questo avvio di Millennio, che mostra un ripiegamento su se stessi della propria identità al quale contrapporre lo sviluppo di “una cultura di dialogo tra le civiltà, in tutti i campi della cultura”. Un’azione, quest’ultima, da portare avanti con il contributo principale delle religioni, riconosciute dalle istituzioni europee come interlocutori necessari per l’edificazione “di un mondo di pace, giustizia e concordia tra i popoli”.

 

Del resto, ha ricordato mons. Lozano, citando la recente Esortazione apostolica Ecclesia in Europa, “un buon ordinamento della società deve radicarsi in autentici valori etici e civili il più possibile condivisi dai cittadini” ed è quindi importante che il contributo sociale portato dalle Chiese, le comunità ecclesiali e le altre organizzazioni religiose sia “preso in seria considerazione”. A maggior ragione, ha concluso, quando tali organismi religiosi “esistono già prima della fondazione delle Nazioni europee” e non possono dunque essere “riducibili a mere entità private”.

 

 

NOMINA IN SPAGNA

 

Il Santo Padre ha nominato oggi vescovo di Huesca e di Jaca, in Spagna, il padre Jesús Sanz Montes, finora direttore del Segretariato della Commissione episcopale per la Vita consacrata della Conferenza episcopale spagnola, unendo “in persona Episcopi” le due suddette diocesi.

 

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

La prima pagina si apre con l'udienza di Giovanni Paolo II ai nuovi cardinali.

“Quanti vi fanno corona continueranno a seguirvi con la preghiera e con il loro affettuoso sostegno”.

 

Nelle vaticane, nel discorso alla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, il Papa ha richiamato con forza l'urgenza di sostenere “l'unità del matrimonio come unione per tutta la vita, nella quale un uomo e una donna partecipano all’amorevole opera di creazione di Dio”. 

Una pagina dedicata alle celebrazioni, nelle diocesi italiane, in occasione del XXV di pontificato di Giovanni Paolo II.

 

Nelle estere, l’intervento della delegazione della Santa Sede alla Conferenza dei ministri responsabili degli Affari culturali del Consiglio d’Europa: “L’uomo si arricchisce accogliendo le espressioni di culture diverse dalla propria”.

Iraq: si è aperta, a Madrid, la Conferenza dei Paesi donatori, il cui obietti-vo prioritario è di promuovere la ricostruzione del Paese rilanciando l’economia.

Medio Oriente: Israele definisce “una farsa” la risoluzione dell'Onu sul “muro”. 

 

Nella pagina culturale, un articolo di Giuseppe Costa sull’esposizione al Palazzo Fontana di Trevi, a Roma, dedicata alla storia del dagherrotipo in Italia dal 1839 al 1859. 

 

Nelle pagine italiane, in primo piano sempre il dramma dell’immigrazione.

In rilievo anche i temi delle pensioni e della finanziaria.

La Camera boccia la proposta di legge che avrebbe ridotto da tre ad uno il periodo di separazione per ottenere il divorzio.

“Sul tema del matrimonio come valore, - sottolinea il giornale - si sono, dunque, trovati concordi partiti di diversi schieramenti”. 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

23 ottobre 2003

 

RINVIATA  A  DATA  SUCCESSIVA  LA  NUOVA  FASE  DEL  PROCESSO 

CONTRO  LA  RADIO  VATICANA  PER  PRESUNTO  INQUINAMENTO  ELETTROMAGNETICO

- A cura di padre Federico Lombardi -

                                     

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Questa mattina ha avuto luogo, presso il Tribunale di Roma, la prima udienza della nuova fase del processo contro la Radio Vaticana per la questione del presunto inquinamento elettromagnetico causato dal Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria.

 

In seguito alle obiezioni procedurali avanzate dalla difesa  per difetto di notifica si è avuto il rinvio a nuova udienza in data 9 dicembre.

 

L’accusa mossa contro la Radio è di aver diffuso “radiazioni elettromagnetiche atte ad offendere o molestare persone residenti nelle aree circostanti, arrecando alle stesse disagio, disturbo, fastidio e turbamento”. Parti civili sono alcune associazioni ambientalistiche, comitati e persone residenti nella zona.

 

In una prima fase, il Tribunale aveva dichiarato il 19 febbraio 2002 di non doversi procedere nei confronti degli imputati per difetto di giurisdizione, in forza del Trattato Lateranense, riconoscendo la Radio Vaticana come Ente centrale della Chiesa cattolica. Una successiva sentenza della Corte di Cassazione, il 9 aprile 2003, non accoglieva tale interpretazione e rinviava la causa al Tribunale. Di qui la nuova fase del procedimento iniziata stamane.

 

Com’è noto, il Centro di Santa Maria di Galeria esiste e trasmette da quasi cinquant’anni, in base a un Accordo internazionale fra l’Italia e la Santa Sede, approvato con legge del Parlamento italiano e ratificato dal Presidente della Repubblica nel 1952, in un sito attorno a cui successivamente si sono sviluppati vari insediamenti. L’attività trasmittente, diretta, secondo l’Accordo, “a tutto il mondo cattolico”, è stata sempre esercitata e regolata conformemente alle raccomandazioni e alle indicazioni degli organismi internazionali competenti in materia di tutela della salute della popolazione. In seguito alla situazione creatasi dopo l’adozione, da parte dell’Italia nel 1998, di normative molto restrittive, ha avuto luogo una trattativa bilaterale fra Italia e Santa Sede, a conclusione della quale la Radio Vaticana ha accettato di adeguarsi anche a tali normative, ricevendo in cambio dall’Italia un contributo per poter attuare da un centro trasmittente estero alcune delle trasmissioni a cui avrebbe dovuto rinunciare per ridurre le emissioni.

Dal settembre del 2001 i monitoraggi effettuati dimostrano che le emissioni del Centro trasmittente rispettano pienamente anche le normative italiane, cosicché non dovrebbe più sussistere alcun motivo fondato di contestazione o di preoccupazione da parte dei residenti nella zona.

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PRESENTATI QUESTA MATTINA, A ROMA, NELLA SEDE DEL CENTRO ASTALLI,

DUE VOLUMI SUI TEMI DEL DIRITTO D’ASILO E DELL’IMMIGRAZIONE

- Servizio è di Stefano Leszczysnki -

 

“Storie dei diritti negati” e “Ricerca sugli orientamenti giurisprudenziali in materia di diritto di asilo”. Sono i titoli dei due volumi della collana Quaderni, curati da cinque Associazioni di volontariato e presentati questa mattina a Roma, presso il Centro Astalli, sede italiana del Jesuit Refugee Service (Jrs), il servizio dei padri Gesuiti per i rifugiati presente in circa 50 Paesi nel mondo. L’Associa-zione Centro Astalli, che promuove attività culturali e campagne di informazione sul diritto di asilo, offre servizi di assistenza per persone arrivate di recente sul territorio italiano e favorisce anche l’inserimento di quanti, invece, sono in Italia già da qualche tempo. Il numero di coloro che negli ultimi anni sono stati costretti a lasciare il proprio Paese è di circa 50 milioni e queste persone provengono soprattutto da Stati dove sono in corso guerre o conflitti, ma spesso anche da società in cui rappresentano una minoranza etnica. Il progetto presentato oggi al Centro Astalli mostra i risultati di un monitoraggio sulle condizioni dei richiedenti asilo a Roma ed una ricerca sugli orientamenti in materia di asilo. Il servizio è di Stefano Leszczysnki.

 

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Diritti negati in patria e diritti negati nel Paese in cui si cerca asilo: questo il dato drammatico che coinvolge i richiedenti asilo in Italia dal momento del loro arrivo. La ricerca, presentata dal Centro Astalli e dalla Casa dei diritti sociali Focus, mette in evidenza la mancanza di un sistema organico pubblico che garantisca il diritto all’asilo, sancito dalla Costituzione. I diritti negati sono quelli relativi ad una corretta informazione su come richiedere l’asilo, sono quelli relativi ad un alloggio dignitoso durante il periodo di attesa che va dagli undici ai diciotto mesi, prima che la Commissione centrale esamini la richiesta di asilo. Tutto ciò significa notti all’addiaccio per uomini, donne, bambini, mancanza di assistenza sanitaria, mancanza di mezzi di sussistenza.

 

La nuova legge sull’immigrazione, in mancanza di un regolamento di attuazione, ha aggravato la situazione di queste persone e ha lasciato tutto il peso sulle spalle delle associazioni, del volontariato e del terzo settore. E anche gli enti locali, spesso sensibili al problema, non riescono a fare molto per la mancanza dei fondi. E’ il caso di Roma, che spende annualmente circa 5 milioni di euro per i centri di accoglienza. E domani, alle 15.00, in Campidoglio la cerimonia per rendere omaggio alle vittime degli ultimi tragici sbarchi, delle quali il Comune di Roma ha voluto farsi carico.

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ESCE DOMANI NELLE SALE DI TUTTA ITALIA “CANTANDO DIETRO I PARAVENTI”,

L’ULTIMO LUNGOMETRAGGIO DI ERMANNO OLMI, AI NOSTRI MICROFONI

- Servizio di Luca Pellegrini -

 

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Chi canta davvero dietro il paravento cinese di Ermanno Olmi? Una donna, per dilatare nell’orizzonte di un piccolo mare o sulle tavole di un fittizio palcoscenico parole di pace in un mondo che, ieri come oggi, mette a nudo la guerra. L’animo femminile pervade tutto il nuovo film dell’autore de Il mestiere delle armi: è l’acquisizione sensibile di un racconto che predilige il lato sensuale, indomito e favolistico dello spirito umano, quello che riesce a tramutare il clangore di una spada nel gong della pace, comprendendo così come il mestiere della pace è assai più faticoso, eroico, impegnativo. Una favola, Cantando dietro i paraventi, incorniciata da una citazione quasi diretta del Vecchio Testamento, tratta dal libro di Isaia: “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci, non si eserciteranno più all’arte della guerra”. Attraverso gli occhi di uno studente e quelli della vedova Ching, piratessa per necessità, è un mondo volutamente ristretto e artificiale, teatro puro che si insinua negli interni e negli esterni, quello capace di contenere la perfetta lezione estetica e narrativa di Olmi. Molti paraventi nascondono il segreto del cuore umano: si aprono i primi e si svela il secondo soltanto quando l’innocenza, la purezza, un desiderio superiore viene destato dal canto di pace, dall’inassopito desiderio di serenità. Rimane un’utopia?

 

“Questo film è abbastanza diverso dai miei precedenti. Io ho dichiaratamente mostrato in termini di favola una realtà molto lontana dalla nostra, per poter avere una maggiore libertà di opinione e di giudizio. Ho cercato in qualche modo di rendere gradevole una storia che nasconde degli interrogativi che oggi dovremmo porci, ma che quasi sempre rinviamo ad altri momenti, magari meno complicati, meno confusi. Con questo non è che sia un film intellettualistico, perché la fiaba ha in sé gli elementi di gradevolezza che il film dovrebbe fornire allo spettatore, come supporto a delle eventuali, ultime, riflessioni da portarsi dietro come motivo di considerazione sul presente”.

 

L’ultima parabola di Ermanno Olmi è, dunque, l’immagine riflessa dell’Albero degli zoccoli: realtà raccontata quest’ultimo, racconto tutto irreale il nuovo film, intimo, elaborato, perfettamente consono al dettato pacifista del suo autore. Non facile, per le citazioni che privilegiano la classicità greca e quella cinese. Ma sorprendentemente aggraziato nei volti, forte nelle parole, spiritualmente suggestivo, con una preziosa fotografia di Fabio Olmi, fosse soltanto per quel dilatato volo di aquiloni che si distende, lento e misterioso, sulle tre imbarcazioni dei pirati pronte al sacrificio. Per scoprire, con ideogrammi sospesi nell’aria, che l’ultima, saggia parola, anche se a miglia e forse secoli di distanza, è, invece, così vicina a quella predicata al mondo dall’uomo di Nazareth: “Perché combattere? Il perdono è più forte della legge”.

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CHIESA E SOCIETA’

23 ottobre 2003

 

 

IL “PREMIO EUROPA PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO RADIOFONICO” È STATO VINTO

DAL NORVEGESE HEGE DAHL, ALLIEVO DELL’EBU MASTER SCHOOL,

IL CORSO CHE AIUTA I GIOVANI A REALIZZARE DOCUMENTARI PER LA RADIO

 

GINEVRA. = È stato assegnato ieri il Premio Europa per il miglior documentario radiofonico: a vincerlo è stato Hege Dahl, uno dei partecipanti al Master school on Radio Documentary della EBU International training. Il vincitore è un giovane produttore che lavora per la Nrk, la Norwegian Broadcasting Corporation e si è aggiudicato il premio con Nanna og Mama , una coproduzione della Nrk e di Ebu. Nanna og Mama è la storia struggente di una sedicenne norvegese che cerca di liberarsi dall’amata madre. “La storia è ricca ma semplice, realistica e autentica. Il programma è mobile, vero, elegantemente costruito. L’autore è un testimone sensibile che ama e capisce i caratteri” ha affermato la giuria esaminatrice. Hege Dahl è “deliziato per aver vinto questo prestigioso premio. Sono molto riconoscente… tutto è iniziato con la Ebu master school. Prima di questo ho lavorato nei programmi per i bambini. Il programma Nanna og Mama è il mio primo lavoro alla radio”. La Ebu master school on radio documentary è un corso di formazione originale prodotto da Ebu international training e curato da Nathalie Labourdette. Questo anno unico di corso permette ai giovani produttori di realizzare il loro documentario, con molti consigli pratici. (M.R.)

 

 

L’UNIVERSITA’ CATTOLICA “SANT’ANTONIO” DI MURCIA, IN SPAGNA,

HA ORGANIZZATO UN CONGRESSO DI TEOLOGIA MORALE NEL DECIMO ANNIVERSARIO

DELLA ENCICLICA “VERITATIS SPLENDOR”, IN OCCASIONE

DEL VENTICINQUESIMO DI PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLO II

 

MURCIA (SPAGNA). = Continuano le iniziative in tutto il mondo per commemorare il venticinquesimo di Pontificato di Giovanni Paolo II. L’Università Cattolica “Sant’Antonio” di Murcia, in Spagna, ha organizzato il “Congresso Internazionale di Teologia Morale” che si terrà dal 27 al 29 novembre presso il Monastero de Los Jeronimos, sede dell’ateneo. Il Congresso, nel decimo anniversario della pubblicazione della enciclica “Veritatis Splendor” di Giovanni Paolo II, focalizzerà l’attenzione sulle tematiche della lettera. Le conferenze saranno tenute da prestigiose personalità del campo scientifico e teologico attuale. I lavori saranno aperti, giovedì 27 novembre, dal discorso del card. Antonio Ma Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola, sul tema “Contesto, spirito e attualità permanente della lettera enciclica “Veritatis Splendor” su alcune questioni fondamentali dell’insegnamento morale della Chiesa. Tra i principali relatori che interverranno nei giorni seguenti, sono previsti il dott. Martin Rhonheimer, professore di Etica e di Filosofia Politica alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma; di mons. Carlo Caffarra, arcivescovo di Ferrara Comacchio in Italia e membro del Pontificio Consiglio per le famiglie e della Pontificia Accademia per la Vita; dal neo cardinale domenicano Georges-Marie Cottier O.P., Teologo della Casa Pontificia e del cardinale Nicolàs de Jesùs Lòpez Rodrìguez, arcivescovo metropolitano di Santo Domingo e presidente della Federazione mondiale delle Università cattoliche. (M.R.)

 

 

L’AFRICA SUB SAHARIANA RISCHIA DI ESSERE INVASA DALLE LOCUSTE:

A LANCIARE L’ALLARME E’ LA FAO, CHE CHIEDE UN INTERVENTO IMMEDIATO

DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE PER SVENTARE LA DEVASTAZIONE,

CHE ACCOMPAGNA GLI SCIAMI DEGLI INSETTI DEL DESERTO

 

ROMA.= Emergenza locuste per la fascia nord dell’Africa sub sahariana: l'allarme è stato lanciato in questi giorni dalla Fao, l'organizzazione dell’Onu per l'agricoltura e l'alimentazione, con lo scopo di informare i governi dei Paesi minacciati e sollecitare l'aiuto dei donatori internazionali. Secondo gli studi condotti dagli esperti della Fao, sono tre i principali focolai nel continente: il nord-ovest della Mauritania, il nord del Niger e il nord-est del Sudan. “Il numero di locuste sta crescendo rapidamente - si legge in una nota diffusa dalla Fao - e dobbiamo affrontare il problema adesso, prima che la situazione si deteriori”. Secondo gli studiosi qualora la situazione dovesse peggiorare, la migrazione di questi insetti potrebbe portarli verso nord fino a raggiungere il sud dell'Algeria, il Marocco e la zona del Mar Rosso. Le locuste del deserto sono considerate animali solitari, ma in presenza di condizioni climatiche favorevoli - ad esempio dopo abbondanti piogge, come quelle cadute quest'anno - tendono a formare sciami lunghi chilometri che possono contenere decine di milioni di insetti, con effetti devastanti per l’agricoltura. (A.G.)

 

 

È IN PROGRAMMA IN DICEMBRE L’ANNUALE COLLETTA DEI FEDELI STATUNITENSI

PER SOSTENERE ECONOMICAMENTE I RELIGIOSI IN PENSIONE

 

WASHINGTON D.C. = Dal 13 al 14 dicembre prossimo i fedeli degli Stati Uniti faranno l’annuale colletta da destinare ai religiosi in pensione. La raccolta viene organizzata dal 1988 dall'Ufficio nazionale per i religiosi in pensione, organismo istituito dalla Conferenza episcopale e dalle tre Conferenze dei Superiori e delle Superiore maggiori degli Stati Uniti per sostenere le necessità dei religiosi e delle religiose anziani, spesso ammalati. A rendere particolarmente gravosa la situazione dei religiosi nel Paese è il fatto che sono stati ammessi al sistema previdenziale nazionale solo nel 1971, e che gli stipendi che ricevono sono mediamente inferiori a quelli dei colleghi laici. La generosità dimostrata dai fedeli, che nel 2002 ha fruttato 28 milioni di dollari, non è stata sufficiente a coprire il fabbisogno cresciuto a dismisura negli ultimi anni. Per correre ai ripari molti Istituti religiosi sono stati costretti in questi anni a vendere le loro proprietà. (M.R.)

 

 

DALLA NIGERIA SI STA DIFFONDENDO UN NUOVO FOCOLAIO DI POLIOMELITE:

L’ALLARME È STATO LANCIATO DALL’UNICEF DOPO CHE UNA DOZZINA DI BAMBINI

SONO RIMASTI PARALIZZATI PER AVER CONTRATTO LA MALATTIA

 IN BURKINA FASO, GHANA, NIGER E TOGO

 

ABUJA. = Un nuovo focolaio di poliomelite si sta diffondendo dalla Nigeria verso i Paesi confinanti, minacciando 15 milioni di bambini. L'allarme è stato lanciato dall'Unicef: l'epicentro della possibile epidemia è stato individuato nello Stato di Kano, nel nord della Nigeria. La Nigeria ha il più alto numero di casi di polio al mondo con oltre 178 segnalazioni fino all’8 ottobre. Gli epidemiologi ritengono che, nonostante le campagne di vaccinazione straordinarie e quelle di routine, il recente aumento registrato in Nigeria sia da ricondurre in primo luogo ad una insufficiente copertura vaccinale. Le iniziative intraprese finora, come l’'Iniziativa per l’eradicazione mondiale della polio', una campagna di vaccinazioni lanciata nel 1988 da Unicef e Organizzazione mondiale della sanità, ha raggiunto appena il 16 per cento dei bambini da vaccinare. Per contrastare la minaccia dell’epidemia, l'Unicef e l'Organizzazione mondiale della sanità hanno lanciato ieri una campagna straordinaria di vaccinazioni di massa in cinque Paesi dell’Africa centrale e occidentale, dal costo di 10 milioni di dollari. La decisione è stata presa dopo che una dozzina di bambini sono rimasti paralizzati in Burkina Faso, Ghana, Niger e Togo per aver contratto la polio. Proprio in questi Paesi, migliaia di volontari e di operatori sanitari sono stati mobilitati per somministrare, nell’arco di tre giorni, il vaccino antipolio a ogni bambino. (M.R.)

 

 

UN SACERDOTE ITALIANO DENUNCIA IL RISCHIO “DI UNA BANALIZZAZIONE COLLETTIVA DEL TEMA DELLA MORTE E DEL DOLORE UMANO” IN VISTA DELLA FESTA DI HALLOWEEN, ENTRATA ANCHE NELLA NOSTRA TRADIZIONE

COME UN APPUNTAMENTO FISSO PER MOLTI GIOVANI

 

NOVARA. = “Lo svuotamento della ricorrenza cristiana” e “l’appiattimento e la banalizzazione collettiva del tema della morte e del dolore umano”: questi i rischi legati ad Halloween, la festa con scheletri e zucche che si celebra la notte del 31 ottobre, per don Silvio Barbaglia, referente per la diocesi di Novara del Progetto culturale Cei. Don Barbaglia definisce Halloween "un’americanata" tesa non ad esorcizzare, come affermano i suoi sostenitori, "la paura del dolore e della morte", ma ad "allontanare ciò che è tabù per gli adulti ancor prima che per bambini, ragazzi e giovani". Il fatto grave è che la festa , osserva il sacerdote, viene promossa anche da "insegnanti e genitori", da "amministrazioni comunali" e perfino da "qualche oratorio parrocchiale". "La notte del 31 ottobre, preludio alla festa di tutti i Santi e alla commemorazione dei morti, è divenuta un fenomeno commerciale sempre più ampio" denuncia don Barbaglia, con "interessi di mercato, che si diverte e scherza col dolore e sulla morte ". "C’è un giorno all’anno in cui tutti, credenti e non credenti, si recano al Campo santo per visitare i propri morti, per pensare ai sentimenti più veri e profondi"; incoraggiare a ridosso di tale ricorrenza "bambini, ragazzi e giovani a celebrare il suo contrario con Halloween" significa per il sacerdote ridurre la vita "ad una farsa come uno zapping televisivo". (M.R.)

 

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24 ORE NEL MONDO

23 ottobre 2003

 

- A cura di Giancarlo La Vella -

 

 

Cominciare con determinazione la ricostruzione in Iraq. Con questo auspicio del segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, si è aperta oggi a Madrid la Conferenza Internazionale dei Donatori per l'Iraq, due giorni di dibattito nei quali interverranno rappresentanti di oltre 60 Paesi, di 21 organizzazioni internazionali e di circa 12 organizzazioni non governative. Il servizio di Paolo Mastrolilli:

 

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La Banca Mondiale e l’autorità provvisoria americana hanno calcolato che, per completare il lavoro, serviranno circa 55 miliardi di dollari, ma, al momento, ne sono disponibili solo meno della metà, con gli Stati Uniti che hanno messo sul piatto 20 miliardi e gli altri Paesi che, in totale, ne hanno offerti circa tre. L’Unione Europea ha promesso solo 235 milioni di dollari e per ora non sembra intenzionata a fare di più. Francia, Germania e Russia hanno già detto che non daranno altri soldi, nonostante la nuova risoluzione dell’Onu che autorizza la creazione di una forza multinazionale, soprattutto perché Washington continua a gestire sia l’occupazione militare, che il processo di ricostruzione istituzionale e materiale del Paese. Proprio alla vigilia della Conferenza di Madrid, la stampa americana ha ottenuto un documento segreto di Donald Rumsfeld, nel quale il capo del Pentagono esprime pessimismo sull’andamento della situazione in Iraq.

 

Da New York, per la Radio Vaticana, Paolo Mastrolilli.

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Le autorità statunitensi hanno revocato, durante il periodo della festività islamica del Ramadan, il coprifuoco in tutta la zona di Baghdad. Nella ricorrenza, che inizierà questo fine settimana, gli iracheni potranno uscire anche negli orari in cui ora è vietato: ovvero dalla mezzanotte alle 4.30 del mattino. Intanto oggi la polizia irachena ha scoperto in un quartiere meridionale di Baghdad due autobombe pronte ad esplodere ed ha arrestato un siriano, che ha confessato di avere imbottito di esplosivo alcuni veicoli. E ieri, nella sede Onu di Baghdad, è stato presentato il rapporto sugli standard di sicurezza, redatto dalla commissione d’in-dagine indipendente, nominata dal Segretario generale dell’Onu, Kofi Annan. Critico il risultato: molte vite avrebbero potuto essere salvate nell'attentato del 19 agosto scorso, se i sistemi di sicurezza fossero stati adeguati. In quella data morirono 22 persone, tra cui il rappresentante Onu in Iraq, Sergio Viera de Mello.

 

E oggi, a Strasburgo la Conferenza dei presidenti dell'Europarlamento ha premiato il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, con il prestigioso “Premio Sakharov per la libertà di pensiero 2003”. Nella motivazione si legge che il riconoscimento è stato assegnato in memoria di tutti i funzionari delle Nazioni Unite che hanno perso la vita al servizio della pace nel mondo.

 

L'Australia ha una responsabilità speciale nella regione Asia-Pacifico per aiutare a mantenere la pace. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Bush, intervenendo ieri al Parlamento di Canberra e ringraziando l’alleato australiano del contributo nella II Guerra del Golfo. Ma per il capo della Casa Bianca ci sono state anche contestazioni. Da Canberra, Maurizio Pascucci:

 

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“TODAY SADDAM HAS GONE AND NO ONE…”

 

Il leader dei verdi australiani, Bob Brown, e un secondo senatore verde, Kerry Nettle, sono stati fatti allontanare dall’aula dopo avere interrotto il discorso del presidente Bush, il quale ha anche fatto riferimento alle operazioni per la difesa dell’ordine pubblico che l’Australia sta conducendo nelle Isole Salomone e contro la corruzione in Papua Nuova Guinea.

                                                           

“OUR NATIONS HAVE A SPECIAL RESPONSABILITY…

Le nostre Nazioni hanno una speciale responsabilità nel Pacifico, affinché la pace venga mantenuta per assicurare il libero movimento di persone e capitali nel Pacifico ed avanzare gli ideali di democrazia e libertà. La sicurezza nella regione Asia-Pacifico dipenderà sempre dalla volontà delle Nazioni di assumersi responsabilità rispetto ai propri vicini, come l’Australia sta facendo”.

 

Maurizio Pascucci, per la Radio Vaticana.

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Giungono nuovi segnali di distensione dall’Iran sulla delicata crisi nucleare. La guida spirituale suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ha affermato la volontà di utilizzare la tecnologia nucleare senza cercare di arrivare alla costruzione di armi atomiche. La dichiarazione di Khamenei giunge all’indomani della decisione, da parte di Teheran, di accettare maggiori controlli nelle loro attività nucleari. L’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha annunciato di aver ricevuto una comunicazione in merito da Teheran.

 

Un concreto progresso per la pace in Sudan. E’ l’obiettivo ottenuto dal segretario di Stato americano, Colin Powell, che ieri è stato a Naivasha, in Kenya, dove sono in corso i negoziati tra i rappresentanti del governo di Khartoum e i ribelli di John Garang che operano nel sud Sudan. Le parti si sono impegnate a firmare un accordo di pace entro la fine dell’anno. Dopo i recenti insuccessi nel dialogo di pace sudanese, c’è moderata soddisfazione nella comunità internazionale per un’eventualità che potrebbe porre fine ad oltre 20 anni di sanguinosa guerra civile. Il servizio di Giulio Albanese:

 

 

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Visti i precedenti gli osservatori esprimono cauto ottimismo. Powell ha voluto, dunque, imprimere un’accelerazione alle trattative. I colloqui tra il vice presidente sudanese, Alì Osmane Taha, e John Garang, leader storico dei ribelli, ripresi venerdì scorso, rappresentano la tappa più difficile del lungo negoziato. Si tratta infatti di definire un’intesa sulla spartizione del controllo delle ricche aree petrolifere del sud e la distribuzione dei relativi proventi. Khartoum sembra disposta a concludere il prima possibile, anche perché la firma di un accordo con i ribelli consentirebbe al Sudan di essere finalmente depennato dalla lista nera in cui il governo di Washington lo inserì nel ’93.

 

Per la Radio Vaticana, Giulio Albanese.

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Italia. La Camera dei deputati ha bocciato stamani la proposta di legge che avrebbe ridotto da tre anni ad un anno il periodo di separazione dei coniugi per ottenere il divorzio. Ce ne parla Giada Aquilino:

 

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Le polemiche erano arrivate già prima della votazione e sono continuate anche durante. Il voto a Montecitorio è stato a scrutinio segreto, su richiesta di Forza Italia. 218 i voti contrari, 202 i favorevoli. La maggioranza richiesta era di 211. Sette voti che, a sorpresa, hanno capovolto la situazione. E' stato dunque approvato un emendamento presentato da Lega e Udc che va a sopprimere il primo articolo della proposta di legge presentata dai Democratici di Sinistra, che prevedeva un’abbreviazione dei tempi per il divorzio, soltanto per le coppie che non hanno figli minorenni. Per gli altri sarebbero rimasti in vigore i tre anni previsti dalla legge attuale. Ora il provvedimento torna in Commissione Giustizia. Il relatore della legge, il forzista Paniz, si è dimesso subito dopo la proclamazione del risultato. La seduta è stata sospesa dal presidente Casini. E l'esito della votazione è stato accolto da un lungo applauso dei deputati del centrodestra, che si sono alzati in piedi. Dall’opposizione duri i commenti: il segretario dei Ds Fassino accusa la maggioranza di “oscurantismo”.

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“Sono almeno un milione, un milione e mezzo le persone pronte a lasciare il Nord Africa per arrivare clandestinamente in Europa attraverso il Canale di Sicilia”. E’ l’allarme lanciato ieri in Italia dal presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi, Enzo Bianco, proprio mentre sono proseguiti gli sbarchi a Lampedusa: solo nella giornata di ieri sono stati 188 i clandestini giunti sull’isola.

 

E intanto ieri a Rabat ha preso il via il secondo incontro ministeriale sulle migrazioni nel Mediterraneo occidentale. I Paesi del cosiddetto dialogo “5+5”, cioè Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta, Algeria, Tunisia, Libia, Marocco e Mauritania sono riuniti fino ad oggi per proseguire i lavori che un anno fa portarono all’adozione della dichiarazione di Tunisi. Per far fronte all’immigrazione clandestina i Paesi nord-africani chiedono più mezzi tecnici, come ad esempio radar, e finanziamenti.

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