RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVII  n. 293 - Testo della Trasmissione di lunedì 20 ottobre 2003

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

 

Madre Teresa, missionaria della carità, di nome e di fatto, con i quotidiani gesti d’amore verso i più poveri. Così Giovanni Paolo II, nell’udienza ai pellegrini convenuti a Roma per la beatificazione della suora albanese.

 

Il grazie del Papa all’amata Roma ieri sera per i fuochi d’artificio in suo onore. Con noi, il sindaco di Roma, Walter Veltroni. 

 

Domani mattina, il Pontefice tiene il Concistoro per la creazione di trenta nuovi cardinali. Con noi, mons. Karel Kasteel.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

 

Dopo il naufragio di venerdì, ancora una tragedia del mare la scorsa notte al largo di Lampedusa. Intervista con Angelo Masetti.

 

CHIESA E SOCIETA’:

 

Aperto oggi a Taiwan il 13.mo Congresso triennale dei religiosi di Asia e Oceania

 

I capolavori della pittura russa tra ‘800 e ‘900 esposti a Padova  fino al 4 gennaio.

 

Convegno a Palermo dei direttori degli Uffici Liturgici diocesani

 

Marcia dei giovani in Perù per la raccolta di fondi pro missioni

 

Si terrà a Kinshasa un convegno dei comboniani sul piano di salvezza per l’Africa pensato da San Daniele Comboni.

 

Nuovo CD di un Salesiano del Brasile ispirato dalle storie dei protagonisti della Bibbia

 

 

24 ORE NEL MONDO:

Si riaccende la violenza in Medio Oriente: tre raid israeliani questa mattina a Gaza hanno causato almeno tre morti.  Nuovo test missilistico compiuto stamani dalla  Corea del Nord. Rimpasto di governo in Romania: dimessi tre ministri – Elezioni legislative il prossimo 23 novembre in Croazia.

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

20 ottobre 2003

 

GRANDE FESTA IN AULA PAOLO VI:

GIOVANNI PAOLO II HA RICEVUTO I PELLEGRINI DELLA BEATIFICAZIONE

DI MADRE TERESA, DEFINITA UNA DELLE PIU’ GRANDI MISSIONARIE

DEL 20.MO SECOLO

- Servizio di Alessandro De Carolis -

 

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Una delle più grandi missionarie del secolo scorso: missionaria di carità e di pace. E poi, ancora, un’autentica madre: dei poveri, dei bambini, ai quali portò il suo sorriso vitale pur incontrando ogni giorno in loro lebbra, Aids, morte “e ogni tipo di umana sofferenza”.

 

Commosso e insieme grato a Dio per il grande avvenimento di ieri, Giovanni Paolo II ha incontrato questa mattina in Aula Paolo VI oltre 6 mila pellegrini, tra coloro che ieri erano intervenuti alla beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. Un temporale a tratti scrosciante non ha scoraggiato i fedeli che, già dalle 10 di stamattina, avevano affollato nuovamente Piazza San Pietro per la Messa di ringraziamento celebrata dal prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale José Saraiva Martins. Successivamente, il Papa si è soffermato ancora sulla straordinaria parabola terrena e sui meriti della nuova Beata. Missionaria della Carità: questo è stata Madre Teresa, di nome e di fatto”, ha detto il Pontefice, che ha aperto e concluso personalmente il suo intervento, cedendo la parola, nella parte centrale, a mons. Giovanni D’Ercole e ad un sacerdote di lingua inglese. La nuova Beata trovò nel silenzio della preghiera la forza di un amore senza limiti per i suoi “gesti d’amore quotidiani”, per il suo “autentico sorriso” che - ha detto Giovanni Paolo II - era un “sì alla vita”.

 

Oltre che della carità, Madre Teresa, ha proseguito Giovanni Paolo II, è stata anche una “missionaria della pace, missionaria della vita”. Parlò “sempre agli altri in difesa della vita umana”, ha ricordato il Papa, anche quando “il suo messaggio non era ben accolto”. Ed è stata “realmente Madre”: non solo dei poveri, ma di tutti coloro – ragazze e giovani – “che l’hanno  avuta come guida spirituale e ne hanno condiviso la missione”. “Conservate inalterato il suo carisma e seguite i suoi esempi - ha concluso il Papa rivolto in particolare alle figlie spirituali di Madre Teresa - e lei dal Cielo non mancherà di sostenervi nel cammino quotidiano”. Un cammino tracciato in modo netto per chiunque segua il Vangelo:

 

“Il messaggio di Madre Teresa, ora più che mai, appare però come un invito rivolto a tutti. L’intera sua esistenza ci ricorda che essere cristiani significa essere testimoni della carità. Ecco la consegna della nuova Beata. Facendo eco alle sue parole, esorto ciascuno a seguire con generosità e coraggio i passi di questa autentica discepola di Cristo. Sulla strada della carità Madre Teresa cammina al vostro fianco”.

 

L’Albania e l’India, terra natale e d’adozione della Santa dei poveri, hanno festeggiato solennemente la beatificazione di Madre Teresa. La giornata di ieri è stata proclamata dalle autorità di Tirana “festa nazionale” e da oggi ha preso l’avvio il primo “anno di Madre Teresa”. Mentre in India, nel più autentico spirito instillato nel cuore del grande subcontinente asiatico dalla testimonianza nuova Beata, il momento più alto delle celebrazioni si è avuto a Calcutta con l’abbraccio tra indù, musulmani, cristiani, buddisti, sikh e delle altre minoranze religiose. Ecco un’impressione a caldo di un indiano d’eccezione, raccolta dopo la beatificazione di Madre Teresa: il cardinale arcivescovo di Bombay, Ivan Dias, che ha spiega il valore del messaggio universale lasciatoci da Madre Teresa:

 

R. – Il messaggio è che tutti sono da amare, senza distinzione, perché tutti sono figli di Dio, tutti sono riflesso dell’amore del Padre.

 

D. – Da indiano, cosa vede in Madre Teresa?

 

R. – Vedo come si è sentita a casa propria in tutto il mondo. Quando uno ha un cuore come la Madre – Cuore di Cristo – abbraccia tutto il mondo ed è a casa ovunque. Madre Teresa, il suo sorriso, illumina tutti coloro che vogliono bene all’umanità.

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PROVVISTE DI CHIESE IN USA, CAMERUN, COLOMBIA

 E NOMINA DI AUSILIARE IN LITUANIA

 

Il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Hartford, negli Stati Uniti d’America, presentata dall’arcivescovo mons. Daniel Anthony Cronin, per raggiunti limiti di età. Come nuovo arcivescovo di Hartford, il Pontefice ha nominato il presule mons. Henry Joseph Mansell, finora vescovo di Buffalo.

 

Nei giorni scorsi, il Santo Padre ha nominato arcivescovo metropolita di Yaoundé, in Camerun, il presule mons. Victor Tonyé Backot, finora vescovo di Edéa.

 

In Colombia, il Papa ha accettato la rinuncia del vescovo di Mocoa-Sibundoy, mons. Fabio De Jesùs Morales Grisales, presentata in conformità alla norma canonica relativa ad “infermità o altra grave causa”, e ha nominato al suo posto il prelato mons. Luis Alberto Parra Mora, di 59 anni, finora vicario generale della diocesi di Yopal.

 

In Lituania,il Pontefice ha nominato ausiliare dell’arcidiocesi di Kaunas il sacerdote Jonas Ivanauskas, di 43 anni, finora vicario generale, elevandolo alla dignità vescovile.

 

CON UNO STRAORDINARIO GIOCO DI FUOCHI PIROTECNICI, LA CITTA’ DI ROMA

 HA FESTEGGIATO IERI SERA IL 25.MO DI PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLO II

- Servizio di Alessandro Gisotti -

 

“Fochi, gioia ed allegrezza”: con uno spettacolo pirotecnico d’eccezione la città di Roma ha festeggiato il 25.mo anno di pontificato di Giovanni Paolo II. Ieri sera, intorno alle 20, Piazza San Pietro ha assunto un aspetto inedito, illuminata solo dai riflessi di luce dei fuochi artificiali. L’evento, organizzato dal Comune di Roma, è stato trasmesso in diretta dalla nostra emittente. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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(Musica)

 

Musica e luci, stupore e allegria. Nella sera di un’ottobrata romana, il cielo sopra piazza San Pietro si è illuminato a giorno di mille colori. Uno spettacolo vecchio di secoli eppure sempre così nuovo per le emozioni che suscita nell’osservatore, senza distinzioni d’età. Magie pirotecniche, che ieri hanno assunto un significato particolare, perché dono di una città intera, omaggio di Roma al suo Vescovo. A quel Papa Wojtyla che fin dal primo giorno di pontificato, in un’altra serata d’ottobre di 25 anni fa, si è presentato al popolo romano come suo concittadino, ricevendone un abbraccio che dura da allora con immutato calore. Giovanni Paolo II non ha, così, voluto perdere il  suggestivo avvenimento, assistendo dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico ai fuochi pirotecnici eseguiti secondo la tradizione della Roma barocca. E al termine dello spettacolo, durato un quarto d’ora, il Papa ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa salutando con affetto le migliaia di pellegrini, convenuti in piazza San Pietro per assistere assieme al Pontefice al fragoroso concerto di suoni e luci:

 

Lo spettacolo dei fuochi artificiali è stato molto bello. Ringrazio il sindaco di Roma per questa iniziativa e ringrazio in particolare l’amata città di Roma per l’affetto che anche in questo modo ha voluto inviarmi. Che Cristo benedica te e tutti gli abitanti.

 

Evento inedito e di grande effetto, i fuochi artificiali hanno seguito una vera e propria “partitura pirotecnica”, seguendo il tempo esatto delle frasi musicali. Gioia per gli occhi, dunque, ma anche per le orecchie dei fedeli che hanno potuto ascoltare – diffuse nella grande piazza – le note della “Missa pro pace”, messa composta dal musicista polacco Kilar Wojciech. Ieri sera, quindi, si è vissuta una nuova pagina dello straordinario legame tra Roma e Giovanni Paolo II a conclusione di una settimana indimenticabile in cui la città, cuore della cristianità, ha reso un emozionato “grazie” al suo cittadino Karol Wojtyla. Proprio su questo rapporto speciale tra Roma e il Santo Padre, Luca Collodi ha raccolto la testimonianza del sindaco capitolino, Walter Veltroni, che racconta con quale spirito il Papa accolse la cittadinanza onoraria di Roma.

 

R. - Votammo all’unanimità, con grande partecipazione e grande convinzione da parte di tutti i consiglieri comunali, questa delibera che nasceva da una proposta fatta da me un giorno, durante un’udienza privata. Mi ero timidamente rivolto al Papa, chiedendogli se potevo fare qualche passo in avanti. Il Papa mi guardò e mi disse ‘vada avanti’. Siamo andati avanti e siamo arrivati fino alla cittadinanza onoraria. Quando l’abbiamo portata al Papa, era molto divertito ed era la prima cittadinanza onoraria che accettava, per una città che ama particolarmente. Alla fine della cerimonia ha detto: “A me ci sono voluti 25 anni, San Paolo ha fatto molto prima!”.

 

D. – Il suo augurio personale alla fine di questi giorni così intensi per i 25 anni di pontificato?

 

R. – Questo Papa ha progressivamente e sempre di più legato a sé l’umanità e il suo messaggio di pace e di attenzione verso i più deboli, di dialogo multireligioso, di attenzione alla persona sono valori veramente per tutti e quindi come tali li vogliamo vivere il più a lungo possibile.

 

(Musica)

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DOMATTINA IL PONTEFICE TIENE CONCISTORO PER  LA CREAZIONE

DI TRENTA NUOVI CARDINALI

ANNUNCIATI ALL’ANGELUS DEL 28 SETTEMBRE SCORSO

ASSIEME A UNO ‘IN PECTORE’

 

- Servizio di Giovanni Peduto –

 

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Riceveranno domani dalle mani del Pontefice la berretta cardinalizia 7 collaboratori della Curia Romana, 19 pastori di altrettante Chiese locali e 4 ecclesiastici particolarmente meritevoli per il loro impegno a servizio della Chiesa. Di un altro benemerito presule, come lo ebbe a definire, Giovanni Paolo II se ne è riservato il nome ‘in pectore’: lo rivelerà quando lo riterrà opportuno.

 

Provengono da 23 Paesi, di cui 4 che non avevano attualmente un cardinale: Sudan, Ghana, Croazia e Guatemala. Dei trenta nuovi porporati 26 sono elettori del Papa perché sono al di sotto degli 80 anni di età. Con il Concistoro di domattina il Collegio cardinalizio risulterà formato da 194 cardinali, di cui 135 elettori e 59 non elettori, e in più il cardinale ‘in pectore’.

 

Qual è il loro compito, a parte quello di eleggere il Romano Pontefice? Lo abbiamo chiesto a mons. Karel Kasteel, segretario del Pontificio Consiglio Cor Unum, che è pure il decano della Camera Apostolica, organismo risalente a mille anni or sono come egli ci spiega:

 

“Il primo compito è quello di essere il Senato della Chiesa e quindi ogni cardinale è uno specifico consigliere del Santo Padre e il Papa lo può consultare quando vuole, singolarmente o collegialmente. E in questi momenti – come sappiamo – ha riunito l’intero Collegio cardinalizio e potrà quindi in questa occasione trattare con loro tutte le questioni che desidera. Uno dei compiti della Camera Apostolica è proprio quello di garantire il corretto svolgimento del Conclave secondo tutte le norme date. E’ il più antico organismo della Curia Romana dal quale sono emanati tutti gli altri dicasteri. In sede vacante ha l’autorità prevista dalla Costituzione apostolica ‘Pastor Bonus’; il cardinale camerlengo, coadiuvato dagli altri membri della Camera, dirige tutto ciò che è necessario per il bene della Chiesa fin quando non sarà eletto il nuovo Sommo Pontefice; mentre in sede plena – quando cioè c’è il Santo Padre – il Papa può affidare alla Camera apostolica qualunque compito egli desidera”.

 

E ora qualche nota storia. I cardinali sorti dai presbiteri dei 25 titoli o chiese quasi parrocchiali di Roma, dai 7 diaconi regionali e 6 diaconi palatini, e dai 7 vescovi suburbicari, furono inizialmente consiglieri e cooperatori del Papa, Dal 1150 formarono il Collegio cardinalizio con un decano, che è il vescovo di Ostia, e un Camerlengo quale amministratore dei beni. Dall’anno 1059 sono elettori esclusivi del Papa. Nel secolo XII incominciano ad essere nominati cardinali anche prelati residenti fuori di Roma. Il numero nei secoli XIII-XV, ordinariamente non superiore ai trenta, fu fissato da Sisto V a 70 (1586).

 

Giovanni XXIII derogò da numero di cardinali stabilito da Sisto V (Concistoro segreto nel 1958), e stabilì che tutti i cardinali fossero insigniti della dignità episcopale (1962). Paolo VI determinò il posto dei patriarchi orientali nel Collegio cardinalizio (1965), e dispose, con il Motu Proprio Ingravescentem aetatem (21-XI-1970), che con il compimento dell’80.esimo anno di età, i cardinali perdono il diritto di eleggere il Pontefice e, quindi, anche il diritto di entrare in Conclave. Infine, Paolo VI stabilì (Concistoro segreto 5-XI-1973) che il numero massimo dei cardinali che hanno la facoltà di eleggere il Romano Pontefice fosse fissato in 120. Tale limite è stato confermato anche da Giovanni Paolo II, ma vi ha derogato due volte la seconda occasione del Concistoro di domani che porterà  Collegio dei cardinali elettori alla cifra di 135. I cardinali sono divisi nei tre ordini episcopale, presbiterale e diaconale, e vengono liberamente eletti dal Papa tra i chierici che abbiano ricevuto almeno il presbiterato.

 

La cerimonia di domani è prevista per le 10.30 sul sagrato della Basilica Vaticana. La nostra emittente ne curerà la radiocronaca su onde medie, onde corte e modulazione di frequenza in italiano, inglese per l’Europa occidentale e l’India, tedesco per l’Europa centro settentrionale, francese per l’Africa, spagnolo per l’Europa occidentale e l’America Latina, e in portoghese per il Brasile solo via satellite.

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

"Icona del Buon Samaritano" è il titolo che - con toccante accento - apre la prima pagina (a colori).Madre Teresa di Calcutta - si sottolinea con forza - si è identificata in tutti coloro che serviva: dalla persona appena concepita ai moribondi". All'inizio del ventiseiesimo anno di Pontificato, nella giornata dedicata alla preghiera per le missioni, Giovanni Paolo II proclama Beata la Fondatrice dei Missionari e delle Missionarie della Carità.Una pagina fotografica, a colori, sull'evento della Beatificazione. All'interno, il dettagliato resoconto sui diversi momenti del rito di Beatificazione.

 

Nelle vaticane, la meditazione del Cardinale Crescenzio Sepe che, nell'Aula Paolo VI, ha presieduto la Veglia missionaria per la Giornata Mondiale 2003. Una pagina dedicata al centenario delle Opere Guanelliane a Roma.

 

Nelle estere, altro sangue in Medio Oriente ed in Iraq. Intesa tra i Capi di Stato degli Usa e della Cina per rilanciare il negoziato con la Corea del Nord.

 

Nella pagina culturale, un articolo di Marco Testi su una raccolta di scritti di Angelo Mundula. 

 

Nelle pagine italiane, in primo piano il nuovo dramma dell'immigrazione, consumatosi nel Canale di Sicilia.  

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

20 ottobre 2003

 

 

DOPO IL NAUFRAGIO DI VENERDÌ ANCHE LA SCORSA NOTTE

È STATA SEGNATA DA UNA NUOVA TRAGEDIA DEL MARE,

COSTATA LA VITA AD ALMENO 13 SOMALI

- Intervista con il portavoce del Forum Italia-Somalia, Angelo Masetti -

 

 

Non sembra arrestarsi l’ondata di disperazione dei viaggi in mare di quanti tentano di raggiungere le coste italiane per sfuggire alla miseria dei loro Paesi. Il drammatico bilancio dell’ultima tragedia, avvenuta la scorsa notte a 50 miglia sudest da Lampedusa, è di 13 vittime. I primi racconti di alcuni dei somali sopravvissuti alla traversata del Canale di Sicilia prospettano, purtroppo, un quadro ancora più pesante: a bordo del barcone di 12 metri erano infatti stipati non una trentina ma oltre cento persone e la maggior parte di loro, una settantina, non ha resistito alla fatica e agli stenti di venti giorni di viaggio in mare. Questa ennesima tragedia è stata preceduta da un altro grave naufragio avvenuto venerdì scorso: quello di un’imbarcazione carica di cittadini somali in viaggio verso l’Italia che ha causato la morte di almeno sette persone. Ma all’appello manca anche un ragazzo di 13 anni, fratello delle due bambine morte di stenti durante la traversata e gettate in mare. Sulla drammatica situazione dei somali che cercano di lasciare il loro martoriato Paese per raggiungere le coste dell’Italia, Stefano Leszczynski ha intervistato il portavoce del Forum Italia-Somalia, Angelo Masetti.

 

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R. – Vorrei prima di tutto dire che è sbagliato chiamare queste persone immigrati somali. I somali non sono immigrati sono delle persone che cercano protezione da una guerra civile che si sta protraendo da più di 13 anni e che ha causato circa un milione di morte e provocato un milione e mezzo di esuli in tutto il mondo. La situazione dei somali in Italia è assolutamente critica, ai cittadini somali non viene riconosciuta validità di passaporto. Qualunque cittadino somalo arrivi in Italia e sia in possesso di un qualunque documento emesso da un’autorità somala è privo di documenti.

 

D. – Quindi nessun cittadino somalo può entrare legalmente in Italia?

 

R. – Nel 1999, cioè otto anni dopo l’inizio della guerra civile, il governo italiano ha stabilito che i documenti rilasciati dopo il 1991, non erano più validi e utilizzabili per l’ingresso in Italia.

 

D. – Cosa può spingere delle persone ad affrontare un viaggio così pericoloso e che può essere anche mortale?

 

R. – La guerra, la fame, la disperazione, la paura per l’incolumità propria e dei propri familiari perché ormai da 13 anni la Somalia è guidata e dominata da bande di capi fazione senza scrupoli e senza nessun tipo di rispetto per i diritti umani e ciascun cittadino somalo sul territorio somalo rischia quotidianamente la vita e queste sono persone che per salvare se, i propri familiari, i propri figli attraversano praticamente, dall’ Equatore, tutta l’Africa per arrivare fino al Nord Africa, rischiano di essere messi in prigione dai tunisini o dai libici e poi salgono su queste barche, assolutamente precarie, e se non riescono a perdere la vita in mare, approdano sulle coste italiane e finiscono in qualche centro di accoglienza e purtroppo, a volte, hanno anche l’avventura di essere respinti.

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CHIESA E SOCIETA’

20 ottobre 2003

 

 

SI È APERTO OGGI A TAIWAN IL 13° CONGRESSO TRIENNALE

DEI RELIGIOSI DELL’ASIA E DELL’OCEANIA

 

TAIPEI. = “Ritessere la rete della vita”. E’ questo il tema del 13° Congresso triennale dei religiosi dell’Asia e dell’Oceania i cui lavori sono iniziati oggi a Taiwan. L’incontro riunisce la famiglia religiosa dei due Continenti ed il suo obbiettivo principale è di promuovere lo spirito di condivisione e solidarietà fra i religiosi, lo scambio di esperienze ed il confronto sui temi della missione e dell’evangelizzazione. La scelta del tema verte soprattutto su contenuti in sintonia con le necessità regionali. Quest’anno, per offrire un’informazione più approfondita sull’evento, è stato realizzato il sito Internet www.catholic.org.tw/amor13tw/. Il logo dell’incontro intitolato Amor XIII, acronimo di Asian-Oceania Meeting of Religious, è un vortice di vari colori ispirato al primo capitolo della Genesi: rappresenta lo Spirito Santo che opera nel caos. Il colore blu simboleggia Dio, il bianco è lo spirito che soffia sull’acqua ed il rosso sta a significare che l’uomo condivide la vita di Dio. Il vortice che li ingloba rappresenta la comunione in Dio del cielo, della terra e dell’umanità. (A.L.)

 

 

“FIDEI CANORA CONFESSIO. LA MUSICA LITURGICA DALLA SACROSANCTUM CONCILIUM”. E’ IL TEMA DELL’ANNUALE CONVEGNO, APERTOSI OGGI A PALERMO,

DEI DIRETTORI DEGLI UFFICI LITURGICI DIOCESANI

 

PALERMO (ITALIA). = Si apre oggi a Palermo il Convegno annuale dei direttori degli uffici liturgici diocesani, organizzato dall’ufficio liturgico nazionale della Cei, sul tema “Fidei canora confessio. La musica liturgica dalla Sacrosanctum Concilium”. Con la scelta di dedicare l’appuntamento al tema della musica per la liturgia,  l’incontro che si concluderà il prossimo 23 ottobre, intende mettere in risalto due significative ricorrenze di quest’anno: il centenario del Motu proprio di Pio X “Tra le sollecitudini”, che all’inizio del ‘900 ha incoraggiato il movimento liturgico, ed il 40° della Costituzione del Vaticano II sulla sacra liturgia. (A.L.)

 

 

“CON MARIA APRI IL TUO CUORE ALLA MISSIONE DI CRISTO” E’ LO SLOGAN

CHE HA ACCOMPAGNATO 42 MILA GIOVANI NELLE STRADE DI LIMA, IN PERU’,

PER LA RACCOLTA PRO MISSIONI E PER LE INIZIATIVE

PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

 

LIMA. = In occasione della Giornata missionaria mondiale numerose sono state le iniziative in tutte le diocesi del mondo per raccogliere fondi da destinare alle terre di missione. Significativa è stata l’iniziativa della Conferenza episcopale peruviana che, in collaborazione con le Pontificie opere missionarie, ha organizzato una raccolta pro missione con uno slogan efficace:“Con Maria, apri il tuo cuore alla missione di Cristo”. Le attività di raccolta sono state realizzate dal gruppo di animazione dei giovani e dei delegati parrocchiali della città di Lima. Più di novecento scuole e quasi 42 mila giovani hanno partecipato attivamente alle iniziative, coadiuvati da materiale informativo preparato dalle Pontificie opere missionarie. Conclusasi il 18 ottobre, la raccolta permetterà alla Chiesa di aiutare milioni di persone che vivono nella povertà più estrema, incapaci di soddisfare le necessità più urgenti. L’iniziativa si è conclusa ieri, 19 ottobre, con una celebrazione nella parrocchia della Vicaria Cinese, alla quale hanno preso parte numerosi giovani del “Gruppo giovani senza frontiere”. (M.R.)

 

 

SARANNO ESPOSTI A PADOVA, FINO AL 4 GENNAIO, I CAPOLAVORI

DELLA PITTURA RUSSA, OPERA DEGLI ARTISTI DISSIDENTI CHE ANIMARONO

LA VITA CULTURALE DEI PRIMI DECENNI DEL NOVECENTO

 

PADOVA (ITALIA). = Le opere dei maestri della grande pittura russa del 1800 e 1900 sono esposte a Padova a Palazzo del Monte in una mostra dal titolo “I tesori della Russia. Maestri dell’arte russa 1800-1900”, fino al 4 gennaio. La mostra è organizzata dall’Assessorato alla cultura del comune di Padova e si delinea come evento di carattere mondiale per il prestigio delle opere esposte. La caratteristica dell’esposizione è la provenienza dei dipinti che arrivano da collezioni private di Mosca e San Pietroburgo, originari dell’epoca di Pietro il Grande quando le ricche famiglie russe davano vita ad un vasto commercio di oggetti d’arte. Il fervore che ha accompagnato questa tendenza fa da corollario alla ‘tempesta’ culturale che caratterizzò l’epoca d’oro della letteratura russa con Puskin, Tolstoj e Korsakov. Dopo la rivoluzione molti mecenati sfidarono il regime per dare accoglienza alle opere degli artisti dissidenti, precursori del costruttivismo, suprematismo e futurismo. I pittori russi che vissero durante il difficile periodo di Stalin e Lenin, come Vladimir Tatlin, Konstantin Rudakov, Kazimir Malevich e Vladimir Lebedev si fecero interpreti dell’opposizione alla pittura realistica voluta dal regime e fecero da ponte con i movimenti artistici contemporanei presenti in Europa nei primi decenni del ‘900. (M.R.)   

 

 

A KINSHASA SI TERRA’ UN CONVEGNO ORGANIZZATO DAI COMBONIANI CHE RIPROPONE IL PIANO DI SALVEZZA PER L’AFRICA PENSATO DA SAN DANIELE COMBONI 150 ANNI FA

 

KINSHASA. = “Gli africani e la rinascita africana” è il titolo del convegno che si terrà a Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo, dal 24 al 26 ottobre prossimi, organizzato dai missionari e dalle missionarie comboniane. Si riproporrà il piano di salvezza per l’Africa ideato da San Daniele Comboni 150 anni fa. “Comboni è una di quelle persone carismatiche la cui figura, le cui idee e le cui intuizioni resistono all’usura del tempo e rimangono di attualità anche secoli dopo la loro morte” ha detto padre Louis Koevi, comboniano togolese che insieme a padre Gaetano Montresor, Neno Contran e padre Eliseo Tacchela ha animato l'incontro con i giornalisti. Un esempio della sua attualità è rappresentato dal “Piano di rigenerazione dell’Africa con l’Africa” messo a punto dal Santo e che è fonte di studio per quanti si inoltrano nella ricerca di una soluzione per il ‘continente nero’. Temi forti di questo convegno sono la schiavitù, la cui soluzione era cara anche a San Comboni, lo sfruttamento della ricchezza, la marginalizzazione del Continente sulla scena internazionale e il sottosviluppo che ancora flagella molte zone. Tra gli studiosi che prenderanno parte al convegno figurano Elikya Mbokolo, esperto di Africa e Ka Mana, filosofo e teologo. (M.R.)

 

 

‘MINHA HISTORIA’ E’ IL TITOLO DEL NUOVO CD DI UN SALESIANO DEL BRASILE:

LA MUSICA E’ ACCOMPAGNATA DALLE STORIE DEI PROTAGONISTI DELLA BIBBIA

FORMANDO UN SINGOLARE LIBRO - CD

 

BRASILIA. = Don Dalcides, salesiano del Brasile, con una spiccata vena musicale e capace in soli tre giorni di vendere ottomila copie, ha inciso un nuovo cd appena uscito in tutta la nazione. Anche questo, come i tre precedenti, sarà probabilmente un grande successo. Il suo precedente album, Com Ternura, uscito nel 2001, ha venduto 75 mila copie. Minha História è il titolo del nuovo cd è frutto di un intenso lavoro di ricerca biblica e di ispirazione musicale che unisce musica e narrativa, formando un vero e proprio libro-cd. “La musica è il luogo dove l’umano e il divino si incontrano in armonia”, ha detto don Dalcides a proposito del suo ultimo lavoro. Le parole e la parte narrativa di Minha História sono tratte dalla vita dei protagonisti della Bibbia: tra gli altri Maria, Zaccheo e la Maddalena. (M.R.)

 

 

 

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24 ORE NEL MONDO

20 ottobre 2003

 

 

- A cura di Barbara Castelli -

 

Cresce la tensione in Medio Oriente, mentre il primo ministro palestinese, Abu Ala, ha annunciato le elezioni generali per il prossimo giugno. Tre raid compiuti stamani su Gaza dall’aviazione israeliana hanno causato almeno tre morti, di cui due militanti del braccio armato di Hamas, e quattro feriti. Ancora poco chiaro l’obiettivo dell’attacco aereo: fonti palestinesi lo hanno inquadrato come un tentativo di eliminare lo sceicco Abdallah Shami, un dirigente della Jihad islamica; mentre un portavoce militare israeliano ha indicato in un’officina utilizzata da Hamas per la produzione di armi il vero bersaglio del raid. Tutto questo a meno di 12 ore dall’imboscata costata la vita a tre soldati israeliani vicino Ramallah. Graziano Motta:

 

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L’agguato è stato subito rivendicato dalle Brigate dei martiri di Al Aqsa, braccio militare di Al Fatah, cioè il partito di Yasser Arafat, che, intanto, ha inviato una delegazione a Washington. Missione dei diplomatici: illustrare all’amministrazione Bush il cosiddetto memorandum di Ginevra, un’intesa fra i ministri palestinesi e i deputati di opposizione israeliana sulla definizione politica del conflitto che, comunque, non contempla quando e come porre fine alle ostilità in corso. Per fronteggiarle il governo Sharon, inoltre, ha disposto la mobilitazione, in Cisgiordania, di 5 battaglioni di riservisti. Nuove minacce ad Israele, intanto, sono state rivolte da guerriglieri fondamentalisti libanesi Hezbollah, che esprimono solidarietà alla Siria.

 

Per la Radio Vaticana, Graziano Motta.

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Si allunga l’elenco di vittime americane in Iraq, dove le forze armate statunitensi sono state ancora una volta bersaglio di imboscate. Due le vittime ieri a Kirkuk, nel nord del Paese, ma gli attacchi si sono moltiplicati in tutta la zona centro settentrionale dell’Iraq. Il presidente americano, George Bush, intanto, da Bangkok, dove si trova per il vertice di capi di Stato e di governo dell’Organizzazione per la cooperazione economica tra i Paesi dell’Asia-Pacifico, ha condannato il terrorismo e ha annunciato “buoni progressi” nella soluzione della crisi nucleare nordcoreana. Il servizio di Paolo Mastrolilli:

 

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Queste imboscate condotte con bombe rudimentali, granate o armi da fuoco non hanno fatto vittime ma sono tornati a sottolineare la gravità della situazione sul terreno. Solo due giorni fa, Osama Bin Laden, nel suo ultimo messaggio registrato, ha detto di considerare l’Iraq come il principale terreno di battaglia della guerra santa e ha sollecitato tutti i musulmani ad andare nel Paese per attaccare gli americani. Il presidente americano, George Bush, in Thailandia per il vertice dell’Apec (cooperazione Asia-Pacifico), ha discusso la crisi coreana con il leader di Seul; mentre il segretario di Stato, Colin Powell, ha lanciato un appello per sollecitare finanziamenti a favore della ricostruzione dell’Iraq, in vista della Conferenza dei Paesi donatori che comincia giovedì a Madrid.

 

Da New York, per la Radio Vaticana, Paolo Mastrolilli. 

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La Corea del Nord avrebbe effettuato oggi un test missilistico a corto raggio terra-mare. Lo ha comunicato il Giappone. L’Agenzia di difesa di Tokyo ha precisato che il missile sarebbe stato lanciato dalla costa orientale della Nord Corea. La notizia è stata confermata anche dalla Corea del Sud.

 

 “Siamo partiti il 3 ottobre scorso da un punto della costa libica al confine con la Tunisia. Dopo tre giorni di navigazione abbiamo finito carburante e viveri ed è cominciato il nostro calvario...”. E’ il drammatico racconto dell’ennesimo viaggio della speranza finito in tragedia al largo delle coste dell’isola di Lampedusa. Secondo uno dei 15 superstiti, l’imbarcazione trasportava almeno 85 persone. Fino ad ora sono stati rinvenuti i corpi di 13 immigrati.

 

Condurrò “una lotta frontale contro la corruzione” di modo che la Bolivia abbia “un’amministrazione efficace”, che lavori in “assoluta trasparenza”. Così stamani il presidente Carlos Mesa, presentando il nuovo governo, formato da 15 ministeri. Tra le novità: la carica di delegato presidenziale anti-corruzione e l’istituzione dei ministeri degli Affari indigeni e della Partecipazione popolare.

 

I ceceni hanno democraticamente scelto di restare nella federazione russa e non hanno bisogno di alcun altro statuto speciale di autonomia, ma necessitano di maggiore autonomia economica. Questo, in sintesi, il discorso d’insediamento del neoeletto presidente della Cecenia, Akhmad Kadyrov. In una cerimonia blindata ieri a Gudermes, Kadyrov, eletto con oltre l’80% dei voti e l’appoggio ufficiale del Cremino, ha, inoltre, promesso lotta senza quartiere al terrorismo e all’estremismo religioso.

 

Elezioni legislative il 23 novembre prossimo in Croazia. Lo ha annunciato questa mattina il presidente, Stipe Mesic, dopo lo scioglimento, lo scorso 17 ottobre, del Parlamento.

 

Netto trionfo della destra populista ed antieuropeista alle elezioni legislative svoltesi ieri in Svizzera. L’Unione democratica di centro del miliardario Christoph Blocher si è imposta quale primo partito politico, ottenendo - secondo le proiezioni della televisione - oltre il 27% dei voti. Sentiamo Mario Martelli:

 

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La tendenza che sembra abbastanza chiara è che il voto per il Parlamento federale della 46.ma legislatura porterà ad un Consiglio nazionale e ad un Consiglio degli Stati, i due rami del Parlamento, spostati verso il centrodestra, con l’Udc in progresso specialmente nel cantone di Ginevra e in quelli della Svizzera tedesca. A provocare spostamenti verso il centrodestra, avrebbero concorso specialmente i problemi relativi alla sicurezza e quelli legati all’arrivo di stranieri e richiedenti asilo. Da tener conto, inoltre, che dei 4,7 milioni di elettori elvetici hanno partecipato al voto meno del 50 per cento.

 

Da Ginevra, Mario Martelli per la Radio Vaticana.

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Lutto in Bosnia Erzegovina per la morte ieri a Sarajevo dell’ex presidente Alija Izetbegovic. Il 78.ne era malato da tempo di cuore. I funerali di Izetbegovic, considerato il padre dell’indipendenza bosniaca, l’eroe dell’assedio di Sarajevo, si svolgeranno mercoledì nella capitale.

 

Rimpasto di governo in Romania, dove stamani si sono dimessi il ministro dell’Integrazione europea, Hildegard Puwak; il ministro della Sanità, Mircea Beuran; e il segretario generale del governo, Serban Mihailescu. Successo dei sì, invece, ieri al referendum sul progetto di nuova Costituzione, elaborato per favorire l’ingresso del Paese nell’Unione Europea. Dopo lo spoglio di un quarto dei voti, si sono detti a favore delle modifiche il 90,87 per cento dei cittadini.

 

Dopo oltre un anno di stallo, sembra prossimo ad una soluzione il processo di pace nell’Irlanda del Nord. Il governo britannico annuncerà, infatti, a breve la data delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea di Belfast. A seguito di una crisi di fiducia fra repubblicani e unionisti, ad ottobre dello scorso anno, il primo ministro britannico, Tony Blair, ha sciolto il governo semi-autonomo locale e ha ripreso l’amministrazione diretta delle sei contee.

 

 

 

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