RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLVII n. 293 - Testo della
Trasmissione di lunedì 20 ottobre 2003
IL PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI
IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Aperto oggi a Taiwan il 13.mo
Congresso triennale dei religiosi di Asia e Oceania
I capolavori della pittura russa
tra ‘800 e ‘900 esposti a Padova fino
al 4 gennaio.
Convegno a Palermo dei
direttori degli Uffici Liturgici diocesani
Marcia dei giovani in Perù per la
raccolta di fondi pro missioni
Nuovo CD di un
Salesiano del Brasile ispirato dalle storie dei protagonisti della Bibbia
Si
riaccende la violenza in Medio Oriente: tre raid israeliani questa mattina a
Gaza hanno causato almeno tre morti.
Nuovo test missilistico compiuto stamani dalla Corea del Nord. Rimpasto di governo in Romania: dimessi tre
ministri – Elezioni legislative il prossimo 23 novembre in Croazia.
20
ottobre 2003
GRANDE
FESTA IN AULA PAOLO VI:
GIOVANNI PAOLO II HA RICEVUTO I
PELLEGRINI DELLA BEATIFICAZIONE
DI MADRE TERESA, DEFINITA UNA
DELLE PIU’ GRANDI MISSIONARIE
DEL 20.MO SECOLO
- Servizio di Alessandro De
Carolis -
*********
Una delle più grandi missionarie del secolo scorso:
missionaria di carità e di pace. E poi, ancora, un’autentica madre: dei poveri,
dei bambini, ai quali portò il suo sorriso vitale pur incontrando ogni giorno
in loro lebbra, Aids, morte “e ogni tipo di umana sofferenza”.
Commosso e insieme grato a Dio per il grande avvenimento
di ieri, Giovanni Paolo II ha incontrato questa mattina in Aula Paolo VI oltre
6 mila pellegrini, tra coloro che ieri erano intervenuti alla beatificazione di
Madre Teresa di Calcutta. Un temporale a tratti scrosciante non ha scoraggiato
i fedeli che, già dalle 10 di stamattina, avevano affollato nuovamente Piazza
San Pietro per la Messa di ringraziamento celebrata dal prefetto della
Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale José Saraiva Martins.
Successivamente, il Papa si è soffermato ancora sulla straordinaria parabola
terrena e sui meriti della nuova Beata. “Missionaria della Carità: questo è stata
Madre Teresa, di nome e di fatto”, ha detto il Pontefice, che ha aperto e
concluso personalmente il suo intervento, cedendo la parola, nella parte
centrale, a mons. Giovanni D’Ercole e ad un sacerdote di lingua inglese. La
nuova Beata trovò nel silenzio della preghiera la forza di un amore senza
limiti per i suoi “gesti d’amore quotidiani”, per il suo “autentico sorriso”
che - ha detto Giovanni Paolo II - era un “sì alla vita”.
Oltre che della carità, Madre Teresa, ha proseguito
Giovanni Paolo II, è stata anche una “missionaria della pace, missionaria della
vita”. Parlò “sempre agli altri in difesa della vita umana”, ha ricordato il
Papa, anche quando “il suo messaggio non era ben accolto”. Ed è stata
“realmente Madre”: non solo dei poveri, ma di tutti coloro – ragazze e giovani
– “che l’hanno avuta come guida
spirituale e ne hanno condiviso la missione”. “Conservate inalterato il suo
carisma e seguite i suoi esempi - ha concluso il Papa rivolto in particolare
alle figlie spirituali di Madre Teresa - e lei dal Cielo non mancherà di
sostenervi nel cammino quotidiano”. Un cammino tracciato in modo netto per
chiunque segua il Vangelo:
“Il messaggio di Madre Teresa, ora più che mai, appare
però come un invito rivolto a tutti. L’intera sua esistenza ci ricorda che
essere cristiani significa essere testimoni della carità. Ecco la consegna
della nuova Beata. Facendo eco alle sue parole, esorto ciascuno a seguire con
generosità e coraggio i passi di questa autentica discepola di Cristo. Sulla
strada della carità Madre Teresa cammina al vostro fianco”.
L’Albania e l’India, terra natale e d’adozione della Santa
dei poveri, hanno festeggiato solennemente la beatificazione di Madre Teresa.
La giornata di ieri è stata proclamata dalle autorità di Tirana “festa
nazionale” e da oggi ha preso l’avvio il primo “anno di Madre Teresa”. Mentre
in India, nel più autentico spirito instillato nel cuore del grande
subcontinente asiatico dalla testimonianza nuova Beata, il momento più alto
delle celebrazioni si è avuto a Calcutta con l’abbraccio tra indù, musulmani,
cristiani, buddisti, sikh e delle altre minoranze religiose. Ecco
un’impressione a caldo di un indiano d’eccezione, raccolta dopo la
beatificazione di Madre Teresa: il cardinale arcivescovo di Bombay, Ivan Dias,
che ha spiega il valore del messaggio universale lasciatoci da Madre Teresa:
R. – Il messaggio è che tutti sono da amare, senza
distinzione, perché tutti sono figli di Dio, tutti sono riflesso dell’amore del
Padre.
D. – Da indiano, cosa vede in Madre Teresa?
R. – Vedo come si è sentita a casa propria in tutto il
mondo. Quando uno ha un cuore come la Madre – Cuore di Cristo – abbraccia tutto
il mondo ed è a casa ovunque. Madre Teresa, il suo sorriso, illumina tutti
coloro che vogliono bene all’umanità.
**********
PROVVISTE
DI CHIESE IN USA, CAMERUN, COLOMBIA
E NOMINA DI AUSILIARE IN LITUANIA
Il Papa
ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Hartford,
negli Stati Uniti d’America, presentata dall’arcivescovo mons. Daniel Anthony
Cronin, per raggiunti limiti di età. Come nuovo arcivescovo di Hartford, il
Pontefice ha nominato il presule mons. Henry Joseph Mansell, finora vescovo di
Buffalo.
Nei giorni scorsi, il Santo Padre ha nominato arcivescovo
metropolita di Yaoundé, in Camerun, il presule mons. Victor Tonyé Backot,
finora vescovo di Edéa.
In Colombia, il Papa ha accettato la rinuncia del vescovo
di Mocoa-Sibundoy, mons. Fabio De Jesùs Morales Grisales, presentata in
conformità alla norma canonica relativa ad “infermità o altra grave causa”, e
ha nominato al suo posto il prelato mons. Luis Alberto Parra Mora, di 59 anni,
finora vicario generale della diocesi di Yopal.
In Lituania,il Pontefice ha nominato ausiliare
dell’arcidiocesi di Kaunas il sacerdote Jonas Ivanauskas, di 43 anni, finora
vicario generale, elevandolo alla dignità vescovile.
CON
UNO STRAORDINARIO GIOCO DI FUOCHI PIROTECNICI, LA CITTA’ DI ROMA
HA FESTEGGIATO IERI SERA IL 25.MO DI
PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLO II
-
Servizio di Alessandro Gisotti -
“Fochi, gioia ed allegrezza”:
con uno spettacolo pirotecnico d’eccezione la città di Roma ha festeggiato il
25.mo anno di pontificato di Giovanni Paolo II. Ieri sera, intorno alle 20,
Piazza San Pietro ha assunto un aspetto inedito, illuminata solo dai riflessi
di luce dei fuochi artificiali. L’evento, organizzato dal Comune di Roma, è
stato trasmesso in diretta dalla nostra emittente. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
*********
(Musica)
Musica e luci, stupore e allegria. Nella sera di
un’ottobrata romana, il cielo sopra piazza San Pietro si è illuminato a giorno
di mille colori. Uno spettacolo vecchio di secoli eppure sempre così nuovo per
le emozioni che suscita nell’osservatore, senza distinzioni d’età. Magie
pirotecniche, che ieri hanno assunto un significato particolare, perché dono di
una città intera, omaggio di Roma al suo Vescovo. A quel Papa Wojtyla che fin
dal primo giorno di pontificato, in un’altra serata d’ottobre di 25 anni fa, si
è presentato al popolo romano come suo concittadino, ricevendone un abbraccio
che dura da allora con immutato calore. Giovanni Paolo II non ha, così, voluto
perdere il suggestivo avvenimento,
assistendo dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico ai fuochi
pirotecnici eseguiti secondo la tradizione della Roma barocca. E al termine
dello spettacolo, durato un quarto d’ora, il Papa ha espresso il suo
apprezzamento per l’iniziativa salutando con affetto le migliaia di pellegrini,
convenuti in piazza San Pietro per assistere assieme al Pontefice al fragoroso
concerto di suoni e luci:
Lo
spettacolo dei fuochi artificiali è stato molto bello. Ringrazio il sindaco di
Roma per questa iniziativa e ringrazio in particolare l’amata città di Roma per
l’affetto che anche in questo modo ha voluto inviarmi. Che Cristo benedica te e
tutti gli abitanti.
Evento
inedito e di grande effetto, i fuochi artificiali hanno seguito una vera e
propria “partitura pirotecnica”, seguendo il tempo esatto delle frasi musicali.
Gioia per gli occhi, dunque, ma anche per le orecchie dei fedeli che hanno
potuto ascoltare – diffuse nella grande piazza – le note della “Missa pro
pace”, messa composta dal musicista polacco Kilar Wojciech. Ieri sera, quindi,
si è vissuta una nuova pagina dello straordinario legame tra Roma e Giovanni
Paolo II a conclusione di una settimana indimenticabile in cui la città, cuore
della cristianità, ha reso un emozionato “grazie” al suo cittadino Karol
Wojtyla. Proprio su questo rapporto speciale tra Roma e il Santo Padre, Luca
Collodi ha raccolto la testimonianza del sindaco capitolino, Walter Veltroni,
che racconta con quale spirito il Papa accolse la cittadinanza onoraria di
Roma.
R. - Votammo all’unanimità, con grande partecipazione e
grande convinzione da parte di tutti i consiglieri comunali, questa delibera
che nasceva da una proposta fatta da me un giorno, durante un’udienza privata.
Mi ero timidamente rivolto al Papa, chiedendogli se potevo fare qualche passo
in avanti. Il Papa mi guardò e mi disse ‘vada avanti’. Siamo andati avanti e
siamo arrivati fino alla cittadinanza onoraria. Quando l’abbiamo portata al
Papa, era molto divertito ed era la prima cittadinanza onoraria che accettava,
per una città che ama particolarmente. Alla fine della cerimonia ha detto: “A
me ci sono voluti 25 anni, San Paolo ha fatto molto prima!”.
D. – Il suo augurio personale alla fine di questi giorni
così intensi per i 25 anni di pontificato?
R. – Questo Papa ha progressivamente e sempre di più
legato a sé l’umanità e il suo messaggio di pace e di attenzione verso i più
deboli, di dialogo multireligioso, di attenzione alla persona sono valori
veramente per tutti e quindi come tali li vogliamo vivere il più a lungo
possibile.
(Musica)
**********
DOMATTINA IL PONTEFICE TIENE
CONCISTORO PER LA CREAZIONE
DI TRENTA NUOVI CARDINALI
ANNUNCIATI ALL’ANGELUS DEL 28
SETTEMBRE SCORSO
ASSIEME A UNO ‘IN PECTORE’
- Servizio di Giovanni Peduto –
*********
Riceveranno domani dalle mani del Pontefice la berretta
cardinalizia 7 collaboratori della Curia Romana, 19 pastori di altrettante
Chiese locali e 4 ecclesiastici particolarmente meritevoli per il loro impegno
a servizio della Chiesa. Di un altro benemerito presule, come lo ebbe a
definire, Giovanni Paolo II se ne è riservato il nome ‘in pectore’: lo rivelerà
quando lo riterrà opportuno.
Provengono da 23 Paesi, di cui 4 che non avevano
attualmente un cardinale: Sudan, Ghana, Croazia e Guatemala. Dei trenta nuovi
porporati 26 sono elettori del Papa perché sono al di sotto degli 80 anni di
età. Con il Concistoro di domattina il Collegio cardinalizio risulterà formato
da 194 cardinali, di cui 135 elettori e 59 non elettori, e in più il cardinale
‘in pectore’.
Qual è il loro compito, a parte quello di eleggere il
Romano Pontefice? Lo abbiamo chiesto a mons. Karel Kasteel, segretario del
Pontificio Consiglio Cor Unum, che è pure il decano della Camera Apostolica,
organismo risalente a mille anni or sono come egli ci spiega:
“Il primo compito è quello di essere il Senato della
Chiesa e quindi ogni cardinale è uno specifico consigliere del Santo Padre e il
Papa lo può consultare quando vuole, singolarmente o collegialmente. E in
questi momenti – come sappiamo – ha riunito l’intero Collegio cardinalizio e
potrà quindi in questa occasione trattare con loro tutte le questioni che
desidera. Uno dei compiti della Camera Apostolica è proprio quello di garantire
il corretto svolgimento del Conclave secondo tutte le norme date. E’ il più
antico organismo della Curia Romana dal quale sono emanati tutti gli altri
dicasteri. In sede vacante ha l’autorità prevista dalla Costituzione apostolica
‘Pastor Bonus’; il cardinale camerlengo, coadiuvato dagli altri membri della
Camera, dirige tutto ciò che è necessario per il bene della Chiesa fin quando
non sarà eletto il nuovo Sommo Pontefice; mentre in sede plena – quando
cioè c’è il Santo Padre – il Papa può affidare alla Camera apostolica qualunque
compito egli desidera”.
E ora qualche nota storia. I cardinali sorti dai
presbiteri dei 25 titoli o chiese quasi parrocchiali di Roma, dai 7 diaconi
regionali e 6 diaconi palatini, e dai 7 vescovi suburbicari, furono
inizialmente consiglieri e cooperatori del Papa, Dal 1150 formarono il Collegio
cardinalizio con un decano, che è il vescovo di Ostia, e un Camerlengo quale
amministratore dei beni. Dall’anno 1059 sono elettori esclusivi del Papa. Nel
secolo XII incominciano ad essere nominati cardinali anche prelati residenti
fuori di Roma. Il numero nei secoli XIII-XV, ordinariamente non superiore ai
trenta, fu fissato da Sisto V a 70 (1586).
Giovanni XXIII derogò da numero di cardinali stabilito da
Sisto V (Concistoro segreto nel 1958), e stabilì che tutti i cardinali fossero
insigniti della dignità episcopale (1962). Paolo VI determinò il posto dei
patriarchi orientali nel Collegio cardinalizio (1965), e dispose, con il Motu
Proprio Ingravescentem aetatem (21-XI-1970), che con il compimento
dell’80.esimo anno di età, i cardinali perdono il diritto di eleggere il
Pontefice e, quindi, anche il diritto di entrare in Conclave. Infine, Paolo VI
stabilì (Concistoro segreto 5-XI-1973) che il numero massimo dei cardinali che
hanno la facoltà di eleggere il Romano Pontefice fosse fissato in 120. Tale
limite è stato confermato anche da Giovanni Paolo II, ma vi ha derogato due
volte la seconda occasione del Concistoro di domani che porterà Collegio dei cardinali elettori alla cifra
di 135. I cardinali sono divisi nei tre ordini episcopale, presbiterale e
diaconale, e vengono liberamente eletti dal Papa tra i chierici che abbiano
ricevuto almeno il presbiterato.
La cerimonia di domani è prevista per le 10.30 sul sagrato
della Basilica Vaticana. La nostra emittente ne curerà la radiocronaca su onde
medie, onde corte e modulazione di frequenza in italiano, inglese per l’Europa
occidentale e l’India, tedesco per l’Europa centro settentrionale, francese per
l’Africa, spagnolo per l’Europa occidentale e l’America Latina, e in portoghese
per il Brasile solo via satellite.
*********
=======ooo=======
OGGI
SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
"Icona del Buon
Samaritano" è il titolo che - con toccante accento - apre la prima pagina
(a colori).Madre
Teresa di Calcutta - si sottolinea con forza - si è identificata in tutti
coloro che serviva: dalla persona appena concepita ai moribondi".
All'inizio del ventiseiesimo anno di Pontificato, nella giornata dedicata alla
preghiera per le missioni, Giovanni Paolo II proclama Beata la Fondatrice dei
Missionari e delle Missionarie della Carità.Una pagina fotografica, a
colori, sull'evento della Beatificazione. All'interno, il dettagliato resoconto
sui diversi momenti del rito di Beatificazione.
Nelle
vaticane, la meditazione del Cardinale Crescenzio Sepe che, nell'Aula Paolo VI,
ha presieduto la Veglia missionaria per la Giornata Mondiale 2003. Una pagina
dedicata al centenario delle Opere Guanelliane a Roma.
Nelle
estere, altro sangue in Medio Oriente ed in Iraq. Intesa tra i Capi di Stato
degli Usa e della Cina per rilanciare il negoziato con la Corea del Nord.
Nella
pagina culturale, un articolo di Marco Testi su una raccolta di scritti di
Angelo Mundula.
Nelle pagine italiane, in primo
piano il nuovo dramma dell'immigrazione, consumatosi nel Canale di
Sicilia.
=======ooo=======
20
ottobre 2003
DOPO
IL NAUFRAGIO DI VENERDÌ ANCHE LA SCORSA NOTTE
È
STATA SEGNATA DA UNA NUOVA TRAGEDIA DEL MARE,
COSTATA
LA VITA AD ALMENO 13 SOMALI
-
Intervista con il portavoce del Forum Italia-Somalia, Angelo Masetti -
Non sembra arrestarsi l’ondata di
disperazione dei viaggi in mare di quanti tentano di raggiungere le coste
italiane per sfuggire alla miseria dei loro Paesi. Il drammatico bilancio
dell’ultima tragedia, avvenuta la scorsa notte a 50 miglia sudest da Lampedusa,
è di 13 vittime. I primi racconti di alcuni dei somali sopravvissuti alla
traversata del Canale di Sicilia prospettano, purtroppo, un quadro ancora più
pesante: a bordo del barcone di 12 metri erano infatti stipati non una trentina
ma oltre cento persone e la maggior parte di loro, una settantina, non ha
resistito alla fatica e agli stenti di venti giorni di viaggio in mare. Questa
ennesima tragedia è stata preceduta da un altro grave naufragio avvenuto venerdì scorso:
quello di un’imbarcazione carica di cittadini somali in viaggio verso l’Italia
che ha causato la morte di almeno sette persone. Ma all’appello manca anche un
ragazzo di 13 anni, fratello delle due bambine morte di stenti durante la
traversata e gettate in mare. Sulla drammatica situazione dei somali che
cercano di lasciare il loro martoriato Paese per raggiungere le coste
dell’Italia, Stefano Leszczynski ha intervistato il portavoce del Forum
Italia-Somalia, Angelo Masetti.
**********
R. – Vorrei prima di tutto dire che è sbagliato chiamare
queste persone immigrati somali. I somali non sono immigrati sono delle persone
che cercano protezione da una guerra civile che si sta protraendo da più di 13
anni e che ha causato circa un milione di morte e provocato un milione e mezzo
di esuli in tutto il mondo. La situazione dei somali in Italia è assolutamente
critica, ai cittadini somali non viene riconosciuta validità di passaporto.
Qualunque cittadino somalo arrivi in Italia e sia in possesso di un qualunque
documento emesso da un’autorità somala è privo di documenti.
D. – Quindi nessun cittadino somalo può entrare legalmente
in Italia?
R. – Nel 1999, cioè otto anni dopo l’inizio della guerra
civile, il governo italiano ha stabilito che i documenti rilasciati dopo il
1991, non erano più validi e utilizzabili per l’ingresso in Italia.
D. – Cosa può spingere delle persone ad affrontare un
viaggio così pericoloso e che può essere anche mortale?
R. – La guerra, la fame, la disperazione, la paura per
l’incolumità propria e dei propri familiari perché ormai da 13 anni la Somalia
è guidata e dominata da bande di capi fazione senza scrupoli e senza nessun
tipo di rispetto per i diritti umani e ciascun cittadino somalo sul territorio
somalo rischia quotidianamente la vita e queste sono persone che per salvare
se, i propri familiari, i propri figli attraversano praticamente, dall’
Equatore, tutta l’Africa per arrivare fino al Nord Africa, rischiano di essere
messi in prigione dai tunisini o dai libici e poi salgono su queste barche,
assolutamente precarie, e se non riescono a perdere la vita in mare, approdano
sulle coste italiane e finiscono in qualche centro di accoglienza e purtroppo,
a volte, hanno anche l’avventura di essere respinti.
**********
=======ooo=======
20
ottobre 2003
SI È APERTO OGGI A TAIWAN IL 13° CONGRESSO
TRIENNALE
DEI RELIGIOSI DELL’ASIA E DELL’OCEANIA
TAIPEI. = “Ritessere la rete della vita”. E’ questo il
tema del 13° Congresso triennale dei religiosi dell’Asia e dell’Oceania i cui
lavori sono iniziati oggi a Taiwan. L’incontro riunisce la famiglia religiosa
dei due Continenti ed il suo obbiettivo principale è di promuovere lo spirito
di condivisione e solidarietà fra i religiosi, lo scambio di esperienze ed il
confronto sui temi della missione e dell’evangelizzazione. La scelta del tema
verte soprattutto su contenuti in sintonia con le necessità regionali.
Quest’anno, per offrire un’informazione più approfondita sull’evento, è stato
realizzato il sito Internet www.catholic.org.tw/amor13tw/.
Il logo dell’incontro intitolato Amor XIII, acronimo di Asian-Oceania Meeting
of Religious, è un vortice di vari colori ispirato al primo capitolo della Genesi:
rappresenta lo Spirito Santo che opera nel caos. Il colore blu simboleggia Dio,
il bianco è lo spirito che soffia sull’acqua ed il rosso sta a significare che
l’uomo condivide la vita di Dio. Il vortice che li ingloba rappresenta la
comunione in Dio del cielo, della terra e dell’umanità. (A.L.)
“FIDEI CANORA CONFESSIO. LA MUSICA LITURGICA DALLA
SACROSANCTUM CONCILIUM”. E’ IL TEMA DELL’ANNUALE CONVEGNO, APERTOSI OGGI A
PALERMO,
DEI
DIRETTORI DEGLI UFFICI LITURGICI DIOCESANI
PALERMO
(ITALIA). = Si apre oggi a Palermo il Convegno annuale dei direttori degli
uffici liturgici diocesani, organizzato dall’ufficio liturgico nazionale della
Cei, sul tema “Fidei canora confessio. La musica liturgica dalla Sacrosanctum
Concilium”. Con la scelta di dedicare l’appuntamento al tema della musica per
la liturgia, l’incontro che si
concluderà il prossimo 23 ottobre, intende mettere in risalto due significative
ricorrenze di quest’anno: il centenario del Motu proprio di Pio X “Tra le
sollecitudini”, che all’inizio del ‘900 ha incoraggiato il movimento liturgico,
ed il 40° della Costituzione del Vaticano II sulla sacra liturgia. (A.L.)
“CON
MARIA APRI IL TUO CUORE ALLA MISSIONE DI CRISTO” E’ LO SLOGAN
CHE HA
ACCOMPAGNATO 42 MILA GIOVANI NELLE STRADE DI LIMA, IN PERU’,
PER LA
RACCOLTA PRO MISSIONI E PER LE INIZIATIVE
PER LA
GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
LIMA. = In occasione della
Giornata missionaria mondiale numerose sono state le iniziative in tutte le
diocesi del mondo per raccogliere fondi da destinare alle terre di missione.
Significativa è stata l’iniziativa della Conferenza episcopale peruviana che,
in collaborazione con le Pontificie opere missionarie, ha organizzato una
raccolta pro missione con uno slogan efficace:“Con Maria, apri il tuo cuore
alla missione di Cristo”. Le attività di raccolta sono state realizzate dal
gruppo di animazione dei giovani e dei delegati parrocchiali della città di
Lima. Più di novecento scuole e quasi 42 mila giovani hanno partecipato
attivamente alle iniziative, coadiuvati da materiale informativo preparato
dalle Pontificie opere missionarie. Conclusasi il 18 ottobre, la raccolta
permetterà alla Chiesa di aiutare milioni di persone che vivono nella povertà
più estrema, incapaci di soddisfare le necessità più urgenti. L’iniziativa si è
conclusa ieri, 19 ottobre, con una celebrazione nella parrocchia della Vicaria
Cinese, alla quale hanno preso parte numerosi giovani del “Gruppo giovani senza
frontiere”. (M.R.)
SARANNO
ESPOSTI A PADOVA, FINO AL 4 GENNAIO, I CAPOLAVORI
DELLA
PITTURA RUSSA, OPERA DEGLI ARTISTI DISSIDENTI CHE ANIMARONO
LA
VITA CULTURALE DEI PRIMI DECENNI DEL NOVECENTO
PADOVA
(ITALIA). = Le opere dei maestri della grande pittura russa del 1800 e 1900
sono esposte a Padova a Palazzo del Monte in una mostra dal titolo “I tesori
della Russia. Maestri dell’arte russa 1800-1900”, fino al 4 gennaio. La mostra
è organizzata dall’Assessorato alla cultura del comune di Padova e si delinea
come evento di carattere mondiale per il prestigio delle opere esposte. La
caratteristica dell’esposizione è la provenienza dei dipinti che arrivano da
collezioni private di Mosca e San Pietroburgo, originari dell’epoca di Pietro
il Grande quando le ricche famiglie russe davano vita ad un vasto commercio di
oggetti d’arte. Il fervore che ha accompagnato questa tendenza fa da corollario
alla ‘tempesta’ culturale che caratterizzò l’epoca d’oro della letteratura
russa con Puskin, Tolstoj e Korsakov. Dopo la rivoluzione molti mecenati sfidarono
il regime per dare accoglienza alle opere degli artisti dissidenti, precursori
del costruttivismo, suprematismo e futurismo. I pittori russi che vissero
durante il difficile periodo di Stalin e Lenin, come Vladimir Tatlin,
Konstantin Rudakov, Kazimir Malevich e Vladimir Lebedev si fecero interpreti
dell’opposizione alla pittura realistica voluta dal regime e fecero da ponte
con i movimenti artistici contemporanei presenti in Europa nei primi decenni
del ‘900. (M.R.)
A
KINSHASA SI TERRA’ UN CONVEGNO ORGANIZZATO DAI COMBONIANI CHE RIPROPONE IL
PIANO DI SALVEZZA PER L’AFRICA PENSATO DA SAN DANIELE COMBONI 150 ANNI FA
KINSHASA. = “Gli africani e la rinascita africana” è il
titolo del convegno che si terrà a Kinshasa, capitale della Repubblica
democratica del Congo, dal 24 al 26 ottobre prossimi, organizzato dai
missionari e dalle missionarie comboniane. Si riproporrà il piano di salvezza
per l’Africa ideato da San Daniele Comboni 150 anni fa. “Comboni
è una di quelle persone carismatiche la cui figura, le cui idee e le cui
intuizioni resistono all’usura del tempo e rimangono di attualità anche secoli
dopo la loro morte” ha detto padre Louis Koevi, comboniano togolese che insieme
a padre Gaetano Montresor, Neno Contran e padre Eliseo Tacchela ha animato
l'incontro con i giornalisti. Un esempio della sua attualità è rappresentato
dal “Piano di rigenerazione dell’Africa con l’Africa” messo a punto dal Santo e
che è fonte di studio per quanti si inoltrano nella ricerca di una soluzione
per il ‘continente nero’. Temi forti di questo convegno sono la schiavitù, la
cui soluzione era cara anche a San Comboni, lo sfruttamento della ricchezza, la
marginalizzazione del Continente sulla scena internazionale e il sottosviluppo
che ancora flagella molte zone. Tra gli studiosi che prenderanno parte al
convegno figurano Elikya Mbokolo, esperto di Africa e Ka Mana, filosofo e
teologo. (M.R.)
‘MINHA HISTORIA’ E’ IL TITOLO DEL NUOVO CD DI UN
SALESIANO DEL BRASILE:
LA MUSICA
E’ ACCOMPAGNATA DALLE STORIE DEI PROTAGONISTI DELLA BIBBIA
FORMANDO
UN SINGOLARE LIBRO - CD
BRASILIA. = Don Dalcides, salesiano del Brasile, con una
spiccata vena musicale e capace in soli tre giorni di vendere ottomila copie,
ha inciso un nuovo cd appena uscito in tutta la nazione. Anche questo, come i
tre precedenti, sarà probabilmente un grande successo. Il suo precedente album,
Com Ternura, uscito nel 2001, ha venduto 75 mila copie. Minha
História è il titolo del nuovo cd è frutto di un intenso lavoro di ricerca
biblica e di ispirazione musicale che unisce musica e narrativa, formando un
vero e proprio libro-cd. “La musica è il luogo dove l’umano e il divino si
incontrano in armonia”, ha detto don Dalcides a proposito del suo ultimo
lavoro. Le parole e la parte narrativa di Minha História sono tratte
dalla vita dei protagonisti della Bibbia: tra gli altri Maria, Zaccheo e la
Maddalena. (M.R.)
=======ooo=======
20
ottobre 2003
- A cura di Barbara Castelli -
Cresce la tensione in Medio
Oriente, mentre il primo ministro palestinese, Abu Ala, ha annunciato le
elezioni generali per il prossimo giugno. Tre raid compiuti stamani su Gaza
dall’aviazione israeliana hanno causato almeno tre morti, di cui due militanti
del braccio armato di Hamas, e quattro feriti. Ancora poco chiaro l’obiettivo
dell’attacco aereo: fonti palestinesi lo hanno inquadrato come un tentativo di
eliminare lo sceicco Abdallah Shami, un dirigente della Jihad islamica; mentre
un portavoce militare israeliano ha indicato in un’officina utilizzata da Hamas
per la produzione di armi il vero bersaglio del raid. Tutto questo a meno di 12
ore dall’imboscata costata la vita a tre soldati israeliani vicino Ramallah. Graziano
Motta:
**********
L’agguato è
stato subito rivendicato dalle Brigate dei martiri di Al Aqsa, braccio militare
di Al Fatah, cioè il partito di Yasser Arafat, che, intanto, ha inviato una
delegazione a Washington. Missione dei diplomatici: illustrare
all’amministrazione Bush il cosiddetto memorandum di Ginevra, un’intesa fra i
ministri palestinesi e i deputati di opposizione israeliana sulla definizione
politica del conflitto che, comunque, non contempla quando e come porre fine
alle ostilità in corso. Per fronteggiarle il governo Sharon, inoltre, ha
disposto la mobilitazione, in Cisgiordania, di 5 battaglioni di riservisti.
Nuove minacce ad Israele, intanto, sono state rivolte da guerriglieri
fondamentalisti libanesi Hezbollah, che esprimono solidarietà alla Siria.
Per la Radio Vaticana, Graziano Motta.
**********
Si
allunga l’elenco di vittime americane in Iraq, dove le forze armate statunitensi
sono state ancora una volta bersaglio di imboscate. Due le vittime ieri a
Kirkuk, nel nord del Paese, ma gli attacchi si sono moltiplicati in tutta la
zona centro settentrionale dell’Iraq. Il presidente americano, George Bush,
intanto, da Bangkok, dove si trova per il vertice di capi di Stato e di governo
dell’Organizzazione per la cooperazione economica tra i Paesi
dell’Asia-Pacifico, ha condannato il terrorismo e ha annunciato “buoni
progressi” nella soluzione della crisi nucleare nordcoreana. Il servizio di
Paolo Mastrolilli:
*********
Queste imboscate condotte con bombe rudimentali, granate o
armi da fuoco non hanno fatto vittime ma sono tornati a sottolineare la gravità
della situazione sul terreno. Solo due giorni fa, Osama Bin Laden, nel suo
ultimo messaggio registrato, ha detto di considerare l’Iraq come il principale
terreno di battaglia della guerra santa e ha sollecitato tutti i musulmani ad
andare nel Paese per attaccare gli americani. Il presidente americano, George
Bush, in Thailandia per il vertice dell’Apec (cooperazione Asia-Pacifico), ha
discusso la crisi coreana con il leader di Seul; mentre il segretario di Stato,
Colin Powell, ha lanciato un appello per sollecitare finanziamenti a favore
della ricostruzione dell’Iraq, in vista della Conferenza dei Paesi donatori che
comincia giovedì a Madrid.
Da New York, per la Radio Vaticana, Paolo
Mastrolilli.
**********
La Corea del Nord avrebbe effettuato oggi un test
missilistico a corto raggio terra-mare. Lo ha comunicato il Giappone. L’Agenzia
di difesa di Tokyo ha precisato che il missile sarebbe stato lanciato dalla
costa orientale della Nord Corea. La notizia è stata confermata anche dalla
Corea del Sud.
“Siamo
partiti il 3 ottobre scorso da un punto della costa libica al confine con la
Tunisia. Dopo tre giorni di navigazione abbiamo finito carburante e viveri ed è
cominciato il nostro calvario...”. E’ il drammatico racconto dell’ennesimo
viaggio della speranza finito in tragedia al largo delle coste dell’isola di
Lampedusa. Secondo uno dei 15 superstiti, l’imbarcazione trasportava almeno 85
persone. Fino ad ora sono stati rinvenuti i corpi di 13 immigrati.
Condurrò “una lotta frontale
contro la corruzione” di modo che la Bolivia abbia “un’amministrazione
efficace”, che lavori in “assoluta trasparenza”. Così stamani il presidente
Carlos Mesa, presentando il nuovo governo, formato da 15 ministeri. Tra le novità:
la carica di delegato presidenziale anti-corruzione e l’istituzione dei
ministeri degli Affari indigeni e della Partecipazione popolare.
I ceceni hanno democraticamente
scelto di restare nella federazione russa e non hanno bisogno di alcun altro
statuto speciale di autonomia, ma necessitano di maggiore autonomia economica.
Questo, in sintesi, il discorso d’insediamento del neoeletto presidente della
Cecenia, Akhmad Kadyrov. In una cerimonia blindata ieri a Gudermes, Kadyrov,
eletto con oltre l’80% dei voti e l’appoggio ufficiale del Cremino, ha,
inoltre, promesso lotta senza quartiere al terrorismo e all’estremismo
religioso.
Elezioni legislative il 23
novembre prossimo in Croazia. Lo ha annunciato questa mattina il presidente,
Stipe Mesic, dopo lo scioglimento, lo scorso 17 ottobre, del Parlamento.
Netto trionfo della destra
populista ed antieuropeista alle elezioni legislative svoltesi ieri in
Svizzera. L’Unione democratica di centro del miliardario Christoph Blocher si è
imposta quale primo partito politico, ottenendo - secondo le proiezioni della
televisione - oltre il 27% dei voti. Sentiamo Mario Martelli:
**********
La tendenza che sembra abbastanza chiara è che il voto per
il Parlamento federale della 46.ma legislatura porterà ad un Consiglio
nazionale e ad un Consiglio degli Stati, i due rami del Parlamento, spostati
verso il centrodestra, con l’Udc in progresso specialmente nel cantone di
Ginevra e in quelli della Svizzera tedesca. A provocare spostamenti verso il
centrodestra, avrebbero concorso specialmente i problemi relativi alla
sicurezza e quelli legati all’arrivo di stranieri e richiedenti asilo. Da tener
conto, inoltre, che dei 4,7 milioni di elettori elvetici hanno partecipato al
voto meno del 50 per cento.
Da Ginevra, Mario Martelli per la Radio Vaticana.
**********
Lutto in Bosnia Erzegovina per la morte ieri a Sarajevo
dell’ex presidente Alija Izetbegovic. Il 78.ne era malato da tempo di cuore. I
funerali di Izetbegovic, considerato il padre dell’indipendenza bosniaca,
l’eroe dell’assedio di Sarajevo, si svolgeranno mercoledì nella capitale.
Rimpasto di governo in Romania, dove stamani si sono
dimessi il ministro dell’Integrazione europea, Hildegard Puwak; il ministro
della Sanità, Mircea Beuran; e il segretario generale del governo, Serban
Mihailescu. Successo dei sì, invece, ieri al referendum sul progetto di nuova
Costituzione, elaborato per favorire l’ingresso del Paese nell’Unione Europea.
Dopo lo spoglio di un quarto dei voti, si sono detti a favore delle modifiche
il 90,87 per cento dei cittadini.
Dopo oltre un anno di stallo, sembra prossimo ad una
soluzione il processo di pace nell’Irlanda del Nord. Il governo britannico
annuncerà, infatti, a breve la data delle elezioni per il rinnovo
dell’Assemblea di Belfast. A seguito di una crisi di fiducia fra repubblicani e
unionisti, ad ottobre dello scorso anno, il primo ministro britannico, Tony
Blair, ha sciolto il governo semi-autonomo locale e ha ripreso
l’amministrazione diretta delle sei contee.
=======ooo=======