RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLVII n. 137 - Testo della
Trasmissione di sabato 17 maggio 2003
IL PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Sars: reazioni nel mondo ai
provvedimenti di Pechino contro chi si sottrae alla quarantena.
Un tragico
incidente stradale nei pressi di Lione, in Francia, causa la morte di 28
turisti tedeschi.
Inaugurata
ieri a Bologna la nuova sede della Galleria d’Arte Moderna “Raccolta Lercaro”.
L’orrore della guerra ed il
coraggio delle donne al Festival del cinema di Cannes.
Terrorismo
in Marocco: cinque attentati suicidi insanguinano la notte di Casablanca,
provocando almeno 40 morti ed una settantina di feriti.
L’ombra
delle dimissioni del ministro israeliano Erekat sul primo incontro tra Mazen e
Sharon.
Kofi
Annan lancia un appello per la Rep. Democratica del Congo: considerare con
urgenza l'invio di una forza di reazione rapida nell’est del Paese dopo le
violenze di questi giorni.
La
prima bozza globale della futura Costituzione europea resa pubblica il 26 o il
27 maggio.
L’AFFERMAZIONE DEI DIRITTI UMANI, PARTE
INTEGRANTE DEL MINISTERO
AL SERVIZIO DELLA CHIESA: COSI’, GIOVANNI
PAOLO II NEL DISCORSO
PER IL
CONFERIMENTO DELLA LAUREA HONORIS CAUSA
IN GIURISPRUDENZA DA PARTE DELL’ATENEO ROMANO “LA
SAPIENZA”
-
Servizio di Alessandro Gisotti -
L’impegno instancabile per la difesa e la promozione dei
diritti umani nei venticinque anni di pontificato sono stati ripercorsi,
stamani, da Giovanni Paolo II nel discorso pronunciato in occasione del
conferimento - da parte dell’Università di Roma “La Sapienza” - della laurea honoris
causa in Giurisprudenza. Il solenne atto accademico si è svolto nell’Aula
Paolo VI in Vaticano, alla presenza di numerose personalità istituzionali
italiane - tra cui il presidente del Consiglio, Berlusconi - e il corpo
accademico dell’ateneo più grande d’Europa. Per il Pontefice, quella di oggi è
l’11.ma laurea ad honorem, conferita proprio alla vigilia del suo 83.mo
compleanno. Il servizio di Alessandro Gisotti:
*********
L’affermazione dei diritti umani è in “stretta
connessione” con “due punti fondamentali della morale cristiana: la dignità
della persona e la pace”. E’ la profonda riflessione di Giovanni Paolo II, che ha voluto
sottolineare come Dio creando gli uomini a sua immagine gli ha “conferito una
dignità incomparabile”, perché “vivessero nella concordia e nella pace”. Mosso
da questa consapevolezza, ha aggiunto, “mi sono adoperato con tutte le forze a
servizio di tali valori”, una missione in cui si rivela necessario il “ricorso
alle categorie del diritto”. Un aspetto, questo, su cui il Papa si è
soffermato:
“Il principio che mi ha guidato nel mio impegno è che la
persona umana - così come essa è stata creata da Dio - è il fondamento e il
fine della vita sociale a cui il diritto deve servire”.
Il Pontefice ha
ricordato come nei sui anni giovanili abbia sempre nutrito “grande ammirazione
per la scienza giuridica nelle sue più alte manifestazioni” e qui ha citato il
diritto romano di Ulpiano e ancora Grozio e Giustiniano. Poi, ha rimarcato,
come dalla convinzione della centralità della persona umana nel diritto, la
Chiesa abbia enucleato la sua dottrina sui diritti dell’uomo, “che derivano non
dallo Stato, né da altra autorità umana, ma dalla persona stessa”. Per tale
ragione, ha proseguito, la Chiesa ha accolto con favore la Dichiarazione
Universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, un documento, ha
affermato - citando la Pacem in terris - che segna “un passo importante
nel cammino verso l’organizzazione giuridico-politica della Comunità mondiale”.
D’altro canto, ha avvertito, la Dichiarazione del 1948 “non presenta i
fondamenti antropologici ed etici dei diritti dell’uomo che essa proclama”. La
Chiesa è, invece, convinta che “nel riconoscimento di tale fondamento
antropologico ed etico dei diritti umani stia la più valida protezione contro
ogni loro violazione e sopraffazione”.
“Nel corso del mio servizio come Successore di
Pietro ho sentito il dovere di insistere con forza su alcuni di questi diritti
che, affermati teoricamente, risultano spesso disattesi sia nelle leggi che nei
comportamenti concreti. Così, sono ritornato più volte sul primo e più
fondamentale diritto umano, che è quello alla vita”.
L’embrione è un individuo umano, ha ribadito, e come tale
“titolare dei diritti inviolabili dell’essere umano”. La norma giuridica deve
allora “definire lo statuto giuridico dell’embrione”, soggetto di diritti che
non possono essere disattesi né dall’ordine morale, né da quello giuridico”.
Quindi, ha rivolto l’attenzione al diritto alla libertà religiosa, indicato
come il “più fondamentale, perché la dignità della persona umana ha la sua
prima fonte nel suo rapporto essenziale con Dio”. Di qui, il Papa ha ripercorso
il suo straordinario impegno a tutela dei diritti fondamentali dell’uomo, come
quello a non essere discriminati, il diritto alla libertà di espressione, il
diritto-dovere alla partecipazione alla vita politica e ancora il diritto
all’abitazione, all’educazione e alla cultura. Infine, riecheggiando la Familiaris
Consortio e la Christifideles Laici, ha esortato a difendere i
diritti della famiglia “dalle intollerabili usurpazioni della società e dello
stato”, ben sapendo che la “famiglia è il luogo privilegiato dell’umanizzazione
della persona e della società”. Giovanni Paolo II, d’altro canto, non ha
mancato di esprimere parole di vivo apprezzamento per l’ateneo romano,
istituito da Papa Bonifacio VIII, che celebra proprio in questi giorni il
700.mo anniversario della nascita. “La Sapienza”, ha detto, nella sua storia
secolare ha favorito “la crescita della qualità della vita” e un “fruttuoso
dialogo tra i cultori della scienza e quelli della fede”.
Prima del discorso del Papa, il rettore dell’Università
dell’Urbe, Giuseppe D’Ascenzo, ha sottolineato, nella sua allocuzione, la
straordinaria opera di Giovanni Paolo II in favore della pace:
“Tutti siamo convinti che la
pace sia il bene più importante dell'umanità, intendendo per pace sia l'assenza
di eventi bellici sia, come Ella ha più volte messo in evidenza, il rispetto
dei diritti umani fondati sulla dignità della persona in tutti i momenti della
sua vita. La Sua apertura al colloquio ed al reciproco rispetto, ha evitato che
questo ultimo conflitto si trasformasse in un conflitto di religioni: di ciò le
siamo tutti debitori”.
Dal canto suo, pronunciando la Laudatio,
il prof. Pietro Rescigno - decano dell’ateneo romano - ha messo l’accento sul
contributo “assiduo e profondo” che il Papa ha dato in materia di diritti
umani, tratteggiando la figura di Giovanni Paolo II quale “legislatore dotato
di perizia, dottrina e saggezza”.
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Una storia lunga 700 anni quella dell’Università degli
studi di Roma “La Sapienza”. Lo Studium Urbis nasce nel 1303 con la
bolla In supremae praeminentia dignitatis promulgata da Papa Bonifacio
VIII. Attualmente sono 21 le facoltà dell’ateneo, dove insegnano 4942 docenti
universitari a livello nazionale ed internazionale. Il numero degli studenti è
di 142 mila: tra questi sono 26.407 quelli immatricolati quest’anno. L’Anno
Accademico 2002/2003 ha visto poi un notevole incremento dei laureati, pari a più
del 49 per cento, rispetto a dodici mesi fa. Il giovane che intraprende gli
studi presso il più grande ateneo d’Europa può scegliere tra 160 corsi di laurea
di primo livello, 167 corsi di laurea specialistica istituiti, 155 master.
L’Università “La Sapienza” offre inoltre 1635 borse di studio per scuole di
specializzazione non mediche, corsi di perfezionamento all’estero, dottorati di
ricerca, e progetti Erasmus. L’attività didattica è inoltre svolta nelle
province di Roma, Viterbo, Rieti, Frosinone, Latina e Isernia; 55 le sedi metropolitane.
EMOZIONE E CONDANNA DEL PAPA PER
GLI ATTENTATI
DELLA
NOTTE SCORSA A CASABLANCA
IN UN
TELEGRAMMA A FIRMA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO ANGELO SODANO
“Avendo
appreso con emozione” la notizia degli attentati che la notte scorso hanno
colpito Casablanca, in Marocco - “il Santo Padre prega per le numerose vittime
e per i loro famigliari in questa prova”. E’ quanto si legge nel telegramma a
firma del cardinale segretario di Stato, Angelo Sodano, inviato al Nunzio apostolico
in Marocco. “Denunciando una volta di
più la violenza cieca che colpisce gli innocenti, il Papa invoca
dall’Onnipotente di illuminare le coscienze e di assistere gli sforzi degli
uomini per la pace”. “In questa dolorosa circostanza – conclude il messaggio –
il Santo Padre assicura al popolo
marocchino e ai suoi governanti la sua profonda simpatia”.
NOMINE IN VENEZUELA E KAZHAKHSTAN
Giovanni Paolo II
ha nominato esarca apostolico per i fedeli Siro‑Cattolici residenti
in Venezuela, il corepiscopo Louis Awad, finora parroco della parrocchia del
Sacro Cuore di Gesù a Belo Horizonte (Brasile) assegnandogli la sede titolare vescovile
di Zeugma di Siria.
Al fine di
assicurare una più completa assistenza religiosa ai cattolici in Kazhakhstan,
il Santo Padre ha elevato l’amministrazione apostolica di Astana ad arcidiocesi,
con il nome di “arcidiocesi di Maria Santissima in Astana”, nominando primo
arcivescovo della medesima circoscrizione ecclesiastica mons. Tomasz Peta,
finora vescovo titolare di Benda ed amministratore apostolico di Astana.
Sempre in Kazhakhstan il Papa ha elevato
l’Amministrazione Apostolica di Almaty a diocesi, con il nome di “diocesi della
Santissima Trinità in Almaty”, nominando primo Vescovo della medesima
circoscrizione ecclesiastica mons. Henry Theophilus Howaniec, finora vescovo
titolare di Acolla ed amministratore apostolico di Almaty.
Il Pontefice ha stabilito che siano suffraganee
dell’arcidiocesi di Maria Santissima in Astana la diocesi della Santissima
Trinità in Almaty, la diocesi di Karaganda e l’amministrazione apostolica di
Atyrau.
A mons. Jan Pawe Lenga, vescovo di Karaganda, Giovanni
Paolo II ha concesso il titolo di Arcivescovo “ad personam”.
L’IMPATTO DELLA GLOBALIZZAZIONE
SUL FENOMENO MIGRATORIO
AL
CENTRO DEL PRIMO INCONTRO CONTINENTALE AMERICANO
SULLA
PASTORALE DELLE MIGRAZIONI:
CON
NOI L’ARCIVESCOVO STEPHEN FUMIO HAMAO
-
Servizio di Giovanni Peduto -
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L’obiettivo è stato quello di rilevare l’impatto della
globalizzazione sul fenomeno migratorio e sul diritto di asilo nel continente
americano affinché la Chiesa,coordinandosi con gli organismi della società
civile, possa dare risposte effettive per migliorare la qualità della vita dei
migranti e dei rifugiati. Il tema dei lavori è stato “Globalizzare la
solidarietà con i migranti, i rifugiati e sfollati”.
Con il Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti
e gli itineranti ha collaborato all’organizzazione dell’incontro il Consiglio
episcopale latinoamericano – Celam. Vi hanno partecipato 12 vescovi e una
cinquantina di delegati, fra i quali i direttori nazionali delle Commissioni
episcopali di pastorale migratoria di 22 Paesi e una delegazione degli Stati
Uniti. Ed ora la parola all’arcivescovo Fumio Hamao, presidente del dicastero vaticano
per i migranti, che ha presenziato ai lavori:
“L’incontro è stato arricchito dalla presentazione di
testimonianze ed esperienze realizzate in questo specifico ambito pastorale
che, secondo i partecipanti al convengo,permetteranno di individuare a breve
termine alcune linee comuni di lavoro. E’ stato un convegno particolarmente
ricco di riflessioni con un esame attento degli attuali problemi sociali
dell’America Latina, e con intelligenti prospettive di pastorale migratoria nel
continente americano”.
Al
termine del convegno è stato sottoscritto un Messaggio che i partecipanti hanno
voluto indirizzare: ai migranti e alle loro famiglie, per le quali riaffermano
l’impegno di lottare per i loro diritti; alle Chiese particolari, alle quali
chiedono di sviluppare una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione
ecclesiale dei migranti; e, infine, alle istituzioni governative, alle quali
chiedono di ratificare la Convenzione internazionale per la protezione dei
diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie e proteggere gli
sfollati interni, i rifugiati e quanti chiedono l’asilo politico.
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“Tu sei Giovane” è il titolo
che domina la prima pagina, a colori: 18 maggio 2003, ottantatreesimo
genetliaco di Giovanni Paolo II.
Un pensiero del nostro
direttore, in cui vibrano il “grazie” e gli “auguri” al Santo Padre.
Sempre in prima, il richiamo di
quattro pagine speciali che raccolgono le “suggestioni” sgorgate dalla lettura
del 'Trittico Romano' di Giovanni Paolo II.
Allegato al giornale, un
tabloid di 20 pagine in occasione della proclamazione - domani, in Piazza
San Pietro - di quattro nuovi Santi.
Nelle vaticane, il solenne Atto
accademico del conferimento al Santo Padre, da parte dell'Università “La
Sapienza”, della laurea “honoris causa” in giurisprudenza. Nel discorso,
Giovanni Paolo II ha esortato gli uomini e le donne del Terzo Millennio ad
iscrivere nelle leggi e a tradurre nei comportamenti i diritti fondamentali
dell'uomo, di ogni uomo, di tutto l'uomo.
Nelle pagine estere, l’ondata
di attentati che a Casablanca, in Marocco, hanno seminato morte e distruzione;
il telegramma di cordoglio del Papa.
Repubblica Democratica del
Congo: si prospetta l’invio dei “caschi blu” nella martoriata regione
dell’Ituri.
Medio Oriente: Israele conferma
riserve sul piano di pace, e chiede 14 emendamenti.
Nelle pagine italiane, in primo
piano la questione del condono. In rilievo anche il tema della scuola.
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17 maggio 2003
UNA
REAZIONE DEL MOVIMENTO RADICALE ISLAMICO
ALL’ESITO
TRAUMATICO DELLA GUERRA IN IRAQ.
CON
NOI IL GIORNALISTA MAGDI ALLAM
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Servizio di Paolo Ondarza -
Con gli attentati della scorsa notte a Casablanca sono 23
i principali attacchi che si sono verificati, in tutto il mondo, contro
obiettivi occidentali dopo l’11 settembre. Ma il colpo inflitto al Marocco,
così come gli attentati di Ryad, martedì scorso, confermano che l’obiettivo del
terrorismo internazionale si sia ora allargato anche al mondo arabo. Quale il
significato di questa ultima tragedia a Casablanca? Paolo Ondarza lo ha chiesto
a Magdi Allam, giornalista del quotidiano ‘La Repubblica’ ed esperto di
questioni islamiche.
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R. – Gli attentati terroristici della notte scorsa, così
come quelli verificatisi negli ultimi giorni, sono una reazione all’esito
traumatico della guerra del Golfo, una reazione che vuole dire all’opinione
pubblica araba e musulmana: ‘Attenzione! Il movimento radicale islamico è vivo
e può infliggere importanti e duri colpi ai nemici dell’islam’.
D. – Quindi potremmo dire che le preoccupazioni espresse
dal Marocco prima della guerra contro il regime di Baghdad erano da prendere in
considerazione?
R. – Non è che la guerra del Golfo abbia accentuato
l’antiamericanismo; è successo esattamente il contrario. Gli ultimi attentati
terroristici sono una reazione al fallimento di chi aveva scommesso su Saddam
Hussein, compreso Bin Laden, comprese le forze islamiche radicali. Una reazione
dunque al fallimento nel tentativo di infliggere una lezione agli americani in
Iraq.
D. – A suo parere, c’è da temere il verificarsi di nuovi
attentati terroristici nei prossimi giorni?
R. – Il terrorismo colpisce sempre in modo imprevedibile
laddove meno ce lo si aspetta e dove individua un bersaglio più esposto e
vulnerabile.
D. – Crede che questi attentati possano stringere insieme
Stati Uniti, Russia e mondo arabo nella comune lotta al terrorismo
internazionale?
R. – Questo è ovviamente l’auspicio ed è l’unico modo per
combattere efficacemente il terrorismo, con un’azione che miri ad affrontare le
cause di fondo che lo alimentano e non si limiti a combattere quelle che sono
le sue manifestazioni esteriori.
D. – Cosa spinge un uomo a compiere un gesto violento e
disperato come quello di un kamikaze?
R. – Ci possono essere tre diverse ragioni. La prima è lo
stato di necessità, la disperazione del singolo, e questa realtà è ben presente
nei territori palestinesi dove il 70 per cento della popolazione vive al di
sotto della soglia di povertà, cioè con meno di due dollari al giorno; la
seconda ragione è l’emarginazione sociale: giovani che non hanno prospettive,
finiscono per abbracciare una ideologia che promette loro un sistema di
giustizia sociale. Terza ragione è la crisi di identità dei giovani musulmani
che rifiutano il sistema di valori vigente o a cui fanno riferimento. Questo
terzo tipo di kamikaze è il kamikaze che lo fa per scelta, ed è questa la
realtà che abbiamo visto l’11 settembre e anche negli attentati di Ryad.
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17 maggio 2003
LA DECISIONE DEL GOVERNO DI PECHINO
DI CONDANNARE ALL’ERGASTOLO O ALLA PENA DI MORTE
CHI SI SOTTRAE ALLA QUARANTENA PER LA SARS,
HA PROVOCATO LA REAZIONE DI DIVERSE ORGANIZZAZIONI
UMANITARIE
PECHINO. = Ancora
allarme polmonite atipica nel mondo: mentre il governo di Taiwan ha dichiarato
oggi altri 34 nuovi casi di infezione, il più alto numero in un solo giorno, ad
Hong Kong altre 5 persone sono mote e sono i 4 casi di contagio segnalato dal
Dipartimento della salute del territorio. Intanto il provvedimento del governo
comunista cinese di condannare all’ergastolo o alla pena di morte chi
deliberatamente si sottragga alla quarantena, mettendo a repentaglio la
popolazione, ha provocato le reazioni delle organizzazioni umanitarie e della
difesa dei diritti umani. “E' una misura eccessiva, le pene sono troppo
pesanti”, ha dichiarato Frank Lu, di un'organizzazione per la difesa dei
diritti umani di Hong Kong: “è una violazione delle convenzioni internazionali
sui diritti umani e non ha l'approvazione del Congresso Nazionale del Popolo”.
Proteste per il provvedimento legislativo di Pechino sono giunte anche da parte
dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, che ha definito la contromisura
controproducente perché potrebbe distogliere possibili ammalati dal presentarsi
negli ospedali. (S.C.)
UN TRAGICO INCIDENTE STRADALE, AVVENUTO OGGI
NEI PRESSI DI LIONE,
IN
FRANCIA, HA CAUSATO LA MORTE DI 28 TURISTI TEDESCHI. LE VITTIME,
CHE SI
TROVAVANO A BORDO DI UN PULLMAN A DUE PIANI,
ERANO
DIRETTE IN SPAGNA PER UN VIAGGIO-PREMIO
LIONE.
= Ventotto turisti tedeschi sono rimasti uccisi, oggi, nel drammatico incidente
che ha coinvolto il pullman sul quale viaggiavano alla periferia Nord di Lione,
nei pressi del casello di Dardilly. In base ad una prima ricostruzione della
tragedia, l'autista di origine russa ha effettuato un sorpasso sotto la pioggia
battente e, forse a causa dell'eccessiva velocità, ha perso il controllo del
mezzo a due piani che è uscito di strada e si è rovesciato. Il veicolo, con a
bordo 78 persone, era diretto in Spagna per un viaggio-premio attribuito ai
vincitori di una lotteria nazionale. Molti turisti, rimasti intrappolati tra le
lamiere, sono stati fortunatamente tratti in salvo dalle squadre di soccorso.
Di fronte alla gravità dell'incidente la prefettura del Rodano ha subito fatto
scattare il “piano rosso” previsto per le grandi emergenze. (A.L.)
SI APRE OGGI POMERIGGIO A LOPPIANO,
VICINO FIRENZE,
IL CONVEGNO NAZIONALEDI ECONOMIA
DI COMUNIONE,
IL PROGETTO PROMOSSO DAL MOVIMENTO
DEI FOCOLARI,
SUL TEMA “POLO LIONELLO, CASA
DEGLI IMPRENDITORI”
LOPPIANO. = Loppiano, la cittadella internazionale dei
Focolari alle porte di Firenze, ospiterà oggi pomeriggio e domani il Convegno
nazionale di economia di comunione (Edc) sul tema “Polo Lionello, casa degli
imprenditori”. L’incontro, che vedrà la partecipazione di circa 400 persone tra
imprenditori, operatori economici, dipendenti e studenti farà il punto sulla
diffusione dell’Edc nel mondo. Al Convegno, che sarà aperto dall’intervento
della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, parteciperanno la sociologa brasiliana Vera
Araujo, il docente universitario di economia politica all’Università di
Bologna, Stefano Zamagni, ed il docente di storia del pensiero economico
all’Università Bocconi di Milano, Luigino Bruni. Nell’ambito dell’incontro
verrà inaugurata anche la prima Expo delle
aziende italiane di economia di comunione a cui partecipano più di 60 delle 255
aziende che operano in diversi settori. Il progetto economia di comunione, nato
nel 1991 in Brasile da un’intuizione di Chiara Lubich, è oggi attuato nei
cinque continenti da 778 aziende for
profit, che hanno modificato lo stile di gestione aziendale e già destinano
una parte dei loro utili ai poveri. Gli scopi dell’Edc sono infatti di aiutare
le persone in difficoltà creando nuovi posti di lavoro e diffondendo la
“cultura del dare”. Un obiettivo, questo, che il progetto economia di comunione
intende realizzare attraverso l’adozione di uno stile di vita aziendale indirizzato in una dimensione
completamente evangelica. (A.L.)
TAGLIO DEL NASTRO IERI A BOLOGNA PER LA
NUOVA SEDE
DELLA GALLERIA D’ARTE MODERNA
“RACCOLTA LERCARO”:
PRESENTI IL CARDINALE GIACOMO BIFFI
ED I PRESIDENTI DELLA CAMERA,
PIERFERDINANDO CASINI, E DELLA
COMMISSIONE EUROPEA, ROMANO PRODI
- A cura di Stefano Andrini -
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BOLOGNA. = Anche l’arte contemporanea può portare alla
scoperta della verità: questa la scommessa della “Raccolta Lercaro”, inaugurata
ieri a Bologna alla presenza del cardinale Giacomo Biffi, del presidente della
Camera, Pierferdinando Casini, e del presidente della Commissione europea,
Romano Prodi. La Raccolta, iniziata nel 1971 con alcune donazioni di artisti bolognesi
per l’80.mo compleanno dell’allora arcivescovo Lercaro, conta oggi oltre 1.600
opere, in prevalenza sculture, ma anche dipinti, dei più grandi maestri
internazionali e italiani. Basti ricordare, tra gli altri, i 23 bronzi di Manzù
e la presenza di Morandi, De Chirico, Guttuso, Messina, Marini, Giacometti. Tra
le caratteristiche della Collezione, quella di cercare terreni d’incontro tra
la visione laica e la visione religiosa dell’arte. Il suggestivo e dinamico
spazio in cui è stata allestita la Galleria – 2000 metri quadrati nel Palazzo
totalmente restaurato dell’Istituto ‘Veritatis Splendor’ – la collocano a
livello dei più grandi musei del mondo. “Questo spazio – ha detto il cardinale
Biffi nel suo intervento – conferma che l’arte ha un’intrinseca dimensione religiosa
e che sotto questo profilo non è necessario che le sue tematiche e i suoi
contenuti siano espressamente di indole sacra”. In un telegramma inviato per
l’occasione, il presidente della Cei, il cardinale Camillo Ruini, ha ricordato
che l’inaugurazione della Raccolta è una testimonianza del fecondo rapporto tra
arte e fede e segna un’ulteriore, significativo passo nella concretizzazione
del progetto culturale orientato in senso cristiano.
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L’ORRORE DELLA
GUERRA ED IL CORAGGIO DELLE DONNE.
SONO STATI QUESTI I TEMI CHE HANNO
CARATTERIZZATO LA GIORNATA
DI IERI DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES
- A cura di Nicola Falcinella -
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CANNES. = Due storie di donne determinate a superare le
difficoltà della guerra hanno caratterizzato ieri il concorso al Festival del
Cinema di Cannes. “Alle cinque del pomeriggio”, il film della giovane figlia
d’arte iraniana Samira Makhmalbaf, è ambientato in una Kabul dilaniata da
vent’anni di combattimenti. Con grande partecipazione la regista racconta la
storia di Noqreh, adolescente che frequenta la scuola nonostante l’opposizione
del padre e si scontra ogni giorno con la chiusura della società afghana. Il
sogno della ragazza è diventare il primo presidente-donna dell’Afghanistan, un
proposito ingenuo e ambizioso che rende l’idea dei fermenti esistenti
all’interno del Paese centro-asiatico dopo la cacciata dei talebani. Un film
con tocchi ironici e un finale che non nasconde le nubi sul futuro, ma che
conferma l’importanza delle donne oppresse dall’integralismo verso la rinascita
dell’Afghanistan. In “Les Egarés”, il
primo dei cinque film francesi in gara, André Téchiné racconta la fuga da
Parigi di una famiglia dopo l’invasione nazista. Siamo nel giugno 1940 ed una
‘madre coraggio’, bene interpretata da Emmanuelle Béart, cerca di portare in
salvo i suoi due figli risparmiando loro le sofferenze della guerra. Ieri è
stata anche la giornata di Nanni Moretti, che ha presentato due cortometraggi
fuori concorso. Il regista romano ha divertito il pubblico improvvisando un
siparietto con l’ex direttore della Mostra di Venezia, Alberto Barbera. Oggi è,
infine, la giornata dell’unico film italiano in concorso: “Il cuore altrove” di
Pupi Avati, il delicato ritratto di un giovane negli anni Venti, con Neri
Marcoré e Giancarlo Giannini.
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OMAGGIO AI 25 ANNI DI PONTIFICATO DI
GIOVANNI PAOLO II".
E’ IL TITOLO DELLA MOSTRA
INAUGURATA IERI POMERIGGIO A ROMA
CON L’OBIETTIVO DI RIPERCORRERE I
PELLEGRINAGGI
E LE VISITE PASTORALI DEL PAPA NEL
LAZIO
ROMA. = Inaugurata ieri pomeriggio a Roma la Mostra
"Un Papa in cammino. Omaggio ai 25 anni di Pontificato di Giovanni Paolo
II". L’esposizione è stata
organizzata dal Centro Europeo per il turismo, cultura e spettacolo in
occasione del compleanno del Santo Padre nella Sala Paolina di Castel
Sant'Angelo. L'esposizione ripercorre pellegrinaggi e visite pastorali nel
Lazio effettuati da Giovanni Paolo II nei 25 anni di Pontificato, attraverso
una raccolta di opere d'arte, foto, documentari inediti e brani tratti dai
discorsi e dalle omelie pronunciate nei diversi incontri con i fedeli laziali. (A.L.)
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17 maggio 2003
- A
cura di Salvatore Sabatino -
Una notte di terrore a
Casablanca, simile a quella vissuta qualche giorno fa a Riad. Il terrorismo
colpisce il cuore economico del Marocco, provocando almeno 40 morti ed una
settantina di feriti. Una strage inaspettata, che attraverso attacchi multipli
prende di mira anche in questo caso obiettivi occidentali. La cronaca di queste
drammatiche ore nel servizio di Giada Aquilino:
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Non c’è tregua alla violenza
terroristica. Cinque
autobombe hanno preso di mira stanotte obiettivi occidentali: un albergo, un
circolo ebraico, un centro culturale spagnolo, la 'Casa de Espana' e il
consolato belga. Probabile, non certa, la regia di Al Qaeda dietro la nuova
ondata di terrore: questa l’analisi resa dal ministro dell’Interno marocchino,
Mustafa Sahel, e dall’intelligence americana. Da Israele poi una ulteriore
conferma: secondo il ministero degli Esteri dello Stato ebraico, sarebbero
''collegati'' tra loro l'attentato suicida del 30 aprile scorso di fronte un pub
di Tel Aviv, quelli di lunedì a obiettivi occidentali di Riad - che hanno fatto
34 morti - e quelli di Casablanca. Tutti accomunati dalla tecnica suicida, che
nella città marocchina ha lasciato sul terreno almeno dieci attentatori. Uno
dei kamikaze, rimasto ferito, sarebbe poi stato arrestato insieme con altri due
sospetti, tutti marocchini. Fin qui le indagini.
Accanto, i racconti dei testimoni, le scene di panico e
terrore di un Paese colto dalla tragedia all’ora di cena. Anche il re di Spagna
Juan Carlos ha inviato un telegramma al sovrano marocchino Mohamed VI, per
esprimere il proprio cordoglio e condannare la violenza terroristica.
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E nell’ambito della lotta al terrorismo, i ministri
dell'Interno di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna si
incontreranno domani e lunedì in Spagna. Si discuterà di cooperazione contro il
terrorismo internazionale e di lotta all’immigrazione illegale. La riunione,
resa ancor più attuale dagli attentati avvenuti nella notte a Casablanca, si
svolgerà a Jerez de la Frontera.
La Russia deve opporsi con
decisione al terrorismo, garantire difesa e sicurezza attraverso la produzione
di armi nucleari deterrenti, affrontare con fermezza la crisi cecena. Questi i
punti essenziali del discorso fatto ieri dal presidente Putin al Parlamento di
Mosca riunito per l’ultima volta, prima delle elezioni presidenziali del 2004.
Putin ha quindi prospettato la Russia come grande potenza nel quadro di un
nuovo ordine mondiale..
Le dimissioni del ministro
palestinese, Erekat, incaricato dei negoziati di pace, pesano sull’incontro di
stasera tra i premier israeliano e palestinese, Sharon e Abu Mazen. Dai
colloqui, i primi tra due alti rappresentanti delle parti dall’inizio dell’Intifada,
si attende almeno una tregua. Il servizio è di Graziano Motta:
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In preparazione dell’incontro, che riattiva dopo quasi tre
anni i contatti al più alto livello fra le parti, Sharon ha riunito ieri i
principali ministri della coalizione, Mahmud Abbas questa mattina ha convocato
per la prima volta a Gaza i ministri del suo governo. Non dovrebbe esserci Saib
Erekat, che ha il portafoglio del negoziato di pace ma che si è dimesso tre
giorni or sono per essere stato escluso dalla delegazione che ha accompagnato
il premier all’incontro di stasera. Questi lo avrebbe fatto perché si
discuteranno problemi relativi alla sicurezza, di cui è responsabile Mohammed
Dalan, ovvero sulla cessazione delle violenze, condizione per la ripresa del
dialogo politico. Secondo alcune fonti, però, dietro ci sarebbe il persistente
dissidio tra Arafat e Abbas sulla modalità delle trattative con Israele.
Secondo altre fonti Abbas avrebbe respinto la lettera di dimissioni.
Per la Radio Vaticana, Graziano
Motta.
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Il presidente George W. Bush ha ufficialmente avviato le
pratiche per ricandidarsi alle elezioni presidenziali dell'anno prossimo. Lo ha
annunciato ieri la Casa Bianca. Con questo passo, il presidente statunitense
può legalmente raccogliere fondi per la propria campagna, dotarsi di uno staff
e allestire un quartier generale.
Corea del nord e Corea del sud
terranno regolarmente, come previsto, negoziati ministeriali sulla cooperazione
economica a Pyongyang dal 19 al 22 maggio, nonostante la crisi nucleare per il
programma atomico segreto nordcoreano. L'accordo per lo svolgimento dei
negoziati è stato raggiunto stamattina.
Ci trasferiamo in Africa. Considerare con urgenza l'invio
di una forza di reazione rapida nell’est della Repubblica democratica del
Congo, dove centinaia di persone sono rimaste uccise negli scontri tra etnie
rivali Hema e Lendu. E’ l’appello, lanciato dal segretario generale dell’Onu,
Kofi Annan e sottoscritto dal Consiglio di Sicurezza, che giunge proprio mentre
ieri in Tanzania il presidente congolese Kabila e i rappresentanti delle etnie
in lotta hanno siglato un cessate il fuoco. Ce ne parla Giulio Albanese:
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L’impressione è che si tratti a tutti gli effetti di una
tregua momentanea, una sorta di break nelle violenze interetniche, di fatto
legate in gran parte al controllo delle
immense risorse minerarie della regione.
Intanto è giunta notizia ieri di due volontari della Croce
Rossa rimasti uccisi nel corso di combattimenti a Bunia l’11 maggio scorso mentre
stavano compiendo la loro missione umanitaria. La notizia è stata diramata ieri
in un comunicato dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, nel quale si
precisa che è la seconda volta in pochi anni che volontari della Croce Rossa
sono uccisi nell’ex Zaire.
Per la Radio Vaticana, Giulio Albanese.
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Dopo
quattro anni passati alla guida del Paese, il liberale Guy Verhòfstadt appare
il favorito delle elezioni politiche che si svolgono domani in Belgio. Ma tra i
7 milioni e mezzo di cittadini chiamati alle urne regna l’incertezza, e fare
previsioni resta, dunque, difficile. Unica cosa certa: il significato politico
in ambito continentale di questa tornata elettorale. E' la prima volta,
infatti, che cittadini di un Paese europeo vanno alle urne dopo la grave crisi
che ha lacerato l'Unione prima e durante la guerra in Iraq. Il Belgio è stato
uno dei Paesi più attivi contro l'intervento anglo-americano.
Si sono chiuse pochi minuti fa le
urne per il referendum in Slovacchia sull’adesione all’Unione Europea. Una
tornata che, pur dal risultato scontato – tutti i partiti si sono schierati per
il sì -, teme l’annullamento a causa della bassa affluenza alle urne. Ciò non
pregiudicherebbe comunque l'ingresso del Paese nell'Unione europea. Si tratta,
infatti, di un referendum solo consultivo. Sarà il Parlamento ad approvare il
trattato già firmato con l'Ue ad Atene il 16 aprile scorso.
La prima bozza globale della futura costituzione europea
sarà resa pubblica ''il 26 o il 27 maggio'', e sarà poi discussa dalla plenaria
il 30 e il 31 maggio. Lo ha annunciato ieri a Bruxelles il presidente della
Convenzione europea Valery Giscard d'Estaing. La prima bozza globale sarà
elaborata dal Presidium della Convenzione nelle prossime due settimane a
partire da quelle parziali presentate finora, corrette sulla base delle
osservazioni fatte dai membri della Convenzione e dei circa mille emendamenti
presentati. La bozza finale sarà consegnata da Giscard al vertice europeo di
Salonicco il 20 giugno.
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