RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVII  n. 137 - Testo della Trasmissione di sabato 17 maggio 2003

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

L’impegno instancabile per la difesa e promozione dei diritti umani nei 25 anni di pontificato, riconosciuto questa mattina dall’Università di Roma La Sapienza col conferimento al Papa della laurea honoris causa in Giurisprudenza.

 

Emozione e forte condanna della cieca violenza espressa dal Papa dopo il drammatico attentato di ieri a Casablanca.

 

L’impatto della globalizzazione sul fenomeno migratorio al centro del 1° incontro continentale sulla pastorale delle migrazioni. Con noi l’arcivescovo Fumio Hamao.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Gli atti terroristici in Marocco: una reazione all’esito traumatico della guerra del Golfo. Al nostro microfono il giornalista Magdi Allam.

 

CHIESA E SOCIETA’:

Sars: reazioni nel mondo ai provvedimenti di Pechino contro chi si sottrae alla quarantena.

 

Un tragico incidente stradale nei pressi di Lione, in Francia, causa la morte di 28 turisti tedeschi.

 

Si apre oggi pomeriggio a Loppiano, nei pressi di Firenze, il Convegno nazionale di economia di comunione promosso dal Movimento dei Focolari.

 

Inaugurata ieri a Bologna la nuova sede della Galleria d’Arte Moderna “Raccolta Lercaro”.

 

L’orrore della guerra ed il coraggio delle donne al Festival del cinema di Cannes.

 

Si è inaugurata ieri a Roma una mostra che si propone l’obiettivo di ripercorrere i pellegrinaggi e le visite pastorali del Papa nel Lazio.

 

24 ORE NEL MONDO:

Terrorismo in Marocco: cinque attentati suicidi insanguinano la notte di Casablanca, provocando almeno 40 morti ed una settantina di feriti.

 

L’ombra delle dimissioni del ministro israeliano Erekat sul primo incontro tra Mazen e Sharon.

 

Kofi Annan lancia un appello per la Rep. Democratica del Congo: considerare con urgenza l'invio di una forza di reazione rapida nell’est del Paese dopo le violenze di questi giorni.

 

La prima bozza globale della futura Costituzione europea resa pubblica il 26 o il 27 maggio.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

17 maggio 2003

 

 

L’AFFERMAZIONE DEI DIRITTI UMANI, PARTE INTEGRANTE DEL MINISTERO

 AL SERVIZIO DELLA CHIESA: COSI’, GIOVANNI PAOLO II NEL DISCORSO

PER IL CONFERIMENTO DELLA LAUREA HONORIS CAUSA

IN GIURISPRUDENZA DA PARTE DELL’ATENEO ROMANO “LA SAPIENZA”

- Servizio di Alessandro Gisotti -

 

L’impegno instancabile per la difesa e la promozione dei diritti umani nei venticinque anni di pontificato sono stati ripercorsi, stamani, da Giovanni Paolo II nel discorso pronunciato in occasione del conferimento - da parte dell’Università di Roma “La Sapienza” - della laurea honoris causa in Giurisprudenza. Il solenne atto accademico si è svolto nell’Aula Paolo VI in Vaticano, alla presenza di numerose personalità istituzionali italiane - tra cui il presidente del Consiglio, Berlusconi - e il corpo accademico dell’ateneo più grande d’Europa. Per il Pontefice, quella di oggi è l’11.ma laurea ad honorem, conferita proprio alla vigilia del suo 83.mo compleanno. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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L’affermazione dei diritti umani è in “stretta connessione” con “due punti fondamentali della morale cristiana: la dignità della persona e la pace”. E’ la profonda riflessione di  Giovanni Paolo II, che ha voluto sottolineare come Dio creando gli uomini a sua immagine gli ha “conferito una dignità incomparabile”, perché “vivessero nella concordia e nella pace”. Mosso da questa consapevolezza, ha aggiunto, “mi sono adoperato con tutte le forze a servizio di tali valori”, una missione in cui si rivela necessario il “ricorso alle categorie del diritto”. Un aspetto, questo, su cui il Papa si è soffermato:

 

“Il principio che mi ha guidato nel mio impegno è che la persona umana - così come essa è stata creata da Dio - è il fondamento e il fine della vita sociale a cui il diritto deve servire”.

 

 Il Pontefice ha ricordato come nei sui anni giovanili abbia sempre nutrito “grande ammirazione per la scienza giuridica nelle sue più alte manifestazioni” e qui ha citato il diritto romano di Ulpiano e ancora Grozio e Giustiniano. Poi, ha rimarcato, come dalla convinzione della centralità della persona umana nel diritto, la Chiesa abbia enucleato la sua dottrina sui diritti dell’uomo, “che derivano non dallo Stato, né da altra autorità umana, ma dalla persona stessa”. Per tale ragione, ha proseguito, la Chiesa ha accolto con favore la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, un documento, ha affermato - citando la Pacem in terris - che segna “un passo importante nel cammino verso l’organizzazione giuridico-politica della Comunità mondiale”. D’altro canto, ha avvertito, la Dichiarazione del 1948 “non presenta i fondamenti antropologici ed etici dei diritti dell’uomo che essa proclama”. La Chiesa è, invece, convinta che “nel riconoscimento di tale fondamento antropologico ed etico dei diritti umani stia la più valida protezione contro ogni loro violazione e sopraffazione”.

 

“Nel corso del mio servizio come Successore di Pietro ho sentito il dovere di insistere con forza su alcuni di questi diritti che, affermati teoricamente, risultano spesso disattesi sia nelle leggi che nei comportamenti concreti. Così, sono ritornato più volte sul primo e più fondamentale diritto umano, che è quello alla vita”.

 

L’embrione è un individuo umano, ha ribadito, e come tale “titolare dei diritti inviolabili dell’essere umano”. La norma giuridica deve allora “definire lo statuto giuridico dell’embrione”, soggetto di diritti che non possono essere disattesi né dall’ordine morale, né da quello giuridico”. Quindi, ha rivolto l’attenzione al diritto alla libertà religiosa, indicato come il “più fondamentale, perché la dignità della persona umana ha la sua prima fonte nel suo rapporto essenziale con Dio”. Di qui, il Papa ha ripercorso il suo straordinario impegno a tutela dei diritti fondamentali dell’uomo, come quello a non essere discriminati, il diritto alla libertà di espressione, il diritto-dovere alla partecipazione alla vita politica e ancora il diritto all’abitazione, all’educazione e alla cultura. Infine, riecheggiando la Familiaris Consortio e la Christifideles Laici, ha esortato a difendere i diritti della famiglia “dalle intollerabili usurpazioni della società e dello stato”, ben sapendo che la “famiglia è il luogo privilegiato dell’umanizzazione della persona e della società”. Giovanni Paolo II, d’altro canto, non ha mancato di esprimere parole di vivo apprezzamento per l’ateneo romano, istituito da Papa Bonifacio VIII, che celebra proprio in questi giorni il 700.mo anniversario della nascita. “La Sapienza”, ha detto, nella sua storia secolare ha favorito “la crescita della qualità della vita” e un “fruttuoso dialogo tra i cultori della scienza e quelli della fede”.

 

Prima del discorso del Papa, il rettore dell’Università dell’Urbe, Giuseppe D’Ascenzo, ha sottolineato, nella sua allocuzione, la straordinaria opera di Giovanni Paolo II in favore della pace:

 

“Tutti siamo convinti che la pace sia il bene più importante dell'umanità, intendendo per pace sia l'assenza di eventi bellici sia, come Ella ha più volte messo in evidenza, il rispetto dei diritti umani fondati sulla dignità della persona in tutti i momenti della sua vita. La Sua apertura al colloquio ed al reciproco rispetto, ha evitato che questo ultimo conflitto si trasformasse in un conflitto di religioni: di ciò le siamo tutti debitori”.

 

Dal canto suo, pronunciando la Laudatio, il prof. Pietro Rescigno - decano dell’ateneo romano - ha messo l’accento sul contributo “assiduo e profondo” che il Papa ha dato in materia di diritti umani, tratteggiando la figura di Giovanni Paolo II quale “legislatore dotato di perizia, dottrina e saggezza”.

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Una storia lunga 700 anni quella dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Lo Studium Urbis nasce nel 1303 con la bolla In supremae praeminentia dignitatis promulgata da Papa Bonifacio VIII. Attualmente sono 21 le facoltà dell’ateneo, dove insegnano 4942 docenti universitari a livello nazionale ed internazionale. Il numero degli studenti è di 142 mila: tra questi sono 26.407 quelli immatricolati quest’anno. L’Anno Accademico 2002/2003 ha visto poi un notevole incremento dei laureati, pari a più del 49 per cento, rispetto a dodici mesi fa. Il giovane che intraprende gli studi presso il più grande ateneo d’Europa può scegliere tra 160 corsi di laurea di primo livello, 167 corsi di laurea specialistica istituiti, 155 master. L’Università “La Sapienza” offre inoltre 1635 borse di studio per scuole di specializzazione non mediche, corsi di perfezionamento all’estero, dottorati di ricerca, e progetti Erasmus. L’attività didattica è inoltre svolta nelle province di Roma, Viterbo, Rieti, Frosinone, Latina e Isernia; 55 le sedi metropolitane.

 

 

EMOZIONE E CONDANNA DEL PAPA PER GLI ATTENTATI

 DELLA  NOTTE SCORSA A CASABLANCA

IN UN TELEGRAMMA A FIRMA DEL CARDINALE SEGRETARIO DI STATO ANGELO SODANO

 

“Avendo appreso con emozione” la notizia degli attentati che la notte scorso hanno colpito Casablanca, in Marocco - “il Santo Padre prega per le numerose vittime e per i loro famigliari in questa prova”. E’ quanto si legge nel telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Angelo Sodano, inviato al Nunzio apostolico in Marocco.  “Denunciando una volta di più la violenza cieca che colpisce gli innocenti, il Papa invoca dall’Onnipotente di illuminare le coscienze e di assistere gli sforzi degli uomini per la pace”. “In questa dolorosa circostanza – conclude il messaggio – il Santo Padre  assicura al popolo marocchino e ai suoi governanti la sua profonda simpatia”.

 

 

NOMINE IN VENEZUELA E KAZHAKHSTAN

 

Giovanni Paolo II  ha nominato esarca apostolico per i fedeli Siro‑Cattolici residenti in Venezuela, il corepiscopo Louis Awad, finora parroco della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Belo Horizonte (Brasile) assegnandogli la sede titolare vescovile di Zeugma di Siria.

 

Al fine  di assicurare una più completa assistenza religiosa ai cattolici in Kazhakhstan, il Santo Padre ha elevato l’amministrazione apostolica di Astana ad arcidiocesi, con il nome di “arcidiocesi di Maria Santissima in Astana”, nominando primo arcivescovo della medesima circoscrizione ecclesiastica mons. Tomasz Peta, finora vescovo titolare di Benda ed amministratore apostolico di Astana.

 

Sempre in Kazhakhstan il Papa ha elevato l’Amministrazione Apostolica di Almaty a diocesi, con il nome di “diocesi della Santissima Trinità in Almaty”, nominando primo Vescovo della medesima circoscrizione ecclesiastica mons. Henry Theophilus Howaniec, finora vescovo titolare di Acolla ed amministratore apostolico di Almaty.

 

Il Pontefice ha stabilito che siano suffraganee dell’arcidiocesi di Maria Santissima in Astana la diocesi della Santissima Trinità in Almaty, la diocesi di Karaganda e l’amministrazione apostolica di Atyrau.

 

A mons. Jan Pawe Lenga, vescovo di Karaganda, Giovanni Paolo II ha concesso il titolo di Arcivescovo “ad personam”.

 

 

L’IMPATTO DELLA GLOBALIZZAZIONE SUL FENOMENO MIGRATORIO

AL CENTRO DEL PRIMO INCONTRO CONTINENTALE AMERICANO

SULLA PASTORALE DELLE MIGRAZIONI:

CON NOI L’ARCIVESCOVO STEPHEN FUMIO HAMAO

- Servizio di Giovanni Peduto -

 

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L’obiettivo è stato quello di rilevare l’impatto della globalizzazione sul fenomeno migratorio e sul diritto di asilo nel continente americano affinché la Chiesa,coordinandosi con gli organismi della società civile, possa dare risposte effettive per migliorare la qualità della vita dei migranti e dei rifugiati. Il tema dei lavori è stato “Globalizzare la solidarietà con i migranti, i rifugiati e sfollati”.

 

Con il Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti ha collaborato all’organizzazione dell’incontro il Consiglio episcopale latinoamericano – Celam. Vi hanno partecipato 12 vescovi e una cinquantina di delegati, fra i quali i direttori nazionali delle Commissioni episcopali di pastorale migratoria di 22 Paesi e una delegazione degli Stati Uniti. Ed ora la parola all’arcivescovo Fumio Hamao, presidente del dicastero vaticano per i migranti, che ha presenziato ai lavori:

 

“L’incontro è stato arricchito dalla presentazione di testimonianze ed esperienze realizzate in questo specifico ambito pastorale che, secondo i partecipanti al convengo,permetteranno di individuare a breve termine alcune linee comuni di lavoro. E’ stato un convegno particolarmente ricco di riflessioni con un esame attento degli attuali problemi sociali dell’America Latina, e con intelligenti prospettive di pastorale migratoria nel continente americano”. 

 

Al termine del convegno è stato sottoscritto un Messaggio che i partecipanti hanno voluto indirizzare: ai migranti e alle loro famiglie, per le quali riaffermano l’impegno di lottare per i loro diritti; alle Chiese particolari, alle quali chiedono di sviluppare una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione ecclesiale dei migranti; e, infine, alle istituzioni governative, alle quali chiedono di ratificare la Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie e proteggere gli sfollati interni, i rifugiati e quanti chiedono l’asilo politico.

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

“Tu sei Giovane” è il titolo che domina la prima pagina, a colori: 18 maggio 2003, ottantatreesimo genetliaco di Giovanni Paolo II.

Un pensiero del nostro direttore, in cui vibrano il “grazie” e gli “auguri” al Santo Padre.

Sempre in prima, il richiamo di quattro pagine speciali che raccolgono le “suggestioni” sgorgate dalla lettura del 'Trittico Romano' di Giovanni Paolo II.

Allegato al giornale, un tabloid di 20 pagine in occasione della proclamazione - domani, in Piazza San Pietro - di quattro nuovi Santi.

 

Nelle vaticane, il solenne Atto accademico del conferimento al Santo Padre, da parte dell'Università “La Sapienza”, della laurea “honoris causa” in giurisprudenza. Nel discorso, Giovanni Paolo II ha esortato gli uomini e le donne del Terzo Millennio ad iscrivere nelle leggi e a tradurre nei comportamenti i diritti fondamentali dell'uomo, di ogni uomo, di tutto l'uomo.

 

Nelle pagine estere, l’ondata di attentati che a Casablanca, in Marocco, hanno seminato morte e distruzione; il telegramma di cordoglio del Papa. 

Repubblica Democratica del Congo: si prospetta l’invio dei “caschi blu” nella martoriata regione dell’Ituri.

Medio Oriente: Israele conferma riserve sul piano di pace, e chiede 14 emendamenti.

 

Nelle pagine italiane, in primo piano la questione del condono. In rilievo anche il tema della scuola. 

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

17 maggio 2003

 

 

GLI ATTENTATI DI CASABLANCA,

UNA REAZIONE DEL MOVIMENTO RADICALE ISLAMICO

ALL’ESITO TRAUMATICO DELLA GUERRA IN IRAQ.

CON NOI IL GIORNALISTA MAGDI ALLAM

 

- Servizio di Paolo Ondarza -

 

Con gli attentati della scorsa notte a Casablanca sono 23 i principali attacchi che si sono verificati, in tutto il mondo, contro obiettivi occidentali dopo l’11 settembre. Ma il colpo inflitto al Marocco, così come gli attentati di Ryad, martedì scorso, confermano che l’obiettivo del terrorismo internazionale si sia ora allargato anche al mondo arabo. Quale il significato di questa ultima tragedia a Casablanca? Paolo Ondarza lo ha chiesto a Magdi Allam, giornalista del quotidiano ‘La Repubblica’ ed esperto di questioni islamiche.

 

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R. – Gli attentati terroristici della notte scorsa, così come quelli verificatisi negli ultimi giorni, sono una reazione all’esito traumatico della guerra del Golfo, una reazione che vuole dire all’opinione pubblica araba e musulmana: ‘Attenzione! Il movimento radicale islamico è vivo e può infliggere importanti e duri colpi ai nemici dell’islam’.

 

D. – Quindi potremmo dire che le preoccupazioni espresse dal Marocco prima della guerra contro il regime di Baghdad erano da prendere in considerazione?

 

R. – Non è che la guerra del Golfo abbia accentuato l’antiamericanismo; è successo esattamente il contrario. Gli ultimi attentati terroristici sono una reazione al fallimento di chi aveva scommesso su Saddam Hussein, compreso Bin Laden, comprese le forze islamiche radicali. Una reazione dunque al fallimento nel tentativo di infliggere una lezione agli americani in Iraq.

 

D. – A suo parere, c’è da temere il verificarsi di nuovi attentati terroristici nei prossimi giorni?

 

R. – Il terrorismo colpisce sempre in modo imprevedibile laddove meno ce lo si aspetta e dove individua un bersaglio più esposto e vulnerabile.

 

D. – Crede che questi attentati possano stringere insieme Stati Uniti, Russia e mondo arabo nella comune lotta al terrorismo internazionale?

 

R. – Questo è ovviamente l’auspicio ed è l’unico modo per combattere efficacemente il terrorismo, con un’azione che miri ad affrontare le cause di fondo che lo alimentano e non si limiti a combattere quelle che sono le sue manifestazioni esteriori.

 

D. – Cosa spinge un uomo a compiere un gesto violento e disperato come quello di un kamikaze?

 

R. – Ci possono essere tre diverse ragioni. La prima è lo stato di necessità, la disperazione del singolo, e questa realtà è ben presente nei territori palestinesi dove il 70 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, cioè con meno di due dollari al giorno; la seconda ragione è l’emarginazione sociale: giovani che non hanno prospettive, finiscono per abbracciare una ideologia che promette loro un sistema di giustizia sociale. Terza ragione è la crisi di identità dei giovani musulmani che rifiutano il sistema di valori vigente o a cui fanno riferimento. Questo terzo tipo di kamikaze è il kamikaze che lo fa per scelta, ed è questa la realtà che abbiamo visto l’11 settembre e anche negli attentati di Ryad.

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CHIESA E SOCIETA’

17 maggio 2003

 

 

LA DECISIONE DEL GOVERNO DI PECHINO

DI CONDANNARE ALL’ERGASTOLO O ALLA PENA DI MORTE

CHI SI SOTTRAE ALLA QUARANTENA PER LA SARS,

HA PROVOCATO LA REAZIONE DI DIVERSE ORGANIZZAZIONI UMANITARIE

 

PECHINO. =  Ancora allarme polmonite atipica nel mondo: mentre il governo di Taiwan ha dichiarato oggi altri 34 nuovi casi di infezione, il più alto numero in un solo giorno, ad Hong Kong altre 5 persone sono mote e sono i 4 casi di contagio segnalato dal Dipartimento della salute del territorio. Intanto il provvedimento del governo comunista cinese di condannare all’ergastolo o alla pena di morte chi deliberatamente si sottragga alla quarantena, mettendo a repentaglio la popolazione, ha provocato le reazioni delle organizzazioni umanitarie e della difesa dei diritti umani. “E' una misura eccessiva, le pene sono troppo pesanti”, ha dichiarato Frank Lu, di un'organizzazione per la difesa dei diritti umani di Hong Kong: “è una violazione delle convenzioni internazionali sui diritti umani e non ha l'approvazione del Congresso Nazionale del Popolo”. Proteste per il provvedimento legislativo di Pechino sono giunte anche da parte dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, che ha definito la contromisura controproducente perché potrebbe distogliere possibili ammalati dal presentarsi negli ospedali. (S.C.)

 

 

UN TRAGICO INCIDENTE STRADALE, AVVENUTO OGGI NEI PRESSI DI LIONE,

IN FRANCIA, HA CAUSATO LA MORTE DI 28 TURISTI TEDESCHI. LE VITTIME,

CHE SI TROVAVANO A BORDO DI UN PULLMAN A DUE PIANI,

ERANO DIRETTE IN SPAGNA PER UN VIAGGIO-PREMIO

 

LIONE. = Ventotto turisti tedeschi sono rimasti uccisi, oggi, nel drammatico incidente che ha coinvolto il pullman sul quale viaggiavano alla periferia Nord di Lione, nei pressi del casello di Dardilly. In base ad una prima ricostruzione della tragedia, l'autista di origine russa ha effettuato un sorpasso sotto la pioggia battente e, forse a causa dell'eccessiva velocità, ha perso il controllo del mezzo a due piani che è uscito di strada e si è rovesciato. Il veicolo, con a bordo 78 persone, era diretto in Spagna per un viaggio-premio attribuito ai vincitori di una lotteria nazionale. Molti turisti, rimasti intrappolati tra le lamiere, sono stati fortunatamente tratti in salvo dalle squadre di soccorso. Di fronte alla gravità dell'incidente la prefettura del Rodano ha subito fatto scattare il “piano rosso” previsto per le grandi emergenze. (A.L.)

 

 

SI APRE OGGI POMERIGGIO A LOPPIANO, VICINO FIRENZE, 

IL CONVEGNO NAZIONALEDI ECONOMIA DI COMUNIONE,

IL PROGETTO PROMOSSO DAL MOVIMENTO DEI FOCOLARI,

SUL TEMA “POLO LIONELLO, CASA DEGLI IMPRENDITORI”

LOPPIANO. = Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari alle porte di Firenze, ospiterà oggi pomeriggio e domani il Convegno nazionale di economia di comunione (Edc) sul tema “Polo Lionello, casa degli imprenditori”. L’incontro, che vedrà la partecipazione di circa 400 persone tra imprenditori, operatori economici, dipendenti e studenti farà il punto sulla diffusione dell’Edc nel mondo. Al Convegno, che sarà aperto dall’intervento della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich,  parteciperanno la sociologa brasiliana Vera Araujo, il docente universitario di economia politica all’Università di Bologna, Stefano Zamagni, ed il docente di storia del pensiero economico all’Università Bocconi di Milano, Luigino Bruni. Nell’ambito dell’incontro verrà inaugurata anche la prima Expo delle aziende italiane di economia di comunione a cui partecipano più di 60 delle 255 aziende che operano in diversi settori. Il progetto economia di comunione, nato nel 1991 in Brasile da un’intuizione di Chiara Lubich, è oggi attuato nei cinque continenti da 778 aziende for profit, che hanno modificato lo stile di gestione aziendale e già destinano una parte dei loro utili ai poveri. Gli scopi dell’Edc sono infatti di aiutare le persone in difficoltà creando nuovi posti di lavoro e diffondendo la “cultura del dare”. Un obiettivo, questo, che il progetto economia di comunione intende realizzare attraverso l’adozione di uno  stile di vita aziendale indirizzato in una dimensione completamente evangelica. (A.L.)

 

 

TAGLIO DEL NASTRO IERI A BOLOGNA PER LA NUOVA SEDE

DELLA GALLERIA D’ARTE MODERNA “RACCOLTA LERCARO”:

PRESENTI IL CARDINALE GIACOMO BIFFI ED I PRESIDENTI DELLA CAMERA,

PIERFERDINANDO CASINI, E DELLA COMMISSIONE EUROPEA, ROMANO PRODI

- A cura di Stefano Andrini -

 

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BOLOGNA. = Anche l’arte contemporanea può portare alla scoperta della verità: questa la scommessa della “Raccolta Lercaro”, inaugurata ieri a Bologna alla presenza del cardinale Giacomo Biffi, del presidente della Camera, Pierferdinando Casini, e del presidente della Commissione europea, Romano Prodi. La Raccolta, iniziata nel 1971 con alcune donazioni di artisti bolognesi per l’80.mo compleanno dell’allora arcivescovo Lercaro, conta oggi oltre 1.600 opere, in prevalenza sculture, ma anche dipinti, dei più grandi maestri internazionali e italiani. Basti ricordare, tra gli altri, i 23 bronzi di Manzù e la presenza di Morandi, De Chirico, Guttuso, Messina, Marini, Giacometti. Tra le caratteristiche della Collezione, quella di cercare terreni d’incontro tra la visione laica e la visione religiosa dell’arte. Il suggestivo e dinamico spazio in cui è stata allestita la Galleria – 2000 metri quadrati nel Palazzo totalmente restaurato dell’Istituto ‘Veritatis Splendor’ – la collocano a livello dei più grandi musei del mondo. “Questo spazio – ha detto il cardinale Biffi nel suo intervento – conferma che l’arte ha un’intrinseca dimensione religiosa e che sotto questo profilo non è necessario che le sue tematiche e i suoi contenuti siano espressamente di indole sacra”. In un telegramma inviato per l’occasione, il presidente della Cei, il cardinale Camillo Ruini, ha ricordato che l’inaugurazione della Raccolta è una testimonianza del fecondo rapporto tra arte e fede e segna un’ulteriore, significativo passo nella concretizzazione del progetto culturale orientato in senso cristiano.

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L’ORRORE DELLA GUERRA ED IL CORAGGIO DELLE DONNE.

SONO STATI QUESTI I TEMI CHE HANNO CARATTERIZZATO LA GIORNATA

DI IERI  DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES

- A cura di Nicola Falcinella -

 

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CANNES. = Due storie di donne determinate a superare le difficoltà della guerra hanno caratterizzato ieri il concorso al Festival del Cinema di Cannes. “Alle cinque del pomeriggio”, il film della giovane figlia d’arte iraniana Samira Makhmalbaf, è ambientato in una Kabul dilaniata da vent’anni di combattimenti. Con grande partecipazione la regista racconta la storia di Noqreh, adolescente che frequenta la scuola nonostante l’opposizione del padre e si scontra ogni giorno con la chiusura della società afghana. Il sogno della ragazza è diventare il primo presidente-donna dell’Afghanistan, un proposito ingenuo e ambizioso che rende l’idea dei fermenti esistenti all’interno del Paese centro-asiatico dopo la cacciata dei talebani. Un film con tocchi ironici e un finale che non nasconde le nubi sul futuro, ma che conferma l’importanza delle donne oppresse dall’integralismo verso la rinascita dell’Afghanistan. In “Les Egarés”, il primo dei cinque film francesi in gara, André Téchiné racconta la fuga da Parigi di una famiglia dopo l’invasione nazista. Siamo nel giugno 1940 ed una ‘madre coraggio’, bene interpretata da Emmanuelle Béart, cerca di portare in salvo i suoi due figli risparmiando loro le sofferenze della guerra. Ieri è stata anche la giornata di Nanni Moretti, che ha presentato due cortometraggi fuori concorso. Il regista romano ha divertito il pubblico improvvisando un siparietto con l’ex direttore della Mostra di Venezia, Alberto Barbera. Oggi è, infine, la giornata dell’unico film italiano in concorso: “Il cuore altrove” di Pupi Avati, il delicato ritratto di un giovane negli anni Venti, con Neri Marcoré e Giancarlo Giannini.

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"UN PAPA IN CAMMINO.

OMAGGIO AI 25 ANNI DI PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLO II".

E’ IL TITOLO DELLA MOSTRA INAUGURATA IERI POMERIGGIO A ROMA

CON L’OBIETTIVO DI RIPERCORRERE I PELLEGRINAGGI

E LE VISITE PASTORALI DEL PAPA NEL LAZIO

 

ROMA. = Inaugurata ieri pomeriggio a Roma la Mostra "Un Papa in cammino. Omaggio ai 25 anni di Pontificato di Giovanni Paolo II". L’esposizione è stata  organizzata dal Centro Europeo per il turismo, cultura e spettacolo in occasione del compleanno del Santo Padre nella Sala Paolina di Castel Sant'Angelo. L'esposizione ripercorre pellegrinaggi e visite pastorali nel Lazio effettuati da Giovanni Paolo II nei 25 anni di Pontificato, attraverso una raccolta di opere d'arte, foto, documentari inediti e brani tratti dai discorsi e dalle omelie pronunciate nei diversi incontri con i fedeli laziali. (A.L.)

 

 

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24 ORE NEL MONDO

17 maggio 2003

 

 

- A cura di Salvatore Sabatino -

 

Una notte di terrore a Casablanca, simile a quella vissuta qualche giorno fa a Riad. Il terrorismo colpisce il cuore economico del Marocco, provocando almeno 40 morti ed una settantina di feriti. Una strage inaspettata, che attraverso attacchi multipli prende di mira anche in questo caso obiettivi occidentali. La cronaca di queste drammatiche ore nel servizio di Giada Aquilino:

 

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Non c’è tregua alla violenza terroristica. Cinque autobombe hanno preso di mira stanotte obiettivi occidentali: un albergo, un circolo ebraico, un centro culturale spagnolo, la 'Casa de Espana' e il consolato belga. Probabile, non certa, la regia di Al Qaeda dietro la nuova ondata di terrore: questa l’analisi resa dal ministro dell’Interno marocchino, Mustafa Sahel, e dall’intelligence americana. Da Israele poi una ulteriore conferma: secondo il ministero degli Esteri dello Stato ebraico, sarebbero ''collegati'' tra loro l'attentato suicida del 30 aprile scorso di fronte un pub di Tel Aviv, quelli di lunedì a obiettivi occidentali di Riad - che hanno fatto 34 morti - e quelli di Casablanca. Tutti accomunati dalla tecnica suicida, che nella città marocchina ha lasciato sul terreno almeno dieci attentatori. Uno dei kamikaze, rimasto ferito, sarebbe poi stato arrestato insieme con altri due sospetti, tutti marocchini. Fin qui le indagini.

 

Accanto, i racconti dei testimoni, le scene di panico e terrore di un Paese colto dalla tragedia all’ora di cena. Anche il re di Spagna Juan Carlos ha inviato un telegramma al sovrano marocchino Mohamed VI, per esprimere il proprio cordoglio e condannare la violenza terroristica.

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E nell’ambito della lotta al terrorismo, i ministri dell'Interno di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna si incontreranno domani e lunedì in Spagna. Si discuterà di cooperazione contro il terrorismo internazionale e di lotta all’immigrazione illegale. La riunione, resa ancor più attuale dagli attentati avvenuti nella notte a Casablanca, si svolgerà a Jerez de la Frontera.

 

La Russia deve opporsi con decisione al terrorismo, garantire difesa e sicurezza attraverso la produzione di armi nucleari deterrenti, affrontare con fermezza la crisi cecena. Questi i punti essenziali del discorso fatto ieri dal presidente Putin al Parlamento di Mosca riunito per l’ultima volta, prima delle elezioni presidenziali del 2004. Putin ha quindi prospettato la Russia come grande potenza nel quadro di un nuovo ordine mondiale..

 

Le dimissioni del ministro palestinese, Erekat, incaricato dei negoziati di pace, pesano sull’incontro di stasera tra i premier israeliano e palestinese, Sharon e Abu Mazen. Dai colloqui, i primi tra due alti rappresentanti delle parti dall’inizio dell’Intifada, si attende almeno una tregua. Il servizio è di Graziano Motta:

 

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In preparazione dell’incontro, che riattiva dopo quasi tre anni i contatti al più alto livello fra le parti, Sharon ha riunito ieri i principali ministri della coalizione, Mahmud Abbas questa mattina ha convocato per la prima volta a Gaza i ministri del suo governo. Non dovrebbe esserci Saib Erekat, che ha il portafoglio del negoziato di pace ma che si è dimesso tre giorni or sono per essere stato escluso dalla delegazione che ha accompagnato il premier all’incontro di stasera. Questi lo avrebbe fatto perché si discuteranno problemi relativi alla sicurezza, di cui è responsabile Mohammed Dalan, ovvero sulla cessazione delle violenze, condizione per la ripresa del dialogo politico. Secondo alcune fonti, però, dietro ci sarebbe il persistente dissidio tra Arafat e Abbas sulla modalità delle trattative con Israele. Secondo altre fonti Abbas avrebbe respinto la lettera di dimissioni.

 

Per la Radio Vaticana, Graziano Motta.

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Il presidente George W. Bush ha ufficialmente avviato le pratiche per ricandidarsi alle elezioni presidenziali dell'anno prossimo. Lo ha annunciato ieri la Casa Bianca. Con questo passo, il presidente statunitense può legalmente raccogliere fondi per la propria campagna, dotarsi di uno staff e allestire un quartier generale.

 

Corea del nord e Corea del sud terranno regolarmente, come previsto, negoziati ministeriali sulla cooperazione economica a Pyongyang dal 19 al 22 maggio, nonostante la crisi nucleare per il programma atomico segreto nordcoreano. L'accordo per lo svolgimento dei negoziati è stato raggiunto stamattina.

 

Ci trasferiamo in Africa. Considerare con urgenza l'invio di una forza di reazione rapida nell’est della Repubblica democratica del Congo, dove centinaia di persone sono rimaste uccise negli scontri tra etnie rivali Hema e Lendu. E’ l’appello, lanciato dal segretario generale dell’Onu, Kofi Annan e sottoscritto dal Consiglio di Sicurezza, che giunge proprio mentre ieri in Tanzania il presidente congolese Kabila e i rappresentanti delle etnie in lotta hanno siglato un cessate il fuoco. Ce ne parla Giulio Albanese:

 

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L’impressione è che si tratti a tutti gli effetti di una tregua momentanea, una sorta di break nelle violenze interetniche, di fatto legate in gran parte  al controllo delle immense risorse minerarie della regione.

 

Intanto è giunta notizia ieri di due volontari della Croce Rossa rimasti uccisi nel corso di combattimenti a Bunia l’11 maggio scorso mentre stavano compiendo la loro missione umanitaria. La notizia è stata diramata ieri in un comunicato dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, nel quale si precisa che è la seconda volta in pochi anni che volontari della Croce Rossa sono uccisi nell’ex Zaire.

 

Per la Radio Vaticana, Giulio Albanese.

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Dopo quattro anni passati alla guida del Paese, il liberale Guy Verhòfstadt appare il favorito delle elezioni politiche che si svolgono domani in Belgio. Ma tra i 7 milioni e mezzo di cittadini chiamati alle urne regna l’incertezza, e fare previsioni resta, dunque, difficile. Unica cosa certa: il significato politico in ambito continentale di questa tornata elettorale. E' la prima volta, infatti, che cittadini di un Paese europeo vanno alle urne dopo la grave crisi che ha lacerato l'Unione prima e durante la guerra in Iraq. Il Belgio è stato uno dei Paesi più attivi contro l'intervento anglo-americano.

 

Si sono chiuse pochi minuti fa le urne per il referendum in Slovacchia sull’adesione all’Unione Europea. Una tornata che, pur dal risultato scontato – tutti i partiti si sono schierati per il sì -, teme l’annullamento a causa della bassa affluenza alle urne. Ciò non pregiudicherebbe comunque l'ingresso del Paese nell'Unione europea. Si tratta, infatti, di un referendum solo consultivo. Sarà il Parlamento ad approvare il trattato già firmato con l'Ue ad Atene il 16 aprile scorso.

 

La prima bozza globale della futura costituzione europea sarà resa pubblica ''il 26 o il 27 maggio'', e sarà poi discussa dalla plenaria il 30 e il 31 maggio. Lo ha annunciato ieri a Bruxelles il presidente della Convenzione europea Valery Giscard d'Estaing. La prima bozza globale sarà elaborata dal Presidium della Convenzione nelle prossime due settimane a partire da quelle parziali presentate finora, corrette sulla base delle osservazioni fatte dai membri della Convenzione e dei circa mille emendamenti presentati. La bozza finale sarà consegnata da Giscard al vertice europeo di Salonicco il  20 giugno.

 

 

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