RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno XLVII  n. 122 - Testo della Trasmissione di venerdì 2 maggio 2003

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

La globalizzazione sia al servizio di un vero sviluppo umano. Così Giovanni Paolo II, nell’udienza alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, riunita da oggi per l’assemblea plenaria.

 

Il Papa domani a Madrid, per il quinto viaggio di due giorni in terra iberica. Fervido clima di attesa nella capitale spagnola.

 

Tra i nuovi cinque santi spagnoli di domenica, il sacerdote Pedro Poveda Castroverde, martire, fondatore dell’Istituzione Teresiana.

 

La centralità dell’uomo per ogni politica di sviluppo, ribadita a nome della Santa Sede dall’arcivescovo Celestino Migliore alla Commissione dell’Onu sullo sviluppo sostenibile.

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Il Rinnovamento nello Spirito da Rimini riprende il cammino carismatico con il vento della Pentecoste: con noi, il coordinatore nazionale Salvatore Martinez.

 

CHIESA E SOCIETA’:

Il generoso impegno dell’opera “Aiuto alla Chiesa che soffre” elogiato dal cardinale Castrillon Hoyos all’assemblea dell’associazione del compianto padre Werenfried Van Straaten.

 

Ieri è stata giornata di colloqui tra i vescovi brasiliani, riuniti a San Paolo per la loro Assemblea plenaria, ed il presidente della Repubblica Lula da Silva.

 

La ‘Caritas Albania’ compie 10 anni. L’Organizzazione ha svolto un ruolo fondamentale in favore della popolazione durante la crisi balcanica.

 

Nei prossimi 2 giorni si terrà a Valencia, in Spagna, il primo simposio di sindonologia, per diffondere nella società spagnola le ultime scoperte della ricerca sulla reliquia.

 

Cinquemila giovani focolarini riuniti a Loppiano per il 30.mo meeting internazionale.

 

24 ORE NEL MONDO:

Il presidente Usa Bush: la guerra è finita, ma la missione non è ancora compiuta. Arrestati tre uomini iracheni ricercati dalla coalizione.

 

Telegramma del Papa per il terremoto in Turchia: i soccorritori continuano ad estrarre numerosi corpi dalle macerie.

 

La Sars non da tregua alla Cina: ancora 11 morti e 176 nuovi casi.

 

Si distendono i rapporti tra India e Pakistan.

 

Esplode un autobus in Vietnam: 78 feriti.

 

Sentenza finale oggi in Italia per il senatore a vita Giulio Andreotti accusato per associazione mafiosa.

 

Strage ad Aci Catello in Sicilia: uno psicopatico spara nel municipio. 5 morti, tra cui il sindaco.

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

2 maggio 2003

 

 

GLOBALIZZAZIONE: GIOVANNI PAOLO II CHIEDE REGOLE E CONTROLLI

ED ASUSPICA UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE CAPACE DI GUIDARE I NUOVI PROCESSI ECONOMICI A BENEFICIO DELL’INTERA FAMIGLIA UMANA

 

“La globalizzazione in se stessa non è un problema. Piuttosto le difficoltà insorgono dalla mancanza di meccanismi efficaci per dargli una corretta direzione”: cosi il Papa stamane è tornato ad argomentare sui complicati processi economici che regolano la vita dell’intero Pianeta, ricevendo in udienza una settantina di scienziati, letterati, filosofi, economisti, sociologi, giuristi, di tutto il mondo, in Vaticano per partecipare ai lavori della IX Assemblea plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, riunita da oggi fino al 6 maggio per dibattere sul tema: “Il governo della globalizzazione”. Il servizio di Roberta Gisotti.

 

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“Confido che la competenza e l’esperienza che ognuno di voi porterà in questo meeting – ha detto Giovanni Paolo II rivolto agli accademici – aiuterà a gettare luce su come la globalizzazione possa al meglio essere guidata e regolata a beneficio dell’intera famiglia umana”.

 

“Invero – ha osservato il Santo Padre  - i processi con i quali il capitale, i beni, l’informazione, la tecnologia e la conoscenza sono scambiati e circolano attraverso il mondo oggi spesso eludono i meccanismi tradizionali di un controllo regolatore messo in atto dai governi nazionali e dalle agenzie internazionali. Speciali interessi e le domande del mercato frequentemente predominano sopra il concetto di bene comune: queste tendenze lasciano i membri più deboli della società senza adeguata protezione e possono indurre interi popoli e culture verso una terribile lotta per la sopravvivenza.”

 

“Inoltre – ha aggiunto il Papa – è inquietante assistere ad una globalizzazione che esaspera le condizioni di necessità, che non contribuisce sufficientemente a risolvere situazioni di fame, povertà e disparità sociale, che fallisce nel salvaguardare l’ambiente naturale. Questi aspetti della globalizzazione possono sollevare reazioni estreme, portando a nazionalismi eccessivi, fanatismi religiosi ed anche atti di terrorismo”.

 

“Tutto ciò è ben lontano dal concetto di globalizzazione eticamente responsabile, capace di trattare tutti i popoli come uguali partners e non come strumenti passivi.”

 

Per essere dunque  “a servizio di un autentico sviluppo umano”, “nel pieno rispetto dei diritti e dignità” di ognuno, “la globalizzazione deve essere inserita nel più largo contesto di un programma politico ed economico, che persegua l’autentico progresso di tutta l’umanità”, non solo a beneficio di pochi privilegiati.  “Il vero successo della globalizzazione - ha sottolineato Giovanni Paolo II – sarà valutato per quanto renderà capace ogni persona di godere dei beni primari, del cibo e della casa, dell’educazione e del lavoro, della pace e del progresso sociale, dello sviluppo economico e della giustizia.” Ma se “questo obiettivo non può essere raggiunto senza guida della comunità internazionale e adeguata regolamentazione da parte delle autorità politiche mondiali”, allora come già detto dal Papa nel Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2003, è tempo ‘di lavorare insieme per una nuova organizzazione dell’intera famiglia umana’, in grado di accogliere le nuove domande di un mondo globalizzato. Questo non significa  - ha spiegato il Santo Padre - la creazione di un ‘super Stato globale’, ma la continuazione  del processo gia in corso per incrementare la partecipazione democratica e promuovere la trasparenza e credibilità politica”.

 

La Santa Sede – ha concluso il Papa – “è pienamente consapevole delle difficoltà” in tal senso,  nondimeno “ è essenziale” progredire in questa direzione, con ogni sforzo fermamente basato sulle immutabili virtù sociali della verità, libertà, giustizia, solidarietà e soprattutto carità.”

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ALTRE UDIENZE

 

Il Papa ha ricevuto questa mattina il cardinale Varkey Vithayathil, arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly, con i due vescovi ausiliari, ed altri quattro presuli indiani di rito siro-malabarese, in visita “ad Limina”.

 

 

IL PAPA DOMANI A MADRID,

PER LA QUINTA VOLTA IN SPAGNA

 

Giovanni Paolo II si appresta a intraprendere il nuovo viaggio apostolico in Spagna, che lo porterà per la quinta volta in terra iberica, questa volta con un’unica tappa a Madrid, il 3 e il 4 maggio. Domani mattina la partenza dall’aeroporto internazionale di Fiumicino, alle ore 9.30, e l’arrivo previsto per le ore 12.00 all’aeroporto internazionale della capitale spagnola. Due gli eventi centrali del viaggio papale: l’incontro con i giovani, domani pomeriggio, e la Messa con la proclamazione di cinque santi spagnoli, domenica mattina. Sul clima di attesa a Madrid, ecco il servizio del nostro inviato Giancarlo La Vella.

 

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“Sarete miei testimoni”: a questo invito, tema, tratto dagli Atti degli Apostoli, della visita del Papa in Spagna, i madrileni già rispondono con un “Saremo tuoi testimoni”: questo è quanto si legge nei numerosi manifesti che tappezzano la capitale, annunciando gli incontri con Giovanni Paolo II, e che indica il fervore religioso, proverbiale di questo Paese, e col quale si attende il Santo Padre. E’ praticamente tutto pronto qui a Madrid per l’arrivo di Giovanni Paolo II, previsto per domani intorno alle ore 12.00 all’aeroporto di Barajas, dove si volgerà la cerimonia di benvenuto. Ad accogliere il Pontefice vi saranno i reali di Spagna, il presidente del governo, Josè Maria Aznar, sette cardinali e tutti i vescovi spagnoli; tra essi il cardinale Antonio Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola.

 

C’è attesa per le prime parole che il Papa pronuncerà proprio al suo arrivo e per gli eventuali riferimenti che il Santo Padre farà all’invito a recarsi in Spagna dai vescovi del Paese iberico che hanno caldamente sollecitato il Pontefice a presiedere la canonizzazione di cinque nuovi santi, motivo di questa quinta visita in terra spagnola, una nazione che, nonostante le forti tradizioni cattoliche, rischia nel processo di secolarizzazione in atto – dicono i presuli nel messaggio per il viaggio del Papa – di allontanarsi dalla pratica religiosa. Dopo una breve permanenza nella nunziatura apostolica di Madrid, domani – secondo programma – il Santo Padre avrà l’incontro con il capo del governo Aznar, poi il primo momento liturgico di questo 99° viaggio apostolico, ovvero l’incontro con i giovani, alla presenza della Croce della Giornata Mondiale della Gioventù, nella Base aerea de Cuatro Vientos.

 

Si attende l’arrivo di circa 300 mila ragazzi che, insieme con il Papa, mediteranno sui misteri della Santo Rosario, proprio in questo anno dedicato alla preghiera mariana. E già da stasera nella cattedrale della capitale e in altri 21 punti della diocesi madrilena i ragazzi si riuniranno in preparazione a questo nuovo ideale abbraccio con l’amico di sempre, già incontrato nella Giornata Mondiale della Gioventù di Santiago de Compostela nel 1989. Tutto pronto anche per la celebrazione di domenica che si terrà invece nella centrale Piazza Colon, dedicata al navigatore italiano Cristoforo Colombo. Il Papa eleverà agli onori degli altari cinque nuovi santi, che rappresentano le varie anime della Spagna cristiana: Pedro Povera Castroverde, il sacerdote diocesano e martire della città di Jaen, il gesuita José Maria Rubio y Peralta dell’Almeria, Genoveva Torres Morales, suora originaria di Castellon, la religiosa Angela della Cruz di Siviglia e la carmelitana Maria Maravillas de Jesus nata a Madrid.

 

Alla Spagna intera il Papa offre, dunque, cinque esempi di fede profonda vissuta con dedizione e sacrificio. Per quest’evento si attendono oltre 500 mila partecipanti. 10 mila i volontari mobilitati in ausilio delle persone che interverranno dunque da tutto il Paese. Infine un riferimento a come i mass media spagnoli stanno trattando la visita del Papa. Oltre ai motivi di fondo della visita papale, diversi gli accenni a temi a margine di questa visita, come il riferimento alla crisi irachena e all’incontro tra il Papa e Aznar dopo le distanze nate sulla guerra in Iraq, appoggiata apertamente dal governo spagnolo.

 

Da Madrid, per Radio Vaticana, Giancarlo La Vella.

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PEDRO POVEDA CASTROVERDE, SACERDOTE SPAGNOLO MARTIRE,

FONDATORE DELL’ISTITUZIONE TERESIANA,

SARA’ PROCLAMATO SANTO DAL PAPA DOMENICA PROSSIMA A MADRID

 

- Servizio di Giovanni Peduto -

 

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Pedro Poveda Castroverde, nato nel 1874 in Andalusia, si sentì attirato già da piccolo verso il sacerdozio che ricevette nel 1897. L’inizio del suo ministero fu pienamente dedicato al servizio della diocesi di Jaén e allo studio. Nominato nel 1906 canonico della basilica della Madonna di Covadonga, nelle Asturie, dedicò ampio spazio anche lì allo studio e alla preghiera, ma si occupò soprattutto della formazione cristiana dei numerosi pellegrini che accorrevano al santuario.

 

Immedesimandosi profondamente nel Mistero dell’Incarnazione del Verbo, scoprì la chiamata che in seguito avrebbe dato senso alla sua vita: l’importanza della funzione sociale dell’educazione e la necessità che i maestri delle scuole pubbliche fossero ben preparati professionalmente, vivessero la loro fede in modo responsabile e sapessero trasmetterla. A tale scopo, con alcune giovani collaboratrici iniziò a fondare accademie, centri pedagogici, riviste che diedero inizio all’Istituzione Teresiana. Diffondendosi l’Opera, nel 1913 si trasferì a Jaén dove conobbe la Serva di Dio Josefa Segovia, che divenne la sua principale collaboratrice. Il Poveda fondò nuove accademie assieme alla Josefa e nel 1914 aprì a Madrid la prima residenza universitaria femminile di Spagna. L’Istituzione Teresiana ricevette il riconoscimento civile nel 1917 e l’approvazione ecclesiastica diocesana come Associazione laica. Nel 1924 Roma concedeva l’approvazione pontificia.

 

Maestro di preghiera, pedagogo della vita cristiana e delle relazioni tra la fede e la scienza, don Pedro Poveda era convinto che i cristiani potevano e dovevano apportare alla società pluralista contemporanea idee, valori e impegni sostanziali per la costruzione di un mondo più cristiano, giusto e solidale, e per questo promuoveva la presenza di uomini e donne di fede nei settori pubblici e privati della società. Riconosciuto come uomo audace e nello stesso tempo prudente, uomo di concordia, di provata virtù e consiglio, di eroica carità, semplice, dialogante e profondamente umile, don Pedro Poveda orientò persone, appoggiò opere, collaborò con diverse associazioni ed iniziative.

 

Negli anni difficili della persecuzione della Chiesa in Spagna esortò alla non violenza. Diceva: “La mitezza, l’affabilità, la dolcezza sono le virtù che conquistano il mondo”. Il 27 luglio 1936, appena finito di celebrare la Santa Messa, fu preso nella sua casa di Madrid. “Sono sacerdote di Gesù Cristo”: affermò davanti a coloro che andarono a cercarlo. La mattina seguente, il suo cadavere fu trovato vicino alla cappella del cimitero della “Almudena”, con segni di pallottole sparate. Portava sul petto, perforato, lo scapolare della Madonna del Carmelo.

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L’UOMO AL CENTRO DI OGNI POLITICA DI SVILUPPO:

COSI’, L’OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE ALL’ONU,

MONS. CELESTINO MIGLIORE, NEL DISCORSO ALLA COMMISSIONE

DELLE NAZIONI UNITE SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE

 

- Servizio di Alessandro Gisotti -

 

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E’ tempo di “una conversione ecologica”, dobbiamo “cambiare i nostri modelli di produzione e consumo”. E’ il richiamo dell’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, intervenuto alla Commissione delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, riunita in questi giorni a New York per la sua XI sessione di lavoro. Ribadendo la centralità dell’uomo per uno sviluppo davvero sostenibile, mons. Migliore ha sottolineato come il recente summit di Johannesburg sia l’inizio e non la fine di un processo mirato alla salvaguardia dell’ecosistema planetario. L’osservatore vaticano si è così soffermato sul ruolo della Commissione Onu per lo sviluppo sostenibile, un organismo basato sul multilateralismo che va rafforzato nella lotta per lo sradicamento della povertà. Di qui, la necessità di un “coinvolgimento attivo di tutti gli attori responsabili”.

 

Proprio in tale contesto, ha avvertito, “le persone che vivono in condizioni di povertà vanno considerate come soggetti partecipi”. Gli individui e i popoli, ha proseguito, non “sono strumenti, ma protagonisti del proprio futuro”. Lo sviluppo sostenibile può essere raggiunto solo “attraverso una cooperazione internazionale equa e responsabile”. Il presule ha, quindi, sollecitato la commissione ad assicurare “trasparenza e credibilità” nelle attività di cooperazione tra governi, organizzazioni internazionali e soggetti privati. Le risorse della Terra, ha detto ancora, sono parte di “una comune eredità dell’umanità”. Questa presa di coscienza, ha concluso, “rafforza l’interdipendenza, accentua la responsabilità e mette in rilievo l’importanza del principio di solidarietà globale”.

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

La prima pagina si apre con la notizia del devastante terremoto che ha colpito le regioni sud-orientali della Turchia, provocando la morte di oltre cento persone. All'interno, il telegramma di cordoglio del Santo Padre.

Sempre in prima, il titolo "Giovanni Paolo II pellegrino in Spagna": a Madrid, dal 3 al 4 maggio, "incontro ai giovani e ai testimoni della santità".

All'interno, due pagine sull'imminente viaggio. Allegato al giornale un tabloid di 28 pagine, a cura di Giampaolo Mattei, dedicato ai diversi aspetti dell'evento.

 

Nelle vaticane, nel discorso ai partecipanti all'Assemblea Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, Giovanni Paolo II ha sottolineato che solo raggiungendo diversi obiettivi, tra i quali la pace e la giustizia, si potrà valutare il successo della globalizzazione.

 

Nelle pagine estere, Medio Oriente: tredici palestinesi uccisi a Gaza in un raid dell'esercito israeliano.

Iraq: nuovo allarme dell'Unicef riguardo ai rischi che minacciano la salute dei bambini. Bush annuncia la conclusione delle grandi operazioni militari.

L'intervento, alla Commissione Narcotici dell'Onu, dell'arcivescovo Javier Lozano Barragan: educare le nuove generazioni per sconfiggere il flagello della droga.

L'intervento della Santa Sede, a Ginevra, durante la seconda sessione del Comitato Preparatorio della VII Conferenza di esame del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari.

 

Nella pagina culturale, una riflessione di Gaetano Vallini, per la rubrica "Oggi", dal titolo "Anche la compassione è andata alla deriva": un rimpallo di responsabilità impedisce il recupero del corpo di un clandestino.

Una monografica dedicata, a vent'anni dalla morte, al nostro antico vice direttore, Federico Alessandrini; la pagina è curata dal figlio Raffaele.

 

Nelle pagine italiane, in primo piano il tema della giustizia.

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

2 maggio 2003

 

 

IL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO DA RIMINI

 RIPRENDE IL LARGO CON IL VENTO DI PENTECOSTE

VERSO LA PIENA RISCOPERTA DELLA DIMENSIONE CARISMATICA

- Intervista con Salvatore Martinez -

 

Con la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, si è conclusa domenica scorsa a Rimini la 26.ma Convocazione del Rinnovamento nello Spirito, che costituisce la principale espressione del Movimento Carismatico in Italia. Il Convegno è stato arricchito dalla lettera autografa di Giovanni Paolo II che ne ha benedetto i lavori e dalla grande preghiera ecumenica innalzata per invocare la pace. Oltre 25 mila i partecipanti. Intervenuti tre cardinali, 20 vescovi, 600 sacerdoti, 400 religiose. Oltre 6 mila i nuclei familiari, 7 mila giovani e almeno duemila bambini con tre meeting a loro dedicati. Per un bilancio conclusivo delle 4 giornate carismatiche che hanno caratterizzato questa Convocazione, ascoltiamo al microfono di Amedeo Lomonaco il coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez.

 

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R. – La 26.ma Convocazione nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito ha visto convenire a Rimini un popolo di Dio in cammino, che desiderava capire in che modo sia possibile godere della profezia del profeta Isaia, che dice: “Quanto sono belli i piedi di coloro che portano un lieto annunzio di salvezza, di coloro che portano Gesù”. Giornate intense e caratterizzate anche da novità che poi sono state sottolineate nella lettera autografa di Giovanni Paolo II, che ha scandito, accompagnato e benedetto i lavori di questa Convocazione. Segnaliamo in modo particolare le due giornate centrali. La prima è l’esperienza della misericordia di Dio, l’esperienza della compassione: una giornata ininterrotta dedicata alla conversione dei cuori, alla riconciliazione sacramentale, all’intercessione per i sofferenti. Momenti di preghiera, annunci di conversione preparavano i cuori, permettevano alla misericordia di Dio di potere, in una sorta di lavacro, di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito, toccare i nuovi, coloro che venivano evangelizzati per la prima volta, e anche coloro che conoscono la fatica del cammino della fede. La giornata del sabato, una giornata particolarmente intensa, nella quale i giovani, le famiglie, sono stati messi in evidenza come ambiti privilegiati della nuova evangelizzazione. La sessione ecumenica, che per la prima volta ha visto rappresentanti di Chiese d’Oriente, rappresentanti della Chiesa cattolica di rito non latino, praticare quell’ecumenismo spirituale così caro a Giovanni Paolo II dalla “Ut Unum Sint”, che proprio nella conversione dei cuori e nella riconciliazione interiore vede la sua forza scatenante e anche l’elemento che permette al dialogo teologico, al dialogo tra le Chiese di poter proseguire. 

 

D. – Salvatore Martinez, quali significati si possono cogliere nel Messaggio autografo di Giovanni Paolo II al Rinnovamento nello Spirito?

 

R. – Questa lettera autografa può essere colta in 3 peculiarità. In primo luogo il profilo mariano. Lo sguardo di Maria nel giorno della Pentecoste è un punto di riferimento a sé importante nel nostro cammino che Giovanni Paolo II ha voluto ancora più fortemente sottolineare proprio nell’anno della lettera  ‘Rosarium Virginis Mariae’. Il secondo aspetto è il ringraziamento per il ministero della riconciliazione offerto dai sacerdoti che diventa causa di guarigione. Il terzo aspetto è il contributo per l’ecumenismo spirituale. Nel nome dello Spirito le Chiese si fanno più piccole, si fanno più povere.

 

D. – Quale impegno deriva per il futuro dal 26.mo Convegno del Rinnovamento nello Spirito?

 

R. – Il bisogno di un rinnovamento che si incarna, che si fa sempre più storia, che guarda a questa storia con gli occhi di Gesù. Senza preghiera la fede è cieca, senza cammino, senza evangelizzazione, senza movimento dello Spirito rimane paralitica. Sarà nuova l’evangelizzazione se sarà sostenuta dai carismi dello Spirito, sarà nuova se sarà sempre più vissuta in senso ecclesiale, cioè comunitario, ed è dalla comunità che si parla, per dilatare il regno di Dio e allargare i confini della Chiesa nel mondo.

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CHIESA E SOCIETA’

2 maggio 2003

 

 

DOPO LA SCOMPARSA DEL FONDATORE PADRE VAN STRAATEN, L’OPERA CARITATIVA “AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE”

CONTINUA IL SUO LAVORO. ALLA RECENTE RIUNIONE DEL CONSIGLIO GENERALE

HA PARTECIPATO IL CARDINALE HOYOS CHE HA SOTTOLINEATO L’IMPORTANZA DELL’AIUTO PORTATO

ALLE COMUNITÀ CRISTIANE IN DIFFICOLTÀ

 

KONIGSTEIN. = “I recenti avvenimenti in Iraq hanno dimostrato quanto opere caritative come “Aiuto alla Chiesa che soffre” siano importanti”. L’incoraggiamento giunge dal prefetto della Congregazione per il clero, il cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos, che ha partecipato in Germania il 29 e 30 aprile alla riunione del Consiglio generale di “Aiuto alla Chiesa che soffre”, la prima dopo la morte del fondatore, padre Werenfried Van Straaten. Il porporato ha sottolineato il lavoro efficace e concreto offerto dall’opera nei Paesi dove evangelizzazione, povertà e persecuzione lanciano alla Chiesa nuove sfide pastorali. Raccogliendo l’invito del cardinale Hoyos, i 16 componenti del Consiglio generale hanno rinnovato l’affidamento dell’opera a Maria, madre della Chiesa, che avvenne nel 1999 nella Basilica di San Pietro. Attualmente “Aiuto alla Chiesa che soffre”, fondata nel 1947 e riconosciuta come associazione di Diritto pontificio dalla Santa Sede, raccoglie circa 80 milioni di euro all’anno che servono a sostenere mille nuovi progetti in 130 paesi. Si tratta di programmi per la formazione dei sacerdoti, la costruzione ed il sostentamento dei seminari, la traduzione dei testi sacri e la produzione di programmi radiofonici religiosi. (M.A.)

 

 

GIORNATA DI COLLOQUI IERI TRA I VESCOVI BRASILIANI ED IL PRESIDENTE

DELLA REPUBBLICA LULA DA SILVA. IN MATTINATA IL PRESIDENTE

HA PARTECIPATO AD UNA MESSA OFFICIATA DAL CARDINALE HUMMES,

MENTRE IN SERATA HA VISITATO L’ASSEMBLEA PLENARIA DEI VESCOVI, RIUNITA IN QUESTI GIORNI

 

SAN PAOLO. = Il presidente del Brasile Luis Inacio Lula da Silva ha incontrato ieri sera i vescovi brasiliani riuniti a San Paolo dal 30 aprile al 9 maggio per la loro Assemblea plenaria. Il segretario della conferenza episcopale, il vescovo Raymundo Damasceno Assis, ha sottolineato che la visita di Lula rappresenta un gesto di apprezzamento nei confronti dei vescovi ed un segno di vicinanza ai valori difesi dalla Chiesa come la solidarietà, la fraternità, la trasparenza, la libertà e la giustizia sociale. Tra i temi del colloquio sono stati affrontati il programma di aiuti sociali “Fame zero” ed una serie di proposte avanzate dai presuli. Lula ha ricordato la sua infanzia (è cresciuto in una delle zone più povere del Brasile), nella quale la Chiesa è stata un costante punto di riferimento. Il presidente ha ringraziato i vescovi per il loro aiuto nella lotta alla povertà ed ha chiesto che non venga meno il loro contributo. In mattinata, invece, il presidente Lula si era recato nella chiesa di San Bernardo, a San Paolo, per partecipare, per la prima volta da capo dello Stato, alla Messa celebrata dall’arcivescovo di San Paolo, il cardinale Claudio Hummes. “Potete essere certi - ha promesso alle circa 2.000 persone presenti, facendo riferimento alla ricorrenza della festa del lavoro - che ogni anno verrò qua a rendere conto del mio operato”. (M.A)

 

 

COMPIE 10 ANNI LA CARITAS ALBANIA. L’ORGANISMO HA SVOLTO UN RUOLO

FONDAMENTALE IN FAVORE DELLA POPOLAZIONE DURANTE

LE FREQUENTI CRISI BALCANICHE DELLA DECADE APPENA TRASCORSA

 

TIRANA. = Un’importante ricorrenza per la Chiesa cattolica in Albania è in corso in questi giorni. Da ieri sino a domani, la Caritas Albania festeggia 10 anni di attività. Il lavoro svolto in questa decade è stato notevole. Le crisi frequenti nel Paese schipetaro e l’ultima guerra del Kosovo hanno impegnato l’organismo in un continuo lavoro di assistenza. Caritas Albania può contare oggi su 20 operatori e sui numerosi volontari impegnati nelle sette Caritas diocesane. Un ruolo importante di ausilio è svolto dalla Caritas italiana che ha favorito e sostenuto sin dall’inizio quella albanese e le resta accanto con personale in loco. Sino ad oggi sono stati 142 gli interventi in Albania di 66 Caritas diocesane italiane e 16 gli interventi di Caritas regionali italiane. I festeggiamenti per il decennale di Caritas Albania si svolgono a Scutari e a Tirana con la partecipazione di rappresentanti della Santa Sede, di esponenti di Caritas Europa e di organizzazioni di volontariato cattoliche. (A.M.)

 

 

SI TERRÀ A VALENCIA NEI PROSSIMI DUE GIORNI IL PRIMO SIMPOSIO DI SINDONOLOGIA DELLA SPAGNA.

UN APPUNTAMENTO PER DIFFONDERE NELLA SOCIETÀ SPAGNOLA

LE ULTIME SCOPERTE DELLA RICERCA SULLA PREZIOSA RELIQUIA

 

VALENCIA.= Circa duecento esperti tra medici, fisici, biologi e storici parteciperanno questo fine settimana a Valencia al “I Simposio di sindonologia”. E’ la prima volta che la Spagna ospita un congresso che riguarda la Sindone. L’appuntamento è organizzato dal Centro spagnolo di sindonologia. “Per la Spagna questi temi sono una novità - spiega il coordinatore del Simposio, Jesus Alvarez, che sottolinea il carattere divulgativo del congresso – perché i mezzi di comunicazione continuano a ripetere notizie di quindici anni fa, senza tener conto dei progressi della ricerca”. Oltre che della Sacra Sindone, il simposio si occuperà del sudario di Oviedo, tela custodita dal VII secolo nella cattedrale di questa città, che la tradizione vuole avvolgesse il capo di Gesù nel sepolcro. Proprio le ricerche sul sudario hanno costituito un’ampia parte del lavoro svolto dal Centro di Sindonologia nei suoi 15 anni di vita. Il simposio sta ricevendo una grande attenzione da parte dell’opinione pubblica: “La Sindone – precisa Rodriguez – parla con il linguaggio contemporaneo, quello della scienza. Si tratta di un oggetto misurabile, tangibile, che può essere sottoposto ad esperimenti, sebbene la scienza stessa non riesca a spiegarlo completamente”. Il Centro spagnolo di Sindonologia è un’associazione culturale di carattere civile fondata dalla scrittrice e esperta di Sindone, Manuela Corsini de Ordeig. (M.A.)

 

 

IL MONDO MODERNO HA BISOGNO DI ARDENTI TESTIMONI DELL’AMORE DI DIO.

QUESTO IL MESSAGGIO DELLA 30.MA EDIZIONE DEL MEETING INTERNAZIONALE GIOVANILE DI LOPPIANO.

IERI ERANO PRESENTI 5 MILA GIOVANI PROVENIENTI DA 70 PAESI, CHE SI SONO IMPEGNATI A SOSTENERE

IL PAPA NELLA SUA AZIONE IN FAVORE DELLA PACE

 

LOPPIANO. = Si è svolta nel segno della pace la 30.ma edizione del meeting internazionale giovanile che il Movimento dei Focolari organizza ogni anno a Loppiano. Ieri erano 5 mila i ragazzi presenti, provenienti da 70 paesi ed appartenenti a diverse religioni. Prendendo spunto dal titolo della manifestazione “Fraternità in atto in diversi punti caldi del pianeta”, i giovani hanno indirizzato al Santo Padre un messaggio che esprime il loro sostegno per l’azione di pace e concordia che sta portando avanti in questi tempi minacciati dalla guerra. “Vogliamo assicurarle – si legge nel messaggio – il nostro impegno ad essere fermento di autentica pace, costruttori di unità; essere come Maria ponti tra il cielo e la terra”. Durante l’incontro è intervenuta la fondatrice del Movimento dei Focalarini, Chiara Lubich, che ha esortato i ragazzi ad avere coraggio nel portare la loro testimonianza al mondo. “L’umanità – ha detto – ha bisogno imperioso della testimonianza di giovani liberi e coraggiosi che osino andare controcorrente e proclamare con forza ed entusiasmo la propria fede in Dio”. Chiara Lubich ha quindi parlato della “regola di comportamento” attraverso la quale si realizza questa testimonianza: l’amore di cui Gesù è stato esempio più alto. “E’ un amore che provoca una rivoluzione – ha detto – e che costruisce pace, giustizia e fraternità. (M.A.)

 

 

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24 ORE NEL MONDO

2 maggio 2003

 

 

- A cura di Paolo Ondarza -

                                                                                                                        

“I combattimenti più grossi sono finiti”, ma “impegni difficili” restano per il futuro, perché la missione non è ancora compiuta. Con queste parole la notte scorsa il presidente degli Stati Uniti George Bush ha comunicato all'America e al mondo la fine della guerra in Iraq, parlando a bordo della portaerei Lincoln, dalle acque del Pacifico. Resta, comunque, alta la tensione in Iraq, soprattutto dopo i sanguinosi scontri dei giorni scorsi tra soldati americani e gruppi di manifestanti.

 

Intanto dopo la cattura di Misbas Qadr Hadi, membro del Consiglio del Comando della Rivoluzione avvenuta ieri a Baghdad, il Comando Centrale Americano ha informato oggi che anche il vice primo ministro e ministro dell’industrializzazione militare Abdel Tawab Molla Howeich ed il vice presidente Taha Mohieddine Maarouf, due responsabili iracheni ricercati, si trovano nelle mani della coalizione angloamericana. Ma torniamo all’entusiasmo degli Stati Uniti per la fine della guerra in Iraq. Il servizio è di Elena Molinari.

 

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MAJOR COMBAT OPERATIONS IN IRAQ …

Il capo della Casa Bianca parla alla nazione americana davanti ad un pubblico entusiasta di 5 mila soldati. Il presidente li ringrazia tutti e ricorda poi i 139 militari caduti in questo conflitto. Ma perché la missione politica in Iraq sia un successo, l’America di Bush deve rendere il Paese del Golfo sicuro e ricostruire il Paese con l’intento comunque di andarsene non appena il lavoro sarà concluso, assicura il presidente americano. Nel Paese oggi ci sono ancora 125 mila soldati americani, che hanno la prospettiva di restare almeno un anno. Con la fine della battaglia e le ambizioni bellicose americane però non rientrano. Il presidente infatti ribadisce la legittimità di ogni attacco preventivo. E c’è anche un monito preciso nel suo discorso contro tutti i Paesi che proteggono il terrorismo. “Li confronteremo”, promette Bush. Una frase che suona minacciosa, soprattutto dopo che il dipartimento di Stato ha pubblicato la lista dei Paesi ritenuti conniventi con il terrorismo internazionale: Iran, Siria, Libia, Sudan, Corea del Nord e Cuba.

 

Da New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana.

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E buone notizie giungono anche dall’Afghanistan. Nel paese dove imperava il regime dei talebani si è conclusa gran parte delle ostilità. Lo ha fatto sapere il segretario alla difesa Usa Rumsfeld, oggi a Londra per incontrare il premier britannico Blair e per vedere in privato il re Abdullah di Giordania. Argomenti centrali nei colloqui: la ricostruzione in Iraq e in Afghanistan.

 

Cordoglio di Giovanni Paolo II per i 105 morti ed i 499 feriti a causa del grave terremoto di magnitudo 6.4 che mercoledì notte ha colpito la Turchia orientale. In un telegramma, indirizzato alle autorità civili e religiose e firmato dal cardinale segretario di Stato Angelo Sodano, il Papa  assicura la propria preghiera per le vittime della “nuova tragedia”, incoraggiando i soccorritori ad adoperarsi con tutte le forze a “ricercare i sopravvissuti”. Il Pontefice affida inoltre “tutto il popolo della Turchia nella prova alla benevolenza divina”. Ma per conoscere gli ultimi sviluppi della situazione cediamo la linea a Cesare Rizzoli.

 

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Continua a mietere vittime il terremoto che nella notte fra giovedì e venerdì ha colpito la regione sud-orientale della Turchia, una zona montagnosa abitata soprattutto da curdi. Decine i morti e centinaia i feriti, un bilancio che sale man mano che i soccorsi, spesso in ritardo, raggiungono altri villaggi isolati. Migliaia i senza tetto. Le ricerche sono concentrate soprattutto nel collegio dei Celtiksuyu un villaggio a 12 km da Bingen, epicentro del sisma, dove militari e volontari continuano da più di 30 ore ad estrarre corpi dalla scuola di 4 piani, crollata fin dalle prime scosse, con ragazzi, bambini e insegnanti che dormivano. Oggi la polizia attorno al collegio ha risposto con spari in aria per disperdere migliaia di persone e di familiari delle vittime, che protestavano per la lentezza dei soccorsi. Il capo della polizia del circondario è stato destituito. Le prime scosse di giovedì notte hanno raso al suolo centinaia di case provocando anche molte vittime.

 

Per Radio Vaticana, Cesare Rizzoli.

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Il segretario di Stato americano Colin Powell è arrivato stamani a Tirana per firmare con l'Albania, la Macedonia e la Croazia una documento finalizzato a facilitare l'integrazione di questi tre Paesi alle istituzioni euro-atlantiche.

 

Secondo Radio Gerusalemme il segretario di Stato Colin Powell avrebbe deciso di rinviare la sua missione mediorientale prevista per il prossimo 8 maggio. La notizia non è ancora stata confermata.

 

Si aggrava il bilancio delle vittime della polmonite atipica in Cina: 11 nuovi morti e 176 nuovi casi. Quattro decessi oggi a Taiwan dove il numero dei morti totale è di sette su 100 casi. Rinviati inoltre a causa della polmonite atipica i campionati del mondo di ciclismo su pista, previsti a inizio agosto a Shenzhen, in Cina. E anche il Giappone, sebbene non toccato dall’epidemia, intensifica le misure protettive. Il servizio di Chiaretta Zucconi.

 

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A Taiwan la Sars ha fatto una nuova vittima. Un primo caso è stato accertato in Corea del Sud. Stazionaria la situazione a Singapore. Ma finora non sono stati individuati casi in India e nemmeno in Giappone, dove il governo di Tokyo ha comunque deciso di istituire una task force guidata dallo stesso primo ministro, Yunichiro Koizumi, per impedire l’eventuale diffondersi dell’epidemia nel Sol Levante. E intanto si susseguono gli esercizi degli economisti per cercare di valutare l’impatto economico dell’epidemia Sars in Asia. L’effetto più immediato è il crollo degli spostamenti e del turismo esterni ed interni. E nel frattempo, i Paesi dell’Asean - Indonesia, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Malesia, Filippine, Laos, Cambogia e Birmania - hanno concordato una strategia comune che mette in atto tutta una serie di misure coordinate, volte a controllare l’epidemia, mantenendo però aperte le frontiere. L’Asean ha in pratica invitato la comunità internazionale a non raccomandare la cancellazione dei viaggi nei Paesi colpiti dalla Sars, perché ciò comporterebbe il soffocamento della crescita economica.

 

Per Radio Vaticana, Chiaretta Zucconi.

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L'India ha un nuovo ambasciatore in Pakistan. Lo ha comunicato il premier indiano Vajpayee, che ha anche annunciato il prossimo ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi e la ripresa dei voli commerciali sospesi lo scorso anno. Per quanto riguarda la controversia relativa al Kashmir, per il primo ministro indiano è da escludersi qualsiasi mediazione internazionale tra i due Paesi: “L’India ritiene che la questione sia solo bilaterale”.

 

Al via oggi sull'isola di Rodi il primo vertice europeo a venticinque, con la partecipazione dei 10 Stati dell’Ue e dei 15 che entreranno formalmente nell' Unione dal 1° maggio 2004. Due i temi sui quali i 25 si confronteranno: la crisi irachena e l'avvio di una politica di difesa europea comune.

 

78 persone sono rimaste ferite, anche gravemente, stamani nell’esplosione di un autobus nel nord del Vietnam. Lo ha fatto sapere la polizia locale che non ha saputo ancora determinare la causa dell’incidente.

 

Verso la sentenza il processo palermitano al senatore a vita italiano Giulio Andreotti per associazione mafiosa. La Corte di Appello si è riunita stamani in camera di consiglio per la sentenza. La lettura del verdetto si prevede per il tardo pomeriggio. Andreotti non è presente in aula e per questo ha inviato una lettera di scuse al presidente della I sezione penale della Corte d'Appello di Palermo.

 

Strage ad Aci Castello in Sicilia. Un uomo, ha fatto irruzione negli uffici del municipio, sparando all'impazzata. 5 i morti, tra cui anche il sindaco. Si è aperta ora la caccia all’uomo in tutta la zona: potrebbe trattarsi di un lavoratore precario alle dipendenze del Comune. Per il comandante provinciale dei carabinieri di Catania si tratta di uno psicopatico.

 

Ancora una battuta d’arresto per il dialogo tra governo dello Sri Lanka ed il movimento ribelle delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’. I guerriglieri hanno rifiutato la proposta di Colombo di spostare le truppe attualmente dislocate nelle ‘zone di massima sicurezza’ di Jaffna, località settentrionale controllata dalla ribellione.

 

 

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