RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLVII n. 122 - Testo della
Trasmissione di venerdì 2 maggio 2003
IL PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Cinquemila giovani focolarini riuniti a Loppiano per il 30.mo meeting internazionale.
Il presidente Usa Bush: la guerra è finita, ma la
missione non è ancora compiuta. Arrestati tre uomini iracheni ricercati dalla
coalizione.
Telegramma del Papa per il terremoto in Turchia: i
soccorritori continuano ad estrarre numerosi corpi dalle macerie.
La Sars non da tregua alla Cina: ancora 11 morti e
176 nuovi casi.
Si distendono i rapporti tra India e Pakistan.
Esplode un autobus in Vietnam: 78 feriti.
Sentenza finale oggi in Italia per il senatore a
vita Giulio Andreotti accusato per associazione mafiosa.
Strage ad Aci Catello in Sicilia: uno psicopatico
spara nel municipio. 5 morti, tra cui il sindaco.
GLOBALIZZAZIONE:
GIOVANNI PAOLO II CHIEDE REGOLE E CONTROLLI
ED ASUSPICA UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE CAPACE DI GUIDARE I NUOVI PROCESSI
ECONOMICI A BENEFICIO DELL’INTERA FAMIGLIA UMANA
“La globalizzazione in se stessa non è un problema.
Piuttosto le difficoltà insorgono dalla mancanza di meccanismi efficaci per
dargli una corretta direzione”: cosi il Papa stamane è tornato ad argomentare
sui complicati processi economici che regolano la vita dell’intero Pianeta,
ricevendo in udienza una settantina di scienziati, letterati, filosofi,
economisti, sociologi, giuristi, di tutto il mondo, in Vaticano per partecipare
ai lavori della IX Assemblea plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze
Sociali, riunita da oggi fino al 6 maggio per dibattere sul tema: “Il governo
della globalizzazione”. Il servizio di Roberta Gisotti.
**********
“Confido che la competenza e l’esperienza che ognuno di
voi porterà in questo meeting – ha detto Giovanni Paolo II rivolto agli
accademici – aiuterà a gettare luce su come la globalizzazione possa al meglio
essere guidata e regolata a beneficio dell’intera famiglia umana”.
“Invero – ha osservato il Santo Padre - i processi con i quali il capitale, i
beni, l’informazione, la tecnologia e la conoscenza sono scambiati e circolano
attraverso il mondo oggi spesso eludono i meccanismi tradizionali di un
controllo regolatore messo in atto dai governi nazionali e dalle agenzie
internazionali. Speciali interessi e le domande del mercato frequentemente
predominano sopra il concetto di bene comune: queste tendenze lasciano i membri
più deboli della società senza adeguata protezione e possono indurre interi
popoli e culture verso una terribile lotta per la sopravvivenza.”
“Inoltre – ha aggiunto il Papa – è inquietante assistere
ad una globalizzazione che esaspera le condizioni di necessità, che non
contribuisce sufficientemente a risolvere situazioni di fame, povertà e
disparità sociale, che fallisce nel salvaguardare l’ambiente naturale. Questi aspetti
della globalizzazione possono sollevare reazioni estreme, portando a
nazionalismi eccessivi, fanatismi religiosi ed anche atti di terrorismo”.
“Tutto ciò è ben lontano dal concetto di globalizzazione
eticamente responsabile, capace di trattare tutti i popoli come uguali partners
e non come strumenti passivi.”
Per essere dunque
“a servizio di un autentico sviluppo umano”, “nel pieno rispetto dei
diritti e dignità” di ognuno, “la globalizzazione deve essere inserita nel più
largo contesto di un programma politico ed economico, che persegua l’autentico
progresso di tutta l’umanità”, non solo a beneficio di pochi privilegiati. “Il vero successo della globalizzazione - ha
sottolineato Giovanni Paolo II – sarà valutato per quanto renderà capace ogni
persona di godere dei beni primari, del cibo e della casa, dell’educazione e
del lavoro, della pace e del progresso sociale, dello sviluppo economico e
della giustizia.” Ma se “questo obiettivo non può essere raggiunto senza guida
della comunità internazionale e adeguata regolamentazione da parte delle autorità
politiche mondiali”, allora come già detto dal Papa nel Messaggio per la
Giornata mondiale della Pace 2003, è tempo ‘di lavorare insieme per una nuova
organizzazione dell’intera famiglia umana’, in grado di accogliere le nuove
domande di un mondo globalizzato. Questo non significa - ha spiegato il Santo Padre - la creazione
di un ‘super Stato globale’, ma la continuazione del processo gia in corso per incrementare la partecipazione
democratica e promuovere la trasparenza e credibilità politica”.
La Santa Sede – ha concluso il Papa – “è pienamente
consapevole delle difficoltà” in tal senso,
nondimeno “ è essenziale” progredire in questa direzione, con ogni
sforzo fermamente basato sulle immutabili virtù sociali della verità, libertà, giustizia,
solidarietà e soprattutto carità.”
**********
Il Papa
ha ricevuto questa mattina il cardinale Varkey Vithayathil, arcivescovo
maggiore di Ernakulam-Angamaly, con i due vescovi ausiliari, ed altri quattro
presuli indiani di rito siro-malabarese, in visita “ad Limina”.
Giovanni
Paolo II si appresta a intraprendere il nuovo viaggio apostolico in Spagna, che
lo porterà per la quinta volta in terra iberica, questa volta con un’unica
tappa a Madrid, il 3 e il 4 maggio. Domani mattina la partenza dall’aeroporto
internazionale di Fiumicino, alle ore 9.30, e l’arrivo previsto per le ore
12.00 all’aeroporto internazionale della capitale spagnola. Due gli eventi centrali
del viaggio papale: l’incontro con i giovani, domani pomeriggio, e la Messa con
la proclamazione di cinque santi spagnoli, domenica mattina. Sul clima di attesa
a Madrid, ecco il servizio del nostro inviato Giancarlo La Vella.
**********
“Sarete
miei testimoni”: a questo invito, tema, tratto dagli Atti degli Apostoli, della
visita del Papa in Spagna, i madrileni già rispondono con un “Saremo tuoi
testimoni”: questo è quanto si legge nei numerosi manifesti che tappezzano la
capitale, annunciando gli incontri con Giovanni Paolo II, e che indica il
fervore religioso, proverbiale di questo Paese, e col quale si attende il Santo
Padre. E’ praticamente tutto pronto qui a Madrid per l’arrivo di Giovanni Paolo
II, previsto per domani intorno alle ore 12.00 all’aeroporto di Barajas, dove
si volgerà la cerimonia di benvenuto. Ad accogliere il Pontefice vi saranno i
reali di Spagna, il presidente del governo, Josè Maria Aznar, sette cardinali e
tutti i vescovi spagnoli; tra essi il cardinale Antonio Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola.
C’è
attesa per le prime parole che il Papa pronuncerà proprio al suo arrivo e per
gli eventuali riferimenti che il Santo Padre farà all’invito a recarsi in
Spagna dai vescovi del Paese iberico che hanno caldamente sollecitato il
Pontefice a presiedere la canonizzazione di cinque nuovi santi, motivo di
questa quinta visita in terra spagnola, una nazione che, nonostante le forti
tradizioni cattoliche, rischia nel processo di secolarizzazione in atto –
dicono i presuli nel messaggio per il viaggio del Papa – di allontanarsi dalla
pratica religiosa. Dopo una breve permanenza nella nunziatura apostolica di
Madrid, domani – secondo programma – il Santo Padre avrà l’incontro con il capo
del governo Aznar, poi il primo momento liturgico di questo 99° viaggio
apostolico, ovvero l’incontro con i giovani, alla presenza della Croce della
Giornata Mondiale della Gioventù, nella Base aerea de Cuatro Vientos.
Si
attende l’arrivo di circa 300 mila ragazzi che, insieme con il Papa,
mediteranno sui misteri della Santo Rosario, proprio in questo anno dedicato
alla preghiera mariana. E già da stasera nella cattedrale della capitale e in
altri 21 punti della diocesi madrilena i ragazzi si riuniranno in preparazione
a questo nuovo ideale abbraccio con l’amico di sempre, già incontrato nella
Giornata Mondiale della Gioventù di Santiago de Compostela nel 1989. Tutto
pronto anche per la celebrazione di domenica che si terrà invece nella centrale
Piazza Colon, dedicata al navigatore italiano Cristoforo Colombo. Il Papa
eleverà agli onori degli altari cinque nuovi santi, che rappresentano le varie
anime della Spagna cristiana: Pedro Povera Castroverde, il sacerdote diocesano
e martire della città di Jaen, il gesuita José Maria Rubio y Peralta
dell’Almeria, Genoveva Torres Morales, suora originaria di Castellon, la
religiosa Angela della Cruz di Siviglia e la carmelitana Maria Maravillas de
Jesus nata a Madrid.
Alla
Spagna intera il Papa offre, dunque, cinque esempi di fede profonda vissuta con
dedizione e sacrificio. Per quest’evento si attendono oltre 500 mila
partecipanti. 10 mila i volontari mobilitati in ausilio delle persone che
interverranno dunque da tutto il Paese. Infine un riferimento a come i mass
media spagnoli stanno trattando la visita del Papa. Oltre ai motivi di fondo
della visita papale, diversi gli accenni a temi a margine di questa visita,
come il riferimento alla crisi irachena e all’incontro tra il Papa e Aznar dopo
le distanze nate sulla guerra in Iraq, appoggiata apertamente dal governo
spagnolo.
Da
Madrid, per Radio Vaticana, Giancarlo La Vella.
**********
PEDRO POVEDA CASTROVERDE, SACERDOTE SPAGNOLO
MARTIRE,
FONDATORE
DELL’ISTITUZIONE TERESIANA,
SARA’
PROCLAMATO SANTO DAL PAPA DOMENICA PROSSIMA A MADRID
-
Servizio di Giovanni Peduto -
**********
Pedro Poveda Castroverde, nato nel 1874 in Andalusia, si
sentì attirato già da piccolo verso il sacerdozio che ricevette nel 1897.
L’inizio del suo ministero fu pienamente dedicato al servizio della diocesi di
Jaén e allo studio. Nominato nel 1906 canonico della basilica della Madonna di
Covadonga, nelle Asturie, dedicò ampio spazio anche lì allo studio e alla
preghiera, ma si occupò soprattutto della formazione cristiana dei numerosi
pellegrini che accorrevano al santuario.
Immedesimandosi profondamente nel Mistero
dell’Incarnazione del Verbo, scoprì la chiamata che in seguito avrebbe dato
senso alla sua vita: l’importanza della funzione sociale dell’educazione e la
necessità che i maestri delle scuole pubbliche fossero ben preparati
professionalmente, vivessero la loro fede in modo responsabile e sapessero
trasmetterla. A tale scopo, con alcune giovani collaboratrici iniziò a fondare
accademie, centri pedagogici, riviste che diedero inizio all’Istituzione Teresiana.
Diffondendosi l’Opera, nel 1913 si trasferì a Jaén dove conobbe la Serva di Dio
Josefa Segovia, che divenne la sua principale collaboratrice. Il Poveda fondò
nuove accademie assieme alla Josefa e nel 1914 aprì a Madrid la prima residenza
universitaria femminile di Spagna. L’Istituzione Teresiana ricevette il
riconoscimento civile nel 1917 e l’approvazione ecclesiastica diocesana come
Associazione laica. Nel 1924 Roma concedeva l’approvazione pontificia.
Maestro di preghiera, pedagogo della vita cristiana e
delle relazioni tra la fede e la scienza, don Pedro Poveda era convinto che i
cristiani potevano e dovevano apportare alla società pluralista contemporanea
idee, valori e impegni sostanziali per la costruzione di un mondo più
cristiano, giusto e solidale, e per questo promuoveva la presenza di uomini e
donne di fede nei settori pubblici e privati della società. Riconosciuto come
uomo audace e nello stesso tempo prudente, uomo di concordia, di provata virtù
e consiglio, di eroica carità, semplice, dialogante e profondamente umile, don
Pedro Poveda orientò persone, appoggiò opere, collaborò con diverse
associazioni ed iniziative.
Negli anni difficili della persecuzione della Chiesa in
Spagna esortò alla non violenza. Diceva: “La mitezza, l’affabilità, la dolcezza
sono le virtù che conquistano il mondo”. Il 27 luglio 1936, appena finito di
celebrare la Santa Messa, fu preso nella sua casa di Madrid. “Sono sacerdote di
Gesù Cristo”: affermò davanti a coloro che andarono a cercarlo. La mattina
seguente, il suo cadavere fu trovato vicino alla cappella del cimitero della
“Almudena”, con segni di pallottole sparate. Portava sul petto, perforato, lo
scapolare della Madonna del Carmelo.
**********
L’UOMO AL CENTRO DI OGNI POLITICA DI SVILUPPO:
COSI’,
L’OSSERVATORE PERMANENTE DELLA SANTA SEDE ALL’ONU,
MONS.
CELESTINO MIGLIORE, NEL DISCORSO ALLA COMMISSIONE
DELLE
NAZIONI UNITE SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE
-
Servizio di Alessandro Gisotti -
**********
E’ tempo di “una conversione ecologica”, dobbiamo “cambiare
i nostri modelli di produzione e consumo”. E’ il richiamo dell’arcivescovo
Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu,
intervenuto alla Commissione delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile,
riunita in questi giorni a New York per la sua XI sessione di lavoro. Ribadendo
la centralità dell’uomo per uno sviluppo davvero sostenibile, mons. Migliore ha
sottolineato come il recente summit di Johannesburg sia l’inizio e non la fine
di un processo mirato alla salvaguardia dell’ecosistema planetario.
L’osservatore vaticano si è così soffermato sul ruolo della Commissione Onu per
lo sviluppo sostenibile, un organismo basato sul multilateralismo che va
rafforzato nella lotta per lo sradicamento della povertà. Di qui, la necessità
di un “coinvolgimento attivo di tutti gli attori responsabili”.
Proprio in tale contesto, ha avvertito, “le persone che
vivono in condizioni di povertà vanno considerate come soggetti partecipi”. Gli
individui e i popoli, ha proseguito, non “sono strumenti, ma protagonisti del
proprio futuro”. Lo sviluppo sostenibile può essere raggiunto solo “attraverso
una cooperazione internazionale equa e responsabile”. Il presule ha, quindi,
sollecitato la commissione ad assicurare “trasparenza e credibilità” nelle
attività di cooperazione tra governi, organizzazioni internazionali e soggetti
privati. Le risorse della Terra, ha detto ancora, sono parte di “una comune eredità
dell’umanità”. Questa presa di coscienza, ha concluso, “rafforza
l’interdipendenza, accentua la responsabilità e mette in rilievo l’importanza
del principio di solidarietà globale”.
**********
=======ooo=======
La prima pagina si apre con la
notizia del devastante terremoto che ha colpito le regioni sud-orientali della
Turchia, provocando la morte di oltre cento persone. All'interno, il
telegramma di cordoglio del Santo Padre.
Sempre in prima, il titolo
"Giovanni Paolo II pellegrino in Spagna": a Madrid, dal 3 al 4
maggio, "incontro ai giovani e ai testimoni della santità".
All'interno, due pagine
sull'imminente viaggio. Allegato al giornale un tabloid di 28 pagine, a cura di
Giampaolo Mattei, dedicato ai diversi aspetti dell'evento.
Nelle vaticane, nel discorso ai
partecipanti all'Assemblea Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze
Sociali, Giovanni Paolo II ha sottolineato che solo raggiungendo diversi
obiettivi, tra i quali la pace e la giustizia, si potrà valutare il successo
della globalizzazione.
Nelle pagine estere, Medio
Oriente: tredici palestinesi uccisi a Gaza in un raid dell'esercito israeliano.
Iraq: nuovo allarme dell'Unicef
riguardo ai rischi che minacciano la salute dei bambini. Bush annuncia la
conclusione delle grandi operazioni militari.
L'intervento, alla Commissione
Narcotici dell'Onu, dell'arcivescovo Javier Lozano Barragan: educare le nuove
generazioni per sconfiggere il flagello della droga.
L'intervento della Santa Sede,
a Ginevra, durante la seconda sessione del Comitato Preparatorio
della VII Conferenza di esame del Trattato di non proliferazione delle armi
nucleari.
Nella pagina culturale, una
riflessione di Gaetano Vallini, per la rubrica "Oggi", dal titolo
"Anche la compassione è andata alla deriva": un rimpallo di responsabilità
impedisce il recupero del corpo di un clandestino.
Una monografica dedicata, a
vent'anni dalla morte, al nostro antico vice direttore, Federico Alessandrini;
la pagina è curata dal figlio Raffaele.
Nelle pagine italiane, in primo
piano il tema della giustizia.
=======ooo=======
2 maggio 2003
IL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO DA RIMINI
RIPRENDE IL LARGO CON IL VENTO DI PENTECOSTE
VERSO
LA PIENA RISCOPERTA DELLA DIMENSIONE CARISMATICA
-
Intervista con Salvatore Martinez -
Con la concelebrazione eucaristica presieduta dal
cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, si
è conclusa domenica scorsa a Rimini la 26.ma Convocazione del Rinnovamento
nello Spirito, che costituisce la principale espressione del Movimento
Carismatico in Italia. Il Convegno è stato arricchito dalla lettera autografa
di Giovanni Paolo II che ne ha benedetto i lavori e dalla grande preghiera
ecumenica innalzata per invocare la pace. Oltre 25 mila i partecipanti.
Intervenuti tre cardinali, 20 vescovi, 600 sacerdoti, 400 religiose. Oltre 6
mila i nuclei familiari, 7 mila giovani e almeno duemila bambini con tre
meeting a loro dedicati. Per un bilancio conclusivo delle 4 giornate
carismatiche che hanno caratterizzato questa Convocazione, ascoltiamo al
microfono di Amedeo Lomonaco il coordinatore nazionale del Rinnovamento nello
Spirito, Salvatore Martinez.
**********
R. – La 26.ma
Convocazione nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello
Spirito ha visto convenire a Rimini un popolo di Dio in cammino, che desiderava
capire in che modo sia possibile godere della profezia del profeta Isaia, che
dice: “Quanto sono belli i piedi di coloro che portano un lieto annunzio di
salvezza, di coloro che portano Gesù”. Giornate intense e caratterizzate anche
da novità che poi sono state sottolineate nella lettera autografa di Giovanni
Paolo II, che ha scandito, accompagnato e benedetto i lavori di questa
Convocazione. Segnaliamo in modo particolare le due giornate centrali. La prima
è l’esperienza della misericordia di Dio, l’esperienza della compassione: una
giornata ininterrotta dedicata alla conversione dei cuori, alla riconciliazione
sacramentale, all’intercessione per i sofferenti. Momenti di preghiera, annunci
di conversione preparavano i cuori, permettevano alla misericordia di Dio di
potere, in una sorta di lavacro, di rigenerazione e di rinnovamento nello
Spirito, toccare i nuovi, coloro che venivano evangelizzati per la prima volta,
e anche coloro che conoscono la fatica del cammino della fede. La giornata del
sabato, una giornata particolarmente intensa, nella quale i giovani, le
famiglie, sono stati messi in evidenza come ambiti privilegiati della nuova
evangelizzazione. La sessione ecumenica, che per la prima volta ha visto
rappresentanti di Chiese d’Oriente, rappresentanti della Chiesa cattolica di
rito non latino, praticare quell’ecumenismo spirituale così caro a Giovanni
Paolo II dalla “Ut Unum Sint”, che proprio nella conversione dei cuori e nella
riconciliazione interiore vede la sua forza scatenante e anche l’elemento che permette
al dialogo teologico, al dialogo tra le Chiese di poter proseguire.
D. – Salvatore Martinez, quali significati si possono
cogliere nel Messaggio autografo di Giovanni Paolo II al Rinnovamento nello
Spirito?
R. – Questa
lettera autografa può essere colta in 3 peculiarità. In primo luogo il profilo
mariano. Lo sguardo di Maria nel giorno della Pentecoste è un punto di
riferimento a sé importante nel nostro cammino che Giovanni Paolo II ha voluto
ancora più fortemente sottolineare proprio nell’anno della lettera ‘Rosarium Virginis Mariae’. Il secondo
aspetto è il ringraziamento per il ministero della riconciliazione offerto dai
sacerdoti che diventa causa di guarigione. Il terzo aspetto è il contributo per
l’ecumenismo spirituale. Nel nome dello Spirito le Chiese si fanno più piccole,
si fanno più povere.
D. – Quale impegno deriva per il futuro dal 26.mo Convegno
del Rinnovamento nello Spirito?
R. – Il bisogno di un rinnovamento che si incarna, che si
fa sempre più storia, che guarda a questa storia con gli occhi di Gesù. Senza
preghiera la fede è cieca, senza cammino, senza evangelizzazione, senza
movimento dello Spirito rimane paralitica. Sarà nuova l’evangelizzazione se
sarà sostenuta dai carismi dello Spirito, sarà nuova se sarà sempre più vissuta
in senso ecclesiale, cioè comunitario, ed è dalla comunità che si parla, per
dilatare il regno di Dio e allargare i confini della Chiesa nel mondo.
**********
=======ooo=======
2 maggio 2003
DOPO LA SCOMPARSA DEL FONDATORE
PADRE VAN STRAATEN, L’OPERA CARITATIVA “AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE”
CONTINUA
IL SUO LAVORO. ALLA RECENTE RIUNIONE DEL CONSIGLIO GENERALE
HA PARTECIPATO
IL CARDINALE HOYOS CHE HA SOTTOLINEATO L’IMPORTANZA DELL’AIUTO PORTATO
ALLE
COMUNITÀ CRISTIANE IN DIFFICOLTÀ
KONIGSTEIN.
= “I recenti avvenimenti in Iraq hanno dimostrato quanto opere caritative come
“Aiuto alla Chiesa che soffre” siano importanti”. L’incoraggiamento giunge dal
prefetto della Congregazione per il clero, il cardinale colombiano Dario
Castrillon Hoyos, che ha partecipato in Germania il 29 e 30 aprile alla
riunione del Consiglio generale di “Aiuto alla Chiesa che soffre”, la prima
dopo la morte del fondatore, padre Werenfried Van Straaten. Il porporato ha
sottolineato il lavoro efficace e concreto offerto dall’opera nei Paesi dove
evangelizzazione, povertà e persecuzione lanciano alla Chiesa nuove sfide pastorali.
Raccogliendo l’invito del cardinale Hoyos, i 16 componenti del Consiglio generale
hanno rinnovato l’affidamento dell’opera a Maria, madre della Chiesa, che avvenne
nel 1999 nella Basilica di San Pietro. Attualmente “Aiuto alla Chiesa che soffre”,
fondata nel 1947 e riconosciuta come associazione di Diritto pontificio dalla
Santa Sede, raccoglie circa 80 milioni di euro all’anno che servono a sostenere
mille nuovi progetti in 130 paesi. Si tratta di programmi per la formazione dei
sacerdoti, la costruzione ed il sostentamento dei seminari, la traduzione dei
testi sacri e la produzione di programmi radiofonici religiosi. (M.A.)
GIORNATA DI COLLOQUI IERI TRA I
VESCOVI BRASILIANI ED IL PRESIDENTE
DELLA
REPUBBLICA LULA DA SILVA. IN MATTINATA IL PRESIDENTE
HA
PARTECIPATO AD UNA MESSA OFFICIATA DAL CARDINALE HUMMES,
MENTRE
IN SERATA HA VISITATO L’ASSEMBLEA PLENARIA DEI VESCOVI, RIUNITA IN QUESTI GIORNI
SAN
PAOLO. = Il presidente del Brasile Luis Inacio Lula da Silva ha incontrato ieri
sera i vescovi brasiliani riuniti a San Paolo dal 30 aprile al 9 maggio per la
loro Assemblea plenaria. Il segretario della conferenza episcopale, il vescovo
Raymundo Damasceno Assis, ha sottolineato che la visita di Lula rappresenta un
gesto di apprezzamento nei confronti dei vescovi ed un segno di vicinanza ai valori
difesi dalla Chiesa come la solidarietà, la fraternità, la trasparenza, la
libertà e la giustizia sociale. Tra i temi del colloquio sono stati affrontati
il programma di aiuti sociali “Fame zero” ed una serie di proposte avanzate dai
presuli. Lula ha ricordato la sua infanzia (è cresciuto in una delle zone più
povere del Brasile), nella quale la Chiesa è stata un costante punto di
riferimento. Il presidente ha ringraziato i vescovi per il loro aiuto nella
lotta alla povertà ed ha chiesto che non venga meno il loro contributo. In
mattinata, invece, il presidente Lula si era recato nella chiesa di San
Bernardo, a San Paolo, per partecipare, per la prima volta da capo dello Stato,
alla Messa celebrata dall’arcivescovo di San Paolo, il cardinale Claudio
Hummes. “Potete essere certi - ha promesso alle circa 2.000 persone presenti,
facendo riferimento alla ricorrenza della festa del lavoro - che ogni anno
verrò qua a rendere conto del mio operato”. (M.A)
COMPIE 10 ANNI LA CARITAS ALBANIA. L’ORGANISMO HA
SVOLTO UN RUOLO
FONDAMENTALE
IN FAVORE DELLA POPOLAZIONE DURANTE
LE
FREQUENTI CRISI BALCANICHE DELLA DECADE APPENA TRASCORSA
TIRANA.
= Un’importante ricorrenza per la Chiesa cattolica in Albania è in corso in
questi giorni. Da ieri sino a domani, la Caritas Albania festeggia 10 anni di attività.
Il lavoro svolto in questa decade è stato notevole. Le crisi frequenti nel Paese
schipetaro e l’ultima guerra del Kosovo hanno impegnato l’organismo in un
continuo lavoro di assistenza. Caritas Albania può contare oggi su 20 operatori
e sui numerosi volontari impegnati nelle sette Caritas diocesane. Un ruolo importante
di ausilio è svolto dalla Caritas italiana che ha favorito e sostenuto sin
dall’inizio quella albanese e le resta accanto con personale in loco. Sino ad
oggi sono stati 142 gli interventi in Albania di 66 Caritas diocesane italiane
e 16 gli interventi di Caritas regionali italiane. I festeggiamenti per il decennale
di Caritas Albania si svolgono a Scutari e a Tirana con la partecipazione di
rappresentanti della Santa Sede, di esponenti di Caritas Europa e di
organizzazioni di volontariato cattoliche. (A.M.)
SI TERRÀ A VALENCIA NEI PROSSIMI DUE
GIORNI IL PRIMO SIMPOSIO DI SINDONOLOGIA DELLA SPAGNA.
UN
APPUNTAMENTO PER DIFFONDERE NELLA SOCIETÀ SPAGNOLA
LE
ULTIME SCOPERTE DELLA RICERCA SULLA PREZIOSA RELIQUIA
VALENCIA.=
Circa duecento esperti tra medici, fisici, biologi e storici parteciperanno
questo fine settimana a Valencia al “I Simposio di sindonologia”. E’ la prima
volta che la Spagna ospita un congresso che riguarda la Sindone. L’appuntamento
è organizzato dal Centro spagnolo di sindonologia. “Per la Spagna questi temi
sono una novità - spiega il coordinatore del Simposio, Jesus Alvarez, che
sottolinea il carattere divulgativo del congresso – perché i mezzi di
comunicazione continuano a ripetere notizie di quindici anni fa, senza tener
conto dei progressi della ricerca”. Oltre che della Sacra Sindone, il simposio
si occuperà del sudario di Oviedo, tela custodita dal VII secolo nella
cattedrale di questa città, che la tradizione vuole avvolgesse il capo di Gesù
nel sepolcro. Proprio le ricerche sul sudario hanno costituito un’ampia parte
del lavoro svolto dal Centro di Sindonologia nei suoi 15 anni di vita. Il
simposio sta ricevendo una grande attenzione da parte dell’opinione pubblica:
“La Sindone – precisa Rodriguez – parla con il linguaggio contemporaneo, quello
della scienza. Si tratta di un oggetto misurabile, tangibile, che può essere
sottoposto ad esperimenti, sebbene la scienza stessa non riesca a spiegarlo
completamente”. Il Centro spagnolo di Sindonologia è un’associazione culturale
di carattere civile fondata dalla scrittrice e esperta di Sindone, Manuela
Corsini de Ordeig. (M.A.)
IL MONDO MODERNO HA BISOGNO DI ARDENTI
TESTIMONI DELL’AMORE DI DIO.
QUESTO
IL MESSAGGIO DELLA 30.MA EDIZIONE DEL MEETING INTERNAZIONALE GIOVANILE DI
LOPPIANO.
IERI
ERANO PRESENTI 5 MILA GIOVANI PROVENIENTI DA 70 PAESI, CHE SI SONO IMPEGNATI A
SOSTENERE
IL
PAPA NELLA SUA AZIONE IN FAVORE DELLA PACE
LOPPIANO. = Si è svolta nel segno della pace la 30.ma
edizione del meeting internazionale giovanile che il Movimento dei Focolari
organizza ogni anno a Loppiano. Ieri erano 5 mila i ragazzi presenti,
provenienti da 70 paesi ed appartenenti a diverse religioni. Prendendo spunto
dal titolo della manifestazione “Fraternità in atto in diversi punti caldi del
pianeta”, i giovani hanno indirizzato al Santo Padre un messaggio che esprime
il loro sostegno per l’azione di pace e concordia che sta portando avanti in
questi tempi minacciati dalla guerra. “Vogliamo assicurarle – si legge nel
messaggio – il nostro impegno ad essere fermento di autentica pace, costruttori
di unità; essere come Maria ponti tra il cielo e la terra”. Durante l’incontro
è intervenuta la fondatrice del Movimento dei Focalarini, Chiara Lubich, che ha
esortato i ragazzi ad avere coraggio nel portare la loro testimonianza al
mondo. “L’umanità – ha detto – ha bisogno imperioso della testimonianza di
giovani liberi e coraggiosi che osino andare controcorrente e proclamare con
forza ed entusiasmo la propria fede in Dio”. Chiara Lubich ha quindi parlato
della “regola di comportamento” attraverso la quale si realizza questa testimonianza:
l’amore di cui Gesù è stato esempio più alto. “E’ un amore che provoca una
rivoluzione – ha detto – e che costruisce pace, giustizia e fraternità. (M.A.)
=======ooo=======
2 maggio 2003
- A
cura di Paolo Ondarza -
“I combattimenti più grossi sono
finiti”, ma “impegni difficili” restano per il futuro, perché la missione non è
ancora compiuta. Con queste parole la notte scorsa il presidente degli Stati
Uniti George Bush ha comunicato all'America e al mondo la fine della guerra in
Iraq, parlando a bordo della portaerei Lincoln, dalle acque del Pacifico.
Resta, comunque, alta la tensione in Iraq, soprattutto dopo i sanguinosi
scontri dei giorni scorsi tra soldati americani e gruppi di manifestanti.
Intanto dopo la cattura di
Misbas Qadr Hadi, membro del Consiglio del Comando della Rivoluzione avvenuta
ieri a Baghdad, il Comando Centrale Americano ha informato oggi che anche il
vice primo ministro e ministro dell’industrializzazione militare Abdel Tawab
Molla Howeich ed il vice presidente Taha Mohieddine Maarouf, due responsabili
iracheni ricercati, si trovano nelle mani della coalizione angloamericana. Ma
torniamo all’entusiasmo degli Stati Uniti per la fine della guerra in Iraq. Il
servizio è di Elena Molinari.
**********
MAJOR
COMBAT OPERATIONS IN IRAQ …
Il capo della
Casa Bianca parla alla nazione americana davanti ad un pubblico entusiasta di 5
mila soldati. Il presidente li ringrazia tutti e ricorda poi i 139 militari
caduti in questo conflitto. Ma perché la missione politica in Iraq sia un
successo, l’America di Bush deve rendere il Paese del Golfo sicuro e
ricostruire il Paese con l’intento comunque di andarsene non appena il lavoro
sarà concluso, assicura il presidente americano. Nel Paese oggi ci sono ancora
125 mila soldati americani, che hanno la prospettiva di restare almeno un anno.
Con la fine della battaglia e le ambizioni bellicose americane però non
rientrano. Il presidente infatti ribadisce la legittimità di ogni attacco
preventivo. E c’è anche un monito preciso nel suo discorso contro tutti i Paesi
che proteggono il terrorismo. “Li confronteremo”, promette Bush. Una frase che
suona minacciosa, soprattutto dopo che il dipartimento di Stato ha pubblicato
la lista dei Paesi ritenuti conniventi con il terrorismo internazionale: Iran,
Siria, Libia, Sudan, Corea del Nord e Cuba.
Da New York, Elena Molinari, per la Radio Vaticana.
**********
E
buone notizie giungono anche dall’Afghanistan. Nel paese dove imperava il
regime dei talebani si è conclusa gran parte delle ostilità. Lo ha fatto sapere
il segretario alla difesa Usa Rumsfeld, oggi a Londra per incontrare il premier
britannico Blair e per vedere in privato il re Abdullah di Giordania. Argomenti
centrali nei colloqui: la ricostruzione in Iraq e in Afghanistan.
Cordoglio di Giovanni Paolo II
per i 105 morti ed i 499 feriti a causa del grave terremoto di magnitudo 6.4
che mercoledì notte ha colpito la Turchia orientale. In un telegramma,
indirizzato alle autorità civili e religiose e firmato dal cardinale segretario
di Stato Angelo Sodano, il Papa
assicura la propria preghiera per le vittime della “nuova tragedia”,
incoraggiando i soccorritori ad adoperarsi con tutte le forze a “ricercare i
sopravvissuti”. Il Pontefice affida inoltre “tutto il popolo della Turchia
nella prova alla benevolenza divina”. Ma per conoscere gli ultimi sviluppi
della situazione cediamo la linea a Cesare Rizzoli.
**********
Continua a mietere vittime il terremoto che nella notte
fra giovedì e venerdì ha colpito la regione sud-orientale della Turchia, una
zona montagnosa abitata soprattutto da curdi. Decine i morti e centinaia i
feriti, un bilancio che sale man mano che i soccorsi, spesso in ritardo,
raggiungono altri villaggi isolati. Migliaia i senza tetto. Le ricerche sono
concentrate soprattutto nel collegio dei Celtiksuyu un villaggio a 12 km da
Bingen, epicentro del sisma, dove militari e volontari continuano da più di 30
ore ad estrarre corpi dalla scuola di 4 piani, crollata fin dalle prime scosse,
con ragazzi, bambini e insegnanti che dormivano. Oggi la polizia attorno al
collegio ha risposto con spari in aria per disperdere migliaia di persone e di
familiari delle vittime, che protestavano per la lentezza dei soccorsi. Il capo
della polizia del circondario è stato destituito. Le prime scosse di giovedì
notte hanno raso al suolo centinaia di case provocando anche molte vittime.
Per Radio Vaticana, Cesare Rizzoli.
**********
Il segretario di Stato americano
Colin Powell è arrivato stamani a Tirana per firmare con l'Albania, la
Macedonia e la Croazia una documento finalizzato a facilitare l'integrazione di
questi tre Paesi alle istituzioni euro-atlantiche.
Secondo Radio Gerusalemme il
segretario di Stato Colin Powell avrebbe deciso di rinviare la sua missione
mediorientale prevista per il prossimo 8 maggio. La notizia non è ancora stata
confermata.
Si aggrava il bilancio delle vittime della polmonite
atipica in Cina: 11 nuovi morti e 176 nuovi casi. Quattro decessi oggi a Taiwan dove il numero dei morti totale è di sette
su 100 casi. Rinviati inoltre a causa della polmonite atipica i
campionati del mondo di ciclismo su pista, previsti a inizio agosto a Shenzhen,
in Cina. E anche il Giappone, sebbene non toccato dall’epidemia, intensifica le
misure protettive. Il servizio di Chiaretta Zucconi.
**********
A Taiwan la Sars ha fatto una
nuova vittima. Un primo caso è stato accertato in Corea del Sud. Stazionaria la
situazione a Singapore. Ma finora non sono stati individuati casi in India e
nemmeno in Giappone, dove il governo di Tokyo ha comunque deciso di istituire
una task force guidata dallo stesso primo ministro, Yunichiro Koizumi, per
impedire l’eventuale diffondersi dell’epidemia nel Sol Levante. E intanto si
susseguono gli esercizi degli economisti per cercare di valutare l’impatto
economico dell’epidemia Sars in Asia. L’effetto più immediato è il crollo degli
spostamenti e del turismo esterni ed interni. E nel frattempo, i Paesi
dell’Asean - Indonesia, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Malesia,
Filippine, Laos, Cambogia e Birmania - hanno concordato una strategia comune
che mette in atto tutta una serie di misure coordinate, volte a controllare
l’epidemia, mantenendo però aperte le frontiere. L’Asean ha in pratica invitato
la comunità internazionale a non raccomandare la cancellazione dei viaggi nei
Paesi colpiti dalla Sars, perché ciò comporterebbe il soffocamento della
crescita economica.
Per Radio Vaticana, Chiaretta
Zucconi.
**********
L'India
ha un nuovo ambasciatore in Pakistan. Lo ha comunicato il premier indiano
Vajpayee, che ha anche annunciato il prossimo ripristino delle relazioni
diplomatiche tra i due Paesi e la ripresa dei voli commerciali sospesi lo
scorso anno. Per quanto riguarda la controversia relativa al Kashmir, per il
primo ministro indiano è da escludersi qualsiasi mediazione internazionale tra
i due Paesi: “L’India ritiene che la questione sia solo bilaterale”.
Al via
oggi sull'isola di Rodi il primo vertice europeo a venticinque, con la
partecipazione dei 10 Stati dell’Ue e dei 15 che entreranno formalmente nell'
Unione dal 1° maggio 2004. Due i temi sui quali i 25 si confronteranno: la
crisi irachena e l'avvio di una politica di difesa europea comune.
78 persone sono rimaste ferite,
anche gravemente, stamani nell’esplosione di un autobus nel nord del Vietnam.
Lo ha fatto sapere la polizia locale che non ha saputo ancora determinare la
causa dell’incidente.
Verso la
sentenza il processo palermitano al senatore a vita italiano Giulio Andreotti
per associazione mafiosa. La Corte di Appello si è riunita stamani in camera di
consiglio per la sentenza. La lettura del verdetto si prevede per il tardo
pomeriggio. Andreotti non è presente in aula e per questo ha inviato una
lettera di scuse al presidente della I sezione penale della Corte d'Appello di
Palermo.
Strage
ad Aci Castello in Sicilia. Un uomo, ha fatto irruzione negli uffici del
municipio, sparando all'impazzata. 5 i morti, tra cui anche il sindaco. Si è
aperta ora la caccia all’uomo in tutta la zona: potrebbe trattarsi di un
lavoratore precario alle dipendenze del Comune. Per il comandante provinciale dei carabinieri di
Catania si tratta di uno psicopatico.
Ancora una battuta d’arresto per
il dialogo tra governo dello Sri Lanka ed il movimento ribelle delle ‘Tigri per
la liberazione della patria tamil’. I guerriglieri hanno rifiutato la proposta
di Colombo di spostare le truppe attualmente dislocate nelle ‘zone di massima
sicurezza’ di Jaffna, località settentrionale controllata dalla ribellione.
=======ooo=======