di Marina Tomarro
Comprendere quanto i cambiamenti tecnologici possano diventare grandi opportunità per una società migliore, ma anche cercare di capire quali possano essere gli inganni che si celano, per evitare di farsi fagocitare dalle tecnologie fino a diventarne completamente dipendenti.
Parte da questo obiettivo il libro “Beyond the Limits. Consequences of Technological Revolution in Society”, “Oltre i limiti". Le conseguenze della rivoluzione tecnologica nella società”, a cura di mons. Samuele Sangalli, coordinatore della Scuola Sinderesi della Pontificia Università Gregoriana, presentato ieri pomeriggio nell’ateneo.
Il testo, suddiviso in cinque tematiche, vuole raccogliere le riflessioni e i lavori dei partecipanti in questo anno accademico della Scuola, che da sette anni a questa parte, si pone come un percorso di formazione all’impegno socioeconomico e politico, alla luce della Dottrina della Chiesa, e rivolta in particolare a giovani impegnati in ambiti socio economici.
“Le tematiche affrontate in questo testo – spiega monsignor Sangalli – vanno a ripercorrere i cinque laboratori che abbiamo svolto nella nostra scuola. Il primo è stato sulle neuroscienze, il successivo su inizio e fine vita, poi un altro sulle così dette 'Fake news' e sugli ordinamenti democratici, poi abbiamo affrontato l’impatto delle nuove tecnologie sul mondo finanziario e infine su come le nuove scoperte scientifiche hanno cambiato la visione cosmologica dell’uomo”.
Diventa allora importante capire non solo in che modo le nuove tecnologie oggi possono influire la vita di oggi, ma anche l’educazione ad un uso corretto di esse, con una particolare attenzione per le nuove generazioni.
“Oggi l’uso dei social media - ha sottolineato padre Peter Lah SJ, docente alla Gregoriana – influenza la nostra vita completamente. Ma dobbiamo imparare a non accettare tutto quello che ci viene mostrato. Bisogna tenere sempre presenti, chi decide i contenuti dei nostri social e quanto possono condizionare i nostri umori e le nostre decisioni. Le tecnologie hanno dei limiti, ma dobbiamo essere anche noi a non rimanere inghiottiti in un sistema spesso molto virtuale e poco reale”.
Infatti tra gli scopi della Scuola Sinderesi c’è proprio quello di aiutare a sviluppare un senso sempre maggiore di intelligenza critica:
“I testi che abbiamo scritto per questo volume – racconta Antonella Piccinin tra i coordinatori dei gruppi di lavoro – li abbiamo discussi a lungo tra di noi. Non sempre è stato facile metterci in gioco, però alla fine si è rivelato molto fruttuoso. Quello che vogliamo fare arrivare ai ragazzi, che oggi è particolarmente importante formarsi, leggere, discutere, ma soprattutto avere sempre rispetto dell’altro ponendoci in ascolto delle sue idee, anche se non sono come le nostre. La tecnologia deve essere un aiuto non un punto di separazione”.
Ascolta e scarica il podcast dell'intervita a monsignor Samuele Sangalli:
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