2017-10-29 11:00:00

Filoni a Kampala: l'amore cristiano è anche giustizia per gli esclusi


di Sergio Centofanti

Il cardinale Fernando Filoni, in visita in Uganda, ha presieduto questa domenica nel Santuario dei Martiri ugandesi la Messa solenne a conclusione dei festeggiamenti per i 50 anni dell’Arcidiocesi di Kampala, all'insegna del motto "Ricorda, gioisci e rinnova".

Nella sua omelia, il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ha commentato il Vangelo proposto dalla XXX Domenica del Tempo ordinario in cui Gesù afferma che il primo e più grande comandamento è amare Dio con tutto il cuore e il secondo è simile a questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.

Il porporato ha spiegato la necessità per i cristiani di rispondere alle parole di Gesù ascoltando il grido dei poveri, dei malati, degli esclusi, dei migranti, dei profughi, delle vittime dei conflitti armati e di tutti quelli la cui dignità è in pericolo. Non basta semplicemente non maltrattare i bisognosi - ha sottolineato - ma occorre venire incontro alle loro esigenze.

Il cardinale Filoni ha chiesto di aiutare i tanti ugandesi giunti a Kampala da tutto il Paese in cerca di una vita migliore e non hanno raggiunto quest’obiettivo rimanendo ai margini della società. E ugualmente ha chiesto di non dimenticare le centinaia di migliaia di rifugiati provenienti dal Sud Sudan che cercano riparo in Uganda per salvare la loro vita dalla violenza. Non dobbiamo abbandonare a se stesse queste persone - ha detto - a qualsiasi religione appartengano.

L'amore che ci chiede Gesù - ha affermato - non si esaurisce nei rapporti tra gli individui ma si sviluppa anche nella comunità diventando carità sociale e politica che cerca il massimo bene per tutti. Il porporato, dopo aver espresso la propria gioia per la crescita di questa comunità ecclesiale in 50 anni, ha lanciato un appello per l’inizio di un nuovo impegno evangelizzatore nella prospettiva del Concilio Vaticano II e sulle linee tracciate dalle Esortazioni apostoliche Ecclesia in Africa di San Giovanni Paolo II e Africae Munus di Benedetto XVI: un nuovo impegno nell'evangelizzazione - ha concluso - dovrebbe far penetrare il Vangelo in modo più profondo non solo nel cuore delle persone, in modo individuale, ma anche nella società, affinché le relazioni socioeconomiche siano sempre più impregnate dallo spirito cristiano e si possa costruire così una cultura d'amore, di riconciliazione, di giustizia e di pace.








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