2017-10-17 14:06:00

Raqqa libera dall'Is dopo mesi di violenze e distruzione totale


di Gabriella Ceraso

E’ ufficiale ormai la notizia circolata sin dalle prime ore di oggi: la città di Raqqa nel nordest della Siria, roccaforte dell'organizzazione del sedicente  Stato islamico, è stata interamente riconquistata dalle Forze democratiche della Siria (Fds), coalizione curdo-araba appoggiata dalla Coalizione internazionale a guida statunitense.

Le milizie filo-Usa al termine dell’operazione definitiva iniziata domenica, ma già avviata da oltre quattro mesi, hanno ora issato a simbolo della vittoria la propria bandiera all'interno dello stadio, ultimo bastione dell'Is nella 'capitale' del Califfato, mentre nei dintorni ancora sembra continuino sporadici combattimenti.

Era il 13 gennaio del 2014 quando i miliziani islamisti scelsero questa città come base operativa e fulcro della loro potenza distruttrice. Fonti dell'intelligence irachena hanno sostenuto a luglio che anche il leader dell'Is, Abu Bakr al-Baghdadi, avesse lasciato Mosul per trasferirsi a Raqqa, ma la notizia non è mai stata confermata.

Da questa città i jihadisti hanno esercitato una durissima repressione verso ogni tipo di oppositore,  con decapitazioni, crocifissioni e torture di ogni genere, ma hanno anche fatto tabula rasa di moschee sciite o chiese cristiane o hanno trasformato luoghi di culto in centrali operative della polizia o in centri islamici per nuovi combattenti.

I primi a fuggire da Raqqa sono stati proprio i cristiani, che prima delle violenze rappresentavano, il 10% della popolazione totale. Da Raqqa è partita inoltre nel tempo anche la pianificazione di numerosi attentati all'estero, tra cui gli attacchi di Parigi del 13 novembre del 2015, costati la vita a 130 persone .








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