2017-10-13 08:04:00

Commento al Vangelo della XXVIII Domenica del T.O.


Nella XXVIII Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo (Mt 22,1-14) in cui Gesù racconta la parobola degli invitati alle nozze

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di Don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

Dio invita tutti alle nozze eterne di suo Figlio Gesù Cristo che vuole unirsi alla sua sposa, la Chiesa, cioè, l’insieme dei peccatori che si sono lasciati corteggiare dalla sua misericordia e acconsentendo al suo amore si sono rivestiti delle vesti della salvezza, sono stati adornati della divinità dello Sposo. Questo invito a nozze è il cuore  della storia, si dipana lungo tutta la storia dell’umanità e raggiungerà il suo scopo quando lo Sposo ritornerà fedelmente alla fine dei tempi. Ma fin d’ora il banchetto è inaugurato sulla terra, gli antipasti cominciano a distribuirsi e s’innalzano i calici per il brindisi da parte di coloro che hanno già aderito. Alcuni, però, si disinteressano dell’invito, ritenendolo non importante e preferiscono le loro effimere occupazioni, altri, addirittura, uccidono i latori dell’annuncio. Certuni, invece, partecipano al banchetto, ma credendolo una festicciola non si curano dell’abito adatto. Quest’invito alle nozze è per noi, oggi, vestiamoci adeguatamente per le nozze, rivestendo l’uomo nuovo nello Spirito Santo, servendoci e perdonandoci a vicenda, indossiamo il lino splendente dell’obbedienza ed Egli toglierà ogni macchia e ruga per la festa. Così collaboreremo a nostra volta alla salvezza eterna evangelizzando nelle strade e nelle piazze, perché nessuno rischi l’eterna solitudine.

Ascolta l'audio e scarica il podcast del commento di don Sanfilippo:

 








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