di Emanuela Campanile
Ripartire dalla Parola di Dio “che illumina l’origine della vita e il suo destino” per affrontare la sfida epocale “che interpella l’umanesimo planetario, in riferimento ai recenti sviluppi tecnologici delle scienze della vita”.
Così Papa Francesco ai partecipanti all'Assemblea Generale dei Membri della Pontificia Accademia per la Vita ricevuti oggi in Aula del Sinodo. Tema della sessione di quest’anno: Accompagnare la vita. Nuove responsabilità nell’era tecnologica, argomento attuale e che pone sfide prima impensabili e urgenti da affrontare. Chiare a riguardo, le indicazioni di Papa Francesco per contrastare il rischio di una cultura “ossessivamente centrata sulla sovranità dell’uomo”:
Rilettura, dunque, che ci fa apprezzare la profondità del gesto d’amore di Dio che affida all’alleanza dell’uomo e della donna il creato e la storia. Un’alleanza “sigillata dall’unione d’amore, personale e feconda, che segna la strada della trasmissione della vita attraverso il matrimonio e la famiglia” e che “va ben oltre questo sigillo”.
Si tratta dunque di una “rivoluzione culturale” a cui la Chiesa è chiamata a fare la propria parte, colmando e riconoscendo “onestamente i ritardi e le mancanze”. “Le forme di subordinazione”, spiega il Santo Padre, “che hanno tristemente segnato la storia delle donne vanno definitivamente abbandonate”. Scrivere dunque un nuovo inizio, significa ripartire da “una rinnovata cultura dell’identità e della differenza”:
Il rispetto e la cura verso la vita in tutte le sue fasi, così come “la testimonianza della fede nella misericordia di Dio” sono per il Papa, l’argine “all’anestesia e all’avvilimento dell’umanesimo”. Ed è proprio in questo quadro generale che Francesco vede “collocata la missione della rinnovata Pontificia Accademia per la Vita”. Un contesto difficile ma in cui, dando spazio al dialogo aperto e fecondo è possibile raggiungere il bene comune.
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