2017-10-03 07:41:00

Irlanda: Chiesa critica su referendum sull'aborto


“Il nostro messaggio è la tutela della dignità di ogni persona umana”.  È quanto ha ribadito mons. Eamon Martin, presidente della Conferenza episcopale irlandese, dopo l’annuncio dato la settimana scorsa in Parlamento dal Premier Leo Eric Varadkar riguardo alla convocazione nel 2018 del referendum sull’abrogazione dell’ottavo emendamento alla Costituzione che equipara la vita della donna a quella del nascituro.

“Il dibattito su questo referendum continua ormai da anni e la posizione della Chiesa in Irlanda è sempre stata molto chiara. Si vuole rimuovere questa riga della nostra Costituzione e rimuovendola, aprire la strada per una legge sull’aborto”, ha dichiarato il Primate irlandese parlando ai giornalisti a Minsk, in Bielorussia, a margine della Assemblea plenaria dei vescovi europei.

Per la Chiesa – ha spiegato il presule citato dall’agenzia Sir – questa indicazione presente nella Costituzione è “qualcosa di bello e prezioso”, che “dà lo stesso diritto e lo stesso valore alla vita fragile del figlio non nato e della madre. Talvolta si dice che la Costituzione irlandese dà valore soltanto alla vita del bambino, ma in realtà tiene in perfetto equilibrio e delicatamente insieme le due vite della madre e del figlio, come entrambe degne di vivere”. Una posizione questa già espressa dalla Conferenza episcopale in una relazione presentata lo scorso dicembre a una speciale commissione parlamentare e intitolata “Two Lives, One Love” (“Due vite, un amore”).

Il dibattito in Irlanda è stato molto acceso soprattutto riguardo alla possibilità di aborto in caso di sofferenza fetale, di incesto e stupro. “Il nostro messaggio è la tutela della dignità di ogni persona umana”, ha ribadito mons. Martin ricordando che “Papa Francesco è stato molto chiaro nell'"Amoris laetitia" sullll’importanza del rispetto della vita umana come diritto fondamentale".  Alla Chiesa in Irlanda - ha concluso - sta molto a cuore che "questo principio sia sancito nella Costituzione e che alla base delle nostre leggi ci sia l’uguale dignità della madre e del figlio”. (L.Z.)








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