2017-09-26 12:20:00

Tutela dei minori. Papa: tolleranza zero per abusi nella Chiesa


La Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori ha concluso i quattro giorni di Assemblea Plenaria rinnovando l’impegno del proprio mandato come organismo consultivo istituito dal Santo Padre per la difesa dei più piccoli e degli adulti vulnerabili, e ringraziando il Papa per l’incoraggiamento espresso durante l’Udienza privata di giovedì 21 settembre.

La Commissione ha accolto con favore le forti parole di Papa Francesco a sostegno del principio di 'Tolleranza Zero' per gli abusi nella Chiesa, e il Suo invito a continuare il cammino di “inculturazione” delle pratiche di protezione nella Chiesa di tutto il mondo e nella Santa Sede. I membri della Commissione ringraziano Papa Francesco per la stima e la fiducia dimostrata durante lo svolgimento del loro lavoro e della loro missione ed hanno presentato anche i punti principali del loro lavoro, sottolineando la necessità di ascoltare le persone che hanno subito gli abusi

La pedopsichiatra francese Catherine Bonnet, membro della Commissione per la tutela dei minori, ritorna al microfono di Hélène Destombes sulla Plenaria e sulla raccomandazioni presentate al Papa:

R. – E’ stata l’ultima assemblea plenaria e quindi, da un certo punto di vista, è stato emozionante ribadire che abbiamo fatto un gran lavoro, tutti insieme, in questi ultimi tre anni, al meglio delle nostre possibilità in circostanze in realtà tutte nuove … è stato un lavoro, in un certo senso, da pionieri. Ci sono livelli di difficoltà diversi, tra un Paese e l’altro e tra un Continente e l’altro, tra una cultura e l’altra … Eravamo un gruppo multidisciplinare e questo è molto importante, perché in definitiva trattiamo un crimine e quindi hanno un loro peso l’aspetto psicologico, educativo, la possibilità di tracciare linee guida scritte nonché l’aspetto legale.

D. – La grande domanda che ci si pone oggi, alla fine di questi primi tre anni, è: quale sarà la prossima composizione di questa Commissione? Avete determinato alcune raccomandazioni tra cui in particolare la presenza di alcune vittime degli abusi all’interno della Commissione?

R. – Per il momento, stiamo riflettendo. L’idea sarebbe quella di avere una collaborazione con un gruppo di “sopravvissuti” o di vittime – nel linguaggio americano si usa il termine ‘sopravvissuto’ – che potrebbero consigliare i membri della Commissione e che, più in particolare, ci consentirebbe di comprendere meglio ancora il punto di vista delle vittime e dei “sopravvissuti”.

D. – In occasione della precedente assemblea plenaria, lo scorso marzo, avevate posto l’accento su un problema fondamentale: quello di dare una risposta alle lettere inviate dalle vittime. In questo senso ci sono stati progressi?

R. – Sì. Abbiamo posto in opera, in seno alla Commissione, un protocollo che cerchiamo di migliorare costantemente per rispondere alle lettere delle vittime, nella piena consapevolezza però che noi non trattiamo casi singoli sul piano delle procedure giuridiche, perché noi non siamo magistrati. Dall’altra parte, sulla stampa anglosassone è apparsa uno dei suggerimenti che abbiamo presentato a Papa Francesco, e che è quella di sollevare dal segreto pontificio – facendo un’eccezione – nel caso di abusi sessuali. Sul piano della confidenzialità, il segreto pontificio è interpretato da alcuni come un limite per le vittime di avere accesso a un minimo di diritti per quanto riguarda la loro difesa e l’informazione; quindi, l’eliminazione del segreto pontificio – secondo il punto di vista delle vittime – è essenziale per consentire, in seguito, di aprire delle porte, per far sì che alle vittime sia riconosciuto un minimo di diritto come è riconosciuto nella maggior parte dei Paesi – e penso in particolare al Consiglio d’Europa.

D. – Papa Francesco si è rivolto a voi in termini particolarmente forti, proseguendo sulla linea della “tolleranza zero”. Il Santo Padre ha dichiarato, come abbiamo sentito, che in caso di prova di abuso, non ci potrà essere né ricorso né grazia. Come queste parole sono state accolte dai membri della Commissione?

R. – Credo che abbia fatto un’affermazione molto decisa. E’ estremamente importante per le vittime e per i sopravvissuti avere il riconoscimento del fatto che i crimini sessuali nei riguardi dei bambini siano fatti molto gravi. Per me, quello che Papa Francesco ha detto è veramente molto forte e spero che le vittime e i sopravvissuti lo recepiscano nello stesso modo.








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