2017-09-20 12:39:00

Lavoro minorile: 152 milioni le vittime nel mondo. Chiesa chiede interventi


La nuova ricerca condotta congiuntamente dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oit in spagnolo) e dalla Walk Free Fundation, in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale per la Migrazione (Oim), rivela l'ambito reale della schiavitù moderna nel mondo.

I dati, pubblicati durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di questi giorni, mostrano che nel 2016 oltre 40 milioni di persone nel mondo sono state vittime della moderna schiavitù, e che 152 milioni di bambini di età compresa tra i 5 e i 17 anni sono impegnati nel lavoro. L'Oit - riporta l'agenzia Fides - ha inoltre presentato una relazione associata che conferma che questi 152 milioni di bambini sono costretti al lavoro minorile e non si tratta di una loro libera scelta.

Le nuove stime mostrano anche che le donne e le ragazze sono sproporzionatamente colpite dalla schiavitù moderna: sono il 71% del totale, quasi 29 milioni. Le donne rappresentano il 99% delle vittime del lavoro forzato nel settore del commercio sessuale e l'84% dei matrimoni forzati. L'inchiesta rivela che tra i 40 milioni di vittime della schiavitù moderna, circa 25 milioni sono stati vittime del lavoro forzato e 15 milioni di matrimoni forzati a cui non avevano dato il loro consenso.

Il lavoro minorile continua ad essere concentrato principalmente nell'agricoltura (70,9%). Quasi un bambino su cinque lavora nel settore dei servizi (17,1%) mentre l'11,9% lavora nell'industria.

Questa 72.ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite, svoltasi nelle prime sessioni dal 12 al 18 settembre, celebrerà la sessione conclusiva dal 19 al 25 settembre, a New York.

Il 12 settembre, mons. Ivan Jurkovič, Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, aveva dichiarato: "È il momento di passare dalla legge all'azione" perché "le forme contemporanee di schiavitù, servitù, tratta di persone e lavoro forzato, devono essere affrontati alla radice". "Le nuove forme di schiavitù devono essere abolite come l'abolizione della schiavitù nel mondo antico: adottando una nuova visione dell'essere umano e della sua dignità attraverso la legislazione, l'istruzione e la conversione delle menti".

Mons. Ivan Jurkovič ha concluso il suo intervento affermando che "tutti dobbiamo essere consapevoli di queste situazioni drammatiche e lavorare per sradicare le forme nuove e atroci della schiavitù umana. E’ sempre più evidente che oggi ci troviamo di fronte a un fenomeno globale che supera la concorrenza di qualsiasi città, comunità o paese". (C.E.)








All the contents on this site are copyrighted ©.