2017-09-16 10:27:00

Mons. Sako: rischio conflitto armato per referendum Kurdistan


di Emanuela Campanile

Sancire la propria indipendenza da Bagdad è l’obiettivo del referendum indetto per il 25 settembre dal governo della Regione autonoma del Kurdistan iracheno.

Dubbi sulla reale posizione dei cristiani di questa regione che, secondo gli organizzatori di due manifestazioni pro-referendum, appoggerebbero la causa. Ovvia, invece, la preoccupazione degli osservatori e delle cancellerie internazionali per una possibile degenerazione delle tensioni tra il governo regionale e quello nazionale: il parlamento di Baghdad ha dichiarato ufficialmente nullo e illegittimo il referendum; Turchia e Iran hanno già fatto sapere che se la consultazione referendaria avrà luogo, ci potrebbero essere gravi e destabilizzanti ricadute.

"Dio non voglia un nuovo conflitto militare - scrive in un appello il Patriarca della Chiesa Caldea Sako - tutti dovrebbero essere coscienti della gravità della situazione e affrettarsi a sostenere la riconciliazione nazionale e la pace prima che sia troppo tardi”.

Riguardo al futuro dei cristiani autoctoni e in riferimento alla loro posizione rispetto al referendum, il Patriarca mette in evidenza l’impossibilità dei cristiani di far valere i propri diritti e che “se si dovesse aprire un ulteriore confronto armato nella regione, questo comporterebbe un’ulteriore riduzione della presenza cristiana in quelle zone”.

 

Ascolta l'intervista al Patriarca di Babilonia dei caldei, Louis Raphael Sako:

 

 

 








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