di Emanuela Campanile
"L'alfabetizzazione va oltre il processo di apprendimento del leggere, dello scrivere e dell'imparare a contare". E' quanto si legge nella Dichiarazione di Persepoli adottata dall'UNESCO nel 1975 ma, a rischiare di peggiorare una realtà con cui tutti i Paesi (nessuno escluso!) devono confrontarsi, c'è l'inarrestabile e velocissima evoluzione tecnologica.
“Il tipo di contesto in cui si trova ad agire l'uomo contemporaneo - spiega Stefania Ricci dell’OPAM (Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo) - è molto più complesso rispetto a quello che poteva essere agli inizi del '900. L'alfabetizzazione che è stata data, quella di base, non è stata sufficiente ad una crescita culturale" e, dunque, ad affrontare le nuove sfide digitali.
Non a caso, nel suo Messaggio per questa 42ma Giornata Mondiale dell'Alfabetizzazione, il Direttore Generale dell'Unesco, Irina Bukova scrive: "le tecnologie stanno aprendo vaste e nuove opportunità per migliorare la nostra vita e connettersi a livello globale, ma possono anche marginalizzare coloro che non dispongono delle competenze essenziali, come l'alfabetizzazione, necessarie per utilizzarle e - prosegue nel messaggio - le indagini internazionali mostrano che gran parte delle popolazioni adulte e giovani in tutto il mondo, non sono adeguatamente dotate delle competenze digitali di base necessarie per stare pienamente nelle società odierne e sul posto di lavoro. Ridurre questo divario di competenze è un imperativo educativo e di sviluppo".
Ecco, quindi, la necessità di un'alleanza globale come spiega nell'intervista, Stefania Ricci:
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