2017-09-01 08:00:00

Giornata del Creato. Da Francesco e Bartolomeo appello alla responsabilità


di Adriana Masotti

"La dignità e la prosperità umane sono profondamente connesse alla cura dell' intera creazione": è quanto scrivono Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo in un messaggio congiunto per la Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato che da tre anni si celebra ogni 1° settembre. Forte il loro appello, rivolto in particolare a quanti occupano posti di rilievo, ad una responsabilità condivisa di fronte all’attuale crisi ecologica.

In principio - si legge nel messaggio - Dio designò l’uomo custode dell’ambiente naturale, a lui affidò la terra come dono ed eredità della quale tutti condividiamo la responsabilità “finché, ‘alla fine’, tutte le cose in cielo e in terra saranno ricapitolate in Cristo”.  E la dignità dell’essere umano e il suo sviluppo sono profondamente legati alla cura del Creato.

Ma il mondo presenta oggi “una situazione molto diversa”,  è l’amara costatazione di Francesco e Bartolomeo.  La “tendenza a spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi del mondo, l’insaziabile desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, l’avidità nel trarre dal mercato profitti illimitati”, offuscano la nostra vocazione ad essere collaboratori di Dio. “Non ci rapportiamo più con la natura per sostenerla, - si legge ancora nel messaggio - spadroneggiamo piuttosto su di essa”, considerandola non più “come un dono condiviso” ma “come un possesso privato”. 

L’ambiente umano e quello naturale si stanno così deteriorando insieme e a pagarne di più le conseguenze sono le persone più vulnerabili. “L’impatto dei cambiamenti climatici - scrivono il Papa e il Patriarca- si ripercuote, innanzitutto, su quanti vivono poveramente in ogni angolo del globo”. E proseguono: “La chiamata e la sfida urgenti a prenderci cura del creato costituiscono un invito per tutta l’umanità ad adoperarsi per uno sviluppo sostenibile e integrale”.

Insieme i due leader religiosi invitano quindi “tutte le persone di buona volontà a dedicare, oggi 1° settembre, un tempo di preghiera per l’ambiente”, a ringraziare Dio per il magnifico dono del creato e ad impegnarsi a custodirlo e preservarlo per il bene delle generazioni future”. Accanto alla preghiera è necessario poi “cambiare il modo in cui ci relazioniamo col mondo”, abbracciando stili di vita semplici e solidali.

Ma un appello urgente alla responsabilità - scrivono - va “a quanti occupano una posizione di rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale” , perché prestino “ascolto al grido della terra” e “ai bisogni di chi è marginalizzato” , ma soprattutto "a sostenere il consenso globale" perché vengano risanate le ferite inferte al creato. Di fronte alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici in atto - conclude il messaggio - è indispensabile infatti “una risposta concertata e collettiva” che dia “priorità alla solidarietà e al servizio”.

 

Ascolta e scarica il podcast del servizio:

 








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