2017-08-29 07:46:00

Sant'Agostino. Card. Parolin: l’umiltà per superare ogni sete di potere


“Il nostro è un Dio dagli spazi aperti, non dai recinti chiusi. Il nostro Signore non è un pastore che ci guarda le spalle, ma ci apre la porta”. Lo ha sottolineato ieri pomeriggio il card. Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, presiedendo nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia la celebrazione eucaristica in occasione della solennità di Sant’Agostino. La basilica pavese - riferisce l'agenzia Sir - ospita da quasi 13 secoli le reliquie del vescovo d’Ippona, considerato il “Dottore della Chiesa”. 

Dio – ha aggiunto il card. Parolin – non ci vuole in riposo, ma sempre in cammino. E proprio da S. Agostino dobbiamo cogliere l’esempio per seguire Cristo: e per farlo è necessario avere un rapporto sobrio con la società consumistica che ci circonda, per imparare ad aiutare chi veramente ha bisogno”.

Il card. Parolin ha invitato a seguire un altro insegnamento di Agostino: “L’umiltà, che ci fa superare ogni sete di potere e ci fa aiutare gli altri. Siamo chiamati a stringerci al Signore, per essere più sereni nella nostra vita: è una testimonianza che dobbiamo portare in ogni luogo che frequentiamo, in famiglia, sul lavoro, a scuola, nella società”. Il card. Parolin ha ricordato la storica visita a Pavia, dieci anni fa, di Papa Benedetto XVI, che fu incentrata soprattutto sul pensiero di Agostino, un santo al quale il Papa emerito è sempre stato molto devoto.

Ieri mattina, a margine della presentazione della rivista "Le Tre Venezie" su "San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI in Cadore",  nell'industria Grafica Veneta di Trebaseleghe, in provincia di Padova, ai giornalisti che gli chiedevano degli sviluppi della Causa di beatificazione di Papa Luciani, il card, Parolin ha risposto che ''Noi speriamo fortemente che Giovanni  Paolo I possa arrivare agli onori degli altari. Voi pregate anche per  questo''. ''Una volta approvato il decreto sull'esercizio eroico delle virtù  cristiane – ha osservato il Segretario di stato vaticano - se c'è il miracolo credo che alla conclusione della Causa  non mancherà molto. Il requisito è il miracolo. Credo che ci sia già  qualche cosa. Se il miracolo verrà approvato si procederà in tempi  brevi''.

Soffermandosi sui temi ambientali e dopo aver affermato che "il Creato è un dono di Dio da salvaguardare e tutelare" e che "purtroppo, l'egoismo dell'uomo attenta alla sua dignità e integrità", il card. Parolin ha affermato che  "l'estate di quest'anno, con la sua prolungata siccità, mette a repentaglio l'agricoltura e le risorse idriche, come la natura nella sua biodiversità. Anche le nostre Dolomiti sono esposte al rischio di veder compromesso il loro complesso equilibrio". "Quanto dolore provoca nelle nostre coscienze – ha osservato - vedere le scene degli incendi che devastano il patrimonio boschivo e talvolta distruggono anche vite umane ed abitazioni". "Preghiamo il Signore - ha aggiunto il porporato - perchè ci liberi da questa calamità e converta il cuore di coloro che provocano tali gravi danni".

Altro tema affrontato dal card. Parolin nella sua visita alla "Grafica Veneta" di Trebaseleghe, dove ha incontrato i lavoratori, tra i quali numerosi musulmani, quello del lavoro e dell'occupazione. "Oggi è importante poter lavorare – ha detto - Il tema del lavoro è legato strettamente alla dignità della persona - ha aggiunto - perchè la persona si realizza nel lavoro. Se manca il lavoro viene privata di questa dimensione fondamentale". "Quanta responsabilità c’è anche da parte degli imprenditori nel creare lavoro affinchè la gente possa vivere, possa avere una vita dignitosa nel presente e anche nel futuro, progettare. Tanta mancanza di progettazione a livello dei giovani – ha osservato - nasce proprio da questa incertezza. Quando ci sarà una maggiore sicurezza questa permetterà di avere una visione un po' più larga nel senso della famiglia e dei rapporti sociali".

Ad una domanda sui sindaci, di ogni parte politica, che anche in Veneto dicono di 'no' all'ospitalità di nuovi profughi il card. Parolin ha detto che "è difficile entrare nelle singole situazioni. Uno non ha gli elementi per farlo. Ma anche qui vale il principio della solidarietà. Questi fenomeni vanno affrontati assieme. Più ci isoliamo e più uno cerca di difendere il proprio particolare, più difficile diventa affrontarli e risolverli nel modo giusto".

E infine, ai giornalisti che gli chiedevano una riflessione sull'atteggiamento di apertura dei genitori di Valeria Solesin e di Luca Russo, i due giovani veneti  vittime degli attentati a Parigi e a Barcellona, il card. Parolin ha detto che “è incoraggiante. Credo che questa sia la maniera giusta per rispondere all'odio che questi terroristi esprimono ed è il principio che la Sacra Scrittura  esprime con 'non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il  bene'. Lì ne abbiamo un esempio concreto''.








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