2017-08-29 07:30:00

Card. Bassetti all'Aquila: solidarietà a terremotati e poveri


di Adriana Masotti

Ieri sera alle 18 il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Cei, bussando per tre volte con un ramo d’ulivo, ha aperto la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila, dando il via alla 723.ma edizione della Perdonanza Celestiniana che ricorda la concessione dell’indulgenza plenaria da parte di Celestino V nel 1294, a “quanti - recita la Bolla - sinceramente pentiti e confessati saranno entrati nella chiesa di Santa Maria di Collemaggio, dai vespri della vigilia delle festività di San Giovanni fino ai vespri immediatamente seguenti la festività”.
Sul sagrato della Basilica è seguita la celebrazione della Messa solenne. Nella sua omelia il cardinale Bassetti ha fatto riferimento al sisma del 2009 all’Aquila e agli altri terremoti che più di recente hanno colpito diverse regioni italiane, ma anche al dovere di rispettare e accogliere dignitosamente gli “sconfitti della vita”.

“Ieri mattina, nel corso di una breve visita nel centro storico – ha detto il presidente della Cei - ho potuto vedere di persona le ferite ancora sanguinanti, che provocano un dolore profondo. Voglio esprimere con semplicità, ma con sincera partecipazione, la vicinanza di tutta la Chiesa italiana alla popolazione de L’Aquila".  E ha detto di voler pregare, insieme a tutti, “perché questa terra non possa mai perdere la speranza e, soprattutto, possa conoscere presto il giorno della sua completa risurrezione, superando lentezze e incertezze che producono ancora sofferenze".

Il cardinale Bassetti ha continuato ricordando anche le popolazioni terremotate del Lazio e delle Marche e di Ischia annunciando che farà loro visita nei prossimi giorni.

Gesù chiama la sua Chiesa ad essere comunità in “uscita”, ha poi affermato, e questo mediante la misericordia e l’attenzione ai bisognosi. “Non solo i peccatori, ma anche gli ammalati e gli esclusi".

Nei poveri, negli “sconfitti dalla vita” e negli scarti della nostra società - ha proseguito - noi vediamo riflesso il volto di Cristo sulla Croce. E facendo un chiaro riferimento a recenti episodi di mancata attenzione, di intolleranza se non di violenza, nei confronti di poveri e rifugiati a Roma e in altre città italiane, ha concluso: “Mi sembra opportuno riaffermare il sacrosanto principio cristiano di salvaguardare sempre l’incalpestabile dignità di ogni persona umana a cui non si può mai negare una cura premurosa e un ricovero dignitoso. Sia che si tratti di cittadini italiani che di migranti.”

Ascolta e scarica il podcast:

 








All the contents on this site are copyrighted ©.