Si è aperto ieri pomeriggio presso la Cittadella di Assisi, il 75esimo Corso di studi cristiani,organizzato dalla Pro Civitate Christiana intitolato "Diamo futuro alla svolta profetica di Francesco", con l'intento di elaborare riflessioni e proposte provenienti da molteplici espressioni della Chiesa e della società italiana, per tradurre in scelte concrete e durature la ricchezza e la profondità dell'insegnamento di Francesco.
Lo stile ecclesiale del Magistero di Francesco
Guardando al magistero di Francesco, Tonio Dell'Olio - presidente della Pro
Civitate Christiana - auspica che questo stile ecclesiale si possa radicare
evangelicamente sino a divenire espressione di ogni comunità e contagiare ogni settore
dell'umano, del sociale, dell'economico e del politico. Tonio Dell'Olio afferma che:
"siamo più che consapevoli che per dare futuro alla svolta
profetica di Francesco una mera operazione di make up non è sufficiente... La chiesa
in uscita per essere incarnata, vissuta e proposta, ha bisogno di un autentico processo
di conversione che riguarda tutti, pastori e fedeli".
Solo una Chiesa che si spoglia può guardare al futuro
Anche il vescovo di Assisi- Nocera Umbra- Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino,
intervenuto per portare i saluti della Diocesi, guardando all'esempio di Francesco,
ha ricordato che "solo una Chiesa che si spoglia può essere capace di futuro".
Con Papa Francesco un nuovo clima di maggiore libertà nella Chiesa
Sulla necessità di questo processo di "spoliazione", Enzo Bianchi, fondatore
della Comunità ecumenica di Bose, richiamando l'esempio di san Francesco
d'Assisi, ha auspicato una "semplificazione esterna della vita pontificia e lo smantellamento
della corte terrena". Il primo discernimento che fa Bianchi nel suo intervento è
che "Papa Francesco ha aperto un clima di maggiore libertà nella Chiesa,
si sono sopite alcune paure, diverse inibizioni, quello stesso clima che aveva chiesto
e auspicato Paolo VI".
Le contestazioni contro il Papa distruggono la comunione e la Chiesa stessa
Sulle critiche a Papa Bergoglio, Bianchi ammette: "Esistono alcuni gruppi nella Chiesa
che non si limitano ad una critica rispettosa, ma tengono un atteggiamento
di contrapposizione e contestazione che si vuole non al Papa ma alla persona di Bergoglio,
che distruggono la comunione e la chiesa stessa. Questa delegittimazione
non ha precedenti nella storia della Chiesa degli ultimi secoli". "Papa Francesco
ha uno stile capace di mutare la simbologia del papato - osserva ancora Enzo Bianchi
- e vuole avviare il processo di riforma come Lui stesso ha ammesso. Lui è capace
di umiliarsi per l'unità della Chiesa e andrà dove gli altri gli chiedono".
Francesco ci chiede un cammino di conversione
"Va evidenziato lo sforzo di Papa Francesco di portare a compimento il Concilio Vaticano
II e la volontà di instaurare una cultura del dialogo, un esercizio dell'ascolto
e aprire ad una conversazione che porta al confronto e che non cerca di umiliare e
delegittimare l'avversario. Papa Francesco - continua Enzo Bianchi - manfesta
un'urgenza mai sentita: includere uomini e donne e non escludere nessuno dai
percorsi della Chiesa". Conclude il fondatore di Bose: "Quello che
ci chiede Papa Francesco è un cammino di conversione. Ma noi siamo capace
di operare questa conversione?" Infine Enzo Bianchi osa una previsione: "Se
Papa Francesco persegue le vie del Vangelo, troverà il rifiuto delle forze anticristiane
pronte a contrastarlo".
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