2017-08-24 13:11:00

Siria: a Raqqa disperata situazione umanitaria


di Paola Simonetti

Migliaia di civili intrappolati nella morsa dei fuochi incrociati. Un “labiritino mortale” lo definisce l’organizzazione Amnesty Internatinal, che denuncia la gravissima situazione umanitaria presente nella città, Raqqa dove, nel nord della Siria, imperversa la battaglia per spezzare l’assedio del sedicente Stato Islamico. In molti cercano, fra rischi altissimi, la fuga verso i confini esterni, tutti gli altri restano nella totale privazione di ogni bene essenziale.

"Mentre si intensifica la battaglia per riprendere Raqqa dall’Is, i civili sono bloccati sotto il fuoco di tutte le parti in causa – ha spiegato Donatella Rovera, Alta  consulente di Amnesty International per le risposte alle crisi - Sapendo che l'Is usa i civili come scudi umani, le forze siriane democratiche e quelle americane devono raddoppiare gli sforzi per  proteggere i civili – ha aggiunto-, evitando raid sproporzionati o indiscriminati e  creando zone di uscita sicure''.

Uno spiraglio lo si attende dai nuovi negoziati di pace di Astana, in Kazakistan, mediati da Iran, Turchia e Russia, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco generale in Siria. Ma intanto, il conflitto a Raqqa ha generato una disperata condizione dei civili, difficile da gestire anche per le organizzazioni umanitarie. Pochissime, infatti, quelle presenti per portare aiuto di base, soprattutto sanitario.

Fra queste “Un Ponte per..” che sottolinea come “la situazione sia davvero terribile, proseguire l’azione di sostegno a questa popolazione è una sfida irrinunciabileOccorre negoziare ogni metro che si percorre con l’ambulanza – spiega Domenico Chirico, coordinatore interventi in Siria per l’associazione-. I rischi sono altissimi anche per noi. Ma non possiamo mollare, soprattutto nella prospettiva di una prosecuzione della battagli per altri due, tre mesi. La zona è totalmente priva di presidi sanitari. Spesso i civili muoiono – aggiunge Chirico - per l’impossibilità ad essere medicati dopo essere stati feriti”.

Ascolta e scarica il podcast dell'intervista a Domenico Chirico dell'associazione "Un Ponte per...": 

 








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