2017-07-30 12:30:00

Papa: è criminale abituarsi alla tratta di persone, piaga aberrante


Di Cecilia Seppia

Nell''odierna Giornata internazionale promossa dall'Onu contro la tratta e il traffico di esseri umani che vede iniziative e veglie di preghiera in tutto il mondo, si leva forte la voce del Papa, al termine della preghiera dell'Angelus, con un appello perche tutti contrastino con impegno adeguato "questa piaga aberrante", questa forma di" schiavitù moderna". "E' brutto, crudele e criminale", afferma Francesco, essersi abituati quasi a considerare una "cosa normale" le migliaia di vittime innocenti ogni anno dello sfruttamento lavorativo e sessuale e del traffico di organi". Il Pontefice le affida tutte al sostegno della Vergine Maria a cui chiede di "convertire il cuore dei trafficanti".

 

Anche i dati rendono evidente quanto il fenomeno sia vergognoso: coinvolti tra i 21 e i 35 milioni di persone, con larga prevalenza di donne e bambini. Una vittima su quattro infatti è minorenne, stando ad un rapporto di Save The Children, e le principali forme di sfruttamento perpetrate dai trafficanti sono la prostituzione e il lavoro schiavo ma non mancano nuove schiavitù come la maternità surrogata e i matrimoni combinati. Di "crimine atroce e inaccettabile che si riaffaccia periodicamente nella storia dell'umanita' e sfida le nostre coscienze" parla oggi anche il presidente italiano Mattarella in una nota, sottolineando la necessità di una lotta forte e di una "visione d'insieme" oltre alla promozione della cooperazione e dello sviluppo "per prosciugare i bacini dell'estrema indigenza che inducono ad affidarsi a organizzazioni criminali prive di scrupoli". 

Sensibilizzare ed educare le coscienze contro l’indifferenza che fa voltare la faccia dall’altra parte, ma anche aiutare concretamente le vittime è ciò che muove ogni giorno suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e Responsabile dell'Ufficio Tratta Donne e Minori dell'USMI. Da tanti anni suor Eugenia coordina una rete di suore, appartenenti a 70 diverse congregazioni, che operano in più di 100 case di accoglienza per aiutare le donne, vittime di tratta e costrette alla prostituzione, a ritrovare la dignità, la libertà e a reinserirsi nel mondo del lavoro, oltre a coordinare l’associazione “No more slave” che è operativa in diversi luoghi del mondo. Ciò che preoccupa suor Eugenia è il business criminale da oltre 40 miliardi di dollari che non accenna a diminuire, così come l’estendersi della tratta anche ai Paesi dell’Unione Europea, oltre a quelli africani, primo tra tutti la Nigeria con il maggior numero di “schiave bambine”, che rappresentano le vittime privilegiate dai trafficanti perché minorenni, analfabete e incinte.

"La schiavitù nel 2017 non è più tollerabile così come lo sfruttamento sulla pelle dei poveri", ribadisce con forza suor Eugenia Bonetti che suggerisce di intervenire, convogliando gli sforzi di tutti in una rete strutturata e si dice grata a Papa Francesco per i suoi costanti appelli ed interventi mirati ad estirpare questa piaga. Bisogna agire nei Paesi di origine, ma anche in quelli di transito e traffico.

“I nostri governi – afferma la religiosa - devono lavorare moltissimo sui Paesi di origine per lottare contro la povertà. Su questo voglio insistere. C’è una grande povertà che ‘aiuta’ queste persone a scappare. Poi c’è l’ignoranza; in molti villaggi dei Paesi africani, nelle zone sperdute, non c’è nemmeno una scuola elementare. È per questo motivo che adesso ci sono tante persone analfabete. Quindi dobbiamo lavorare e offrire loro la possibilità di una scuola, di una formazione, di un’educazione e poi, rompere l’anello della corruzione. Tutti mangiano sulla pelle dei poveri, tranne loro; tutti guadagnano, tranne loro. Questo è il nostro grido accorato perché nel 2017 non possiamo più tollerare - in mezzo a tanto sviluppo in mezzo, alla tante ricchezza di questa nostra società – la presenza di queste sacche terribili di povertà, di sfruttamento e di schiavitù. É una grossa umiliazione che impegna tutti noi a fare la nostra parte”.

Ascolta e scarica il podcast dell’intervista integrale a suor Eugenia Bonetti








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