2017-07-23 11:27:00

Siccità: Roma rischia il razionamento dell'acqua


Di Michele Raviart

Roma rischia di rimanere senza acqua a causa della siccità che sta colpendo il lago di Bracciano, principale fonte di approvvigionamento idrico per il Nord della Capitale. L’allarme è stato lanciato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha parlato di “rischio di catastrofe ambientale”. Da venerdì 28 luglio, se non muterà la situazione, sarà bloccato ogni prelievo d’acqua dal lago, con la possibilità concreta che circa un milione e mezzo di cittadini romani rimanga con i rubinetti chiusi per 8 ore al giorno.

Acea, la società controllata dal Comune di Rome che gestisce l’acqua in città e che ha diritto a prelievi forzosi dal lago in caso di siccità, ha parlato di un “atto abnorme, illegittimo e soprattutto inutile”. Nel mese di luglio, fa sapere l’azienda, il prelievo è stato di 1.100 litri al secondo ed era già previsto per il mese di agosto un dimezzamento di queste quantità, nel rispetto dei limiti che la Regione afferma siano stati superati.

Invito alla responsabilità da parte del sindaco di Roma Virginia Raggi, che auspica una soluzione condivisa tra Regione e Acea. Previsto per giovedì prossimo un incontro decisivo al Ministero dell’Ambiente. Lo stesso ministro, Gianluca Galletti, ha confermato che “la situazione a Roma è critica” e che la Regione Lazio potrebbe chiedere lo stato di emergenza. Solidarietà anche dal ministro dell’Agricoltura, Massimo Martina, pronto a “tutelare i produttori agricoli che stanno subendo danni dalla prolungata siccità di queste settimane”. Nei primi sei mesi del 2017, a Roma sono caduti 157 millimetri di pioggia in 26 giorni, mentre lo scorso anno erano stati 649 millimetri in 88 giorni di precipitazioni.

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