2017-07-22 13:12:00

Manchester ricorda le vittime dell'attentato del 22 maggio


Di Paola Simonetti 

Commemorare un atto di violenza estrema, invocando di contro l’unità, stringendosi senza distinzione di religioni in un simbolico abbraccio in ricordo delle vittime. Manchester sarà protagonista così questa domenica 23 luglio, in un inno alla pace nella Cattedrale, con un evento interreligioso che si svolgerà a poche ore di distanza dall’attacco terroristico che due mesi fa, il 22 maggio scorso, nell’Arena della cittadina britannica ha ucciso 22 persone e ferite altre 116. Organizzato dai leader di diverse fedi religiose, l’evento prevede interventi di noti oratori, spettacoli musicali, danze indiane, Sufi dei dervisci rotanti, e una zona di meditazione silenziosa. Un incontro che intende portare riunire persone di varie comunità religiose. Uno degli organizzatori il reverendo anglicano Rogers Govender, decano della Cattedrale di Manchester, che per il secondo anno consecutivo ha contribuito a mettere in piedi l’evento, sottolinea, al microfono di Philippa Hitchen, l’importanza del messaggio che questo incontro vuole lanciare:

"Di fronte ai terribili eventi che si sono verificati a Manchester e non solo, con l'intenzione di dividere le comunità, questo evento 'Pace e Unità' desidera invece affermare la nostra diversità e celebrarla".

Un obiettivo tanto più importante, aggiunge il decano Govender, in una città multiculturale: "La città è in gran parte costituita da immigrati provenienti da tutto il mondo e io stesso sono un immigrato proveniente dal Sudafrica". "E’ una grande tragedia quando i terroristi cercano di dividere la nostra comunità".

Comunità che, aggiunge il reverendo Rogers Govender, in città "lavorano molto bene insieme", per questo, sottolinea, sono numerosi gli eventi interreligiosi, volti ad incoraggiare le diverse comunità a impegnarsi nella vita della città.

"E se l’attacco terroristico a Manchester Arena, situato vicino alla cattedrale, ha lasciato molta parte della popolazione impaurita" - aggiunge Govender - le comunità religiose e i leader di fede "hanno invece lavorato molto duramente insieme" con le autorità del Comune e con i governi locali e nazionali per mantenere l’unità. "Vorrei pensare che siamo riusciti in gran parte a farlo”.

Ascolta e scarica il podcast del servizio:   

 








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