2017-07-22 11:17:00

L'arcivescovo di Rio: Gmg 2013, una grazia di Dio che continua


Sono passati quattro anni dall'indimenticabile Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro. Al primo viaggio internazionale di Papa Francesco (22-29 luglio 2013) parteciparono oltre tre milioni di giovani, riuniti intorno al vicario di Cristo in una vera festa della fede. Questo il ricordo dell'arcivescovo di Rio, il cardinale Orani João Tempesta, raccolto da Bianca Fraccalvieri:

R. – Ricordo che quella Giornata mondiale della gioventù è stata una grazia di Dio, sia per giovani che sono venuti a Rio de Janeiro sia per tutti i carioca, gli abitanti di Rio de Janeiro, che hanno ricevuto con gioia tutti questi giovani. E abbiamo visto che, seppur in mezzo a tanti problemi, sociali e di sicurezza, quello è stato un bel momento che abbiamo vissuto: di pace e di comprensione tra tutti. Questo è possibile quando abbiamo la Chiesa al servizio del popolo, i cristiani in mezzo al popolo: tutto questo porta pace e fraternità.

D. – Come si rafforza l'insegnamento di Papa Francesco a Rio de Janeiro anno dopo anno?

R. – Credo che adesso, passati quattro anni da quel momento, possiamo vedere che i giovani sono più protagonisti nella diocesi. Abbiamo visto anche che il popolo non solo conserva ancora il ricordo di questo momento, ma è ancora in contatto con i giovani di tutto il mondo - con i cristiani - attraverso lo scambio di lettere, e-mail, e anche le visite alle famiglie che hanno ospitato i giovani. Inoltre, adesso, sempre nella diocesi, abbiamo la possibilità di avere tanti giovani studenti come ospiti nelle case delle persone. E anche questa è stata una conseguenza della Gmg a Rio de Janeiro.

D. – Prima lei ha parlato dei problemi sociali che c’erano all’epoca, quattro anni fa. Questi problemi persistono?

R. – Credo che adesso i problemi siano anche peggiorati. I problemi ci sono: politici, sociali e relativi alla sicurezza. Però in questo momento il popolo conserva la speranza e sa che ha una grande responsabilità: di essere un segno di speranza in qualche modo.








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