2017-07-17 13:17:00

Card. Sandri conclude viaggio in Ucraina: spero in un futuro di pace


Il cardinale Leonardo Sandri ha concluso il suo viaggio in Ucraina, iniziato l’11 luglio. Oggi il rientro a Roma. Ieri  il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, in occasione del pellegrinaggio mariano nazionale, ha concelebrato la Divina Liturgia presso il Santuario della Madonna di Zarvanytsia, presieduta dall’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. Nell’occasione, il porporato ha nuovamente innalzato la sua preghiera per la pace, invocando la fine delle sofferenze di tante persone e portando la vicinanza e la benedizione di Papa Francesco. Su questo evento ascoltiamo lo stesso cardinal Sandri al microfono di Sergio Centofanti:

R. – Per me è stato il momento culminante di tutto il mio viaggio qui in Ucraina, perché pensando agli incontri che ho avuto in precedenza nelle regioni dove ho visto le sofferenze degli sfollati è stato come un raccogliere tutta questa realtà in uno spirituale cesto delle offerte alla Madonna e metterla ai suoi piedi. E questo l’ho fatto io personalmente pensando alla generosità e all’affetto del Santo Padre per l’Ucraina. Ma lo hanno fatto gli ucraini: una meraviglia! La partecipazione al pellegrinaggio - soprattutto i giovani, durante tutta la notte con la veglia - poi la divina Liturgia di ieri è stata veramente partecipata da tantissima gente, avendo visto il giorno prima tutte le confessioni durante la notte. Le preghiere, le confessioni, il cercare, come si dice sempre, “per Maria arrivare a Gesù”. Quindi credo che questo sia stato per me il finale più bello di questo viaggio: l’essere stato ai piedi della Madonna con tutta la Chiesa greco-cattolica, con tutti i fedeli che hanno partecipato o personalmente o attraverso la radio e la televisione. E così aver messo nelle sue mani tutto il futuro, che speriamo sia un futuro di pace e di concordia per questo amato Paese.

D. – Ci può fare un bilancio di questo importante viaggio in Ucraina?

R. – Per me è un bilancio molto positivo, anche perché sono stato accompagnato dall’arcivescovo maggiore greco-cattolico e poi dal nunzio apostolico, che mi hanno seguito in tutti i nostri spostamenti. È stata per me una sicurezza in questo Paese dove ci sono tante denominazioni e quindi bisogna sempre agire quasi remando sopra le onde per essere sempre a galla. E io credo che per me è stato un grande aiuto poter essere accompagnato da loro. Ma poi ho trovato un clima di speranza: vedere questo Paese, l’Ucraina, vivere in pace, in sicurezza, e aspirare ad essere un Paese di prosperità e di concordia per tutti. E soprattutto dobbiamo sottolineare la presenza anche dei vescovi latini in tutte le cerimonie. Ieri non erano presenti alla Messa, ma alcuni sono stati presenti alla vigilia perché ieri avevano la loro Patrona, la Madonna – c’era il cardinale Grocholewski con loro –; e tutto questo porta a pensare: quanta diversità e pertanto quanto bisogno c’è di comunione e testimonianza, che sono le due parole – ricordo – del Sinodo per il Medioriente. Comunione e testimonianza: come in America Latina, da Aparecida voleva dire essere prima di tutto discepoli e poi missionari. Quindi io penso e spero che questo viaggio sia servito a far crescere la comunione con Dio e tra i fratelli, tra tutte le Chiese, e anche così aver potuto testimoniare il Vangelo, la grazia e la santificazione di Cristo.








All the contents on this site are copyrighted ©.