2017-07-09 10:34:00

Presentata a Rieti l'iniziativa 'I Borghi di San Francesco'


Presentata a Rieti l’iniziativa “I Borghi di Francesco”, promossa da ‘Fondaco Italia’ di Venezia, in collaborazione con la Regione Lazio, il Comune e la diocesi di Rieti. Il progetto prevede esperienze di turismo sostenibile, dal trekking a contatto con la natura ripercorrendo i sentieri di San Francesco, alla conoscenza degli aspetti storici e culturali dei piccoli centri attraversati, fino ai “sapori” dei prodotti tipici locali e alle tradizioni popolari. Un progetto che ad ormai un anno dal terremoto che ha colpito il Centro Italia punta a valorizzare l’intera valle reatina. “Un prologo, spiega mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, a “un altro momento che vivremo in città dal  2 dicembre al  6 gennaio, con 'La Valle del primo presepe': un tentativo di ritrovare l’intuizione originaria di San Francesco, che a Greccio inventò ciò che è diventato poi nell’immaginario collettivo non solo la memoria dell’incarnazione, ma anche una sorta di radiografia dell’animo umano”. Sul progetto ‘I Borghi di Francesco’,  al microfono di Luca Collodi, il presidente di ‘Fondaco Italia’, Enrico Bressan:

R. - Penso che sia un bel punto di partenza per la valorizzazione di tutta l’area reatina, in particolare di quella relativa ai Cammini di Francesco. Si parte con due proposte espositive sotto gli archi papali, dove c’è la sede del vescovado di Rieti. Una parte è dedicata alla mostra di Steve McCurry, noto fotografo americano che ha realizzato un bellissimo servizio su tutta la valle reatina. È una mostra in controtendenza, perché è una mostra 'lenta'. Infatti sotto gli archi abbiamo voluto mettere delle sedute perché la gente guardi, osservi e rifletta. È un modo anche per staccare la spina e per guardarsi dentro, per meditare. L’altra iniziativa, sempre sotto gli archi papali, riguarda invece una mostra fotografica fatta da fotografi della zona, quindi amatori, professionisti, che si sono prestati a fotografare gli angoli più belli di questi Borghi di Francesco. Tutta poi l’iniziativa è supportata, oltre che da un calendario denso di iniziative che si svolgeranno durante l’estate fino all’inizio di ottobre, pure da una bella guida che è stata realizzata anche per gli ipovedenti curata da Punti di Vista, una cooperativa tipografica di Rieti. È un primo saggio di indicazioni storiche e artistiche di tutti i borghi che formano questa vallata.

D. – “I Borghi di Francesco” prevede una sorta di turismo sostenibile, cioè trekking, contatto con la natura sui sentieri di San Francesco, ma anche conoscenza delle tradizioni popolari del territorio…

R. - Questi sono i 'muscoli' del nostro Paese. Siamo nel centro dell’Italia, nel cuore del nostro Paese. Questa è una vallata che ha delle grandissime potenzialità. Il futuro non è solo quello di costruire capannoni aziendali e produttivi  - che va anche bene - ma è valorizzare questi posti. Qui c’è una miniera d’oro che, se ben sfruttata, se tutti gli enti e le istituzioni che coprono il luogo si siedono ad un tavolo, collaborano, creano un luogo di sviluppo e di incontro, per la vallata può significare un rilancio. Da un evento negativo come il sisma che ha colpito questa parte d’Italia, si possono invece trovare nuove energie attraverso i giovani per valorizzare questo posto.

D. – Il progetto “I Borghi di Francesco” coinvolge anche la diocesi di Rieti…

R. - In prima fila c’è mons. Pompili, il vescovo di Rieti, con il quale stiamo collaborando e abbiamo realizzato il restauro del presepe di Greccio che abbiamo inaugurato a dicembre. Da lì è nato questo confronto, in collaborazione con il vescovo, proprio per creare un progetto che prenderà il via il primo settembre dal nome “La Valle del primo presepe”. C’è già un sito dedicato che in homepage riporta una frase di Papa Francesco. È un bellissimo progetto che punta a sviluppare, a rendere sistemica una zona. Chi passerà da Terni, da L’Aquila, da Roma dovrà sapere che passa per la valle dove c’è stata la realizzazione del primo presepe della storia del cristianesimo voluto da San Francesco. 








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