2017-06-15 12:23:00

Al Senato lo ius soli. La Caritas: riconoscere i diritti


Al Senato è iniziato l’iter del ddl per introdurre anche uno ius soli, temperato. Dunque sarebbero cittadini italiani i ragazzi nati da genitori stranieri in Italia, secondo alcune precise condizioni. Un provvedimento voluto dalla maggioranza, ma che vede l’ostilità di destra, Lega e M5S. Alessandro Guarasci:

Oggi la cittadinanza la si ottiene solo se si ha genitori italiani, oppure ai 18 anni di età dopo aver dimostrato di essersi integrati. Lo ius soli temperato prevede invece che possa avere la cittadinanza chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri, di cui almeno uno sia titolare del diritto di soggiorno permanente, oppure il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il dodicesimo anno di età che abbia frequentato la scuola per almeno cinque anni. Sono circa 800 mila i ragazzi in Italia in questa condizione. Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas:

“Oggi non possiamo dire, purtroppo in molti casi, che chi nascerà in Italia automaticamente sarà - se la legge verrà approvata - cittadino italiano; lo sarà a certe condizioni, ma questo per noi è già un grande passo verso una prospettiva che deve prendere definitivamente consapevolezza del fatto che la nostra è una società multiculturale e lo sarà sempre di più. Quindi deve attrezzarsi anche con una normativa adeguata”.

E’ una questione di diritti, afferma il presidente del Centro Nazionale per il Volontariato, Edoardo Patriarca:

“Ci sono ragazzi nati in Italia da famiglie straniere oppure che risiedono in Italia da tantissimo tempo che frequentano le nostre scuole. Il rischio grave per questi ragazzi è che, concluso il diciottesimo anno di età, di fatto sono stranieri nel Paese in cui hanno vissuto. Quindi questo tema dello ius soli, dell’approvazione di questa legge, è una questione, se vogliamo, morale; dall’altra parte bisogna garantire dei diritti che sono doverosi”.

Il Movimento Cinque Stelle si asterrà, dunque in sostanza voterà contro, perché, dicono, serve “una concertazione con gli Stati dell’Unione Europea”. L’opinione di Olivero Forti:

“Storicamente la migrazione è stata sempre un argomento utilizzato dai vari partiti per promuovere percorsi politici ed anche elettorali. È avvenuto nel passato ed avviene anche oggi. Rispetto ai Cinque Stelle, personalmente non ho mai ben capito quale sia la loro posizione rispetto al grande tema delle migrazioni e delle sue varie declinazioni. Anche in questo caso non è chiara la motivazione dell’astensione, sapendo che comunque è una questione contingente, importante, sulla quale chiediamo comunque che ci sia un posizionamento. Speriamo che magari arrivi all’ultimo momento”.

La destra teme che si dia la cittadinanza a possibili terroristi. Ancora Edoardo Patriarca:

“Se questo è accaduto in Francia, in Inghilterra, in questi Paesi, non è dovuto al fatto che sia stata riconosciuta a queste persone la cittadinanza che sia belga, francese, inglese o olandese, ma semplicemente perché evidentemente in termini di attenzione al sociale, di educazione, di investimento sulle nuove generazioni le politiche hanno clamorosamente fallito. Qui parliamo non di ragazzi particolarmente emarginati; parliamo di ragazzi che evidentemente non sono stati aiutati e curati nei loro percorsi formativi”.








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